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Papa
Clemente XIII

(1758-69)

segretario di Stato: cardinale Torrigiani;

Grande carestia (1764-67) nello Stato Pontificio e in altre zone d'Italia.

1767
Agosto
16
, crea sei nuovi santi:
. Giuseppe Calasanzio,
. Giuseppe da Copertino,
. Girolamo Emiliani,
. Giovanni di Kenty,
. Serafino da Montegranario,
. Giovanna di Chantal.
Tra i numerosi beati:
. Gregorio Barbarigo (suo antenato).



cardinali:
Guidobbono Cavalchini Carlo Alberto (1683-1774)
(dal 1742).

Gesuiti

«segue da 1766»
[generale: Lorenzo Ricci]
1767
SPAGNA [vedi box]

Lo stesso accade poi a Napoli, Parma e Malta.

Arrivano bastimenti carichi di espulsi a Civitavecchia con navi militari di scorta; il papa ne proibisce lo sbarco.
Il padre generale consigia di non accoglierli. Chiusi nelle navi, a malapena ricevono acqua e viveri.
La prima nave porta 560 espulsi, ma poi ne arriva un'altra di 590 e altre ancora. Vengono dirottate in Corsica;
Settembre
arrivano ancora gesuiti dimessi dalle prigioni portoghesi; vengono accolti nello Stato pontificio ma ci sono problemi per mantenerli;
Novembre
26
, molti gesuiti provenienti dai vari collegi del regno di Napoli, accompagnati ai confini dalle truppe reali, arrivano nei distretti di Ascoli, Rieti e Terracina;
Dicembre
3
, il cardinale Torrigiani informa dell'arrivo dei gesuiti mons. Luciani, nuovo nunzio apostolico a Madrid;
Provincia Veneta:
[p. provinciale ? (?-?)]
Dal 1703 sono in Dalmazia (con sede a Spalato dal 1740);
dal 1711 sono a Feltre (fino al 1768);
dal 1759 sono nell'isola ionica di Corfù.
[vedi Domicilia]
«segue 1768»

 

 

 

 

ANNO 1767




1767
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1767
Gennaio
-


1767
SACRO ROMANO IMPERO
Giuseppe II
Albero genealogico

(Vienna 1741-1790)
primogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
1764-90, re dei romani;
1765-90, imperatore del Sacro Romano Impero;
[e coreggente di Maria Teresa per gli stati ereditari]
1780-90, re di Boemia e d'Ungheria;


1767
-
 
1767
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Maria Teresa d'Absburgo
Albero genealogico

(Vienna 1717-1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1736, 12 febbraio, sposa il duca di Lorena Francesco Stefano, ora granduca di Toscana e duca di Parma e Piacenza (futuro imperatore Francesco I);
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
. cancelliere di stato (1750-53): conte A.W. von Kaunitz-Rietberg; dal 1753 è il direttore della politica estera austriaca;
1756-63, guerra dei sette anni;
dal 1765 vedova dell'imperatore Francesco I, continua ad esercitare le sue funzioni;



1767
-
LOMBARDIA
-



1767
REGNO di PRUSSIA
Federico II [il Grande]
Albero genealogico

(Berlino 1712 - Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1740-48, guerra di successione austriaca;
guerra dei sette anni (1756-63);
1767
-




1767
REGNO di POLONIA
Stanislao II Augusto
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di Stanislaw Poniatowski e di ?;
1764-95, re di Polonia;
fatto eleggere, con l'appoggio prussiano e russo, dai Czartoryski;
1767
la nobiltà, ostile al partito riformatore, si unisce nella confederazione di Radom chiedendo l'intervento della Russia;
[In pratica, uno dei problemi più roventi è la parificazione dei diritti della nobiltà dissidente, sostenuta da Russia e Prussia, con quelli della nobiltà cattolica. Clemente XIII non contribuisce certo a pacificare gli animi, con i suoi ripetuti interventi diplomatici in difesa dei privilegi dei cattolici. La sua intransigenza lo spinge ad esortare il nuovo re a preoccuparsi più della pace della Chiesa che di quella dello Stato.]

Come già successo nella Dieta del 1764, lo stesso avviene ora nella prima Dieta regolare del nuovo governo, la quale, non tenendo in nessun conto della supplica dei protestanti, in cui questi si lagnano:
- della distruzione delle loro chiese,
- della dispersione dei loro accompagnamenti funebri,
- del titolo di eretici,
- della applicazione ad essi delle antiche leggi contro gli ariani – che già, come abbiamo visto sono valse per i sociniani – conferma unanime le disposizioni degli anni 1717, 1733, 1736, 1764 contro gli acattolici.
Valendosi del fazioso e periglioso espediente di formare delle Confederazioni, si riuniscono per istigazione della Russia i protestanti a Thorn ed i greci a Sluz e finalmente tutti i malcontenti in una maggiore confederazione in Radom, la quale in uno strumento a cui deve consentire anche il re formula un progetto di nuova costituzione polacca, ove si promette ai dissidenti pine uguaglianza dei diritti civili.

Novembre
9
, la Dieta è costretta a riconoscere ai dissidenti:
- libero esercizio della religione,
- diritto di voto nelle assemblee e di accesso agli uffici,
- riacquisto delle chiese possedute nel 1717.



1767
BAVIERA
Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach
Albero genealogico

(† 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e di Maria Amelia d'Austria († 1756)
1745-77, elettore di Baviera;


1767
SASSONIA
Federico Augusto III [il Giusto]
Albero genealogico

(Dresda 1750 - 1827)
figlio del pr. elett. Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia;
1767
cerca di mantenersi neutrale nei conflitti tra Austria e Prussia;


1806-27, re di Sassonia (Federico Augusto I);






.
1767
IMPERO OTTOMANO

Mustafà III

Albero genealogico

(1717-1774)
figlio di Ahmed III;
1757-74, sultano;
1767
-

1767
ben consapevole della propria debolezza militare, evita con ogni mezzo la guerra e si rivela quindi impossibilitato ad impedire l'annessione della Crimea da parte della Russia di Caterina II.






1767
RUSSIA
Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
1762-96, imperatrice di Russia;
-


Ministro degli Esteri
-
1767
convoca una commissione legislativa composta di 540 deputati appartenenti agli stati liberi della Russia, eccettuato il clero, con l'incarico di redigere il nuovo codice dello stato;





1767
REGNO di FRANCIA
Louis XV

(Versailles 1710 - 1774)
figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia;
1715-74, re di Francia;
a soli cinque anni, sotto la reggenza del duca di Orléans imposta dal parlamento contro l'esplicita volontà del re scomparso;
dal 1744, la favorita è Mme de Pompadour;
dal 1764 la sua favorita è Mme du Barry;

– dal 1765 il parlamento è esiliato –



Principal ministre d'État
duca É.-F. de Choiseul
(1758 3 dic - 24 dic 1770)
Guardasigilli
René Charles de Maupeou
(1763 3 ott - 18 set 1768)
Sovrintendente
delle Finanze
Clément Charles François de L'Averdy
(1763 14 dic -20 set 1768)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
duca É.-F. de Choiseul
(1766 10 apr - 24 dic 1770)

1767
Febbraio
J.-F. Marmontel pubblica il suo romanzo storico-filosofico Bélisaire;
[Intorno al cui capitolo XV si infervora una vera lotta fra illuminati e intransigenti. Questo capitolo, che per antonomasia sarà in seguito chiamato il "capitolo della tolleranza", solleva le proteste dell'arcivescovo e della facoltà teologica di Parigi, che fanno mettere il libro all'indice.
L'autore torna alla carica con un suo nuovo romanzo: Les incas ou la destruction de l'empire du Pérou; né questo sarà il suo ultimo scritto sulla libertà religiosa.]

