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Papa
Paolo III

(1534-49).

- maestro del Sacro Palazzo:
. G. Muzzarelli
(?-1547)
[cioè consulente teologico del papa]

- Inquisitore di Bologna: Stefano Foscarari (1526-43);

1543,
16 febbraio, erige con bolla solenne la "Compagnia della Grazia" promossa da I. de Loyola perché si prenda cura della futura casa Santa Marta;
il cardinale G.P. Carafa (futuro Paolo IV) stabilisce che nessun libro – nuovo o vecchio, e quale che ne sia il contenuto – possa venir stampato o venduto da questo momento in poi senza l'autorizzazione dell'Inquisizione romana.
Durante l'estate la corte pontificia risiede a Bologna e a Rimini.
luglio, ambasciatore spagnolo a Roma arriva Juan de Vega;

Gesuiti

«segue da 1542»
generale: I. de Loyola (1541-56)
1543
Aprile
15
, al ritorno dal suo viaggio in Spagna p. Antonio Araoz (cugino di Maddalena, cognata di I. de Loyola) si reca di nuovo a Napoli dove porta una lettera del p.gen. ad Ascanio Colonna nella quale gli si raccomanda: «Costruitevi un nido in cielo!»;
Settembre
, Giovanna d'Aragona, moglie del duca Ascanio Colonna, invia una lettera di ringraziamento al p.gen..
[vedi Domicilia]
Modena, il giovane e ardente p. Alonso Salmerón, venuto in disaccordo con il vescovo della città (futuro cardinale) G.G. Morone per le sue prediche (in aprile-agosto) – sulla «giustificatione contra il senso lutherano», sulla dottrina cattolica della grazia e delle opere buone – deve lasciare Modena.
A tutela del buon nome della giovanissima Compagnia, i gesuiti si rivolgono al card. M. Cervini per chiarire i motivi della cacciata, sollecitando un'inchiesta (poi bloccata da Paolo III convinto che gli sbandamenti dottrinali del cardinale milanese derivino solo da «grand'ignoranza», limitandosi ad ammonirlo «paternamente»).
[Quindici anni dopo, nel 1558, sarà ancora il principale appunto fatto a G.G. Morone nel famoso processo dinanzi all'Inquisizione.]

Roma, con l'aiuto del ricco Pietro Codacio, canonico di Lodi presso Milano (appartenente sin dal 1539 ai gesuiti di Roma) è stata eretta la casa di Santa Marta per le ragazze perdute; per ottenere il perfezionamento della bolla di fondazione dal papa, il canonico si reca, assieme a un domenicano, a Bologna con una lettera di I. de Loyola per Margherita d'Austria nella quale il p.gen. fa riferimento alle condizioni di salute della contessa Carpi, moglie di Bonifacio Gaetani, duca di Sermoneta, della famiglia del cardinale protettore dei gesuiti, Rodolfo Pio de Carpi, intimo amico del gesuita.

Le persone di Roma con le quali I. de Loyola si prende cura della casa di Santa Marta per ragazze sedotte figurano:
. c.ssa Caterina Pio di Carpi, duchessa di Sermoneta;
. Vittoria Colonna;
. Elena e Claudia Orsini;
. duchessa di Castro, consorte di Pierluigi Farnese;
. Costanza Farnese, figlia del papa regnante e contessa di Santa Fiora;
. Caterina de la Cerda, figlia del duca di Medina Celi;
. Beatrice de Figueroa, contessa di Palamos;
. duchessa de Medina Sidonia;

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1542»
1543
accusato di eresia, Giovan Battista Scotti depone dinanzi a E. Foscarari ma viene assolto;
«segue 1544»




«segue 1544»

1543-45, vengono fondati i primi Orti botanici a Firenze, Padova e Pisa. Gli orti sono legati all'insegnamento universitario della medicina e concepiti come officine di produzione di rimedi "semplici".

