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Papa segretario di Stato: cardinale Torrigiani; Grande carestia (1764-67) nello
Stato Pontificio e in altre zone d'Italia. 1767
«segue
da 1766»
Arrivano bastimenti carichi di espulsi a Civitavecchia con navi militari
di scorta; il papa ne proibisce lo sbarco.
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ANNO 1767
– Adams,
John Quincy (Braintree, oggi Quincy, Massachusetts 11
luglio 1767 – Washington 23 febbraio 1848) politico americano;
Torna su[Figlio maggiore di John, 2° presidente degli Stati Uniti d'America.] leader dell'ala dei national republicans; 1825 4 marzo - 3 marzo 1829, 6° presidente degli Stati Uniti d'America. – Barbaroux, Charles Jean Marie (Marsiglia 6 marzo 1767 – Bordeaux 25 giugno 1794, ghigliottinato) politico francese; avvocato a vent'anni nella sua città natale, abbraccia con forza le idee rivoluzionarie dirigendo a Marsiglia un giornale democratico che esercita una grande influenza; 1789, viene nominato segretaro della Comune; 1791, raggiunta Parigi, come mandatario particolare di Marsiglia, diviene l'anima dei marsigliesi e il cavalier servente di Mme Roland; 1792, 10 agosto, contribuisce con il battaglione dei marsigliesi (lo stesso giorno salva la vita a diversi Svizzeri) al rovesciamento del re; alla Convenzione nazionale viene eletto deputato di Bouches-du-Rhône; [Si fa notare alla tribuna per la bellezza della sua persona e per la sua eloquenza. Inizialmente affianca i giacobini prima di avvicinarsi ai girondini e di pronunciarsi apertamente contro J.-P. Marat et M. Robespierre.] 25 settembre e 10 ottobre, osa denunciare la Comune, M. Robespierre e tutti i giacobini; [Difende il ministro J.-M. Roland de la Platière ed è uno dei fautori più ardenti del processo a Luigi XVI; vota per la sua morte ma con rinvio e su appello del popolo; si scaglia, con la sua coraggiosa eloquenza, contro i "settembristi".] 1793, 2 giugno, dopo la caduta dei girondini ad opera dei montagnardi, viene proscritto come nemico della Repubblica una e indivisibile; arrestato, riesce a scappare dai gendarmi che lo hanno in custodia e si rifugia a Caen, dove organizza con altri proscritti l'armata che dovrebbe raggiungere la Convenzione ma che viene invece sconfitta a Vernon; s'imbarca subito a Quimper per Bordeaux; rifugiatosi a Saint-Émilion, nella Gironda, trova asilo nel negozio di un parrucchiere di nome Troquart; arrestato con J. Pétion de Villeneuve et F.-N.-L. Buzot, nella campagna presso Castillon, tenta di spararsi un colpo di pistola alla testa ma riesce soltanto a rompersi la mascella; 1794, 25 giugno, viene ghigliottinato a Bordeaux. [Lascia dei frammenti di memorie sulla Rivoluzione pubblicati da suo figlio, Charles Ogé Barbaroux, nel 1822. Questi testi saranno ristampati nel 1866.] – Barzoni, Vittorio (Lonato, Brescia 1767-1843) pubblicista italiano, antifrancese e filoasburgico; Il solitario delle Alpi (1794) Rapporto (sulle condizioni dell'Italia) 1797, maggio-ottobre, fonda il periodico «L'equatore»; I Romani in Grecia (1798, dieci edizioni) 1804, espulso dai domini napoleonici, si rifugia a Malta dove compila: «Il cartaginese» (1805-08), «Il giornale politico» (1809-11) e «Il giornale di Malta» dove pubblica: Indirizzo di un italiano ai suoi concittadini; 1815, rientra in Italia. – Beauchamp, Alphonse de (1767-1832) scrittore francese; 1807, funzionario di polizia durante l'Impero, viene destituito per essersi servito di documenti ufficiali nella sua Histoire de la guerre de la Vandée et des Chouans; ottiene una pensione dai Borbone e pubblica numerosi libelli contro N. Bonaparte. – Bonardi, Francesco (Villanova Monferrato, presso Casale Monferrato, 30 gennaio 1767 – Roveredo di Mesolcina, Cantone dei Grigioni 8 marzo 1834) ecclesiastico e cospiratore italiano. [Figlio di Domenico, piccolo proprietario e artigiano, e di Caterina Demichelis. Il nonno era stato maestro di scuola.] – Bruno, Pierre-Antoine-Noë – conte Daru (1767-1829) uomo di Stato e letterato francese; 1783, sottotenente, è poi commissario alle guerre; dopo essere rimasto in prigione un anno durante il Terrore, è in seguito capo divisione al ministero