il re, sottraendosi almeno per una volta e per un momento all'influenza del clero e preoccupandosi di tutti quei sudditi suoi che vivono fuori della legge, intorno a questo periodo incarica segretamente il consigliere di Stato Gilbert de Voisins di studiare la questione dello stato civile dei Protestanti e di riferirne.
Gilbert de Voisins presenta al re una memoria ove propone di mantenere bensì la interdizione di qualunque culto pubblico per i protestanti, ma di dar loro la facoltà di pregare in famiglia, nell'interno della casa; e a tale fine si dovrebbe consentire nello Stato la presenza di un numero limitato di ministri evangelici forniti di un salvacondoto revocabile.
Quanto al matrimonio, siccome quello che soprattutto in esso preme è di constatare il mutuo consenso, così le parti potrebbero perciò indirizzarsi tanto al magistrato secolare, che ne redigerebbe un atto di celebrazione, quanto allo stesso parroco cattolico il quale in tal caso agirebbe non più come sacerdote ma come persona investita di una funzione pubblica.
La memoria sottoposta all'esame di un Comitato del Consiglio di Stato e di parecchi prelati, non viene disapprovata, ma non avrà neppure seguito di sorta.
[Sarà pubblicata soltanto vent'anni dopo.]
Intanto però la questione dello stato civile dei protestanti va facendosi ogni giorno più grossa segnatamente nel campo forense. Le fattispecie sono molto varie.
La questione più generica e comune è naturalmente questa: ai matrimoni dei protestanti si può riconoscere un qualche valore giuridico?
Si hanno al proposito scritti del J.-E.-M. Portalis, dell'abate Guidi e di altri in vario senso.
Oppure: saranno almeno validi in Francia se contratti regolarmente all'estero?
La questione è trattata dal celebre Elia di Beaumont, difensore di Jean Calas di Pierre Paul Servin.
È anche gravemente controverso se sia possibile ad una delle parti di rimaritarsi in Francia, nel caso che l'altra parte si sia sposata regolarmente all'estero.
La questione viene discussa dall'avv. Linguer; del quale sono però più note le memorie redatte nella causa della viscontessa di Bombelles, della quale si fa un gran parlare in questo periodo.
[Il visconte, cattolico, aveva sposato la protestante signorina Camp col rito evangelico e ne ha avuto una figlia, indi si è risposato regolarmente con la cattolica signorina Carvoisin: la prima moglie sporge reclamo al Parlamento.
Questioni simili si presentatno ogni giorno: tale la causa Roux-Robenquin, la causa della marchesa d'Anglure, e altre ancora.]
I Parlamenti, smettendo in parte le loro tradizioni antiliberali, iniziano nella seconda metà del secolo – dice il Beauchet – una giurisprudenza più consolante per i protestanti. Chiudono gli occhi sulle irregolarità del loro matrimoni ed oppongono quasi sempre una fin de non-recevoir generale alle azioni di nullità mosse contro i medesimi, sia che siano intentate dai collaterali o dai coniugi stessi. Si ammette come prova sufficiente il semplice possesso di stato, e si riconoscono come legittimi i figli nati da tali matrimoni.
Ma nel caso che un coniuge, abbandonata la sposa protestante, si sia regolarmente unito ad una cattolica, i Parlamenti non si spingono fino a dichiarare nullo il secondo vincolo, ma si limitato a condannare il binubo a un risarcimento di danni verso la prima moglie.
Ora, a parte tale enorme scandalo, la tacita tolleranza giudiziaria non è senza inconvenienti: le sentenze favorevoli non bastano a guardare i protestanti da lunghi e penosi e non sempre sicuri processi, e possono d'altronde essere cassate dal Consigio del re. Ferme restando poi le leggi contro di essi, la sorte loro dipende anche nel campo amministrativo dal capriccio momentaneo dei governatori delle prvince.

GESUITI
Aprile
29
, dopo i fatti di Spagna l'abate Chauvelin, consigliere al parlamento, ricomincia la lotta contro i gesuiti sottoponendo alle camere riunite la questione; propone di seguire l'esempio spagnolo cacciandoli da tutte le province di Francia in Europa e da tutti possedimenti d'Oltremare;
Maggio
9
, il parlamento di Parigi decreta che, entro quindici giorni, tutti i gesuiti devono lasciare la Francia e partire per l'estero: resta a loro la scelta dove andare. Solo gli infermi e gli anziani hanno il permesso di rimanere.
[Seguono l'esempio anche i parlamenti delle province.]
15, un altro decreto prescrive ai magistrati dei luoghi dove risiedono i gesuiti di predisporre un elenco esatto (da inviare alla prossima riunione del parlamento) contenente nomi, età, dignità occupata nell'ordine e natura della loro malattia. Dei medici giurati sono incaricati di consegnare loro appositi certificati.
18, l'abate Sozzifanti (incaricato di reggere ad interim la nunziatura dopo la promozione a cardinale di Panphili Colonna) scrive a Torrigiani che è impossibile trattare i gesuiti in una maniera più dura e più crudele.



1767
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1767
-



1767
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;
dal 1765 soffre di una grave malattia mentale;

1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
W. Pitt [il Vecchio] Whig,
1° conte di Chatham
(1766 30 lug - 14 ott 1768)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1767
Un nuovo tentativo di risolvere il problema delle entrate statali viene fatto da Charles Townshend, intelligente ma testardo cancelliere dello scacchiere del "gabinetto Chatham", con l'imposizione di nuovi dazi sull'importazione nelle colonie di vetro, piombo, vernici, carta e tè: "Townshend Acts".
[Durante la crisi provocata dallo "Stamp Act", poi revocato, l'America aveva fatto una distinzione fra dazi interni ed esterni, negando al parlamento l'autorità di imporre i primi, ma concedendogli il diritto di regolamentare il commercio, anche se tali regolamenti avrebbero finito per portare a una tassazione. Dato che i nuovi dazi di Charles Townshend sono inequivocabilmente "esterni", il cancelleire ritiene che i coloni non potranno sollevare alcuna obiezione logica.
Allo scopo inoltre di rafforzare ulteriormente l'applicazione dei regolamenti commerciali, Charles Townshend costituisce un comitato americano di commissari doganali da insediare a Boston.
Egli tenta anche di applicare il Mutiny Act (1765) ma il suo gesto getta nuovamente nello scompiglio l'America.

[. Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.
. Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]


 


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1767
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1767
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

Nord America Britannico
Governatore generale
gen. James Murray
(1763 - 1768)
-
-

1767
-

 

 

 




QUÉBEC
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.]
Governatore generale
Guy Carleton
(1766 - 1778)
Governatore della provincia
Guy Carleton
(1766 - 1770)

1767
-


 

TERRANOVA
[Dal 1763 con la costa del Labrador, Iles-de-la-Madeleine e l'isola di Anticosti.]
Governatore della provincia
Hugh Palliser
(1764 - 1768)

1767
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1767
-

 

NOVA SCOTIA
[Dal 1763 comprende la Island of St. John e l'isola di Capo Bretone.]
Governatore della provincia
-

1767
-

 

Nord America Britannico (2)
[15] NEW HAMPSHIRE
Governatore
-
-

1767
-

 





[14] MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1767
-


[13] RHODE ISLAND
Governatore
-
-

1767
-


[12] CONNECTICUT
Governatore
-
-

1767
-

[11] NEW YORK
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-
-

1767
-

 

[10] NEW JERSEY
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1767
-

 

[09] PENNSYLVANIA
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1767
-

 

[08] DELAWARE
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1767
-

 

[07] MARYLAND [Colonia reale dal 1750 ]
Governatore
-
-

1767
-






[06] VIRGINIA
Governatore
-
-

1767
Jamestown, sul fiume James;

 





[05] NORTH CAROLINA
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1767
-

[04] SUD CAROLINA
Governatore
-
-

1767
-

[03] GEORGIA
Governatore
-
-

1767
-

[02] WEST FLORIDA
Governatore
-
-

1767
-


[01] EAST FLORIDA
Governatore
-
-

1767
-


[. Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.
. Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]
a

1767
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano VII
Albero genealogico
(1749 - 1808)
figlio di Federico V e di Luisa d'Inghilterra;
1766-1808, re di Danimarca e di Norvegia;



1767
-
NORVEGIA
1767
-
ISLANDA
1767
-

1767
REGNO di SVEZIA
Adolfo Federico II
Albero genealogico

(Gottorp 1710 - Stoccolma 1771)
figlio di Cristiano Augusto duca di Holstein-Gottorp, vescovo luterano di Lubecca, e di Albertina Federica di Baden-Durlach;
1744, 29 agosto, sposa la p.ssa Luise Ulrike di Prussia (1720-1782), sorella di Federico [il Grande];
1751-71, re di Svezia;




