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Papa segretario
di Stato: cardinale Silvio Valenti; cardinali: cardinali:
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ANNO 1753
– Albany Stolberg-Gedern,
Luisa d' (Mons, Belgio 1753-Firenze 1824) nobildonna tedesca,
figlia del principe Gustavo Adolfo di Stolberg-Gedern e moglie del pretendente
al trono d'Inghilterra Carlo Edoardo Stuart, dal quale si separò. Compagna
e ispiratrice di V. Alfieri,
conosciuto nel 1777 e col quale convisse a partire dal 1784.
Torna suLettere. – Bassville, Nicolas-Jean-Hugon de (Abbeville, Somme 1753-Roma 1793, massacrato dalla folla) diplomatico francese; agente consolare, bibliotecario del principe di Condé; 1792, segretario di legazione a Napoli, si reca a Roma alla fine dell'anno per prendere contatti con la Santa Sede; 1793, 13 gennaio, durante una passeggiata, viene massacrato dalla folla inferocita per l'ostentazione della coccarda tricolore; [Il fatto ispirerà a V. Monti la famosa cantica intitolata La Bassvilliana o In morte di Ugo Bassville (1793), violentemente antirivoluzionaria.] – Berthier, Louis-Alexandre - principe di Neufchâtel, duca di Valengin, principe di Wagram (Versailles 20 novembre 1753 – Bamberga 1º giugno 1815, suicida [?]) maresciallo di Francia. – Bertola de' Giorgi, Aurelio (Rimini 1753-1798) poeta e letterato italiano; dai suoi saggi nasce la germanistica italiana; 1769, a sedici anni si fa monaco olivetano; dopo una fuga avventurosa in Ungheria, dove diventa militare, rientra in patria e a Napoli insegna all'Accademia di Marina; recatosi poi a Vienna, sveste l'abito monastico e diventa abate; Idilli di S. Gessner (traduzione) Notti clementine (1774, imitando l'inglese E. Young) Poesie campestri e marittime (1779) Idea della poesia alemanna (1779, I ediz.; 1784, II ediz. col titolo Idea della bella letteratura alemanna, saggio) 1784, è nominato professore di Storia universale all'università di Pavia; 1787, viaggia in Svizzera e lungo il Reno; 1793, abbandona l'insegnamento e si dedica attivametne alla vita politica dell'Emilia; Viaggio sul Reno e ne' suoi dintorni fatto nell'autunno del 1787 (1795).. – Bewick, Thomas (Ovingham, Northumberland 1753-Gateshead 1828) incisore inglese, innovatore delle incisioni in legno (silografie); A general History of Quadrupeds (1790) A History of British Birds (1797-1804). – Beysser, Jean-Michel (Ribeauvillé 4 novembre 1753 – Parigi, 13 aprile 1794) militare francese; 1769, inizia la carriera militare arruolandosi nei Dragoni del reggimento della Lorena e vi rimarrà fino al 1778; 1778, viene trasferito nell'esercito di Bretagna e fino al 1781 servirà come chirurgo; 1788, serve il reggimento svizzero di Moron, agli ordini della "Compagnia Olandese delle Indie Orientali" come chirurgo e capitano del reggimento; 1789, luglio, è nominato maggiore dei dragoni nazionali a Lorient; 1791, viene promosso tenente colonnello e diventa capitano della Guardia nazionale di Morbihan; 1793, partecipa alla I Guerra di Vandea servendo nell'esercito di uno dei dipartimenti insorti; 20 giugno, viene promosso generale di brigata; 2 ottobre, facendo parte degli "hébertisti", la Convenzione Nazionale lo fa arrestare; viene quindi imprigionato nella prigione dell'Abbazia; 1794, 24 marzo, viene portato dinanzi al Tribunale rivoluzionario di Parigi che lo condanna a morte insieme a J.-R. Hébert, Ch.-Ph. Ronsin, François-Nicolas Vincent, A.-F. Momoro; 13 aprile, viene ghigliottinato. – Bligh, William (Tyntan, Cornovaglia 1753-Londra 1817) esploratore e militare inglese, comandante del Bounty Viaggi nel mare del Sud (1790). – Borda, Jean-Charles de o Chevalier de Borda (Dax, 4 maggio 1733 – Parigi, 19 febbraio 1799) militare, matematico, fisico, ammiraglio e metrologo francese; ufficiale prima del genio militare e poi della cavalleria leggera; Mémoire sur le mouvement des proiiles (1756, un prodotto del suo lavoro di ingegnere militare) 1764, per questo lavoro e dopo aver compiuto importanti studi di balistica e di idrodinamica, viene ammesso all'Accademia delle scienze francese; 1767, entra nella marina militare dove si occupa soprattutto del problema della determinazione del punto nave affrontando vari problemi di geodetica, sostituendo il metodo della navigazione celeste a quello del magnetismo terrestre; partecipa a varie spedizioni scientifiche fra cui quella di testare gli orologi per la navigazione sulla fregata Flore; 1770, formula un sistema di voto preferenziale classificato che viene chiamato "conteggio Borda"; [L'Accademia delle scienze francese usa il suo metodo per eleggere i suoi membri per circa due decenni fino a quando sarà annullato da Napoleone Bonaparte che insistette che il suo metodo sarebbe stato usato dopo essere diventato presidente dell'Académie nel 1801. Il "conteggio Borda" è in uso oggi in alcuni istituzioni accademiche, concorsi e diverse giurisdizioni politiche. Il "conteggio Borda" è servito anche come base per altri metodi come il sistema "Quota Borda" e il "metodo di Nanson".] 