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Il Viandante |
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Papa segretario di Stato: cardinale Torrigiani; 1769 Pasquino: Conclave:
dura tre mesi. Papa Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli
(Sant'Arcangelo di Romagna 1705-Roma 1774)
cardinali: «segue
da 1768» Cappuccini «segue
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da 1741»
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ANNO 1769
– Arndt, Ernst Moritz (Gross-Shoritz,
Rügen 1769-Bonn 1860) scrittore tedesco, protagonista del movimento
antinapoleonico, fu professore universitario a Greifswald e poi a
Bonn;
Torna suGeist der Zeit (1806-18, Spirito del tempo) 1848, ha parte attiva nelle vicende dell'anno e propugna l'unità tedesca sotto l'egida della Prussia. – Belliard, Auguste-Daniel (1769-1832/8) generale francese; 1791-1816, combatte come ufficiale; ad Arcole è nominato generale; 1792, capo di stato maggiore di Dumouriez; destituito dopo la morte del suo generale, si arruola come volontario e ricomincia la carriera; prende parte alle campagne d'Italia; accompagna l'imperatore in Egitto e in Spagna dove viene nominato governatore di Madrid; si mette al servizio di Louis XVIII che lo nomina pari; durante i Cento giorni abbandona il suo nuovo sovrano e torna con Napoleone I che lo accoglie cordialmente e lo crea comandante in capo dell'armata della Mosella; viene revocato e arrestato; 1818, viene reintegrato alla Camera dei pari; 1830, aderisce al regime di Luigi Filippo, che lo manda come ambasciatore a Bruxelles (Belgio). – Boudet, Jean (1769-1809, suicida) militare francese; dragone nel reggimento di Penthièvre, durante la Rivoluzione entra nella Guardia Nazionale; 1792, combatte nell'esercito dei Pirenei; 1793, … e sotto le mura di Tolone; 1794, combatte contro gli inglesi a Guadeloupe, ritornando in Francia ferito con il grado di generale; 1809, si suiida (forse in seguito alla perdita di alcuni cannoni ad Aspern. – Bourrienne, Louis-Antoine-Fauvelet de (1769-1834) politico francese; [Fratello minore di Villemont.] condiscepolo di N. Bonaparte a Brienne; 1797-1802, segretario particolare di N. Bonaparte; compromesso in una bancarotta, viene allontanato dalla segreteria e inviato come incaricato d'affari ad Amburgo dove rimane dieci anni; coinvolto in altre speculazioni sbagliate, viene destituito; 1815, marzo, è nominato prefetto di polizia di Louis XVIII; 1815-17, deputato di destra. – Brayer, Michel-Silvestre (1769-1840) militare francese; 1809, dopo aver partecipato a tutte le campagne dell'Impero, viene nominato generale; da Louis XVIII è nominato comandante generale della regione lionese; al ritorno di Napoleone I marcia su Parigi con tutte le sue truppe. – Buonaparte Napoleone (Ajaccio, Corsica 1769-isola di Sant'Elena 1821) imperatore dei francesi (1804-14 e 1815) e re d'Italia (1805-14) Napoleone I. – Castlereagh, Robert Stewart visconte – marchese di Londonderry (Mount Stewart, Down 1769-North Craig, Kent 1822, suicida) politico inglese; 1799-1801, primo segretario per il governo inglese, realizzò il progetto di unione legislativa tra Gran Bretagna e Irlanda ispirato dal primo ministro W. Pitt; 1805 luglio-gennaio 1806, ministro della guerra nel gabinetto di W. Pitt [il Giovane]; 1807 aprile-settembre 1809, c.s. nel gabinetto Portland, sostiene la guerra ad oltranza contro la Francia, ispira il bombardamento navale di Copenaghen (settembre) e l'intervento di truppe inglesi nella penisola iberica (1808); 1810, costretto a dimettersi assieme al ministro degli esteri G. Canning (si battono in duello) si allontana dalla politica; 1812, nominato