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Papa Pio VI
(1775-99)

1776, Giacinto Vincenzo Malacarne fornisce la prima dettagliata descrizione del cervelletto.
Alessandro Volta, rimestando il terreno dei fondi paludosi, individua un gas infiammabile, che chiama aria infiammabile nativa delle paludi. È la scoperta del metano.

Illuminatenorden
(Illuminati di Baviera)

1776, il professore di diritto canonico all'università di Ingolstadt J.A. Weishaupt (1748-1830) fonda questa società segreta;
convinto assertore del materialismo di C.-A. Helvétius e del barone d'Holbach, nonché delle teorie egualitarie di J.-J. Rousseau, conferisce alla setta una carattere razionalistico e uno scopo educativo e iniziatico, ispirandosi ai metodi pedagogici dei gesuiti;
nell'aderire alla setta gli affiliati devono assumere un nome, scelto fra quelli di personaggi storici, che meglio si confaccia ai loro ideali intellettuali e politici (J.A. Weishaupt=Spartacus);
«segue 1782»


ANNO 1776




1776
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1776
Gennaio
-


AUSTRIA

Giuseppe II (Schönbrunn 1741 - Schönbrunn 1790)
primogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
1764-90, re dei romani;
1765-90, imperatore del Sacro Romano Impero;
[e coreggente di Maria Teresa per gli stati ereditari]
il conte A.W. von Kaunitz-Rietberg, dal 1753 al servizio dell'Austria, continua a dirigerne la politica estera;
1776
-
1780-90, re di Boemia e d'Ungheria;


Albero genealogico
 
BOEMIA e UNGHERIA

Maria Teresa d'Absburgo (Wien 1717 - Wien 1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
dal 1765 vedova dell'imperatore Francesco I, continua ad esercitare le sue funzioni;
1776
-


Albero genealogico
 
POLONIA
Stanislao II Augusto (Voucyn, 17 gen 1732 – San Pietroburgo, 12 feb 1798)
figlio di Stanislaw Poniatowski e di ?;
1764-95, re di Polonia;
fatto eleggere, con l'appoggio prussiano e russo, dai Czartoryski;
1776
dopo la spartizione (1772), introduce una serie di riforme;

 


Albero genealogico
 
 

BAVIERA

Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach (Munich 1727 - Munich 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e della arcid.ssa Maria Amelia d'Austria);
1745-77, elettore di Baviera;
1776
-


Albero genealogico
 
PRUSSIA

Federico II [il Grande] (Berlino 1712- Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1776
-


Albero genealogico
 
SASSONIA

Federico Augusto III [il Giusto] (Dresda 1750-1827)
figlio del pr. elett. Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia;
1776
cerca di mantenersi neutrale nei conflitti tra Austria e Prussia;
1806-27, re di Sassonia (Federico Augusto I);


Albero genealogico
 
 




1776
IMPERO OTTOMANO

Abdul Hamid I

Albero genealogico

(1725-1789)
figlio di Ahmed III e di Rabia Semi, nonché fratello di Mustafà III;
1774-89, XXVII sultano;


1776
-






1776
RUSSIA
Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
1762-96, imperatrice di Russia;
-


Ministro degli Esteri
-
1776
-






1776
REGNO di FRANCIA
Louis XVI

figlio del delfino Luigi e di Maria Giuseppina di Sassonia;
1770, sposa Maria Antonietta d'Austria;
1774-92, re di Francia;


Principal ministre d'État
Jean-Frédéric Phélypeaux
conte di Maurepas
(1774 14 mag - 21 no 1781)
Cancelliere
R.-N. de Maupeou
(1768 16 set - 1° lug 1790)
Guardasigilli
A.-Th. Hue de Miromesnil
(1774 24 ago - 8 apr 1787)
Sovrintendente
delle Finanze
A.-R.-J. Turgot
(1774 24 ago - 12 mag 1776)
J.-É.-B. Ogier de Clugny
barone di Nuits
(21 mag - † 18 ott)
Louis Gabriel Taboureau des Réaux
(21 ott - 29 giu 1777)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
Ch. Gravier
conte di Vergennes
(1774 21 lug - 13 feb 1787)
 

1776
Gennaio
22
, muore il duca di Saint-Aignan, cognato di A.-R.-J. Turgot e membro dell'Académie française;
29, il marchese di Condorcet scrive un pamphlet molto duro contro i privilegi;
il giovane consigliere Duval d'Eprémesnil non attendeva altro per mettersi in mostra agli altri parlamentari e si scatena contro questo scritto che accusa di oltraggiare la magistratura e il clero con l'unico scopo di eccitare un nuovo fermento negli animi; chiede pertanto che il testo venga bruciato;
30, il sostituto procuratore generale Séguier si mostra più moderato, trovando lo scritto più degno di disprezzo che di censura ma non abbandona l'azione penale;
alla fine l'intera opera e l'estratto, pubblicato da La Harpe nel «Mercure» con un elogio, vengono distrutti;

Febbraio
17
, le Camere si riuniscono per esaminare l'editto sulle corvées e decidono di presentare delle rimostranze al re per impedire che si "confonde les conditions";

Marzo
12
, Versailles, un lit de justice registra gli editti uno per uno;
lo stesso mese A.-R.-J. Turgot rimpiazza il duca di Saint-Aignan, sposo di sua sorella, come membro onorario dell'Académie des inscriptions, la più modesta delle accademie, la sola alla quale abbia accettato di appartenere;

Aprile
Intanto, dallo stesso mese, Julie de Lespinasse non si alza più dal letto. Al suo capezzale restano soltanto gli amici intimi: d'Alembert non la lascia mai, Guibert, preso dai rimorsi, passa mattino e sera, e il marchese di Condorcet si divide tra il Contrôl général e la rue de Bellechasse.
30, A.-R.-J. Turgot invia al re una lunga lettera di spiegazioni denunciando le cause principali di un rivolgimento politico (che sarà la Rivoluzione):
- il pericolo dell'ostilità dei Parlamenti,
- le trame dei cortigiani,
- la debolezza del Re.
E aggiunge questa frase profetica: «N'oubliez jamais, Sire, que c'est la faiblesse qui a mis la tête de Charles Ier sur le billot».

Maggio
12
, A.-R.-J. Turgot dà le dimissioni e il re, accettate, gli fa portare l'ordine di lasciare la carica senza averlo prima di tutto ricevuto né essersi degnato di rispondere alla sua lettera;
mentre a Versailles la sua caduta suscita una gioia bruciante, egli trova rifugio presso la sua vecchia amica, la duchessa d'Enville, a La Roche Guyon; malgrado il suo deisiderio di accompagnarlo, il marchese di Condorcet preferisce restare accanto a Julie de Lespinasse che si sta spegnendo;
21, Jean Étienne Bernard Clugny de Nuits succede a A.-R.-J. Turgot;
22, muore Julie de Lespinasse;
[Il giorno successivo viene sepolta nella chiesa di Saint-Sulpice «comme les pauvres» secondo le sue ultime volontà.
Suo esecutore testamentario, d'Alembert scopre tra le carte dell'amica i suoi amori con il marchese di Mora. Ha cessato quindi già da otto anni di essere il primo oggetto del suo cuore… Sconvolto dal dolore e dall' marezza, nonostante l'aiuto degli amici egli rimane inconsolabile.
Lasciata rue de Bellechasse, d'Alembert decide di risiedere nell'appartamento riservato al segretario de l'Académie française: una soffitta indegna, costituita di tre locali mal illuminati, situata in uno degli angoli della Corte reale del Louvre.
[In mancanza di mezzi, egli non ha scelta e vi si trasferirà nell'agosto seguente.]
nel frattempo il marchese di Condorcet va far visita all'amico A.-R.-J. Turgot a La Roche Guyon;
31, in una lettera A.-R.-J. Turgot ringrazia l'amico marchese di Condorcet di aver fatto visita a delle persone disgraziate;

