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Papa
Sisto IV

(1471-84)

1484, ritiratosi dalla guerra di Ferrara,  muore subito dopo la pace di Bagnolo.

Papa
Innocenzo VIII

(1484-1492)

Giovanni Battista Cybo (Genova 1432-Roma 1492) già padre di due figli prima di prendere gli ordini sacri, poi vescovo di Savona e di Amalfi;
1484, eletto papa dopo un conclave in cui la famiglia dei Colonna sopravanza gli Orsini grazie ad una compera di voti e promesse di favori, non frena certo la corruzione ed il nepotismo imperanti, anche se protegge le arti e le lettere;
in politica internazionale prima pensa ad una crociata contro i turchi ma poi si allea con Bayezid II, accontentandosi di un contributo annuo;
riconosce Enrico VII Tudor, come legittimo sovrano inglese;
in politica interna si trova invischiato nelle lotte tra baroni meridionali e il sovrano Ferdinando I (prima da lui scomunicato, ma poi costretto ad accettarlo come alleato) finisce per affidarsi a Lorenzo [il Magnifico], il cui figlio Giovanni viene creato cardinale a soli tredici anni e una cui figlia sposa Franceschetto, figlio del pontefice;
1484, emana la bolla Summis desiderantes, contro la stregoneria;
condanna le novecento tesi di G. Pico della Mirandola.

ANNO 1484





1484
SACRO ROMANO IMPERO
Friedrich III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernst I [il Ferreo], duca di Stiria, e di Zimburga di Masovia [Piasti];
[appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo.]
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;
nel 1477 combina il matrimonio di suo figlio Massimiliano e Maria di Borgogna, figlia di Carlo [il Temerario], ponendo così le basi della futura potenza asburgica;

1484
-


1484
REGNO di BOEMIA
Ladislao II Jagellone III

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia e di Elisabetta d’Absburgo;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
nel 1478, con la pace di Olmütz, conferma a Mattia Corvino il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);
nel 1483, si scontra con l'opposizione hussita che crea tumulti a Praga;






1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);

 



1484
-



1484
REGNO d'UNGHERIA
Mattia Corvino

(Kolozssvár 1440 - Vienna 1490)
figlio di János Hunyadi;
1458-90, re d'Ungheria;
proclamato grazie alle vaste aderenze e alle ricchezze della sua casata;
nel 1464 attacca il regno di Boemia;
nel 1465, grazie al matrimonio con Beatrice d'Aragona figlia di Ferdinando di Napoli, i contatti con la cultura italiana si fanno più assidui; alla sua corte si costitusce una ricca biblioteca umanistica (Corviniana);
nel 1478, con la pace di Olmütz, Ladislao II Jagellone gli conferma il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);

 



1484
-



1484
REGNO di POLONIA
Casimiro IV
Albero genealogico

(Cracovia 1424 - Grodno 1492)
figlio di Ladislao II Jagellone e di Edvige d’Angiò;
1440-92, granduca di Lituania (Casimiro II);
eletto dalla nobiltà locale, con la sua nomina rende il paese indipendente di fatto dalla corona polacca;
1445-92, re di Polonia;
1456-66, lunga guerra contro i cavalieri teutonici che, con la pace di Torun, sono costretti a restituire la Pomerania e a rendergli omaggio feudale;
nel 1470 combatte contro Mattia Corvino che contende a suo figlio Ladislao (il futuro Ladislao II) il trono di Boemia;




1484
-

1484
Albero genealogico

(Tangermünde, Magdeburgo 1414 - Francoforte sul Meno 1486)
terzogenito di Federico I;
1440, eredita il principato di Ansbach;
1464, alla morte del fratello Giovanni [l'Alchimista] eredita il principato di Bayreuth;
1470-86, elettore di Brandeburgo;
in seguito all'abdicazione dell'altro fratello Friedrich II [Dente di Ferro];
riuniti così tutti i possedimenti del casato, inizia una politica di consolidamento e di espansione;
nel 1473, per garantire l'indivisibilità della marca, con la Dispositio Achillea stabilisce un nuovo principio di successione basato sulla primogenitura;
nel 1476 abdica conservando il titolo elettorale;

