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Papa segretario di Stato: cardinale Torrigiani; 1761
cardinali: «segue
da 1760» Congregazione «segue
da 1760» Di questi solo una parte, da un minimo di 51.000 a un massimo di 75.000, subirono un vero e proprio processo formale, e sul totale dei processi celebrati, le condanne a morte furono il 2%. Ecco il bilancio complessivo: «Con queste stime suddivise per tipo di delitto contro la fede si arriverebbe in via ipotetica a un minimo di 1100 a un massimo di 1400 roghi, in media 1250» [Andrea del Col, L'Inquisizione in Italia. Dal XII al XXI secolo, Mondadori, Milano 2006, p. 780.] Le vittime furono per la maggior parte aderenti alla Riforma protestante, a significare come in gioco vi fosse proprio il divieto di interpretare e vivere diversamente il messaggio di Gesù. Tra questi: . Fanini Fanino, . Cabianca Domenico, . Gentile Jacobetto, . Bonelli Giacomo, . Pascale Giovan Luigi, . Fonzio Bartoloneo, . Rizzetto Antonio, . Magnavacca Marco, . Cellario Francesco, . Bartocci Bartolomeo, , Ghirlingani Antenore, . Saliceti Giacomo, . Donzellini Girolamo. Tra i filosfi e umanisti: . Spinola Publio Francesco, . Carnesecchi Pietro, . Paleario Aonio, . Pucci Francesco, . Bruno Giordano, . Vanini Giulio Cesare, , Campanella Tommaso, . Galilei Galileo. . ecc. La pratica inquisitoriale non fu un incidente o una svista o un fenomeno marginale; fu un'azione sistematica e continua, teorizzata dai papi, dai concili e dai teologi più aurotorevoli, durante centinaia di anni e con posizione assolutamente centrale nel governo della Chiesa, visto che la Congregatio Sancta Inquisitionis era di gran lunga la più importante tra le congregazioni scaturite dal Concilio di Trento. Basta leggere cosa scrisse san Tommaso d'Aquino nella Summa theologiae! Occorre inoltre ricordare che il Magistero pontificio non ha rinunciato all'Inquisizione di sua spontanea volontà, ma solo perché costretto dall'avanzatare della coscienza civile. Per la scomparsa dell'Inquisizione e delle sue violenze dalla società occorre ringraziare l'Illuminismo. Dice al riguardo il giurista cattolico Ernst-Wolfgang Böckenförde: «Occorre ammettere che la libertà religiosa deve la sua origine non alle Chiese, né ai teologi e neppure al diritto naturale cristiano, bensì allo stato moderno, ai giuristi e al diritto razionale mondano.» «Uccidere un uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un uomo» (S. Castellion) [Vito Mancuso, Io e Dio, Garzanti 2011]
1761, G.B. Morgagni, con il De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis, inaugura l'anatomia patologica come disciplina medica. Domenico Cotugno descrive per la prima volta gli acquedotti del vestibolo e della chiocciola dell'orecchio, dimostrando inoltre che il labirinto è completamente pieno di liquido e privo d'aria. |
ANNO 1761 1761: viene registrata
l'ultima esecuzione capitale
– Andreossy, Antoine-François
(1761-1828) militare francese di origine italiana;
Torna su1794-97, nella campagna d'Italia con N. Bonaparte dirige il genio pontieri, partecipando poi alla campagna in Egitto; 18 brumaio, capo di SM di N. Bonaparte, contribuisce al colpo di stato; è nominato generale di divisione e poi ambasciatore a Londra, quindi plenipotenziariio a Vienna e a Costantinopoli. – Anelli, Angelo (Desenzano sul Garda 1761-Pavia 1820) letterato italiano, autore di una quarantina di libretti per i maggiori operisti del secolo (Rossini, Piccinni, Cimarosa, ecc.); 1793-1817, lavora per la Scala di Milano; L'Italiana in Algeri (1813, musicato da G. Rossini) La Griselda, ecc. – Asinari, Antonio Maria Filippo – conte di San Marzano (1761-1828) diplomatico piemontese; [Figlio del governatore del Piemonte.] intrapresa la carriera diplomatica all'inizio della guerra tra la Sardegna e la Francia, viene mandato a Vienna per trattare col governo austriaco; non essendo stato accolto con molta cordialità, si rivolge alla Francia e N. Bonaparte lo appoggia presso il Direttorio pronunciandosi per un'alleanza col re di Sardegna; 1813, ministro plenipotenziario a Berlino, fa uso di tutta la sua influenza per trattenere il re di Prussia nell'alleanza francese; nominato ministro dal re di Sardegna, si dimette dopo l'abdicazione di Vittorio Emanuele. – Barclay de Tolly, Michel principe (1761-1818) generale russo; 1788, prende parte alla campagna di Turchia; 1790, … di Svezia; 1794, … di Polonia; 1807, … di Prussia; 1808, … di Finlandia; 1810, ministro della guerra; 1812, dopo aver partecipato alla campagna abbandona il comando a seguito di dissensi con Kutusof; 1813, riprende servizio; 1813-1814, ha una parte importante nelle campagne di Sassonia e di Francia. – Barnave, Antoine-Pierre-Joseph-Marie (Grenoble 22 ottobre 1761 – Parigi 29 novembre 1793) politico francese, protestante, deputato alla Costituente per il Delfinato; 1781, diviene avvocato; 1788, si fa notare nella ribellione dei Notabili e dei parlamenti contro il re; condivide con J.-J. Mounier l'esperienza delle rivendicazioni per la costituzione degli stati provinciali e l'assemblea di Vizille; Contre les Édits du 8 mai et le rétablissement des Parlaments (1788) 1789, con il conte di Mirabeau partecipa ai disordini di Grenoble e chiede il rientro di J. Necker; 1790, ottobre, dà vita, insieme con A.-J.