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Il Viandante |
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Papa 1475 ca, Francesco di Giorgio redige, dedicandolo a Federico da Montefeltro, l'Opusculum de architectura, contenente stupendi disegni di macchine e dispositivi meccanici. Successivamente si dedicherà alla stesura di un Trattato di macchine. |
ANNO 1475
– Barclay, Alexander (?
1475 ca-Croydon, Surrey 1552) scrittore inglese, forse di origine scozzese,
prese gli ordini religiosi verso il 1500;
Torna suThe ship of fools (1509, La nave dei folli, libera versione del Narrenschiff del tedesco Sebastian Brant; precorre per certi versi l'Elogio della follia di E. da Rotterdam). – Beatrice d'Este (Ferrara 1475-Milano 1497) duchessa di Milano; figlia di Ercole d'Este e di Eleonora d'Aragona; 1491, già fidanzata ancora bambina con Ludovico il Moro, lo sposa realizzando così l'unione fra le dinastie di Napoli, Ferrara e Milano; impone alla sua corte uno stile di vita raffinato e sfarzoso e protegge artisti e umanisti quali Leonardo da Vinci, Bramante e Demetrio Calcondilla; 1495, ha poca influenza sulla politica del marito quando questi diventa duca di Mlano succedendo a Giangaleazzo Sforza. [Cortegiano di B. Castiglione e Orlando furioso di L. Ariosto] – Bientina, Jacopo del (Firenze 1475-1539) drammaturgo e poeta italiano, seguace del Savonarola; Inganno (dramma inedito). – Buonarroti, Michelangelo (Caprese, Arezzo 1475-Roma 1564) scultore, pittore, architetto e poeta italiano; Rime (1623, pubblicate a Firenze a cura del nipote Michelangelo Buonarroti il Giovane; inizialmente raccolte e sistemate da Luigi del Riccio e Donato Giannotti) Lettere (1875, edite per la prima volta). – Cornaro, Luigi o Alvise Corner (Venezia 1475-Padova 1566) scrittore veneziano, protettore del Ruzante; Della vita sobria (1558-65). – Dózsa György (Transilvania 1475 ca-1514) rivoluzionario ungherese; Trasformò la crociata indetta da Leone X in una rivolta contro il potere feudale. Fu messo a morte dopo atroci torture. – Gringore, Pierre o Gringoire (errato) (Thury-Harcourt 1475-Lorena dopo il 1538) poeta francese; Le château d'amour (1500, Il castello d'amore) Les folles entreprises (1505, Le folli imprese) La chasse du cerf des cerfs (1510, La caccia del cervo dei cervi) Jeu du prince des sots (1512, Farsa del principe dei matti) "Blason" degli eretici (1524, contro i seguaci di M. Lutero). – Murnet, Thomas (Oberehnheim, Alsazia 1475-1537) scrittore tedesco, di famiglia borghese 1490, entra nei francescani conventuali avviando un'intensa carriera universitaria (Cracovia, Praga, Vienna, Friburgo) Germania nova (1501, in cui contrappone il principio del primato universale della chiesa e delle sue istituzioni educative agli spiriti nazionalistici e laici espressi nella Germania di Wimpfeling) 1505, riceve il titolo di "poeta laureato" dall'imperatore Massimiliano Germania nova De augustiniana hieronymianaque reformatione poetarum (1505, in cui sostiene l'urgenza di un rinnovamento dell'oratoria sacra fondato su canoni francescani) Narrenmbeschwörung (1512, Esorcismo dei matti) Schelmenzunft (1512, Corporazione dei bricconi) Eneide di Virgilio (1515, traduzione) Institutiones di Giustiniano (1515, traduzione) 1522, si scontra frontalmente, quale defensor veteris ecclesiae con M. Lutero; Von dem grossen Lutherischen Narren (1522, Del gran matto luterano) Enneades del veneziano Marcantonio Sabellico (1530 ?, traduzione). – Oliverotto da Fermo (Fermo 1475-Senigallia 1503) condottiero italiano, militò dapprima sotto le bandiere di Paolo Vitelli, al servizio della repubblica di Firenze; sfuggito all'accusa di tradimento passò al servizio di Vitellozzo Vitelli e, successivamente, di Cesare Borgia, il "duca Valentino" 1502, gennaio, assassinato lo zio Giovanni Fogliani e altri notabili cittadini, diventa signore di Fermo; autunno, partecipa alla congiura della Magione (così detta dal nome del castello presso cui si sono riuniti i cospiratori), ordita da un gruppo di luogotenenti del Valentino timorosi della eccessiva potenza del duca; questi finge di scendere a patti con loro e riesce pure ad Buonaccorsiottenere il loro appoggio per conquistare Senigallia; notte di capodanno, catturati con l'inganno, Oliverotto e gli altri capitani vengono fatti strangolare. (Notizie ricordate da N. Machiavelli, F. Guicciardini e Biagio Buonaccorsi). – Orsini, Lorenzo detto Renzo di Ceri o Renzo dell'Anguillara (Ceri 1475 ca-Parigi 