1484
Albero genealogico

(† 1486)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo ernestino della casa di Wettin;
1464-86, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]
nel 1474, generale tra i più abili del tempo, appoggia la politica imperiale lottando contro Carlo [il Temerario];




1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;




1484
ducato di Baviera
Georg di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Landshut 1455 - Ingolstadt 1503)
figlio di Ludwig IX [il Ricco] e di Amalia di Sassonia;
1479-1503, duca di Baviera in Landshut e Ingolstadt;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]







1484
IMPERO OTTOMANO
Bayezid II [il Giusto o il Pio]

(1447-1512)
figlio di Mehmet II;
1481-1512, sultano;
[pur sospettato di parricidio, mediante l'appoggio dei giannizzeri e di una potente fazione di alti funzionari, supera l'opposizione del fratello Cem.]
nel 1482 il fratello Cem, suo oppositore, fugge a Rodi;
nel 1483 riprende, con esito alterno, la politica espansionistica del suo predecessore; perfeziona la conquista dell'Erzegovina; proibisce la riproduzione meccanica di qualsiasi testo arabo e turco cso il Corano;





1484
combatte contro croati, ungheresi e polacchi, alternando vittorie e insuccessi, guerre e tregue;

1484
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
 

(Venezia 1454 - 1510)
moglie di Giacomo di Lusignano;
1473-89, regina di Cipro e di Gerusalemme;
[sotto la tutela di un ammiraglio veneziano;
nel 1474 muore il figlio James III, nato postumo nel 1473, estinguendosi così così la dinastia dei Lusignano;
si trova subito inserita in un difficile gioco diplomatico, fra le mire degli Aragonesi di Napoli e le pretese di Carlotta erede legittima dei Lusignano;
ben presto, sottraendosi al ruolo di "strumento" che la Repubblica di Venezia gli ha assegnato, intende fare dell'isola un regno indipendente;


1484
-






1484
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;
nel 1474 conclude con Mengli-Ghiray, khan della Crimea, un'alleanza contro l'Orda d'Oro e si volge contro la repubblica di Novgorod [ormai in stato di debolezza cronica, divisa al suo interno tra il partito dell'oligarchia commerciale e aristocratica che si appoggia allo stato polacco-lituano e il popolo che si appoggia alla Russia];
nel 1478 prende possesso di Novgorod incorporandone i territori nello stato moscovita;
nel 1480 respinge un attacco di Ahmat khan dell'Orda d'Oro [sarà definitivamente liquidata da Mengli-Ghiray nel 1502];
nel 1483 riesce ad annettere Rjazan;

 
-
1484
-


1484
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;
nel 1475, con la battaglia di Racova, ferma l'attacco dei turchi; allarga il proprio dominio a spese dell'Ungheria e della Valacchia;


 
-
1484
perde gli importanti centri commerciali di Kilija e Akkerman;




1484
REGNO di FRANCIA
Carlo VIII
Albero genealogico
(Amboise 1470 - 1498)
figlio di Luigi XI e di Carlotta di Savoia;
[ultimo sovrano della dinastia dei Valois.]
1483-98, re di Francia;
[1483-91 - reggente la sorella Anna di Borbone-Beaujeu.]