-F. Duport, i fratelli Lameth, M. Robespierre e Petion al club che si chiamerà i Giacobini; nella Costituente si oppone agli "anglofili" guidati da J.-J. Mounier; lo stesso mese viene eletto alla presidenza dell'Assemblea; 1791, luglio, insieme ad A. Lameth e A.-J.-F. Duport, diventa il consigliere della Corte; tenta inutilmente la mediazione tra il re e l'Assemblea, tanto che diversi nobili liberali legati alla Monarchia, come il ministro degli Esteri Montmorin e la Regina stessa, lo vedono come un alleato per evitare l'anarchia; visti anche i disordini popolari crescenti, si sposta a destra appoggiando la legge di Le Chapelet, fondando il giornale «Le Logographe» finanziato dalla Corte e opponendosi, dopo Varennes, alla destituzione del re; con il Triumvirato riorganizza la Guardia Nazionale consentendone l'accesso solo alla borghesia, modifica la emananda Costituzione accentuandone il carattere censitario e ne appoggia la promulgazione del 13 settembre; 1792, durante l'Assemblea legislativa,con il peggiorare della situazione, diventa il consigliere segreto del re, ne cura la corrispondenza all'estero, senza mai tradire - sembra - i suoi ideali; si oppone strenuamente alla guerra; Introduzione alla Rivoluzione Francese (1792, scritta subito dopo lo scioglimento dell'Assemblea Costituente) 15 agosto, viene arrestato; 1793, 29 novembre, viene giustiziato. – Bazire, Catherine-Ursule (1761-?) cantante francese; [Moglie di J.-F. Carteaux.] – Beck, Jakob Sigismund (Danzica 6.8.1761-Rostock 29.8.1840) filosofo tedesco, discepolo di Kant a Königsberg e poi professore all'università di Rostock, contribuì a diffondere quella interpretazione del criticismo che doveva sfociare nell'idealismo Compendio esplicativo degli scritti critici del professor Kant, per suggerimento dello stesso (1793-96, in 3 voll., di cui l'ultimo, il più importante: L'unico punto di vista possibile dal quale la filosofia critica può essere giudicata - 1796) Abbozzo di filosofia critica (1796) Commentario della metafisica dei costumi di Kant (1798). – Berlier, Théophile (Dijon 1° febbraio 1761 – Dijon 12 settembre 1844) politico francese. – Beugnot, Jacques Claude – conte (Bar-sur-Aube 25 luglio 1761 – Bagneux 24 giugno 1835) politico francese. – Boulay de la Meurthe, Antoine-Jacques-Claude-Joseph – conte (Chaumousey 19 febbraio 1761 – Parigi 4 febbraio 1840) politico francese; [Nato in una famiglia di coltivatori agiati del futuro dipartimento dei Vosgi. Padre di: . conte Henri Boulay, vice-presidente della Repubblica francese nel 1849; . conte François-Joseph Boulay; . Henriette (1809-1884) che sposa nel 1834 Louis-Jules Chodron e sarà la madre d'Alphonse Chodron de Courcel, avo di Geoffroy Chodron de Courcel e Bernadette Chirac.] appoggiato dallo zio, curato di Vandœuvre-lès-Nancy, compie gli studi di diritto a Nancy; 1789, diventa avvocato a Parigi; allo scoppio della Rivoluzione vive a Parigi ed è legato a Camille Desmoulins; 1792, tornato a Nancy, è volontario in un battaglione della Meurthe; poi giudice al tribunale del distretto di Nancy; 1794, solo dopo la caduta di M. Robespierre ha cariche politiche; 1795, è nominato presidente del tribunale di Nancy; 1797, sotto il Direttorio viene eletto deputato del dipartimento della Meurthe al Consiglio dei Cinquecento, dove diviene «l'âme » del partito moderato; è alleato al Direttorio nel colpo di stato del Fruttidoro; 1799, 9 novembre (18 Brumaio), aderisce al colpo di Stato seguendo da ora la fortuna di N. Bonaparte; durante il Consolato ha parte nella pacificazione religiosa; Essai sur les causes qui amenèrent en Angleterre l'établissement de la République (1799) 1800, 4 gennaio, N. Bonaparte lo nomina presidente della sezione di legislazione al Consiglio di Stato, dopo che ha rifiutato il minsitero della Polizia, ed ha parte attiva nella redazione del Codice napoleonico; 1808, viene creato conte dell'Impero; 1810, viene chiamato al consiglio privivato; 1814, viene chiamato al consiglio di reggenza; 1815, durante i Cento giorni diviene ministro della Giustizia (22 giu-7 lug): è uno dei redattori dell'Acte additionnel aux constitutions de l'Empire; tenta invano di insediare Napoleone II; al ritorno dei Borbone viene esiliato in Germania; Tableau politique des règnes de Charles II et de Jacques II (1818) 1819, solo ora rientra in Francia ma rimane ritirato a vita privata. – Buonarroti, Filippo (Pisa 1761-Parigi 17 settembre 1837) politico italiano; 1787, pubblica a Firenze il settimanale «Journal politique»; 1788-89, collabora alla «Gazzetta universale»; 1790, dopo essere emigrato in Corsica inizia le pubblicazioni del «Giornale patriottico di Corsica» diffondendo i principi della rivoluzione francese; 1794, è nominato commissario nazionale nei territori di Oneglia e Loano; 1795, 5 marzo, viene arrestato e tradotto a Parigi per ordine del direttorio e rimesso in libertà ad ottobre; 1796, maggio, nuovamente arrestato con F.