© |
Il Viandante |
|
|
|||
in rete dal 1996 |
||||||
Se ti siamo stati utili effettua una
|
Papa |
ANNO 1498
– Brùcioli, Antonio
(Firenze 1498 ca-Venezia 1556) letterato
fiorentino; implicato nella congiura detta degli Orti oricellari, si
salvò rifugiandosi in Francia dove entrò in rapporto con
i riformatori luterani;
Torna suDialoghi della morale filosofia (1526-38, cso il Dialogo della repubblica) 1527, dopo la cacciata dei Medici, torna a Firenze; 1529, condannato per le sue opinioni politiche e religiose, si trasferisce a Venezia, dove svolge un'intensa attività di traduttore (Cicerone, Plinio il Vecchio, Aristotile) e di editore (Decameron, 1539; Rime e Trionfi di F. Petrarca, 1548) Tradusse la Bibbia che pubblicò fra il 1530 e il 1532 a cui aggiunse tre tomi di Commentari (1540) divenuti sette nell'edizione definitiva del 1542-46, messa all'indice) Dialoghi faceti (1535) 1556, ripetutamente processato con l'accusa di professare e diffondere opinioni eretiche, muore in estrema miseria. – Clovio, Giulio (Grizane, Fiume 1498-Roma 1578) pittore e miniaturista italiano Libro d'ore per Alessandro Farnese (1546, alla Pierpont Library di New York). – Fazello, Tommaso (1498-1570) storico siciliano; De rebus siculis, decades duae (opera fondamentale per lo studio della storia siciliana). – Flaminio, Marcantonio (Serravalle, oggi Vittorio Veneto, 1498-Roma 1550) umanista italiano; Lusus pastorales (1515) Compendio della volgar gramatica (1521) Paraphrasis in triginta psalmos (1546) De rebus divinis carmina (postuma, 1551) Tradusse alcuni scritti di J. de Valdés e rivide per la stampa Beneficio di Cristo di Benedetto da Mantova [Benedetto Fontanini], libretto molto stimato da grandi uomini della Chiesa come G.G. Morone) [Tre edizioni veneziane nel periodo 1533-40, nonostante gli attacchi di Ambrogio Catarino.] – Gelli, Giovan Battista (Firenze 1498-1563) scrittore italiano, di professione calzettaio; autodidatta, già negli anni giovanili venne ammesso alle riunioni degli Orti Oricellari; si aggregò ben presto all'Accademia degli Umidi (in casa di Giovanni Mazzuolo, detto lo "Stradino") che più tardi prese il nome di "Accademia fiorentina"; 1548, diventa Consolo (presidente) dell'Accademia fondata nel 1540; Letture sopra la "Commedia" di Dante (1553, tenute pubblicamente tra il 1541 e il 1543 e tra il 1553 e il 1563, in cui ripropone il magistero morale e linguistico di Dante) Vite di artisti Ecuba di Euripide (senza nota di luogo, di anno e di stampatore, traduzione dal latino) La sporta (1543, commedia, derivata dalla Clizia di N. Machiavelli; accusato di plagio dal Lasca in una lettera al Varchi) I ragionamenti di Giusto bottaio da Firenze o I capricci del bottaio (Doni 1546, prima edizione col titolo I dialoghi del Gello, con sette dialoghi o ragionamenti; Torrentino 1548, 10 dialoghi immaginari, dedicati a Tommaso Baroncelli con lettera del 10 marzo 1548; libro posto all'Indice per le narrazioni intorno a Lazzaro resuscitato, intorno alle Indulgenze vendute, intorno al lusso della corte di Roma, ecc.) [[L'Indice del 1554-55 lo ?; l'Indice paolino lo bandisce, mentre l'Indice tridentino lo ammette previa correzione. Lo stesso autore si offre (più o meno volontariamente) ai padri conciliari riuniti a Trento per correggere personalmente tutte quelle parti dell'opera meritevoli di espurgazione.] La Circe (1549, dialogo) [Subirà vari interventi da parte degli espurgatori. Alvisopoli, Venezia 1825, con bibliografia completa.] Ragionamento (o Dialogo) sopra le difficultà del mettere in regole la nostra lingua (Torrentino 1551) di Simone Porzio: Trattato de' colori degli occhi (Torrentino 1551) Modo di orare cristianamente (Torrentino 1551) Disputa sopra una fanciulla