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1484
-



1484
ducato d’Angiò
Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò (figlia di Renato I [il Buono]);
1473-1508, duca di Lorena;
ereditato il ducato dal cugino Niccolò d'Angiò, con il trattato di Nancy deve cedere a Carlo [il Temerario] duca di Borgogna le più importanti piazzeforti del paese;
nel 1475 è costretto a rifugiarsi a Lione dove prende il comando di truppe svizzere;
nel 1476 sconfigge Carlo [il Temerario] a Grandson e a Morat;
nel 1477 uccide Carlo [il Temerario] nell'assedio di Nancy;
1480-1508, duca di Bar;
succeduto a Renato I [il Buono], è attratto dalle vicende italiane;
nel 1483 combatte a fianco di Venezia durante la guerra di Ferrara, senza nascondere le sue ambizioni sul regno dell'Italia meridionale su cui vanta i diritti della sua famiglia materna;





1484
-



1484
ducato di Savoia
Carlo I [il Guerriero]
Albero genealogico
(Carignano 1468 - Pinerolo 1490)
figlio di Amedeo IX [il Beato] e di Yolande di Valois;
1482-90, principe di Piemonte;
1482-90, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1482-90, duca di Savoia;



1487-90, marchese di Saluzzo;
re di Cipro e Gerusalemme (titolare)
[erede dei regni in seguito alla donazione della zia Carlotta di Lusignano]





 
-
1484
-

 



1484
REGNO d'INGHILTERRA
Riccardo III
Albero genealogico

(Fotheringay, Castle, Northamptonshire 1452 - Bosworth 1485)
undicesimo figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1461-83, duca di Gloucester;
1483-85, re d'Inghilterra;
[nel 1483 fa imprigionare nella Torre di Londra Edward e Richard di York, figli del defunto fratello Edward IV costrigendo un parlamento intimorito e corrotto a proclamarlo re.]









1484
-

«guerra delle due rose»
o
Wars of the Roses
(Guerre delle rose)
1455-1485
Inghilterra:
- Lancaster (rosa rossa)
- York (rosa bianca)

La causa profonda è il dissesto economico e politico dopo la definitiva sconfitta subita nella guerra dei cent'anni.

1484
-




a

1484
REGNO di SCOZIA
James III
Albero genealogico

(Stirling 1453 - Milltown 1488)
figlio di Giacomo II Stuart e di Mary di Guelders;
1460-88, re di Scozia;
succeduto ancora fanciullo al padre;
nel 1469 sposa Margherita di Danimarca ottenendo in dote le Shetland e le Orcadi;
nel 1471 deve affrontare ricorrenti sedizioni e congiure, suscitate dalla nobiltà che lo accusa pretestuosamente di circondarsi di consiglieri mediocri e volgari;
nel 1483, imprigionato dai baroni, viene liberato dal fratello Alessandro duca d'Albany che pure ha in progetto di spodestarlo;

1484
1455-85, guerra delle due rose (schierato con i Lancaster.)

a

1484
REGNO di DANIMARCA, REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Johan I
Albero genealogico
(Aalborg 1455 - Aalborg 1513)
figlio di Christian I e di Dorotea di Brandeburgo;
nel 1478 sposa la p.ssa Christine di Sassonia;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1483-1501, re di Svezia (Johan II);
duca di Schleswig-Holstein

1484
-



1484
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni II [il Principe Perfetto]
Albero genealogico
(Lisbona 1455 - Alvôr 1495)
figlio di Alfonso V [l'Africano] e di Isabella di Braganza;
1471, prende parte alla spedizione paterna in Marocco dove è nominato governatore;
1481-95, re di Portogallo;
salito al trono limita i privilegi della nobiltà e dirige mirabilmente le esplorazioni oceaniche dell'Africa, perfezionando un tipo di nave ritenuto da tutti ideale per tali viaggi: la caravella con vela latina;




1484
-


1484
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1469, Valladolid 19 ottobre, sposa Isabella, sorellastra di Enrico IV di Castiglia;
1474, alla morte di Enrico IV, la figlia Giovanna [la Beltraneja], sposa Alfonso V re del Portogallo;
ne segue una lunga e dura lotta di successione tra le due pretendenti e i rispettivi mariti;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
dopo la conclusione di una lunga e dura lotta per la successione;
con la morte di Giovanni II d'Aragona inizia il regno congiunto dei due sovrani: ciascuno figura come principe consorte nel regno dell'altro, e sul piano costituzionale la Castiglia e l'Aragona rimangono due stati separati, ma tra Ferdinando e Isabella regna una piena intesa;