della Guerra e commissario presso l'armata del Reno; 1799, dopo il 18 brumaio, segue la fortuna di N. Bonaparte; 1800, segretario generale al ministero della Guerra; 1802, membro del Tribunato; 1805-1809, consigliere di Stato e intendente generale della Grande Armata nei paesi conquistati in Austria; 1806-1807, … e in Prussia; 1811, ministro segretario di Stato, prepara gli approvvigionamenti necessari alla campagna di Russia; 1815, accolto freddamente da Louis XVIII, riprende servizio durante i Cento Giorni e, alla seconda restaurazione, cade in disgrazia; 1819, entra alla Camera dei pari; Traduzioni di Orazio; Histoire de la Republique de Venise (1819) [In 319 pagine, divise tra il Tomo IV e il VI, l'autore avanza l'ipotesi che la congiura di Bedmar sia stata simulata dai Veneziani per loro fini diplomatici. La confutazione accurata, documentata e ragionata di tale ipotesi sarà eseguita dal conte Domenico Tiepolo nel suo libro Discorsi sulla Storia Veneta, già nel 1828, con la Rettificazione V (pag. 119 del II Volume). Note tratte da Wikipedia.] membro dell'Accademia di Francia. – Chenier, Marie-Joseph (1767-11811) politico francese; [Fratello minore di André Chénier, poeta rivoluzionario.] fa parte del Comitato dell'istruzione pubblica; 1799, dopo il 18 Brumaio, nonostante dimostri entusiasmo per il colpo di Stato, si dichara contrario alle ambizioni dittatoriali del Primo console. – Ciciakof, Paolo Vasilievic (1767-1849) ammiraglio russo; 1796, comanda la squadra anglo-russa incaricata di far evacuare l'Olanda dai francesi; 1802, è nominato ministro della Marina da Alessandro I; 1812, gli viene affidato il governo delle province danubiane; chiamato a sbarrare il passaggio della Beresina ai francesi si lascia sfuggire Napoleone I; alla fine della campagna si dimette e si reca in Francia e poi in Italia; Relazione sul passaggio della Beresina (1814) 1834, in conseguenza del suo rifiuto a ritornare in Russia, gli vengono confiscati i beni; prende la cittadinanza inglese. – Constant de Rebecque, Benjamin detto Benjamin Constant (Losanna 1767-Parigi 1830) scrittore e politico nato in Svizzera da famiglia francese; 1789, sposa Wilhelmine von Cramm; trasferitosi a Parigi, afferma la necessità di sostenere il Direttorio per assicurare la forma richiesta di equilibrio politico e stabilisce per qualche tempo rapporti con N. Bonaparte; 1795, recatosi a Parigi con Madame de Staël, si lega al gruppo degli idéologues; De la force du gouvernement actuel (1796) Degli effetti del Terrore (1797) Delle reazioni politiche (1797) 1799, aderisce al colpo di stato del 18 brumaio ed entra nel tribunato; 1802, viene epurato dal primo console e si rifugia, con Madame de Staël, nel dorato esilio di Coppet; De l'esprit de conquête et de l'usurpation (?, scritto in Germania, vi afferma ideali di moderata libertà) Principes de politique (1806) 1808, sposa in segreto Charlotte von Hardenberg; Della religione considerata nella sua origine e nella sua evoluzione (Germania 1811-14, i primi tre tomi saranno pubblicati nel 1824-27) 1815, rientrato in Francia, al ritorno di Napoleone I dall'isola d'Elba tenta di fuggire ma viene da questi perdonato e impiegato in pubblici uffici; dopo Waterloo si trova di nuovo in difficoltà, ma riesce ancora ad avere incarichi politici. Adolphe (1816, romanzo breve) Corso di politica costituzionale (1818-20) 1819, viene eletto al parlamento; 1830, sostenitore della monarchia di luglio e della nuova monarchia di Luigi Filippo, viene nominato da quest'ultimo presidente di una sezione del consiglio di stato; muore l'8 dicembre e gli vengono decretati funerali di stato; altri lavori letterari pubblicati postumi: Journaux intimes (Diari) Cahier rouge (Quaderno rosso) Cécile (Cecilia). – Dessolles, Jean-Joseph-Paul-Augustin – marchese (Auch, Gers 3 luglio 1767 – château de Monthuchet de Saulx-les-Chartreux, Essonne 2 novembre 1828) militare e politico francese. – Doumerc, Jean-Pierre (1767-1847) militare francese; comandante di una brigata di cavalleria, è ispettore generale della cavalleria sotto Louis XVIII; 1815, per aver aderito all'appello di Napoleone I di ritorno dall'Elba, viene