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Papa
Paolo III

(1534-49)

- maestro del Sacro Palazzo:
. G. Muzzarelli
(?-1547)
[cioè consulente teologico del papa]

- ambasciatore spagnolo a Roma: Juan de Vega (1543 lug - apr 1547)

1545, il ducato di Camerino torna nella piena sovranità della chiesa;
a Pier Luigi Farnese viene dato il feudo di Parma e Piacenza;
[a lui e ai suoi discendenti maschi, sotto la condizione di pagare tutti gli anni alla camera apostolica un tributo annuo di 9.000 ducati in testimonianza della dipendenza dalla Santa Sede.]
elegge cardinali i giovanissimi nipoti Alessandro Farnese e Ranuccio Farnese e G.A. Sforza di Santa Fiora.
Mecenate intelligente, protegge e incoraggia letterati e artisti da P. Bembo a Michelangelo,
promuove un grandioso sviluppo edilizio a Roma. 

Concilio Ecumenico
di Trento
1545-63

1545
Dicembre
13
, si apre a Trento, città etnicamente italiana ma politicamente imperiale, il XIX concilio ecumenico alla presenza di 31 vescovi, per la maggior parte italiani, e sotto la presidenza di tre legati papali, i cardinali:
- G.M. Del Monte (poi Giulio III)
- M. Cervini (poi Marcello II)
- R. Pole (inglese) esule dalla sua patria per essersi opposto alla politica ecclesiastica di Enrico VIII;
M. Cervini e R. Pole fanno parte dell'ala riformatrice del collegio cardinalizio e testimoniano della reale volontà di Paolo III di condurre in porto il concilio, ma alle spalle di questa convocazione, stanno almeno tre decenni di drammatiche esitazioni (1521-1537;
il diritto di voto è limitato:
- ai vescovi, 
- ai generali degli ordini religiosi,
- ai rappresentanti delle congregazioni monastiche; 
sono vietate deleghe da parte di assenti, e i teologi e i canonisti, anche famosi, hanno una funzione solo di consiglio;
 la determinazione del programma dei lavori è riservata ai legati papali e le questioni vengono trattate in tre successive fasi:
1) le congregazioni dei teologi, in cui le questioni dottrinali sono illustrate e approfondite davanti ai vescovi;
2) le congregazioni generali, in cui i vescovi stessi discutono e votano i testi proposti;
3) le sedute solenni, in cui si votano definitivamente i decreti;

primo periodo
13 dic. 1545-11 mar. 1547
sessioni I-VII

per le pressioni della curia romana e per la minaccia di un'epidemia, viene deciso il trasferimento a Bologna, città più lontana dalla turbolenta Germania e dall'influenza dell'imperatore;

Francescani

«segue da 1541»
1545, al concilio, fin da principio rappresentati più largamente degli altri Ordini dal numero rilevante di dieci Osservanti e di otto Conventuali, a cui più tardi si aggiungono i Cappuccini, portano la loro dottrina ben chiara sul peccato originale, sul libero arbitrio, sull'Immacolata concezione.
Coerenti al primato della volontà, sempre difeso, riconoscono nell'uomo la massima libertà conciliabile con la prescienza divina; e, per conseguenza, la massima responsabilità e la più alta dignità; fedeli all'idea cristocentrica dell'incarnazione, sostengono l'esenzione di Maria dalla colpa comune.
Li appoggia il cardinale Pacheco, guidato dall'alta cultura teologica di Andrea da Vega, uno dei più attivi collaboratori ai decreti del concilio; li sostiene la nuova Compagnia di Gesù.
E vincono.
Sono i primi a denunciare in diciotto articoli l'eresia di Baio, precorritrice di quella di Giansenio.
«segue 1572»