1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);





1484
dal 1478 opera il Sant'Uffizio (Inquisizione spagnola);
1481-92, lunga guerra rivolta tutta al regno di Granada l'ultimo caposaldo arabo nella penisola iberica;



1484
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Isabella I [la Cattolica]
Albero genealogico

(Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451 - Medina del Campo, Valladolid 1504)
figlia di secondo letto di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo;
1469, 19 ottobre, liberata dal castello di Madrigal dove Enrico la teneva in una velata prigionia, può sposare Ferdinando d'Aragona, re di Sicilia ed erede della corona aragonese: questo matrimonio, atto di volontà della principessa, non è certo gradito ad Enrico IV né negli ambienti diplomatici portoghesi, inglesi e francesi;
a questo punto molti dei grandi di Castiglia, temendo un rafforzamento che alla corona castigliana sarebbe pervenuto dall'unione con quella aragonese il giorno in cui Ferdinando avesse ereditato l'Aragona, oppongono alle sue ragoni quelle di Giovanna la Beltraneja, figlia presunta di Enrico IV;
1474-1504, regina di Castiglia;
dopo la morte del fratello, anche se la lotta per il riconoscimento dei diritti ereditari continua;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;
nel 1476, alla morte del gran maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago, pretende che questa carica venga assegnata al marito;
nel 1479 viene sottoscritto il trattato di Alcoçobes (o Alcáçovas) con i portoghesi, in base al quale Giovanna [la Beltraneja] e suo marito Alfonso di Portogallo rinunciano all'eredità castigliana;
nel 1481 si assiste ad importanti sconvolgimenti legislativi;


1484
-




1484
Monferrato
Bonifacio III Paleologo
Albero genealogico
(n. 1424 ca - m. 1494)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1450, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano riconsegna Alessandria, ricevuta dal fratello Guglielmo VIII, a Francesco Sforza;
1483-94, marchese di Monferrato;










 
1484
-


1484
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
Paolo di Campofregoso
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1462 14-31 maggio, 1463 8 gen - apr 1464,
1483 25 nov - 6 gen 1488, doge di Genova;


1484
-



1484
ducato di Milano
Gian Galeazzo Sforza
Albero genealogico
(Abbiategrasso 1469 - Pavia 1494)
figlio di Galeazzo Maria e di Bona di Savoia;
1476-94, duca di Milano;
sotto la reggenza della madre, assistita dal segretario ducale Cicco Simonetta e appoggiata dal partito guelfo;
nel 1479 Bona di Savoia cede e chiama a Milano il cognato;
dal 1480 reggenza e governo effettivo passano nella mani dello zio Ludovico [il Moro ]; nei mesi successivi Bona di Savoia viene estromessa definitivamente e confinata ad Abbiategrasso;
1484
pur avendo ormai raggiunto la maggior età e promesso sposo di Isabella d'Aragona, figlia del re di Napoli, reggenza e governo effettivo rimangono nella mani dello zio Ludovico [il Moro ];


Ludovico Sforza [il Moro]
Albero genealogico
(Vigevano 1452 - Loches, Turenna 1508)
figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
nel 1476 cerca con gli altri fratelli Sforza Maria, Ascanio e Ottaviano di contrastare la successione del nipote Gian Galeazzo Maria;
nel 1477 un suo colpo di mano tentato assieme ai fratelli viene sventato ed i congiurati, banditi dalla città, vengono confinati in diverse città italiane;
da Pisa egli continua la sua azione per scalzare l'autorità di Bona di Savoia e di Cicco Simonetta, contando anche sull'appoggio di Alfonso d'Aragona (figlio del re di Napoli Ferdinando I) e di Roberto di Sanseverino;
nel 1478 verso la fine dell'anno si porta con i fratelli in Liguria, con l'intenzione di puntare su Milano;
nel 1479, nonostante un nuovo bando per ribellione e nonostante la morte di Sforza Maria, assieme agli altri fratelli prende Tortona; Bona di Savoia cede e lo chiama a Milano;
1479-1500, duca di Bari;
dal 1481 è l'incontrastato signore di Milano;