ministro degli esteri; 1813-14, promuove la grande coalizione che abbatte Napoleone I; 1815, al congresso di Vienna cerca di arginare l'espansione della Russia e della Prussia prevedendo nel gioco degli equilibri anche una Francia ridimensionata; 1818, partecipa al congresso di Aquisgrana; la sua crescente impopolarità gli sarà fatale. – Chabaud-Latour, Antoine-Georges (1769-1832) militare francese; comandante di una legione della guardia nazionale di Nímes; dopo il 9 Termidoro è inviato al Consiglio dei Cinquecento dal dipartimento del Gard; 1799, partecipa al colpo di stato del 18 Brumaio; 1814, aderisce al governo di Louis XVIII e diventa membro della commissione incaricata di redigere la nuova Carta costituzionale. – Chamans, Antoine Marie – conte di Lavalette (Parigi 14 ottobre 1769 – Parigi 15 febbraio 1830) politico e generale francese; [Marito di Emilie-Louise de Beauharnais.] 1789, aderisce alla Rivoluzione entrando nella Guardia Nazionale; incaricato della difesa delle Tuileries, essendosi ritirato, viene considerato difensore della monarchia; serve comunque nell'esercito rivoluzionario francese, dove sale tra i ranghi per diventare un sostenitore del gen. Louis Baraguey d'Hilliers; 1796, assistente di campagna, dopo la battaglia del Ponte di Arcole, il gen. Louis Baraguey d'Hilliers lo presenta a N. Bonaparte, che ne rimane ben impressionato tanto da inserirlo nel suo personale per affidargli missioni diplomatiche; 1798, 22 aprile, sposa Émilie de Beauharnais (1781-1855), nipote di Joséphine Beauharnais, moglie di N. Bonaparte; 1799, 18 Brumaio, torna in Francia con N. Bonaparte, partecipando al colpo di Stato contro il Direttorio; occupa una serie di uffici nel Consolato e nel Primo Impero, in particolare undici anni come direttore generale delle Poste; in questa funzione sorveglia il controllo segreto della posta di sospetti realisti; 1808, 27 novembre, viene creato conte dell'Impero; 1814, dopo l'inizio della restaurazione borbonica, avendo respinto l'opportunità di andare in esilio con Napoleone I perché ha una moglie incinta e una figlia di 13 anni, viene arrestato; 1815, ottobre, sua moglie perde la gravidanza; 21 novembre, viene condannato a morte dagli ultras; [La notte precedente al giorno dell'esecuzione, la moglie e la figlia Josephine (più tardi la baronessa di Forget, che diventerà la compagna di Eugène Delacroix a lungo tempo ) gli fanno visita in carcere; riesce così a cambiare abito e posto con la moglie, fatto che viene scoperto solo alla mattina successiva.] fuggito dal carcere, si dirige verso la Gran Bretagna con l'aiuto di un piccolo gruppo di soldati britannici, tra i quali sono Robert Thomas Wilson e John Hely-Hutchinson; si dirige poi verso il Regno Unito dei Paesi Bassi e infine in Baviera, dove ha il sostegno di Eugène de Beauharnais, della famiglia di sua moglie e del padre di lei Massimiliano Giuseppe di Baviera; [Madame Lavalette rimarrà in carcere fino al 23 gennaio 1816.] egli riesce a far ritorno in Francia; 1830, 15 febbraio, muore a Parigi, molto probabilmente di cancro ai polmoni. – Chênedollé, Charles-Julien Lioult de (Vire, Normandia 1769-Coisel, Normandia 1833) poeta francese; Le génie de l'homme (1807, Il genio dell'uomo) Etudes poétiques (1820. Studi poetici). – Cuvier, Georges-Léopold (Montbéliard, Doubs 1769-Parigi 1832, durante l'epidemia di colera) ecclesiastico, naturalista francese abile politicante; Illustrazione elementare della storia naturale degli animali (1798) Lezioni di anatomia comparata (1800-05) Ricerche sulle ossa fossili (1812, il suo attacco alle teorie di J.