© |
Il Viandante |
|
|
|||
in rete dal 1996 |
||||||
Se ti siamo stati utili effettua una
|
Papa 1540 Cappuccini
«segue da 1539»
«segue da 1539» Inquisitori di Stato 1540, noti sin dal 1313, diventano permanenti a Venezia gli inquisitori
di stato, detti anche inquisitori dei segreti o esecutori dei dieci
(ufficio composto da tre membri del consiglio dei dieci). |
ANNO 1540
– Andrada, Francisco de (Lisbona
1540- ca-1614) storico e poeta portoghese, storiografo ufficiale di
corte;
Torna suO primeiro cêrco que los Turcos puseram à fortaleza de Diu (1589, Il primo assedio che i turchi posero alla fortezza di Diu) Crónica do muito alto Don João III (1613, Storia dell'illustrissimo don Giovanni III). – Antoniano, Silvio (Roma 1540-1603) letterato e pedagogista italiano, tanto rinomato come improvvisatore che Ercole II d'Este lo volle a Ferrara; tra i revisori della Gerusalemme liberata del Tasso, fu il più severo nell'esigere la soppressione degli episodi amorosi e paganeggianti; 1559, Pio IV lo chiama a Roma a insegnare nella Sapienza; per dedicarsi tutto alla teologia e abbracciare lo stato ecclesiastico, lascia poi l'insegnamento; ha importanti incarichi da Pio V e come abbreviatore è degno successore di P. Bembo e del Sadoleto; Dell'educazione cristiana e politica dei figliuoli (1584, in III libri) 1598, è fatto cardinale da Clemente VII. – Avanzo (o degl Avanzi), Paolo (Salò? 1540 ca - ?) libraio bresciano a Venezia; [Forse parente del bresciano Ludovico Avanzo, tipografo in piccolo all'insegna dell' "Albero", in Merceria.] Egli non stampa né ha bottega. Lavora per gli eredi di Aldo Manunzio e per Gabriel Giolito, lega libri e vende manoscritti. Come molti altri librai è stato all'estero, a Ginevra, Lione e Napoli. [Più di un eretico in confessione, lo chiamerà calvinista. Teofilo Panarelli (deposizioni a Venezia del 19 nov e 6 dic 1571) ammetterà d'averlo istruito su «le cose di Ginevra» nei giardini dell'isola di San Giorgio, tra la fine del 1559 e l'inizio del 1560. Lo sosterrà anche Bartolomeo Bartocci (deposizioni a Roma del 7 set 1568 e 28 gen 1569), un riformatore italiano in esilio, bruciato vivo a Roma nel maggio del 1569. Altre testimonianze (tra cui quella di Ludovico Albioso, deposizioni a Venezia del 31 lug e 2 ago 1568) diranno che egli abbia apprezzato un sermone anticattolico udito a Lione e che possieda un Nuovo Testamento ginevrino. Bartolomeo Bartocci, a Ginevra dal 1555-56 al 1567, confesserà di aver inviato, col suo aiuto, a Venezia ed in altre città italiane una copia del discorso di Théodore de Bèze al colloquio di Poissy del settembre 1561 ed una lettera ortatoria di P.M. Vermigli («una lettera essortativa stampata, composta da Pietro Martire Vermiglio et il parlamento che fece il Bezza avanti il re di Franza»), entrambe a stampa. Un altro membro della famiglia Bartocci ammetterà di aver portato un catechismo (di J. Cauvin?) a Vicenza, per passarglielo. Nessuna spiegazione, però, su come i libri varchino il confine veneziano. Le deposizioni di Bartolomeo Bartocci, rese a Roma, saranno fatte pervenire all'Inquisizione di Venezia che nel gennaio 1570 lo interrogherà. Egli negherà tutto e il suo nome scomparirà dai registri del tribunale, anche se Teofilo Panarelli sosterrà, un anno dopo, che lui è a Roma, rinchiuso in carcere. La sua fine resterà comunque avvolta nell'ombra.] – Bargagli, Scipione (Siena 1540-1612) letterato italiano; Trattato delle imprese Trattenimenti (1587) Turamino (1602, con cui partecipa alla difesa della lingua senese). – Bertolotti, Gasparo o Gasparo da