1494-1500, duca di Milano;






 
1484
1482-84, combatte contro Venezia la guerra di Ferrara;
con la pace di Bagnolo si garantisce sia la fine dell'espansionismo veneziano in territorio lombardo, sia la sottomissione o l'eliminazione di vari feudatari ribelli;


1484
Mantova
Federico I Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1442 - m. 1484)
figlio di Ludovico III e di Barbara del Brandeburgo;
1463, dopo una giovinezza avvolta nella leggenda, sposa Margherita, figlia di Alberto II duca di Baviera;
1478-84, marchese di Mantova;
succeduto al padre;
nel 1479 ottiene dall'imperatore Federico III la regolare investitura; combatte a fianco delle forze del ducato di Milano contro gli svizzeri e al fianco di Firenze nella guerra contro Sisto IV e Ferdinando I d'Aragona;
nel 1483 viene coinvolto nella lega tra Sisto IV, Firenze, il re di Napoli e il duca di Milano contro i veneziani che non intendono deporre le armi nella guerra contro Ferrara, però egli non riceve alcun vantaggio;
1484
costretto (secondo alcuni) a cedere Asola ai veneziani, ne muore di dolore.

Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;
succeduto al padre, si avvicina alla Serenissima pur cercando di mantenere il buon vicinato con Milano;

1484
-

1484
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Giovanni Mocenigo
Albero genealogico
(Venezia 1409 – Venezia 14 set 1485)
figlio di Leonardo e di Francesca Molin; fratello del doge Pietro;
1478-85, doge di Venezia; [72°]



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1484
mentre la guerra di Ferrara continua, alternandosi la fortuna delle armi sia nel bresciano che nel ferrarese senza avvenimenti particolari, in mare Giacomo Marcello è giunto alle marine di Napoli dove, sbarcate le truppe e messo in subbuglio il litorale, sta per espugnare Gallipoli; anche se la conquista della città gli costa la vita [un colpo di cannone gli stacca di netto la testa] le milizie si arricchiscono di un grande bottino.
Sostituito alla direzione dell'armata Domenico Malipiero, le milizie continuano nelle loro scorrerie lungo il litorale.
Mentre nel regno di Napoli cadono le fortezze, in Lombardia il gen. Roberto Sanseverino, convinto nella prossima vittoria, rimane fermo nei suoi alloggiamenti con il grosso dell'esercito senza ingaggiare battaglie di alcun tipo.
Le milizie veneziane giungono intanto fino a Roma il cui territorio viene messo a ferro e fuoco.

Agosto
a questo punto, essendo ormai dubbio quanto la guerra possa ancora durare, Ludovico Sforza [il Moro] governatore di Milano e il gen. Roberto Sanseverino aprono la via alle trattative di pace di Bagnolo che dopo alcune tregue viene conclusa in questi termini:
- vengono deposte le armi in Lombardia, non solo, e ridotta in sicurezza l'Italia intera dalle invasioni straniere col vincolo di una lega universale;
- sono confermati i capitoli accordati col duca di Milano nella pace di Lodi del 1454;
- si restituiscono i luoghi occupati ai primitivi possessori;
- il duca di Ferrara lascia il Polesine di Rovigo ai veneziani;
- si rimettono le antiche giurisdizioni della Repubblica nella città di Ferrara;
- tornano al gen. Roberto Sanseverino, nominato Generale delle armi della Lega, le terre nel regno di Napoli e nel ducato di Milano;
- il senato veneziano promette di non dare assistenza ai baroni e ai feudatari che intendano allontanarsi dall'ubbidienza alla Santa Sede.