Luglio
intanto, verso la metà del mese, Panckouke decide di pubblicare il Supplement – la parte matematica della nuova Encyclopédie – e incarica suo cognato Suard di organizzare il lavoro e di reclutare dei grandi filosofi per rimaneggiare il testo di D. Diderot;
Suard
riesce a persuadere d'Alembert e il marchese di Condorcet di dirigere il lavoro con lui;
[Purtroppo, dopo la morte di Julie de Lespinasse, d'Alembert è caduto in una tale depressione da non essere più in grado di affrontare questo tipo di lavoro, ed il suo nome serve essenzialmente a sostenere il progetto attirando i migliori talenti; è quindi il marchese di Condorcet che viene incaricato di redigere gli articoli di analisi matematica che mancano alla prima Encyclopédie. Gli articoli del marchese di Condorcet, firmati "o" per distinguerli da quelli di d'Alembert firmati "O", formano un insieme coerente e si chiariscono a vicenda.]
24, dimissionario, J.-P. Grandjean de Fouchy termina il suo incarico di segretario perpetuo dell'Académie royale des sciences; è nominato quindi pensionato veterano e segretario perpetuo onorario;
[Era entrato in funzione l'8 gennaio 1744 al posto di Dortous de Mairan.]

Agosto
2
, muore il principe di Conti;
[Qualche giorno prima che il successore di A.-R.-J. Turgot ristabilisca le corvées.]
7, con voto unanime il marchese di Condorcet viene eletto segretario perpetuo dell'Académie royale des sciences;
11, il nuovo controllore generale Jean Étienne Bernard Clugny de Nuits ristabilisce la corvée e sospende tutte le misure messe in atto dal suo predecessore;

Ottobre
18
, muore il controllore generale Jean Étienne Bernard Clugny de Nuits; le sue funzioni vengono ripartite tra Louis Gabriel Taboureau des Réaux, consigliere di Stato, e J. Necker;
22, nominato direttore del Tesoro, J. Necker, l'agente attivo dell'associazione, prende le redini dell'economia francese;

Dicembre
3
, B. Franklin, 71enne, sbarca in Francia;
[Arriverà a Parigi il giorno 21 e prenderà dimora in una casa di Passy nel gennaio 1777.]

Lo stesso anno nasce una nuova loggia massonica, la "loggia delle Neuf-Soeurs" fondata dall'astronomo Lalande con l'aiuto di Mme Helvetius. Poco prima di morire, il marito di quest'ultima aveva avuto l'idea di riunire eruditi, philosophes e artisti in una specie di laboratorio enciclopedico.
[Voltaire sarà ricevuto trionfalmente qualche settimana prima di morire e gran parte di coloro che hanno rapporti con il marchese di Condorcet ci tiene ad iscriversi.
Minacciata di scioglimento, nel maggio 1779 la loggia eleggerà B. Franklin venerabile, conferendole così un maggior prestigio.
Tutto ciò che a Parigi conta di liberale si interessa a questa loggia che ha per obiettivo la diffusione dei Lumi, l'instaurazione di un nuovo ordine giudiziario e il sostegno all'indipendenza americana.
Poiché gli ideali di questa loggia corrispondono esattamente a quelli del marchese di Condorcet si pensa subito che egli ne faccia parte ma, poiché nessun documento ufficiale menziona il suo nome, è impossibile sapere con certezza se egli sia o no massone.
La comunione dei valori e le pressioni amicali fanno pensare ad una sua adesione. M.me Helvetius, l'avv. Dupaty e B. Franklin spendono certamente tutte le loro energie a convincere un uomo così prestigioso di unirsi a loro. Lalande, Roucher o l'avv. Elie de Beaumont pure. Ma l'ateismo e il razionalismo militante del marchese di Condorcet non si accordano affatto con certi riti della massoneria. Lo si immagina male in una società segreta facente certi riti d'iniziazione, anche se i suoi amici più vicini li hanno compiuti prima di lui. Soprattutto, né A.-R.-J. Turgot, né d'Alembert hanno mai aderito a una loggia.
Per i tre uomini il culto della Ragione è una religione senza riti che non si può che praticare in piena luce. In pratica quindi il marchese di Condorcet non è altro che un compagno di strada della "loggia delle Neuf-Soeurs", niente di più.
[Elisabeth Badinter e Robert Badinter, Condorcet, Un intellectuel en politique, Librairie Arthémie Fayard 1988.]


 

1776
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1776
-

 


1776
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;
dal 1765 soffre di una grave malattia mentale;

1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
Frederick North Tory
Lord North
(1770 28 gen - 22 mar 1782)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1776
"guerra d'indipendenza americana" (1775-83): rispetto alla guerra l'opinione pubblica britannica è divisa.
Anche se alcuni alti ufficiali dell'esercito e della marina si dimettono piuttosto che battersi contro gli americani, la fedeltà delle forze armate non è, nel suo complesso, mai messa in discussione.
La politica di forza viene aspramente criticata in parlamento:
. Chatham simpatizza da tempo per le colonie;
. Burke invita insistentemente a una conciliazione;
. Fox ostenta le sue simpatie per gli americani presentandosi in pubblico nei colori blu e marrone dell'esercito continentale.
Ma perlopiù si tratta di critiche faziose.
L'opposizione in fondo non è più disposta del governo ad abbandonare il diritto del parlamento a legiferare anche per le colonie, e ancor meno prende in cosiderazione l'idea di un'America indipendente.
Una volta esaminata esaurientemente la questione e l'opportunità di cedere o di imporsi, soltanto un pugno di radicali come Price e Cartwright continunao a sostenere la causa americana.
[Sia il parlamento che la popolazione – come dichiarerà in seguito lord North – appoggiano compatti la guerra contro l'America, perlomeno fino a quando la resa di Cornwallis a Yorktown, nel 1781, dimostrerà l'impossibilità della riconquista.]

 


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1776
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1776
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

 

Nord America Britannico
Governatore generale
Guy Carleton
(1768 - 1778)
-
-

1776
"guerra d'indipendenza americana" (1775-83);





 

 




QUÉBEC
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.]
Governatore della provincia
Hector T. Cramahé
(1770 - 1782)

1776
Gli habitants delle campagne canadesi rimangono all'inizio sostanzialmente neutrali nei confronti di quello che considerano un conflitto tra inglesi, e si limitano a tentare di vendere il loro grano al miglior offerente. Essi cominciano però ben presto a disprezzare i nuovi "liberatori" che terrorizzano le campagne e non pagano i fornitori che con cartamoneta senza valore.

Marzo
gli inglesi respingono un altro attacco degli americani guidati dal gen. Benedict Arnold;

Maggio
3
, viene sventato l'estremo tentativo degli americani di incendiare le navi inglesi con un brulotto;

Giugno
dopo l'arrivo di rinforzi britannici, gli americani, decimati dalle malattie, abbandonano il paese e i canadesi tirano un sospiro di sollievo.
Da questo momento la provincia continua a servire di base agli eserciti britannici, ma battaglie e spargimenti di sangue avvengono fuori dalle sue frontiere.

L'iniziativa della creazione di un nuovo ordine nella provincia del Québec spetta ai militari e ai burocrati britannici, che costituiscono la sua nuova élite. Questi sono formalmente sottoposti alle direttive di Londra. In realtà essi godono di ampia autonomia di giudizio e sono anzi decisivi nell'influenzare la politica dei loro governi.
Certamente le autorità britanniche, sull'una e sull'altra sponda dell'Oceano Atlantico, risolverebbero volentieri alla radice i problemi sorti dal secondo contatto facendo a meno di quelli che, da ora, cominciano a essere chiamati canadiens.
[Le persone di lingua francese nate in Canada si definiscono canadiens per distinguerle dagli anglais cioè tutti coloro che sono di lingua inglese.]