-N. Babeuf è condannato alla deportazione a vita: dopo tre anni di confino si stabilisce a Ginevra; 1809-10, organizza una società segreta a struttura gradualistica; 1823, espulso dalla Svizzera si trasferisce a Bruxelles; 1828, Congiura per l'eguaglianza detta di Babeuf; 1830, tornato a Parigi dopo la rivoluzione del luglio, ha un ruolo centrale nello sviluppo delle organizzazioni repubblicane e comuniste; 1831-34, organizza in Italia una catena di società segrete (Apofasimeni, Veri italiani, Giovine Italia, Carboneria riformata, Amici del popolo, Pantheon, Diritti dell'uomo) con un programma più avanzato sul piano sociale della «Giovine Italia»; entra per questo in polemica con G. Mazzini. – Burette, Marie-Madeleine – Marie Babin de Grandmaison (Blois 1761 – Parigi 17 giugno 1794, ghigliottinata), cantante francese della "Comédie-Italienne"; [Come Marie Babin de Grandmaison, nome del suo padre adottivo, fu condotta davanti al Tribunale rivoluzionario, condannata a morte e ghigliottinata. Sorella di Marie-Catherine, cantante lirica, che sposa de Ferroussat, un industriale, e di Louis-François (Blois 1758-La pointe Coupée in Louisiana 1814), avvocato al Parlamento di Parigi (1780 ca) e poi direttore delle poste a Beauvais (1786) – anno in cui sposa Marie-Henriette d’Angicourt –, poi a Étampes durante la Rivoluzione (1789).] – Daunou, Pierre-Claude-François (Boulogne-sur-Mer 18 agosto 1761 – Parigi 20 giugno 1840) politico francese, prete dell'Oratorio; [Figlio di Pierre Daunou, chirurgo di Boulogne-sur-Mer, e di Marie-Antoinette-Péronne Sauzet.] prima allievo e poi insegnante presso gli Oratoriani; 1787, ordinato prete, insegna lettere, filosofia e teologia in numerosi collegi oratoriani; Influence littéraire de Boileau (1787) Mémoire sur l'origine, l'étendue et les limites de l'autorité paternelle (1788) 1789, durante la Rivoluzione francese abbraccia le "idee nuove"; 1791, avendo preso partito per la costituzione civile del clero, diviene vicario generale del vescovo costituzionale del dipartimento di Pas-de-Calais; 1792, 9 settembre, viene eletto deputato (11° e ultimo con 395 voti su 731 elettori) alla Convenzione Nazionale, in rappresentanza del dipartimento di Pas-de-Calais, dove si schiera con la Gironda e si distingue per la sua moderazione; si oppone alla messa in giudizio di Luigi XVI; Considérations sur le procès de Louis XVI (1792) 1793, 20 gennaio, al processo vota in favore della sua reclusione fino alla pace, seguita alla deportazione; è tra i firmatari della protesta contro le giornate del 30 maggio e 2 giugno che segnano l'arresto dei Girondini per cui viene a sua volta imprigionato; 1794, liberato dopo il colpo di Stato del 9 Termidoro si adopera con Madame de Staël e B. Constant per dare alla Francia un nuovo assetto istituzionale che poggia sul primato della proprietà terriera e sul libero sviluppo delle forze produttive e intellettuali; 1795, redige in gran parte la costituzione dell'anno III che inaugura il regime del "Direttorio"; rappresentante e per due volte presidente del Consiglio dei Cinquecento, membro dell'Istituto nazionale ha un grande influsso sull'attività legislativa specie nel settore della pubblica istruzione; 1798, viene inviato a Roma, dopo l'espulsione del pontefice, per preparare la costituzione della Repubblica Romana; 1799, 9 novembre (18 Brumaio, Anno VIII) al momento del colpo di Stato, al quale ha collaborato, torna in Francia; 10 novembre (19 Brumaio, Anno VIII ) fa parte della commissione intermediaria del potere legislativo e contribuisce alla redazione della Costituzione dell'anno VIII che sancisce la presa del potere di N. Bonaparte; Essai historique sur la puissance temporelle des papes (1799, Saggio storico sul potere temporale dei papi, pubblicato su richiesta di N. Bonaparte) 24 dicembre (3 Nevoso, Anno VIII) chiamato al Conseil d'État, rifiuta questo posto, ed entra fin dal giorno seguente al Tribunato, di cui diviene presidente; 1802, a causa della sua eccessiva indipendenza e dei suoi discorsi contro l'autorità eccessiva dei prefetti e dell'organizzazione dei tribunali speciali, viene eliminato dal Tribunato; 1804, dopo l'uscita dalla politica attiva e l'esclusione dal Tribunato, ottiene la carica di archivista del Corpo legislativo – "Guardia generale" degli Archivi dell'Impero – come sostituto di Armand-Gaston Camus per cui comincia a dedicarsi agli studi storici e letterari; collabora al «Journal des Savants»; 1810, censore imperiale, ottiene anche la croce di cavaliere della Legion d'onore; Saggio sulle garanzie individuali che richiede lo stato attuale della società (1818) 1840, 20 giugno, muore a Parigi. – Decres, Denis (1761-1820) militare francese; tenete di vascello nei mari dell'America e delle Indie, segue N. Bonaparte in Egitto; 1801, nominato ministro della Marina, contribuisce al riordinamento dei servizi marittimi; 1815, durante i Cento giorni è nominato membro dlla Camera dei pari; alcuni giorni dopo la seconda abdicazione di Napoleone I accetta di andare con A.J. Boulay de la Meurthe alla Malmaison per aiutare l'imperatore a fuggire dalla Francia. – Degola, Eustachio (Genova 1761-1826) ecclesiastico ligure; 1785, stringe rapporti con i giansenisti toscani e di Utrecht e con l'abate B.