Gesuiti

«segue da 1544»
generale: I. de Loyola (1541-56)
1545,
Spagna, nascono i collegi di:
- Valladolid,
- Barcellona.
Francia, Guillaume Du Prat, vescovo di Clermont, offre loro l'hôtel di Clermont, a Parigi;
[vedi Domicilia]
Roma, poco tempo dopo il parto, Margherita d'Austria [Madama] e una dama della sua corte, Maria de Mendoza, riprendono a lavorare in favore delle opere di carità dei gesuiti.
dicembre, il giorno di Natale, Isabella Roser, Lucrezia de Bradine e Francesca Cruyllas si inginocchiano dinanzi all'altare della chiesetta della Madonna della Strada e pronunciano alla presenza del maestro I. de Loyola i voti della Compagnia di Gesù.
Viene così posta, almeno in linea di principio, la fondazione di un ordine di gesuitesse.
«segue 1546»

Barnabiti

«segue da 1544»
1545, prima sede della congregazione è la chiesa di San Barnaba in Milano;
«segue 1550»

ANNO 1545





1545
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1545
-




1545
Sacro Romano Impero
Carlo V
Albero genealogico
(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;
prima guerra con la Francia (1521-26);
seconda guerra con la Francia (1526-29);
nel 1526 (marzo) ha sposato a Seville l'infanta 22enne Isabella di Portogallo († 1539);
terza guerra con la Francia (1536-38);
nel 1539 (maggio) è morta la moglie Isabella di Portogallo lasciando la cura dei propri figli ad Eleonora Mascarenhas;
quarta guerra con la Francia (1542-44);



1545
Francoforte, si riunisce la Lega di Smalcalda ma i i suoi membri sono incapaci di perfezionare la loro unione, mentre Moritz di Sassonia l'abbandona addirittura per un conflitto personale col successore dell'Elettore Giovanni.

Dicembre
13
, si apre il Concilio di Trento: il legato pontificio compare solo per offrire a Carlo V il soccorso armato di papa Paolo III contro i ribelli. Il confessore dell'imperatore e il il duca d'Alba, giunto dalla Spagna, si pronunziano anch'essi per una guerra immediata; ma è specialmente il parere del figlio dell'imperatore (il futuro Filippo II) che provoca la decisione.
D'altra parte nulla di serio fanno i protestanti per allontanare il pericolo.

REGNO di SPAGNA
[vedi sotto]
REGNO di NAPOLI
[vedi sotto]


1545
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Ferdinando I
Albero genealogico

(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1516, il nonno Massimiliano I gli procura la mano di Anna Jagellone;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1525-26, viene soffocata nel sangue la rivolta dei contadini nel Tirolo;
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
la seconda corona gli viene disputata dal voivoda di Transilvania Giovanni Szápolyai, appoggiato dall'impero ottomano;
1530-64, re dei romani;






1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;

 



1545
-

Ad onta che dal Concilio di Trento si sia rifiutata ogni concessione ai protestanti, Federico I non smette punto la speranza di conciliare almento nei suoi Stati i seguaci delle due fazioni religiose e incoraggia quindi i tentativi di pacificzione che da varie parti e specialmente dall'olandese Giorgio Cassander e da Giorgio Witzel, seguace delle dottrine erasmiane, si vengono tuttavia facendo.
Egli pertanto, non curando le sollecitazioni pontificie, mantiene le antiche concessioni ai suoi sudditi evangelici.


1545
principato di Transilvania
Isabella Jagellona

(† 1559)
vedova di Giovanni Szápolyai († 1540), voivoda di Transilvania e re d'Ungheria;
1540-59, p.ssa di Transilvania;
(per volontà del sultano Solimano [il Magnifico])


1545
-


1545
ducato di Sassonia
Giovanni Federico [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Torgau 1503 - Weimar 1554)
figlio di Giovanni [il Costante] di Wettin e di Sofia di Meclemburgo;
1532-54, langravio di Turingia;
1532-47, duca elettore di Sassonia;
capo, assieme a Filippo d'Assia, dei protestanti tedeschi;





Moritz
Albero genealogico

(Freiberg 1521 - Sievershausen 1553)
figlio di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
[linea albertina]
1539, si converte al luteranesimo;
1541, sposa Agnese, figlia di Filippo d'Assia capo della Lega di Smalcalda;
1541-47, duca di Sassonia;
la sua appartenenza alla religione protestante non gli ha impedito (1541) di schierarsi al fianco di Carlo V nel tentativo di estendere il suo potere a danno del cugino Giovanni Federico [il Magnanimo] che regna sulla Sassonia elettorale;