1767
-

 



1767
REGNO di PORTOGALLO
Giuseppe I
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo: marchese di Pombal;


1767
l'avvocato della corona, José de Seabra de Sylva, per giustificare tutti gli atti del sovrano predispone una tabella storica sull'influenza esercitata dai gesuiti - dalla loro entrata in Portogallo fino alla loro espulsione - sulla chiesa, sulla società, sulle scienze e sullo stato stesso. Questo libro ha una grande eco anche in Spagna e in Francia.


a

1767
Spagna
Carlos III

(Madrid 1716-1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (Carlo);
1735-59, re di Napoli e di Sicilia (Carlo VII);
[vedi sotto]
1759-88, re di Spagna;


1767
Marzo
27
, dopo l'insurrezione di Esquilache decreta l'espulsione di tutti i gesuiti «da tutti i miei domini e dalle Indie, dalle isole Filippine e dalle altre adiacenti […] e che si occupino tutte le temporalità»; nello stesso tempo vi è un'intensa campagna di rinnovamento della pubblica istruzione e degli istituti universitari;

GESUITI
1767
Marzo
27
, con decreto del re di Spagna i gesuiti sono espulsi dal regno manu militari.
31, con lettera autografa Carlos III informa il papa dell'espulsione dei gesuiti e nello stesso tempo della decisione di inviarli negli Stati pontifici.
Aprile
2, la prammatica sanzione porta la data Pardo 2 aprile 1767, la firma del re e, più sotto, dei ministri:
. conte di Aranda,
. don Francisco Cepeda,
. don Jacinto de Tudo,
. don Francisco de Salazar y Aguero,
. don Joseph Manuel Dominguez;
Registrato: don Nicolas Verdugo;
Pubblicata lo stesso giorno nelle piazze e crocicchi di Madrid a suon di trombette e timballi dal banditore.
Firmato: don Francisco Lopez Navamuel.

Il principe fa annunciare dal marchese de Grimaldi l'avvenimento a tutte le corti cattoliche d'Europa inviando loro una copia della prammatica sanzione.
Quando mons. Azpuru, ambasciatore di Spagna a Roma, comunica a Clemente XIII questo terribile avvenimento e gli presenta la lettera del sovrano spagnolo, corredata della prammatica sanzione, il papa scoppia in pianti.

Madrid, il marchese d'Ossun, ambasciatore di Francia, invia una lettera al duca di Choiseul informandolo che, avendo sua maestà cattolica deciso di cacciare i gesuiti dalle terre dei suoi domini, sia in Europa che nelle Americhe:
- la notte tra il 31 marzo e il 1° aprile tutti quelli che risiedevano a Madrid e nelle città vicine sono stati portati via;
- i residenti tra le quaranta o cinquanta leghe dalla capitale devono essere arrestati oggi;
- i rimanenti, residenti dal centro del regno alle frontiere saranno arrestati il giorno 3.
Il re di Spagna assegna 500 franchi di pensione agli esiliati impegnati da voti e ai preti, e 450 franchi a coloro che avendo fatto dei voti non sono che chierici. I gesuiti che non hanno fatto i voti e intendono restare nell'ordine andranno in Italia come i professi ma non godranno di alcuna pensione.
Tutta l'operazione è diretta dal conte d'Aranda.
6, Madrid, il marchese d'Ossun, ambasciatore di Francia, invia un'altra lettera al duca di Choiseul informandolo che l'espulsione dei gesuiti continua ad essere eseguita come stabilito e che il giorno 13 tutti i gesuiti si troveranno nei porti d'imbarco;
16, il papa invia una lunga lettera scritta di sua mano al re spagnolo (breve Inter acerbissima) invitandolo a revocare la prammatica sanzione sui gesuiti; fa esprimere inoltre gli stessi sentimenti al re tramite il nunzio apostolico esponendogli pure i motivi per i quali è costretto a rifiutare gli esuli nei suoi stati.
28, Madrid, arrivato il corriere romano con una lettera del papa per il re trova Pallavicini indisposto e costretto a letto; il conte Ippolito Visconti, prete e auditore della nunziatura, chiede tramite de Grimaldi un'udienza al re il quale rifiuta di riceverlo adducendo altre urgenze per affari di stato; malgrado il rifiuto si reca al castello d'Aranjuez, residenza estiva del re, e si fa annunciare al ministro de Grimaldi il quale lo informa allora che il re persiste nella sua decisione e che ogni tetativo di dissuaderlo è vano.
30, il re riunisce il suo consiglio sotto la presidenza del conte d'Aranda; tutti i membri sono concordi che egli debba persistere nella sua risoluzione e di non tenere in alcun conto il rifiuto del papa.
Maggio
2
, tramite un corriere straordinario, il re invia a mons. Azpuru perché la recapiti al pontefice una lettera in cui dichiara che l'espulsione della compagnia di Gesù dai propri stati è dovuta solo ed esclusivamente per il bene dei propri sudditi.
L'espulsione dei gesuiti in Spagna viene giudicata diversamente: molti l'approvano ma la maggior parte la vede con indifferenza; soprattutto i nobili, profondamente feriti nel vedere i propri figli, solo perché educati dai gesuiti, esclusi da tutti gli alti impieghi ecclesiastici e civili.

mons. Luciani, è il nuovo nunzio apostolico a Madrid;



a






1767
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Carlo Emanuele III
Albero genealogico

(Torino 1701-1773)
figlio di Vittorio Amedeo II di Savoia e di Anna Maria d'Orléans;
1715-30, principe di Piemonte;
1730-73,
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo e Monferrato;
- re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;
1746-73, marchese di Finale e Oneglia;

- il Piemonte confina a est con il Ticino -

1767
-



1767
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Francesco Maria Della Rovere
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1765 29 gen - 29 gen 1767, doge di Genova;


Marcello Durazzo
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1767 3 feb - 3 feb 1769, doge di Genova;


1767
-


1767
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Alvise IV Mocenigo
Albero genealogico

(Venezia 19 mag 1701 - Venezia 3 dic 1778)
figlio di Alvise IV Marcantonio e di Paolina Badoer;
1763-78, doge di Venezia; [118°]

- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)

1767
la Serenissima, di fronte all'espulsione in massa dei gesuiti dalla Spagna, è disposta ad accogliere solo quelli che risultano sudditi veneti; l'ambasciatore veneziano a Roma Nicolò Erizzo è sorpreso che la Chiesa neghi persino una spiaggia a quei suoi combattenti sia pure sconfitti;
Settembre
7
, il Senato, che intende colpire l'immensa estensione della manomorta e di diminuire il gran numero degli ecclesiastici, con un decreto:
- sottopone tutti gli Ordini alla giurisidizione dei vescovi locali,
- proibisce l'accoglimento di novizi minorenni,
- proibisce le donazioni agli enti ecclesiastici.
Clemente XIII reagisce prontamente ammonendo i vescovi veneti a rispettare l'esenzione dei regolari ed accusando il Senato di mettere in pericolo la religione e di voler distruggere gli Ordini.
Il Senato non si lascia piegare.



