© |
Il Viandante |
|
|
|||
in rete dal 1996 |
||||||
Se ti siamo stati utili effettua una
|
Papa segretario
di Stato: cardinale Silvio Valenti; 1742-44,
dirime antiche controversie tra gli ordini religiosi, in particolare
quelle riguardanti cardinali: «segue da 1715»
|
ANNO 1742
– Alì Pascià
[Alì Telepeni]
(1742-1822) condottiero turco;
Torna su1788, pascià di Gianina; 1792-1800, manifesta una straordinaria aggressività combattendo contro le popolazioni montanare di Suli e le vince; estende il suo dominio all'Eubea, alla Morea e ad Elbasan, costituendo un regno greco albanese autonomo comprendente parte della Grecia settentrionale e la Tessaglia; destreggiandosi tra Napoleone e i Turchi, riesce ad occupare Praga, vendutagli dall'Inghilterra; salito al trono il sultano Maometto II, il governo di Costantiniopoli spedisce contro di lui un esercito che assedia Gianina e la espugna; 1822, egli stesso muore durante l'assedio. – Blücher, Gebhard Leberecht – principe di Wahlstatt (Rostock 1742-Krieblowitz, Slesia 1819) militare prussiano; 1793, maresciallo di campo in servizio contro la Francia rivoluzionaria; 1806, partecipa attivamente alla campagna combattendo ad Auerstädt e viene fatto prigioniero a Lubecca; con la nuova politica francofila della Prussia viene messo nell'ombra come noto nemico di Napoleone I; 1813, torna in campo contro l'imperatore dei francesi nelle battaglie di Lutzen, Bautzen e Lipsia; 1814, fa parte di uno dei due eserciti che invadono la Francia riuscendo ad avvicinarsi a Parigi; 1815, dopo i "cento giorni", assume il comando dell'armata prussiana in Belgio; assalito da Napoleone I, viene battuto a Ligny; ricongiuntosi poi agli alleati, dà un valido contributo alla vittoria di Waterloo. – Bondi, Clemente (Mozzano Superiore, Parma 1742-Vienna 1821) letterato italiano, gesuita, entrato nell' Arcadia col nome di Metabo Prianeo; Opere di Virgilio (traduzione, non eccelsa) Metamorfosi di Ovidio (traduzione, c.s.) La giornata villereccia (1773, poemetto in ottave) La moda (1777, poemetto in versi sciolti) Le conversazioni (1778, poemetto in versi sciolti, fiacca imitazione di G. Parini) [Gaspare Storti, Venezia 1783, ed. accresciuta di altre sue poesie]. – Carra, Jean Louis (Pont-de-Veyle 9 marzo 1742 – Parigi 31 ottobre 1793, ghigliottinato) giornalista e politico francese. – Corniani, Giovanni Battista (Orzinuovi, Brescia 1742-Brescia 1813) poligrafo italiano La vera filosofia (1782) I piaceri dello spirito (1790) I secoli della letteratura italiana (1804-13). – De Gamerra, Giovanni (Livorno, 26 dicembre 1742 – Vicenza, 29 agosto 1803) abate, sottotenente nel Rgt Clerici di stanza a Milano ed infine librettista e autore drammatico italiano; [La sua famiglia è di origine spagnola (o maltese) stabilitasi in Toscana agli inizi del Settecento. Alla fin fine, egli è da considerarsi un "pedante codino"… secondo Carlo Falconi, Gli Spretati. O del diritto all'apostasia, 1958; Kaos Edizioni 2003.] – Deliège, Gabriel (Sainte-Menehould, Marne 22 novembre 1742 – Sainte-Menehould, Marne 10 gennaio 1807) politico francese; ufficiale municipale a Sainte-Menehould; 1791-92, deputato della Marne siede tra la maggioranza; in seguito è giudice al Tribunale rivoluzionario di Parigi; 1794, 27 luglio (9 Termidoro, Anno II), dopo tale data diviene presidente della seconda sezione di questo tribunale. [È stato uno dei giudici al processo di Maria Antonietta, ghigliottinata il 16 luglio 1794.] – De Rossi, Giovanni Battista Bernardo (Castelnuovo d'Ivrea 1742-Parma 1831) bibliografo ed ebraista italiano, fece acquistare e radunò nella Biblioteca Palatina una delle più importanti raccolte di manoscritti ebraici medievali; dal 1800 conservatore alla Biblioteca Reale di Torino Variae lectiones Veteris Testamenti (1784-88, in 