-H. Grégoire approfondendo la tradizione religiosa e morale di Port-Royal; 1797, dà vita a Genova, con la caduta della repubblica aristocratica, agli Annali politico-ecclesiastici (1797), poi Annali ecclesiastici (1798-99) e ai gruppi dei "missionari nazionali" o "patriottici" con la prospettiva di una costituzione civile del clero ligure; 1799, in seguito alla svolta conservatrice napoleonica viene eliminato dalla scena politica; 1801, partecipa al II concilio della chiesa costituzionale francese; 1800-05 e 1809-10, a Parigi anima le adunanze della "Société de philosophie chrétienne" e della chiesa di Saint-Séverin; 1810, entrato in contatto con A. Manzoni guida Enrichetta Blondel nella sua conversione al cattolicesimo. – Dupas, Pierre-Louis (1761-1823) militare francese, di origine savoiarda; 1789, generale, partecipa alla presa della Bastiglia; aiutante di campo di Carteaux all'assedio di Tolone; agli ordini di N. Bonaparte nell'esercito d'Italia, lo segue poi in Egitto da dove fa ritorno in patria nel 1801. – Frochot, Nicolas-Thérèse-Benoît – conte dell'Impero (Dijon 20 marzo 1761 – Rouvres-sur-Aube 29 luglio 1828) politico francese; [Nato in una famiglia borghese. Padre di Étienne (1798-1828) sotto prefetto e poi agente di cambio.] 1785, avvocato, in seguito al suo matrimonio con Denise (1757-1832), sorella del barone Claude-Auguste Petit de Beauverger, acquista una carica di notaio e di capo della polizia (prévôt) reale; 1789, eletto deputato agli Stati generali, viene incaricato di redigere i cahiers de doléances del Terzo stato della sua provincia, prima di sedere alla Costituente, dove si lega d'amicizia con Mirabeau che lo nomina suo esecutore testamentario; [Egli è l'autore el titolo VII della Costituzione, pubblicato sotto il titolo De la souveraineté nationale il cui esercizio non viene costantemente delegato.] 1793, amministratore della Côte-d'Or, viene incarceratro durante il Terrore; 1794, viene rilasciato solo dopo il 9 Termidoro, con la caduta di M. Robespierre, occupando in seguito diverse cariche amministrative; 1799, dicembre, viene eletto deputato della Côte-d'Or; 1800, 22 marzo (1° Germinale, Anno VIII), nominato da N. Bonaparte prefetto della Senna, dà le dimissioni dal suo mandato di deputato; diviene così primo prefetto della Senna e di Parigi (Étienne Mejan gli viene affiancato come segretario generale della prefettura); rimane in carica dodici anni; [Propone numerose riforme di carattere sociale (prigioni, ospedali, Monti di pietà e servizi ai bambini abbandonati), che non riesce tuttavia a far applicare completamente. Realizza i primi abbellimenti e ammodernamenti della rete stradale decisi da N. Bonaparte, tra cui la numerazione degli immobili. Fa aprire nuove strade, vie, ponti e mercati. Fa acquistare dei terreni, fuori dai confini di Parigi (dell'epoca) che fa trasformare in 4 cimiteri: cimetière du Père-Lachaise, cimetière de Montmartre, cimetière du Montparnasse e cimetière de Passy.] 1812, quando Napoleone I ritorna dalla campagna di Russia, viene destituito dalle sue funzioni a causa della fallita cospirazione dell'ex gen. C.-F. de Malet; viene nominato conte dell'Impero e grande ufficiale della Legion d'onore; 1814, consigliere di Stato onorario sotto la prima restaurazione; 1815, durante i Cento giorni si riavvicina a Napoleone I che lo nomina prefetto delle Bouches-du-Rhône; alla seconda restaurazione viene destituito e rimpiazzato dal conte di Vaublanc; si ritira quindi definitivamente dalla vita pubblica; amministra in seguito la sua proprietà d'Etufs a Rouvres sur Aube; 1828, 29 luglio, muore a Rouvres-sur-Aube. – Gallatin, Albert (Ginevra 1761-Astoria, New York 1849) politico statunitense, di aristocratica e ricca famiglia svizzera, emigrato nel 1780 nel Massachusetts e poi in Pennsylvania 1795, tra i fondatori del Partito repubblicano-democratico viene eletto alla camera dei rappresentanti 1801-14, segretario al tesoro di Th. Jefferson e di J. Madison 1812, durante la guerra tra Stati Uniti e Gran Bretagna si prodiga per la pace 1814, imposta i termini del trattato di Gand che pone fine alle ostilità. – Gambino, Giovanni Nepomuceno o Giovanni Gambini (Catania 16 febbraio 1761-Ginevra 2 novembre 1842) ecclesiastico e avventuriero italiano. – Hamilton, Emma o Amy[ly] Lyon nota come Lady Hamilton (Great Neaston, Cheshire 1765-Calais 1815), seconda moglie dell'ambasciatore sir William Douglas-Hamilton . – Iwase Denzo o Santoan Kyoden (Uedo 1761-1816) scrittore giapponese, ex illustratore di libri 1778, fa il suo esordio con un ki-byoshi (specie di libro giallo) Tamae katte go zonji no shobai (Pensate ai vostri interessi, ovvero la merce che sapete) Yedo umare uwaki no kabayaki (1785, Spiedini capricciosi di anguilla, natura di Yedo) Tsugen so-hakaki (1787, Parole di esperienza sui grandi bordelli; uno share-bon (libro piacevole o licenzioso)) 1791, sospesa la stampa dei libri licenziosi, egli si dà al commercio con notevole successo 1804, riprende solo ora a pubblicare molti altri racconti, i migliori dei quali sono gli yomi-hon (libri di lettura) Udonge momogatari (Storia di un udonge - un albero favoloso) Sakura-hime zenden akebono-zoshi (Un racconto crepuscolare: la storia completa di Sakura-hime) Mukashi-gatari inazuma-byoshi (Una vecchia storia: gli stemmi con la folgore). – Kotzebue, August von (Weimar 1761-Mannheim 1819, assassinato) prosatore e drammaturgo tedesco Menschenhass und Reue (1789, Misantropia e pentimento) 1780, diventa avvocato 1781, si reca in Russia dove è a lungo al servizio dello zar 1787-99, è drammaturgo presso l'Hoftheater di Vienna Der alte Leibkutscher Peters des Dritten (1799, Il vecchio cocchiere di Pietro III) 1800, tornato in Russia viene arrestato e inviato in Siberia; liberato poco dopo è nominato direttore del teatro di Pietroburgo 1802-06, rientrato in Germania, soprattutto