Nonostante la missione compiuta in Canada dal possidente americano Charles Carroll (1732-1832) – fratello del futuro primo vescovo di Baltimora, l'ex gesuita John Carroll (1735-1815) – la gerarchia cattolica del Québec si schiera a fianco dei britannici con sorprendente unanimità.



 

TERRANOVA
[Dal 1763 con la costa del Labrador, Iles-de-la-Madeleine e l'isola di Anticosti.]
Governatore della provincia
John Montagu
(1775 - 1778)

1776
Nonostante l'origine irlandese di buona parte dei suoi abitanti, i 12.000 (1776), i residenti dell'isola non subiscono alcuna tentazione di combattere a fianco dei troppo lontani rivoluzionari americani.

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1776
-

 

NOVA SCOTIA
[Dal 1763 comprende la Island of St. John e l'isola di Capo Bretone.]
Governatore della provincia
-

1776
Per una concomitanza di fattori la maggioranza dei suoi abitanti (20.000 nel 1776), molti dei quali sono giunti nella provincia dal New England negli ultimi quindici anni mentre gli altri sono arrivati soprattutto dalle Isole Britanniche e dai paesi di lingua tedesca, è lealista.
[Il motivo – secondo gli storici Ernest A. Clarke e Jim Phillips (1996) – andrebbe visto così:
- da una parte, i sostanziali sussidi all'immigrazione concessi dal governo britannico soprattuto tra il 1749 e il 1763, e l'importanza di Halifax come base militare della Royal Navy, con la prosperità economica che ne deriva;
- dall'altra, la composizione multietnica della regione (inglesi, scozzesi, scotoirlandesi, tedeschi) e la reazione negativa della popolazione alle continue incursioni delle navi corsare americane.
Invece – secondo l'opinione (1994) dello storico George A. Rawlyk (1935-1995) – sarebbe dovuto soprattutto al progetto politico-religioso proposto da un pastore evangelico radicale originario del New England, Henry Alline (1748-1784). Secondo Henry Alline, la cui predicazione affonda le radici nel Grande Risveglio americano (Great Awakening), la Nova Scotia nient'altro è se non il nuovo Massachusetts avendo quest'ultiima provincia con la sua rivolta abbandonato la via maestra indicata da Dio.
Il successo del progetto di Henry Alline e del movimento che ne deriva, noto come New Light (Nuova Luce), fa sì che i novascotians si sentano un popolo con una storia unica, un'identità distinta e un destino particolare. È dunque il loro senso di superiorità a portarli a non sposare la causa dei rivoltosi.]

Novembre
12-29
, Nova Scotia, 27 newenglanders, cui si aggiungono circa 150 ribelli locali, attaccano Fort Cumberland, venendone respinti.
[Sono guidati da Jonathan Eddy (1726/7-1804), un proprietario di terra e di schiavi della regione dell'Istmo di Chignectou che appartiene, con il rango di colonnello, alla guarnigione di Fort Lawrence.]
Anche in Nova Scotia, dunque, la prevista insurrezione antibritannica non si materializza.

Island of St. John, anche i 1.000/2.000 abitanti dell'isola, buona parte dei quali di origine scozzese, che dal 1769 si sono resi autonomi dalla provincia della Nova Scotia, non combattono a fianco dei rivoluzionari americani.

 

Nord America Britannico (2)
[15] NEW HAMPSHIRE
Governatore
-
-

1776
-

 





[14] MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1776
Gennaio
Il pamphlet di Thomas Paine, Common Sense, esprime gli umori che vanno diffondendosi e contribuisce allo stesso tempo a persuadere gli incerti della necessità della separazione.
[Pubblicato nello stesso mese, vende rapidamente 120.000 copie.]
Da poco immigrato dall'Inghilterra, Thomas Paine attacca duramente e direttamente "la bestia regia" e il concetto stesso di monarchia, facendo nel contempo capire agli americani che devono rinunciare all'idea di rivolgersi a Giorgio III per avere giustizia. Le uniche alternative – insiste Thomas Paine – sono la sottomissione o l'indipendenza.
Intanto è cresciuta la conviinzione che un aiuto estero sia vitale per la causa americana, ma che non arriverà finché gli americani non si siano resi indipendenti.]

Marzo
17
, le truppe inglesi del gen. William Howe, accompagnate da più di un migliaio di lealisti, riescono ad evacuare Boston e a salpare alla volta di Halifax (NOVA SCOTIA).
[Progetta un attacco contro la città di New York, chiave della via Hudson-Champlain verso il Canada e principale centro dei lealisti.]
Gli inglesi abbandonano così, per il momento, il loro ultimo caposaldo nelle tredici colonie.
Frattanto l'invasione americana del Canada è stata respinta.
In primavera una colonia dopo l'altra ordina ai propri delegati al Congresso continentale di votare a favore della separazione.

Aprile
6
, il Congresso apre i porti americani alle navi di tutte le nazioni, eccettuata la Gran Bretagna;

Maggio
10
, il Congresso invita alla costituzione di governi di stato indipendenti;

Giugno
12
, il Congresso continentale nomina un Comitato dei tredici (uno per stato) con l'incarico di stendere una costituzione;
dopo un mese di discussioni il comitato presenta una bozza di costituzione: gli Articoli della confederazione.
Elaborati in gran parte da John Dickinson della PENNSYLVANIA, essi prevedono un governo centrale con poteri limitati; esso può:
- dichiarare guerra,
- concludere trattati e alleanze,
- ripartire le spese comuni fra gli stati,
- battere moneta,
- istituire uffici postali,
- regolare le questioni con gli indiani.
Ma gli mancano due degli attributi essenziali della sovranità:
- il potere di imporre le tasse,
- il potere di regolare il commercio.
Tutti i poteri non specificatamente assegnati alla confederazione sono riservati ai singoli stati che – sottolineano gli Articoli – mantengono la loro "sovranità, libertà e indipendenza".
Non sono previsti organi esecutivi o giudiziari nazionali.
I poteri della confederazione devono essere esercitati solo dal Congresso, un'assemblea legislativa unicamerale alla quale partecipano tutti gli stati con un voto ciascuno.
I provvedimenti importanti, come i trattati, devono avere l'approvazione di almeno nove stati e gli Articoli stessi non possono essere modificati senza il consenso di tutti i tredici stati.
Così la confederazione proposta è poco più di quel che John Dickinson ha definito: "una salda lega d'amicizia".
[È tale tuttavia l'ostilità contro un'autorità centrale, anche se così limitata, che gli Articoli non avranno l'approvazione del Congresso fino al novembre 1777. E data la lunga controversia in merito alle pretese sui territori occidentali (il West), il parere favorevole unanime degli stati, necessario perché la Costituzione diventi operante, sarà ottenuto solo nel febbraio 1781, cioè quando la guerra d'indipendenza sarà ormai conclusa, e rimarranno in vigore fino al 1789.
Tuttavia, per tutta la durata del conflitto il Congresso continentale funziona come un governo di fatto.]



