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Papa 1512 Concilio di Pisa «segue da 1511» Concilio Ecumenico Lateranense V 1512
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ANNO 1512
– Betussi, Giuseppe (Bassano
1512 ca-dopo il 1573) letterato italiano;
Il Raverta nel quale si ragiona d'Amore e degli effetti suoi (1544) Volgarizzamenti del Boccaccio: - De claris mulieribus (1545) - De casibus virorum illustrium (1545) - De genealogis deorum (1547) La Leonora, ragionamento sopra la vera bellezza (1552) Ragionamento sopra il Catajo (Padova 1573, composto quando il marchese Pio degli Obizzi gli affida l'incarico di trovare i soggetti per la decorazione pittorica della Villa del Catajo presso Battaglia Terme; - ed. seconda con l'aggiunta del co. Berni Ferrara (Mantova 1669) (Colli Euganei) ). – Foscarari, Egidio (Bologna 1512 - Roma 1564), teologo domenicano; 1546, inquisitore a Bologna; 1547, maestro del Sacro Palazzo; 1550, vescovo di Modena; 1551-52, è presente al Concilio di Trento; 1558, 21 gennaio, accusato di eresia rimane sette mesi rinchiuso in castel Sant'Angelo; 1560, viene assolto; 1561, è richiamato al concilio; 1562, è membro della commissione dell'Indice e della revisione del messale e del breviario. – Kremer, Gerhard o Mercator o Mercatore Gerardo (Rupelmonde, Fiandra orientale 1512-Duisburg 1594) matematico e geografo fiammingo; [Studioso anche di filosofia e di teologia, storico, incisore e artigiano di talento, capace di costruire globi e strumenti scientifici, egli è ricordato soprattutto come cartografo.] dopo aver fondato a Lovanio una delle maggiori case cartografiche dell'epoca, deve rifugiarsi a Duisburg in Germania in seguito a un'accusa di eresia; 1552, insegna cosmografia all'università di Duisburg; ? (Duisburg 1554, Carta d'Europa) [Magnifica carta murale in quindici fogli, oggi purtroppo perduta, che molti politici influenti dell'epoca hanno posseduto; carta dedicata al vescovo Anthony Perrenot e forse eseguita proprio con il proposito di voler evidenziare la presenza della chiesa cattolica nel continente diviso dalle dispute religiose. Essa era sicuramente disponibile a Venezia perché si conserva una richiesta di privilegio presentata alla Repubblica di Venezia nel 1554 e di lì avrebbe potuto facilmente passare ad altre città italiane. La sua presenza a Firenze nei primi anni sessanta del secolo è testimoniata dalle carte di Egnazio Danti Thile Insula e Norvegia Gotiae che seguono da vicino la carta di Mercatore sia nel profilo delle aree geografiche sia nel contenuto delle didascalie per esprimere il suo punto di vista su vari argomenti. L'ultimo originale della carta, un tempo conservato nella Biblioteca dell'Università di Breslau, è stato distrutto nel 1945.] Nova et aucta orbis terrae descriptio ad usum navigantium (Duisburg 1569, Carta del mondo) [In questa carta, considerata come uno dei maggiori successi della cartografia di tutti i tempi, per la prima volta egli usa la proiezione da lui inventata – e che ancora oggi porta il suo nome – per rappresentare come linee rette i rombi necessari per la navigazione. All'atto di presentarla ai lettori egli dichiara che il suo scopo non è soltanto la rappresentazione accurata del mondo, ma anche quello «di mostrare quali siano le parti dell'universo che erano note agli antichi e fino a che punto essi le conoscessero, cosicché si possano conoscere i limiti della geografia antica e rendere gli onori dovuti ai secoli passati». In un'altra didascalia della medesima carta egli discute della localizzazione del Chersoneso, la regione descritta da Tolomeo come piena di oro e la cui posizione era una delle questioni maggiormente dibatture nel Rinascimento, mettendo a fuoco in modo lucido le ragioni di questo dilemma rinascimentale: «se dunque noi, alla prima occasione che si presenta, trasponiamo, modifichiamo o respingiamo le scoperte degli antichi, non solo non avanzeremo nella conoscenza, ma nel correggere un errore altereremo cento verità e, in conclusione, avremo una confusa massa di terre e nomi nella quale le terre non appariranno sotto il loro vero nome, e i nomi non saranno apposti sulle terre a cui appartengono».] 