destituito; 1830, viene richiamato in servizio attivo da Luigi Filippo. – Dupont de l'Eure, Jacques-Charles (Le Neubourg 27 febbraio 1767 – Rouge-Perriers 3 marzo 1855) politico francese; intrapresa la carriera forense, diviene magistrato; 1789, aderisce alla Rivoluzione; 1795, diviene membro del Consiglio dei Cinquecento; 1813, eletto deputato dell'Assemblea legislativa; 1814, eletto alla Camera; 1815, durante i Cento giorni diviene membro della Camera dei Rappresentanti; dopo la caduta di Napoleone I e la Restaurazione, viene espulso dalla magistratura per le sue idee repubblicane; 1830, la "Rivoluzione di Luglio" vede la cacciata dal trono francese di Carlo X e l'ascesa della monarchia liberale di Luigi Filippo I; 31 lug-27 dic, ministro della Giustizia nel "governo de Broglie", si dimette dissentendo dalla politica conservatrice dell'esecutivo; 1848, 24 febbraio, caduta anche la monarchia di Luigi Filippo I e proclamata la Seconda Repubblica, diviene Primo ministro del governo provvisorio, che vara alcune importanti riforme: l'abolizione della schiavitù nelle colonie francesi, la riduzione della giornata lavorativa a otto ore, l'abolizione della pena di morte e la creazione degli ateliers nationaux (opifici nazionali), ovvero fabbriche gestite direttamente dagli operai; fissa inoltre per l'aprile successivo le elezioni per l'Assemblea costituente; 23 aprile, le elezioni vedono la vittoria dei moderati; 4 maggio, si insedia l'Assemblea; 9 maggio, egli dà le dimissioni, lasciando il posto a François Arago; 1852, dopo il colpo di Stato di Napoleone III e la proclamazione del Secondo Impero, si ritira a vita privata; 1855, 3 marzo, muore a Rouge-Perriers. – Durutte, Pierre-François-Joseph (1767-1827) militare francese; si distingue nella battaglia di Jemappes ed è poi generale nell'esercito del Reno; in seguito partecipa alle campagne di Germania e di Russia; 1814, governatore di Metz, vi rimane anche sotto Louis XVIII; 1815, durante i Cento giorni si riunisce a Napoleone I; rimane mutilato di una mano e gravemente sfregiato sul volto a Waterloo. – Edgeworth, Maria (Bourton Abbots, Oxfordshire 1767-Edgeworthstown, Longford 1849) scrittrice anglo-irlandese, figlia del pedagogista Richard L. Edgeworth. The Parent's Assistant (1796-1800, L'assistente del genitore, serie di racconti morali e popolari, scritta col padre) Castle Rackrent (1800) Belinda (1801) The Absentee (1812, L'assenteista) Ormond (1817) Helen (1834). – Fabre d'Olivet, Antoine (Ganges, Hérault 1767-Parigi 1825) scrittore francese, filologo e cultore dell'occultismo che influenzò mistici e occultisti da P.-S. Ballanche a P. Leroux, e raggiunsero per loro tramite A. de Lamartine, V. Hugo, G. Sand; Lettere a Sofia sulla storia (1801, farraginoso panorama dai tempi antichi alla morte di Ciro) Il Trovatore, poesie occitaniche del XIII secolo (1803, la sua opera più importante) La lingua ebraica ricostituita (1815-16, trattato che pretende di ricostituire la lingua originaria dell'umanità) Storia filosofica del genere umano (1822, sono evocati fantasticamente 12.000 anni di storia). – Fievee, Joseph (1767-1839) tipografo e poi giornalista francese; è incaricato dal primo Console Napolone Bonaparte di controllare l'opinione pubblica; nominato direttore del «Journal des Débats», mantiene l'incarico per poco tempo. – Gioia, Melchiorre (Piacenza 20 settembre 1767-Milano 2 gennaio 1829) economista, scrittore, giornalista e pubblicista italiano; preso l'abito sacerdotale lo depose dopo l'invasione francese; 1797, marzo, è arrestato a Piacenza a causa delle sue idee rivoluzionarie; novembre, viene rilasciato grazie a N. Bonaparte essendo il suo nome già celebre per la sua premiata Dissertazione scritta per il concorso sul tema "Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità d'Italia" e ispirata alle tesi democratiche e unitarie; 1798, gennaio-aprile, rivolge le sue critiche alla politica francese sul «Monitore Italiano»; 22 agosto-6 settembre, sul «Censore»; 1799, gennaio-aprile, idem sulla «Gazzetta nazionale della Cisalpina» e sul «Giornale filosofico-politico»; queste le procurano persecuzioni e censure finché non viene consegnato