Luglio
2
, il Congresso approva all'unanimità la risoluzione di Richard Henry Lee che "queste Colonie Unite sono, e debbono essere di diritto, stati liberi e indipendenti";
[È questa votazione, piuttosto che la successiva Dichiarazione d'indipendenza a proclamare formalmente la nascita degli Stati Uniti.]
Lo stesso giorno le truppe inglesi del gen. William Howe, appoggiate da una squadra navale comandata da suo fratello maggiore, l'amm. lord Howe, sbarca a Staten Island.
G. Washington ha concentrato le sue forze per proteggere la città, ma lo schieramento risulta sbagliato.
4, il congresso vota la "Dichiarazione d'indipendenza" il cui documento ufficiale viene redatto da un comitato di cinque delegati 
- Th. Jefferson
- J. Adams
- B. Franklin
- R. Sherman
- R.R. Livingston;
compilata da Th. Jefferson, nel momento stesso in cui le armate britanniche stanno per abbattersi sulle colonie americane, è ispirata alle teorie costituzionaliste e contrattualistiche inglesi – secondo Trattato sul governo civile (1690) di J. Locke) – e alle idee dell'illuminismo francese (Montesquieu, J.-J. Rousseau;
enumerati 27 capi d'accusa contro il sovrano inglese Giorgio III  viene solennemente affermato il diritto delle colonie a essere riconosciute "stati liberi e indipendenti": oltre a una federazione, nasce una nazione;
grazie alla "Dichiarazione", dalla resistenza armata si passa alla guerra d'indipendenza;
[Cosa abbia inteso Th. Jefferson con la famosa frase «tutti gli uomini sono creati uguali» continuerà a far discutere gli storici. Alcuni sosterranno che egli abbia parlato semplicemente dell'uguaglianza che gli americani condividono con gli inglesi come sudditi di uno stesso monarca.
Forse, ciò che ha avuto in mente, è l'uguaglianza di diritti e di possibiltà. La natura, pur dotando gli uomini di capacità diverse, ha comunque dato a tutti ugualmente gli "inalienabili diritti" che Th. Jefferson ha citato.]
Quale che sia stato il suo significato futuro, l'effetto immediato della Dichiarazione d'indipendenza è quello di provocare una frattura.
Applaudita entusiasticamente da coloro che condividono l'opinione di Thomas Paine che è ora di staccarsi, essa irrita coloro che non riescono a rinunciare alla fedeltà tradizionale.
La Rivoluzione americana si dimostra dunque essenzialmente una guerra civile che disgregherà non solo le classi sociali, ma anche le famiglie.
I lealisti, chiamati beffardamente tory dai loro avversari, sono aggrediti, gettati in carcere, cacciati dalle loro case, privati dei loro beni e delle loro proprietà.
Rappresentano un'importante fonte di informazioni e di rifornimenti per l'esercito britannico, e sono almeno 30.000 quelli che si battono a fianco degli inglesi.
[Dopo la guerra, fra 80.000 e 100.000 lealisti lasceranno gli Stati Uniti per il Canada, la Nuova Scozia, le Antille e l'Inghilterra.]

Agosto
27
, Brooklyn, "battaglia di Long Island": le truppe americane agli ordini del gen. G. Washington, attaccate dalle preponderanti forze inglesi del gen. William Howe, appoggiate dalla marina sotto la guida dell'amm. lord Howe, subiscono una pesante sconfitta e sono costrette a ritirarsi attraverso il NEW JERSEY e il DELAWARE;
lo scoppio di un violento uragano estivo e la lentezza del gen. William Howe nell'inseguirlo permette al gen. G. Washington di evitare una disfatta totale.
Dopo un breve intervallo, durante il quale i f.lli Howe offrono invano il perdono ai ribelli disposti a giurare fedeltà alla Corona, gli inglesi riprendono l'offensiva e conquistano facilmente New York;
[Rimarrà nelle loro mani fino al termine della guerra.]
Gli inglesi occupano il NEW YERSEY e inseguono gli americani oltre il Delaware.
Philadelphia è a portata di mano ma il gen. William Howe, ancora legato alla tradizione militare europea, decide di ritirarsi nei quartieri d'inverno.
Questa tregua inattesa e provvidenziale consente al gen. G. Washington di attaccare le linee britanniche che si sono troppo allungate.



Dicembre
25/26
, battaglia di Trenton: il gen. G. Washington, a cui il congresso ha conferito poteri eccezionali (di fatto una dittatura militare), torna ad attraversare di notte il Delaware [in futuro Washington Crossing] e piomba a sorpresa sulla guarnigione di Assiani (mercenari tedeschi dell'Assia) del col. Rall a Trenton, catturando un migliaio e più di prigionieri.
[Egli ha scelto la notte di Natale ben sapendo che in tale ricorrenza (poco festeggiata – all'epoca – dai popoli anglosassoni) i tedeschi inscenano grandi celebrazioni con abbondanza di cibi e bevande.]


[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 


[13] RHODE ISLAND
Governatore
-
-

1776
-


[12] CONNECTICUT
Governatore
-
-

1776
-

[11] NEW YORK
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-
-

1776
-

 

[10] NEW JERSEY
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1776
-

 

[09] PENNSYLVANIA
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1776
-

 

[08] DELAWARE
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1776
-

 

[07] MARYLAND [Colonia reale dal 1750 ]
Governatore
-
-

1776
-






[06] VIRGINIA
Governatore
-
-

1776
-

Maggio
nella Dichiarazione dei diritti, scritta da Th. Jefferson per conto della Virginia il cui parlamento l'approva all'unanimità, l'art. 16, con una intonazione che ritrae ben fedelmente tutta la concezione razionalistica e individualistica dei sociniani e degli unitari, dice:
"Che la religione, o il dovere che noi abbiamo verso il Creatore e il modo di adempierlo, può soltanto essere regolata dalla ragione e dalla convinzione, non dalla forza o dalla violenza; e che quindi tutti gli uomini hanno ugual diritto al libero esercizio della religione, secondo i dettati della loro coscienza; e che è mutuo dovere di tutti il praticare la pazienza, l'amore e la carità gli uni verso gli altri".
[Altre dichiarazioni dei diritti si avranno nelle varie colonie, e vi si sancirà del pari il principio della piena libertà religiosa. Il quale sarà poi accolto come uno dei fondamenti delle nuove costituzioni, che le colonie si daranno dopo proclamata l'indipendenza, a cominciare dalla costituzione di New York.]





[05] NORTH CAROLINA
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1776
-

[04] SUD CAROLINA
Governatore
-
-

1776
-

[03] GEORGIA
Governatore
-
-

1776
-

[02] WEST FLORIDA
Governatore
-
-

1776
-


[01] EAST FLORIDA
Governatore
-
-

1776
-


a

1776
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano VII
Albero genealogico
(1749 - 1808)
figlio di Federico V e di Luisa d'Inghilterra;
1766-1808, re di Danimarca e di Norvegia;



1776
-
NORVEGIA
1776
-
ISLANDA
1776
-


1776
REGNO di SVEZIA
Gustavo III
Albero genealogico
(Stoccolma 1746 - 1792)
figlio di Adolfo Federico e di Luisa Ulrica sorella di Federico il Grande;
1771-92, re di Svezia;
1973, 19 agosto [1° colpo di Stato];


1776
-





1776
REGNO di PORTOGALLO
Giuseppe I  
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo: marchese di Pombal;


1776
-


a

1776
REGNO di SPAGNA
Carlos III

(Madrid 1716 - 1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (Carlo);
1735-59, re di Napoli e di Sicilia (Carlo VII);
[vedi sotto]
1759-88, re di Spagna;
1776
-


1776
ribellione nella colonia dell'Orinoco;
a





1776
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Vittorio Amedeo III
Albero genealogico

(Torino 1726 - Moncalieri 1796)
figlio di Carlo Emanuele III di Savoia e di Polissena Cristina d'Assia-Rheinfelds;
?-1773, duca d'Aosta;
1730-73, principe di Piemonte;
1773-96
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo, Monferrato, Finale e Oneglia;
- duca di Savoia re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;


1776
-



1776
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Brizio Giustiniani
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1775 31 gen - 31 gen 1777, doge di Genova;


1776
-


1776
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Alvise IV Mocenigo
Albero genealogico