1547-53, principe elettore di Sassonia;





1545
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)






1545
ducato di Württemberg
Ulrico di Württemberg
Albero genealogico

(Reichenweiler, Alsazoia 1487 - Tubinga 1550)
figlio di Enrico e di Elisabetta di Zweibrücken;
1498-1519, duca di Württemberg;
dal 1520 al 1534 rimane in esilio a Montbéliard mentre il governo del ducato viene affidato a Ferdinando I d'Austria;
1534-50, duca di Württemberg;
dal suo rientro ha riorganizzato lo stato in senso assolutistico e vi ha introdotto la riforma luterana;







1545
ducato di Baviera
Guglielmo IV [il Costante]
Albero genealogico

(† 1550)
figlio di Albrecht IV [il Saggio] e di Cunegonda d'Austria;
1508-50, duca di Baviera;



1545
Mainz [Magonza]
Albrecht
Albero genealogico

(n. 1490 - Magonza 1545)
figlio di Giovanni [il Cicerone], elettore di Brandeburgo;
1513, vescovo di Magdeburgo e amministratore del vescovado di Halberstadt;
1514-45, arcivescovo elettore di Mainz [Magonza] ;
dal 1518 è cardinale;






1545
REGNO di POLONIA
Sigismondo I
Albero genealogico

(† 1548)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1506-1548, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;





1545
-





1545
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;
dal 1542 si è alleato con con Francesco I, nonostante gli accordi di pace siglati da quest'ultimo nel 1538 con Carlo V;



Gran Visir
-
1545
dal 1533 Khayr al-Din [Barbarossa] è diventato ammiraglio in capo (kapudan pasa - grande ammiraglio) della marina ottomana che si batte contro la marina imperiale spagnola.
annette Buda;










1545
REGNO di FRANCIA
Francesco I
Albero genealogico
(Cognac 1494 - Rambouillet 1547)
figlio di Carlo di Orléans conte di Angoulême e di Luisa di Savoia;
1515-47, re di Francia;



Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Jean du Thier
signore di Beauregard
(1544 - 1546)
Cancelliere-Guardasigilli
Guillaume Poyet
(1538 - 1545)
chev. François Olivier
pres.te del Parlamento di Parigi
(1545 18 apr - 2 gen 1551)
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1545
Guillaume Poyet viene revocato per concussione dall'ordonnance di Villers-Cotterêts;

 
1545
ducato di Lorena e di Bar
François I
Albero genealogico

(1517 - 1545)
figlio di Antonio [il Buono] e di Renée de Bourbon-Montpensier;
1544-45, duca di Lorena e di Bar;

Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
a 3 anni sotto la tutela della madre e dello zio;

1545
-


1545
Paesi Bassi
Carlo V
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
[Olanda, Brabante, Limbourg, Fiandre e Hainaut]


Governatrice
Maria d'Absburgo
(1530 - 25 ott 1555)

1545
-





1545
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Enrico VIII
Albero genealogico