nella rivista «Der Freimütige» (Il sincero), da lui diretta insieme con G. Merkel, avversa J.W. Goethe, Schiller e i romantici Die deutschen Kleinstädter (1803, I provinciali tedeschi) 1817, diventa informatore personale dello zar; spostandosi in varie località della Germania è sospettato di spionaggio 1818-19, viene assassinato dallo studente di teologia Karl Sand forse a causa del suo atteggiamento reazionario, manifestatosi con la derisione delle idee liberali e dell'entusiasmo nazionale e patriottico delle Burschenschaften nella rivista «Literarisches Wochenblatt» (Il settimanale letterario). – Laborde de Méréville, François Louis Jean-Joseph de (6 giugno 1761-Gran Bretagna 3 ottobre 1801) banchiere e politico francese; [Figlio di Jean-Joseph Laborde, uno dei finanzieri più opulenti dei regni di Luigi XV e Luigi XVI, e di Rosalie de Nettine (1737-1820), legato a una famiglia di banchieri legati alla corte dell'impero di Francia. In Austria portava il nome di "Mereville", dopo l'immenso dominio del castello di Mereville acquisito, sotto Luigi XVI, dal padre a Beauce. Cugino di Prince de Poix e quindi, da sua sorella Nathalie, parente del marchese di La Fayette. Membro della loggia "La fidélité" di Parigi.] partecipa alla Guerra d'Indipendenza degli Stati Uniti sotto Rochambeau; è procuratore generale e speciale di suo padre per le case a Santo Domingo; 1789, membro della Società dei Trenta (chiamata anche Comitato dei Trenta) – risultante da un'estensione del Partito Nazionale, contraria alla distinzione tra i tre ordini – che si riunisce attorno ad Adrien Duport per preparare l'elezione dei deputati agli Stati Generali, viene eletto deputato del Terzo stato d' Étampes; ha una relazione con la signorina Cabarrus – ora Marquise de Fontenay; [Probabilmente la sua amante all'inizio della rivoluzione.] 1792, finanzia e organizza la vendita e il trasporto in Inghilterra di parte della collezione di dipinti dei duchi di Orleans, acquistandola dal banchiere di Bruxelles Edouard de Walckiers per la somma di quasi un milione di franchi; [Che recupererà a Londra vendendo tutte le tele sul mercato nel 1798 a Michael Bryan per 43.500 sterline.] in associazione con i banchieri vicini ai politici, Walter Boyd e William Ker, della casa Boyd, Ker & Cie, via di Grammont, organizza durante i disordini rivoluzionari la rete di distribuzione di denaro che toccherà sia i membri della Convenzione che i direttori della Comune di Parigi; 10 agosto, dopo tale data entra nella clandestinità controrivoluzionaria in relazione con Ch.-A. de Calonne, ex ministro di Luigi XVI, suo zio materno; 1793, gennaio, è lui che installa D.-J. Garat come ministro degli Interni, e che finanzia la lotta degli Exagérés contro la Convenzione; marzo, emigra a Londra; 1795 [6° Messidoro, Anno III], chiede di essere rimosso dalle liste degli emigranti; sua madre, che è sfuggita alla ghigliottina a differenza di suo padre, lo aiuta a regolarizzare la sua situazione, ma fallisce; 1801, muore in Gran Bretagna. – Larivière o La Rivière, Pierre François Joachim Henry, detto Henry-Larivière (Falaise (Calvados) 6 dicembre 1761 – Parigi 3 novembre 1838) politico francese; Javvocato a Falaise, sposa le idee dei giacobini; 1791, eletto deputato all'Assemblea legislativa per il dipartimento del Calvados, si nota per il suo modo ostile verso i ministri e la Corte; 1792 20 giugno, fautore della guerra, è ostile agli emigrati e alla monarchia; rieletto deputato del Calvados alla Convenzione nazionale, siede con i Girondini e nel corso della Rivoluzione si scontra con i Montagnardi; divenuto membro del Comitato di Legislazione, si mostra molto più moderato verso Luigi XVI; al momento del processo al re si astiene sulla questione della colpevolezza; [Egli dice: «ayant participé à la confection du décret qui ordonne que Louis sera jugé, mais qu'ayant voté contre l'amendement de ce même décret, qui porte que Louis sera jugé par la Convention nationale, je ne crois pas devoir prononcer sur le fait; et qu'il répugne à ma conscience d'être tout à la fois législateur et juré dans une affaire dont je demande au surplus que la décision soit renvoyée au peuple souverain ». Alla fine vota per la ratificazione del giudizio del popolo; sulla pena vota per la detenzione durante la guerra e l'esilio alla pace, e vota quindi per il rinvio.] 1793, 12 aprile, vota per la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat; 21 maggio, eletto alla "Commissione dei Dodici" per la ricerca dei complotti contro la Convenzione, attacca i Montagnardi; 27 maggio, davanti al rifiuto di essere ascoltato dalla Covenzione, dà le dimissioni dalla commissione; 2 giugno, presente sulla lista dei "pétitionnaires" delle sezioni di Parigi, viene colpito da mandato d'arresto assieme ai girondini; messo sotto sorveglianza al suo domicilio, riesce ad evadere raggiungendo poi Caen dove, assieme ad altri, si nasconde; qui tenta senza successo di fomentare la rivolta dei dipartimenti contro Parigi; 28 luglio, decretato traditore della Patria, riesce a rimanere in clandestinità fino al 9 Thermidor [Termidoro] Anno II (27 luglio 1794); 1795, 18 Ventôse [Ventoso] Anno III (8 marzo 1795) viene reintegrato nella Convenzione dove, dopo le giornate di Prairial [Pratile] chiede l'arresto dei Montagnardi; 3 giugno-7 ottobre – 15 