-B. Lamarck dimostra il suo oscurantismo: fissità della specie, diluvio biblico come ultima catastrofe, ecc). – Dayka, Gábor (1769-1796) autore ungherese, membro della "Pleiade", morto in gioventù a causa delle sue stentate condizioni di vita; viene riscoperto solo grazie a un amico che nel 1813 ne diede alle stampe le poesie. – Desgraviers-Marceau, François-Séverin (Chartres 1° marzo 1769 – Altenkirchen, 21 settembre 1796) militare francese; 1785, appena 16enne si arruola in fanteria nel reggimento di Angoulême; 1789, alla scoppio della Rivoluzione francese, si arruola nella Guardia nazionale della sua città; ottobre, viene promosso capitano; 1791, si arruola in un battaglione di volontari dell'Eure-et-Loir; 1792, marzo, qui è promosso tenente colonnello; dopo l'inizio delle guerre rivoluzionarie francesi, il suo battaglione, raggiunto l'esercito delle Ardenne, da mostra del suo patriottismo dissuadendo molti dei suoi colleghi dal ritirarsi insieme a La Fayette e anche molti soldati si uniscono a lui; 1793, passa all'esercito del Nord, e poi a quello dell'Ovest, dove va sotto il comando del gen. François-Joseph Westermann, prendendo parte così alle Guerre di Vandea; nella "battaglia di Saumur", salva la vita al ministro Pierre Bourbotte; [Circondato dai nemici, Pierre Bourbotte sta per venire ucciso quando egli arriva tempestivamente e riesce a salvarlo. Per questa azione, il 13 giugno il ministro lo fa promuovere al grado di generale di brigata.] 13 dicembre, aiutato da J.-B. Kléber, vince la "battaglia di Le Mans", nella quale muoiono 10.000 repubblicani e 20.000 vandeani, mettendo fine alla "grande guerra" Vandeana; tuttavia, accusato di aver salvato una giovane vandeana, Angélique des Mesliers, viene sollevato dall'incarico; [Tuttavia, difeso e giustificato da Pierre Bourbotte, riprenderà il comando poco dopo.] 1794, viene trasferito nelle Ardenne e come generale di divisione partecipa alla "battaglia di Fleurus", nella quale combatte a piedi alla testa dei suoi uomini fino alla vittoria, ottenuta il giorno successivo, perché i due suoi cavalli sono stati uccisi mentre combatteva; 1795, si distingue nella frontiera orientale dove, nell'esercito Loire-et-Eure sotto Jean-Baptiste Jourdan, si affermano le sue qualità militari; 29 ottobre, partecipa al "blocco di Magonza" dove riesce a respingere l'attacco dell'arciduca Carlo d'Austria che ha sconfitto Jean-Baptiste Jourdan; 1796, 19 settembre, blocca ad Altenkirchen una colonna nemica guidata dal gen. Hotze, ma durante lo scontro viene ucciso da un Cacciatore Tirolese nella foresta di Hoechstenbach, all'età di soli 27 anni. – Dolgorouki principessa (1769-1849) brillante ornamento della corte di Caterina II; salito al trono Paolo I, va a vivere a Parigi. – Duphot, Mathurin-Léonard (1769-1797) militare francese; 1795, 13 giugno, dopo aver partecipato, con l'esercito delle Alpi, alla campagna di Savoia, viene congedato; 1796, 9 febbraio, è nuovamente reclutato; agosto, dà prova di un coraggio e di un eccezionale valore nell'esercito d'Italia (campagne di Mantova, Rivoli e della Favorita) agli ordini di N. Bonaparte; 1797, 30 marzo, viene creato generale di brigata dallo stesso N. Bonaparte che lo lo invia a prendere il comando delle truppe liguri a Genova dove conosce e chiede in sposa Désirée Clary che si trovava con la sorella Julie, moglie di Giuseppe Bonaparte; in seguito ha l'incarico di accompagnare a Roma Giuseppe Bonaparte, nuovo ambasciatore presso la Santa Sede; 28 dicembre, sono accolti da un movimento popolare a cui egli aderisce immediatamente; capeggia una dimostrazione che tenta di invadere il Vaticano ma viene ucciso dalle guardie svizzere pontificie. [Molto probabilmente è stato assassinato, con una pugnalata al fianco, dagli agenti dell'Entità o da membri del Circolo Octagonus.]