© |
Il Viandante |
|
|
|||
in rete dal 1996 |
||||||
Se ti siamo stati utili effettua una
|
Papa
Pio VI (1775-99) 1798 «segue
da 1779» Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta «segue
da 1797» «Athenäum» 1798-1800,
i fratelli Friedrich
e August Wilhelm Schlegel,
con la collaborazione di Schelling,
Tieck e Novalis,
pubblicano questa rivista, organo di battaglia del primo romanticismo
di Berlino e Jena; vi è tra l'altro sviluppata l'idea dell' "eterno
divenire".
|
ANNO 1798
–
Beneke, Friedrich Eduard (Berlino 17.2.1798-1.3.1854) filosofo
tedesco; reazione psicologistica contro idealismo;
Torna
suDottrina della conoscenza (1820) Dottrina dell'esperienza interna (1820) Nuova fondazione della metafisica (1822) Fondamenti della fisica dei costumi (1822) 1822, gli viene tolto il permesso di tenere le sue lezioni presso l'università di Berlino (del fatto accusa G.W.F. Hegel, amico del ministro prussiano Altenstein, e forse non a torto) 1824-27, passa ad insegnare a Gottinga Schizzi psicologici (1825) 1831, dopo la morte di G.W.F. Hegel può ritornare a Berlino 1832, ottiene così una cattedra all'università Kant e il còmpito filosofico del nostro tempo (1832) Manuale di logica (1832) Manuale di psicologia come scienza naturale (1833) La filosofia nelle sue relazioni con l'esperienza, la speculazione e la vita (1833) Dottrina dell'educazione e dell'insegnamento (1835-36) Lineamenti del sistema naturale della filosofia pratica (1837-38) Sistema di metafisica e di filosofia della religione (1840) La logica considerata come strumento dell'arte di pensare (1842, o Sistema di logica) Psicologia pragmatica (1850). – Boë, Jacques o Jacques Jasmin (Agen, Lot-et-Garonne 1798-1864), poeta guascone, barbiere ad Agen; L'abuglo de Castel-Cuillé (1835, La cieca di Castel-Cuillé) Françouneto (1840, Franceschina) Maltro l'innoucento (1845, Marta la folle) Las papillotos (Fogli da incartare, opere complete). – Boniface, Joseph-Xavier [Saintine] (1798-1865) romanziere e scrittore di teatro francese. – Bopp, Franz (Magonza 1791-Berlino 1867) linguista tedesco; Saggio sul sistema di coniugazione della lingua sanscrita comparato con quello delle lingue greca, latina, persiana e gotica (1816) Grammatica sanscrita in tedesco (1827), rifatta poi in latino (1832) Glossario sanscrito (1830) Grammatica comparata del sanscrito, zend, greco, latino e tedesco (1833-52, I ed.; 1857-63, II ed.). – Bresciani, Antonio (Ala, Trento 1798-Roma 1862) scrittore italiano, gesuita e letterato austriacante, sacerdote, contro cui F. De Sanctis scrisse un famoso saggio; Del romanticismo italiano (1839, di impronta antiromantica e antiliberale) 1846, direttore del collegio di Propaganda Fide; sostenitore del diritto divino dei troni, collabora a «Civiltà Cattolica»; L'ebreo di Verona Lionello Olderico ovvero Lo zuavo pontificio Dei costumi dell'isola di Sardegna (1850) Edmondo o dei costumi del popolo romano (1859). – Bresson, Charles-Joseph – conte (Epinal 27 marzo 1798 – Napoli 2 novembre 1847) diplomatico francese; [Figlio di François-Léopold Bresson, un capo di divisione nel ministero degli Affari esteri. Coniuge: Louise-Charlotte de Pechpeyrou-Comminges de Guitaut; Figlio: François-Paul-Ferdinand-Philippe Bresson (1844-1863); già figlioccio della regina Isabella II, nel 1846 sarà nominato grande di Spagna di 1ªclasse con il titolo di duca di Sainte-Isabelle.] destinato presto a una carriera diplomatica, gli viene affidata una missione in Colombia dal ministro della Marina Hyde de Neuville; 1830, gli viene ordinato di comunicare alla Svizzera l'ascesa di Louis-Philippe al trono francese, prima di diventare primo segretario dell'ambasciata francese a Londra sotto Talleyrand; È uno dei due diplomatici incaricato di costringere il governo belga ad accettare le decisioni della Conferenza di Londra, un compito che assolve bene. [Per la soddisfazione del re, conduce le trattative matrimoniali tra il nuovo re del Belgio Leopoldo I con la principessa Louise d'Orléans. Questo successo lo porta al culmine del favore con Louis-Philippe. Durante questo periodo diviene anche l'amante della moglie dell'ambasciatore belga, la contessa Le Hon, e sarebbe il padre di suo figlio Léopold (nato nel 1832).] 