1778, pubblica il suo metodo per ridurre le distanze lunari per calcolare la longitudine, ancora considerato il migliore di parecchie procedure matematiche simili per la navigazione e il fissaggio della posizione nei giorni precedenti al cronometro; e usato, ad esempio, da Lewis e Clarke per misurare la loro latitudine e longitudine durante la loro esplorazione degli Stati Uniti nord-occidentali; un altro dei suoi contributi è la sua costruzione del metro standard, base del sistema metrico per corrispondere alle misure di Delambre; come costruttore di strumenti, migliora il cerchio riflettente (inventato da Tobias Mayer) e il cerchio ripetuto (inventato dal suo assistente, Etienne Lenoir), quest'ultimo utilizzato per misurare l'arco meridiano da Dunkerque a Barcellona da Delambre e Méchain; usa per primo il pendolo per misurare con precisione la forza di gravità; 1781, viene messo a capo di diverse navi della marina francese; 1782, è catturato dagli inglesi e poco dopo torna in Francia come ingegnere nella marina francese, apportando miglioramenti alle ruote idrauliche e alle pompe; 1784, è nominato ispettore della cantieristica navale della Francia; 1786, con l'assistenza dell'architetto navale Jacques-Noël Sané, introduce un massiccio programma di costruzione per rivitalizzare la marina francese sulla base dei disegni standard dell'architetto; Rapport sur le choix d'une unité de mesure: lu à l'Académie des sciences le 19 mars 1791 (red. da Borda, Joseph-Louis Lagrange, Pierre-Simon Laplace...) Mémoire présenté à la Convention nationale, au nom de l'Académie des sciences, par le citoyen Borda, l'un des commissaires nommés pour les poids et mesures: le 25 novembre 1792, l'an premier de la République. suivi de la Réponse du président / impr. par ordre de la Convention nationale (su gallica.bnf.fr. Sur l'uniformité et le système général des poids et mesures: rapport et projet de décret présentés à la Convention nationale, au nom du comité d'instruction publique par le citoyen Arbogast (1793, Rapport fait à l'académie des sciences par les citoyens Borda, Joseph-Louis Lagrange et Gaspard Monge). – Cambacérès, Jean-Jacques-Régis de - duca di Parma (Montpellier 18 ottobre 1753 – Parigi 8 marzo 1824) giureconsulto e politico francese. – Carnot, Lazare-Nicolas-Marguerite (Nolay, Côte d'Or 13 mag 1753 - Magdeburgo 2 ago 1823) politico e scienziato francese, nato da una famiglia colta e facoltosa; [Figlio di Claude-Abraham (1719-1797), notaio reale. Fratello di: . Joseph (1752-1835), giureconsulto; . Claude-Marie (1755-1836) militare e politico. Padre di: . Sadi-Nicolas (1796-1832), fisico e ingegnere; . Lazare-Hippolyte (1801-1888), politico, padre di Marie-François-Sadi (1837-1894), politico, e di Marie-Adolphe (1839-1920), chimico, geologo e politico.] si diploma alla scuola di ingegneria di Mézières e subito dopo intraprende la carriera militare; 1783, ufficiale del genio, si segnala sotto l'Ancien régime per i suoi studi di matematica e di scienza delle fortificazioni; Saggio sulle macchine in generale (1783) 1789, accoglie con favore la rivoluzione; 1791, viene eletto all'assemblea legislativa; membro della convenzione, vota con la maggioranza la morte del re; 1793, agosto, viene chiamato a far parte del comitato di salute pubblica come esperto di problemi militari; in gran parte grazie a lui avviene la riscossa delle armi francesi in Vandea, nei Paesi Bassi e sul Reno (ottobre 1793-giugno 1794); contro il radicalismo dell'ala sinistra del comitato, entra in grave conflitto con M. Robespierre e L.-A. Saint-Just ed è tra i promotori della congiura di termidoro; 1795, novembre, eletto al direttorio, continua a occuparsi degli affari militari e prepara con J.-B. Jourdan e J.-V.-M. Moreau i piani dell'attacco all'Austria sul basso Reno e in Italia; 1797, settembre, avversario di P.-F.- Barras e di J.-F. Reubell, è tra le vittime designate del colpo di stato di fruttidoro e deve riparare all'estero; dopo il colpo di stato napoleonico del 18 brumaio rimpatria; Riflessioni sulla metafisica del calcolo infinitesimale (1797, per partecipare a una competizione indetta dall'Accademia reale di Berlino su una "chiara e precisa teoria" del concetto di infinito) [Sostiene che l'analisi non fornisce un metodo di approssimazione, ma anzi approda a risultati esatti attraverso una "compensazione di errori".] 1800, durante il consolato è per breve tempo ministro della guerra; in seguito si dimette per contrasti con N. Bonaparte [gli sarà vicino durante i cento giorni] e si ritira a vita privata dedicandosi a studi scientifici che lo portano a formulare importanti teoremi in geometria analitica e in trigonometria; Géométrie de position (1803, dove dimostra il famoso "teorema del coseno" poi detto anche "teorema di Carnot") Principi fondamentali dell'equilibrio e del movimento (1803) 1823, muore a Magdeburgo. [Teorema di Carnot.] – Caumont La Force, Anne de – contessa di Balbi (1753-1842) nobildonna francese; dopo aver fatto interdire il marito, gen. conte di Balbi, diventa la favorita del conte di Provenza; durante il periodo napoleonico vive a Versailles. – Chasseboeuf, Constant-François – conte di Volney (1753-1820) grande viaggiatore francese; dopo la Rivoluzione, accoglie con gioia la venuta di N. Bonaparte; nominato senatore, ma deluso dallo stesso regime, dà le dimissioni. – Châtelet, Claude-Louis (Parigi 1753 – Parigi 7 maggio 1795, ghigliottinato) disegnatore e incisore francese; diviene famoso per il suo contributo