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Papa
Pio IV

(1559-65)

1562-63, convoca per la terza volta il «concilio di Trento».

Concilio Ecumenico
di Trento
1545-63
terzo periodo
18 gen. 1562-4 dic. 1563

1562, tra i legati papali spiccano le figure dei cardinali:
- E. Gonzaga Albero genealogico,
- G. Seripando e
- G.G. Morone
i partecipanti questa volta sono molto numerosi e provengono in maggioranza da Italia, Spagna e Francia; giocano un ruolo notevole i principali sovrani e soprattutto l'imperatore Ferdinando e Filippo II di Spagna;

Gesuiti

«segue da 1561»
generale: D. Laínez (1558-65);
1562,
[vedi Domicilia]
2 novembre, Firenze, in un incidente di caccia (il popolo dice assassinato!) muore il cardinale Giovanni de' Medici, figlio della duchessa Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga;
18 dicembre, muore la duchessa Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga; al suo capezzale in punto di morte c'è il gesuita p. Francesco Strada; da Trento, dove si trova al concilio nuovanebte convocato, p. D. Laínez manda una lettera di condoglianze al duca Cosimo I de' Medici in nome di tutto l'Ordine;
nel suo testamento la duchessa lega al collegio fiorentino 200 scudi di rendita e per questo è chiamata "fondatrice parziale".
«segue 1563»

Carmelitani
(Frati della Beata Vergine Maria del monte Carmelo, Palestina).

«segue da 1452»
1562-68,  riprendono vigore, ispirati da Teresa d'Ávila e Giovanni della Croce.
«segue 1593»

Ugonotti

«segue da 1559»
1562, con l'editto di gennaio essi ottengono libertà di predicazione fuori dei centri cittadini, che restano preclusi al movimento;
«segue 1563»

1562, Bartolomeo Eustachi descrive il lungo canale, denominato con il suo nome, che mette in comunicazione la cavità timpanica con la parte nasale della faringe. Le sue Tabulae anatomicae (1552) vedranno la luce soltanto nel 1714 per iniziativa di Lancisi.

ANNO 1562





1562
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1562
-

 




1562
Sacro Romano Impero
Ferdinando I
Albero genealogico
(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
1530-64, re dei romani;
1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;
quinta guerra con la Francia (1552-59);




1562
-




1562
principato di Transilvania
Giovanni Stefano Sigismondo

(† ?)
figlio di Giovanni Szápolyai († 1540), voivoda di Transilvania e re d'Ungheria, e di Isabella Jagellona († 1559);
1559-?, sovrano di Transilvania;



1564-?, re d’Ungheria;




1562
-


1562
REGNO di BOEMIA
Massimiliano II
Albero genealogico

(Vienna 1527 - Ratisbona 1576)
figlio di Ferdinando I e di Anna Jagellone, fu educato in Spagna;
1544, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Francia;
1547, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Lega di Smalcalda;
1548, sposa Maria, figlia di Carlo V;
1548-50, luogotenente in Spagna;
1562-75, re dei romani e di Boemia;



1563-72, re di Ungheria;
1564-76, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola; 
1564-76, imperatore del Sacro Romano Impero;

 



1562
-


1562
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;



1562
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)


1562
ducato di Württemberg
Cristoforo (o Cristiano) di Württemberg
Albero genealogico

(† 1568)
figlio di Ulrico e di Sabina di Baviera;
1550-68, duca di Württemberg;


1562
ducato di Baviera
Albrecht V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Munich 1528 - Munich 1579)
figlio di Guglielmo IV [il Costante] e di Marie Jakobäa di Baden-Sponheim ;
1546, sposa l'arcid.ssa Anna d’Austria;
1550-79, duca di Baviera;