1767
ducato di Modena
Francesco III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1698 - Varese 1780)
figlio di Rinaldo I e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg;
1737-80, duca di Modena;
1767
dal 1755, capitano generale delle truppe austriache in Italia e amministratore della Lombardia [fino all'arrivo dell'arciduca Ferdinando], lasciato a Modena un consiglio di reggenza, vive tra Milano e Varese dove si fa costruire una splendida villa;




1767
-

1767
Ducato di Parma e Piacenza
Ferdinando di Borbone
Albero genealogico

(Parma 1751 - Badia di Fontevivo, Parma 1802)
figlio di Filippo di Borbone e di Luisa Elisabetta di Francia;
suo precettore fu il filosofo Condillac ma nulla rimarrà di illuministico nel suo spirito mediocre e bigotto;
1762, dicembre, muore di vaiolo la sua promessa sposa Marie Johanna di Absburgo (1750-1762);
1765-1802, duca di Parma e Piacenza;
1767
Ottobre
15
, muore di vaiolo anche la sua seconda promessa sposa Marie Josephe di Absburgo (1751-1767);


Primo ministro
1767
in seguito alla prescrizione di Carlos III fatta a suo figlio a Napoli e a suo nipote a Parma, espelle i gesuiti e imposta secondo criteri giurisdizionalistici i rapporti con la Santa Sede;



1767
Granducato di Toscana
Pietro Leopoldo I
Albero genealogico
(Vienna 1747-1792)
terzogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
viene educato a Vienna da C.A. Martini e F. Thurn;
1765-90, granduca di Toscana;
succeduto al padre, nei primi tempi di regno viene guidato da F.X. Rosenberg-Orsini;
1767-75, si avvale del consiglio e dell'iniziativa di riformatori studiosi di economia, come P. Neri, A.M. Tavanti, F.M. Gianni;
1790-92, imperatore del Sacro Romano Impero
e re di Boemia e d'Ungheria;


 

1767
Settembre
18
, con legge pari data introduce in Toscana la completa libertà del commercio dei grani; seguono la riforma comunale e tributaria, condotte gradualmente nei vari comuni;


1767
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro
B. Tanucci
(1759 - 1768)

1767
Gennaio
12
, uscito di minorità e assunto direttamente il potere (senza alcun atto di governo, né cerimonia nella reggia, né festa in città), i reggenti diventano consiglieri o ministri per cui nulla muta nel governo;
sono invece subito evidenti gli effetti dell'educazione pedantesca impartitagli dal duca di San Nicandro;
Ottobre
31
, in seguito alla prescrizione di Carlos III fatta a suo figlio a Napoli e a suo nipote a Parma, il primo ministro B. Tanucci espelle dall'isola i gesuiti.
"Noi il re, facendo uso della suprema indipendente potestà che riconosciamo immediatamente da Dio, unita dalla sua onnipotenza inseparabilmente alla nostra sovranità, per il governo e regolamento de' nostri sudditi, vogliamo e comandiamo che la Comagnia detta di Gesù sia per sempre abolita ed esclusa perpetuamente da' nostri regni delle Sicilie." [parte della prammatica].
Novembre
3/4
, nel cuore della notte cominciano già i primi arresti ed imbarchi per Terracina. L'intera operazione di espulsione proseguirà per buona parte dell'inverno, regolata da numerosi decreti e dispacci regi, e sarà eseguita con rigore e sempre di notte.
Seguono altre ordinanze per rassicurare il popolo che:
- i beni dei gesuiti, comunque incamerati, andranno in opere di pietà e giovamento comune;
- i debiti dei gesuiti, le elemosine, i pesi, le opere meritorie, saranno mantenuti;
- si provvederà al mancato servizio delle Chiese;
- dalle scuole riordinate uscirà più esteso e sapiente il pubblico insegnamento.
Non viene specificato quanto viene incamerato dal fisco.
Il popolo rimane nella vana speranza di una spartizione del loro ingente patrimonio.




SICILIA
Viceré
G. Fogliani
(1755 - 1773)
1767
-
 

a




Adams, John Quincy (Braintree, oggi Quincy, Massachusetts 11 luglio 1767 – Washington 23 febbraio 1848) politico americano;
[Figlio maggiore di John, 2° presidente degli Stati Uniti d'America.]
leader dell'ala dei national republicans;
1825 4 marzo - 3 marzo 1829, 6° presidente degli Stati Uniti d'America.

Barbaroux, Charles Jean Marie (Marsiglia 6 marzo 1767 – Bordeaux 25 giugno 1794, ghigliottinato) politico francese;
avvocato a vent'anni nella sua città natale, abbraccia con forza le idee rivoluzionarie dirigendo a Marsiglia un giornale democratico che esercita una grande influenza;
1789, viene nominato segretaro della Comune;
1791, raggiunta Parigi, come mandatario particolare di Marsiglia, diviene l'anima dei marsigliesi e il cavalier servente di Mme Roland;
1792, 10 agosto, contribuisce con il battaglione dei marsigliesi (lo stesso giorno salva la vita a diversi Svizzeri) al rovesciamento del re; alla Convenzione nazionale viene eletto deputato di Bouches-du-Rhône;
[Si fa notare alla tribuna per la bellezza della sua persona e per la sua eloquenza. Inizialmente affianca i giacobini prima di avvicinarsi ai girondini e di pronunciarsi apertamente contro J.-P. Marat et M. Robespierre.]
25 settembre e 10 ottobre, osa denunciare la Comune, M. Robespierre e tutti i giacobini;
[Difende il ministro J.-M. Roland de la Platière ed è uno dei fautori più ardenti del processo a Luigi XVI; vota per la sua morte ma con rinvio e su appello del popolo; si scaglia, con la sua coraggiosa eloquenza, contro i "settembristi".]
1793, 2 giugno, dopo la caduta dei girondini ad opera dei montagnardi, viene proscritto come nemico della Repubblica una e indivisibile;
arrestato, riesce a scappare dai gendarmi che lo hanno in custodia e si rifugia a Caen, dove organizza con altri proscritti l'armata che dovrebbe raggiungere la Convenzione ma che viene invece sconfitta a Vernon; s'imbarca subito a Quimper per Bordeaux; rifugiatosi a Saint-Émilion, nella Gironda, trova asilo nel negozio di un parrucchiere di nome Troquart;
arrestato con J. Pétion de Villeneuve et F.-N.-L. Buzot, nella campagna presso Castillon, tenta di spararsi un colpo di pistola alla testa ma riesce soltanto a rompersi la mascella;
1794, 25 giugno, viene ghigliottinato a Bordeaux.
[Lascia dei frammenti di memorie sulla Rivoluzione pubblicati da suo figlio, Charles Ogé Barbaroux, nel 1822. Questi testi saranno ristampati nel 1866.]

 Barzoni, Vittorio (Lonato, Brescia 1767-1843) pubblicista italiano, antifrancese e filoasburgico;
Il solitario delle Alpi (1794)
Rapporto (sulle condizioni dell'Italia)
1797, maggio-ottobre, fonda il periodico «L'equatore»;
I Romani in Grecia (1798, dieci edizioni)
1804, espulso dai domini napoleonici, si rifugia a Malta dove compila:
«Il cartaginese» (1805-08),
«Il giornale politico» (1809-11) e 
«Il giornale di Malta» dove pubblica:
Indirizzo di un italiano ai suoi concittadini;
1815, rientra in Italia.

 Beauchamp, Alphonse de (1767-1832) scrittore francese;
1807, funzionario di polizia durante l'Impero, viene destituito per essersi servito di documenti ufficiali nella sua
Histoire de la guerre de la Vandée et des Chouans;
ottiene una pensione dai Borbone e pubblica numerosi libelli contro N. Bonaparte.

Bonardi, Francesco (Villanova Monferrato, presso Casale Monferrato, 30 gennaio 1767 – Roveredo di Mesolcina, Cantone dei Grigioni 8 marzo 1834) ecclesiastico e cospiratore italiano.
[Figlio di Domenico, piccolo proprietario e artigiano, e di Caterina Demichelis.
Il nonno era stato maestro di scuola.]


Bruno, Pierre-Antoine-Noë conte Daru (1767-1829) uomo di Stato e letterato francese;
1783, sottotenente, è poi commissario alle guerre;
dopo essere rimasto in prigione un anno durante il Terrore, è in seguito capo divisione al ministero della Guerra e commissario presso l'armata del Reno;
1799, dopo il 18 brumaio, segue la fortuna di N. Bonaparte;
1800, segretario generale al ministero della Guerra;
1802, membro del Tribunato;
1805-1809, consigliere di Stato e intendente generale della Grande Armata nei paesi conquistati in Austria;
1806-1807, … e in Prussia;
1811, ministro segretario di Stato, prepara gli approvvigionamenti necessari alla campagna di Russia;
1815, accolto freddamente da Louis XVIII, riprende servizio durante i Cento Giorni e, alla seconda restaurazione, cade in disgrazia;
1819, entra alla Camera dei pari;
Traduzioni di Orazio;
Histoire de la Republique de Venise (1819)
[In 319 pagine, divise tra il Tomo IV e il VI, l'autore avanza l'ipotesi che la congiura di Bedmar sia stata simulata dai Veneziani per loro fini diplomatici.
La confutazione accurata, documentata e ragionata di tale ipotesi sarà eseguita dal conte Domenico Tiepolo nel suo libro Discorsi sulla Storia Veneta, già nel 1828, con la Rettificazione V (pag. 119 del II Volume).
Note tratte da Wikipedia.]

membro dell'Accademia di Francia.