4 voll.) Scholia critica in Veteris Testamenti libros seu supplementa ad varias sacri textus lectiones (1798, sull'esame di ben 1475 manoscritti e testi stampati; fonte indispensabile per lo studio del testo biblico, anche se ha perso in parte il suo valore) Versioni bibliche in italiano: Salmi (1808) Giobbe (1812) Ecclesiaste (1813) Proverbi (1815). – Hatry, Jacques-Maurice (1742-1802) militare e politico francese; 1796, marzo, generale, succede a N. Bonaparte a capo dell'esercito dell'Interno; 1799, dopo il 18 Brumaio termina la carriera militare entrando al Senato. – Henrion de Pansey, Pierre Paul Nicolas (Tréveray, Meuse 28 marzo 1742 – Parigi 1829) giurista e politico francese; [Suo padre, di piccola nobiltà parlamentare, occupava una carica nella magistratura. Si farà chiamare Henrion de Pansey per distinguersi dal fratello minore, chiamato Henrion de Saint-Amand (Tréveray 1774 - Pansey, 1829).] dopo aver frequentato il collegio di Ligny, compie gli studi di diritto civile alla facoltà di Pont-à-Mousson; 1763, 10 marzo, viene ammesso come avvocato al parlamento di Parigi; 1770, viene notato per il successo ottenuto nel processo di uno schiavo nero che, condotto in Francia dal suo padrone, reclama la libertà; la sua brillante arringa viene stampata e gli vale i complimenti di Voltaire; ma egli patrocina raramente: spinto dal suo piacere per l'erudizione, preferisce il lavoro di avvocato-consulente; durante l'esilio del parlamento di Parigi, deciso da Louis XV in seguito al conflitto provocato dalla riforma del cancelliere Maupeou (1771-1774), torna a vivere nel castello paterno di Pansey, vicino a Joinville (Haute-Marne); 1772, 19 dicembre, viene iniziato nella loggia dei "Frères zélés" di Ligny-en-Barrois; diviene in seguito deputato della grande loggia "Nahanet"; 1773, ritorna a Parigi; Traité des fiefs de Dumoulin analysé et conféré avec d'autres feudistes (1773, preceduto da un elogio di Dumoulin) 1774, diviene deputato della loggia "Grand Orient"; Dissertations féodales (1789, a completamento del suo trattato) 1789, allo scoppio della Rivoluzione lascia Parigi e le sue tempeste e si ritira a Pansey; (Anno IV e V), avendo perso la carica di avvocato, serve i suoi compatrioti con delle consulenze giuridiche e, dopo il Terrore, accetta alcune funzioni pubbliche nell'amministrazione centrale dipartimentale; (Anno VI) diviene professore di legislazione all'École centrale de Chaumont; 1800, aprile (Germinale, Anno VIII) sotto il Consolato, egli (detto ancora Henrion della Haute-Marne) è nominato giudice al tribunale di Cassazione; ormai si dedica allo studio e ai commenti delle nuove leggi; 1804, viene nominato cavaliere della Legion d'onore al momento della creazione dell'ordine; De la compétence des juges de paix (1805; 1809, 2ª edizione, traduzione in tedesco e in italiano) 1808, maggio, viene fatto cavaliere dell'Impero con lettera patente pari data; 1810, si insedia nel palazzo di La Trémoïlle, al n. 50, rue de Vaugirard, a Parigi, vicino al Jardin du Luxembourg, con suo nipote e sua nipote (di zio) il gen. Joseph Marie de Pernety e la sua sposa Angélique Françoise nata Henrion de Saint-Amand; stimato da Napoleone I viene nominato presidente della Chambres des requêtes, una delle formazioni della Corte di cassazione; De l'autorité judiciaire en France (1810) dove dimostra i benefici della separazione delle funzioni e definisce una dottrina originale sul contenzioso amministrativo; 27 ottobre, viene creato barone dell'Impero con lettera patente pari data; 1811, viene nomianto membro del Consiglio dell'Intendenza del Dominio straordinario; 1813, 3 aprile, è nominato membro del Consiglio di Stato sempre restando alla Corte di cassazione; 6 aprile, è nominato ufficiale della Legion d'onore; 1814, 3 