1833, è nominato incaricato d'affari a Berlino con il titolo di ministro plenipotenziario; ristabilisce (con forti compromessi) i rapporti tra Francia e Prussia, assicurando che quest'ultima non intraprenda un riavvicinamento più stretto con la Russia; 1834, 10-18 novembre, è nominato ministro degli Affari esteri nel governo provvisorio di H.-B. Maret ma, non avendo nemmeno il tempo di raggiungere Parigi prima che il ministero cada, rimane a Berlino per organizzare il matrimonio (1837) del principe reale con la principessa Elena di Meclemburgo-Schwerin, di una famiglia alleata della famiglia reale prussiana; 1839, 6 maggio, grazie al successo diplomatico ottenuto, viene creato pari di Francia da Louis-Philippe; 1841, nella Camera dei Pari difende con forza il progetto delle fortificazioni di Parigi in cui il re si interessa in modo particolare; in seguito è nominato ambasciatore a Madrid; 1846, svolge un ruolo importante nelle difficili trattative matrimoniali per sposare Isabella II regina di Spagna a suo cugino il duca di Cadice (avvenuta il 10 ottobre 1846) e il duca di Montpensier alla principessa Luisa Fernanda, una sorella di Isabella II; [Durante questi negoziati gli interessi della Francia si oppongono vigorosamente a quelli del Regno Unito (ora alleato), e così egli deve contrastare le manovre talvolta sleali di sir Henry Bulwer, ambasciatore britannico in Spagna. Come compenso per questo successo, suo figlo François-Paul-Ferdinand-Philippe Bresson (1844-1863), già figlioccio della regina Isabella II, lo stesso anno viene nominato grande di Spagna di 1ªclasse con il titolo di duca di Sainte-Isabelle.] 1847, viene richiamato in Francia; trascorre alcune settimane a Londra prima di essere nominato ambasciatore a Napoli; 2 novembre, ha da poco ottenuto l'incarico quando si taglia la gola con un rasoio e muore, probabilmente a causa di pressioni politiche unite a problemi familiari. – Casati, Gabrio (Milano 1798-1873), 3° conte Casati (1820-73) , politico italiano; 1847, tra i principali sostenitori di uno stato indipendente nell'Italia settentrionale; 1848, marzo, scoppiate le cinque giornate, tenta di restare nella legalità in attesa dell'intervento piemontese, ma poi presiede un governo provvisorio, prima milanese e poi lombardo; 27 luglio, è incaricato di presiedere il governo piemontese-lombardo di Torino; 8 agosto, si dimette dopo aver tentato di dissuadere Carlo Alberto dal concludere l'armistizio di Salasco; 1853, deputato e senatore nel parlamento subalpino dove sostiene la politica di Cavour; 1859 luglio-gennaio 1860, ministro della pubblica istruzione [di cui la «legge Casati» del 13 novembre 1859 che regolerà l'istruzione pubblica fino al 1923.] – Comte, Auguste (Montpellier 1798-Parigi 1857) filosofo e matematico francese, fondatore del "positivismo". – Delacroix, Eugène (1798-1863) pittore francese. – Desfossés, Joseph-Romain detto «Romain-Desfossés» (maniero di Bourgneuf, Gouesnou, Finistère 8 dicembre 1798 – Paris 25 ott 1864) militare e politico francese. – Dufaure, Jules Armand Stanislas (Saujon, Charente-Inférieure 4 dicembre 1798 (14 Frimaio, Anno VII) – Rueil-Malmaison, Seine-et-Oise 27 giugno 1881) politico francese. – Gorcacov, Aleksandr Michajlovic (Pietroburgo 1798-Baden Baden 1883) politico russo; 1854, ambasciatore a Vienna, contribuisce a far mantenere l'Austria neutrale nella guerra di Crimea; 1856, succede a K.V. Nesselrode come ministro degli esteri; 1866, diventa cancelliere: mira al recupero delle posizioni di forza russe nei Balcani, compromesse dopo la sconfitta in Crimea