Salò (Salò 1540-Brescia 1609) liutaio italiano, discendente da una famiglia di musicisti e liutai 1562, si stabilisce a Brescia, lavora prima con G. Virchi e poi in proprio: costrusce viole, violoncelli e tra i primissimi violini; da lui discende una scuola bresciana il cui maggiore esponente fu G.P. Maggini. – Bourdeille, Pierre de Bourdeille – signore di Brantôme (Bourdeilles, Dordogna, 1540 ca- Brantôme, Périgneux 1614) scrittore francese; nato in una famiglia di antica nobiltà, trascorse la fanciullezza alla corte di Margherita di Navarra; si distinse nella carriera militare, dapprima al servizio del re di Francia, poi come partigiano della fazione cattolica dei Guisa; svolse importanti missioni diplomatiche; 1584, una caduta da cavallo stronca la sua carriera, costringendolo per lunghi anni all'immobilità; Vies des grands capitaines (1583-90, Vite dei grandi capitani) Vies des dames galantes (1583-84, Vite delle dame galanti) note anche come: Mémoires de messer Pierre de Bourdeille contenant les vies des dames illustres de son temps (postume, 8 voll, 1665-66, Memorie di messer Pierre de Bourdeille, signore di Brantôme, contenenti la vita delle dame illustri del suo tempo; fatti guerreschi, mondani e scandalosi del sec. XVI e, in particolare, della corte di Caterina de' Medici). – Gilbert, William Colchester 1540/4 – Londra 1603) scienziato inglese. – Jeannin, Pierre detto il Presidente (Autun, Borgogna 1540-Parigi 1622) politico e diplomatico francese; 1579, deputato del terzo stato e successivamente presidente del parlamento di Borgogna, si oppone invano al massacro di San Bartolomeo nella sua provincia; 1593, come cattolico si schiera dalla parte del duca di Mayenne ed è presidente del parlamento di Parigi che lotta contro Enrico di Navarra; 1598, prende parte ai negoziati di Vervins con la Spagna; 1601, prende parte ai negoziati di Lione con la Savoia; 1608, negozia l'alleanza franco-olandese; Negoziati (1656, postumo, considerato a lungo un testo fondamentale della diplomazia). – Larivey, Pierre de (Troyes 1540 ca-1619) drammaturgo francese, di padre italiano; Le piacevoli notti di G.F. Straparola (versione) Les esprits (1579, Spiriti, ispirato da Aridosia di Lorenzo de' Medici). – Marnix, Philippe de (Bruxelles 1540-Leida 1598) politico e scrittore fiammingo, aderì al calvinismo; 1566, attivo nella rivolta dei Paesi Bassi è costretto dalla repressione spagnola ad emigrare in Francia; L'alveare della santa chiesa romana (1569, in neerlandese) 1571, consigliere di Guglielmo d'Orange è fautore dell'accordo fra cattolici e calvinisti nella lotta antispagnola; 1576, promuove la lega di tutte le province dei Paesi Bassi (unione di Gand); 1583, borgomastro di Anversa, anima la difesa della città durante l'assedio spagnolo, ma la capitolazione gli attira accuse di tradimento; si ritira quindi a vita privata; Salmi (1591, versione in fiammingo) Bibbia (versione in fiammingo) Quadro sulle differenze fra le religioni (1599-1605, postumo, altra violenta polemica anticattolica). – Oddi, Sforza degli (Perugia 1540-Parma 1611) giureconsulto e commediografo italiano De fidei commissis (1622, postumo) Erofilomachia ovvero Duello d'amore (1572) I morti vivi (1576, derivante dalla Storia di Leucippe e Clitofonte di Achille Tazio; come Gli straccioni di Annibal Caro La prigione d'amore (1576). – O'Neill, Hugh (n. 1540-Roma 1616) conte di Tyrone, divenuto il più importante capo nell'Ulster con l'aiuto degli inglesi, si impegnò poi nella lotta per la libertà irlandese 1595, ottiene i primi successi contro gli