(Venezia 19 mag 1701 - Venezia 3 dic 1778)
figlio di Alvise IV Marcantonio e di Paolina Badoer;
1763-78, doge di Venezia; [118°]

- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore a Roma: Alvise Tiepolo (1770 -?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)

1776
-




1776
Ducato di Parma e Piacenza
Ferdinando di Borbone
Albero genealogico

(Parma 1751 - Badia di Fontevivo, Parma 1802)
figlio di Filippo di Borbone e di Luisa Elisabetta di Francia;
suo precettore fu il filosofo Condillac ma nulla rimarrà di illuministico nel suo spirito mediocre e bigotto;
1762, dicembre, muore di vaiolo la sua promessa sposa Marie Johanna di Absburgo (1750-1762);
1765-1802, duca di Parma e Piacenza;
1767, 15 ottobre, a 16 anni muore di vaiolo anche la sua seconda promessa sposa Marie Josephe di Absburgo;
dal 1769 è sposato con la duchessa Maria Amalia (1746-1804) figlia di Maria Teresa d'Absburgo;
1776
-



Primo ministro
-
1776

 


1776
Granducato di Toscana
Pietro Leopoldo I
Albero genealogico
(Vienna 1747-1792)
terzogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
viene educato a Vienna da C.A. Martini e F. Thurn;
1765-90, granduca di Toscana;
1770-79, a Livorno l'editore Aubert ristampa l'Encyclopédie;
1790-92, imperatore del Sacro Romano Impero
e re di Boemia e d'Ungheria;


 

1776
riforma comunale e tributaria a Pisa;
Dicembre
"affaire delle monache" : il granduca, con lettera circolare, fa intendere ai vescovi che, a causa dei disordini che succedono nei conventi sottoposti ai regolari, è sua intenzione che gli ordinari facciano al più presto richiesta a Roma di prendere tali conventi sotto la loro giurisdizione e che in proposito ha già sollecitato il suo ambasciatore a Roma ad appoggiare tali istanze;


1776
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);
dal 1768 è sposato con la duchessa Marie Karoline di Absburgo (1752-1814);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro
marchese della Sambuca
(1768 apr - 1785)
[dal 1775 Maria Carolina d'Absburgo è entrata nel consiglio di stato.]
Ministro degl Esteri
J.F.E. Acton
(1776 - ?)

1776
Luglio
29
, con un dispaccio inviato al papa tramite il principe Colonna, gran contestabile del regno e ambasciatore del re a Roma, comunica la sua decisione di por fine per l'avvenire al rito del "dono della Chinea" (cavallo bianco riccamente bardato e settemila scudi; censo dovuto al pontefice per diretto dominio sul regno delle Due Sicilie).
[Altre fonti affermano invece che la cerimonia durerà ancora fino al 1788.]
Ottobre
Maria Carolina d'Absburgo riesce a far licenziare il ministro degli esteri B. Tanucci;
[Sembra che la vera ragione dell'ostilità della regina verso B. Tanucci derivi dalle persecuzioni del potente ministro contro la Massoneria, cui la regina appartiene, e dalle aperte ingerenze del ministro nella vita privata, frivola se non proprio dissoluta, di lei. Del resto egli ha visto chiaramente il pericolo dell'ingresso della regina nel Consiglio di stato: non solo essa vi porta infatti i suoi intrighi, ma in pratica ne scavalca addirittura le funzioni conquistando il potere.]
Università degli studi.
"Fondata da Federico II, mutata (spesso in peggio) dai re successori, quasi morta nel tempo lunghissimo del viceregno, ravvivata da Carlo VII, arriva all'apice grazie al nuovo re Ferdinando IV che vi raccoglie tutto l'intelletto di questo secolo." [P. Colletta]
Aumentati gli stipendi ai professori e tolte le cattedre inutili, ne vengono istituite sette di nuove:
- Eloquenza italiana,
- Arte critica nella storia del regno,
- Agricoltura,
- Architettura,
- Geodesia,
- Storia naturale,
- Meccanica.
Sede dell'Università è l'ex convento dei gesuiti, detto il Salvatore. All'interno si trovano le accademie di pittura, scultura, architettura, le biblioteche Farnesiana (portata da Carlo VII in seguito al suo trasferimento da Parma) e Palatina, i musei Ercolanense e Farnesiano (idem come sopra), un museo di storia naturale, un orto botanico, un laboratorio chimico, un osservatorio astronomico, un teatro di anatomia.
L'accademia delle scienze e delle lettere cambia direttive: viene ora prescritto che le scienze si applichino alle arti, ai mestieri, alla medicina, e che le lettere chiariscano la storia del regno affinché migliori la conoscenza comune e l'arte del governarsi.
Anche se il presidente dell'Accademia è per legge il maggiordomo di Corte e gli accademici onorari sono eletti dal "supremo arbitrio del re nella sublime nobiltà" [parole da statuto], diventano membri anche molti illustri ingegni di origine non nobiliare.
Viene pure ricostituita l'Accademia Ercolanese (iniziata da Carlo VII nel 1755 e poi abbandonata): dei 17 accademici iniziali, ne restano ora solo 4.
Tra i personaggi più dotti del regno troviamo:
. ARDINGHELLI Mariangiola, studiosa di Fisica e di Scienze,
. BARBAPICCOLA Giuseppa,
. CARCANI, ecclesiastico,
. CIRILLO Giuseppe Pasquale, professore di diritto municipale, magistrato;
. DE GENNARO Giuseppe Aurelio, magistrato,
. DELLA TORRE, ecclesiastico,
. DI SANGRO Raimondo, principe di Sansevero;
. DORIA Paolo, principe di Angri;
. FILANGIERI Gaetano, economista e giurista,
. FONSECA PIMENTEL Eleonora , giornalista,
. GALIANI Ferdinando, abate, economista e letterato,
. GENOVESI Antonio, filosofo ed economista,
. MACCIUCCA Vargas, marchese e magistrato,
. MARTINI ? (uno dei tre fratelli),
. PAGANO Francesco Mario, filosofo, giurista e politico,
. PIGNATELLI Faustina,
. ROSSI ?, arcivescovo,
. SPINELLI Francesco, principe di Scalèa,
. TROISE Biagio, magistrato,
. altri.



SICILIA
Viceré
[dal 1773 la Sicilia è senza viceré]
1776
-
 

a




Avogadro di Quaregna, Amedeo (Torino 1776-? 1856) fisico italiano, considerato il fondatore della teoria atomico-molecolare: ipotesi di Avogadro;
laureatosi in legge ancora ventenne, dopo tre anni di attività in questo campo, si dedicò allo studio delle scienze;
1809, insegna fisica nel liceo di Vercelli;
1811, compila una memoria, pubblicata sul «Journal de Phisique, de Chimie et d'Histoire naturelle», in cui tenta di conciliare la teoria atomica di J. Dalton con la legge enunciata da J.-L. Gay-Lussac nel 1808, riguardante i rapporti semplici fra i volumi secondo i quali si combinano i gas;
[Egli applica la teoria atomica ai gas riuscendo a dimostrare che è ragionevole supporre che volumi uguali di gas (di qualsivoglia natura) contengano uno stesso numero di particelle (ipotesi di Avogadro); in un primo tempo si pensa che queste particelle siano gli atomi, ma viene poi dimostrato che nella maggior parte dei casi si tratta di piccoli gruppi di atomi chiamati molecole; se una molecola contiene atomi di tipi diversi (come la molecola d'acqua, che è formata da un atomo di idrogeno e due atomi di ossigeno), è una molecola di un composto chimico. Egli distingue chiaramente gli atomi dalle molecole, ammettendo che anche i corpi semplici, come quelli composti, sono costituiti da molecole, a loro volta formate da atomi. Le reazioni fra elementi allo stato gassoso, che avvengono secondo rapporti semplici di volume, avvengono, questa la sua tesi, in rapporti semplici di molecole, perché dire molecola e dire volume è la stessa cosa; questa sua ipotesi sarà ignorata dai chimici europei per lungo tempo, anche perché tenacemente avversata dal più famoso chimico svedese J.J. Berzelius.]
1820, ottiene la cattedra di fisica matematica all'università di Torino;
1823, per motivi politici, in seguito ai moti del 1821, questa gli viene tolta;
1833, riottiene la cattedra che terrà fino al 1850;
1860, solo ora, al congresso di Karlsruhe, S. Cannizzaro mette in evidenza come l'ipotesi di A. Avogadro sia in perfetto accordo con i dati sperimentali.