1536) condottiero romano; 1503, si distingue nelle lotte degli Orsini contro i Borgia 1508, in seguito è al servizio di Giulio II nella guerra della lega di Cambrai 1510, passato al soldo dei veneziani, combatte contro i tedeschi, francesi e spagnoli, acquistando fama di ottimo comandante di fanterie 1515, entra al servizio di Francesco I 1523, per quest'ultimo assolve delicate missioni diplomatiche a Venezia e poi presso Clemente VII; passato agli ordini del papa, difende Roma dall'assalto dei lanzichenecchi 1527, non riesce ad impedire il sacco di Roma. – Pizarro, Francisco (Trujillo, Estremadura 1475 ca-Lima 1541) conquistatore spagnolo; storia dell'Impero Incas. – Pizarro, Hernando (Trujillo, Estremadura 1475 ca-1548) conquistatore spagnolo; [Fratellastro di Francisco (1475 ca-1541) e fratello di Gonzalo (1502 ca-1548), che seguì in America nella conquista del Perú, oltre che con gli altri due fratelli Juan e Francisco Martin.] 1534, viene inviato in Spagna da Francisco per consegnare a Carlo V, ai termini della capitolazione del 26 luglio 1529, la quinta parte del bottino realizzato; ritornato in Perú resiste a Cuzco all'attacco degli indigeni; 1537, 8 aprile, insieme al fratello Gonzalo viene fatto prigioniero da Diego de Almagro; è rilasciato dopo l'accordo fra Almagro e Francisco 1538, 26 aprile, partecipa alla battaglia di Las Salinas facendo poi condannare a morte e giusitiziare Almagro; per discolparsi dalle accuse mossegli dal figlio di Almagro viene inviato nuovamente in Spagna da Francisco ma non vi riceve una buon accoglienza, anzi: 1540-60, accusato di aver fatto uccidere un governatore nominato dal re, viene imprigionato per vent'anni nel castello di La Mota, presso Medina del Campo, senza un vera e propria sentenza; liberato, si trasferisce nella sua città natale dove morirà ultracentenario. – Rucellai, Giovanni (Firenze 1475-Roma 1525) poeta italiano, figlio di Bernardo e di Nannina, sorella di Lorenzo de' Medici; prese gli ordini religiosi e fu ambasciatore di Leone X presso Francesco I; successivamente il pontefice Clemente VII lo nominò sovrintendente di Castel Sant'Angelo; Le api (1539, postumo, poemetto: libera parafrasi dal libro IV delle Georgiche di Virgilio; dedicato all'amico del cuore G.G. Trissino) Oratio ad Adrianum IV Rosmunda (1516) Oreste (1525). – Wolsey, Thomas (Ipswich 1475-Leicester 1530) ecclesiastico e politico inglese; 1507, divenuto cappellano di Enrico VII, ne conquista la fiducia ottenendo cariche e privilegi; durante il regno di Enrico VIII la sua influenza cresce ulteriormente; 1514, nominato arcivescovo di York, acquisisce in breve tempo un ruolo determinante nella politica estera inglese, promuovendo una strategia di pace e di alleanza con la Francia attraverso un delicato gioco di equilibri con la Spagna; 1515, nominato cardinale legato da Leone X e con la successiva nomina a lord cancelliere, riesce a concentrare nelle sue mani un potere tale da meritare l'appellativo di "ipse rex"; in politica interna sostiene misure che limitino le "recinzioni" cioè la privatizzazione delle terre comuni, osteggiata dai contadini poveri; grazie alla sua diplomazia conduce vantaggiose trattative con Francesco I di Francia allo scopo di neutralizzare le pretese del duca d'Albany in Scozia; la funzione mediatrice dell'Inghilterra, fulcro della "balance of power" sembra esprimersi, ai suoi occhi, con l'ascesa al trono imperiale di Carlo V, che desta invece subito le ostilità francesi; ma all'interno del consiglio prevale questa volta il partito della guerra ed egli si schiera con l'imperatore, pur essendo il paese impreparato alla guerra e maldisposto alle continue tassazioni; 1521, trattato di Bruges; 1522, trattato di Winsor; 1527 aprile, con la vantaggiosa pace di Westminter con la Francia, in base al quale l'Inghilterra ottiene un notevole indennizzo finanziario in cambio del suo ritiro, egli si riavvicina a Francesco I; la questione del divorzio del re, che suscita l'inimicizia di Anna Bolena e della sua potente famiglia nei suoi confronti, è però colta a pretesto dai suoi avversari per dichiararlo colpevole del fallimento delle trattative intercorse col pontefice Clemente VII e per confiscargli tutti i suoi beni; viene così sostituito nella carica di cancelliere da Tommaso Moro ed esiliato dalla corte e messo agli arresti a Catwood, 1530, sulla via del ritorno verso Londra, gravemente ammalato, muore. |
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