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Il Viandante |
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Papa
1626, crea la congregazione dell'immunità ecclesiastica (per dirimere
le controversie relative alla violazione della giurisdizione e dei tribunali
ecclesiastici da parte dei tribunali laici); Urbano
ottavo dalla barba bella, Sacra Congregatio de Propaganda fide «segue
da 1622» «segue da 1625» «segue
da 1625»
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ANNO 1626
– Boyle, Robert (Lismore,
Irlanda 1626-Londra 1691) scienziato irlandese, educato a Eton; da cui
la "legge di Boyle e Mariotte"; uno dei primi "nuovi
chimici", dopo che nel Seicento l'alchimia fu promossa a scienza;
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su1654, dopo gli studi a Ginevra, si trasferisce ad Oxford; 1660, occupandosi dell'aria e dei gas, perviene alla scoperta della nota legge "il volume di un gas varia in modo inversamente proporzionale alla pressione" (legge che verrà scoperta indipendentemente da Mariotte nel 1677); Nuovi esperimenti fisico-meccanici (1660) Il chimico scettico (1661, dove espone per primo il concetto moderno di elemento) [Elemento: una sostanza fondamentale che si può combinare con altri elementi, formando dei composti, mentre, una volta isolata da un composto, non si può ridurre a sostanze più semplici]. 1668, a Londra lavora attivamente per la Royal Society, di cui è stato uno dei fondatori. Nessuno prima di lui aveva studiato in modo così preciso il problema della composizione delle sostanze, distinguendo nettamente i miscugli dalle combinazioni chimiche e sviluppando metodi per il riconoscimento delle sostanze (saggi alla fiamma e uso degli indicatori acido-base). Conserva tuttavia ancora una concezione medioevale della natura reale degli elementi; per es., crede che l'oro non sia un elemento e possa essere fabbricato, in qualche modo, a partire da altri metalli; lo crede del resto anche il suo contemporaneo I. Newton e lo crederà ancora, nel 1867, l'imperatore d'Austria-Ungheria Francesco Giuseppe che finanzierà addirittura degli esperimenti per fabbricarlo. [vedi H. Cavendish]. – Cromwell, Richard (Huntingdon 1626-Cheshunt, Hertford 1712) politico inglese; [Terzo figlio di Oliver (1599-1658).] 1654 e 1656, fa parte del parlamento; 1658, morto il padre, è proclamato lord protettore d'Inghilterra, Scozia, Irlanda; 1659, si dimette e, oppresso dai debiti, dopo la restaurazione si rifugia a Parigi dove vive fino al 1680; tornato in patria, si ritira a Cheshunt. – Elzevier, Daniel [Elzevir] (1626-80) tipografo olandese; [Figlio di Bonaventura.] – Luillier, Claude-Emmanuel o Chapelle (Parigi 1626-1686) poeta francese Voyage en Provence (1663, Viaggio in Provenza). – Mengoli, Pietro (Bologna 1626-1686) matematico bolognese, allievo di Bonaventura Cavalieri. [Serie di Mengoli.] – Rancé, Armand-Jean le Bouthillier de (Parigi 1626-La Trappe 1700) religioso francese, figlio del segretario di Maria de' Medici, figlioccio del cardinale Richelieu; ancora bambino fu nominato abate commendario di varie abbazie fra cui quella di Trappe; amico di J.-B. Bossuet; 1651, viene ordinato prete dallo zio, arcivescovo di Tours; 1654, dottore in teologia, conduce una vita brillante e di scarso impegno dacerdotale; 1657, muore la duchessa di Montbazon di cui era cappellano; 1660, muore il duca Gastone d'Orléans di cui era cappellano; colpito da una profonda crisi religiosa, si ritira per due anni presso gli oratoriani di Parigi; 1662, introduce la riforma cisterciense della stretta osservanza alla Trappe; 1663, entra come novizio nell'abbazia cisterciense di stretta osservanza di Perseigne; 1664, emette la professione religiosa e viene eletto abate alla Trappe; recatosi a Roma per ottenere dall'abate di Citeaux la diffusione dell'osservanza, è soltanto autorizzato da Alessandro VII e dal capitolo generale cisterciense, a introdurre una rigorosa disciplina alla Trappe; di qui prende il via l'ordine dei "trappisti" Trattato sulla santità e sui doveri della vita monastica (1683) La regola di san Benedetto, nuovamente tradotta e spiegata secondo il suo vero spirito (1689) I regolamenti dell'abbazia di Nostra Signora della Trappe (1690). – Redi, Francesco o Anicio Traustio (Arezzo 1626-Pisa 1698) medico, naturalista e letterato italiano; insegnò retorica per cinque anni presso la famiglia Colonna a Roma; consultore dell'Inquisizione fiorentina; 1654, è nominato medico di corte della famiglia Medici; 1657-67, membro dell'Accademia del Cimento; Osservazioni intorno alle vipere (1664) 1666, lettore di lingua toscana allo studio fiorentino; accademico e arciconsole della Crusca; Bacco in Toscana (1666, 12 settembre, 48 versi, ditirambo nato come brindisi in