(Greenwich 1491 - Westminster 1547)
[erede delle due Rose]
secondogenito di Enrico VII Tudor e di Elisabetta di York;
1509-47, re d'Inghilterra e d'Irlanda;
1509, subito dopo l'incoronazione, sposa la vedova del fratello Arturo, Caterina d'Aragona;
1514 concede la sorella Maria Tudor in matrimonio a Louis XII;
1515-29, di fatto la politica inglese e il governo sono diretti in suo nome da Th. Wolsey nella sua triplice veste di cardinale arcivescovo di York, lord cancelliere e legato papale a latere, colui che riuscirà a restituire all'Inghilterra un certo prestigio tra le potenze europee;
1523-24, deve desistere da una richiesta di nuovi sussidi, per la forte e diffusa resistenza incontrata nel paese;
nel 1524 ha invaso la Francia settentrionale senza però ottenere risultati apprezzabili;
nel 1526, dopo che l'imperatore non ha tenuto fede all'impegno di sposare Maria sua figlia, si è schierato dalla parte della lega antimperiale di Cognac, non riuscendo pur tuttavia a svolgere nel conflitto una parte di rilievo;
nel 1529, forse spinto in parte da un'infatuazione per Anna Bolena, una damigella di corte, ha chiesto l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona rifiutato dal papa;
nel 1534, per sua volontà, il parlamento inglese ha votato l' Act of Supremacy legge con la quale si proclama il re "unico capo supremo sulla terra della chiesa d'Inghilterra detta Anglicana Ecclesia".
[Dopo il tentativo di restaurazione cattolica da parte di Maria Tudor, nel 1559 Elisabetta I ne promulgherà uno nuovo.]
nel 1537, ripudiata Caterina d'Aragona, ha sposato Anna Bolena poco dopo condannata a morte sotto l'accusa di adulterio; ha sposato quindi Jane Seymour;
nel 1537 Jane Seymour è morta dando alla luce il sospirato erede al trono, Edoardo; il successivo matrimonio con Anna di Clèves è stato preparato da Cromwell intendendo così rafforzare i legami con la Germania protestante;
dal 1540, dopo il ripudio di Anna di Clèves, la nuova regina Caterina Howard è sostenuta dai cortigiani più reazionari capeggiati da Thomas III Norfolk e S. Gardiner;
nel 1543 Caterina Howard, a sua volta decapitata, è sostituita con Caterina Parr, sesta e ultima delle sue mogli;





1545
-





IRLANDA
-
-
-
-

1545
-

a


1545
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
proclamata pochi giorni dopo la nascita, alla morte del padre, sotto la reggenza della madre;



1545
-


a

1545
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano III
Albero genealogico
(Gottorp, Schleswig-Holstein 1503 - Koldinghus, Vejle 1559)
figlio di Federico I e di Anna di Brandeburgo;
1534-59, re di Danimarca e di Norvegia;



1545
-
NORVEGIA
1545
-
ISLANDA
1545
-

1545
REGNO di SVEZIA
Gustavo I Vasa
Albero genealogico
(Lindholm 1496 ca - Stoccolma 1560)
figlio di Erik Vasa;
1523-60, re di Svezia; (convertito al luteranesimo)





1545
-






1545
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni III [il Pio]
Albero genealogico

(Lisbona 1502 - 1557)
primogenito di Emanuele I e di Maria, figlia dei sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella;
1521-57, re di Portogallo;
nel 1525 (febbraio), a Salamanca, ha sposato la p.ssa Catarina di Spagna, 18enne, sorella dell'imperatore Carlo V;
nel 1536 ha introdotto l'inquisizione in Portogallo;




1545
-
a


1545
REGNO di SPAGNA
Carlo I
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1516-56, re di Spagna; (Carlo I)



1545
-






1545
PIEMONTE
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;



1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare)


 

1545
-



1545
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Andrea Centurione Pietrasanta
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1543 4 gen - 4 gen 1545, doge di Genova;


Giovanni Battista de Fornari
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1545 4 gen - 4 gen 1547, doge di Genova;


- Inquisitore (1539-47): fra S. Usodimare, vicario generale dei domenicani.

1545
-



1545
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Felipe II
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona;
1545
muore la sua prima moglie Maria Emanuela di Portogallo;



1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna (Filippo II);
1580-98, re di Portogallo;

 

1545
-



1545
ducato di Mantova
Federico III Gonzaga
Albero genealogico
(1533 - 1550)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo;
1540-50, duca di Mantova e marchese del Monferrato;



1545
-
a

1545
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Pietro Lando

(Venezia 1462 - Venezia 9 nov 1545)
figlio di Giovanni e di Stella Foscari;
1539-45, doge di Venezia; [78°]
1545
Novembre
9
, muore.