1594, muore a Duisburg. Postumo: Atlas (1595, serie di carte geografiche pubblicate dal figlio Rumold) [Per la prima volta viene usato il termine "atlante". 1604, le lastre vengono vendute a Joost de Hondt di Amsterdam, incisore e rivenditore di carte geografiche, il quale aveva lavorato alcuni anni a Londra e sposato colà la flglia di Pieter van de Keere, altro incisore olandese di carte geografiche che sarebbe divenuto famoso come stampatore del primo «libro di notizie» inglese.]. – Laínez, Diego (Almázan, Castiglia (1512-Roma 1565) religioso spagnolo, gesuita, predicatore e primo successore di Ignazio di Loyola. – Lando, Ortensio (Milano ? 1512 ca-Venezia 1553 ca) scrittore italiano; Utopia di T. Moro (traduzione) Cicero relegatus et Cicero revocatus (1534) Forcianae quaestiones (1536) Commentario delle più notabili e mostruose cose d'Italia (1548; 1550; 1553 e 1554) [L'edizione pubblicata nel 1569 coi tipi di Giovanni Bariletto sarà identica alle precedenti stampe veneziane e, pur anonima, recherà tracce della paternità del suo autore. Per esempio l'anagramma conclusivo «SUISNETROH SUDNAL ROTUA TSE, che letto al contrario dà «Hortensius Landus autor est». Giovanni Bariletto tiene bottega all'insegna della Prudenza in calle degli Stagneri – futuro S. Maria della Fava – e stampa 22 libri tra il 1560 ed il 1575 e vende anche libri proibiti. Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983] Sermoni funebri dei vari autori nella morte di diversi animali (1548) Lettere di Lucrezia Gonzaga (1552, immaginarie) Vari componimenti (1552, novelle e favole) Paradossi (?) [Saranno amputati per metà e sistematicamente stravolti nel loro significato politico, sociale e religioso dagli espurgatori. L'Indice tridentino bandì l'opera omnia, indicandone anche gli pseudonimi.] – Lottini, Giovanni Francesco o Giovanfrancesco (Volterra, 1512 – Roma, agosto 1572) ecclesiastico italiano; 1530, viene accusato e processato per aver gravemente ferito un volterrano; è segretario di Cosimo I; 1542, viene ufficialmente allontanato dallo stesso Cosimo I per atti di sodomia, ma rimane sempre al suo servizio per i loschi affari; 1548, febbraio, Cosimo I lo manda a Venezia, ma non è lui a preparare la congiura contro Lorenzino de' Medici che stranamente, proprio nello stesso mese, cade colpito da due sicari volterrani; allontanato ancora una volta da Firenze si trasferisce a Roma dove diviene segretario del card. G.A. Sforza di Santa Fiora; 1550, 31 gennaio, durante il conclave viene avvelenato il card. Niccolò Ridolfi, e in molti addossano la colpa su di lui; 1552, ottiene da papa Marcello II l'abbazia di Colle di Piemonte ed il canonicato; 1555, entra nella corte pontificia, avversando l'elezione di papa Paolo IV che, molto risentito, il 10 agosto lo fa rinchiudere in Castel Sant'Angelo; 1559, è al servizio di Giovanni Angelo de' Medici come segretario; questi diviene papa Pio IV; 1560, dal papa è nominato vescovo di Conversano ma egli rifiuta l'incarico riprendendo la sua vita raminga; 1572, agosto, muore. [Prima di morire ha consegnato a suo fratello un trattato di considerazioni e appunti personali sui temi più diversi; dalla milizia alla cura della vita fisica, dal modo di fermare l'usura al comportamento che deve tenere un principe. Il manoscritto dal titolo Avvedimenti Civili, nel 1574 viene consegnato dal fratello Girolamo Lottini al Granduca di Toscana Francesco I de' Medici.] – Madruzzo, Cristoforo (1512-1578) vescovo principe di Trento; fondatore e patrocinatore della stamperia ebraica di Riva di Trento, operante dal 1558 al 1562. – Ricchi, Agostino (Lucca 1512-1564) medico e letterato italiano; nominato medico pontificio da Giulio III mantenne la carica fino a Pio IV; traduttore delle opere di Galeno; I tre tiranni (commedia rappresentata nel 1530 e pubblicata nel 1533 con una prefazione di A. Vellutello) Vita di Castruccio (archivio lucchese). |
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