. – Elmas de la Coste, Antoine-Guillaume d' detto Delmas (1769-1813) generale francese; violento, valoroso sul campo di battaglia, insopportabile per il suo carattere nella vita quotidiana; combatte nell'esercito del Reno per difendere Landau e nell'esercito d'Italia; a causa di un discorso irriverente fatto a Napoleone I, viene messo a riposo; comincia a cospirare contro Napoleone I e, compromesso nell' "affare Moreau", è costretto a lasciare Parigi; 1813, tornato in patria, si distingue nella campagna di Lipsia dove muore in combattimento. – Esmenard, Joseph-Alphonse (1769-1811) giornalista controrivoluzionario francese; dopo il 10 agosto si rifugia a Venezia e qui offre i suoi servigi al conte di Provenza che lo incarica di influenzare a suo favore l'opinione pubblica in Francia; entrato clandestinamente a Parigi, viene arrestato e in seguito deve emigrare di nuovo; 1799, tornato in Francia dopo il 18 Brumaio, diventa segretario del gen. Leclerc; da J. Fouché viene nominato censore per i libri e il teatro. – Günther, Christian – conte di Bernstorff (Copenaghen 1769-Berlino 1835) politico danese; [Figlio di Andreas Peter.] 1800, ministro degli esteri della Danimarca; 1801, in una sfortuna guerra contro l'Inghilterra rinnova l'alleanza con la Russia e la Svezia: 1807, il suo rifiuto di schierare la Danimarca contro Napoleone I porta al bombardamento di Copenaghen e alla confisca della flotta da parte dell'Inghilterra; 1810, si dimette ed è ambasciatore a Vienna e a Berlino; passato al servizio del re di Prussia, ne diventa ministro degli esteri fino al 1831. – Humboldt, Friedrich Heinrich Alexander von (Berlino 14 settembre 1769 – Berlino 6 maggio 1859) naturalista e geografo tedesco. [Fratello di Wilhelm (1767-1835).] – Joubert, Barthélemy (1769-1799) militare francese; 1797, generale, dopo la battaglia di Loano, comanda la compagnia del Tirolo conquistando Trento; in seguito è a capo dell'esercito francese in Italia; 1799, al posto di J.-V.-M. Moreau, destinato al Reno, assume il comando degli eserciti chiamati a contrastare gli Austro-Russi in Italia, dove cade a Novi combattendo contro A. Suvorov. – Kotijarevskyj, Ivan (Poltava 1769-1838) poeta e drammaturgo ucraino, considerato il creatore della moderna letteratura ucraina; Eneide (1794, umoristico travestimento dell'Eneide di Virgilio; in 6 canti, pubblicati postumi nel 1842) Natalka Poltavka (1819, commedia) Il soldato stregone (1819, commedia). – Lannes, Jean – duca di Montebello (Lectoure, Gers 1769-Vienna 1809) generale francese, uno dei pochi generali che N. Bonaparte volle con sé al ritorno dall'Egitto; 1792, sottotenente nelle armate rivoluzionarie 1796-97, con il grado di maggiore partecipa alla campagna d'Italia distinguendosi a Millesimo, a Bassano (promosso generale di brigata) e ad Arcore; 1797, comanda il corpo di spedizione francese nell'Italia centrale sconfiggendo le truppe papali a Senio e conducendo poi le trattative diplomatiche col pontefice; 1798-99, segue N. Bonaparte nella campagna d'Oriente battendosi valorosamente a San Giovanni d'Acri e ad Abukir; è promosso generale di divisione; 1799, appoggia il colpo di stato del 18 brumaio; 1800, dopo il 18 brumaio è comandante della guardia consolare; ha pure il comando delle truppe d'avanguardia nella campagna d'Italia dove è il vincitore di Montebello; 1804, nominato maresciallo dell'impero; 1805, dicembre, comandante l'avanguardia della Grande Armata, combatte ad Austerlitz; 1806, ottobre, combatte a Jena; 1808, novembre, combatte in Spagna dove prende Saragozza; 1809, è creato duca di Montebello; muore