1484
Firenze
Lorenzo de' Medici [il Magnifico]
Albero genealogico
(Firenze 1449 - 1492)
figlio del banchiere fiorentino Piero e di Lucrezia Tornabuoni;
1466, inizia l' avventura dell'allume che sarà uno dei motivi principali del crollo di casa Medici;
1469-92, signore di Firenze;
alla morte del padre ha solo 21 anni ed è quindi costretto ad affidarsi all'esperienza di Francesco Sassetti che finisce per diventare l'arbitro assoluto dell'impero economico di famiglia;
nel 1475 viene in urto con Sisto IV e ai Medici viene tolto l'incarico di depositari generali della Santa sede, ora affidato al genovese Melladuce Cigala;
nel 1477 si assicura il commercio del ferro stipulando un contratto con il signore di Piombino proprietario delle miniere dell'isola d'Elba;
nel 1478 prende corpo la "congiura dei Pazzi";
il centinaio di esecuzioni che punisce l'assassinio scatena il papa che scomunica Lorenzo e muove guerra; 
le fortune economiche dei Medici sono ormai tramontate e, a catena, il dissesto si propaga a tutte le proprietà dei Medici; ogni intervento, lecito e non, è inutile;
 
1484
-



1484
ducato di Urbino
Guidobaldo I
Albero genealogico
(Urbino 1472 - Fossombrone 1508)
figlio di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza;
1482-1508, duca di Urbino;
[sotto la tutela del conte Ottaviano Ubaldini e la raffinata educazione dell'umanista Ludovico Odasio;]
 
1484
-


1484
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due condottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;
nel 1467 sottoscrive insieme con Milano, Firenze e il papa una lega difensiva che lo assicura contro Venezia;
nel 1478 l'alleanza con Sisto IV e gli interessi espansionistici verso la Toscana meridionale lo fanno coinvolgere nel complotto contro i Medici e nella guerra che ne segue; nello stesso tempo, temendo il prepotere in Milano del ministro C. Simonetta, gli fa appoggiare il colpo di stato di Ludovico [il Moro];
nel 1480 la diplomazia tempestiva di Lorenzo [il Magnifico] lo induce a imporre al papa la pace con Firenze;
nuova lega tra Milano, Firenze e Napoli;





Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;
1478-79, nella guerra che segue alla congiura dei Pazzi, viene inviato come gonfaloniere a combattere contro Firenze;
1480-81, si distingue contro i turchi che hanno occupato Otranto;
1482-84, si distingue nella guerra di Ferrara;
1484
Novembre
3
, fa il suo trionfale ingresso a Napoli;



1494-95, re di Napoli;




1484
il nuovo papa Innocenzo VIII è un fiero nemico degli Aragonesi di Napoli;

 

1484

Tre i motivi di attrito:
1) dal 1478 al 1484
il regno aragonese è stato è protagonista di quattro conflitti:
- contro Firenze (1478-80);
- contro i Turchi per la liberazione di Otranto (1480-81);
- in difesa del genero del re, duca Ferrara, attaccato da Venezia (1482- 84):
- di nuovo contro la Serenissima, che ha invaso la costa pugliese
e occupato Gallipoli (maggio 1484).

2) Tra il tra 1481 e il 1484 la corte tenta di attuare riforme fiscali per incrementare le entrate.

3) Il terzo motivo di attrito – quello che la storiografia metterà sempre al primo posto – è da individuare nella volontà accentratrice mostrata dal sovrano e sostenuta dal figlio Alfonso.

La congiura dei baroni

Giugno
l’ambasciatore fiorentino a Napoli, Giovanni Lanfredini, scrive a Lorenzo [il Magnifico]: «Et quanto più si ricercha, più si truova obligato l’entrate sue, che non c’è barone che non habbi havere uno tesoro».

Agosto
secondo un accordo raggiunto col papa, i baroni dovranno insorgere il 15 settembre con il motto: «Chiesa, chiesa! Libertà, libertà! Morano le ghabelle et exactione del re!».