Ballanche, Pierre-Simon (Lione 1776-Parigi 1847) scrittore francese, amico di F.-R. de Chateaubriand;
Du sentiment considéré dans ses rapports avec la littérature et les arts (1801, Il sentimento considerato nei suoi rapporti con la letteratura e le arti)
Antigone (1814)
Essais de palingénésie sociale (1827-32, Saggi di palingenesi sociale, frammenti di un'opera ben più vasta secondo la concezione iniziale).

Berzsenyi, Dániel (Egyházashetye 1776-Nikla 1836) poeta ungherese, ultimo cantore della nobiltà ungherese, studioso di Orazio;
è annoverato tra gli "scrittori aristocratici" ovvero appartenenti alla piccola nobiltà terriera, tipiche figure della vita culturale ungherese a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo;
A magyarokhoz (1807, Agli ungheresi, poesia)
[In cui si depreca la propensione al lusso e al piacere dei connazionali, disinteressati alle sorti della patria.]
Fohászkodás (1810, Invocazione)
Odi (1813).

Bingham, George sir (1776-1833) militare inglese;
1815-20, generale, comanda a Sant'Elena tutta la guarnigione.

Borghese, Francesco – principe Aldobrandini (Roma 1776-1839) nobile romano ;
[Figlio di Marcantonio III e di Anna Maria Salviati 8ª duchessa di Giuliano; fratello del principe Camillo.]
1794, eredita il nome e i titoli dallo zio cardinale Gregorio Salviati;
1798, ufficiale della guardia nazionale romana, percorre nell'esercito francese un'onorevole carriera militare;
1809, viene ferito nella battaglia di Wagram;
1812, viene fatto generale di brigata.

Boyer, Jean-Pierre (Port-au-Prince1776-Parigi 1850) politico haitiano;
1802-03, prende parte alla guerra d'indipendenza contro i francesi;
1804, espulsi i francesi, collabora con A. Pétion e H. Christophe alla lotta contro J.-J. Dessalines, proclamatosi imperatore di Haiti, che viene detronizzato e ucciso;
1818, succeduto a A. Pétion alla presidenza della repubblica, estende la sua sovranità su tutto il paese;
1843, rovesciato, ripara in Francia.

Capodistria, Giovanni Antonio conte di (Corfù 1776-Nauplia 1831) politico greco;
1803-07, segretario di stato della Repubblica Autonoma delle Isole Ionie (creata nel 1800);
1809, passa al servizio dello zar Alessandro I;
1811, ambasciatore a Vienna, ha una parte di rilievo al congresso;
1816-1822, segretario di stato per gli affari esteri assieme a K.R. Nesselrode;
1821, dopo l'insurrezione della Grecia contro il dominio turco lascia l'attività politica in Russia e si ritira a Ginevra dedicandosi alla causa greca;
1827, aprile, viene eletto presidente della repubblica greca;
1828, assunto l'incarico, instaura un regime personale e si oppone alla candidatura al trono di Leopoldo di Sassonia-Coburgo;
1831, il suo atteggiamento provoca la guerra civile; viene assassinato dal figlio e dal fratello di Petros Mauromichalis, un suo avversario da lui fatto imprigionare.

Corbineau, Jean-Baptiste (1776-1848) militare francese;
[Fratello minore di Constant.]
1808, creato barone da Napoleone I;
1811, generale;
aiutante di campo dell'imperatore, la sera della battaglia di Brienne gli salva la vita;
dopo il combattimento di Reims è creato conte;
1815, a Waterloo è a fianco di Napoleone I.

De Conciliis, Lorenzo (Avellino 1776-1866) politico italiano;
1799, ufficiale dell'esercito Borboneco è tra i difensori della Repubblica Partenopea militando poi sotto Giuseppe Bonaparte e G. Murat;
1815, viene riammesso nelle truppe Borboneche;
1820, comandante le milizie di stanza ad Avellino, aderisce al movimento rivoluzionario iniziato da M. Morelli e G. Silvati ed è deputato al parlamento napoletano;
1821, esule dopo l'intervento austriaco, combatte con i costituzionali in Spagna trasferendosi poi in Francia;
1848, deputato del parlamento napoletano;
1860, favorisce la liberazione della sua regione ad opera dei garibaldini;
1861, senatore.

Dutrochet, Henri-Joaquim (Château de Néon, Indre 1776-Parigi 1847) fisiologo e naturalista francese; tra gli iniziatori della "teoria cellulare" (1824), noto per i suoi studi sull'osmosi e per aver dimostrato (1837) che soltanto le cellule contenenti clorofilla sono capaci di assorbire l'anidride carbonica;
Nuove ricerche sull'endoosmosi e l'esoosmosi (1822).



Fernández de Lizardi, José Joaquín (Città del Messico 1776-1827) polemista e romanziere messicano, noto come «el pensador mexicano» dal titolo del giornale omonimo da lui fondato e diretto (1812-14);
Periquillo Sarniento (1816)
Noches tristes (1818, Notti tristi)
La Quijotina y su prima (1819, La Chisciottina e sua cugina)
Don Catrin de la Fachenda (postumo).



German, Sophie (Parigi 1776 -1831) matematica francese autodidatta;
[Figlia di un ricco commerciante parigino.]
per seguire i corsi di Lagrange e per entrare in contatto con K.F. Gauss, adotta un nome maschile.

Giraud, Giovanni (Roma 1776-Napoli 1834) commediografo italiano, discendente da una nobile famiglia francese, nominato da Napoleone direttore dei teatri italiani
Don Desiderio disperato per eccesso di buon cuore (1807)
L'ajo nell'imbarazzo (1807, musicata da Donizetti)
Teatro domestico (1816, raccolta di commedie "da camera")
Il galantuomo per transazione (1841, postumo, suo capolavoro)
Satire (1904, raccolte da T. Gnoli).

Görres, Johann Joseph von (Coblenza 1776-Monaco 1848) scrittore tedesco; 
1789, diffonde i principi della rivoluzione francese, che ammira, attraverso i giornali «Das rote Blatt» e «Rübezahl»
Die teutschen Volksbrücher (1807, Racconti popolari tedeschi)
1814, allontanatosi dai principi della rivoluzione, fonda «Der rheinische Merkur» ed è con E.M. Arndt il più importante sostenitore delle cosiddette "guerre di liberazione" contro Napoleone I;
1816, il giornale, divenuto l'organo nazionale della lotta per la costituzione tedesca, viene proibito dal governo prussiano;
Teutschland und die Revolution (1819, La Germania e la rivoluzione)
1819, colpito da mandato di cattura è costretto all'esilio prima in Svizzera e poi a Strasburgo;
1826, il re Luigi I di Baviera lo chiama a ricoprire la cattedra di storia, presso l'università di Monaco, che terrà fino alla morte;
Athanasius (opera di protesta contro l'arresto dell'arcivescovo di Colonia C.A. von Droste zu Vischering, ordinato dalle autorità prussiane durante la controversia fra chiesa e stato (Kirchenstreit) del 1837).