Prairial [Pratile] - 15 Vendémiaire [Vendemmiaio] –, membro del "Comitato di salute pubblica", chiede l' "arresto di tutti i membri dei vecchi comitati" e in particolare di Robert Lindet et Lazare Carnot; eletto al "Consiglio dei Cinquecento" da diversi dipartimenti, opta per il Calvados e diviene uno degli animatori del "Club de Clichy", club realista sotto il Direttorio; 1797, dopo la vittoria realista alle elezioni diviene presidente del Consiglio dei Cinquecento (19 giugno - 18 luglio); 4 settembre, Fructidor [Fruttidoro], dopo il colpo di Stato antirealista è costretto ad emigrare; presente sulla lista dei membri da deportare in Guyana, riesce a raggiungere la Svizzera, poi l'Inghilterra dove entra nell'ambiente del conte d'Artois (futuro Carlo X); ritornato in Francia dopo la prima restaurazione, diviene avvocato generale alla Corte di cassazione; costretto ad andare nuovamente in esilio nei "Cento giorni" fa ritorno in Francia dopo la seconda restaurazione; contrario alla "Monarchia di luglio", lascia la Francia per Firenze; 1837, solo ora fa ritorno in Francia. – Mabille, Michel de (1761-18?) militare francese; tenente al reggimento di La Fère di guarnigione a Valence; sotto l'Impero è ispettore delle poste a Parigi. – Münter, Friederich Christian Carl Heinrich (Lubecca 14 ottobre 1761 – Copenaghen 9 aprile 1830) vescovo luterano, archeologo, filologo, massone, storico della Chiesa, numismatico, orientalista e naturalista tedesco naturalizzato danese; noto per la conoscenza delle lingue antiche e di buona parte degli idiomi moderni; [Figlio del pastore e teologo protestante Balthasar Münter e di Magdalena von Wangenheim. Fratello di Sophie Christiane Friederike Brun (Gräfentonna, 3 giu 1765 - 25 mar 1835), scrittrice danese, assidua frequentatrice di salotti letterari. Appena diciottenne sposò un console a Copenaghen e in età adulta viaggiò molto. Durante i suoi viaggi ebbe l'occasione di conoscere e stringere amicizie con importanti personaggi che animavano la scena culturale europea come Johann Wolfgang von Goethe, Friedrich Schiller, August Wilhelm Schlegel, Johann Gottfried Herder, Wilhelm Grimm e Madame de Staël. Autrice di Römisches Leben (Lipsia 1833, Friedrich Arnold Brockhaus).] a quattro anni segue la famiglia trasferitasi a Copenaghen; [Per questo motivo amerà firmarsi col nome danese, Frederik (ma nell'uso della nuova residenza, il primo e l'ultimo dei suoi nomi diventeranno anche Friedrich e Hinrich).] emissario dell'Ordine degli Illuminati (Illuminatenorden) di J.A. Weishaupt; nella chiesa riformata è vescovo di Sjælland, l'isola su cui sorge la capitale danese; percorre buona parte dell'Europa; 1785-86, in questo periodo, grazie a un un finanziamento del reggente di Danimarca, soggiorna per tre volte nella capitale del Regno di Napoli e in Sicilia, ove svolge la sua azione più significativa; [A Napoli stabilisce intensi e duraturi rapporti con F.M. Pagano, Domenico Cirillo, Pascale (o Pasquale) Baffi, Niccola (o Nicola) Pacifico, Giuseppe Leonardo Albanese, V. Russo, E. Fonseca Pimentel, i quali saranno i promotori della Repubblica Napoletana e finiranno impiccati dopo il fallimento della rivoluzione del 1799.] Efterretninger om begge Sicilierne (1790, Christian Gottlob Proft; Milano 1831, Viaggio in Sicilia, ecc., Sonzogno) De aetate versionum Novi Testamenti copticorum (1790) Dr. Balthasar Münters Leben und Charakteristik (1793) Statutenbuch des Ordens der Tempelherren (Berlin 1794) Vermischte Beyträge zur Kirchengeschichte (Kopenhagen 1798, Proft & Storch) Haandbog i den ældste christelige kirkes dogmehistorie (1801-04) Den danske reformations historie (1802) Betrachtung über die natürliche Religion (1805) Religion der Karthager (1816; 2. Aufl. 1821) Die Kirchengeschichte von Dänemark und Norwegen (1823-33, 3 Bände) Sinnbilder und Kunstvorstellungen der alten Christen (1825) Religion der babylonier (1827) 1830, 9 aprile, muore a Copenaghen. – Pichegru, Charles (Les Planches, Giura 1761-Parigi 1804) generale francese, di modeste origini, tenne ripetizioni di matematica alla scuola militare di Brienne dove ebbe tra i suoi allievi N. Bonaparte; in seguito si arruolò in un reggimento di artiglieria e combatté con l'armata del Reno, aderendo poi alla lega di un reparto di volontari di Besançon; 1793, generale di divisione, alla fine dell'anno è promosso capo dell'armata del Reno grazie alla protezione di Saint-Just e del club dei giacobini; 1794, posto a capo dell'armata del nord, occupa Valenciennes e Ypres; 1795, gennaio, ripresa l'offensiva, entra ad Amsterdam; 1° aprile, tornato a Parigi, reprime l'insurrezione popolare; maggio, si reca a Mannheim per assumere il comando delle armate del Reno e della Mosella; 1796, guadagnato alla causa realista del principe di Condé, tiene una condotta passiva e perciò viene privato del comando; 1797, marzo, eletto al Consiglio dei cinquecento ne ha per qualche mese la presidenza; 4 settembre (18 fruttidoro) viene arrestato come realista e condannato alla deportazione in Guiana; 1798, riesce ad evadere e a raggiungere l'Inghilterra dove si impegna nuovamente nella causa monarchica; 1804, partecipe del complotto di G. Cadoudal, e venuto a Parigi per incontrarsi con J.-V.