al duca di Parma e imprigionato durante la reazione austro-russa; 1800, luglio, dopo Marengo torna a Milano; 1801, riceve la carica di storiografo della Repubblica Cisalpina; 1803, F. Melzi d'Eril gli toglie la carica di storiografo per un suo scritto sul divorzio; 1807, è nominato direttore dell'ufficio di statistica del Regno Italico; 1808, elabora minuziose Tavole statistiche per la raccolta dei dati; Logica statistica (1808) Nuovo prospetto delle scienze economiche (1815-17) Del merito e delle ricompense (1818-19) 1820-21, all'epoca del processo Pellico-Maroncelli, viene incarcerato a Santa Margherita; Ideologia (1822) Filosofia della statistica (1826) 1826, collabora agli «Annali universali di statistica». – Girodet de Roucy, Anne-Louis detto Girodet-Trioson (Montargis, Orléans 1767-Parigi 1824) pittore, litografo e scrittore francese, allievo prediletto di J.-L. David, illustrò opere di Racine, Virgilio, Anacreonte, Ossian, premio Roma nel 1789. – Godoy Alvarez de Faria, Manuel de – principe della Pace, duca d'Alcudia (Castuera, Badajoz 1767-Parigi 1851) politico spagnolo; entra a far parte delle guardie del corpo raggiungendo in breve i più alti gradi militari grazie all'appoggio della regina Maria Luisa di Borbone-Parma moglie del re di Spagna Carlo IV; 1788, divenutone favorito e amante, diventa pure assai influente sullo stesso sovrano; 1792, creato duca d'Alcudia è nominato primo ministro al posto del suo protettore conte di Aranda; 1793, caldo fautore della dichiarazione di guerra alla Francia rivoluzionaria; 1795, conclude con il governo di Parigi la pace di Basilea che gli vale il titolo di "principe della pace" dando così l'avvio ad una stretta collaborazione della Spagna alla Francia del Direttorio e di N. Bonaparte; 1797, si giunge al trattato di Fontainebleau che apre la penisola all'occupazione militare francese; influenzato dai principi del dispotismo illuminato intende svecchiare le arretrate strutture amministrative del paese, ma non ne è capace ed i suoi progetti rimangono tutti sulla carta; 1798, avendo tentato di accostarsi all'Inghilterra, deve lasciare il potere; 1801-1808, riacquista il potere; 1808, marzo, destituito in seguito ad una sommossa popolare, viene liberato dai francesi e costretto a firmare a Bayonne l'abdicazione di Carlo IV e la rinuncia al trono del figlio di questo Ferdinando VII in favore di Giuseppe Bonaparte; segue in esilio a Roma Carlo IV e Maria Luisa ma non ha più un ruolo politico e dopo la restaurazione non può rientrare in Spagna per l'ostilità del nuovo re Ferdinando VII; Memorie (1836-38, di intonazione autoapologetica). – Hedouville, Nicolas-Jean-Charles (1767-1846) politico francese; compagno di N. Bonaparte alla scuola di Brienne, diviene ministro plenipotenziario presso la Confederazione del Reno. – Hofer, Andreas (San Leonardo in Passiria 1767-Mantova 1810) patriota tirolese, oste di mestiere, uno degli animatori della resistenza contro i francesi; 1805, Napoleone I cede il Tirolo alla Baviera; 1809, 9 aprile, scoppia la rivolta popolare antibavarese da lui concertata con l'arciduca Giovanni d'Asburgo; egli batte ripetutamente il nemico, assume a Innsbruck il governo militare e civile della regione e prosegue in una disperata guerra di liberazione del paese; ottobre, con la pace di Schönbrunn l'Austria è costretta a riconoscere la spartizione del Tirolo tra i regni di Baviera e d'Italia; di fronte alle soverchianti forze francesi, bavaresi e italiane, egli è costretto a rifugiarsi in una capanna tra i monti; tradito, è consegnato ai francesi che lo traducono prigioniero a Mantova; 1810, 20 febbraio, viene fucilato. – Humboldt, Wilhelm von (Potsdam 22 giugno 1767 – Tegel, Berlino 8 aprile 1835) filosofo, linguista e politico tedesco, creatore della moderna scienza del linguaggio. [Fratello del naturalista Alexander (1769-1859).] – Isabey, Jean-Baptiste (1767-1855) pittore francese; pittore di moda alla corte di Versailles, lasciato in pace durante il Terrore, torna alla ribalta nel periodo del Direttorio diventando pittore e disegnatore privato dell'imperatore; sotto Louis XVIII gode uguale stima. – Jackson, Andrew (Waxhaw