inglesi 1598, dopo la ripresa della guerra e la vittoria di Yellow Ford, riesce a sollevare tutta l'Irlanda, 1599, costringe R. Essex a firmare una tregua che viene però sconfessata dalla regina Elisabetta 1600, questa invia in Irlanda nuove truppe sotto il comando di C. Mountjoy 1601, è duramente sconfitto a Kinsale, 1603, è costretto a sottomettersi 1607, lascia l'Irlanda e si rifugia dapprima nei Paesi Bassi e poi a Roma. – Paruta, Paolo (Venezia 1540-1598) storiografo italiano; di nobile famiglia, originaria di Lucca, compì gli studi a Padova; 1561, tornato a Venezia, fonda un'accademia privata di scienze politiche e morali partecipando attivamente al governo della repubblica; 1579, storiografo ufficiale della Serenissima; 1592-95, ambasciatore a Roma; 1596-98, procuratore di San Marco; Historia vinetiana (1605, postuma, continua quella di P. Bembo per gli anni 1513-52) Historia sulla guerra di Cipro (1570-73) Orazione funebre in laude de' morti nella vittoriosa battaglia contro a' turchi (1572) La legazione di Roma (1887, postumo, 3 voll. Della perfezione della vita politica (1579) Soliloquio (1593-94) Discorsi politici (1599, postumi) La legazione di Roma (1887, postumo, in 3 voll.). – Pucci, Francesco (Figline Valdarno 1540 ca-?) riformatore religioso; [Diceva di appartenre alla nobile famiglia fiorentina che annovera tante personalità della Chiesa fra i suoi membri, ma questa non lo volle mai riconoscere, nonostante le sue proteste.] vissuto fuori degli ambienti di Basilea, di Zurigo e dei Grigioni (dove si erano rivolti gli emigrati italiani prima di rivolgersi alla Polonia e alla Transilvania), prima di incontrare Fausto Sozzini la sua vita si svolse tra la Francia e l'Inghilterra; da Lione si reca a Parigi per studiare presso quella facoltà teologica; 1572, la strage della notte di San Bartolomeo lo spinge a passare tra i seguaci delle "oltramontane sètte" ma anche qui rimane insoddisfatto e prova la stessa disillusione degli altri eretici italiani; da Parigi si reca in Inghilterra iscrivendosi a Oxford dove s'imbeve di platonismo; 1578, diffonde presso le università e le accademie un manifesto dove invita tutti a discutere sulla sua tesi preferita, dell'innocenza naturale dell'uomo; su di essa scrive anche una lunga lettera in italiano a Nicolò Balbiani; 1582, dopo varie lettere scritte a F. Sozzini si reca a Cracovia presso di lui per discutere, sempre sul suo argomento preferito, davanti a un comitato di rappresentanti delle comunità dissidenti polacche, ma non ha successo; 1585, così, non trovando ascolto né presso i calvinisti e i luterani, né fra gli anabattisti, sempre visitato da apparizioni e da ispirazioni divine, a Praga finisce per ripiegare di nuovo verso i cattolici; da Praga torna nei Paesi Bassi; De Christi servatoris efficacitate in omnibus et singulis hominibus (1592, serie di tesi) De regno Christi De praedestinatione Dei. – Salviati, Lionardo (Firenze 1540-1589) letterato italiano, discepolo di B. Varchi; Dialoghi dell'amicizia (1564) Il granchio (1566) Lezione sopra il sonetto del Petrarca «perché voi» (1575) Decameron di G. Boccaccio (1582, sua "rassettatura", cioè edizione purgata dell'opera, commissionatagli per motivi di moralismo controriformistico e destinata a soppiantare la precedente "rassettatura" curata dai "deputati" sotto la guida di V. Borghini (1573) i cui interventi censori sono stati giudicati inadeguati) [Al "pubblico e notorio assassino" del Boccaccio come qualcuno dell'epoca lo qualifica, non basta trasformare le badesse in contesse, le monache in damigelle, gli abati in maestri, occorre, quando è il caso, rovesciare arditamente il senso, eliminando le allusioni ironiche e i riferimenti dal sapore anticlericale. Poche sono le reazioni al suo "sfregio" che rimarrà a lungo l'unico Decameron legalmente letto dagli italiani, tanto da divenire per la gravità dell'offesa il manifesto più impressionante dell'opera degli "espurgatori".] 