e si incentra su un rapporto preferenziale con la Germania bismarckiana; 1871, riesce a far eliminare le clausole della pace di Parigi che, dopo la fine della guerra di Crimea, hanno limitato drasticamente le dimensioni della flotta militare russa nel mar Nero; 1873, ha una parte di primo piano nella costituzione dell'alleanza dei tre imperatori; 1877, le pressioni dei panslavisti hanno però la meglio sulle sue riserve e lo inducono a entrare in guerra con l'impero ottomano, al quale impone l'oneroso trattato di Santo Stefano; 1878, il congresso di Berlino, convocato dalle grandi potenze per discutere l'insieme della questione d'oriente, ridimensiona (grazie anche a Bismarck) le clausole più favorevoli alla Russia del trattato di Santo Stefano e segna, con il fallimento della sua politica, il declino politico di Gorcacov. – Guadagnoli, Antonio (Arezzo 1798-Cortona 1858) poeta italiano, amico di G. Giusti, gonfaloniere di Arezzo nel 1849; Poesie giocose (1855 sgg.) La lingua di una donna alla prova Il color di moda Il romantico in amore Il naso Lunario di Sesto Caio Baccelli (1832-57, con prefazioni in sesta rima che commentano ironicamente personaggi ed episodi della politica contemporanea). – Gyulai, Ferencz - conte di Maros-Németh e Nádaska (Pest 1798-Vienna 1868) militare austriaco, di nobile famiglia ungherese; 1839, maggiore generale; 1847, governatore di Trieste e dell'Istria; 1848-49, appresta le difese di questa zona durante la crisi rivoluzionaria e partecipa alla campagna contro l'Ungheria; 1849-50, ministro della guerra; 1857, è nominato comandante supremo delle truppe austriache in Italia succedendo al maresciallo J. Radetzky; 1859, durante la guerra riceve l'ordine di passare il Ticino ma manca d'iniziativa e dopo aver occupato Vercelli e Biella si ferma, consentendo il congiungimento dell'esercito di Napoleone III con quello piemontese; fermato a Montebello e Palestro, è sconfitto duramente a Magenta e Melegnano; 16 giugno, viene esonerato dal comando; rimasto a capo del suo reggimento personale, stanziato a Mantova, non prende più parte alle successive operazioni belliche. – Häring, Georg Wilhelm Heinrich (Breslavia 1798-Arnstadt, Turingia 1871) scrittore tedesco, poligrafo, giornalista, libraio, fondatore di biblioteche circolanti, alle cui traduzioni si deve l'eccezionale fortuna in Germania dei romanzi storici di W. Scott; Die Hosen des Herrn von Bredow (1846, I calzoni del signor von Bredow) Der Werwolf (1848, Il lupo mannaro) Ruhe ist die erste Bürgerpflicht (1852, La tranquillità è il primo dovere dei cittadini). – Harring, Harro (Ibenshof, Husum 1798-isola di Jersey 1870, suicida) poeta e politico tedesco; 1821, va a combattere per la libertà della Grecia; 1828-30, è in Polonia; Memoiren über Polen unter russischer Herrschaft (Ricordi della Polonia sotto il dominio russo) 1848, vaga per il mondo finché, impazzito, anche a seguito delle persecuzioni, si suicida, già vecchio, nell'esilio inglese di Jersey. – Hodgkin, Thomas (Tottingham 1798-Giaffa 1866) medico inglese, il cui nome è legato alla descrizione (1832) del linfogranuloma maligno (il cosiddetto morbo di Hodgkin). – Hoffmann von Fallersleben, August Heinrich (Fallersleben, Lüneburg 1798-Corvey 1874) scrittore tedesco, scopritore dei frammenti dell'Evangelienbuch di Otfried e il Ludwigslied; 1823, all'università di Breslavia diventa direttore della biblioteca universitaria e in seguito professore di germanistica; Lied der Deutschen (1841, Canto dei tedeschi): «Deutschland, Deutschland über alles», proclamato inno nazionale nel 1922) Unpolitische Lieder (1840-41, Poesie apolitiche) 1842, per queste perde la cattedra ed è costretto a girovagare per la Germania, la Svizzera e l'Italia fino a fermarsi al castello di Corvey dove rimane come bibliotecario fino alla morte). – Jaubert, Hippolyte François – conte (Parigi 28 ottobre 1798 – Montpellier, Hérault 