Francesco Donà

(Venezia 1468 - Venezia 23 mag 1553)
figlio di Alvise e di Camilla Lion;
sposa una nobildonna della famiglia Da Mula che gli dà tre figli.
1545
Novembre
24
, viene eletto;
1545-53, doge di Venezia; [79°]


- nunzio pontificio: G. Della Casa (1544 ago - 1549)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1545
amico dei "giovani" senatori piuttosto anticuriali, dopo la sua elezione ci sono mesi cruciali durante i quali i filoprotestanti italiani progettano anche una insurrezione in Romagna "per la libertà della patria" e per "la genuina e giusta dottrina del Vangelo" come scrive alla Lega Smalcaldica il bolognese Ludovico Dall'Armi passato al servizio di Enrico VIII, per conto del quale raccoglie armati in Italia, e che è appoggiato da Baldassarre Altieri, segretario dell'ambasciatore inglese a Venezia, anche nei suoi piani insurrezionali;

Dicembre
il doge invia i suoi rappresentanti per seguire e informare sulla conduzione dei lavori del concilio di Trento.

Lo stesso anno
, Baldassarre Artieri, segretaro dell'ambasciata inglese a Venezia e protestante, scrive a Martin Butzer che i più giovani membri del Senato sono talmente imbevuti di Vangelo che ci si può aspettare da un momento all'altro che ne autorizzino la libera predicazione, e la Riforma venga così proclamata alla luce del sole.
[Ma nessuno dei patrizi che condividono le idee della Riforma è evidentemente tanto influente da spingere il governo a favorire apertamente la causa protestante.
Dopo il 1540 la situazione politica europea ha dettato alla Repubblica un atteggiamento cauto ed equidistante che la porta ad ignorare la diffusione della Riforna nella città lagunare.
Il governo veneziano si muoverà a poco a poco contro i protestanti a partire dagli ultimi anni Quaranta e nei due decenni successivi.
[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]

1545
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Ercole II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1508 - 1559)
figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia;
1528, Parigi, sposa Renée d’Orléans († 1575) duchessa di Chartres, figlia di re Louis XII, di inclinazioni calviniste;
[gli porta in dote il ducato con altri domini, ricevuti in pegno nel 1528 da Philippe IV [il Bello] re di Francia]
1534-59, duca di Ferrara, Modena e Reggio;


 
1545
-


1545
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);



1569-74, granduca di Toscana;

1545
-


1545
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;





 
1545
-


 

1545
REGNO di NAPOLI
Carlo V
Albero genealogico

(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;

– vedi sopra –

NAPOLI
Viceré
don P. Álvarez de Toledo y Zúñiga
marchese di Villafranca
(1532 - 1553)
Nunzio apostolico
-

1545
primavera, il viceré è assolutamente entusiasta del successo di p. Araoz che predica a Napoli;


SICILIA
Viceré
don Ferdinando I [Ferrante] Gonzaga
(1535 - 1546)
1545
-
a







Ancina, Giovenale (Fossano, Cuneo 1545-Saluzzo 1604) musicista e scrittore religioso, propugnatore dell'opera di san Filippo Neri;
1582, è consacrato sacerdote a Roma;
Tempio armonico della Beatissima Vergine (Roma 1599, antologia comprendente soprattutto composizioni altrui)
1602, vescovo di Saluzzo;
1890, viene beatificato.

Bodley, Thomas (Exeter 1545-Londra 1613) erudito e diplomatico inglese;
[Figlio di John.]
1560, suo padre finanzia la traduzione della "Bibbia di Ginevra", la prima Bibbia in inglese per cui si usano i caratteri latini. Tradotta da esiliati di fede protestante (fra cui John Knox) essa viene stampata in parte (Nuovo Testamento) da Conrad Badius, figlio di Josse e cognato di Robert Estienne; Jean Cauvin collabora all'impresa con un'epistola introduttiva.
Sebbene il governo inglese si sia schierato a favore della "Bishop's Bible" (in gotico), W. Cecil favorisce l'importazione di copie di questa bibbia in caratteri latini e F. Walsingham ne incoraggia la ristampa a Londra.
1579, la "General Assembly of the Kirk" ne autorizza l'uso in Scozia.
Centocinquanta edizioni (fino al 1611) abitueranno inglesi e scozzesi alle Bibbie in caratteri latini.]
1596, comincia a riorganizzare la biblioteca universitaria di Oxford che in suo onore sarà chiamata «Bodleyan Library»
[Riesce ad assicurarle una speciale concessione persuadendo la Stationers' Company ad assegnare alla sua fondazione una copia gratuita di tutti i libri stampati in Inghilterra.
Crea in pratica una «biblioteca del copyright».

