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Papa segretario
di Stato: cardinale Silvio Valenti; 1745 cardinali: Massoneria «segue
da 1738» |
ANNO 1745
– Barbé-Marbois, François
– marchese (Metz 31 gennaio 1745 – Parigi 12 febbraio 1837)
politico francese;
console generale negli Stati Uniti, poi intendente a San Domingo sotto l'Ancien Régime; 1789, tornato in Francia alla fine dell'anno, si mette al servizio del governo rivoluzionario e diviene sindaco di Metz; 1791, viene inviato a Ratisbona per aiutare il marchese di Noailles, l'ambasciatore francese; sospettato di tradimento, al suo ritorno viene arrestato ma riguadagna presto la libertà; 1795, viene eletto al Consiglio degli Anziani, dove la generale moderazione del suo atteggiamento, specialmente per quanto riguarda la sua opposizione all'esilio dei nobili e dei parenti degli emigrati dalla vita pubblica, gli valgono il sospetto di essere un monarchico, nonostante abbia pronunciato un elogio nei confronti di N. Bonaparte in occasione del suo successo in Italia; 1797, 4 settembre (18 Fruttidoro, Anno V), colpo di Stato monarchico; subito dopo viene arrestato e portato nella Guyana Francese; 1799, viene trasferito sull'isola di Oléron; 10 novembre (18 Brumaio, Anno VIII) colpo di Stato di N. Bonaparte; subito dopo viene liberato; 1801, sotto il Consolato diviene consigliere di Stato e ministro del Tesoro (1801-06); 1803, negozia la vendita della Louisiana agli Stati Uniti; [Trattato grazie al quale la Louisiana viene ceduta agli Stati Uniti, che in cambio pagano al Primo console una somma di 152.000 franchi.] 1805, fedele al Primo Impero, viene proclamato grand'ufficiale della Legion d'onore e conte dell'Impero; 1806, si conclude la sua carriera come ministro del Tesoro; 1808, presidente della Corte dei conti; 1813, viene nominato senatore; 1814, nonostante abbia finora lodato incondizionatamente, grazie ai favori ricevuti, Napoleone I, contribuisce a redigerne l'atto di abdicazione; [Dichiara davanti alla Corte dei Conti, riferendosi all'invasione della Francia da parte della Sesta coalizione: « ...uniti per la più bella delle cause, da molto tempo non siamo così liberi come lo siamo adesso, in presenza dello straniero in armi».] giugno, durante la prima restaurazione, è proclamato Pari di Francia da re Luigi XVIII, e confermato nella sua carica di presidente della Corte dei Conti; durante i Cento giorni viene privato della sua posizione da Napoleone I; agosto, nominato ministro della Giustizia sotto il duca di Richelieu, cerca senza successo di conquistare la fiducia degli ultrarealisti; 1816, 10 maggio, rinunciò all'incarico; 1830, quando la rivoluzione di luglio porta al potere Luigi Filippo e la monarchia d'Orléans, egli si reca, come presidente della Corte dei Conti, a complimentarsi con il nuovo re, e viene confermato nella sua posizione; mantiene la sua carica fino al mese di aprile 1834; 1837, 12 febbraio, muore a Parigi. – Bartoli, Francesco Saverio (Bologna 1745-1806) attore, letterato e storico italiano; Notizie delle pitture, sculture e architetture d'Italia (1776-1777) Notizie istoriche de' comici italiani che fiorirono intorno all'anno MDC sino a' giorni presenti (1782) Il mago salernitano (commedia) La sepolta viva (commedia). – Bell, John (1745-1831) fonditore di caratteri, produttore di inchiostro da stampa, editore, legatore, giornalista (quotidiani e periodici) venditore di libri, educatore popolare; 1772, fonda «The Morning Post»; [Sopravviverà fino al 1937 come uno dei tre quality papers londinesi.] The British Theatre (1776, 21 voll., pubblicato in dispense settimanali a partire dal 1776) Poets of Great Britain from Chaucer to Churchill (1777-82, in 109 voll.) [L'autore, rifiutatosi