Creek, Carolina del Sud 15 marzo 1767-Nashville, Tennessee 8 giugno 1845) politico statunitense, dell'ala dei democratic republicans; 1829 4 marzo - 4 marzo 1837, 7° presidente degli Stati Uniti d'America. – Koller, Franz barone di (1767-1826) militare austriaco; generale, si comporta valorosamente alla capitolazione di Ulm; ad Aspern si trova accerchiato da dodici reggimenti di corazzieri francesi senza mezzi per affrontarli, ma riesce a rompere l'accerchiamento; 1815, accompagna Napoleone I all'isola d'Elba come commissario austriaco. – La Bourdonnaye, François Régis de – conte de La Bretèche (La Varenne 19 marzo 1767 – château de Mésangeau, vicino a Drain, Maine-et-Loire 28 luglio 1839) politico francese. [Figlio di Joseph Avoye de La Bourdonnaye de Liré (ramo cadetto della famiglia de La Bourdonnaye) e di Bonne Jeanne Tranchant du Tret.] – Laffitte, Jacques (Bayonne 1767-Parigi 1844) finanziere e politico francese; [Figlio di un povero carpentiere.] 1788, si impiega presso il banchiere Perrégaux; 1800, diventa socio dell'azienda di questi; 1804, divenuto direttore, grazie alla sua abilità diventa presto proprietario di un'ingente fortuna; 1809, è nominato reggente della Banca di Francia; 1814-19, governatore della Banca di Francia, amministra dopo Waterloo i residui beni di Napoleone I e dà un importante contributo personale alle stremate casse dello stato; 1816, deputato liberale; 1829, si oppone all'intervento francese contro il regime costituzionale introdotto in Spagna dopo l'insurrezione di Rafael de Riego; 1830, luglio, tra i principali oppositori a Carlo X nelle giornate rivoluzionarie, è nel gruppo dirigente che manovra la transizione alla monarchia orleanista e "borghese" di Luigi Filippo; ministro delle finanze nel governo provvisorio del marchese di La Fayette; 1830 novembre-marzo 1831, presidente del consiglio, promuove la riforma elettorale che raddoppia il numero degli elettori e sopprime la pena di morte per reati politici; contrario ai principi direttivi della politica della Santa Alleanza, è uno strenuo difensore del non intervento contro i gruppi rivoluzionari e i regimi costituzionali europei; costretto a dimettersi in seguito al prevalere delle correnti liberali più moderate, abbandona la vita politica. – La Rochefoucauld, Alexandre – conte di Liancourt (1767-1841) militare francese; [Figlio di François-Alexandre duca di Liancourt, fratello di François e marito della contessa de La Rochefoucauld, dama d'onore di Josephine, e padre di Adèle-Marie (1793-1877) che ha sposato il principe Francesco Borghese.] 1792, ufficiale nell'esercito del marchese di La Fayette; 1800, è creato prefetto di Seineet-Marne; 1802, comincia a svolgere azioni diplomatiche su incarico di N. Bonaparte; dopo la Restaurazione è alla Camera dei deputati. – Lecchi, Giuseppe (1767-1836) nobile italiano; bresciano, dapprima serve nell'esercito austriaco; da N. Bonaparte viene creato generale di brigata della Repubblica Cisalpina; in seguito si occupa della formazione di una legione italiana a Tolone; 1799, dopo il 18 Brumaio viene ammesso al servizio della Francia; 1810, ne viene espulso per abuso di potere. – Michaud, Joseph-François (Albens, Savoia 1767-Passy, Parigi 1839) storico francese; 1790, recatosi a Parigi manifesta ben presto idee monarchiche nei suoi articoli giornalistici; durante la rivoluzione fonda il giornale monarchico e filoBorboneco «La Quotidienne»; viene arrestato, ma riesce a fuggire; 1795, è condannato a morte in contumacia; rientrato a Parigi dopo l'avvento di N. Bonaparte è di nuovo arrestato per alcuni scritti chiaramente antinapoleonici e, una volta liberato, abbandona il giornalismo e si dedica agli studi storici; Biografia moderna (1806, dizionario degli uomini più noti del periodo rivoluzionario, sequestrato dalla polizia) Storia delle crociate (1811-12) Biografia universale (1811-12, in collaborazione con il fratello) con la restaurazione Borboneca fa rinascere «La Quotidienne» di cui è direttore; Raccolta di memorie per servire alla storia di Francia (1836-44, con J.-J.