5 dicembre 1874) politico francese. – Leopardi, Giacomo (Recanati 1798-Napoli 1837) poeta, scrittore e pensatore italiano; [Figlio del conte Monaldo (1776-1847).] – Leroy, Arnaud-Jacques o Armand-Jacques o Armand Jacques Achille Leroy de Saint-Arnaud (Parigi 20 agosto 1798 – nel mar Nero 29 settembre 1854) militare francese. – Maffei, Andrea (Molina di Ledro, Trento 1798-Milano 1885) letterato italiano, legato agli ambienti austriaci della capitale lombarda (così da suscitare i sospetti dei patrioti); la sua vasta attività di traduttore e di divulgatore della letteratura tedesca e inglese fece conoscere per la prima volta agli italiani S. Gessner, Schiller, J.W. Goethe, W. Shakespeare e Milton. A causa delle sue idee conservatrici, queste opere, ineccepibili dal punto di vista formale, perdono la vivacità ideologica degli originali. – Melloni, Macedonio (Parma 1798-Portici, Napoli 1858) fisico italiano; 1830, professore all'università di Parma, viene destituito dall'incarico per aver pubblicamente lodato il comportamento degli studenti parigini in rivolta; costretto a vivere per alcuni anni in Francia dove conduce fondamentali studi sul calore raggiante; si guadagna così fama internazionale per le sue ricerche sperimentali ed un riconoscimento della Académie des Sciences; 1837, può ritornare in Italia dove assume la direzione del Conservatorio di arti e mestieri e del Gabinetto di meteorologia a Napoli. – Menotti, Ciro (Migliarina, Carpi 22 gennaio 1798-Modena 1831) patriota italiano, facoltoso e abile imprenditore (una filanda e una ditta di spedizioni a Modena); 1813, entra nella Scuola del Genio di Modena; uscitone dopo la sconfitta napoleonica, si dedica al commercio; 1821, viene arrestato per le sue idee liberali ma, grazie all'amico E. Misley, confidente del duca Francesco IV di Modena, riesce ad evitare le persecuzioni; 1829, sempre tramite E. Misley, entra in contatto con il duca di Modena desideroso di ingrandire il suo stato; [Uomo di vasto ingegno e di immense ricchezze, Francesco IV dal 1814 al 1820 aveva tentato il il tutto per tutto per diventare re di Lombardia; dal 1821 al 1828 per diventare re di Sardegna (e per poco non ci riuscì), poi aspirò ad essere re di Grecia, poi re dell'Italia centrale e poi dell'Italia unita. Ma Filippo d'Orléans, per ingraziarsi l'Austria, svelerà il piano del duca.] elaborato un programma politico avente come punti centrali l'indipendenza e l'unione dell'Italia sotto una monarchia rappresentativa, crea comitati insurrezionali a Bologna, Parma, Mantova e in altre città dell'Italia centrale, continuando nella preparazione della cospirazione ("congiura estense") anche dopo il ritiro del duca, spaventato dalla rivoluzione parigina del luglio 1830; confida nel principio del non intervento enunciato dal governo francese di Luigi Filippo, ma teme di essere prevenuto da un'azione repressiva del duca stesso; 1831, lo scoppio della rivoluzione, deciso per il 5 febbraio, viene anticipato alla notte tra il 3 e il 4, ma Francesco IV la notte stessa del 3 fa circondare la sua casa arrestando tutti i congiurati; 5 febbraio, l'insurrezione scoppia lo stesso a Bologna, a Parma e in altre città, costringendo Francesco IV a recarsi a Mantova, portando con sé Menotti, per chiedere aiuto all'Austria; 9 febbraio, l'Austria interviene e il duca può ritornare a Modena dove inizia una dura repressione che porta alla condanna a morte del patriota; 1831, 26 maggio, sale il patibolo assieme al notaio Vincenzo Borelli (sua unica colpa quella di aver rogato la decadenza del duca); finiscono i moti del 1831. – Michelet, Jules (Parigi 1798-Hyères, Provenza 1874) scrittore francese, figlio di un artigiano tipografo rimasto coinvolto nella congiura di F.