apr-12 mag, al momento della prima restaurazione è nominato, dal governo provvisorio, commissario al dipartimento della Giustizia; 5 luglio, è nuovamente nominato consiglere di Stato in servizio straordinario, sempre occupando il posto di presidente della Chambre des requêtes; 1825, 22 maggio, è nominato commendatore della Legion d'onore; lavoratore indefesso, è anche un uomo integerrimo e uno spirito indipendente; 1829, muore a Parigi. – Laurent de Villedeuil, Pierre-Charles (Bouchain 11 ottobre 1742 – Parigi 28 aprile 1828) ministro francese; [Figlio dell'ing. Pierre-Joseph Laurent, arricchitosi in particolare come socio della Compagnia delle miniere d'Anzin, e creato nobile verso il 1750 con il titolo di marchese di Villedeuil.] 1787, 3 maggio, intendente della Generalità di Rouen, viene ora nominato da É.-Ch. de Loménie de Brienne per occupare le funzioni di controllore generale delle finanze, succedendo così a M. Bouvard de Fourqueux; [Le finanze conoscono una grave crisi, che rimane irrisolta dopo i rinvii successivi dei controllori generali Ch.-A. de Calonne et M. Bouvard de Fourqueux. È É.-Ch. de Loménie de Brienne in realtà che tiene il Minsitero delle Finanze e anche lui deve lavorare sotto il suo controllo.] 31 agosto, dà le dimissioni per ragioni di salute; 1788, 25 luglio, viene nominato segretario di Stato della Maison du Roi (ultimo titolare in questa funzione) al posto del barone di Breteuil; 30 agosto, viene promosso consigliere di Stato, semestrale; 1789, luglio, contrario alla convocazione degli Stati Generali, emigra in Inghilterra; 1792, ritorna in Francia per preparare una nuova fuga del re dopo il fallimento di Varennes; 1793, gennaio, dopo la morte di Luigi XVI emigra in Scozia; 1815, solo ora, dopo la caduta di Napoleone I, rientra in Francia; 1816, viene eletto membro dell' "Académie des inscriptions et belles-lettres" e nominato cavaliere commendatore degli ordini del re; 1828, 28 aprile, muore a Parigi. – Leblanc, Nicolas (Ivoy-le-Pré, Bourges 1742-Parigi 1806) chimico e tecnologo francese, medico e chirurgo della casa d'Orléans, da cui il processo Leblanc [processo di fabbricazione della soda (carbonato di sodio) dal sale comune (cloruro di sodio) e dall'acido solforico], fondamentale per lo sviluppo della nascente industria chimica, poi soppiantato alla fine del sec. XIX dal processo Solvay. – Lichtenberg, Georg Christoph (Oberramstadt, Darmstadt 1742-Gottinga 1799) scrittore tedesco, diciassettesimo figlio di una famiglia di forti tradizioni pietistiche, subì da ragazzo una lesione alla colonna vertebrale che col tempo lo rese gobbo; grande amico di J.G.A. Forster, collaborò con lui al «Göttingisches Magazin der Wissenschaften und Literatur»; 1763, dopo aver frequentato il Pädagogium di Darmstadt, grazie ad una borsa di studio può iscriversi alla facoltà di scienze naturali di Gottinga; 1767, appena terminati gli studi è chiamato all'università di Giessen per insegnarvi matematica e inglese; 1770, accolto a Londra con simpatia e interesse dalla migliore società, è nominato dal re Giorgio III, che lo tiene molto in considerazione, professore straordinario di matematica pura e applicata a Gottinga (dove rimarrà fino alla morte) con l'incarico inoltre di effettuare rilevamenti geodetici in Germania; 1777, dirige il «Göttinger Taschen Calender» su cui appare una sua celebre stroncatura dell'opera fisiognomica di Lavater; qui annota le illustrazioni di D.N. Chodowiecki che collabora per diciassette anni alla rivista; con la sua mordente ironia combatte contro le mode dell'epoca, contro i discepoli di Klopstock e contro lo "Sturm und Drang"; 1784, A. Volta, suo ospite, lo ricorda come «uno dei migliori fisici di oggigiorno»; Amintors Morgenandacht (1790, Devozione mattutina di