 

Novembre
3
, Alfonso fa il suo trionfale ingresso a Napoli;
sin da ora anche altri due condottieri sono in pericolo:
. Giovan Francesco da Tolentino,
. Lorenzo Giustini da Città di Castello.
Durante una chiacchierata confidenziale, Alfonso svela
all’ambasciatore fiorentino: «Sarà loro tagliato la testa, come sentirete, e bisogna sia secreta».

Già sul finire del 1484 iniziano sequestri, confische di beni, ma anche arresti, e i modi in cui sono condotti non lasciano spazio a dubbi, tanto che Giovanni Lanfredini scrive a Lorenzo [il Magnifico]: «Hanno charo questi sono spogliati, siano del tutto annullati e spenti».
I primi a essere presi di mira sono alcuni signori e uomini d’arme che hanno proprietà nel regno.

Il conte Girolamo Riario, già inviso alla corte e rimasto privo del forte appoggio dello zio, papa Sisto IV († in agosto), è tra i primi obiettivi del sovrano. Non solo non si intende rinnovargli la condotta, ma l’idea che circola è quella di espropriargli la contea calabrese di Cariati.
[La vicenda si trascinerà a lungo: contrastato dal duca di Milano, Ferrante cerca un pretesto valido e lo troverà solo nell’aprile del 1486.]

Dicembre
9
, pochi mesi dopo il suo arrivo a Napoli come ambasciatore fiorentino, Giovanni Lanfredini ha raccolto informazioni
circa le entrate e le uscite della Corona.
Nel riferirle a Lorenzo [il Magnifico], scrive che all’infuori delle spese per la difesa e per il pagamento delle provvisioni date ai familiari e al personale di corte, il resto delle uscite è paragonabile all’ «apochalipsi: non si sa dove si vada». Sibillino, egli aggiunge però: «Vedesi in 4 o 5 anni Francesco Coppola, fatto conte di Sarno, è riccho di 200 in 300M ducati; del secretario si dice questo medesimo, e così d’alchuni altri, secondo le loro qualità». (Corrispondenza ambasciatori fiorentini, I, n. 244, p. 446.)
[Nei primi anni ’80 del Quattrocento Francesco Coppola ha elargito ampi prestiti alla corte ed è assurto a un altissimo grado di ricchezza e di potenza.
Pur avendo bisogno di finanzieri e capitalisti intorno a sé, uomini del calibro di un Francesco Coppola, il re – come sosterrà M. Del Treppo – non può accettare che il suo rapporto di forza sia messo in forse dalle ricchezze dei suoi sottoposti. Quando questo si verifica, è la scure del boia a regolare la giustizia regia.
[M. Del Treppo, L’anima, l’oro e il boia. Fisiologia di una crescita: Napoli nel Quattrocento, in «Archivio Storico per le Province Napoletane», CV (1987), pp. 7-25.]
I motivi che spingono Francesco Coppola ad aderire alla congiura – secondo le indagini di Irma Schiappoli – sono da cercare nel timore che Alfonso voglia catturarlo o addirittura ucciderlo per impadronirsi delle sue ricchezze.
Dati alla mano – sempre secondo Irma Schiappoli –, inerenti i pagamenti della corte a Francesco Coppola e viceversa, si scopre una data-cesura, rappresentata dal convegno di Miglionico.
Dopo quel frangente Francesco Coppola sembrerebbe più slegato (ma non completamente) dai baroni, e impegnato a fornire alla corte l’aiuto finanziario di cui questa necessita per condurre la campagna contro i ribelli.]

[Elisabetta Scarton, La congiura dei baroni del 1485-87 e la sorte dei ribelli. www.academia.edu
Periodo considerato: 1484-1495.]


a




Álvarez de Toledo y Zúñiga, Pedromarchese di Villafranca (Salamanca, 13 luglio 1484 – Firenze, 22 febbraio 1553) politico spagnolo;
[Figlio di don Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez, II duca d'Alba, e di Isabel de Zúñiga, contessa di Siviglia.
È fratello maggiore del cardinale Juan.]