occasione di uno "stravizzo" della Crusca; 1685, giunge a 980 versi nella redazione definitiva, con un denso corredo di Annotazioni filologiche) Esperienze intorno alla generazione degli insetti (1668) Osservazioni intorno agli animali viventi che si trovano negli animali viventi (1684, studio di parassitologia) 1685, viene chiamato a far parte della "accademia di camera" di Cristina di Svezia divenendo poi uno dei primi soci dell'Arcadia, dove prende il nome di Anicio Traustio; Consulti medici (1687) 1691, collabora alla terza edizione del Vocabolario. – Sevigné, Marie de Rabutin-Chantal marchesa di (Parigi 1626-Grignan, Drôme 1696) scrittrice francese, ricevette una raffinata educazione umanistica da maestri come G. Ménage e J. Chapelain; 1644, va sposa ad un anziano gentiluomo bretone, Henri de Sevigné, del quale rimane presto vedova dopo avergli dato due figli: Charles e Marguerite-Françoise (a quest'ultima è legata da un affetto esclusivo, quasi morboso); 1671, quando la figlia si trasferisce in Provenza con il marito, il conte di Grignan, tra madre e figlia ha inizio un fitto scambio epistolare che dura circa venticinque anni, che poi sarà il nucleo principale delle Lettres; Lettres (1696 e 1697, parziale pubblicazione; il corpus dell'epistolario, andato via via ingrossandosi a fine Settecento e poi a fine Ottocento, raggiungerà un totale di 1115 lettere, di cui 798 indirizzate alla figlia Marguerite-Françoise, le altre: al cugino R. Bussy de Rabutin, Mme de La Fayette, il cardinale F.-D. de Retz e il ministro N. Fouquet). – Shabbetaj Zevi (Smirne 1626-Dulcigno, Montenegro 1676) ebreo turco, fondatore del movimento mistico ereticale del "sabbatianismo"; figlio di ricchi commercianti, si dedicò fin da giovane agli studi della mistica e dell'esegesi zoharica (Zohar) acquistandosi fama di grande cabalista dotato di eccezionali poteri personali; suggestionato dalle teorie messianiche di impronta lurianica (Jizchaq Luria) fondate sull'ideologia del tiqqûn proclama sulla base di computi derivati dallo Zohar l'anno 1648 come l'anno messianico; [La restaurazione cosmica e umana operata attraverso il tiqqûn (la "cancellazione della macchia") avrebbe portato la vittoria del bene sul male e al riscatto dell'anima messianica "dalla fossa dei serpenti infernali" e si sarebbe realizzata nella persona del nostro ebreo turco.] a Smirne di fronte ai suoi discepoli si presenta come l'atteso messia e, a sottolineare la propria investitura, pronuncia solennemente il tetragramma divino (JHWH), un diritto riservato secondo i testi canonici del giudaismo soltanto al sommo sacerdote nel tempio di Gerusalemme; scomunicato dalle autorità rabbiniche, abbandona Smirne e si trasferisce dapprima a Costantinopoli, poi a Salonicco e al Cairo e infine a Gerusalemme allargando le file dei suoi seguaci e sostenitori; in Palestina incontra Nathan di Gaza (1644-1680) eminente cabalista della scuola lurianica; costui riconosce in lui l'atteso messia e si trasforma nel profeta del movimento svolgendo un ruolo determinante nella diffusione delle dottrine sabbatiane e conferendo loro una connotazione decisamente rivoluzionaria ed ereticale; 1665, settembre, nel giorno del Capodanno ebraico, egli entra trionfalmente a Smirne e si proclama messia di fronte a tutto il mondo ebraico; fortissima la sua influenza in quegli ambienti fino ad ora scettici; 1666, abbandonata Smirne, si dirige a Costantinopoli ma viene arrestato dalle guardie del sultano e incarcerato; la notizia della sua conversione all'Islam avvenuta durante la prigionia nel castello di Abido, avvolta in un alone di mistero e di ambiguità, provoca nella diaspora ebraica incredulità e costernazione; migliaia di suoi seguaci continuano ciò nonostante a seguirlo anche nella sua apostasia, circondandolo di fanatica devozione; il movimento continua anche dopo la sua morte. [Negli ambienti marrani di provenienza iberica il messia, che avrebbe accettato la conversione solo in apparenza ma che in segreto sarebbe rimasto fedele al giudaismo, diventa nella su ambiguità egli stesso simbolo della condizione cripto-giudaica. Per Abraham Miguel Cardoso (1630-1706), il più eminente sabbatiano di origine marrana, l'apostasia del fondatore del movimento assume il valore di vero e proprio tiqqûn. Il sabbatianismo darà anche origine alla setta dei "convertiti" (in turco dönmeh), sorta di marrani islamici, osservanti esteriormente delle norme del Corano e in segreto dei riti ebraici, diffusa fino alla metà del sec. XVIII in Grecia e in Turchia.]. |
Guerra dei Trent'anni 1626 «segue da 1619»
1626, sull'isola di Manhattan, 57 kmq, acquistata agli indiani da coloni dei Paesi Bassi per un cifra irrisoria, sorge col nome di New Amsterdam il primo nucleo di New York. |