in seguito alle ferite riportate nella battaglia di Essling; per ordine di Napoleone I la sua salma viene inumata nel Panthéon di Parigi. – Lorenzo da Bergamo (1769-1835) frate cappuccino, padre, nato nel Borgo S. Leonardo da Daniele Rivellini e Teresa Baisini; 1785, veste l'abito cappuccino; non potendo emettere la solenne professione dei voti (non è permesso prima dei ventun anni) viene mandato agli studi nel convento della Badia di Brescia sotto il magistero di p. Carlo da Castrezzato; 1795, dopo aver proseguito gli studi filosofici e teologici viene nominato Lettore nello studio di Crema; 1797, Lettore nello studio di Albino; 1800, Lettore nello Studio di Vertova dove insegna ora filosofia ora teologia fino al 1808; 1808, viene innalzato alla prelatura nel convento di Albino; 1810, in seguito alla soppressione dei conventi viene espulso e obbligato a smettere l'abito; 1813, il Municipio di Bergamo lo nomina direttore spirituale della gioventù nel patrio Liceo classico e supplente professore a tutte le cattedre di quest'istituto; insegna per qualche tempo anche filosofia; socio dell'Accademia Ema; [Accademia appartenente al Seminario vescovile, fondata dal vescovo Emo e ravvivata, una volta caduta in languore, da Gregorio Barbarigo, vescovo di Bergamo.] correttore delle edizioni della tipografia Mazzoleni; coadiutore di p. Gabriele Algisi, parroco dell'Ospedale Maggiore di Bergamo; 1835, 26 maggio, colpito da encefalite, muore. – Lowe, Hudson sir (1769-1844) generale inglese; [Marito di lady Susan Lowe (1787-1872) anche lei a Sant'Elena. Suo segretario militare fu il col. Wynyard.] di guarnigione ad Ajaccio, con un corpo di fuorusciti còrsi partecipa alla campagna d'Egitto e presidia Capri da dove era stato cacciato dai francesi; dopo aver preso parte alle operazioni in Germania e in Francia contro N. Bonaparte, assume la carica di governatore dell'isola di Sant'Elena dove è confinato l'ex imperatore; dopo la pubblicazione del diario di B.E. O'Meara, medico di N. Bonaparte, l'opinione pubblica, anche in Inghilterra, insorge contro di lui per la sua aspra condotta verso il prigioniero. [Dai più obiettivi dati storici risulta che egli aggravò senza ragione le disposizioni, già assai rigide, del governo di Londra e non tralasciò alcuna occasione per umiliare N. Bonaparte.] – Mehmet Alì [pronuncia turca] o Muhammad 'Alì [pronuncia araba] (Cavalla, Macedonia 1769-Il Cairo 1849) di famiglia albanese (secondo altri turca); [Egli non si considerò né egiziano né arabo, e non parlò mai l'arabo. Imparò a leggere solo a 47 anni, ciononostante conosceva l'importanza dell'educazione. Inviò numerosi giovani egiziani a Parigi (e alcuni a Londra) a studiare il mondo industriale, ingegneria, medicina e agraria. L'insegnamento in Egitto era infatti ancora relegato alle scuole coraniche. Egli voleva trasformare l'Egitto nella provincia europea più evoluta dell'impero ottomano.] 1798-1801, ufficiale delle truppe albanesi impegnate in Egitto contro l'invasione di N. Bonaparte; dopo il ritiro dei francesi riesce a ripristinare il potere del sultano ottomano soffocando nel sangue le resistenze della dinastia e casta militare dei Mamelucchi; 1805-48, pascià d'Egitto (equivalente al rango di viceré o governatore semiautonomo); 1807, affianca il sultano sconfiggendo le truppe inglesi intervenute nel Delta; 1811, lancia per conto del sultano la campagna di riconquista del Neged e dei luoghi santi dell'Islam, passati sotto il controllo della setta musulmana puritana dei wahhabiti; 1820-22, conquista il Sudan fondando Khartoum; 1821-24, aiuta il sultano contro l'irredentismo greco; 1827, subisce con il sultano la sconfitta