all'opera monumentale edita dall'influente fermiere gen. Jean-Benjamin de La Borde: Les Tableaux topographiques de la Suisse (1776, ca; commentate dal barone de Zurlauben) [Le incisioni che lo compongono saranno pubblicate in tre voll. tra il 1782 e il 1788.] acquista subito una reputazione di pittore di paesaggi, ciò che lo porta ad essere scelto come uno dei principali illustratori di una delle opere più importanti alla fine del XVIII secolo: Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicile (1781-86, pubblicato, in 4 voll., dall'abate de Saint-Non) 1777, si reca in Italia in compagnia di Vivant Denon per realizzare 132 incisioni di Napoli, delle Puglie, de la regione della Basilicata, della Calabria e della Sicilia; [Altri artisti partecipano a questa impresa, ma senza necessariamente recarsi in Italia, contando sulla memoria dei loro trascorsi viaggi: così Fragonard, Hubert Robert o anche Pâris, Volaire, Cassas e Houël. In Italia egli fa inoltre numerosi incontri ed esperienze.] al suo ritorno in Francia, su richiesta della regina Maria Antonietta, di cui è uno dei pittori favoriti e che gli ordina un certo numero di quadri, contribuisce all'illustrazione di album che rappresentano il Trianon e i suoi giardini; [Questi album sono offerti dalla regina ai suoi visitatori di riguardo come il re Gustavo III di Svezia, l'imperatore Giuseppe II d'Austria, suo fratello, l'arciduca Ferdinando, pure suo fratello.] egli illustra anche un'edizione de La Nouvelle Héloïse; è in questo periodo ch egli realizza una serie di tavole che rappresentano castelli e parchi e giardini nell'Île-de-France; [Si ritroveranno nelle collezioni particolari di estimatori come l'abate de Saint-Non, medesimo, o ancora Richard Mique, primo architetto di Luigi XVI scelto dalla stessa regina per l'idea delle costruzioni che formano l' "Hameau de la Reine"; 1789, viene sedotto dalle idee rivoluzionarie; 1793, 10 marzo, viene nominato giurato del Tribunale rivoluzionario appena istituito; 1794, dopo la caduta di M. Robespierre viene imprigionato; 1795, vittima della reazione termidoriana, viene giudicato nello stesso tempo di A.-Q. Fouquier de Tinville, pubblico accusatore di Maria Antonietta, due anni prima; 6 maggio (17 Fiorile, Anno III), viene condannato a morte; 7 maggio (18 Fiorile, Anno III), viene ghigliottinato in place de Grève con altri 15 coimputati. – Clairien, Françoise [Saucerotte o Raucourt] (1753-1815) attrice francese; diciannovenne, debutta alla Comédie-Française interpretando il personaggio di Didone in presenza di Louis XVI; Napoleone I le affida la direzione dei teatri francesi in Italia. – Delacroix, Jean-François detto Lacroix (1753-1794) politico francese; avvocato, è deputato all'Assemblea legislativa e alla Convenzione; amico di G.-J. Danton. – Dobrovsky, Josef (Gyarmat 1753-Brno 1829) filologo ceco, considerato il fondatore della slavistica europea Dizionario ceco-tedesco (1802) Breve insegnamento della lingua ceca Storia della lingua ceca Institutiones linguae slavicae dialecti veteris (1822). – Doppet, François-Amédée (1753-1800) medico francese; membro molto attivo e loquace della "Società degli Amici della Costituzione", prima a Grenoble poi a Parigi, riesce ad organizzare una compagnia di volontari detta Legione degli Allobrogi di cui è comandante col grado di tenente colonnello e con essa prende parte alla spedizione contro i realisti del Mezzogiorno; promosso generale, ha la direzione dell'assedio di Lione; 1800, muore poco dopo il 18 Brumaio. – Dubois, Jean-Baptiste detto [d'Ossonville] (Auneau 1° gennaio 1753 – Batignolles 10 gennaio 1832) poliziotto e faccendiere francese. – Dumas, René-François [Dumas le rouge] (Jussey, Haute-Saône 14 dicembre 1753 , Parigi 28 luglio 1794, ghigliottinato) politico francese. – Fea, Carlo (Pigna, Oneglia 1753-Roma 1836) archeologo italiano, bibliotecario del principe Chigi, dal 1801 commissario alle antichità dello Stato della Chiesa Pubblicò varie opere, anche quelle di J.J. Winckelmann e di A.R. Mengs. – Filangieri, Gaetano (San Sebastiano al Vesuvio, Napoli 22 agosto 1753 – Vico Equense, Napoli 21 luglio 1788) economista, giurista e filosofo napoletano. – Girod de l'Ain, Jean-Louis – barone (Cessy, Ain 8 luglio 1753 – Versoix, in Svizzera 20 agosto 1839) politico francese. – Hidalgo y Costilla, Miguel (Corralejo, Guanajuato 1753-Chihuahua 1811) politico messicano; 1803, sacerdote creolo, rettore del collegio di San Nicolas di Valladolid (odierna Morelia), è destinato a curato del pueblo di Dolores (odierna Dolores Hidalgo); 1810, 15 settembre, con i capitani Ignacio Allende e Juan Aldanas si mette a capo dell'insurrezione che dà il via al tentativo di instaurare nel Messico un governo indipendente; 21 settembre, nominato "generalissimo", alla testa delle sue truppe occupa Guanajuato, Valladolid, Guadalajara, esitando tuttavia a marciare su Città di Messico; novembre, le forze spagnole passano alla controffensiva e lo sconfiggono ad Aculeo e al ponte di Calderon; con i suoi amici tenta di rifugiarsi negli Stati Uniti; 1811, 21 marzo, viene arrestato con gli altri e condotto a Chihuahua; 1° agosto, il curato viene processato e fucilato; gli succede don José Maria Morelos y Pavón. – Imbonati, Carlo (1753-1805) nobile milanese; [Figlio di Giuseppe Maria (1688-1768).] amico di C. Beccaria, convisse per molti anni con la figlia di lui, Giulia, madre di A. Manzoni; è noto soprattutto per i versi che gli furono dedicati: un'anacreontica per la sua nascita da P. Verri, l'ode L'educazione da G. Parini, suo precettore, il carme (poi ripudiato) In morte di Carlo Imbonati da A. Manzoni. – Jersey, Frances lady (1753-1821) amante del principe di Galles. – Kléber, Jean-Baptiste (Strasburgo 9 marzo 1753 – Il Cairo 14 giugno 1800, assassinato) militare francese; ufficiale nelle truppe del re; 1792, si arruola volontario nell'esercito francese; 1793, 14 marzo, sconfigge, insieme al gen. F.