-N. Babeuf, crebbe nella miseria del rione del Marais; 1819, si laurea in lettere; 1822, entra come insegnante al collegio di Sainte-Barbe, dedicandosi nello stesso tempo alla ricerca storiografica; Compendio della storia moderna (1827) Principi della filosofia della storia (1827) Scienza Nuova di G.B. Vico (1827, traduzione) ha un incarico alla Ecole Normale Supérieure di Parigi; diventa precettore della nipote di Carlo X, Luisa Maria Teresa d'Artois e poi della figlia di Luigi Filippo, Clementina d'Orléans; 1831, dopo la rivoluzione di luglio, a cui aderisce con entusiasmo, è nominato da Luigi Filippo responsabile della sezione storica degli Archivi Nazionali; ottiene pure una carica alla Sorbona; Introduzione alla storia universale (1831) Storia di Francia (1833-67, in 12 voll.) 1838, riceve una cattedra di storia e morale al Collège de France; 1840, vi tiene alcuni corsi fortemente critici verso la politica conservatrice del governo e soprattutto verso la chiesa cattolica; Corso sui gesuiti (1843, con E. Quinet) Il prete, la donna e la famiglia (1845) Il popolo (1846) Storia della rivoluzione francese (1847, I vol.; 1853, gli altri) tenace avversario dei dottrinari come F.-P.-G. Guizot, si schiera con passione dalla parte del popolo; Luigi Filippo lo fa allontanare dal Collège de France; Lo studente (1848) 1848, è riabilitato; 1851, viene nuovamente destituito sotto Luigi Napoleone; 1852, in seguito al rifiuto di giurare fedeltà al nuovo regime, perde anche il posto agli Archivi Nazionali; Le leggende democratiche del nord (1854) Rinascimento e tempi moderni (1855-67) L'uccello (1856) La strega (1862) Bibbia dell'umanità (1864) Postumi: Storia del sec. XIX (1876, in 3 voll.) Ma jeunesse (1884, La mia giovinezza) Mon journal (1888, Il mio diario). – Mickiewicz, Adam (Zaosie, Nowogródek 1798-Costantinopoli 1855) poeta polacco, poeta nazionale, il padre della moderna letteratura polacca; nato da una famiglia di piccola nobiltà, frequentò grazie ad una borsa di studio, l'università di Vilna; 1817, a Vilna fonda una Società filomatica (il cui nome rimanda alla Société philomathique di Parigi) avente per scopo il rinnovamento intellettuale e morale del paese lituano; 1819-23, tiene un cattedra ginnasiale a Kaunas; Poesie (1822, I voll; 1823, II vol.) 1824, in seguito alla violenta repressione del governo russo contro i filomati, viene processato e deportato in Russia; 1824-29, nel suo soggiorno russo conosce i poeti decabristi e specialmente A.S. Puškin; Sonetti di Crimea (1826) Konrad Wallenrod (1828, romanzo in versi) 1829, si reca dapprima in Germania, incontrando J.W. Goethe a Weimar, poi in Italia (a Roma) e in Svizzera; Libri della nazione e dei pellegrini polacchi (1832) Pan Tadeusz (1834) 1839-40, diventa professore di letteratura latina a Losanna; 1840-44, professore di letterature slave al Collège de France a Parigi dove si fa sostenitore delle idee mistico-nazionalistiche del lituano Andrzej Towianski (1799-1878); 1848, si trova a Roma dove fonda la Legione polacca, impegnata a fianco dei patrioti italiani, dettando per essa un Simbolo politico che riceve le lodi da G. Mazzini; 1849, fonda «La Tribune des Peuples»; 1855, la morte lo coglie a Costantinopoli dove si è recato per organizzare reparti polacchi che nella guerra di Crimea possano battersi contro la Russia. – Puchta, Georg Friedrich (Kadolzburg, Baviera 1798-Berlino 1846) giurista tedesco, allievo di F.K. von Savigny, insegnò nelle università di Herlangen, Monaco, Marburgo, Lipsia e Berlino; uno dei massimi esponenti della "scuola pandettistica"; Manuale delle Pandette (1838) Corso di Istituzioni (1841-47) Lezioni sul diritto romano attuale (1847, postumo). – Recurt, Adrien Barnabé Athanase (Lassales, Hautes-Pyrénées 9 giugno 1798 – Lévignac-sur-Save, Haute-Garonne 7 novembre 1872) politico francese; 1822, diviene medico; affiliatosi alla Carboneria, si stabilisce a Parigi; 1830, luglio, combatte durante le "Trois Glorieuses"; ostile alla "monarchia di luglio", è implicato nel complotto degli insorti di aprile ma viene assolto; 1847, militante repubblicano partecipa alla campagna dei banquets che si conclude… 1848, febbraio, …con la rivoluzione e il rovesciamento di Louis-Philippe I; viene nominato aggiunto al sindaco di Parigi; aprile, viene eletto all'Assemblea nazionale per i Hautes-Pyrénées, divenendone vice-presidente; 9 mag-28 giu, ministro dell'Interno nel Commissione esecutiva; giugno, asseconda il gen. L.