Hansard, Thomas Curson (1776-1833) stampatore inglese;
1803, comincia a stampare per William Cobbett il resoconto giornaliero dei dibattiti parlamentari avvenuti presso le due Camere;
1811, continua a stampare, ma in proprio, lo stesso resoconto detto appunto l' "Hansard".

Herbart, Johann Friedrich (Oldenburg 4.5.1776-Gottinga 14.8.1841) filosofo e pedagogista tedesco ["il padre" della pedagogia scientifica basata essenzialmente sulla psicologia], allievo di Fichte a Jena ma non ne condivise il pensiero; realismo contro idealismo;
[In quanto teorico della filosofia dell'educazione, occupa una posizione sorprendentemente analoga a quella di J. Dewey, il Nestore della filosofia americana.]
1805, è nominato professore di filosofia e pedagogia;
Allgemeine Pädagogik (1806, Pedagogia generale, dedicato a J.H. Pestalozzi)
Hauptpunkte der Metaphysik (1806-1808)
Hauptpunkte der Logik (1808)
Allgemeine Praktische Philosophie (1808, Filosofia pratica universale)
Introduzione alla filosofia (1813)
Lehrbuch zum Psychologie (1816, Manuale di psicologia)
Psychologie als Wissenschaft neu gegründet auf Erfahrung, Metaphysik und Mathematik (1824-25, Psicologia come scienza)
Allgemeine Metaphysik (1828-29, Metafisica generale)
Disegno di lezioni di Pedagogia (1835).
[Herbatismo. Suoi discepoli:
- Psicologia, M. Lazarus e H. Steinthal,
- Pedagogia, T. Ziller e W. Rein,
- Filosofia della religione ed Etica, M. Drobisch.
In America il movimento è vigoroso ed influente ma di breve vita (fiorisce tra il 1890 e il 1910) e confinato soltanto alla pedagogia (Charles De Garno e Charles A. McMurry.]


Hyde de Neuville, Jean-Guillaume – barone (La Charité-sur-Loire 24 gennaio 1776 – Parigi 28 maggio 1857) politico francese;
[Figlio di uno scozzese, sposa, nel 1794, Anne Marguerite Joséphine Henriette Rouillé de Marigny (1779-1849).]
studia al collegio del Cardinal-Lemoine, a Parigi;
1792, 16enne, entra nella vita politica manifestando un grande zelo per i Borbone;
mmebro del "club di Clichy", agente del conte d'Artois, compie diverse missioni in Inghilterra dove incontra W. Pitt [il Giovane];
dopo il 18 Fruttidoro espatria in Inghilterra;
1799, sotto il Consolato rientra in Francia, incontra N. Bonaparte e gli propone di ristabilire sul trono Louis XVIII; accusato da Fouché di aver partecipato all'attentato della rue Saint-Nicaise, riesce a discolparsi e lascia la Francia per gli Stati Uniti;
1814, rientrato in Francia con i Borbone, chiede che l'imperatore venga esiliato molto lontano; Louis XVIII gli affida diverse missioni segrete a Londra, Torino e Firenze;
durante i Cento giorni accompagna il re nel suo esilio a Gand;
Éloge historique du Général Moreau (New-York 1814)
1815, deputato della Nièvre alla Camera; chevalier della Légion d’honneur;
1816-21, rappresenta la Francia negli Stati-Uniti;
1822, rieletto deputato della Nièvre alla Camera, siede tra i realisti costituzionali con i vicini del visconte F.-R. de Chateaubriand;
1824, 8 giugno, viene nominato grand-croix della Légion d’honneur; 14 giugno, re Giovanni VI, per ricompensarlo dei suoi servizi a favore della corona del Portogallo, gli attribuisce il titolo di conte di Bemposta, nome del palazzo reale a Lisbona;
lo stesso anno viene rieletto deputato della Nièvre alla Camera;
1827, rieletto deputato della Nièvre alla Camera;
è amico di Francesco de Almeida (1786-1870), consigliere d'ambasciata del Portogallo a Parigi;
alla Camera egli biasima la guerra di Spagna e gli "accordi Ouvrard";
1828, 2 mar-8 ago 1829, ministro della Marina e delle Colonie nel "governo Martignac";
[Tenta di migliorare, lasciando alla «force des choses» la cura di mettere fine allo schiavismo.]
1830, "monarchia di luglio", fedele a Charles X, abbandona la politica; sotto Louis-Philippe I, vive tranquillo nel Château dell'Étang, a Ménétréol-sous-Sancerre, dove alleva delle pecore, investe nella Société anonyme du chemin de fer de la Loire e si occupa di filantropia;
1837, prene parte attiva alla discussione sul nuovo trattato commerciale con gli Stati Uniti e scrive diversi pamphlets in proposito;
Observations sur le commerce de la France avec les États-Unis (Paris 1837)
1841, porta alla Camera una petizione che propone di istituire in ciascun cantone un farmacista e un medico per seguire gratuitamente gli indigenti;
1857, 28 maggio, muore a Parigi.
Mémoires et souvenirs (1888-90).

Hoffmann, Ernst Theodor Amadeus (Königsberg, Prussia orientale 1776-Berlino 1822, di tabe dorsale) scrittore, compositore e direttore d'orchestra tedesco.
[In quest'ultima veste collaborò anche con l' «Allgemeine Musikalische Zeitung» e con i «Berliner Blätter», firmando i suoi scritti con lo pseudonimo di Kapellmeister Johannes Kreisler.].

Lambruschini, Luigi (Sestri Levante 1776-Roma 12 aprile 1854) ecclesiastico italiano, barnabita;
1810, con la soppressione da parte di Napoleone I delle congregazioni religiose, perde l'insegnamento in vari collegi;
1815, dopo la restaurazione partecipa all'elaborazione dei concordati con la Baviera e con Napoli;
1819, succede al cardinale G. Spina nell'arcivescovato di Genova;
1827-1830, nunzio a Parigi, sostiene attivamente la politica reazionaria di Carlo X;
1830, settembre, cardinale
1836, segretario di stato, ispira la sua azione di governo a una rigorosa chiusura nei confronti  del movimento liberale e cerca sempre la più stretta collaborazione con l'Austria di Metternich;
1846, nel conclave è concorrente diretto di G.M. Mastai Ferretti (il futuro Pio IX);
1848, novembre, segue Pio XI a Gaeta;
1850, ritorna a Roma.

Le Marois o Lemarrois, Jean-Léonor (1776-1836) militare francese;
il 13 Vendemmiaio è agli ordini di N. Bonaparte
divenendo in seguito suo aiutante di campo;
1803, è promosso generale.

Leopardi, Monaldo (Recanati 1776-1847) letterato italiano, padre di Giacomo (1798-1837), di idee reazionarie in politica e portavoce di un arretrato umanesimo retorico in letteratura;
Dialoghetti delle materie correnti nell'anno 1831 (1831, cifrati 1150 ovvero MCL, Monaldo Conte Leopardi, senza indicazione di luogo, ma Pesaro, Nobili; enorme successo: dopo sei edizioni in 100 giorni, è tradotto in tedesco, francese e olandese)
Prediche recitate al popolo liberale da don Muso Duro (1832)
1832-35, dirige il giornale «La voce della verità», soppresso per la sua intransigenza sanfedista dalla stessa curia pontificia; 
Annali di Recanati (1945, postumo)
Autobiografia (1883, prima edizione postuma; vivace ritratto della vita provinciale marchigiana tra fine Settecento e primo Ottocento secondo il punto di vista di un gentiluomo di campagna ostile ad ogni mutamento)
[Monaldo Leopardi, Autobiografia (Roma 1997, con un'introduzione di Giulio Cattaneo e in appendice: La biblioteca delle "sudate carte" (dove tra l'altro troviamo notizie della "scanzia dei libri proibiti custodita da una rete di ferro"). Edizioni dell'Altana.].

