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Papa
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ANNO 1538
– Barone, Cesare o
Baronius o Baronio (Sora,
Frosinone 1538-Roma 1607) storiografo italiano, sacerdote oratoriano
(discepolo di Filippo Neri), confessore
di Clemente VIII;
proclamato venerabile da Benedetto XIV;
Vita di sant'Ambrogio (1582) Notationes (1586) Tractatio de martyrologio romano (1587, con l'Antoniano e il R. Bellarmino, revisione del Martitologium Romanum) Annales ecclesiastici (1588-1607, in 12 voll., storia della chiesa dalle origini al 1198, per confutare, come richiestogli dal Sirleto, le Centurie di Magdeburgo; l'opera, continuata poi da altri autori, tra cui G. Rinaldi, G. Laderchi e A. Theiner, rivela perizia filologica anche se rimane condizionata da fini apologetici e istanze controriformistiche) [I primi volumi pubblicati a Roma hanno una tiratura di 1.000 copie. Gli Annales ecclesiastici saranno continuati dallo Bzovius.] 1593, succede al suo maestro san Filippo Neri, come superiore dell'Oratorio romano; 1596, cardinale; 1597, preposto alla Biblioteca Vaticana; Tractatus de Monarchia Siciliae (causa della mancata sua elezione al soglio pontificio per il veto posto dalla Spagna) Paraenesis ad Rempublicam Venetam (1606, ha diverse edizioni latine e traduzioni spagnole e francesi; viene tradotto anche in volgare da Francesco Serdonati col titolo di: Esortazione dell'Illustrissimo et reverendissmo Signor Card. Baronio Bibliotecario Apostolico alla Repubblica di Venezia tradotta dalla latina nella volgar lingua da Francesco Serdonati fiorentino (Roma 1606, Luigi Zanetti). Il testo, durissimo [«Crux antecellit aquilas Caesaris»], viene pubblicato nonostante le resistenze del generale dei gesuiti C. Acquaviva, che non vuole compromettere la Compagnia di Gesù con attacchi capaci soltanto, secondo lui, di «esasperare gli animi senza necessità». [La risposta di Giovanni Marsili e il testo del Baronio furono stampati (in latino) a Francoforte nel 1607. A Magonza, nel 1607, esce lo scritto di Gherardo Lopersio Frisio, e a Bologna nel 1606 quello di Felice Milensio (rist. a Roma nel 1607) in difesa del Baronio.]) Vita di san Gregorio Nazianzieno (1620, postumo, edito dai Bollandisti) . – Borromeo, Carlo (Arona 1538-Milano 1584) ecclesiastico lombardo, nipote di papa Paolo IV, terziario francescano, cardinale protettore dei Frati Minori, santo; 1560, 31 gennaio, viene creato cardinale da papa Pio IV; Professio fidei tridentine (collaborazione) Catechismo romano o Cathechismus ad parochos (1566, pres. della commissione) 1575, manda i cappuccini nella Valtellina protestante; I suoi scritti furono raccolti in 5 voll. nel 1747; decine di migliaia le lettere, in parte inedite. – Contarini, Federico (1538-1613) patrizio veneto; [Figlio di Francesco.] 1571, procuratore di San Marco, ha acquistato la procuratia con un prestito allo Stato di 20.000 ducati; in seguito ricopre alcune cariche finanziarie e, appassionato sostenitore del programma educativo dei Gesuiti, ha parte in numerose iniziative religiose e caritative; 1589, nominato "deputato laico" per la prima volta, rimarrà in carica, con brevi interruzioni, fino al 1595; 1590, favorisce le trattivie tra il Sant'Uffizio, Roma e Venezia per l'espurgazione dai testi religiosi greci e latini dei passi offensivi dell'uno e dell'altro rito; 1593, gennaio, ha un ruolo centrale nell'estradizione di Giordano Bruno. [Il nunzio pontificio lo ritiene uomo molto pio, di buon carattere, sempre sollecito del bene della Chiesa, tanto che chiede al papa per ben due volte, nel 1593 e nel 1595, di inviargli delle lettere di riconoscimento degli sforzi compiuti a favore del Sant'Uffizio. L'invio dovrà però avvenire in tutta segretezza, ché il procuratore di san Marco sarebbe danneggiato se si diffondesse la notizia dei suoi rapporti amichevoli con Roma. Il pontefice acconsente alla richiesta del nunzio e l' "uomo pio" riceve le sue lettere.] 1595, alla prima elezione dei "Tre savi sopra eresia", tenuta con il nuovo sistema, non è nominato; 1598, in contrasto col suo precedente continuato servizio, viene eletto savio ancora una volta; 1610, in contrasto col suo precedente continuato servizio, viene eletto savio ancora un a volta; [Non è escluso che metterlo da parte sia uno degli intenti della riforma voluta dai "correttori" nel 1595.] – Grévin, Jacques (Clermont-en-Beauvaisis 1538-Torino 1570) scrittore francese; Julius Caesar (Giulio Cesare) Les ébahis (Gli sbalorditi) Olympe (Olimpo). – Guarini, Battista (Ferrara 1538-Venezia 1612) poeta e letterato italiano Rime (1598) L'idropica (1613) Trattato della politica libertà (postumo, 1818) Il segretario (1593, summa di precetti sull'arte di scrivere) Il pastor fido (1580-83, pubblicata nel 1590, censurata nel Discorso dal cipriota, ma padovano d'adozione, Iason De Nores) Il Verato (1588) e Il Verato secondo (1593), repliche al precedente) Compendio della poesia tragicomica (1601, in cui afferma la legittimità dei generi misti contro l'aristotelismo letterario). – Lomazzo, Giovan Paolo (Milano 1538-1600) pittore, poeta e scrittore d'arte italiano, diventato cieco a soli 33 anni Rime (1587, in 7 libri) Trattato dell'arte della pittura (1584) Idea del tempo della pittura (1591). |
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