-S. Desgraviers-Marceau, i ribelli vandeani a Cholet; passa quindi all'Armata del Nord; è nominato generale di divisione; 1794, 17 settembre, pone l'assedio a Maastricht; 14 dicembre, pone l'assedio a Magonza; 1795, generale in capo dell'armata del Reno, dirige il blocco di Magonza; 1796, 4 giugno, comandante dell'ala sinistra dell'armata della Sambre-et-Meuse, sconfigge ripetutamente gli austriaci ad Altenkirchen (presso Coblenza); 16 luglio, occupa Francoforte; 1798, dopo un periodo di volontario ritiro dall'esercito, segue N. Bonaparte in Egitto; 2 luglio, con il gen. Menou conquista Alessandria, rimediando una ferita alla testa che lo costringe a fermarsi nella città al comando di una guarnigione francese di circa 5000 uomini; partecipa quindi alla campagna di Siria; 1799, gennaio, prende parte all'assedio di al-Arish poi occupata assieme a Gaza e Giaffa; 16 aprile, sconfigge i turchi-mamelucchi del pascià di Damasco alla "battaglia del monte Tabor"; 17 agosto, è nominato da N. Bonaparte, in partenza per rientrare in Francia, governatore dell'Egitto e comandante dell'Armata d'Oriente; 1800, 20 marzo, rimasto a capo del corpo di spedizione dopo la partenza di N. Bonaparte, e venuti meno gli accordi stipulati con gli inglesi con la convenzione di el-Arish, sbaraglia i turchi a Héliopolis; reprime poco dopo l'insurrezione scoppiata al Cairo; 14 giugno, è assassinato da un sicario, uno studente di scienze islamiche originario di Aleppo, certo Soleyman el-Halaby; [Secondo alcuni il vero mandante sarebbe stato il il gen. J.-F. de Menou o addirittura N. Bonaparte per invidia della sua brillante carriera e perché lo temeva come testimone della sua diserzione, (similmente al caso all'esecuzione del duca D'Enghien). Lo sostituisce nel comando il gen. J.-F. de Menou. La sua salma viene trasportata e inumata a Marsiglia, nel Castello d'If, di dove sarà poi traslata nel 1818, per disposizione di Luigi XVIII, a Strasburgo. Il suo nome è inciso sotto l'Arco di Trionfo di Parigi sul pilastro sud alla colonna 23.] – Lambrechts, Charles Joseph Mathieu (Sint-Truiden, Belgio 20 novembre 1753 – Parigi 4 agosto 1825) funzionario belga; [Figlio di Gilles de Lambrechts, un colonnello dell'esercito degli Stati generali dei Paesi Bassi.] 1774, si laurea a Leuven dopo avervi studiato diritto civile e canonico; 1777, diviene professore; 1782, diviene medico; 1786, viene eletto rettore dell'università; 1788, l'imperatore Giuseppe II lo accusa di frequentare le università della Germania; [Lo scopo è quello di studiare l'istruzione legale in Germania per ricevere, al suo ritorno a Leuven, la presidenza della facoltà di Diritto pubblico e internazionale.] 1779, poiché la rivoluzione del Brabante (1789 gen-dic 1790) sconvolge questo piano, egli si appoggia all'imperatore, lascia il Belgio e torna solo dopo la restaurazione dell'autorità imperiale; 1793, si stabilisce a Bruxelles come praticante avvocato; dichiaratosi sostenitore delle nuove idee rivoluzionarie dopo che i francesi sono entrati in Belgio, diventa un funzionario comunale a Bruxelles, membro del governo centrale, poi presidente dell'amministrazione centrale del Dipartimento di Dile; 1797, 24 set-20 lug 1799 (3 Vendemmiaio, Anno VI - 3 Messidoro, Anno VIII ) viene nominato ministro della Giustizia al posto di Ph.-A. Merlin; è candidato a far parte del Direttorio quando E.-J. Sieyès viene scelto al posto di J.-F. Reubell; 1798, gennaio, definisce i principi che saranno seguiti nei territori occupati dagli eserciti francesi, scrivendo che la servitù è accompagnata dall'ignoranza e la libertà può venire solo quando il popolo è illuminato. Devono dunque imparare il francese a scuola, in modo da poter diventare cittadini virtuosi; 1799, 9 novembre (18 Brumaio, Anno VIII), colpo di Stato di N. Bonaparte; il Consolato entra nelle sue funzioni; 24 dicembre (3 Nevoso, Anno VIII) viene nominato membro del Senato conservatore; parlando dell'accumulo di potere di N. Bonaparte, è uno dei tre senatori che votano contro la costituzione dell'Impero; 1803, 2 ottobre (9 Vendemmiaio, Anno XII) ciò nonostante è nominato membro della Legione d'Onore; 1808, 13 maggio, viene creato conte dell'Impero; 1814, a capo della minoranza scrive il preambolo dell'atto di deposizione di Napoleone I; è membro della commissione per preparare una nuova costituzione, tuttavia, re Luigi XVIII si rifiuta di sanzionarlo; durante i Cento giorni si rifiuta di prestare giuramento all'imperatore e si ritira a vita privata; 1819, solo ora, dopo la seconda restaurazione borbonica, fa ritorno alla politica; 11 settembre, viene eletto alla Camera dei deputati per due dipartimenti ma la sua salute gli impedisce di presenziarvi, tranne in rare occasioni; 1825. 