Niebuhr, Barthold Georg (Copenaghen 1776-Bonn 1831) storico danese di origine tedesca, figlio del celebre viaggiatore Karsten Niebuhr (a cui dedicò una biografia), fondatore del metodo critico filologico;
1794, si iscrive all'università di Kiel e poi entra nella burocrazia danese;
1796-97, è segretario privato del ministro delle finanze H.E. Schimmelmann;
1797, diventa bibliotecario a Copenaghen;
1798-99, soggiorna in Inghilterra;
1804, assume la carica di direttore della Banca centrale dell'amministrazione delle colonie danesi;
1806, aderendo alla politica antifrancese del re di Prussia, passa al suo servizio con l'incarico di collaborare alla riforma della finanza prussiana;
1810, abbandonato il suo ufficio per contrasti politici, si dedica agli studi tenendo corsi straordinari all'università di Berlino;
Storia romana (1811-12, in 2 voll., compendio delle vicende di Roma repubblicana fino alle guerre sannitiche)
1816, alla caduta di Napoleone I riprende l'attività politica come ambasciatore prussiano a Roma;
1821, è artefice del concordato con la Santa Sede; a Roma conosce G. Leopardi ed ha polemiche filosofiche con A. Mai;
1823, tornato in Germania si stabilisce a Bonn;
1823-31, a Bonn tiene corsi universitari e pubblica il materiale scoperto a Roma (frammenti di Tito Livio e di Cicerone e le Institutiones di Gaio); completa anche la Storia romana (fino alle guerre puniche) e collabora ai
Monumenta Germaniae Historica.

O'Higgins, Bernardo (Chillán 1776-Lima 1842) politico cileno, figlio naturale del viceré del Perú, Ambrosio, è considerato uno dei fondatori del Cile indipendente;
1811, ha una parte di rilievo nell'assemblea nazionale cilena;
1814, sconfitto dagli spagnoli a Rancagua, appoggia i gruppi moderati indipendentisti e milita poi agli ordini di J. de San Martin;
1817, vittorioso sulle forze spagnole a Chacabuco;
1818, è nominato "direttore generale" della repubblica; procede quindi all'eliminazione degli elementi più radicali tra cui il capo guerrigliero M. Rodriguez;
1822, ricevute ampie prerogative dalla costituzione, governa in modo autoritario;
1823, scontratosi con l'opposizione dei grandi proprietari terrieri e della chiesa è costretto alle dimissioni e si ritira in Perú.

Palma di Cesnoia, Alerino (Rivarolo Canavese 1776-Pireo 1851) politico italiano;
1794, si laurea in legge, prestando poi servizio nell'esercito francese; durante il periodo napoleonico svolge funzioni giudiziarie a Vercelli e Ivrea;
1821, marzo, compromesso nella rivoluzione liberale piemontese è costretto all'esilio e condannato a morte in contumacia; vive quindi in Spagna;
1827, vive quindi in Grecia dove presta la sua opera nell'amministrazione della giustizia;
1826, liberale moderato, pubblica a Londra uno scritto polemico contro il repubblicano L. Angeloni;
La Grecia difesa (1826, in inglese, a favore della rivoluzione greca).

Pueyrredón, Juan Martin de (Buenos Aires 1776-1850) militare e politico argentino;
1806-07, si distingue nelle operazioni per liberare Buenos Aires dagli inglesi e nella guerra per l'indipendenza contro gli spagnoli;
1816, è nominato "direttore supremo" delle Province Unite del Rio della Plata dal congresso di Tucumán;
1819, la crescente resistenza dei secessionisti delle regioni del litorale (la Banda Oriental) guidati da J.G. Artigas provocano la disgregazione del suo regime e il suo ritiro dalla vita politica.

Rosini, Giovanni (Lucignano, Arezzo 1776-Pisa 1855) letterato italiano, professore di eloquenza a Pisa, benemerito editore delle opere di F. Guicciardini e di T. Tasso;
Inno alla libertà (1799)
Le nozze di Giove e di Latona (1810, poemetto, per le nozze di Napoleone con Maria Luisa)
Torquato Tasso (1826, dramma)
La monaca di Monza (1829, romanzo storico "rivisto" da G. Leopardi)
Saggio sugli amori di Torquato Tasso e sulle cause della sua prigionia (1832)
Luisa Strozzi (1832-33, in 2 voll.)
Storia della pittura italiana (1835-37, in 7 voll., molto discussa)
Il conte Ugolino della Gherardesca (1843).

Schill, Ferdinand di (1776-1809) patriota prussiano;
durante l'assedio di Kolberg, costituisce un corpo franco;
poi combatte in Westfalia con l'intento di promuovere una sollevazione generale contro Napoleone I; ritiratosi verso nord, muore combattendo contro le truppe olandesi e danesi.

Serre, Pierre-François-Hercule deconte (Pagny-sur-Moselle 12 marzo 1776 – Castellamare di Stabia, Napoli 21 luglio 1824) politico francese (considerato uno dei più grandi oratori della Restaurazione);
[Figlio di François-Louis de Serre, ex ufficiale di cavalleria, e di Barbe-Marguerite de Maud'huy, una famiglia originaria del Contado Venassino stabilitasi in Lorena.]

Treviranus, Gottfried Reinhold (Brema 1776-1837) medico e biologo tedesco, introdusse, contemporaneamente a J.B. de Lamarck, il termine "biologia";
1796, si laurea in medicina all'università di Gottinga dove ha compiuto gli studi; tornato a Brema, esercita la professione medica;
1797, è anche insegnante di matematica al Gymnasium;
Biologia, o la filosofia della natura vivente per naturalisti e medici (1802-22, in 6 voll.)
I fenomeni e le leggi della vita organica (1831-33, in 2 voll.).

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La rivoluzione industriale

«segue da 1774»
1776, Wilkinson usa la macchina a vapore di J. Watt per azionare i mantici dell'altoforno; 
prima ferrovia per il trasporto del minerale dalla miniera al canale;
«segue 1779»

 

Stampa

«segue da 1775»
1776,
Inghilterra
William Strahan, compatriota e talvolta socio dell'editore Andrew Millar, rischia 500 sterline sulla Wealth of Nations (la bibbia del libero scambio) di Adam Smith.
(Di sole 30 sterline all'anno è il costo della vita, tanto per un raffronto).]
Olanda
Il mercante e bibliofilo Pietro Antonio Crevenna († 1792) cura egli stesso la pubblicazione del catalogo della sua collezione libraria (una delle più belle collezioni del secolo per classici greci e latini) in 6 volumi (Amsterdam, 1776).
Italia
Venezia, viene messa in vendita la biblioteca della famiglia Nani. I due cataloghi relativi, curati da Giacomo Morelli (il bibliotecario della Marciana), Stamperia Antonio Zatta, descrivono:
- manoscritti latini: 127 codici e 6 opuscoli inediti;
- manoscritti in volgare: 166 codici e 5 operette inedite.
«segue 1777»

Almanacchi

«segue da 1765»
1776
Almanacco popolare:
-
Almanacco speciale o Annuario:
- Nautical Almanac di Greenwich (1776, astronomico).
[Diviene in quest'epoca persino strumento di propaganda politica, tanto che durante la rivoluzione francese sarà istituito persino un comitato apposito per la redazione di questo tipo di opuscoli.]
«segue 1788»

«L'Année Littéraire»

«segue 1754»
1776, morto il suo fondatore E. Fréron, viene continuata dal figlio Stanislas e dal cognato abate T. Royou, sino al 1790.

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