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Papa 1520,
15 giugno, dopo aver tentato invano, tramite il cardinale Caetano,
di indurre M. Lutero (considerato frate "rancoroso e screanzato")
alla ritrattazione, «segue
da 1517» |
ANNO 1520
– Acuña, Hernando de (Valladolid
1520?-Granada 1580 ca) poeta spagnolo, uno degli "imitatori"
di Garcilaso de la Vega; motivo centrale
della sua opera è la celebrazione dell'impero spagnolo
Torna su1546-47, combatte valorosamente in Piemonte e in Germania; Varias poesias (1591, postumo, Poesie varie, di gusto petrarchesco) Fábula de Narciso (Favola di Narciso, d'ispirazione ovidiana) Contienda de Ayax Telamonio y de Ulises sobre las armas de Aquiles (Contesa di Aiace Telamonio e Ulisse per le armi di Achille) Orlando innamorato di Boiardo (traduzione di IV canti) Un poema di Olivier de la Marche (traduzione). – Alvarado Tezozómoc, Hernando de (1520-1600) cronista indio Crónica mexicáyotl. – Cecil, William - lord Burghley (Bourne, Lincolnshire 1520-1598) politico inglese, discendente di una famiglia della gentry le cui fortune furono create sotto Enrico VII; [Padre di Robert (1563-1612). – Cetina, Gutierre de (Siviglia 1520-Puebla de los Angeles, Messico 1557) poeta spagnolo Madrigali, stanze, epistole, sonetti, canzoni e vari dialoghi. – Di Tarsia, Galeazzo o Barone di Belmonte (Napoli 1520 ca-1553) poeta italiano, ucciso in strane circostanze. Canzoniere (postumo 1617). – Galilei, Vincenzo (Santa Maria a Monte, Firenze 1520 ca- Firenze 1591) compositore e teorico della musica italiano, una delle figure dominanti della "Camerata fiorentina"; [Padre di Galileo.] pubblica gli inni di Mesomede, del II sec. d.C.; Fronimo (1581, sulle regole della musica per liuto) Dialogo della musica antica et della moderna (1581) Discorso intorno all'opere di Zarlino (1589). – Mansueto da Valle Camonica (1520-?) frate cappuccino,; 1550, entra nell'istituto dei cappuccini della provincia monatica di Ilano; 1596, comincia a perdere la vista e poco dopo rimane infermo; [Il conte di Fuentes, governatore di Milano, passa molte ore con lui.] 1616, 3 settembre, muore nel convento di Bergamo. – Masseo da Bergamo (XVI-XVII) frate cappuccino, laico, della monastica provincia veneta; muore nella prima metà del sec. XVII nel convento di Vicenza. – Mauro da Bergamo († 1615) frate cappuccino, padre, allievo della monastica provincia veneta; 1615, muore a Venezia. – Michele da Bergamo († 1660) frate cappuccino, laico; 1660, 31 ottobre, muore a Lanciano. – Montemajor, Jorge de (Montemôr-o-Velho, Coimbra 1520-Torino? 1561) scrittore spagnolo di origine portoghese; fu cantore di cappella per doña Maria, sorella di Filippo II Cancionero (1554, Canzoniere) Los siete libros de la Diana (1559, I sette libri della Diana). – Nazario da Bergamo († 1635) frate cappuccino, padre, della nobile famiglia Salvagni; 1592-1635, Guardiano e Definitore a Romano, Crema, Drugolo, Trescorre, Bergamo, Brescia, ecc.; 1635, 21 dicembre, muore nel convento di Bergamo dove era Guardiano. – Paolino da Clusone († 1603) frate cappuccino, padre; 1603, 7 dicembre, muore nel convento di Crema. – Piccolomini, Francesco (Siena 1520-1604) filosofo italiano; dopo aver compiuto gli studi nella città natale, si recò a Padova dove ebbe a maestro M.A. Zimara; insegnò poi a Siena, Macerata e Perugia 1561-1601, insegna a Padova; sostenitore dell'aristotelismo Universa philosophia de moribus (1583, in polemica con I. Zabarella) De rerum definitionibus liber unus (1600) Commenti agli scritti di Aristotele. – Plantin, Christophe (Saint-Avertin, Tours 1520 ca-Anversa 1589) tipografo francese, emigrato ad Anversa. – Sigonio, Carlo (Modena 1520-Ponte Basso, Modena 1584) storico e umanista italiano; compiuti gli studi a Bologna e a Pavia, fu per breve tempo al servizio della famiglia Grimani; esperto in filologia classica, è considerato un precursore di L.A. Muratori; 1546, inizia la carriera di professore di eloquenza, ottenendo la cattedra prima Modena, poi a Venezia, a Padova e infine a Bologna; De nominibus romanorum (1553-56) Fragmenta e libris deperditis Ciceronis collecta (1559-60) De republica atheniensium (1564) De regno Italiae (1574, dalla discesa dei longobardi sino al 1268, dove il Medioevo è rivissuto per la prima volta come realtà storica e non più secolo di barbarie o di semplice trapasso dalla civiltà antica a quella umanistica) Historiarum bononiensium libri VI (1578) De republica hebraeorum (1582). Le sue opere saranno pubblicate dalla "Società Palatina" di Milano costituita da Filippo Argelati. – Sisto da Siena (Siena 1520-Genova 1569) religioso italiano; Bibliotheca sancta (1566, in 8 libri; a lui si deve la distinzione dei libri biblici in: protocanonici, deuterocanonici e apocrifi). – Versteghe, Jan Gerritszoon o Joannes Anastasio Veluanus (Garderen 1520 ca – Bacharach, nei pressi di Coblenza 1570) riformatore olandese. – Vlacic, Matthias o Flacio Illirico (Albona, Istria 1520-Francoforte sul Meno 1575) gnesioluterano, controversista e storico luterano; Clavis Scripturae sacrae (1567) Glossa compendiaria in Novo Testamento (1570) Historia ecclesiastica integram Ecclesiae ideam continens…secundum singulas centurias… per aliquot studiosos et pios viros in urbe Magdeburgica (Basilea, 1559-74, 13 centurie in otto volumi; una risposta celebre a quest'opera è Annales ecclesiastici del cardinale Cesare Barone [Baronio]). |
«segue da 1519» Comuneros 1520,
gli abitanti delle città castigliane si ribellano a Carlo
V, a causa dei corregidores che sottopongono a stretto
controllo, per ordine del re, le amministrazioni locali; Del
Banco «segue da 1300» |
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