 

ANNO 1543





1543
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1543
-




1543
Sacro Romano Impero
Carlo V
Albero genealogico
(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;
prima guerra con la Francia (1521-26);
seconda guerra con la Francia (1526-29);
nel 1526 (marzo) ha sposato a Seville l'infanta 22enne Isabella di Portogallo († 1539);
terza guerra con la Francia (1536-38);
nel 1539 (maggio) è morta la moglie Isabella di Portogallo lasciando la cura dei propri figli ad Eleonora Mascarenhas;





1543
quarta guerra con la Francia (1542-44).

gli spagnoli occupano Nizza;
comincia a redigere le Istituzioni del principe cristiano (una specie di testamento politico, dedicato al figlio Filippo);



REGNO di SPAGNA
[vedi sotto]
REGNO di NAPOLI
[vedi sotto]

1543
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Ferdinando I
Albero genealogico

(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1516, il nonno Massimiliano I gli procura la mano di Anna Jagellone;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1525-26, viene soffocata nel sangue la rivolta dei contadini nel Tirolo;
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
la seconda corona gli viene disputata dal voivoda di Transilvania Giovanni Szápolyai, appoggiato dall'impero ottomano;
1530-64, re dei romani;






1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;

 



1543
-


1543
principato di Transilvania
Isabella Jagellona

(† 1559)
vedova di Giovanni Szápolyai († 1540), voivoda di Transilvania e re d'Ungheria;
1540-59, p.ssa di Transilvania;
(per volontà del sultano Solimano [il Magnifico])


1543
-


1543
ducato di Sassonia
Giovanni Federico [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Torgau 1503 - Weimar 1554)
figlio di Giovanni [il Costante] di Wettin e di Sofia di Meclemburgo;
1532-54, langravio di Turingia;
1532-47, duca elettore di Sassonia;
capo, assieme a Filippo d'Assia, dei protestanti tedeschi;





Moritz
Albero genealogico

(Freiberg 1521 - Sievershausen 1553)
figlio di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
[linea albertina]
1539, si converte al luteranesimo;
1541, sposa Agnese, figlia di Filippo d'Assia capo della Lega di Smalcalda;
1541-47, duca di Sassonia;
la sua appartenenza alla religione protestante non gli ha impedito (1541) di schierarsi al fianco di Carlo V nel tentativo di estendere il suo potere a danno del cugino Giovanni Federico [il Magnanimo] che regna sulla Sassonia elettorale;



1547-53, principe elettore di Sassonia;





1543
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)





1543
ducato di Württemberg
Ulrico di Württemberg
Albero genealogico

(Reichenweiler, Alsazoia 1487 - Tubinga 1550)
figlio di Enrico e di Elisabetta di Zweibrücken;
1498-1519, duca di Württemberg;
dal 1520 al 1534 rimane in esilio a Montbéliard mentre il governo del ducato viene affidato a Ferdinando I d'Austria;
1534-50, duca di Württemberg;
dal suo rientro ha riorganizzato lo stato in senso assolutistico e vi ha introdotto la riforma luterana;







1543
ducato di Baviera
Guglielmo IV [il Costante]
Albero genealogico

(† 1550)
figlio di Albrecht IV [il Saggio] e di Cunegonda d'Austria;
1508-50, duca di Baviera;



1543
Mainz [Magonza]
Albrecht
Albero genealogico

(n. 1490 - Magonza 1545)
figlio di Giovanni [il Cicerone], elettore di Brandeburgo;
1513, vescovo di Magdeburgo e amministratore del vescovado di Halberstadt;
1514-45, arcivescovo elettore di Mainz [Magonza] ;
dal 1518 è cardinale;







1543
REGNO di POLONIA
Sigismondo I
Albero genealogico

(† 1548)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1506-1548, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;





1543
-




1543
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;
dal 1542 si è alleato con con Francesco I, nonostante gli accordi di pace siglati da quest'ultimo nel 1538 con Carlo V;



Gran Visir
-
1543
dal 1533 Khayr al-Din [Barbarossa] è diventato ammiraglio in capo (kapudan pasa - grande ammiraglio) della marina ottomana che si batte contro la marina imperiale spagnola.
annette Buda;










1543
REGNO di FRANCIA
Francesco I
Albero genealogico
(Cognac 1494 - Rambouillet 1547)
figlio di Carlo di Orléans conte di Angoulême e di Luisa di Savoia;
1515-47, re di Francia;



Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Philibert Babou
signore di Givray e della Bourdaisière
(1524 - 1544)
Cancelliere-Guardasigilli
Guillaume Poyet
(1538 - 1545)
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1543
-

 
1543
ducato di Lorena e di Bar
Antonio II [il Buono]
Albero genealogico

(1508 - 1544)
figlio di Renato II e di Filippa di Gheldria;
1508-44, duca di Lorena e di Bar;
[ha ereditato il ducato di Lorena, la contea di Vaudémont e i vescovati di Metz e Verdun.]