di entrare a far parte della cooperativa di editori londinesi che finanzia i «British Poets» del Doctor Johnson, lancia con il medesimo titolo questa collana al prezzo di 6 scellini il volume. A parte la sua prefazione, Life of the Poets, che resterà come una delle glorie della critica letteraria inglese, la collana di Doctor Johnson fallisce mentre la sua ha vivo successo.] Shakespere (1785, in cui per la prima volta fa a meno della esse lunga (f)) 1786, bandisce la esse lunga (f) nella «English Chronicle»; 1787, bandisce la esse lunga (f) anche in «The World»; [Viene copiato dal «Daily Universal Register» che il 1° gennaio 1788 cambierà la propria testata in «The Times».] 1788, il carattere Bell viene disegnato per lui da Richard Austin; Constitutional Classics (1813, comprendente l'opera completa di Blackstone) [Tre collane insuperabili per oltre 150 anni.] – Bennigsen, Auguste conte di (1745-1826) militare tedesco; 1783, generale, passa dal servizio dell'Hannover a quello della Russia; 1784-1788, si distingue nelle guerre contro la Turchia; 1793, … la Polonia; 1796, … la Persia; 1801, 11/12 marzo, è uno dei capi della congiura che costa la vita allo zar Paolo I, il cui successore Alessandro I lo nomina governatore della Lituania; 1805, è a capo dell'esercito che vince Napoleone I a Eylau; 1806-1813, si distingue nella guerra contro la Francia; 1813, comandante delle truppe russe in Germania, contribuisce alla vittoria degli Alleati a Lipsia ricevendo il titolo di conte dallo zar Alessandro I. – Bonstetten, Charles Victor de (Berna 1745-Ginevra 1832) scrittore svizzero di lingua francese e tedesca, frequentò Mme de Staël e i letterati che si riunivano nel castello di Coppet; visse in Danimarca, ma viaggiò in molti paesi d'Europa; Scritti (1793) Nuovi scritti (1799-1801) Uber die Nationalbildung (!802, Sulla cultura nazionale) Viaggio sulla scena degli ultimi sei libri dell'Eneide (1805) Essai sur la nature et les lois de l'imagination (1807, Saggio sulla natura e le leggi dell'immaginazione) L'homme du midi et l'homme du nord (1824, L'uomo meridionale e l'uomo nordico) La Scandinavia e le Alpi (1826). – Claudi, Giovanni Alessandro o Giuseppe Gaetano da Bergamo (1745-?) frate cappuccino, padre; 1764, 6 dicembre, dopo aver vestito l'abito cappuccino nel conveno di Vertova, passato l'anno di prova sotto il magistero di p. Bernardo d'Albino, emette solennemente i voti; 1769, dopo vari anni di chiericato viene ammesso agli studi filosofici e teologici a Crema; in seguito a Bergamo, dove ha professore p. Basilio d'Ambivère che sarà poi Definitore Generale; 1775, 22 settembre, è patentato Predicatore; 1791, Guardiano ad Albino; 1792, Guardiano a Bergamo; 1794, formatosi un nuovo studio nel convento di Bergamo, gli viene affidata la prefettura fino al 1797; 1797, Guardiano a Bergamo 1799-1802, Guardiano ad Albino; 1802, Custode Generale; 1806-1809, parroco all'Ospedale Maggiore di Bergamo; 1811, parroco del borgo di Zogno 1826, 13 agosto, muore. – Dumairon [o Domairon] Louis (1745-1807) religioso francese; insegnante di N. Bonaparte a Brienne, viene in seguito condannato dal Primo Console. – Duval d’Eprémesnil, Jean-Jacques (Pondichéry 5 dicembre 1745 – Parigi 22 aprile 1794, ghigliottinato) magistrato e politico francese. – Essex Edgeworth, Henry o abate Edgewort de Firmont (Edgeworthstown, Contea di Longford, Irlanda 1745 – Jelgava, 22 maggio 1807) presbitero irlandese naturalizzato francese, ultimo confessore di Luigi XVI; [Figlio di un pastore protestante, convertitosi al cattolicesimo e rifugiatosi in Francia.] segue il corso di studi al Collegio dei Gesuiti di Tolosa, per poi entrare nella "Società per le missioni estere" di Parigi; [Benché abbia intrapreso gli