1562
Palatinato
Federico III [il Pio]
Albero genealogico

(Simmern 1515 - Heidelberg 1576)
figlio di Giovanni II di Simmern;
1557-76, conte di Simmern;
1559-76, elettore del Palatinato;
nel 1561 si è convertito dal luteranesimo al calvinismo ed è il primo principe dell'impero ad adottare il credo ginevrino, ponendosi così in contrasto con le clausole della pace di Augusta [unica scelta concessa tra luteranesimo e cattolicesimo];
1562
convinto sostenitore del calvinismo, ispira la redazione del catechismo di Heidelberg;
mentre nei suoi domini perseguita luterani e cattolici, favorisce con sovvenzioni economiche gli ugonotti francesi;





1562
Mainz [Magonza]







 
1562
REGNO di POLONIA
Sigismondo II Augusto
Albero genealogico

(† 1572) (s.f.)
figlio di Sigismondo I Jagellone e di Bona Sforza († 1557);
sposa in prime nozze Elisabetta d’Absburgo († 1545);
sposa in seconde nozze Barbara Radziwillówna (1520-1551)
[forse avvelenata da Bona Sforza]
sposa in terze nozze Caterina d’Absburgo († 1572)
[sorella di Elisabetta]
1548-72, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;
nel 1561 acquista la Livonia;



1562
-





1562
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;
1548-49, seconda campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1550 ha annesso Buda;
nel 1553, spinto da Rosselana, fa strangolare il figlio primogenito Mustafà (avuto da un'altra concubina);
1555, terza campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1561, mentre il favorito alla successione sembrava essere Bayezid (figlio minore del sultano e di Rosselana), in quanto Selim è considerato un dissoluto, intrighi di palazzo hanno portato all'arresto e all'uccisione del primo per cui Selim rimane l'unico erede.





Gran Visir
-
1562
dal 1533 Khayr al-Din [Barbarossa] è diventato ammiraglio in capo (kapudan pasa - grande ammiraglio) della marina ottomana che si batte contro la marina imperiale spagnola.














1562
REGNO di FRANCIA
Carlo IX
Albero genealogico
(Saint-Germain en Laye 1550 - Vincennes 1574)
quartogenito di Enrico II e di Caterina de' Medici;
1560-74, re di Francia;
succeduto in minore età, è reggente la regina madre;

Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Artus de Cossé-Brissac
(1561 - 1567)

Louis d'Ongnies
conte di Chaulnes
(1561 - 1567)
Cancelliere-Guardasigilli
M. de l'Hospital
consigliere al Parlamento di Parigi
(1560 30 giu - feb 1568)
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude de l’Aubespine
signore d’Hauterive
(1547 1° apr - 8 lug 1567)

Jacques Bourdin
signore di Villeines
(1558 - 1567)

Forimond II Robertet
signore di Fresnes
(1558 - 1567)
 

1562
Gennaio
17
, forte dell'appoggio dei due stati, nobili e borghesi, e dei risultati del colloquio di Passy, e giovandosi della politica di Caterina de' Medici, il cancelliere M. de l'Hospital riesce ad ottenere dalla regina il primo editto di tollerana, il cosiddetto Editto di gennaio con cui si concedono agli ugonotti l'esercizio del loro culto all'infuori delle città e la facoltà di tener sinodi con l'autorizzazione sovrana.
L'editto tuttavia, contro ogni speranza del cancelliere, non è il primo passo verso la pacificazione ma invece verso le guerre di religione; delle quali quindi i cattolici intransigenti non periteranno anche in futuro di far risalire a tale editto la colpa, mentre questa deve ricadere sui Guisa,

Marzo
Vassy, malcontenti dell'Editto di gennaio, i Guisa provocano l'inizio delle ostilità con il massacro degli ugonotti;
[D'ora in poi le guerre si susseguiranno a breve distanza interrotte da paci più o meno favorevoli agli ugonotti, a seconda della fortuna delle loro armi.]