1583, entra a far parte dell'Accademia della Crusca col nome di Infarinato; Avvertimenti della lingua sopra 'l «Decamerone» (1584-86) Difesa dell'«Orlando furioso» degli accademici della Crusca (1585, polemica contro T. Tasso e i detrattori di L. Ariosto) Risposta all' «Apologia» di T. Tasso (1585) L'Infarinato primo (1585) L'Infarinato secondo (1588) La spina (1592 postuma). – Sassetti, Filippo (Firenze 1540-Goa, India 1588) mercante e scrittore italiano; compiuti gli studi umanistici a Pisa, tornò nella sua città e fece parte dell'Accademia Fiorentina e di quella degli Alterati, stringendo amicizia con alcuni autorevoli letterati, fra cui G.B. Strozzi, B. Davanzati e P. Vettori 1578, costretto da necessita economiche, lascia Firenze e inizia una serie di lunghi viaggi come sovrintendente dell'azienda Capponi, esportatrice di tele e drappi: prima tappa è Madrid, quindi Siviglia e Lisbona dove passa al servizio del mercante portoghese G.B. Rovellasco che ha l'appalto del commercio del pepe 1582, aprile, per conto di costui parte verso l'India, ma una tempesta di mare l'obbliga a rientrare in Portogallo 1583, 8 aprile, imbarcatosi una seconda volta, dopo molte peripezie, approda sulla costa del Malabar, a Coccin; qui prende residenza pur continuando ad affrontare nuovi viaggi, durante uno dei quali, a Goa, muore; Ragionamento sopra il commercio tra i fiorentini e i levantini Vita di Francesco Ferrucci Sposizione sulla poetica di Aristotele Lezioni sulle imprese Discorso in difesa di Dante Discorso contro l'Ariosto Lettere (raccolta edita mutila nel 1855; completa nel 1880). – Scaliger, Joseph-Juste o Giuseppe Giusto Scaligero (Agen, Lot-en-Garonne-1540 Leida 1609) umanista francese, figlio di Giulio Cesare Scaligero (1484-1558); compiuti gli studi a Parigi e a Bordeaux, si convertì al protestantesimo; 1572, scampato alla "notte di san Bartolomeo", ripara a Ginevra dove insegna filosofia; 1574, viene chiamato all'università protestante di Leida; Commenti a Varrone, Virgilio, Teocrito, Bione Opus novum de emendatione temporum (1583) Thesaurus temporum (1606). – Viète, François (Fontenay-le-Comte 1540-Parigi 1603) matematico francese, studiò legge all'università di Poitiers e si impegnò poi nella vita amministrativa e politica, ricoprendo diverse cariche, sotto Carlo IX, Enrico III, Enrico IV; pur occupandosi di matematica per diletto, fu uno dei maggiori matematici del suo secolo; Canon mathematicus (1579, lavoro di trigonometria) In artem analyticem isagoge (1591, lavoro di algebra, in cui introduce il calcolo letterale (che chiama logistice speciosa), usando le vocali per rappresentare le incognite e le consonanti per indicare le quantità note) Apollonius Gallus (1600, in cui dà una rigorosa soluzione al famoso problema di Apollonio). |
«segue da 1539» Accademia 1540, 1° novembre, alcuni giovani letterati fiorentini, radunatisi
in casa di Giovanni Mazzuoli detto lo
Stradino, per coltivare insieme lo studio della lingua e della
letteratura toscana, fondano questa "accademia"; più che altro
una brigata di amici cordiali senza eccessive pretese scientifiche,
ha già nei primi mesi l'adesione di studiosi di valore come: |