-E. Cavaignac durante la repressione dell'insurrezione parigina; 28 giu-13 ott, ministro dei Lavori pubblici nel "governo Cavaignac"; 27 ottobre, prefetto della Senna, funzione che esercita per meno di due mesi; 10 dicembre, dopo l'elezione alla presidenza della repubblica di C.-L.-N. Bonaparte, abbandona la vita politica. – Rio, Alexis-François (isola di Arz 1798-Parigi 1874) scrittore d'arte francese; Sull'arte cristiana (1836, inizio della pubblicazione). – Sarrus, Pierre Frederic (1798-1861) matematico; [Regola di Sarrus.] – Sclopis di Salerano, Federico (Torino, 10 gennaio 1798 – Torino, 8 marzo 1878) politico italiano. – Solomos, Dionisios (Zante 1798-Corfù 1857) poeta greco, di nobile famiglia, studiò in Italia dove ebbe contatti con i romantici (tra l'altro conobbe ammirò U. Foscolo); scrisse in italiano i primi versi; Inno alla libertà (1823; 1825, tradotto in francese, gli dà grande notorietà; le prime due strofe diventeranno poi il testo dell'inno nazionale) Lambros (abbozzo di novella in versi Missolungi o I liberi assediati (abbozzo di poema). – Staudt, Karl Georg Christian von (Rothenburg ob der Tauber 1798-Erlangen 1867) matematico tedesco, allievo di K.F. Gauss a Gottinga; 1822, si laurea a Erlangen ed insegna poi presso varie università tedesche; 1835, torna definitivamente ad Erlangen; Geometria della posizione (1847) Contributi (12856-60). – Taparelli, Massimo – marchese d'Azeglio (Torino 1798-16 gennaio 1866) politico italiano, tipico moderato liberale, scrittore e pittore autodidatta, di nobile famiglia – Thorbecke, Jan Rudolf (Zwolle 1798-L'Aia 1872) politico olandese, professore universitario di scienze politiche, autorevole esponente del liberalismo olandese e della scuola storico-giuridica di F.C. von Savigny; 1848, è tra i principali estensori della costituzione che, vincendo l'opposizione di Guglielmo II, trasforma il paese in una monarchia costituzionale; 1849-53, primo ministro, abolisce la schiavitù nei possedimenti olandesi delle Indie orientali, riforma il sistema elettorale, concedendo ampie autonomie ai governi municipali, adotta in campo economico una politica liberista abolendo le barriere doganali e favorendo la costruzione di una rete di canali per il trasporto delle merci; sostenitore dell'aconfessionalità, riorganizza su basi laiche l'istruzione secondaria e fonda un politecnico a Delft; 1862-66, ancora primo ministro; 1871-72, ancora primo ministro. – Thorigny, René François Élisabeth Tiburce de (Bessenay 19 luglio 1798 – Montrésor 22 gennaio 1869) politico francese; avvocato generale; 1851, 26 ottobre-2 dicembre, ministro dell'Interno nel "governo Bonaparte". – Warren, Josiah (1798-1874) anarchico statunitense; 1833, fonda a Cincinnati (USA) il settimanale «Peaceful Revolutionist», il primo giornale anarchico; 1834, fonda nell'Ohio "Village of Equity", la prima colonia anarchica; 1846, fonda "Utopia"; 1850, a Long Island fonda "ModernTimes". |
«segue
da 1797» Carboneria Setta
segreta formata da patrioti, avanzi della Grande Armata, da tutti coloro
che amano l'Italia e che lottano per avere la costituzione. «segue
da 1797» «segue
da 1792» La rivoluzione industriale «segue
da 1797» Compagnia
Unita delle Indie Orientali 1798, la compagnia cessa ogni attività.
Banco di Santo Spirito «segue
da 1605» «Il Monitore Italiano» 1798, 3
gennaio, inizia le sue pubblicazioni questo giornale politico milanese;
nonostante la sua breve vita (42 numeri) è uno dei periodici più significativi
del triennio giacobino:
|