4 agosto, muore a Parigi, dopo aver lasciato parte della sua fortuna a varie istituzioni caritative. – Lanjuinais, Jean Denis (Rennes 12 marzo 1753 - Parigi 13 gennaio 1827) giurista e uomo politico francese. – La Revellière-Lepeaux, Louis-Marie de (Montaigu 24 agosto 1753 – Parigi, 27 marzo 1824) politico francese; [Nato da una famiglia di proprietari terrieri dell'Angiò.] 1775, dopo gli studi presso gli Oratoriani di Angers, poi presso l'università di questa città, ottiene una licenza in diritto ad Angers; dopo aver svolto per breve tempo l'attività di avvocato al Parlamento di Parigi, torna nell'Angiò dove s'interessa soprattutto di botanica; 1789, eletto deputato del Terzo stato dell'Angiò agli Stati Generali; eletto deputato all'Assemblea Nazionale Costituente; amministratore del dipartimento di Maine-et-Loire, fa parte del club dei Giacobini; 1791, 21 giugno, dopo il tentativo di fuga di Luigi XVI a Varennes, abbandona il club dei Giacobini; 1792, viene eletto alla Convenzione nazionale dove sostiene i Girondini; 1793, 2 giugno, alla caduta dei Girondini, passa alla clandestinità; 13 agosto, rassegna le dimissioni senza essere rimpiazzato; 1795, 8 marzo (18 Ventoso, Anno III) ritorna alla Convenzione termidoriana e contribuisce alla redazione della "Costituzione dell'anno III"; 19 lug-3 ago, presidente della Convenzione nazionale; 1° novembre, membro del Consiglio dei Cinquecento, viene eletto direttore; [Al Direttorio si occupa soprattutto di questioni culturali e religiose: co-redazione della costituzione civile del clero, creazione dell' "Institut de France", diffusione della teofilantropia, religione razionale con culto basato sulla decade anziché sulla settimana.] 1797, 4 settembre (18 Fruttidoro, Anno V), con P.-F. Barras e J.-F. Reubell organizza il colpo di Stato antirealista; [Riguardo alla politica estera, vorrebbe distruggere il papato ma non si mostra favorevole all'unificazione dell'Italia, in cui teme la dominazione dei Giacobini.] 1799, 18 giugno (30 Pratile, Anno VII), con l'avvento del Consolato rassegna le dimissioni poiché ritenuto responsabile delle sconfitte della Francia; non prenderà più parte ad alcuna attività politica; 1824, 27 marzo, muore a Parigi. – Launay, Emmanuel-Louis-Henri de – conte d'Antraigues (1753-1812) agente diplomatico francese; 1789, rappresentante della nobiltà liberale agli Stati Generali; 1790, abbandona presto tale programma ed emigra in Svizzera e poi a Venezia diventando agente controrivoluzionario; 1797, arrestato a Trieste, fornisce a N. Bonaparte le prove del tradimento di J.-Ch. Pichegru; evaso, resta agente diplomatico russo; 1807, dopo Tilsitt, diventa agente diplomatico degli Inglesi; 1812, viene assassinato con la moglie in modo misterioso. – Lavalette, Jean-Baptiste de o Louis Jean-Baptiste de Lavalette o Louis Jean-Baptiste di Thomas de la Valette – Conte della Valette (Parigi il 27 ottobre 1753 – Parigi 28 luglio 1794, ghigliottinato) militare francese, ex nobile divenuto robespierrista; [Figlio di Joseph François de Thomas de la Valette (1729-1765) e di Marie d'Alencé. Fratello di: . François Louis Clair de Thomas de la Valette (1750-1836), emigrato nel 1789; . François Joseph Elisabetta di Thomas de la Valette, ghigliottinato nel 1794; . Marie Louise de Thomas de la Valette, emigrata con la sua famiglia.] 1769. guardiamarina; 1772, 1° giugno, un secondo tenente nel VII reggimento Cuirassier chiamato allora "Royal-Etranger Cavalry Regiment"; 1774, rinuncia alla carriera militare; 1778, 12 novembre, sposa Henriette Élisabeth von Thurn und Taxis a Saint-Max (che gli darà tre figli); 1790, settembre, primo ufficiale della Guardia Nazionale di Nancy , si stabilisce a Parigi; è richiesto dal comune di raccogliere volontari per la sezione rivoluzionaria dei Longobardi a Parigi; diviene comandante del battaglione dell'Oratoire; 1792, 12 agosto, diviene comandante di una sezione armata delle Gardes Françaises; settembre, viene nominato tenente colonnello che comanda il battaglione dei Lombardi; partecipa alla campagna Argonne e poi segue Dumouriez in Belgio; comandante temporaneo a Bruxelles durante l'occupazione francese, è uno dei leader della società popolare; 1793, 22 febbraio, quando le assemblee primarie belghe sono convocate in merito alla decisione di congiungere il Belgio alla Francia, si reca a Ghent per assistere il commissario Courtois; in seguito della loro azione, 2.000 cittadini di Ghent vogliono collegare il Belgio alla Francia; 31 marzo, viene assegnato a Lille da Blaise Duval; 18 aprile, viene nominato Commissario Nazionale a Cambrai per riassegnare le truppe dal Belgio, poi nominato comandante temporaneo di Cambrai da Dampierre in sostituzione di Claude Aubert; 25 aprile, è nominato governatore militare di Lille; 15 maggio, viene promosso generale di brigata nell'esercito delle coste di Brest; il Consiglio esecutivo gli ordina di rimanere a Lille per assistere Favart in "operazioni che hanno implicazioni di difesa per questa città da un ufficiale già familiare con essa, come partner civico, energetico e militarmente ben qualificato "; diffidato per la prima