nella battaglia navale di Navarino ad opera della flotta franco-anglo-russa; i rapporti col sultano Mahmud II si fanno tesi; 1831, al rifiuto del sultano alle sue pretese sulla Siria e il Tarso, egli attacca la Turchia e invade la Siria costringendo il sultano a cedergli il pascialato della Siria; 1833, ottiene Creta; 1840, con il trattato di Londra le grandi potenze europee gli tolgono la Siria, Creta e Adana che vengono così restituite alla Porta riconoscendo però a lui e alla sua dinastia il governo ereditario dell'Egitto; 1848, passa il titolo al figlio Ibrahim; la sua dinastia sopravviverà fino alla rivoluzione nazionalista del 1952. – Ney, Michel – duca di Elchingen, principe della Moscova (Saarlouis, Sarre 1769-Parigi 1815) militare francese; 1788, di modeste origini, lascia il posto da scrivano presso un notaio e si arruola nell'esercito raggiungendo ben presto i più alti gradi della gerarchia militare; 1796, messosi in luce nelle campagne del 1794 e 1795, viene nominato generale e comanda l'armata del Reno; 1800, partecipa alle battaglie di Mannheim e di Hoenlinden distinguendosi per il suo valore; 1802 dicembre-dicembre 1803, ministro plenipotenziario a Berna, induce i cantoni svizzeri a firmare l' "Atto di mediazione" che contribuisce alla riappacificazione delle opposte fazioni politiche locali; 1804, dopo aver partecipato a tutte le campagne belliche napoleoniche viene nominato maresciallo di Francia; 1805, vince gli austriaci del gen. Mack a Elchingen che rende possibile ai francesi la conquista di Ulm; 1806, è a Jena; 1807, contribuisce enormemente alla vittoria di Friedland sui russi del gen. Bennigsen; 1808, è inviato in Galizia a combattere i patrioti spagnoli; in disaccordo con A. Masséna, viene richiamato in Francia; 1812, partecipa alla campagna di Russia segnalandosi nella battaglia di Borodino (7 settembre), ottenendo il titolo di principe della Moscova; nella ritirata ha il compito di proteggere con la retroguardia il grosso dell'esercito; 1815, stanco della lotta e convinto dell'inutilità di ogni resistenza, è tra i marescialli che convincono Napoleone I ad abdicare; giura fedeltà al re; 1° marzo, inviato da Louis XVIII a sbarrare il passo a Napoleone I, sbarcato a Golfe-Juan, passa dalla parte del suo vecchio imperatore che gli affida il comando del I e II corpo; a Waterloo comanda la cavalleria "corazzata" compiendo ancora una volta prodigi di valore; fatto prigioniero, è condotto dinanzi a un consiglio di guerra che si dichiara incompetente, ma la Camera dei pari (nella quale pur figurano marescialli e generali dell'Impero), cedendo alle pressioni dei sostenitori di Louis XVIII, lo condanna per tradimento alla fucilazione, eseguita all'indomani della sentenza. – Ozerov, Vladislav Aleksandrovic (Tver, odierna Kalinin 1769-1816) drammaturgo russo; La morte di Oleg (1798, rappresentata a Pietroburgo) Edipo ad Atene (1804) Fingal (1805) Dmitrij Donskoj (1807, con cui tocca l'apice della gloria) Polissena (1809). – Smith, William (Churchill 1769-Northampton 1839) geologo inglese, esercitò la professione di ingegnere, svolgendo fra l'altro lavori di canalizzazione e di bonifica che gli diedero notevole fama; gli si deve una grande carta geologica dell'Inghilterra e del Galles, un volume di sezioni geologiche (1819) e diverse carte geologiche di particolari aree dell'isola britannica (1819-24). – Soult, Nicolas-Jean-de-Dieu – duca di Dalmazia (Saint-Amans-la-Bastide 29 marzo 1769 – Saint-Amans-la-Bastide 26 novembre 1851) militare e politico francese; [Originario della Cevenne, nel sud della Francia, è figlio di un notaio. Coniuge: Louise [Henriette] Berg, originaria di