Amintore) Aphorismen (Aforismi, titolo improprio; pubblicati nel XX secolo). – Louis, Jean-Antoine conosciuto come [Louis du Bas-Rhin] (Bar-le-Duc 10 marzo 1742 – 1796) politico francese; 1789, funzionario comunale di Strasburgo, impiegato sotto l'intendente d'Alsazia, allo scoppio della Rivoluzione francese adotta rapidamente le nuove idee; 1791, durante l'Assemblea Nazionale, serve come amministratore e membro dell'Indice del dipartimento di Bas-Rhin; 1792, viene eletto deputato alla Convenzione nazionale per il dipartimento di Bas-Rhin; 1793, gennaio, vota per per la morte di Luigi XVI; marzo-luglio con Jean-Adam Pflieger viene inviato in missione in Alsazia come rappresentante della Convenzione nazionale; ottobre, entra a far parte del "Comitato di sicurezza generale"; 1794, 5-19 luglio, presidente della Convenzione nazionale; 27 luglio (9 Termidoro, Anno II), con la caduta di M. Robespierre viene esonerato dalle sue funzioni al "Comitato di sicurezza generale" dove ha acquisito una reputazione come uno dei membri più accomodanti e simpatici; 1796, vice deputato al Consiglio dei Cinquecento, muore prima di poter partecipare ad una sessione. – Mohawk, Thayendanega o Joseph Brandt (Brantford, Ontario 1742-1807) capo tribù dei mohawk, educato da sir William Johnson, commissario inglese per gli indiani; 1979, dopo la durissima repressione degli americani, in seguito alla strage di Cherry Valley provocata dagli indiani, si ritira in Canada e si impegna tenacemente per l'autonomia delle popolazioni indiane. – Piazza, Antonio (Venezia 1742-Milano 1825) commediografo e romanziere italiano; 1787-98, tenta di ridar vita al glorioso giornalismo di G. Gozzi compilando la «Gazzetta urbana veneta»; ma il suo idolo è Goldoni, di cui imita goffamente il moderato realismo; Commedie (1787, in 2 voll., tra cui L'amicizia in cimento, La famiglia mal regolata, La moglie tradita ecc. he alternano l'italiano al dialetto) L'ebrea, istoria galante scritta da lei medesima (1769, romanzo) Gli zingari (1769, romanzo) Trilogia: L'impresario in rovina, Giulietta, La pazza per amore (1771-73) Il teatro ovvero fatti d'una veneziana che lo fanno conoscere (1778). – Pugacëf, Emel'jan Ivanovic (Zimovejskaja 1742 ca- Mosca 1775) rivoluzionario cosacco, di povera famiglia cosacca stanziata in Ucraina; 1756-63, combatte negli eserciti dello zar nella guerra dei sette anni; 1764, combatte nella campagna contro la Polonia; 1768, combatte nella guerra russo-turca; lasciato il servizio militare è più volte imprigionato per aver tentato più volte di fomentare il malcontento dei contadini contro l'oppressione dei signori e del governo zarista che già ha suscitato violente insurrezioni come quelle di Bolatnikov, di Razin e di Bulavin; 1773, cercato riparo nella regione del Volga per sfuggire alle persecuzioni in Ucraina, incomincia a spacciarsi tra i cosacchi per lo zar Pietro III (già assassinato nel 1762 in una congiura di palazzo, ma che il popolo ritiene ancora vivo); riesce così a riunire sotto le sue bandiere i cosacchi dell'Ural, che la zarina vuole privare delle secolari autonomie, i Vecchi credenti superstiti, i servi della gleba della regione del Volga e un folto numero di baschiri, di tatari e di altri gruppi etnici; 1773, autunno, ha già radunato un esercito di più di 25.000 uomini; alla loro testa occupa la città di Orenburg, di cui fa la sede principale degli insorti e dove organizza una specie di corte; 1774, estate, gli insorti occupano la città di Kazan e altre fortezze zariste; quando le truppe zariste passano al comando di P.I. Panin e A.V. Suvorov le cose cambiano: grazie alla loro supremazia tecnica, disperdono a poco a poco gli insorti male armati; la marcia dell'esercito dei contadini verso Mosca, per impadronirsi della città, fallisce; 