volta da Duhem e Lesage-Senault a causa di una controversia con il gen. Lamarlière , è imprigionato per indisciplina ma M. Robespierre porta il suo caso alla Convenzione nazionale; 24 luglio, viene prosciolto dalle accuse; 3 agosto, ripristinato, riorganizza l' esercito rivoluzionario a Lille diretto da Dufresse; 9 dicembre, Bourdon de l'Oise lo critica prima della Convenzione nazionale per aver sposato una principessa emigrata tedesca e denunciando i patrioti; i due rappresentanti della missione Hentz e Florent-Guiot arrestano provvisoriamente lui e il suo esercito; 18 dicembre, su richiesta di Duhem, la Convenzione adotta un decreto che ordina il suo trasferimento a Parigi; 1794, 23 maggio (Fiorile), grazie a M. Robespierre, il Comitato della sicurezza pubblica emana un decreto che ordina la sua liberazione e la sua reintegrazione; egli chiede di servire sotto Hanriot come comandante di un battaglione della Guardia Nazionale Francese; 24 maggio, si unisce alla 17ª divisione; 28 luglio (10 Termidoro) come assistente di Hanriot e di M. Robespierre, viene ghigliottinato in seguito alla reazione termidoriana. – Levaillant o Le Vaillant, François (Paramaribo, Surinam 1753 – La Noue, vicino a Sézanne (Marne), 1824) viaggiatore francese. – Maistre, Joseph conte di (Chambéry 1753-Torino 1821) diplomatico e scrittore savoiardo, discendente da una nobile famiglia della Linguadoca trapiantata in Savoia; [Fratello dello scrittore François-Xavier de Maistre (1763-1852).] 1774, si laurea in diritto all'università di Torino ed entra nella magistratura; pur non rinnegando l'educazione cattolica ricevuta dai gesuiti, aderisce anche alla massoneria; 1782, in un memoriale sostiene che la massoneria può giungere alla riunione di tutte le chiese e confessioni religiose sotto l'egida di un cristianesimo purificato; 1788, membro del senato della Savoia; 1789, allo scoppio della rivoluzione francese egli, appartenente alla nobiltà di toga, vede con favore la convocazione degli stati generali; 1792, dopo l'invasione e l'annessione della Savoia da parte della Francia egli fugge dapprima ad Aosta e poi in esilio definitivo a Losanna (1793); Considerazioni sulla storia di Francia (1797) Riflessioni sul protestantesimo nei suoi rapporti con la sovranità (1797) 1797, dietro manovre insistenti del direttorio, viene espulso da Losanna e si reca a Torino; 1799, nominato reggente della cancelleria in Sardegna ha presto contrasti con Carlo Felice; 1802, viene quindi nominato ministro plenipotenziario in Russia - ambasciatore del re di Sardegna a Pietroburgo; Soirées de Saint-Petersbourg (Parigi, 1821; II ediz, Lione 1854; Serate di San Pietroburgo o il governo temporale della provvidenza) [Le tesi sostenute danno luogo a una delle fondamentali correnti di pensiero della restaurazione, quella della "scuola teocratica".] 1811, lo zar Alessandro I gli propone di passare al suo servizio ma la propaganda cattolica che egli cerca di svolgere nell'alta società russa finisce per metterlo in urto con la zar stesso; 1817, torna a Torino dove trascorre gli ultimi anni; Du pape (Lione 1819, Del Papa) Lettera sullo stato del cristianesimo in Europa (1819, solo un rinnovamento religioso che riunisca alla chiesa cattolica tutte le chiese salverebbe la società europea: questo il suo ultimo pensiero) Opere postume: La Chiesa gallicana (1821) Saggio sulla filosofia di Bacone (1826) Studio sulla sovranità (1870). – Mastrilli, Marzio – marchese di Gallo (1753-1833) diplomatico napoletano; ministro plenipotenziario del re Ferdinando IV di Napoli a Torino e a Vienna, partecipa per conto del governo austriaco alla stipulazione dei preliminari di Leoben e al trattato di Campoformio; 1798, ministro degli Esteri e della Marina, si sforza invano di impedire la guerra con la Francia; 1801, rappresentante napoletano a Parigi, conclude con N. Bonaparte un trattato di neutralità al quale la sua corte poi viene meno; ministro degl Esteri di Giuseppe Bonaparte e quindi di Joachim Murat; durante la Restaurazione viene lasciato in disparte; 1820, dopo la rivoluzione diviene membro della giunta di governo e poi ministro degli Esteri ma al congresso di Lubiana il re gli impedisce ogni azione efficace. – Melzi d'Eril, Francesco - duca di Lodi (Milano 1753-Bellagio, Como 1816) politico milanese.. – Parny, Evariste-Désiré Desforges, visconte di (Chevalier de) (Saint Paul, isola di Réunion (Isle de Bourbon) 1753-Parigi 1814) poeta francese, figlio di un funzionario amministrativo della colonia africana, compì studi religiosi in Francia, a Rennes e a Parigi; abbandonata la vita ecclesiastica, intraprese la carriera militare Poésies érotiques (1778-81, Poesie erotiche, apprezzate dal pubblico parigino e da Voltaire) Poésies (1784, Poesie) Chansons madécasses (1787, Canti malgasci) La guerre des dieux anciens et modernes (Parigi, P. Didot, 1798, poema eroicomico antireligioso in 10 canti, La guerra degli dei antichi e moderni) La christianide (1802, nuova edizione dell'opera precedente) Amours des reines et régentes de France Les Roses-Croix (1807, I Rosacroce) Le galanteries de la Bible (Parigi 1808, Galanterie della Bibbia). – Pindemonte, Ippolito (Verona 1753-1828) poeta e tragediografo italiano, fratello di Giovanni (1751-1812), poeta