Casserio, Giulio o Giulio Casseri (Piacenza 1545/61-Torino 1616) anatomista italiano, allievo di G.F. d'Acquapendente all'università di Padova, gli succedette nella facoltà di chirurgia;
De vocis auditusque organis (1600)
Pentaestheseion (1609)
LXXVIII tabulae anatomicae (Venezia, 1627, postume).

Darnley, Henry Stuart conte di Ross e duca d'Albany (Temple Newsam, Yorkshire 1545-Edimburgo 1567) gentiluomo scozzese; Albero genealogico
1565, discendente per parte di madre da Enrico VII sposa Maria Stuarda, regina di Scozia, dalla cui unione nasce il futuro Giacomo I re d'Inghilterra e di Scozia; avendo preso parte all'assassinio di Davide Rizzio, ritenuto l'amante di Maria, perde il favore della regina;
1567, tornato a Edimburgo gli viene fatta saltare la casa dal conte James Hepburn, conte di Bothwell, poi sposo di Maria Stuarda.

– Fischart, Johann (Strasburgo 1545-Forbach 1590) scrittore tedesco, il maggior prosatore e poeta satirico della Germania del XVI secolo;;
dopo gli studi a Siena, si addottora in legge ed esercita per un breve periodo l'avvocatura; si dedica poi eslcusivametne alale lettere per collaborare con il cognato Bernhard Jobin, stampatore a Strasburgo;
Gheschichtklitterung (Il brogliaccio storico, libera traduzione del capolavoro di Rabelais che narra le avventure di Gargantua)
Eulenspiegel reimensweis
Flöhhatz (poemetto sulla guerra tra le pulci e le donne)
Aller Praktik Grossmutter
Catalogus Catalogorum perpetuo durabilis
[tutti derivati pure da scritti di Rabelais]

Foresti, ? o Teodosio da Bergamo (1545-Ambert 1625) frate cappuccino, padre;
[Figlio del conte Bartolomeo Foresti.]
1572, 27enne, entra nei cappuccini;
1575, viene inviato in Francia a combattere il calvinismo;
Multa observationes digna, excerpta ex libro noncupato, Fasciculus temporum et aliis per F. Teodosium concionatorem (1608, forse mai pubblicata)
1618, predica la quaresima in Lageac e vi istituisce, come altrove, la Compagnia del S. Rosario;
1625, 25 luglio, muore ad Ambert.
Catalogo dei miracoli avvenuti per intercessione della Madonna del Puy (opera condotta a termine e pubblicata in seguito dal padre gesuita Odo Gilley)
Trattato di materie, curiose e divote..

Giovanni d'Austria, don (Ratisbona 1545-Bouges, presso Namur 1578) generale e politico spagnolo, figlio naturale di Carlo V e di Barbara Blomberg; Albero genealogico
1559, è riconosciuto come fratello di Filippo II e ultima gli studi ad Alcalá insieme a don Carlos e ad Alessandro Farnese;
1568, assume il comando della flotta spagnola e conduce brillanti operazioni contro gli stati barbareschi;
1569-marzo 1971, Granada, reprime la "rivolta dei moriscos" espellendoli dalle montagnose Alpujarras;
1571, 7 ottobre, è alla testa della flotta italo-spagnola vittoriosa a Lepanto;
1573, sottomette Biserta e Tunisi ma viene poi allontanato dal Nordafrica perché sospettato di volervi impiantare un dominio personale;
1575, ottiene la luogotenenza generale in Italia;
1576, è destinato a succedere a Luis de Requesens come governatore delle Fiandre ormai in rivolta;
1577, febbraio, si arriva all'editto di Gand grazie al ritorno al lealismo delle regioni cattoliche, merito della sua accorta opera diplomatica;
1578, in un accampamento presso Namur si ammala di tifo e prima di morire affida il governo ad Alessandro Farnese.