-M. Moreau, è arrestato in seguito ad una delazione e imprigionato; mentre si sta istruendo il processo, viene trovato strangolato in carcere. – Plessis de Richelieu, Armand-Destre du – duca di Aiguillon (1761-1800) colonnello dell'esercito reale e politico francese; deputato agli Stati Generali per la Nobiltà, patriota, membro del "club dei Bretoni"; [Suo padre, insieme a R.-N. de Maupeau e Terray, faceva parte del cosiddetto Triumvirato che aveva introdotto innovazioni nella politica e nell'amministrazione in Francia, vanificate da Louis XVI.] 1774, è costretto a dimettersi, con R.-N. de Maupeau, a favore di Maurepas; 1789, 4 agosto, pur tra le persone più ricche di Francia, è tra i primi a chiedere l'abolizione dei privilegi in materia feudale; [peraltro, secondo lo storico Sutherland, i suoi feudi fruttavano somme considerevoli in censi, quindi la proposta di riscattarli al 7,5% del loro valore nell'arco di trent'anni, era conveniente perché portava un utile elevato anche superiore al valore delle signorie.] oltre ai proventi delle terre, come nobile di corte gode anche di redditi provenienti da cariche di corte; 1792, 10 agosto, emigra in Germania. – Poggi, Giuseppe (Piozzano, Piacenza 1761-Ruebelle, Montmorency 1842) pubblicista e politico italiano; 1785, dopo aver studiato teologia a Roma, prende gli ordini minori; 1786, vicino alle correnti gianseniste, partecipa al sinodo di Pistoia a fianco del vescovo Scipione de' Ricci; tornato a Piacenza, si converte alle idee rivoluzionarie; 1796, dopo l'invasione di N. Bonaparte si trasferisce a Milano dove svolge un'intensa attività giornalistica: collabora tra l'altro al «Termometro politico della Lombardia»; 1797, fonda «L'estensore cisalpino» sostenendo la necessita di un profondo rinnovamento della chiesa e di un suo ritorno al cristianesimo primitivo; 1799, durante la reazione austro-russa si rifugia a Parigi dove rimane anche dopo la ricostituzione della Repubblica Cisalpina (poi Italiana); 1811-14, siede nel corpo legislativo francese in rappresentanza del dipartimento del Taro; alla restaurazione assume la veste di incaricato d'affari della duchessa di Parma Maria Luigia. – Potocki, Jan (Pików, Ucraina 1761-Uladówka, Podolia 1815) scrittore polacco, proveniente da una famiglia d'alto prestigio, viaggiò lungamente in tutta Europa Storia primitiva dei popoli della Russia (1802) Manoscritto trovato a Saragozza (1805, uscito in francese a Pietroburgo e più tardi ripubblicato a Parigi; romanzo "nero" di stile settecentesco ambientato in Spagna). – Raynouard, François-Juste-Marie (1761-1836) politico e tragediografo francese; 1791 avvocato al parlamento di Aix, è nominato deputato all'Assemblea legislativa; recatosi a Parigi finisce i prigione per essersi compromesso col partito girondino; liberato dopo il 9 Termidoro torna ad Aix; durante il Consolato fa ritorno a Parigi; è autore di alcune tragedie che sono recitate alla Comédie-Française per ordine di Napoleone I; 1807, entra nell'Académie e continua a scrivere tragedie di argomento storico. – Regnault (o Regnaud) de Saint-Jean-d'Angély, Michel conte (Saint-Fargeau, Auxerre 1761-Parigi 1819) politico francese, monarchico; [Marito di Laure.] 1789, avvocato, eletto agli Stati generali, si colloca all'ala destra dello schieramento politico; redattore del «Journal de Versailles» e dell' «Ami des patriotes», è tra i più tenaci avversari dei repubblicani; 1793, arrestato durante il Terrore, riesce ad evadere; torna alla vita pubblica durante il Direttorio; 1798, gode del favore di N. Bonaparte che lo vuole con sé durante la campagna d'Italia e nella spedizione in Egitto; conquistata Malta è designato a presiedere la commissione incaricata di introdurre nell'isola le istituzioni repubblicane francesi e, in seguito, viene nominato commissario civile; 1799, novembre, con l'istituzione del Consolato, diventa consigliere di stato e, successivamente, presidente della sezione degli interni; 1803, accademico di Francia; 1808, conte; fedele a Napoleone I anche durante i Cento giorni, viene ricambiato con la nomina a deputato e ministro; dopo Waterloo egli stesso persuade l'imperatore ad abdicare in favore del re di Roma; con la restaurazione Borboneca viene esiliato; 1819, con l'amnistia può ritornare in Francia ma muore appena arrivato. – Reinhard, Karl Friedrich o Charles-Frédéric Reinhart conte (Schorndorf 2 ottobre 1761 – Paris 25 dicembre 1837) diplomatico e politico francese di origine tedesca; [Figlio di George-Christophe Reinhard, allora diacono, e poi decano della chiesa e diocesi di Balingen, e di Catherine-Félicité Hiemer.] studia filosofia e filologia a Tübingen; si cimenta nella letteratura sotto gli auspici di Goethe – di cui diventerà amico e con cui scambierà una voluminosa corrispondenza – e pubblica una traduzione di Tirteo e di Tibullo e alcune poesie; 1787, diviene precettore dei figli di un grossista calvinista di Bordeaux; 1789, entusiasta delle nuove idee rivoluzionarie, incontra a Bordeaux i futuri girondini che segue a Parigi al momento della loro salita al potere; 1791, a Parigi dà una conferenza sulla letteratura tedesca; grazie alla protezione dei suoi amici girondini entra al ministero degli Affari esteri e quindi nella carriera diplomatica; 1792, da Dumouriez viene nominato segretario d'ambasciata a Londra; occupa in seguito varie posizioni, in particolare a Napoli; 1799, 20 lug-21 nov, ministro degli Affari esteri grazie all'amicizia di Emmanuel-Joseph Sieyes e di Roger Ducos; 1800, viene inviato come ambasciatore in Svizzera; 1802, ambasciatore ad Amburgo, poi nel regno di Westfalia dove è re Jérôme Bonaparte; 1809, 24 febbraio, viene fatto cavaliere dell'Impero; 31 dicembre, viene fatto barone dell'Impero; 1813, rientra a Parigi; 1815, Louis XVIII, tornato in Francia, lo nomina capo della cancelleria del Ministero degli Affari esteri; «Oublié» durante i Cento giorni, durante la Seconda Restaurazione viene fatto conte e nominato Consigliere di Stato e minsitro plenipotenziario presso la Confederazione germanica(1° dicembre 1812[?]