italiano, allievo alle scuole di Modena e di Verona di G. Cassani, A. Paradisi e G. Pompei; Berenice (1774, versione da Racine) Ulisse (1777, mediocre tragedia; suo esordio in teatro) 1779 si reca a Roma dove viene accolto in Arcadia col nome di Polidete Melpomenio; di qui raggiunge Napoli, la Sicilia e poi Malta; trascorre quindi alcuni anni nella sua villa di Avesa (presso Verona); La fata morgana (1782, poemetto) Versi di Polidete Melpomenio (1784) Prose e poesie campestri (1784-88; le poesie vengono pubblicate nel 1788, le prose nel 1817) 1788-90, compie un lungo viaggio all'estero, sostando per qualche tempo a Parigi (dove conosce V. Alfieri e si entusiasma per le idee rivoluzionarie) e in Inghilterra; torna poi in Italia; 1796, le truppe di N. Bonaparte danneggiano gravemente la sua casa ed è quindi costretto a dimorare tra Verona e Venezia; Arminio (1804, tragedia) Epistole (1805) Epistola a U. Foscolo sui Sepolcri (1807) I cimiteri (1806, poemetto incompiuto) Odissea di Omero (1815, versione, pubblicata nel 1822; mostra una sostanziale dissonanza col mondo omerico) Su i giardini inglesi e sul merito in ciò dell'Italia (1817) Sermoni (1819). – Rivaroli, Antoine [il conte di Rivarol] (Bagnols-sur-Cèze, Linguadoca 1753-Berlino 1801) scrittore francese, figlio di un locandiere di origine piemontese, fu per breve tempo istitutore nel seminario di Avignone, poi soldato e precettore a Lione; monarchico, consigliere segreto di Louis XVI, 1777, si trasferisce a Parigi Lettres critiques (1782, Lettere critiche, contro J. Delille) Discorso sull'universalità della lingua francese (1784, premiato dall'Accademia di Berlino) Petit almanach de nos grands hommes pour l'année 1788 (1788, Piccolo almanacco dei grandi uomini per il 1788) Petit dictionnaire des grand hommes de la révolution (1790, piccolo dizionario dei grandi uomini ella rivoluzione) 1792, costretto a emigrare, ripara in Belgio dove continua la propaganda legittimista Lettre à la noblesse française (1792, Lettera alla nobiltà francese) Nuovo dizionario della lingua francese (1795, solo la prima parte del Discorso preliminare). – Rumford, Benjamin Thompson conte di (Woburn, Massachusetts 1753-Parigi 1814) fisico americano, ufficiale lealista durante la rivoluzione americana fu informatore degli inglesi nell'esercito degli insorti; rifugiatosi a Londra, ricoprì importanti cariche politiche e militari 1783, sospettato di spionaggio a favore dei francesi, deve trasferirsi in Baviera dove gli viene affidata la riorganizzazione dell'esercito locale; qui, spinto da esigenze pratiche (scelta dei tessuti adatti per le divise militari), inizia a studiare i fenomeni di trasmissione del calore; 1798, le sue dimostrazioni circa la capacità termica dei corpi sono determinanti per il superamento della teoria settecentesca del calorico e sono la premessa per la formulazione del principio della conservazione dell'energia. – Saint-Mauris, Charles-Emmanuel – marchese di (1753-1839) militare francese; colonnello dei dragoni nel vecchio regime; 1789, all'inizio della Rivoluzione emigra ed entra nell'esercito di Condé; 1799, dopo il 18 Brumaio, i dissensi che ha con i suoi colleghi lo inducono a tornare in Francia; fino alla caduta di Napoleone I vive nell'ombra; quando il conte d'Artois sale al trono, è chiamato alla Camera dei Pari. – Ségur, Louis-Philippe conte di (Parigi 1753-1830) politico e scrittore francese; [Figlio del maresciallo di Francia Philippe-Henri (1724-1801) e padre di Philippe-Paul (1780-1873).] 1780, segue i volontari condotti dal conte di Rochambeau e inviati a combattere nella guerra d'indipendenza americana col marchese di La Fayette, tornando col grado di colonnello; 1784-89, entrato in diplomazia, regge l'ambasciata francese di Pietroburgo; accompagna Caterina II nel suo famoso viaggio in Crimea; 1789, è richiamato a Parigi dalla Rivoluzione; 1791, fautore durante la Rivoluzione di una monarchia costituzionale, è nominato ambasciatore a Roma, ma Pio VI non vuole riconoscerlo; 1792, ambasciatore per breve tempo a Berlino; 10 agosto, tornato in Francia viene imprigionato ma presto liberato; 1801, deputato nel corpo legislativo; Quadro storico e politico dell'Europa dal 1786 al 1796 (1801) 1802, richiamato alla vita politica da N. Bonaparte, viene nominato membro del consiglio di stato, gran maestro di cerimonie, conte dell'Impero e senatore; 1803, membro dell'Académie Française; 1814, favorevole al ritorno dei Borbone e confermato pari di Francia, nei Cento Giorni si riavvicina a Napoleone I e con la Restaurazione viene escluso dalla Camera dei pari; 1819, rientratovi, resta fedele agli ideali liberali; 1830, approva la rivoluzione di luglio; Memorie. [Lascia numerose opere teatrali e storiche.] – Stanhope - terzo conte (1753-1816) scienziato dilettante, porta a termine due invenzioni che permettono di mettere in circolazione la sovrapproduzione potenziale di carta a macchina; 1804, apporta un perfezionamento al torchio da stampa; [Sostituisce il torchio in legno con una incastellatura in ferro, ingrandisce il carro e adatta il principio della leva ai torchi più antichi inventati dall'olandese Willem Janszoon Blaeu nel 1620. In questo modo diventa possibile stampare in una sola volta una forma grande, mentre col torchio di legno bisognava stamparla in due tempi. (Egli era stato tuttavia preceduto da Leonardi da Vinci che aveva pienamente elaborato in teoria, circa tre secoli prima, i i principi e le principali caratteristiche del torchio in questione).] 