Chenier, Marie-Joseph (1767-11811) politico francese;
[Fratello minore di André Chénier, poeta rivoluzionario.]
fa parte del Comitato dell'istruzione pubblica;
1799, dopo il 18 Brumaio, nonostante dimostri entusiasmo per il colpo di Stato, si dichara contrario alle ambizioni dittatoriali del Primo console.

Ciciakof, Paolo Vasilievic (1767-1849) ammiraglio russo;
1796, comanda la squadra anglo-russa incaricata di far evacuare l'Olanda dai francesi;
1802, è nominato ministro della Marina da Alessandro I;
1812, gli viene affidato il governo delle province danubiane;
chiamato a sbarrare il passaggio della Beresina ai francesi si lascia sfuggire Napoleone I; alla fine della campagna si dimette e si reca in Francia e poi in Italia;
Relazione sul passaggio della Beresina (1814)
1834, in conseguenza del suo rifiuto a ritornare in Russia, gli vengono confiscati i beni;
prende la cittadinanza inglese.

Constant de Rebecque, Benjamin detto Benjamin Constant (Losanna 1767-Parigi 1830) scrittore e politico nato in Svizzera da famiglia francese;
1789, sposa Wilhelmine von Cramm;
trasferitosi a Parigi, afferma la necessità di sostenere il Direttorio per assicurare la forma richiesta di equilibrio politico e stabilisce per qualche tempo rapporti con N. Bonaparte;
1795, recatosi a Parigi con Madame de Staël, si lega al gruppo degli idéologues;
De la force du gouvernement actuel (1796)
Degli effetti del Terrore (1797)
Delle reazioni politiche (1797)
1799, aderisce al colpo di stato del 18 brumaio ed entra nel tribunato; 
1802, viene epurato dal primo console e si rifugia, con Madame de Staël, nel dorato esilio di Coppet;
De l'esprit de conquête et de l'usurpation (?, scritto in Germania, vi afferma ideali di moderata libertà)
Principes de politique (1806)
1808, sposa in segreto Charlotte von Hardenberg;
Della religione considerata nella sua origine e nella sua evoluzione (Germania 1811-14, i primi tre tomi saranno pubblicati nel 1824-27)
1815, rientrato in Francia, al ritorno di Napoleone I dall'isola d'Elba tenta di fuggire ma viene da questi perdonato e impiegato in pubblici uffici;
dopo Waterloo si trova di nuovo in difficoltà, ma riesce ancora ad avere incarichi politici.
Adolphe (1816, romanzo breve)
Corso di politica costituzionale (1818-20)
1819, viene eletto al parlamento;
1830, sostenitore della monarchia di luglio e della nuova monarchia di Luigi Filippo, viene nominato da quest'ultimo presidente di una sezione del consiglio di stato; muore l'8 dicembre e gli vengono decretati funerali di stato;
altri lavori letterari pubblicati postumi:
Journaux intimes (Diari)
Cahier rouge (Quaderno rosso)
Cécile (Cecilia).

Dessolles, Jean-Joseph-Paul-Augustinmarchese (Auch, Gers 3 luglio 1767 – château de Monthuchet de Saulx-les-Chartreux, Essonne 2 novembre 1828) militare e politico francese.

Doumerc, Jean-Pierre (1767-1847) militare francese;
comandante di una brigata di cavalleria, è ispettore generale della cavalleria sotto Louis XVIII;
1815, per aver aderito all'appello di Napoleone I di ritorno dall'Elba, viene destituito;
1830, viene richiamato in servizio attivo da Luigi Filippo.

Dupont de l'Eure, Jacques-Charles (Le Neubourg 27 febbraio 1767 – Rouge-Perriers 3 marzo 1855) politico francese;
intrapresa la carriera forense, diviene magistrato;
1789, aderisce alla Rivoluzione;
1795, diviene membro del Consiglio dei Cinquecento;
1813, eletto deputato dell'Assemblea legislativa;
1814, eletto alla Camera;
1815, durante i Cento giorni diviene membro della Camera dei Rappresentanti; dopo la caduta di Napoleone I e la Restaurazione, viene espulso dalla magistratura per le sue idee repubblicane;
1830, la "Rivoluzione di Luglio" vede la cacciata dal trono francese di Carlo X e l'ascesa della monarchia liberale di Luigi Filippo I; 31 lug-27 dic, ministro della Giustizia nel "governo de Broglie", si dimette dissentendo dalla politica conservatrice dell'esecutivo;
1848, 24 febbraio, caduta anche la monarchia di Luigi Filippo I e proclamata la Seconda Repubblica, diviene Primo ministro del governo provvisorio, che vara alcune importanti riforme: l'abolizione della schiavitù nelle colonie francesi, la riduzione della giornata lavorativa a otto ore, l'abolizione della pena di morte e la creazione degli ateliers nationaux (opifici nazionali), ovvero fabbriche gestite direttamente dagli operai; fissa inoltre per l'aprile successivo le elezioni per l'Assemblea costituente; 23 aprile, le elezioni vedono la vittoria dei moderati; 4 maggio, si insedia l'Assemblea; 9 maggio, egli dà le dimissioni, lasciando il posto a François Arago;
1852, dopo il colpo di Stato di Napoleone III e la proclamazione del Secondo Impero, si ritira a vita privata;
1855, 3 marzo, muore a Rouge-Perriers.

Durutte, Pierre-François-Joseph (1767-1827) militare francese;
si distingue nella battaglia di Jemappes ed è poi generale nell'esercito del Reno;
in seguito partecipa alle campagne di Germania e di Russia;
1814, governatore di Metz, vi rimane anche sotto Louis XVIII;
1815, durante i Cento giorni si riunisce a Napoleone I;
rimane mutilato di una mano e gravemente sfregiato sul volto a Waterloo.

Edgeworth, Maria (Bourton Abbots, Oxfordshire 1767-Edgeworthstown, Longford 1849) scrittrice anglo-irlandese, figlia del pedagogista Richard L. Edgeworth.
The Parent's Assistant (1796-1800, L'assistente del genitore, serie di racconti morali e popolari, scritta col padre)
Castle Rackrent (1800)
Belinda (1801)
The Absentee (1812, L'assenteista)
Ormond (1817)
Helen (1834).

Fabre d'Olivet, Antoine (Ganges, Hérault 1767-Parigi 1825) scrittore francese, filologo e cultore dell'occultismo che influenzò mistici e occultisti da P.-S. Ballanche a P. Leroux, e raggiunsero per loro tramite A. de Lamartine, V. Hugo, G. Sand;
Lettere a Sofia sulla storia (1801, farraginoso panorama dai tempi antichi alla morte di Ciro)
Il Trovatore, poesie occitaniche del XIII secolo (1803, la sua opera più importante)
La lingua ebraica ricostituita (1815-16, trattato che pretende di ricostituire la lingua originaria dell'umanità)
Storia filosofica del genere umano (1822, sono evocati fantasticamente 12.000 anni di storia).

Fievee, Joseph (1767-1839) tipografo e poi giornalista francese;
è incaricato dal primo Console Napolone Bonaparte di controllare l'opinione pubblica;
nominato direttore del «Journal des Débats», mantiene l'incarico per poco tempo.

Gioia, Melchiorre (Piacenza 20 settembre 1767-Milano 2 gennaio 1829) economista, scrittore, giornalista e pubblicista italiano; preso l'abito sacerdotale lo depose dopo l'invasione francese;
1797, marzo, è arrestato a Piacenza a causa delle sue idee rivoluzionarie; novembre, viene rilasciato grazie a N. Bonaparte essendo il suo nome già celebre per la sua premiata Dissertazione scritta per il concorso sul tema "Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità d'Italia" e ispirata alle tesi democratiche e unitarie;
1798, gennaio-aprile, rivolge le sue critiche alla politica francese sul «Monitore Italiano»; 22 agosto-6 settembre, sul «Censore»;
1799, gennaio-aprile, idem sulla «Gazzetta nazionale della Cisalpina» e sul «Giornale filosofico-politico»; queste le procurano persecuzioni e censure finché non viene consegnato al duca di Parma e imprigionato durante la reazione austro-russa;
1800, luglio, dopo Marengo torna a Milano;
1801, riceve la carica di storiografo della Repubblica Cisalpina;
1803, F. Melzi d'Eril gli toglie la carica di storiografo per un suo scritto sul divorzio;
1807, è nominato direttore dell'ufficio di statistica del Regno Italico;
1808, elabora minuziose Tavole statistiche per la raccolta dei dati;
Logica statistica (1808)
Nuovo prospetto delle scienze economiche (1815-17)
Del merito e delle ricompense (1818-19)
1820-21, all'epoca del processo Pellico-Maroncelli, viene incarcerato a Santa Margherita;
Ideologia (1822)
Filosofia della statistica (1826)
1826, collabora agli «Annali universali di statistica».