studi per divenire missionario, decide di restare a Parigi e di consacrarsi al servizio spirituale dei cattolici inglesi e irlandesi.] grazie a suo padre e all'arcivescovo di Parigi, assurge all'incarico di vicario generale della diocesi parigina ed è amico della famiglia reale; 1791, diviene confessore di Madame Elisabetta, sorella del re; 1792, allontanatosi da Parigi durante i massacri di settembre, vi fa ritorno come vicario generale dell'arcivescovo, mons. Antoine-Eléonore-Léon Le Clerc de Juigné, esule a Chambéry, in Savoia, con l'assenso del re; egli rimane in relazione con la famiglia reale anche durante la sua prigionia nella Torre del Tempio ed è lui, prete refrattario che ha rifiutato di giurare fedeltà alla Rivoluzione in base alla costituzione civile del clero del 12 luglio 1790, l'ultimo confessore del detronizzato Luigi XVI; 1793, gennaio, durante il processo di Luigi XVI viene a questi raccomandato da Madame Elisabetta; 21 gennaio, dopo la condanna a morte del re, ottiene il permesso di celebrare la Messa per lui e di accompagnarlo al patibolo; [Con queste parole consiglia al re di lasciarsi legare le mani dal boia: «Sire, in questo ulteriore oltraggio io non vedo che l'estremo tratto di somiglianza fra la Vostra maestà e quella di Dio che sarà la vostra ricompensa». Il re accetta di farsi legare. Ecco un'altra frase, rivolta a Luigi XVI, al momento dell'esecuzione: «Figlio di San Luigi, salite al cielo!».] dopo l'esecuzione del re, pensa prudentemente di lasciare la Francia e raggiunge così Edimburgo, dove il conte d'Artois, (futuro re Carlo X, fratello di Luigi XVI), è esule, portandogli l'ultimo messaggio della sorella, Madame Elisabetta, prima di essere ghigliottinata; diviene quindi cappellano del conte di Provenza, nonché pretendente al trono di Francia (il futuro Luigi XVIII.); 1799, 9 giugno, al castello di Mittau, benedice le nozze di Maria Teresa di Francia [Madame Royale], figlia di Luigi XVI, con il duca d'Angoulême; 1807, 22 maggio, muore a Mittau, a causa di una febbre tifoidea, contratta nel prestare il suo ministero sacerdotale fra i prigionieri francesi detenuti dai russi durante le guerre napoleoniche. [La sua tomba si trovava nel cimitero cattolico di Mittau ed esisteva ancora prima della Seconda guerra mondiale. Secondo la conservatrice del piccolo museo, trovandosi nel Palazzo di Jelgava, il cimitero cattolico fu raso al suolo dai sovietici e ogni resto dell'abate è dunque andato perduto. Ha lasciato delle Memorie, edite a Parigi nel 1816 e delle Lettere, tradotte da Élisabeth de Bow nel 1818.] – Fonvizin, Denis Ivanovic (Mosca 1745-Pietroburgo 1792) drammaturgo russo Il brigadiere (1766-69) Lettere dalla Francia (1777-78) Il minorenne (1782). – Fréteau de Saint Just, Emmanuel Marie Michel Philippe – Signore di Vaux-le-Pénil e di Saint-Liesne (Vaux-le-Pénil, 1745 – Vaux-le-Pénil, 14 giugno 1794) politico francese; [Sulle terre di sua proprietà di Vaux-le-Pénil, acquistate dal nonno Héracle già nel 1728, suo padre fece costruire un castello tuttora esistente. Fratello di: . ?, che sposerà de Grouchy, (Genitori di Sophie Marie Louise de Groucy moglie nel 1786 del marchese di Condorcet); . ?, che sposerà Ch. Mercier Dupaty.] consigliere al Parlamento di Parigi, sostiene la necessità di resistere agli Editti di Loménie de Brienne; 1788, per questo motivo viene imprigionato a Doullens; [Con tale fama di illuminista monarchico, la nobiltà liberale della regione di Melun, ostile alla Corte, farà convergere su di lui i propri voti nella primavera del 1789.] 