1543
-


1543
Paesi Bassi
Carlo V
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
[Olanda, Brabante, Limbourg, Fiandre e Hainaut]


Governatrice
Maria d'Absburgo
(1530 - 25 ott 1555)

1543
-



 


1543
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Enrico VIII
Albero genealogico

(Greenwich 1491 - Westminster 1547)
[erede delle due Rose]
secondogenito di Enrico VII Tudor e di Elisabetta di York;
1509-47, re d'Inghilterra e d'Irlanda;
1509, subito dopo l'incoronazione, sposa la vedova del fratello Arturo, Caterina d'Aragona;
1514 concede la sorella Maria Tudor in matrimonio a Louis XII;
1515-29, di fatto la politica inglese e il governo sono diretti in suo nome da Th. Wolsey nella sua triplice veste di cardinale arcivescovo di York, lord cancelliere e legato papale a latere, colui che riuscirà a restituire all'Inghilterra un certo prestigio tra le potenze europee;
1523-24, deve desistere da una richiesta di nuovi sussidi, per la forte e diffusa resistenza incontrata nel paese;
nel 1524 ha invaso la Francia settentrionale senza però ottenere risultati apprezzabili;
nel 1526, dopo che l'imperatore non ha tenuto fede all'impegno di sposare Maria sua figlia, si è schierato dalla parte della lega antimperiale di Cognac, non riuscendo pur tuttavia a svolgere nel conflitto una parte di rilievo;
nel 1529, forse spinto in parte da un'infatuazione per Anna Bolena, una damigella di corte, ha chiesto l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona rifiutato dal papa;
nel 1534, per sua volontà, il parlamento inglese ha votato l' Act of Supremacy legge con la quale si proclama il re "unico capo supremo sulla terra della chiesa d'Inghilterra detta Anglicana Ecclesia".
[Dopo il tentativo di restaurazione cattolica da parte di Maria Tudor, nel 1559 Elisabetta I ne promulgherà uno nuovo.]
nel 1537, ripudiata Caterina d'Aragona, ha sposato Anna Bolena poco dopo condannata a morte sotto l'accusa di adulterio; ha sposato quindi Jane Seymour;
nel 1537 Jane Seymour è morta dando alla luce il sospirato erede al trono, Edoardo; il successivo matrimonio con Anna di Clèves è stato preparato da Cromwell intendendo così rafforzare i legami con la Germania protestante;
dal 1540, dopo il ripudio di Anna di Clèves, la nuova regina Caterina Howard è sostenuta dai cortigiani più reazionari capeggiati da Thomas III Norfolk e S. Gardiner;
nel 1543 Caterina Howard, a sua volta decapitata, è sostituita con Caterina Parr, sesta e ultima delle sue mogli;





1543
-





IRLANDA
-
-
-
-

1543
-

a


1543
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
proclamata pochi giorni dopo la nascita, alla morte del padre, sotto la reggenza della madre;



1543
-



1543
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano III
Albero genealogico
(Gottorp, Schleswig-Holstein 1503 - Koldinghus, Vejle 1559)
figlio di Federico I e di Anna di Brandeburgo;
1534-59, re di Danimarca e di Norvegia;



1543
-
NORVEGIA
1543
-
ISLANDA
1543
-

1543
REGNO di SVEZIA
Gustavo I Vasa
Albero genealogico
(Lindholm 1496 ca - Stoccolma 1560)
figlio di Erik Vasa;
1523-60, re di Svezia; (convertito al luteranesimo)





1543
-







1543
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni III [il Pio]
Albero genealogico

(Lisbona 1502 - 1557)
primogenito di Emanuele I e di Maria, figlia dei sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella;
1521-57, re di Portogallo;
nel 1525 (febbraio), a Salamanca, ha sposato la p.ssa Catarina di Spagna, 18enne, sorella dell'imperatore Carlo V;
nel 1536 ha introdotto l'inquisizione in Portogallo;