Girodet de Roucy, Anne-Louis detto Girodet-Trioson (Montargis, Orléans 1767-Parigi 1824) pittore, litografo e scrittore francese, allievo prediletto di J.-L. David, illustrò opere di Racine, Virgilio, Anacreonte, Ossian, premio Roma nel 1789.

Godoy Alvarez de Faria, Manuel de – principe della Pace, duca d'Alcudia (Castuera, Badajoz 1767-Parigi 1851) politico spagnolo;
entra a far parte delle guardie del corpo raggiungendo in breve i più alti gradi militari grazie all'appoggio della regina Maria Luisa di Borbone-Parma moglie del re di Spagna Carlo IV;
1788, divenutone favorito e amante, diventa pure assai influente sullo stesso sovrano;
1792, creato duca d'Alcudia è nominato primo ministro al posto del suo protettore conte di Aranda;
1793, caldo fautore della dichiarazione di guerra alla Francia rivoluzionaria;
1795, conclude con il governo di Parigi la pace di Basilea che gli vale il titolo di "principe della pace" dando così l'avvio ad una stretta collaborazione della Spagna alla Francia del Direttorio e di N. Bonaparte;
1797, si giunge al trattato di Fontainebleau che apre la penisola all'occupazione militare francese;
influenzato dai principi del dispotismo illuminato intende svecchiare le arretrate strutture amministrative del paese, ma non ne è capace ed i suoi progetti rimangono tutti sulla carta;
1798, avendo tentato di accostarsi all'Inghilterra, deve lasciare il potere;
1801-1808, riacquista il potere;
1808, marzo, destituito in seguito ad una sommossa popolare, viene liberato dai francesi e costretto a firmare a Bayonne l'abdicazione di Carlo IV e la rinuncia al trono del figlio di questo Ferdinando VII in favore di Giuseppe Bonaparte; segue in esilio a Roma Carlo IV e Maria Luisa ma non ha più un ruolo politico e dopo la restaurazione non può rientrare in Spagna per l'ostilità del nuovo re Ferdinando VII;
Memorie (1836-38, di intonazione autoapologetica).

Hedouville, Nicolas-Jean-Charles (1767-1846) politico francese;
compagno di N. Bonaparte alla scuola di Brienne, diviene ministro plenipotenziario presso la Confederazione del Reno.

Hofer, Andreas (San Leonardo in Passiria 1767-Mantova 1810) patriota tirolese, oste di mestiere, uno degli animatori della resistenza contro i francesi;
1805, Napoleone I cede il Tirolo alla Baviera; 
1809, 9 aprile, scoppia la rivolta popolare antibavarese da lui concertata con l'arciduca Giovanni d'Asburgo; egli batte ripetutamente il nemico, assume a Innsbruck il governo militare e civile della regione e prosegue in una disperata guerra di liberazione del paese; ottobre, con la pace di Schönbrunn l'Austria è costretta a riconoscere la spartizione del Tirolo tra i regni di Baviera e d'Italia; di fronte alle soverchianti forze francesi, bavaresi e italiane, egli è costretto a rifugiarsi in una capanna tra i monti; tradito, è consegnato ai francesi che lo traducono prigioniero a Mantova;
1810, 20 febbraio, viene fucilato.

Humboldt, Wilhelm von (Potsdam 22 giugno 1767 – Tegel, Berlino 8 aprile 1835) filosofo, linguista e politico tedesco, creatore della moderna scienza del linguaggio.
[Fratello del naturalista Alexander (1769-1859).]

Isabey, Jean-Baptiste (1767-1855) pittore francese;
pittore di moda alla corte di Versailles, lasciato in pace durante il Terrore, torna alla ribalta nel periodo del Direttorio diventando pittore e disegnatore privato dell'imperatore;
sotto Louis XVIII gode uguale stima.

Jackson, Andrew (Waxhaw Creek, Carolina del Sud 15 marzo 1767-Nashville, Tennessee 8 giugno 1845) politico statunitense, dell'ala dei democratic republicans;
1829 4 marzo - 4 marzo 1837, 7° presidente degli Stati Uniti d'America.

Koller, Franz barone di (1767-1826) militare austriaco;
generale, si comporta valorosamente alla capitolazione di Ulm;
ad Aspern si trova accerchiato da dodici reggimenti di corazzieri francesi senza mezzi per affrontarli, ma riesce a rompere l'accerchiamento;
1815, accompagna Napoleone I all'isola d'Elba come commissario austriaco.

La Bourdonnaye, François Régis deconte de La Bretèche (La Varenne 19 marzo 1767 – château de Mésangeau, vicino a Drain, Maine-et-Loire 28 luglio 1839) politico francese.
[Figlio di Joseph Avoye de La Bourdonnaye de Liré (ramo cadetto della famiglia de La Bourdonnaye) e di Bonne Jeanne Tranchant du Tret.]

Laffitte, Jacques (Bayonne 1767-Parigi 1844) finanziere e politico francese;
[Figlio di un povero carpentiere.]
1788, si impiega presso il banchiere Perrégaux;
1800, diventa socio dell'azienda di questi;
1804, divenuto direttore, grazie alla sua abilità diventa presto proprietario di un'ingente fortuna;
1809, è nominato reggente della Banca di Francia;
1814-19, governatore della Banca di Francia, amministra dopo Waterloo i residui beni di Napoleone I e dà un importante contributo personale alle stremate casse dello stato;
1816, deputato liberale;
1829, si oppone all'intervento francese contro il regime costituzionale introdotto in Spagna dopo l'insurrezione di Rafael de Riego;
1830, luglio, tra i principali oppositori a Carlo X nelle giornate rivoluzionarie, è nel gruppo dirigente che manovra la transizione alla monarchia orleanista e "borghese" di Luigi Filippo; ministro delle finanze nel governo provvisorio del marchese di La Fayette;
1830 novembre-marzo 1831, presidente del consiglio, promuove la riforma elettorale che raddoppia il numero degli elettori e sopprime la pena di morte per reati politici; contrario ai principi direttivi della politica della Santa Alleanza, è uno strenuo difensore del non intervento contro i gruppi rivoluzionari e i regimi costituzionali europei; costretto a dimettersi in seguito al prevalere delle correnti liberali più moderate, abbandona la vita politica.

La Rochefoucauld, Alexandre – conte di Liancourt (1767-1841) militare francese;
[Figlio di François-Alexandre duca di Liancourt, fratello di François e marito della contessa de La Rochefoucauld, dama d'onore di Josephine, e padre di Adèle-Marie (1793-1877) che ha sposato il principe Francesco Borghese.]
1792, ufficiale nell'esercito del marchese di La Fayette;
1800, è creato prefetto di Seineet-Marne;
1802, comincia a svolgere azioni diplomatiche su incarico di N. Bonaparte;
dopo la Restaurazione è alla Camera dei deputati.

Lecchi, Giuseppe (1767-1836) nobile italiano;
bresciano, dapprima serve nell'esercito austriaco;
da N. Bonaparte viene creato generale di brigata della Repubblica Cisalpina;
in seguito si occupa della formazione di una legione italiana a Tolone;
1799, dopo il 18 Brumaio viene ammesso al servizio della Francia;
1810, ne viene espulso per abuso di potere.