1789, 20 marzo, viene eletto agli Stati Generali deputato della nobiltà del baliato di Melun e Moret-sur-Loing; a Versailles, si unisce alla fazione dei nobili contrari all'assolutismo e favorevoli all'unione dei tre ordini in un'unica Assemblea nazionale; [Prende più volte la parola, tanto che il caustico Mirabeau lo soprannomina «la comare Fréteau».] Eletto due volte presidente dell'Assemblea, è tra i promotori di coloro che intendono dare al Re il titolo costituzionale di «Re dei francesi». La svolta radicale impressa alla Rivoluzione dopo il 10 agosto 1792 lo trova in disaccordo e si ritira nelle sue terre di Vaux-le-Pénil. continuando tuttavia a partecipare alla vita comunale; 1794, 4 maggio, caduto in sospetto di attività controrivoluzionarie durante il Terrore, viene arrestato; 14 giugno, viene ghigliottinato. – Gmelin, Samuel Gottfried o Gmelin [il Giovane] (Tubinga 1745-Achmet-Kent, Mazalis 1774) studioso russo, professore di storia naturale all'università di Tubinga; [Figlio del medico e farmacista Philipp Friedrich; lo zio Johann Georg, botanico, fu tra i primi descrittori della flora siberiana.] 1764, discussa la laurea in Scienze naturali, viaggia a lungo per l'Europa; 1767, invitato dall'Accademia delle Scienze Russa, intraprende lunghe spedizioni scientifiche nel bacino del Don, del basso Volga, sulle rive del Mar Caspio; 1774, 7 febbraio, mentre assieme alla sua squadra torna da Enzeli, via terra, poco prima di arrivare a Derbent viene catturato da emissari dell'Ucmij Amir Amza, signore di un piccolo khanato del Dagestan, e tenuto prigioniero in attesa di riscatto; 27 luglio, dopo essersi ammalato di una grave forma di dissenteria, muore; poiché il riscatto inviato da Caterina II per la sua liberazione non è servito allo scopo, nel 1775 viene ordinata da Pietroburgo una spedizione punitiva guidata dal generale de Medem. – Gomaire, Jean René (Lorient 1° novembre 1745 – Bugue 16 giugno 1805) politico francese; vicario generale di Quimper; 1790, sebbene poco entusiasta delle idee della Rivoluzione, diviene amministratore del dipartimento di Finistère; 1792, 9 settembre, viene eletto deputato di Finistère alla Convenzione nazionale – 8° e ultimo con 363 voti su 426 votanti; sempre molto conservatore, si allinea dalla parte dei girondini; 1793, gennaio, al processo di Louis XVI egli considera che la Convenzione non abbia il diritto di giudicare il vecchio monarca e sceglie di votare per il suo arresto e il suo bando una volta conclusa la pace; 21 maggio, i girondini lo scelgono per essere membro della "Commissione dei Dodici"; alcuni giorni dopo egli firma una petizione di protesta contro le giornate del 31 maggio e del 2 giugno che hanno visto l'arresto dei capi della Gironda; ciò gli vale il decreto d'arresto e rimarrà in carcere fino al 9 termidoro (27 luglio 1794); 1794, dicembre, ritrova il suo posto alla Convenzione, assieme ai suoi compagni incarcerati; durante la Convenzione termidoriana egli appare alcune volte alla tribuna poi sostiene l'istituzione della Nuova Costituzione dell'Anno III; 1795, ottobre, viene rieletto per Finistère al "Consiglio dei Cinquecento" dove siede con i moderati e giungendo a farsi eleggere segretario del Consiglio stesso; 1798, lascia il suo mandato e la vita politica; 1805, 16 giugno, muore. – Jay, John (1745-1829) politico statunitense; «Federalist» (1787-88, con A. Hamilton e J. Madison [Publius], raccolta di articoli e saggi già apparsi nel «Federalist» ed ora raccolti in volume; esaltante periodo politico-civile in cui i tre autori si battono perché lo Stato di New York si decida ad approvare la nuova Costituzione federale). – Kutuzov, Michail Ilarionovic – principe di Smolensk (Golenišcev 1745-Bunzlau, Slesia 1813) feldmaresciallo russo; [noto per le guerre contro Napoleone, la sua figura fu esaltata nel romanzo Guerra e pace di A.K. Tolstoj] 1760, appena quindicenne, entra nell'esercito; 