-F. Poujoulat). – Montmorency-Laval, Mathieu-Félicité duca di (Parigi 1767-1826) politico francese; combattente in America è impregnato di idee di libertà; 1789, viene eletto per la nobiltà di Montfort-L'Amaury agli Stati generali; si unisce al Terzo stato, vota l'abolizione dei diritti feudali e dei titoli nobiliari ed è aiutante di campo di N. Luckner; 1792, 10 agosto, dopo tale data emigra in Svizzera; la caduta dell'assemblea legislativa ne segna il passaggio nelle file degli emigrati controrivoluzionari; diviene l'amante di Madame de Staël; rientra sotto il direttorio, limitandosi a frequentare il salotto di Mme Récamier e durante l'impero si tiene lontano anche dai circoli politici; 1815, abbandona ogni posizione liberaleggiante: aiutante del conte d'Artois, vota la morte di M. Ney e il ritorno dei gesuiti, ed è Gran maestro dei cavalieri della fede; 1821-22, ministro degli esteri e presidente del Consiglio al debutto della Seconda Restaurazione, appoggia al congresso di Verona l'intervento armato contro i liberali spagnoli. – Moreton, Hippolyte-César de – marchese di Chabrillant (1767-1835) nobile francese appartenente ad una delle famiglie più nobili del Delfinato; mentre tenta di fuggire in Inghilterra, viene arrestato e messo in prigione a Tolone; durante l'invasione della plebaglia che vuole mettere a morte i detenuti, viene salvato da N. Bonaparte e G.-L. Bizanet; durante la Restaurazione è deputato alla "Chambre Introuvable". – Murat, Joachim (La Bastide-Fortunière, Lot 1767/71-Pizzo, Catanzaro 1815), maresciallo di Francia, re di Napoli. – Oudinot, Nicolas-Charles - duca di Reggio (1767-1847) maresciallo di Francia, padre di Nicolas-Charles-Victor (quello di Lipsia); 1789, soldato di fanteria durante la Rivoluzione; tenente colonnello dei volontari della Meuse; partecipa a tutte le campagne della Rivoluzione e dell'Impero segnalandosi particolarmente ad Austerlitz e a Friedland; governatore di Danzica e poi di Erfurt; 1809, per la sua condotta a Wagram, riceve il bastone di maresciallo e il titolo di duca di Reggio; 1812, partecipa alla campagna di Russia; 1813, … e alle campagne in Germania e in Francia; aderisce alla Restaurazione, ricevendo il comando della Guardia nazionale e il titolo di pari. – Pasquier, Etienne-Denis [detto cancelliere Pasquier] – barone (poi duca) di Pasquier (Parigi 21 aprile 1767 – Parigi 5 luglio 1862) politico francese. – Pino, Domenico (Milano 1767-Cernobbio, Como 1826) militare lombardo; 1796, si arruola volontario nell'armata di N. Bonaparte, servendo poi la Repubblica Cisalpina con il grado di colonnello e di generale; 1805-06, ministro della guerra nel Regno Italico, prende parte successivamente alle campagne napoleoniche in Prussia, in Spagna e in Russia; 1812, 17 febbraio, parte per la campagna di Russia al comando della 15ª divisione facente parte del IV Corpo d'armata alla guida di E. de Beauharnais; nell'ultimo periodo del Regno Italico, sospettato di intesa con G. Murat, cade in disgrazia; al momento del passaggio della Lombardia sotto il dominio asburgico, tiene la reggenza municipale di Milano; pur nominato feldmaresciallo dagli austriaci, si ritira a vita privata; 1826, 29 marzo, muore nella sua villa di Cernobio. – Ramolino, André (1767-1831) funzionario francese; [Parente di N. Bonaparte.] è da questi creato direttore dei Contributi diretti; viene eletto senatore. – Rohan-Rochefort, Charlotte de (Parigi, 25 ottobre 1767 – Parigi, 1º maggio 1841) nobildonna francese appartenente al casato dei Rohan; [Figlia di Charles Jules Armand de Rohan-Rochefort, principe di Rohan-Rochefort, e di Marie-Henriette d'Orléans-Rothelin, ultima esponente del ramo degli Orléans-Rothelin. Discendenti dei sovrani di Bretagna, i membri del casato dei Rohan, hanno diritto al titolo di "Altezza". Nipote del card. Louis-René-Édouard de Rohan-Guéménée, del quale è erede universale. 1804, 18 febbraio, a Baden sposa segretamente (essendo ad esso contrario il nonno paterno dello sposo) L.-A.