21 agosto, sotto Tzaritzyn (Volgograd) Pugacev viene sconfitto e un mese dopo, tradito da uno dei suoi amici più intimi (I. Tvorogov) è consegnato agli ufficiali zaristi; lo "zar dei contadini", chiuso in una gabbia e portato a Mosca, viene giustiziato insieme con altri compagni. La sua figura ha ispirato scrittori come A.S. Puškin (La figlia del capitano, 1836) e S.A. Esenin (Pugacev, 1922). – Rezzonico, Carlo Castone della Torre di (Como 1742-Napoli 1796) poeta italiano, di antica famiglia patrizia; 1749, a soli sette anni si trasferisce col padre a Parma dove è allievo di S. Bettinelli e diventa amico di C.I. Frugoni e del filosofo E.B. de Condillac, che è precettore dell'infante Ferdinando di Borbone; protetto dal ministro F.G.. Du Tillot, è poi nominato segretario dell'Accademia di Belle Arti e poeta ufficiale della corte parmense; Agatodemone (1775 ca, poema incompiuto) Il sistema dei cieli (1775, poemetto didascalico, sulle teorie astronomiche di I. Newton) L'origine delle idee (1978, poemetto didascalico sulla filosofia di Condillac) Ragionamento sulla filosofia del sec. XVIII (1778) Ragionamento sulla volgar poesia (1779, premesso all'edizione delle Opere di Frugoni) 1785, ereditato un cospicuo patrimonio, intraprende un lungo viaggio in Francia, Inghilterra e Olanda; 1789, si stabilisce a Roma; 1790, celebra in versi il centenario della fondazione dell'Arcadia; L'eccidio di Como (1790, rievocazione di un capitolo di storia comunale) 1791, coinvolto nel processo a A. Cagliostro, perde ogni carica ed è costretto a ritirarsi a Napoli; Opere (1815-31, postumo) Giornale del viaggio d'Inghilterra negli anni 1787-88 (1817, postumo). – Scheele, Karl Wilhelm (Stralsund, Pomerania 1742-Köping 1786) chimico svedese, autodidatta, acquisì notevole abilità sperimentale come apprendista farmacista in diverse città svedesi; nonostante gli scarsi contatti con le autorità accademiche, fu tra i precursori della chimica moderna; 1775, gestore di una farmacia a Köping, dopo aver già isolato per la prima volta molte sostanze (acidi cloridrico, fluoridrico e cianidrico, l'arsenito di rame e il wolframio o tungsteno [vedi H. Davy] ) giunge, contemporaneamente a J. Priestley ma in modo indipendente, alla scoperta dell'ossigeno; sottolinea la capacità di questo gas di mantenere meglio dell'aria la combustione e la respirazione, e, in relazione a questi fenomeni, avanza significative critiche alla "teoria del flogisto" di G.E. Stahl, in seguito definitivamente confutata da A.-L. Lavoisier. Tra le sue numerose ricerche vanno ricordate quelle sulle reazioni chimiche prodotte dalla luce nei sali d'argento e l'analisi di una serie di acidi organici, culminata con l'isolamento della glicerina. – Senebier, Jean (Ginevra 1742-1809) naturalista francese, pastore protestante a Chancy 1773, bibliotecario a Ginevra, è in contatto con L. Spallanzani di cui comincia a tradurre le opere Esperienze sull'azione della luce solare nella vegetazione (1788) Storia letteraria di Ginevra (1796) Saggio sull'arte di osservare e di fare esperimenti (1802). – Serurier, Jean-Mathieu-Philibert (1742-1819) ufficiale francese, già prima della rivoluzione, aderì al nuovo regime; partecipa con il grado di generale alle campagne d'Italia; al ritorno di Napoleone dall'Egitto, ha parte attiva nella preparazione del colpo di Stato del 18 brumaio; viene compreso nella lista dei marescialli di Francia, ma gli vengono affidate cariche puramente onorifiche; passa ai Borbone ma avendo nuovamente aderito a Napoleone durante i Cento Giorni, viene destituito dalla seconda Restaurazione. – Treilhard, Jean Baptiste (Brive-la-Gaillarde, nel Corrèze 3 gennaio 1742 – Parigi 1º dicembre 1810) diplomatico e generale francese. |
La rivoluzione industriale «segue
da 1740» |