1543
Marzo
8
, I. de Loyola scrive alle maestà del Portogallo: «Questi matrimoni così meravigliosi, disposti da Vostra Altezza, sono più opera di Dio che degli uomini; serviranno al bene di molte persone e consolideranno i due regni nella pace e nella sicurezza.»;

battaglia decisiva del lago Tana (Etiopia): grazie al supremo sacrificio del portoghese Cristoforo da Gama e dei suoi soldati - che hanno ragione di Ahmad ibn Ibrahim - l'Etiopia è salva e può così emergere ancora una volta al di sopra della travolgente marea musulmana;
[L'appello della lontana Etiopia ha, in questo momento, per il Portogallo, una validità politica e un sapore di crociata contro gli infedeli e i nemici della Chiesa (come ai tempi della prima esaltante impresa di Ceuta).]
a

1543
REGNO di SPAGNA
Carlo I
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1516-56, re di Spagna; (Carlo I)



Viceré di Catalogna
Francesco Borgia
marchese de Lombay
(1539 - 1543)
-

1543
-






1543
SAVOIA
 


 

1543
-



1543
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Leonardo Cattaneo della Volta
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1541 4 gen - 4 gen 1543, doge di Genova;


Andrea Centurione Pietrasanta
Albero genealogico
- Inquisitore (1539-47): fra S. Usodimare, vicario generale dei domenicani.

(? - ?)
figlio di
1543 4 gen - 4 gen 1545, doge di Genova;


1543
-



1543
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Felipe II
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1543
alla partenza del padre viene da questi lasciato reggente della Castiglia e dell'Aragona;



1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna (Filippo II);
1580-98, re di Portogallo;

 

1543
-



1543
ducato di Mantova
Federico III Gonzaga
Albero genealogico
(1533 - 1550)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo;
1540-50, duca di Mantova e marchese del Monferrato;



1543
-
a

1543
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Pietro Lando

(Venezia 1462 - Venezia 9 nov 1545)
figlio di Giovanni e di Stella Foscari;
1539-45, doge di Venezia; [78°]


- nunzio pontificio: Fabio Mignanelli (1542 apr - ago 1544)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1543
Febbraio
su insistenza del nunzio Fabio Mignanelli si fa qualcosa per bloccare la diffusione delle prediche di fra B. Ochino e del Pasquino in estasi di C.S. Curione: un paio di librai sono messi in prigione;
si prendono misure abbastanza decise contro gli stampatori che pubblicano senza licenza, contro i venditori ambulanti che li vendono, contro gli stampatori che appongono false note tipografiche. Il controllo viene affidato agli Esecutori contro la bestemmia; non vengono tuttavia toccati gli importatori di libri ereticali.
estate-inverno, su invito del priore Andrea Lippomano, il gesuita D. Laínez svolge il suo apostolato, con qualche leggera differenza, anche a Padova;



1543
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Ercole II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1508 - 1559)
figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia;
1528, Parigi, sposa Renée d’Orléans († 1575) duchessa di Chartres, figlia di re Louis XII, di inclinazioni calviniste;
[gli porta in dote il ducato con altri domini, ricevuti in pegno nel 1528 da Philippe IV [il Bello] re di Francia]
1534-59, duca di Ferrara, Modena e Reggio;


 
1543
-


1543
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);



1569-74, granduca di Toscana;

1543
-


1543
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;





 
1543
-



1543
REGNO di NAPOLI
Carlo V
Albero genealogico

(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;

– vedi sopra –

NAPOLI
Viceré
don P. Álvarez de Toledo y Zúñiga
marchese di Villafranca
(1532 - 1553)
Nunzio apostolico
-

1543
primavera, il viceré è assolutamente entusiasta del successo di p. Araoz che predica a Napoli;


SICILIA
Viceré
don Ferdinando I [Ferrante] Gonzaga
(1535 - 1546)
1543
-
a





Acquaviva Claudio (Atri, Teramo 1543-Roma 1615) religioso italiano, generale dei gesuiti;
Ratio atque institutio studiorum Societatis Iesu (1599)
Directorium exercitorum spiritualium patris nostri Ignatii (1599).

Ayrer, Jakob (Norimberga 1543-1605) poeta drammatico tedesco;
Singspiele (Interludi).

Bellaud de la Bellaudière (Grasse, Nizza 1543??-1588) poeta francese in lingua d'oc, maggior rappresentante della rinascenza provenzale del XVI secolo; fu più volte imprigionato;
Obros et rimos provenssalos (1595, postumo, Opere e rime provenzali, che comprendono:
- Premier livre de la prison (Primo libro della prigione, costituito da 163 sonetti e alcune altre composizioni)
- Don-don infernau (Don-don infernale, costituito da 91 sestine e 2 sonetti, già pubblicato in vita dal poeta)
- Passa-temps (Passatempi) ).