 
1562
REGNO di NAVARRA
Giovanna III d'Albret
Albero genealogico

(Pau 1528 - Parigi 1572)
figlia di Enrico II d'Albret e di Margherita di Valois, sorella di Francesco I;
1541, sposa Guglielmo di Cleve (le nozze vengono poi annullate);
1548, sposa Antonio di Borbone;
1553, nasce il suo figlio Enrico (futuro Enrico IV);
1555-72, regina di Navarra;
nel 1556 si è convertita al calvinismo imponendolo nel suo regno e al figlio;

1562
-

 
1562
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1562
-


1562
Olanda, Zelanda e Utrecht
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
nominato statolder (governatore) da Filippo II;




1562
-



 



1562
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;



1562
-


IRLANDA
-
-
-
-

1562
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;

a

1562
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
nel 1560, dicembre, è morto il marito;
dal 1561 si trova in Scozia;



1562
-


a


1562
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;



1562
il suo tentativo di estendere il dominio della Danimarca sui paesi baltici riaccende i contrasti con la Svezia;
NORVEGIA
1562
-
ISLANDA
1562
-

1562
REGNO di SVEZIA
Erik XIV
Albero genealogico
(Stoccolma 1533 - Örbyhus, Uppsala 1577)
figlio di Gustavo I e di Caterina di Sassonia-Lauenburg;
1560-68, re di Svezia;.





1562
l'occupazione dell'Estonia inasprisce i rapporti con la Danimarca, con la Polonia e con la città di Lubecca;.



1562
ducato di Finlandia
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;



1568-92, re di Svezia;





1562
-








1562
REGNO di PORTOGALLO
Sebastiano
Albero genealogico

(Lisbona 1554 - Alcázarquivir, odierna Ksar el-Kebir, Marocco 1578)
figlio postumo dell'erede al trono Giovanni di Braganza;
1557-78, re di Portogallo;
sotto la reggenza del prozio cardinale Enrico;




1562
-
a

1562
REGNO di SPAGNA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
nel 1559 è morta la seconda moglie Maria Tudor;
1559-60, agisce contro il protestantesimo in Spagna e contro ogni supposto eretico assicurato dall'ortodossia tridentina;
nel 1561 Madrid è stata elevata al rango di residenza reale;






1580-98, re di Portogallo;

 
1562
-





1562
ducato di SAVOIA
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;
1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
nel 1553 è stato nominato luogotenente generale e comandante supremo dell'esercito spagnolo in Fiandra;
1556, governatore dei Paesi Bassi;
nel 1560 la pace di Cateau-Cambrésis gli ha restituito i suoi stati (ad eccezione di alcune fortezze, rimaste ancora in mano francese e spagnola, e del territorio ginevrino a cui è riconosciuta l'indipendenza); la pacificazione è stata sancita dal suo matrimonio con Margherita d'Angoulême, duchessa di Berry, figlia di Francesco I, re di Francia. 
nel 1560 ha trasferito la capitale da Chambéry a Torino;

 

1562
recupera Torino;



1562
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Battista Cicala Zoaglio
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1561 4 ott - 4 ott 1563, doge di Genova;


1562
-


1562
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1562
-



1562
ducato di Mantova
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;
[dal 1561 è sposato con Eleonora von Habsburg.]



1574-87, 1° duca del Monferrato;



1562
-
a

1562
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Girolamo Priuli
Albero genealogico

(Venezia 1486 - Venezia 4 nov 1567)
figlio di Alvise e di Chiara Lion; fratello del doge Lorenzo, suo predecessore;
1559-67, doge di Venezia; [83°]