Solingen.] – Smith, John Spencer (1769-1845) agente inglese; [Fratello di William Sidney Smith.] viene incaricato dal governo inglese dell'organizzazione dello spionaggio nella Germania del Sud. – Stewart, Enrico (1769-1822), marchese di Londonderry, visconte di Castlereagh; deputato al parlamento irlandese, autoritario e violento, diventa molto impopolare in Irlanda; 1798, dopo essere stato deputato alla Camera dei Comuni diviene segretario del ministro d'Irlanda; 1800, repressa crudelmente la ribellione irlandese, è uno degli autori dell'unione con l'Inghilterra; due volte ministro della Guerra e poi degli Esteri; è il peggior nemico di Napoleone I contro il quale mantiene fino all'ultimo la coalizione europea; 1822, destestato anche in Inghilterra per la sua violenza, si uccide tagliandosi la gola. – Teullié, Pietro (Milano 3 febbraio 1769 - 12 giugno 1807) militare italiano; studente di legge, aiutato il duca Serbelloni nell'organizzazione delle guardie nazionali, si arruola nell'esercito italiano del gen. La Hoz e combatte nella Romagna; ministro della Guerra nella Repubblica Cisalpina; sopprime gli sbirri e crea la Gendarmeria; fonda a Padova uno Stabilimento per i militari invalidi; crea il Collegio militare di San Luca a Milano; coopera alla fondazione della "società dei Raggi"; 1807, 12 giugno, preposto all'assedio del grande Blokhaus di Wokesberg, rimane colpito alla gamba da una palla vagante nel forte di Wolksberg. 18 giugno, muore. – Wellesley, Arthur – duca di Wellington (Dublino 1769-Walmer Castle 1852) militare e politico britannico; [Fratello minore di Richard (1760-1842).] 1787, dopo aver frequentato il collegio militare di Angers, si arruola nell'esercito ove fa una rapida carriera combattendo in Olanda contro i francesi; 1794, maggio, raggiunge con il suo reggimento l'esercito del duca di York; 1797, segue questo a Calcutta, dove ha dal fratello Richard, governatore generale dell'India, il comando della guarnigione del Deccan; compie numerose missioni divenendo maggiore generale; viene quindi posto a capo di tutte le operazioni politico-militari contro i ribelli marathi; 1803, dopo un'intensa campagna nella quale conquista numerosi avamposti nemici, si imbatte ad Assaye nel grosso del loro esercito e lo sconfigge; è lui stesso a dettare le condizioni di pace; 1805, fa ritorno in Inghilterra dove sposa lady Catherine Pakenham e, in qualità di deputato parlamentare, difende la criticata amministrazione del fratello in India; 1807, è nominato segretario per l'Irlanda; agosto, è incaricato del comando di una spedizione contro i danesi, durante la quale conquista Koge, meritandosi i gradi di luogotenente generale; 1808-1814, vedi "Napoleone I"; 1818, tornato in Inghilterra riprende la sua attività politica schierandosi coi tories; 1828-30, diventa primo ministro; 1834-35, segretario agli esteri; 1835, si ritira dalla vita politica alla caduta di R. Peel; 1841, rientra nella vita politica dove sostiene l'abrogazione delle Corn Laws; 1842, alla morte di lord Hill, ha di nuovo il comando supremo delle forze armate britanniche che tiene fino alla morte. – Wittgenstein, Luigi-Adolfo – principe di Sayn (1769-1843) militare russo; combatte ad Austerlitz; 1809, prende parte alla spedizione in Finlandia; 1812, comanda il corpo d'armata destinato a coprire Pietroburgo; 1813, ha il comando delle armate russe e prussiane; contribuisce al disastro di Napoleone I a Lipsia; batte Oudinot a Kliastitzy; 1814, combatte in Francia; 1825, diventa feldmaresciallo; 1828, incaricato di condurre la guerra contro i turchi, dimostra poco vigore; 1829, si ritira. |
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