Cueva, Juan de la (Siviglia 1543-1610) drammaturgo spagnolo
Los sietes infantes de Lara (1579, I sette infanti di Lara)
El infamador (1581, Il calunniatore)
Ayax Telamón (1588, Aiace Telamonio)
La muerte de Virginia (1588, La morte di Virginia)
La muerte del rey don Sancho (1588, La morte del re don Sancho)
La libertad de España por Bernardo del Carpio (1588, La libertà della Spagna ad opera di Bernardo del Carpio)
Exemplar poético (1606, Esemplare poetico).

Deloney, Thomas (attivo a Londra 1543-1600) scrittore inglese
The Gentle Craft (1597, La nobile arte).

Lesdiguières, François de Bonne de (Saint-Bonnet-de-Champsaur, Delfinato 1543-Valence 1626) politico francese
1577, capo dei protestanti del Delfinato, con la sua politica tende a sostenere Enrico IV e a combattere Carlo Emanuele di Savoia
1595, dopo alterne fortune arriva con quest'ultimo alla pace di Bourgoing
1601, dopo una ripresa delle ostilità, giunge alla pace di Lione
1608, maresciallo di Francia, mutata la sua politica nei confronti del sabaudo, ne favorisce l'alleanza con Enrico IV e lo aiuta militarmente nella guerra del Monferrato
1622, abiura il protestantesimo, ottenendo la nomina a conestabile, continuando la politica ostile alla Spagna a fianco di Carlo Emanuele.

Moerentorff, Jan [Moretus] (Anversa 1543-1610) capostipite della famiglia di tipografi fiamminghi;
[Genero ed erede dal 1589 di Christophe Plantin e padre di Balthasar I. L'altro genero, con il quale ha avuto la gestione della sede di Anversa nel periodo 1583-85, è Francis van Ravelingen [Raphelengius].

Pucci, Francesco (Figline, Firenze 1543-Roma 1597, decapitato e arso in Campo dei Fiori) umanista e riformatore italiano
De praedestinatione
De regno Christi (perduto)
De Christi servatoris efficacitate in cunctis hominibus (dedicata a Clemente VIII, messo all'Indice nel 1596).

Varolio, Costanzo (Bologna 1543-Rom 1575) medico, chirurgo e anatomista italiano;
1567, si laurea a Bologna dove ha compiuto i suoi studi; più tardi gli viene affidata la cattedra straordinaria di anatomia e chirurgia che mantiene sino al 1572, quando si stabilisce a Roma;
De nervis opticis (Padova 1573, illustrato con tre splendide tavole dallo stesso autore)
Anatomiae sive de resolutione corporis humani libri IV (Francoforte 1591, postumo).

Veneziano, Antonio (1543-93 o 1627) poeta vernacolo siciliano, vissuto tra liti, debiti, malattie, rivolte, amori, carcere;
nemico dichiarato degli spagnoli e autore di cartelli contro il Vicerè, fu uno dei pochi a scrivere anche in lingua spagnola;
Canzuni amurusi
Canzuni di sdegnu
Ottavi
.
[Suo il motto: «Tuttu lu munnu è comu casa nostra» (Tutto il mondo è come a casa nostra).].