- nunzio pontificio: Ippolito Capilupo (1561 mag - giu 1564)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1562
Gennaio
alla fine del mese il concilio di Trento affronta la questione dell'Indice che possa fare da guida al mondo catttolico alnella lotta contro l'eterodossia.
I padri si esprimono variamente e i veneziani, al pari degli altri partecipanti nazionali, si dividono nel voto.
. Daniele Barbaro (1514-1570), ex ambasciatore, letterato e patriarca di Aquileia, si pronuncia per una limitazione delle proibizioni, ribadendo le posizioni più volte espresse dal governo veneziano: gli scritti ereticali ingiuriosi nei confronti di altri principi, pericolosi per la pubblica morale vanno banditi, ma «libri omnes scientiarum et artium» semplicemente scritti da protestanti e che non contengono proposizioni empie, diffamatorie o immorali devono circolare liberamente, una volta depennati dai frontespizi i nomi delgi autori. Né sono da condannare – il pensiero del patriarca va probabilmente alle composizioni giovanili dell'amico Giovanni Della Casa, proibite dall'Indice paolino – la poesia d'amore dettata da giovani impetuosi, più che malvagi.
. Pietro Contarini, vescovo di Paphos (a suo tempo vicino a Paolo IV) la pensa diversamente e pretende la defintiva emanazione dell'Indice paolino inalterato.
. Giovanni Trevisan, patriarca di Venezia, non fa, come di consueto, che chiacchiere senza effetto.
Dopo i discorsi d'apertura il concilio incarica un'apposita commissione di redigere un nuovo Indice, rivedendo, all'occorrenza le voci di quello paolino.

Marzo
19
, i Riformatori dello Studio di Padova, preso atto che i librai si procacciano "fedi" nei modi più vari, istituisce una procedura multipla per la censura preventiva in cui il Sant'Uffizio ha un ruolo centrale.
[Anche in passato, prima di chiedere l'imprimatur, i librai dovevano ottenere un testamur o fede da un ecclesiastico, almeno per le opere di argomento religioso. Obbligo frequentemente eluso, lasciando molto al caso.]
D'ora in poi i manoscritti devono essere esaminati da tre lettori, ognuno dei quali ha facoltà di correggerli, rifiutarli o di rilasciare una "fede" comprovante che essi non contengono alcunché di contrario alla fede ed alla pubblica morale o di ingiurioso nei confronti di altri principi e sono meritevoli di pubblicazione.
Se qualche passo erroneo sfuggisse ad uno dei censori – auspicano i Riformatori – l'altro lo noterebbe e lo eliminerebbe.
In realtà ognuno dei tre tende ad assumere responsabilità per un particolare tipo di controllo.
Il richiedente, autore o tipografo, che intende pubblicare un nuovo libro, deve presentare il manoscritto:
1° - all'inquisitore o alla persona da esso designata, che lo legge con attenzione particolare alle enunciazioni dottrinali e morali;
[tempo impiegato: da 1 a 4 settimane]
2° - al pubblico lettore, attento soprattutto al contenuto politico,
[tempo impiegato: da 3 a 8 settimane]
[Nel 1562 viene nominato pubblico lettore Marc'Antonio Mocenigo, un patrizio designato come «lettor in filosofia».]
3° - al segretario ducale, che dà il suo giudizio dopo essersi assicurato che il testo non rechi offesa ai sovrani amici e non pregiudichi eventuali trattative in corso.
[il suo testamur viene concesso normalmente uno o due giorni dopo quello del pubblico lettore.]
In pratica, una volta giunti sul tavolo del segretario ducale, i testi vengono per lo più approvati con un rapido sguardo.
Con le tre "fedi" il richiedente deve recarsi dai Riformatori dello Studio di Padova per averne un altro certificato, da consegnare ai Capi del Consiglio dei Dieci, i quali, a questo punto, concedono l'imprimatur.
Il processo della censura è così ultimato.
[Ogni censore pretende un bezzo (un centosessantesimo di ducato o 36 soldi) per ogni carta del manoscritto. L'esame di un testo di centosessanta carte viene a costare 3 ducati, una cifra pari al ricavo della vendita di una decina di copie di un libro medio, senza contare il costo dell'esemplare rilegato da consegnare ai Riformatori.]
A questo punto un tipografo può richiedere, se vuole, anche il privilegio del Senato che ha una durata variabile dai dieci ai trent'anni e le cui contraffazioni e violazioni vengono punite con sanzioni tra i 100 e i 300 ducati e la confisca dei volumi stampati fraudolentemente.
Prima di mettere in vendita il libri a stampa, il tipografo è tenuto a presentarne una copia ai Riformatori.
Tutta la trafila della censura richiede probabilmente da uno a tre mesi.
Con questo decreto la partecipazione del Sant'Uffizio al controllo preventivo sulle stampe è stato legalizzato.
Pochi, tra le migliaia di imprimatur concessi dal governo veneziano, recano l'indicazione dei tagli e delle correzioni imposte ed è quindi difficile dire quanto spesso i censori intervengano sui testi o respingano i manoscritti.
L'impressione è di una certà severità, tanto nelle espunzioni, quanto nel rifiuto di titoli e autori elencati nell'Indice.
Eppure, ogni tanto, qualche libro proibito riesce ad aprirsi un varco tra le maglie della censura (come nel caso di Ortensio Lando).
[ved altri interventi in proposito nel 1566 e nel 1569.]