Michaud, Joseph-François (Albens, Savoia 1767-Passy, Parigi 1839) storico francese;
1790, recatosi a Parigi manifesta ben presto idee monarchiche nei suoi articoli giornalistici; durante la rivoluzione fonda il giornale monarchico e filoBorboneco «La Quotidienne»; viene arrestato, ma riesce a fuggire;
1795, è condannato a morte in contumacia;
rientrato a Parigi dopo l'avvento di N. Bonaparte è di nuovo arrestato per alcuni scritti chiaramente antinapoleonici e, una volta liberato, abbandona il giornalismo e si dedica agli studi storici;
Biografia moderna (1806, dizionario degli uomini più noti del periodo rivoluzionario, sequestrato dalla polizia)
Storia delle crociate (1811-12)
Biografia universale (1811-12, in collaborazione con il fratello)
con la restaurazione Borboneca fa rinascere «La Quotidienne» di cui è direttore;
Raccolta di memorie per servire alla storia di Francia (1836-44, con J.-J.-F. Poujoulat).

Montmorency-Laval, Mathieu-Félicité duca di (Parigi 1767-1826) politico francese;
combattente in America è impregnato di idee di libertà;
1789, viene eletto per la nobiltà di Montfort-L'Amaury agli Stati generali; si unisce al Terzo stato, vota l'abolizione dei diritti feudali e dei titoli nobiliari ed è aiutante di campo di N. Luckner
1792, 10 agosto, dopo tale data emigra in Svizzera;
la caduta dell'assemblea legislativa ne segna il passaggio nelle file degli emigrati controrivoluzionari; diviene l'amante di Madame de Staël;
rientra sotto il direttorio, limitandosi a frequentare il salotto di Mme Récamier e durante l'impero si tiene lontano anche dai circoli politici;
1815, abbandona ogni posizione liberaleggiante: aiutante del conte d'Artois, vota la morte di M. Ney e il ritorno dei gesuiti, ed è Gran maestro dei cavalieri della fede;
1821-22, ministro degli esteri e presidente del Consiglio al debutto della Seconda Restaurazione, appoggia al congresso di Verona l'intervento armato contro i liberali spagnoli.

 Moreton, Hippolyte-César de – marchese di Chabrillant (1767-1835) nobile francese appartenente ad una delle famiglie più nobili del Delfinato;
mentre tenta di fuggire in Inghilterra, viene arrestato e messo in prigione a Tolone;
durante l'invasione della plebaglia che vuole mettere a morte i detenuti, viene salvato da N. Bonaparte e G.-L. Bizanet;
durante la Restaurazione è deputato alla "Chambre Introuvable".

Murat, Joachim (La Bastide-Fortunière, Lot 1767/71-Pizzo, Catanzaro 1815), maresciallo di Francia, re di Napoli.

Oudinot, Nicolas-Charles - duca di Reggio (1767-1847) maresciallo di Francia, padre di Nicolas-Charles-Victor (quello di Lipsia);
1789, soldato di fanteria durante la Rivoluzione;
tenente colonnello dei volontari della Meuse;
partecipa a tutte le campagne della Rivoluzione e dell'Impero segnalandosi particolarmente ad Austerlitz e a Friedland;
governatore di Danzica e poi di Erfurt;
1809, per la sua condotta a Wagram, riceve il bastone di maresciallo e il titolo di duca di Reggio;
1812, partecipa alla campagna di Russia;
1813, … e alle campagne in Germania e in Francia;
aderisce alla Restaurazione, ricevendo il comando della Guardia nazionale e il titolo di pari.

Pasquier, Etienne-Denis [detto cancelliere Pasquier] – barone (poi duca) di Pasquier (Parigi 21 aprile 1767 – Parigi 5 luglio 1862) politico francese.


Pino, Domenico (Milano 1767-Cernobbio, Como 1826) militare lombardo;
1796, si arruola volontario nell'armata di N. Bonaparte, servendo poi la Repubblica Cisalpina con il grado di colonnello e di generale;
1805-06, ministro della guerra nel Regno Italico, prende parte successivamente alle campagne napoleoniche in Prussia, in Spagna e in Russia;
1812, 17 febbraio, parte per la campagna di Russia al comando della 15ª divisione facente parte del IV Corpo d'armata alla guida di E. de Beauharnais;
nell'ultimo periodo del Regno Italico, sospettato di intesa con G. Murat, cade in disgrazia; al momento del passaggio della Lombardia sotto il dominio asburgico, tiene la reggenza municipale di Milano;
pur nominato feldmaresciallo dagli austriaci, si ritira a vita privata;
1826, 29 marzo, muore nella sua villa di Cernobio.

Ramolino, André (1767-1831) funzionario francese;
[Parente di N. Bonaparte.]
è da questi creato direttore dei Contributi diretti;
viene eletto senatore.

Rohan-Rochefort, Charlotte de (Parigi, 25 ottobre 1767 – Parigi, 1º maggio 1841) nobildonna francese appartenente al casato dei Rohan;
[Figlia di Charles Jules Armand de Rohan-Rochefort, principe di Rohan-Rochefort, e di Marie-Henriette d'Orléans-Rothelin, ultima esponente del ramo degli Orléans-Rothelin.
Discendenti dei sovrani di Bretagna, i membri del casato dei Rohan, hanno diritto al titolo di "Altezza".
Nipote del card. Louis-René-Édouard de Rohan-Guéménée, del quale è erede universale.
1804, 18 febbraio, a Baden sposa segretamente (essendo ad esso contrario il nonno paterno dello sposo) L.-A.-H. de Bourbon-Condéprincipe di Condé, duca d'Enghien, (1772-21 marzo 1804), l'ultimo duca di Enghien, fucilato nel 1804 nel fossato del Castello di Vincennes con l'accusa di tradimento, per ordine di Napoleone I.]

1804, dopo la morte del marito, non si risposa più, vivendo nella memoria dell'amato consorte, fino al raggiungimento del 73º anno di età.

Saint-Just, Louis-Antoine-Léon (Decize, Nièvre 1767-Parigi 1794) politico francese, definito l' "Arcangelo della morte" da J. Michelet;
[Di famiglia borghese agiata (figlio di un capitano di cavalleria).]
studia nel collegio degli Oratoriani a Soissons;
1788, dopo un'adolescenza scioperata e avventurosa, si laurea in giurisprudenza,;
Organt (1789, poema d'intonazione libertina)
1790, luglio, si reca a Parigi con un reparto della guardia nazionale per la festa della federazione ed entra in contatto epistolare con M. Robespierre;
Spirito della rivoluzione della costituzione di Francia (1791, in cui è evidente l'influsso di Montesquieu)
1792, settembre, viene eletto deputato alla convenzione; 13 novembre, con un celebre discorso chiede la pena di morte per Louis XVI, spostando il dibattito dal piano giuridico a quello politico; diventa la punta di diamante del gruppo montagnardo e robespierrista contro i girondini;
1793, 30 maggio, membro del comitato di salute pubblica;
1794 
26 febbraio, pronuncia un discorso apologetico del terrore e presenta i decreti di ventoso (febbraio-marzo) che dispongono la confisca dei beni dei sospetti e la loro distribuzione ai patrioti indigenti; accusa di fronte alla convenzione G.-J. Danton ed Hébert
giugno, condivide con M. Robespierre la responsabilità del "grande terrore";
27 luglio, (9 termidoro), è coinvolto nel crollo del regime dittatoriale; 
28 luglio, viene trascinato alla ghigliottina insieme a M. Robespierre e Couthon.

Saussure, Nicolas-Théodore de (Ginevra 1767-1845) chimico e naturalista svizzero, figlio di Horace-Bénédict (1740-1799), accompagnò il padre in diverse spedizioni sulle Alpi e studiò l'uso che le piante fanno dell'anidride carbonica.

Say, Jean-Baptiste (Lione 1767-Parigi 1832) economista francese, figlio di un commerciante;
1792, partecipa come volontario alla campagna, durante la rivoluzione francese; membro del tribunato, viene espulso per la sua avversione a Napoleone;
Trattato di economia politica (1803)
1815, dopo un periodo dedicato agli affari, è chiamato a tenere i primi corsi accademici di economia in Francia all'Athénée;
1819, titolare della cattedra di economia industriale al Conservatoire National des Arts et Métiers;
Corso completo di economia politica pratica (1829)
1831, professore di economia politica al College de France.