Laffemas, Barthélemy de – signore di Beausemblant (Beausemblant, Delfinato 1545-Parigi 1612) economista francese;
Tesori e ricchezze per portare lo stato allo splendore (1598)
Come eliminare le miserie della Francia (1601)
1602, è nominato da Enrico IV controllore generale del commercio del regno; poco dopo, sempre con l'appoggio del re, fonda il consiglio del commercio (di cui è presidente) che dà alla politica francese un'impronta decisamente protezionista, incoraggiando le industrie nazionali e vietando l'esportazione di materie prime e l'importazione di manufatti.

Tagliacozzo, Gaspare (Bologna 1545-1599) chirurgo italiano;
1570, si laurea in medicina all'università di Bologna ricevendo ben presto l'incarico di insegnante di chirurgia;
1589-90, è nominato professore di anatomia ed ottiene l'anno dopo anche la cattedra di medicina teorica;
De curtorum chirurgia per insitionem (1597, in cui espone le tecniche per effettuare interventi riparatori di parti ferite o amputate: la moderna chirurgia plastica).

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«segue da 1541»
1545,
Spagna
compare a stampa anche la lingua basca, un relitto di iberico antico che gli permetterà di sopravvivere nonostante la superiorità dello spagnolo.
Inghilterra
Londra,
per la prima volta compare il frontespizio calcografico (rivale di quello silografico) diffuso in tutta Europa da Ch. Plantin di Anversa.
Le conseguenze della svalutazione della moneta fanno salire il prezzo dei libri in misura minore rispetto ai beni di prima necessità.
Nella Ars Magna, G. Cardano pubblica per la prima volta la formula per la soluzione delle equazioni di terzo grado, che era stata scoperta circa venti anni prima da Scipione del Ferro.
Svizzera
il naturalista K. von Gesner pubblica la
Bibliotheca universalis, recensione e commento di 15.000 ca libri latini, greci ed ebraici.
Italia
Lucca, il reggimento promulga un breve Indice che condanna tutte le opere di circa 25 autori protestanti del Nord, oltre a quelle di B. Ochino, del P.M. Vermigli e di C.S. Curione.
Il "catalogo" è a proibire il Beneficio di Cristo e l'Alphabeto Christiano di J. de Valdés, senza indicarne gli autori, e ad avventurarsi sul terreno della proibizione generale con la condanna di tutte le opere anonime, prive cioè del nome dell'autore, dello stampatore o del luogo di stampa, pubblicate dal 1525 in poi. Sono inoltre proibite le Bibbie con prefazioni e glosse critiche nei confronti del dogma cattolico, dei santi e della chiesa.
Siena, 12 giugno, l'arcivescovo di Siena, a Trento per il Concilio, scrive al governo della sua città sollecitando drastici provvedimenti contro chi possiede o discute scritti ereticali e facendo presente che a Lucca, Ferrara e Firenze esistono già delle leggi in materia, di cui invia copia. Anche il governo senese si uniforma.
Venezia, viene dato alle fiamme Il dio Priapo (scritto non identificato):
- l'editore (Vielmo da Monferà - probabilmente Guglielmo da Fontaneto di Monferrato) paga 5 ducati d'ammenda,
- il tipografo (Zuan Padovan) e
- il libraio (Francesco Faencino),
3 ducati ciascuno.
«segue 1546».

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1544»
1545
Aprile
25
, Paolo III concede a G.G. Morone, con grande scorno del Sant'Uffizio, la facoltà da lui richiesta di consentire ai parroci modenesi di «assolvere in confessione quelli li quali son incorsi nella scomunica per haver letto libri lutherani et heretici et per qualunque altra heresia».
Lo stesso giorno Tommaso Badia informa G.G. Morone che: «Sua Santità gratiosamente è stata più pronta in concederla che lei in chiederla».
Il Sant'Uffizio può in ogni caso contare su spie e delatori infiltrati in campo avverso, come per esempio l'inglese Thomas Goldwell "custos" nella casa di R. Pole poi fattosi teatino a Napoli nel 1547, o lo spagnolo Juan Ramírez che nel 1546 denuncerà P. Carnesecchi di cui è ospite a Venezia.
«segue 1546»

 

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