 

 

Venezia, il gesuita Francesco Adorno (futuro confessore di C. Borromeo) predica l'avvento;


Inquisizione: Venezia, vengono giustiziati Bartolomeo Fonzio e Giulio Gherlandi.

[Lo stesso anno a Ginevra, con 18-20.000 abitanti, vengono messi a morte dodici uomini e due donne, colpevoli:
- tre di ratti di fanciulli,
- tre assassini,
- tre ladri,
- due sodomiti,
- un falsario,
- due streghe.]

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]


1562
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;


 
1562
-


1562
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);
nel 1562 ha istituito l'Ordine militare religioso di Santo Stefano;



1569-74, granduca di Toscana;

1562
-


1562
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;
nel 1548 ha sposato Vittoria Farnese;
dal 1553 è capitano generale della chiesa;
dal 1555 è prefetto di Roma;
dal 1558 è passato al servizio di Filippo II di Spagna;





 
1562
partecipa all'impresa di Malta contro Dragut;



1562
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1562
-


SICILIA
Viceré
-
1562
-




Adriani, Marcello [il Giovane] (Firenze 1562-1604) letterato e traduttore italiano;
[Figlio di Giovanni Battista.]
succedette al padre nella cattedra di umanità allo Studio fiorentino;
traduzioni:
Della elocuzione di Demetrio Falereo
Opuscoli morali di Plutarco.

Argensola, Bartolomé Leonardo de (Barbastro, Aragona 1562-1631) poeta e cronista spagnolo; cappellano dell'imperatrice Maria a Madrid, trascorse alcuni anni a Napoli, al seguito del conte de Lemos;
[Fratello di Lupercio Leonardo.]
Rimas (1634, postumo, Rime)
La conquista de las islas Molucas (1606, La conquista delle isole Molucche)
Anales de Aragón 1616-20 (1630, Annali d'Aragona 1616-20).

Daniel, Samuel (Taunton, Somerset 1562-Beckington, Somerset 1619) poeta, drammaturgo e critico inglese;
Delia (1592, raccolta di sonetti ispirati a T. Tasso e a Ph. Desportes)
Cleopatra (1594, tragedia)
The Civil Wars (1594-1609, Le guerre civili, poema epico)
Defence of Ryme (1602, In difesa della rima)
Philotas (1607, tragedia).

Endter, Georg (1562-1630) stampatore-editore tedesco, fondatore ell'azienda omonima di Norimberga;
[Padre di Wolfgang.]

Hawkins, Richard (1562-1622) mercante e militare inglese;
[Figlio di John (1532-1595).]
viaggiò con F. Drake nelle Indie occidentali e combatté contro gli spagnoli, da cui fu fatto prigioniero nel 1594.

La Joyeuse, François de (24 giugno 1562-23 agosto 1615) vescovo di Narbonne e poi di Rouen, cardinale e decano del Sacro Collegio.