1532 set-22 feb 1553, viceré di Napoli per conto di Carlo V d'Asburgo;
[Trasforma la città di Napoli – appena guarita dalla peste del 1529, che ha provocato più di 60.000 morti – rendendola una delle roccaforti dell'Impero Spagnolo: simbolo della ricostruzione e del nuovo ruolo assunto dalla città fu il Castel Sant'Elmo, i cui cannoni dominavano la città.]
1539, incoraggia il ripopolamento di Pozzuoli (spopolatasi dopo l'eruzione del Monte Nuovo nel 1538): con un bando esonera dai tributi i puteolani che ritornano ad abitare nella loro città;
1553, 22 febbraio, muore a Firenze.

Bandello, Matteo (Castelnuovo Scrivia, Alessandria 1484-Bassens, Bordeaux 1561) novelliere e poeta
Novelle (circa 214 pubblicate: prime tre parti 1554, la quarta 1573)
[Saranno drasticamente corrette e massicciamente tagliate dagli espurgatori.  Libr. Salesiana, Torino 1882, Novelle scelte].

Bordoni, Giulio o Giulio Cesare Scaligero (Riva del Garda, Trento 1484-Agen, Lot-en-Garonne 1558) letterato, medico e naturalista italiano;
[Padre di Giuseppe Giusto (1540-1609).]
1519, si addottora in medicina e scienze naturali all'università di Bologna; cambia il nome in G.C. Scaligero, sostenendo la propria discendenza dalla famiglia dei Della Scala;
1525, si stabilisce in Francia, ad Agen, come medico del vescovo Angelo Della Rovere
De causis linguae latinae (1540, primo tentativo di grammatica latina condotto con criteri scientifici)
Poetices libri septem (1561 postumi).

Michiel, Marcantonio (Venezia 1484 ca-1552) collezionista e scrittore d'arte
Notizia d'opere di disegno o «Anonimo Morelliano» (pubblicato anonimo nel 1800 dall'abate I. Morelli; fonte utilissima di notizie sugli artisti veneziani e sulle collezioni private in Venezia e nel Cinquecento, cse quelle non più in loco o perdute).

Politi, Lancelotto o Ambrogio Catarino (Siena 1484 ca- Napoli 1553) teologo, domenicano, toscano;
Apologia adversus impia ac valde pestifera Martini Lutheri dogmata (1520)
Adnotationes in excerpta quaedam Caietani (1535)
Opuscula (1542)
Rimedio a la pestilente dottrina de frate B. Ochino (1544)
Tractatus yjeologici plures (1552).

Vitoria, Francisco de (Vitoria, Province Basche 1484/1492-Salamanca 1546) religioso e filosofo spagnolo
Commento alla Summa theologiae di Tommaso d'Aquino (pubblicata agli inizi del '900)
Relectiones theologicae XII (Lione 1557, postume) divise in sezioni:
De Indis recenter inventis e De Indis posterior, sive de iure belli (1539, in cui condannò le atrocità commesse dai colonizzatori)
De potestate ecclesiae I e II (1532-33)
De potestate papae et concilii (1534, in cui condannò M. Lutero ma sostenne l'esigenza di una riforma radicale delle istituzioni ecclesiastiche).

Welser, Bartholomäus (1484-1561) banchiere tedesco; 
[Figlio di Anton della celebre famiglia Welser.]
prestò ingenti somme ai sovrani europei (Carlo V venne eletto imperatore grazie ai prestiti dei Welser e dei Fugger) ottenendo spesso in cambio, a condizioni favorevoli, appalti di imposte, beni immobili, diritti di sfruttamento di miniere, oltre a monopoli di alcuni settori del commercio coloniale (tratta dei negri per quattro anni nell'America spagnola);
1528, ottiene il diritto di colonizzare il Venezuela;
1556, in seguito ad una crescente tensione con la corona spagnola, gli viene revocata la concessione riguardante il Venezuela.

Zwingli, Huldrych (Wildhaus, San Gallo 1484-Kappel, Zurigo 1531) riformatore svizzero.

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