1805, fa della "stereotipia" un procedimento commerciale alla Clarendon Press di Oxford. – Stewart, Dugald (Edimburgo 1753-1828) filosofo inglese, uno dei principali rappresentanti della scuola scozzese, insegnante di matematica e filosofia morale nell'università di Edimburgo; Elementi della filosofia della mente umana (1792-1827, in 3 voll.) Capisaldi della filosofia morale (1793) Filosofia della potenza attiva e morale dell'uomo (1828, in 2 voll.). – Stofflet, Jean Nicolas (Bathelémont-lès-Bauzemont, Lorena 3 febbraio 1753 – Angers 25 febbraio 1796) militare e controrivoluzionario francese; [Figlio di un mugnaio.] è a lungo soldato semplice in un reggimento svizzero in Francia ed in seguito guardiacaccia al servizio del conte di Colbert-Maulévrier; 1793, si unisce ai vandeani quando insorgono contro la Rivoluzione francese in difesa della loro fede e dei loro principi monarchici; durante le Guerre di Vandea serve inizialmente sotto il comando di M.-L.-J. Gigot d'Elbée, si batte a Fontenay, Cholet e Saumur e si distingue nelle battaglie di Beaupréau, Laval ed Antrain; viene nominato general-maggiore dell'esercito monarchico; 1794, succede al conte de La Rochejaquelein come generale in capo; stabilisce il suo quartier generale nella foresta di Vezins; 1795, 2 maggio, i suoi litigi con un altro capo vandeano, F.-A. de Charette, e le avversioni subite dagli eserciti vandeani, lo conducono a fare la sua offerta ed accettare le condizioni del trattato di Saint-Florent-le-Vieil; tuttavia, viola presto questo trattato; dicembre, riprende le armi istigato da agenti monarchici per conto del conte di Provenza (il futuro Luigi XVIII) dai quali riceve il grado di maresciallo di campo; questo suo ultimo tentativo fallisce completamente e viene catturato dai repubblicani; 1796, 25 febbraio, condannato a morte da un tribunale militare, viene fucilato ad Angers. [I restanti uomini che comandava, passano sotto il comando di Charles d'Autichamp.] – Tarbé, Louis Hardouin (Sens 11 agosto 1753 – Parigi 7 luglio 1806) ministro francese; primo commis delle Finanze sotto J. Necker e Ch.-A. de Calonne, diviene direttore delle imposte sotto C.-A. de Valdec de Lessart; 1791, 29 maggio, Louis XVI lo crea Ministro delle Imposte ed entrate pubbliche; è lui ad organizzare la nuova amministrazione delle Finanze; 1792, 29 marzo, molto legato al re e vicino ai Foglianti, lascia con loro il ministero per lasciare il posto ai Girodnini; 15 agosto, viene proscritto; riesce a nascondersi rifiutando in seguito ogni impiego sebbene venga inserito dal Consiglio dei Cinquecento sulla lista dei candidati al Direttorio. –Thuriot de la Rozière, Jacques Alexis (Sézanne 1° marzo 1753 – Liège 30 giugno 1829) politico francese. [Figlio di un mastro carpentiere di Sézanne. Padre di Alexis-Eugène Thuriot deputato nel 1849.] – Unger, Johann Friedrich (1753-1804) stampatore-editore tedesco, poco impegnato, a causa di altri interessi, nell'editoria libraria; 1780, è occupato dalla sua stamperia; 1790, è occupato dalla sua fonderia di caratteri; Neue Schriften di J.W. Goethe (1792-1800, 7 voll.) [Comprendono la Reineke Fuchs e i Wilhelm Meisters Lehrjahre.] Jungfrau von Orleans di F. von Schiller (1802) [Stampata con caratteri latini per espresso desiderio del poeta, che si oppone all' "Ungers altdeutscher Eiche".] W. Shakespeare - traduzione di A.W. von Schlegel (9 voll., 1797-1802, 1810) 1802, è occupato dal suo giornale «Vossische Zeitung»; 1804, muore. [La sua morte prematura causa la bancarotta delle sue lungimiranti imprese, e lo priva pure dell'onore di diventare uno dei soci fondatori della "Börsenverein der deutschen Buchhänder" (1825) alla cui fondazione prendono parte attiva tutti i più importanti editori e librai.] – Vergniaud, Pierre-Victurnien (Limoges 31 maggio 1753 – Parigi 31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese; 1781, compiuti gli studi a Parigi, è nominato avvocato del parlamento di Bordeaux; 1789-90, capitano della Guardia nazionale e amministratore della Gironda; 1791, collaboratore di Dupaty, viene eletto per la Gironda alla Legislativa e poi alla Convenzione; capofila del gruppo, oratore eccezionale, ne diviene presidente; 1792, agosto, dopo i tumulti, passa nelle file dei repubblicani, e, come presidente dell'assemblea, dichiara la sospensione di Louis XVI; 1793, gennaio, alla convenzione si comporta ambiguamente: vota per la colpevolezza del re, ma anche per la proposta di sottoporre la condanna alla ratifica popolare; infine vota per la condanna a morte immediata; 2 giugno, schieratosi contro il radicalismo giacobino di G.-J. Danton e M. Robespierre, viene arrestato assieme al gruppo dei girondini; 31 ottobre, viene ghigliottinato assieme ai suoi amici. |
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da 1752» Congregazione «segue
da 1752» «Accademia dei Georgofili» 1753, U. Montelatici fonda a Firenze questa accademia allo scopo di promuovere gli studi agronomici e l'agricoltura. La rivoluzione industriale «segue da 1752» |