della Magna, la quale visse due anni, e più, senza mangiare e senza bere (1551) La vita di Alfonso da Este Duca di di Ferrara, scritta dal vescovo Giovio (1553) Lo errore (Torrentino 1556, commedia, lo stesso accusata di plagio machiavelliano). – Giovanni dalle Bande Nere (Forlì 1498-Mantova 1526) capitano di ventura; [Figlio di Giovanni de' Medici [il Popolano] e di Caterina Riario Sforza.] sottratto ancora bambino alle minacce di Cesare Borgia e trasferito a Firenze, viene educato da Iacopo Salviati di cui sposa la figlia Maria; 1516-17, fa le prime esperienze nella guerra di Urbino e poi, al servizio di papa Leone X si adopera per reprimere le tendenze antipontificie delle Marche e dell'Umbria; 1522, alla morte del papa passa dalla parte dei francesi e protegge la loro ritirata nella battaglia della Bicocca; 1523-24, passato di nuovo al servizio degli imperiali perfeziona l'organizzazione delle sue bande dette "nere" per il colore delle insegne, a lutto per la morte di Leone X prima e dello stesso loro capo poi; 1526, comanda la fanteria italiana nella guerra della "lega di Cognac"; 25 novembre, dopo aver battuto varie volte i lanzichenecchi, cade ferito per mano del duca di Ferrara e muore a Mantova pochi giorni dopo; si spegne con lui l'ultimo condottiero dei liberi stati italiani dell'età rinascimentale. – Nádasdy, Tamás (n. 1498-Budapest 1562) uomo d'armi ungherese; 1525, dopo aver studiato in Italia, a Roma e a Bologna, fa parte del consiglio reale ungherese 1526, partecipa alla battaglia di Mohács contro i turchi 1527, per il valore dimostrato è nominato comandante della piazzaforte di Buda; è coinvolto nelle lotte tra i due pretendenti al trono d'Ungheria, Ferdinando I d'Asburgo e Giovanni Szápolyai, parteggiando ora per l'uno, ora per l'altro; sostenitore di una riforma della chiesa in senso erasmiano, dà protezione a Mátyás Dévai Biró, che diffonde il calvinismo in Ungheria; nominato da Ferdinando I bano di Croazia e di Slavonia, conte palatino d'Ungheria, dedica gli ultimi anni della sua vita alla lotta contro i turchi. – Ornano di Bastelica, Sampiero detto anche Sampiero Corso o Sampiero da Bastelica (Bastelica 1498-La Rocca 1567) militare corso; [Padre di Alphonse (1548-1610); il nome Ornano deriva dal feudo della moglie Vannina.] milita con Giovanni dalle Bande Nere passando poi al servizio della Francia; 1536, si distingue nella battaglia di Fossano contro gli imperiali; 1544, partecipa alla battaglia di Ceresole d'Alba; 1553, ha l'incarico da Enrico II di sostenere la lotta per l'indipendenza della Corsica da Genova; 1559, l'isola viene occupata dai francesi fino al trattato di Cateau-Cambrésis che la restituisce a Genova; in questi anni strangola la moglie per motivi rimasti oscuri; 1564, riprende la lotta per la liberazione della Corsica, ma poco dopo viene assassinato per vendetta dai cognati. – Osiander, Andreas (Gunzenhausen, presso Norimberga 1498-Königsberg 1552) teologo protestante tedesco; 1520, insegna ebraico nel convento agostiniano di Norimberga; 1525, avversario dell'ala radicale della riforma e di Zwingli, condanna la "guerra dei contadini"; 1528-29, introduce la riforma in Svevia; 1530, introduce la riforma nel Brandeburgo; 1543, partecipa alla pubblicazione del De revolutionibus orbium coelestium di N. Copernico, scrivendovi una prefazione in cui presenta le teorie scientifiche dell'autore come semplici ipotesi); 1548, dopo l'approvazione dell'interim di Norimberga, si rifugia presso Alberto di Prussia che lo nomina primo professore della facoltà teologica della nuova università di Königsberg; De justificatione (1550, in cui attacca la dottrina luterana della "giustificazione"). |
«segue da 1497» «segue
da 1478» «segue da 1471» |