-H. de Bourbon-Condé – principe di Condé, duca d'Enghien, (1772-21 marzo 1804), l'ultimo duca di Enghien, fucilato nel 1804 nel fossato del Castello di Vincennes con l'accusa di tradimento, per ordine di Napoleone I.] 1804, dopo la morte del marito, non si risposa più, vivendo nella memoria dell'amato consorte, fino al raggiungimento del 73º anno di età. – Saint-Just, Louis-Antoine-Léon (Decize, Nièvre 1767-Parigi 1794) politico francese, definito l' "Arcangelo della morte" da J. Michelet; [Di famiglia borghese agiata (figlio di un capitano di cavalleria).] studia nel collegio degli Oratoriani a Soissons; 1788, dopo un'adolescenza scioperata e avventurosa, si laurea in giurisprudenza,; Organt (1789, poema d'intonazione libertina) 1790, luglio, si reca a Parigi con un reparto della guardia nazionale per la festa della federazione ed entra in contatto epistolare con M. Robespierre; Spirito della rivoluzione della costituzione di Francia (1791, in cui è evidente l'influsso di Montesquieu) 1792, settembre, viene eletto deputato alla convenzione; 13 novembre, con un celebre discorso chiede la pena di morte per Louis XVI, spostando il dibattito dal piano giuridico a quello politico; diventa la punta di diamante del gruppo montagnardo e robespierrista contro i girondini; 1793, 30 maggio, membro del comitato di salute pubblica; 1794 26 febbraio, pronuncia un discorso apologetico del terrore e presenta i decreti di ventoso (febbraio-marzo) che dispongono la confisca dei beni dei sospetti e la loro distribuzione ai patrioti indigenti; accusa di fronte alla convenzione G.-J. Danton ed Hébert; giugno, condivide con M. Robespierre la responsabilità del "grande terrore"; 27 luglio, (9 termidoro), è coinvolto nel crollo del regime dittatoriale; 28 luglio, viene trascinato alla ghigliottina insieme a M. Robespierre e Couthon. – Saussure, Nicolas-Théodore de (Ginevra 1767-1845) chimico e naturalista svizzero, figlio di Horace-Bénédict (1740-1799), accompagnò il padre in diverse spedizioni sulle Alpi e studiò l'uso che le piante fanno dell'anidride carbonica. – Say, Jean-Baptiste (Lione 1767-Parigi 1832) economista francese, figlio di un commerciante; 1792, partecipa come volontario alla campagna, durante la rivoluzione francese; membro del tribunato, viene espulso per la sua avversione a Napoleone; Trattato di economia politica (1803) 1815, dopo un periodo dedicato agli affari, è chiamato a tenere i primi corsi accademici di economia in Francia all'Athénée; 1819, titolare della cattedra di economia industriale al Conservatoire National des Arts et Métiers; Corso completo di economia politica pratica (1829) 1831, professore di economia politica al College de France. – Schlegel, August Wilhelm von (Hannover 1767-Bonn 1845) scrittore tedesco, fratello di Friedrich (1772-1829), entrambi figli di Johann Adolf, un ecclesiastico, e nipoti del tragediografo Johann Elias (1719-1749). – Sommerset, lord Charles (1767-1831) governatore del Capo di Buona Speranza. – Takizawa Okikuni o Kyokutei Bakin (Yedo, odierna Tokyo, 1767-1848) romanziere giapponese, autore di circa trecento opere da cui il teatro Kabuki trasse soggetti popolarissimi; Chinsetzu Yumiharizuchi (1806-10, Storia meravigliosa della luna tesa ad arco) Raigo ajari Kwaisoden (1807, Storia curiosa dei topi dell'abate Raigo) Shosen joshi aki no nana-Kusa (1808, Le sette erbe d'autunno) Nanso Satomi hakkenden (1814-41, La storia degli otto cani dei Satomi, romanzo in 106 libri, usciti a dispense con successo strepitoso). – Tallien, Jean-Lambert (Parigi 23 gennaio 1767 – Parigi 16 novembre 1820) politico francese, giornalista, collaboratore del «Moniteur»; [Figlio di un maggiordomo del conte di Bercy.] – Tarbe, Jean-Bernard (1767-1842) ingegnere francese; costruttore di ponti e strade durante la Rivoluzione; ispettore generale durante l'Impero. – Verdier, Jean-Antoine (1767-1839) militare francese, 1792, militare nell'esercito dei Pirenei Orientali; 1794, aiutante di campo di P.-F.-C. Augereau; 1795, capo di S.M. di P.-F.-C. Augereau; con il grado di generale segue N. Bonaparte in Egitto e in seguito partecipa a tutte le battaglie dell'Impero; 1830, dopo la rivoluzione diventa comandnate della Guardia nazionale di Lione. – Vilate, Joachim o Sempronius-Gracchus Vilate (Ahun, Creuse 9 ottobre 1767 – Parigi 7 maggio 1795, ghigliottinato) rivoluzionario francese. [Figlio di François Vilate, chirurgo-giurato ad Ahun, e di Marie Decourteix (o de Courteix), una famiglia borghese dell'Haute-Marche.] – Vincent, François-Nicolas (Parigi, 1767 – Parigi, 24 marzo 1794, ghigliottinato) rivoluzionario francese; [Figlio di un custode di un carcere parigino.] è impiegato presso un avvocato per cinque anni; 1789, all'inizio della Rivoluzione, vive miseramente in una piccola stanza a Parigi, rue de Tournon; insieme al compagno Ch.