1764-69, si distingue nella guerra contro la Polonia; 1770-74, … e nella lotta contro l'impero ottomano; 1784, comandante di un corpo d'armata sul fiume Bug, è nominato governatore di Crimea dopo l'annessione della penisola alla Russia; 1787-92, nella seconda guerra russo-turca, agli ordini del generalissimo A.V. Sovorov si distingue nella presa di Odessa e nelle battaglie di Rimnik e Macin; divenuto luogotenente generale, è in seguito nominato ambasciatore a Costantinopoli da Caterina II e che poi gli affida pure il governo della Finlandia; è nominato ambasciatore a Berlino da Paolo I e governatore generale di Pietroburgo da Alessandro I; 1805, comanda le armate russe che, alleate di quelle austriache, cercano di opporsi alla vittoriosa avanzata di Napoleone I su Vienna; ad Austerlitz, dove ha insistito per non ingaggiar battaglia, viene ferito; 1806-1811, governatore della Lituania, è nominato comandante in capo delle truppe russe nella guerra contro i turchi; 1812, chiamato a comandare le truppe russe in seguito all'invasione napoleonica, decide di adottare una difesa elastica, evitando battaglie decisive e attirando il nemico sempre più all'interno; pur sconfitto nella battaglia di Borodino, voluta dallo zar per difendere Mosca, riesce a mantenere salde e compatte le truppe; con l'inverno la sua tattica di "terra bruciata" si dimostra vincente e Napoleone I, perse le speranze di armistizio, dopo l'assalto subito a Winkovo ordina la ritirata; da questo momento è a capo di una lotta generale contro i francesi coinvolgente l'esercito e le masse popolari e contadine; sconfitti una prima volta i francesi presso Smolensk (per cui è fatto principe e maresciallo), alla Beresina egli infligge alle armate francesi, già decimate dal freddo, il colpo decisivo; 1813, a capo delle forze russe e prussiane, si accinge a portare la guerra a Napoleone I nell'Europa centrale occupando Lipsia e Thorn in territorio prussiano; muore di malattia qualche settimana dopo. – Lacoste, Élie (Montignac, Dordogne 18 settembre 1745 – Montignac 26 novembre 1806) rivoluzionario francese; [Certi testi dell'epoca della Rivoluzione affermano che egli avrebbe avuto delle relazioni con società segrete, in particoalre con la franco-massoneria alla quale avrebbe aderito nel 1772.] medico, come il padre e prima ancora il nonno a Montignac; 1789, favorevole alle idee rivoluzionarie, uccisore di un gentiluomo di Perigueux in un duello, diviene amministratore della Dordogne; 1791, viene eletto deputato all'Assemblea costituente; 1793, rieletto deputato alla Convenzione nazionale per il dipartimento della Dordogne, al momento del processo a Luigi XVI vota per la morte del re e compie delle missioni nel Lot e la Dordogne, per la leva di 300.000 uomini, e poi nel Nord; eletto nel Comitato di sicurezza generale, è incaricato dell'enorme e fastidioso compito poliziesco, ma si rifiuta di occuparsi dell'approvvigionamento di Parigi, dichiarandosi incompetente; 3 novembre (13 Brumaio, Anno II), viene inviato per decreto in missione alle armate del Reno e della Mosella con Ehrmann, M.-A. Baudot e Lémane, partecipa alla "battaglia di Kaiserslautern" e si oppone a L.-A. Saint-Just e a Le Bas e altri commissari della Convenzione arrivati dopo di lui, dopo che egli ha nominato L.-L. Hoche generale in capo di queste due armate riunite, mentre i suoi colleghi preferivano Ch. Pichegru; 1794, 14 gennaio (25 Nevoso, Anno II), è a Parigi con M.-A. Baudot e ritorna alle armate poco dopo; 27 gennaio (8 Piovoso, Anno II) è a Strasburgo; [Sempre con la preoccupazione permanente di approvvigionare le truppe, i due uomini emanano un decreto che reclama alla popolazione 30.000 scarpe e 3.000 mantelli.] 