-1829); Louis-Philippe I° lo manda a Dresda; 1832, 11 ottobre, viene nominato pari di Francia; lo stesso anno viene eletto membro dell' "Académie des sciences morales et politiques". – Romagnosi, Gian Domenico (Salsomaggiore 1761-Milano 1835) giurista e filosofo italiano, allievo interno del collegio Alberoni, fu grande ammiratore di F. Bacon e J. Locke, ma anche degli illuministi francesi; collaborò alle migliori riviste del tempo; 1786, si laurea in giurisprudenza all'università di Parma; Genesi del diritto penale (1791; 1823-24, III ediz. riveduta e ampliata; opera preceduta dalle Ricerche sulla validità dei giudicii del pubblico a discernere il vero dal falso, edito postumo nel 1836 da C. Cattaneo) 1791, è nominato pretore a Trento; Che cos'è uguaglianza? (1792) Che cos'è libertà (1793) 1804 è chiamato alla cattedra di diritto pubblico all'università di Parma; Introduzione allo studio del diritto pubblico universale (1805) 1806, è chiamato a Milano con l'incarico di rivedere il progetto di codice di procedura penale; assume importanti incarichi ed è consultore del ministero di giustizia (e dunque moderatore supremo delle pubblicazioni giuridiche); 1807, ha la cattedra di diritto civile a Pavia; Principi fondamentali di diritto amministrativo (1814) Costituzione di una monarchia nazionale rappresentativa (1815) 1817, col ritorno degli austriaci in Lombardia egli perde il posto di insegnante nelle scuole speciali di diritto che sono soppresse; 1821, per i suoi legami con gli ambienti progressisti, viene incarcerato a Venezia e liberato poco dopo, ma rimane senza lavoro; Che cos'è la mente sana? (1827) Della suprema economia dell'umano sapere in relazione alla mente sana (1828) Della ragion civile delle acque nella rurale economia (1829-30) Vedute fondamentali sull'arte logica (1832) Dell'indole e dei fattori dell'incivilimento con esempio del suo risorgimento in Italia (1832). – Rosenberg, Francesco Serafino principe di (1761-1832) generale al servizio dell'Austria. – Schulze, Gottlob Ernest (Heldrungen, Turingia 1761-Gottinga 1833) filosofo tedesco; Enesidemo (1792, dal nome dello scettico greco, col quale, avendo pubblicato l'opera anonima, viene spesso designato; con questo scritto dà un contributo decisivo al dibattito dei cosiddetti "epigoni di Kant"; vedi recensione del 1794 di J.G. Fichte) 1810-31, insegna all'università di Gottinga. – Selim III (1761-1808) sultano turco; 1789, salito al trono, cerca di applicare un programma di riforme interne, ma urta contro molte difficoltà aggravate dalla guerra con la Russia e l'Austria; 1797, la spedizione in Egitto lo conduce a conflitto con la Francia; 1801, ottobre, conclude la pace con la Francia, senza però riuscire ad ottenere una vera alleanza, nonostante le missioni di H.-F. Sèbastiani; 1805, pur mostrandosi inquieto, dopo la pace di Presburgo, di vedere i francesi così vicini a lui nell'Istria e in Dalmazia, riconosce Napoleone I imperatore, conservando la neutralità; neutralità difficile, poiché da un lato l'Austria e la Russia desiderano rifarsi di Austerlitz con uno smembramento dell'impero ottomano, e dall'altro H.-F. Sèbastiani chiede al sultano di mettersi dalla parte della Francia per una grande guerra contro la Russia; 1806, ottobre, l'atteggiamento favorevole da lui tenuto verso l'inviato francese induce Alessandro I a occupare la Moldavia e la Valacchia; 1807, febbraio, l'Inghilterra forza lo stretto dei Dardanelli; un risveglio delle antiche aspirazioni ottomane, abilmente messo a profitto da H.-F. Sèbastiani obbliga gli inglesi a una disastrosa ritirata; 1807-1809, la guerra anglo-turca non porta a risultati tangibili per l'evacuazione da parte degli inglesi della zona orientale del Mediterraneo e per il suo rifiuto d'impegnarsi in un'alleanza formale con la Francia; i tentativi di riorganizzazione dell'esercito turco, fatti da istruttori francesi, cagionano però dei torbidi che portano alla sua deposizione e uccisione. – Tolstoj, conte Petr Alexandrovi (1761-1844) militare russo; generale, ambasciatore a Parigi, viene richiamato in patria perché Napoleone I, nell'intervista di Erfurt, lo ha trovato troppo ostile ai suoi progetti; 1813, viene incaricato di assediare Dresda dove si è chiuso Gouvion Saint-Cyr. – Turreau, Louis detto Turreau de Linières (1761-1797) politico francese; amministratore del dipartimento dell'Yonne, viene eletto deputato alla Convenzione; incaricato spesso di missioni presso gli eserciti, si crea cattiva reputazione per la sua irascibilità e non viene rieletto al Corpo legislativo. |
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[Accademia] dei Pugni 1761, Milano, per iniziativa di Pietro Verri,
sorge questa accademia; |