-Ph. Ronsin, porta la rivoluzione nel proprio paese; si fa presto conoscere come un leader sanculotto radicale ed è il più giovane degli uomini seguaci di J.-R. Hébert; al suo ritorno a Parigi, diventa uno dei primi membri del club dei Cordiglieri ed presto eletto segretario-cancelliere; 1792, elettore nella sezione del Teatro francese (Sezione Marat); 10 agosto, dopo questa famosa giornata, entra al Consiglio generale della Commune di Parigi, dove sostituisce Fabre d'Églantine, eletto alla "Convenzione nazionale"; nominato lo stesso mese commissario del Consiglio Direttivo, ottiene al termine del suo incarico una posizione temporanea di capo dell'ufficio dei riferimenti al Ministero della Guerra; 11 novembre, è nominato segretario dell'Assemblea elettorale di Parigi; 1793, 28 febbraio, ottiene le funzioni di Commissario delle guerre, che rifiuta, preferendo rimanere a Parigi; in seguito è nominato Commissario all'armata dell'ovest di Berruyer; [Una funzione che sembra non abbia effettivamente occupato.] aprile, al momento del suo arrivo presso il Ministero della Guerra, il ministtro Bouchotte lo nomina segretario generale del dipartimento della guerra; [Una funzione che manterrà fino al suo arresto. Soprattutto con questa posizione riempie gli uffici del Ministero di patrioti rivoluzionari conclamati. È questo lavoro che gli permette di portare più potere ai sanculotti.] 7 dicembre (27 Frimaio, Anno II), viene arrestato su ordine del "Comitato di sicurezza generale" e internato alla prigione del Lussemburgo; 21 dicembre (1 Nevoso, Anno II ), al Club dei giacobini è difeso da J.-R. Hébert; 1794, 2 febbraio, rilasciato, intraprende la lotta degli hébertisti contro gli indulgenti di G.-J. Danton e contro il governo rivoluzionario; [J.-R. Hébert, redattore e editore del «Le Père Duchesne», lo trascina, tra gli altri, in una campagna contro quello che ritengono la molle "moderazione" del "Comitato di salute pubblica", insieme con i tentativi di sostegno alla campagna di "de-cristianizzazione" in Francia.] egli sostiene il rovesciamento di M. Robespierre, e quando lui e i suoi compagni hébertisti sono percepiti pericolosi per la loro opposizione, M. Robespierre reagisce con gli arresti e il processo per "attività di tradimento"; 13-14 marzo, viene arrestato con J.-R. Hébert e altri hébertisti; 21-24 marzo, nel processo gli hébertisti, insieme ad alcuni dei loro amici e compagni, sono accusati di aver tentato di rovesciare il "Comitato di salute pubblica" per favorire il ristabilimento della monarchia e di cospirare con gli stranieri per abbattere la Repubblica; anche se nessuna prova tangibile è prodotta a sostegno di tali accuse, lui e i suoi compagni hébertisti sono giudicati colpevoli e condannati a morte dal Tribunale rivoluzionario; 24 marzo (4 Germinale, Anno II), 27enne, viene ghigliottinato a Parigi con gli altri capi cordiglieri. – Wrede, Karl Philip principe di (1767-1838) militare bavarese; 1795, colonnello, combatte a fianco dell'arciduca Carlo e protegge a Hohenlinden la ritirata dell'esercito austriaco; 1805, generale dell'armata bavarese combatte per la Francia contro gli austriaci; 1809, combatte per la Francia contro gli austriaci; 1812, partecipa alla campagna di Russia; 1813, è alla testa dell'armata dell'Inn; ottobre, dopo la battaglia di Lipsia conclude con gli austriaci il patto di Ried; voltatosi contro la Francia, tenta di tagliare la ritirata a Napoleone I ma viene sconfitto a Hanau; insegue poi l'imperatore dei francesi; 1814, è presente durante i combattimenti a fianco della coalizione; diventa feldmaresciallo e principe; 1815, prende parte al congresso di Vienna divenendo in seguito presidente della Camera Alta e generalissimo bavarese. |
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