Schlegel, August Wilhelm von (Hannover 1767-Bonn 1845) scrittore tedesco, fratello di Friedrich (1772-1829), entrambi figli di Johann Adolf, un ecclesiastico, e nipoti del tragediografo Johann Elias (1719-1749).

Sommerset, lord Charles (1767-1831) governatore del Capo di Buona Speranza.

Takizawa Okikuni o Kyokutei Bakin (Yedo, odierna Tokyo, 1767-1848) romanziere giapponese, autore di circa trecento opere da cui il teatro Kabuki trasse soggetti popolarissimi;
Chinsetzu Yumiharizuchi (1806-10, Storia meravigliosa della luna tesa ad arco)
Raigo ajari Kwaisoden (1807, Storia curiosa dei topi dell'abate Raigo)
Shosen joshi aki no nana-Kusa (1808, Le sette erbe d'autunno)
Nanso Satomi hakkenden (1814-41, La storia degli otto cani dei Satomi, romanzo in 106 libri, usciti a dispense con successo strepitoso).

Tallien, Jean-Lambert (Parigi 23 gennaio 1767 – Parigi 16 novembre 1820) politico francese, giornalista, collaboratore del «Moniteur»;
[Figlio di un maggiordomo del conte di Bercy.]

Tarbe, Jean-Bernard (1767-1842) ingegnere francese;
costruttore di ponti e strade durante la Rivoluzione;
ispettore generale durante l'Impero.

Verdier, Jean-Antoine (1767-1839) militare francese,
1792, militare nell'esercito dei Pirenei Orientali;
1794, aiutante di campo di P.-F.-C. Augereau;
1795, capo di S.M. di P.-F.-C. Augereau;
con il grado di generale segue N. Bonaparte in Egitto e in seguito partecipa a tutte le battaglie dell'Impero; 1830, dopo la rivoluzione diventa comandnate della Guardia nazionale di Lione.

Vilate, Joachim o Sempronius-Gracchus Vilate (Ahun, Creuse 9 ottobre 1767 – Parigi 7 maggio 1795, ghigliottinato) rivoluzionario francese.
[Figlio di François Vilate, chirurgo-giurato ad Ahun, e di Marie Decourteix (o de Courteix), una famiglia borghese dell'Haute-Marche.]

Vincent, François-Nicolas (Parigi, 1767 – Parigi, 24 marzo 1794, ghigliottinato) rivoluzionario francese;
[Figlio di un custode di un carcere parigino.]
è impiegato presso un avvocato per cinque anni;
1789, all'inizio della Rivoluzione, vive miseramente in una piccola stanza a Parigi, rue de Tournon; insieme al compagno Ch.-Ph. Ronsin, porta la rivoluzione nel proprio paese; si fa presto conoscere come un leader sanculotto radicale ed è il più giovane degli uomini seguaci di J.-R. Hébert; al suo ritorno a Parigi, diventa uno dei primi membri del club dei Cordiglieri ed presto eletto segretario-cancelliere;
1792, elettore nella sezione del Teatro francese (Sezione Marat); 10 agosto, dopo questa famosa giornata, entra al Consiglio generale della Commune di Parigi, dove sostituisce Fabre d'Églantine, eletto alla "Convenzione nazionale"; nominato lo stesso mese commissario del Consiglio Direttivo, ottiene al termine del suo incarico una posizione temporanea di capo dell'ufficio dei riferimenti al Ministero della Guerra;
11 novembre, è nominato segretario dell'Assemblea elettorale di Parigi;
1793, 28 febbraio, ottiene le funzioni di Commissario delle guerre, che rifiuta, preferendo rimanere a Parigi; in seguito è nominato Commissario all'armata dell'ovest di Berruyer;
[Una funzione che sembra non abbia effettivamente occupato.]
aprile, al momento del suo arrivo presso il Ministero della Guerra, il ministtro Bouchotte lo nomina segretario generale del dipartimento della guerra;
[Una funzione che manterrà fino al suo arresto. Soprattutto con questa posizione riempie gli uffici del Ministero di patrioti rivoluzionari conclamati. È questo lavoro che gli permette di portare più potere ai sanculotti.]
7 dicembre (27 Frimaio, Anno II), viene arrestato su ordine del "Comitato di sicurezza generale" e internato alla prigione del Lussemburgo; 21 dicembre (1 Nevoso, Anno II ), al Club dei giacobini è difeso da J.-R. Hébert;
1794, 2 febbraio, rilasciato, intraprende la lotta degli hébertisti contro gli indulgenti di G.-J. Danton e contro il governo rivoluzionario;
[J.-R. Hébert, redattore e editore del «Le Père Duchesne», lo trascina, tra gli altri, in una campagna contro quello che ritengono la molle "moderazione" del "Comitato di salute pubblica", insieme con i tentativi di sostegno alla campagna di "de-cristianizzazione" in Francia.]
egli sostiene il rovesciamento di M. Robespierre, e quando lui e i suoi compagni hébertisti sono percepiti pericolosi per la loro opposizione, M. Robespierre reagisce con gli arresti e il processo per "attività di tradimento";
13-14 marzo, viene arrestato con J.-R. Hébert e altri hébertisti;
21-24 marzo, nel processo gli hébertisti, insieme ad alcuni dei loro amici e compagni, sono accusati di aver tentato di rovesciare il "Comitato di salute pubblica" per favorire il ristabilimento della monarchia e di cospirare con gli stranieri per abbattere la Repubblica; anche se nessuna prova tangibile è prodotta a sostegno di tali accuse, lui e i suoi compagni hébertisti sono giudicati colpevoli e condannati a morte dal Tribunale rivoluzionario;
24 marzo (4 Germinale, Anno II), 27enne, viene ghigliottinato a Parigi con gli altri capi cordiglieri.

Wrede, Karl Philip principe di (1767-1838) militare bavarese;
1795, colonnello, combatte a fianco dell'arciduca Carlo e protegge a Hohenlinden la ritirata dell'esercito austriaco;
1805, generale dell'armata bavarese combatte per la Francia contro gli austriaci;
1809, combatte per la Francia contro gli austriaci;
1812, partecipa alla campagna di Russia;
1813, è alla testa dell'armata dell'Inn;
ottobre, dopo la battaglia di Lipsia conclude con gli austriaci il patto di Ried; voltatosi contro la Francia, tenta di tagliare la ritirata a Napoleone I ma viene sconfitto a Hanau; insegue poi l'imperatore dei francesi;
1814, è presente durante i combattimenti a fianco della coalizione;
diventa feldmaresciallo e principe;
1815, prende parte al congresso di Vienna divenendo in seguito presidente della Camera Alta e generalissimo bavarese.

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La rivoluzione industriale

«segue da 1765»
1767, R. Arkwright, che sarà uno dei primi industriali inglesi, costruisce il telaio a rullo (frame), a cui viene successivamente applicata l'energia idraulica (water-frame, filatoio ad acqua), e una cardatrice a rullo, anch'essa azionata ad energia idraulica, in sinergia con la filatrice meccanica; trattasi di macchinari poco costosi che permettono di produrre un filato grosso e resistente, adatto a tessuti in puro cotone;
apertura del canale Mersey-Trent;
«segue 1768»

Stampa

«segue da 1766»
1767,
Inghilterra
William Strahan, compatriota e talvolta socio dell'editore Andrew Millar, rischia 500 sterline sulla Inquiry into the Principles of Political Economy (la spiegazione del mercantilismo) di James Steuart Denham.
(Di sole 30 sterline all'anno è il costo della vita, tanto per un raffronto).]
Francia
Joseph Eisen e Pierre-Philippe Choffard forniscono i disegni al tratto e le miniature per le Metamorfosi di Ovidio (fino al 1771).
Parigi
il duca de la Vallière mette in vendita i doppioni della sua collezione libraria: 5633 titoli.
[Il catalogo è curato da Guillaume-François De Bure [il Giovane].
La prossima sua vendita avverrrà nel 1772.]
«segue 1768»

Encyclopédie

«segue da 1766»
1767, 
«segue 1768»

«Ephémérides du citoyen»

«segue da 1765»
1767, dopo l'adesione di N. Baudeau alle dottrine fisiocratiche, il periodico diventa l'organo ufficiale di questa scuola;
«segue 1769»

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