Rinuccini, Ottavio (Firenze 1562-1621) poeta melodrammatico italiano
Dafne (1594. musicato da I. Corsi e da I. Peri)
Euridice (1600, musica di Peri)
Arianna (1608, musica di C. Monteverdi)
Il ballo delle ingrate (1608, libretto per Monteverdi)
Poesie (1622, postuma, raccolta dedicata a Louis XIII).

Vega Carpio, Lope Félix de (Madrid 1562-1635) drammaturgo e poeta spagnolo;
Tradusse il Ratto di Proserpina di Claudiano - a dieci anni)
El verdadero amante (1576, L'amante sincero)
La Arcadia (1598, Arcadia)
La hermosura de Angélica (1602, La bellezza di Angelica)
1607-35, censore per il Sant'Uffizio;
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Alla morte del poeta la sua produzione superava le 1500 opere, delle quali ce ne sono arrivate, col testo completo, 431
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El rey Bamba (Il re Bamba)
El último godo (L'ultimo dei goti)
El primer rey de Castilla (Il primo re di Castiglia)
El arte nuevo de hacer comedias (1609, La nuova arte di far commedie)
Fuente Ovejuna (1612-14)
Peribañez y el commendador de Ocaña (1613, Peribañez e il commendatore di Ocaña)
El mejor alcalde, el rey (1620-23, Il miglior giudice è il re)
La estrella de Sevilla (stella di Siviglia)
La villana de Getafa (Contadina di Getafa)
El cuerdo en su casa (Il saggio nella sua casa)
El perro del hortelano (Il cane dell'ortolano)
El acero de Madrid (Acciaio di Madrid)
La viuda valenciana (La vedova di Valencia)
El castigo sin venganza (Il castigo senza vendetta)
La Dorotea (1632).

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Stampa

«segue da 1561»
1562,
Italia
Roma, la stamperia di Pio IV (consulente Paolo Manuzio) pubblica il De Concilio, opera postuma di R. Pole, prima pubblicazione della Stamperia Vaticana.
Venezia
si stabilisce definitivamente che il Consiglio dei Dieci autorizzerà la stampa dopo il rilascio della licenza da parte dei Riformatori dello Studio di Padova, la magistratura a cui è delegato il controllo sulla cultura e l'istruzione.
Tale licenza sarà conseguenza del parere positivo di tre lettori:
- uno ecclesiastico, delegato dall'inquisitore del Sant'Uffizio,
- uno pubblico, nominato dalla Repubblica,
- un segretario ducale.
Ciascuno di essi dovrà sottoscrivere una "fede" che nel libro non vi sono motivi di carattere religioso, politico o morale che ne sconsigliano la pubblicazione. Sul piano formale quindi all'inquisitore non spetta nulla di più di un parere.
[Nei due secoli successivi tuttavia, le discussioni sul valore e sul significato di questa "fede" non mancheranno.]
Per i Riformatori dello Studio di Padova prestano la propria opera anche letterati prestigiosi come:
. L. Dolce,
. F. Sansovino,
. Paolo Manuzio,
. Carlo Sigonio.
Lo stampatore romano, approdato a Venezia,
Michele Tramezzino [il Vecchio] ha a disposizione, ancora in venduti, 28.234 volumi usciti dai suoi torchi.
Francia
ora che Lione è caduta in mano agli ugonotti (1562-65)
l'editto di Chateaubriand risulta vano.
«segue 1563».

Trentanove articoli

Sintesi ufficiale dell'anglicanesimo, imposta per decreto da Elisabetta I nel 1562 (di nuovo nel 1571).
Sono tuttora inseriti nel Book of Common Prayer (Prayer Book).

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1561»
1562
Gennaio
-
, Roma,
«segue 1563».

 

La carrozza

«segue da 1534»
1562, a Venezia già esiste una "Calle delle Carrozze" vicino a S. Samuele, così denominata dalla vicina fabbrica di carrozze in Piazza dei Frari;
«segue 1600»

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