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«segue da 1542»
1543
Italia
Roma, il cardinale G.P. Carafa (futuro Paolo IV) stabilisce che nessun libro – nuovo o vecchio, e quale che ne sia il contenuto – possa venir stampato o venduto da questo momento in poi senza l'autorizzazione dell'Inquisizione romana.
12 luglio, la Congregazione del Sant'Uffizio emana un editto per Roma, Bologna, Ferrara e Modena: ammende fino a mille o duemila ducati e la scomunica colpiranno i librai che pubblicano, comprano o vendono libri falsi, eretici, scandalosi o sediziosi e gli ufficiali che ne permettono l'ingresso nei territori indicati. L'editto fa esplicito riferimento alle prediche di B. Ochino ed alla veersione latina del Pasquino di C.S. Curione.
Milano, 8 gennaio, il governo spagnolo emana disposizioni diverse per la città e per lo Stato di Milano, nell'intento di sconfiggere l'eresia, invisa a Dio e di danno allo Stato.
Proibisce innanzitutto agli stampatori di pubblicare un libro senza licenza.
Quanto ai librai, sono tenuti a presentare entro quattro giorni un inventario del loro magazzino al vicario diocesano o al locale inquisitore i quali autorizzeranno la vendita dei titoli innocui.
Si dispongono inoltre ispezioni del vicario o dell'inquisitore sulle merci importate, per individuare se tra queste siano nascosti libri ereticali.
Chi sia in possesso delle prediche o di altri scritti di B. Ochino, già entrati in città, dovrà costituirsi presso le autorità ecclesiastiche e dar notizia di altri eventuali esemplari.
Per ogni infrazione sono previste pene pecuniarie fino a 500 scudi.
Venezia, debitamente pungolato, anche il governo veneziano si muove finalmente contro gli scritti degli apostati;
il nunzio Fabio Mignanelli ha sollecitato la Repubblica a por freno alla diffusione delle Prediche di B. Ochino, del Pasquino in estasi di C.S. Curione e di alcuni manifesti antipapali anonimi, empi e ingiuriosi;
1° febbraio, il nunzio riferisce con soddisfazione che a Venezia è stato imprigionato un libraio reo d'aver venduto i volumi di B. Ochino e di C.S. Curione.
Di lì a poco, dietro sua raccomandazione, viene carcerato anche un «messer Vincentio napoletano» che smercia il Pasquino in estasi.
Il patriziato promette di regolare con leggi la materia.
12 febbraio, il Consiglio dei Dieci ordina agli Esecutori contro la bestemmia di punire i tipografi disobbedienti, i quali, in spregio delle precedenti disposizioni, stampano e vendono senza licenza una quantità di libri offensivi della morale, di Dio e della fede cattolica.
D'ora in avanti:
- chi stampa libri senza imprimatur pagherà una multa di 50 ducati,
- chi li vende di 25,
- gli ambulanti di piazza saranno fustigati lungo la via da San Marco al Rialto e rinchiusi in carcere per sei mesi;
- per gli stampatori che appongono ai loro libri false note tipografiche ci saranno invece un anno di detenzione e il bando dal territorio veneziano. Se unanimi, gli Esecutori contro la bestemmia hanno la facoltà di infliggere anche sanzioni pecuniarie più gravi e, come ogni altra corte veneziana, possono sfruttare le denunce anonime e ricompensare i denuncianti, che manterranno l'incognito.
Lo stesso anno il libraio stampatore Giovanni Britto pubblica l'unico suo titolo.
A differenza di quanto disposto a Milano, qui a Venezia il controllo censorio è interamente in mano ai laici e non sono previste sanzioni per gli importatori di libri ereticali.
Gli Esecutori contro la bestemmia, privi della autorità e del personale necessario per controllare l'industria tipografica, si muovono probabilmente solo di fronte ad una denuncia.
Da quest'anno quindi gli stampatori veneziani sono un po' meno liberi di pubblicare quel che vogliono, non già per timore degli Esecutori contro la bestemmia bensì perché B. Ochino, P.M. Vermigli e C.S. Curione sono ormai apostati notori.
Proprio quest'anno Ortensio Lando si prende gioco dei censori veneziani che mettono al bando le prediche delll'ex generale dei Cappuccini e permettono la lettura del peccaminoso e lascivo Decameron di G. Boccaccio.

Inghilterra
. Richard Grafton,
. Edward Whichurch,
ottengono da Enrico VIII il privilegio reale che conferisce loro l'incarico di stampare tutti i libri liturgici per uso interno nel regno.
È particolarmente interessante perché menziona per la prima volta l'importanza dell'editoria per la "bilancia dei pagamenti" del paese, in aggiunta al suo impiego politico potenziale che già altri sovrani hanno riconosciuto.
Questo privilegio obbliga pertanto gli stampatori, qualunque sia la loro opinione personale, a stampare qualsiasi libro liturgico (anche quelli che si contraddicono o si escludono a vicenda) che la mutevole politica dei successivi governi li obbligherà a pubblicare.
Ecco che allora i nomi di Richard Grafton e di Edward Whichurch appaiono indifferentemente sul Primer cattolico di Enrico VIII e sul Prymer protestante di Edoardo VI, sul compromettente Order of Communion di Edoardo VI e sulla traduzione inglese della radicale Forme of common praiers di J. Cauvin, sui due Booke of common prayer edoardiani come su quello elisabettiano.

«segue 1544»

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