27 luglio (9 Termidoro, Anno II), attacca M. Robespierre, chiede l'arresto di G.-A. Couthon e di L.-A. Saint-Just, senza tuttavia accusare i membri della Commune di Parigi; 1795, 20 maggio (1° Pratile, Anno III), avendo preso la difesa dei vecchi membri dei comitati, viene colpito da mandato d'arresto e in seguito amnistiato; termina quindi la sua carriera politica e torna a fare il medico a Montignac; 1806, 26 novembre, muore a Montignac. – Lalloy [o Laloy], Jean-Nicolas (Doulevant-le-Château 14 ottobre 1745 – Chaumont-en-Bassigny 25 dicembre 1804) medico e politico francese; [Fratello maggiore di Pierre-Antoine Laloy (1749-1856), avvocato e politico.] svolge la professione di medico a Chaumont; 1789, 27 marzo, eletto deputato del Terzo stato, per il bailato di Chaumont-en-Bassigny, agli Stati generali, appartiene alla maggioranza riformatrice; dopo la sessione diventa sindaco di Chaumont; 1792, 5 settembre, viene eletto secondo deputato-supplente di Haute-Marne alla Convenzione nazionale dove non sarà chiamato ad operare; 1793 (Pratile Anno III), assiste alla sommossa in atto alla Convenzione; [Chiamato a testimoniare da Ch.-G. Romme, egli risponderà che al momento in cui la sala era invasa, era andato a prestare le sue cure alla moglie di uno dei segretari del comitato, la quale era svenuta sentendo questo rumore, e di essere rientrato solo quando tutto era finito.] (1° Ventoso, Anno VIII), viene chiamato dal governo consolare alla prefettura di Aube. – Levassor, Louis-René-Madeleine – conte di Latouche-Treville (Rochefort 3 giugno 1745 – Tolone 19 agosto 1804) ammiraglio francese. – Mackenzie, Henry (Edimburgo 1745-1831) scrittore inglese, direttore di periodici letterari, cultore di teatro e di letteratura tedesca The Man of Feeling (1771, L'uomo di sentimento) The Man of the World (1773, L'uomo di mondo) Julia de Roubigné (1777). Tre romanzi mediocri, anche se di grande successo, che offrono una preziosa testimonianza allo storico della letteratura poiché documentano la voga preromantica per il genere "sentimentale" che con Sterne ha raggiunto l'apice delle sue possibilità. – Montmorin Saint-Hérem, Armand Marc de (castello di Barges, Alvernia 13 ottobre 1745 – Parigi 2 settembre 1792, ucciso dalla folla) politico francese. – Pinel, Philippe (Saint-André d'Alayrac, Linguadoca 1745-Parigi 1826) medico francese, riuscì durante il terrore a ottenere un posto come medico all'ospizio Bicêtre e, con la reazione termidoriana, divenne primario all'ospedale della Salpétrière, dove rimase fino alla morte; è considerato uno dei fondatori della psichiatria, nel senso che, grazie alla sua opera, la follia entra a far parte della scienza medica; il "pazzo", identificato come malato, viene separato dai poveri della città Nosografia filosofica, o Metodo dell'analisi applicata alla medicina (1798) Trattato medico-filosofico sull'alienazione mentale o la mania (1801, il classico punto di partenza della moderna psichiatria). – Portalis, Jean-Etienne-Marie (1745-1807) politico francese; [Padre di Joseph-Marie.] avvocato al parlamento di Aix, sotto il vecchio regime, fa parte del partito antirivoluzionario al Consiglio degli Anziani; dopo il 18 fruttidoro fugge all'estero e torna in Francia dopo il 18 Brumaio; per consiglio di Lebru è nominato da N. Bonaparte uno dei quattro commissari per la redazione del Codice Civile e consigliere di Stato; si occupa particolarmente del Concordato con la Chiesa, ma il Codice Civile è il suo principale titolo di gloria; 1804, è nominato ministro del Culto. – Samaniego, Félix Maria (La Guardia, Álava 1745-1801) scrittore spagnolo, di famiglia ricca e aristocratica, visse a lungo in Francia a contatto con gli enciclopedisti; tornato in Spagna, si adoperò per la diffusione delle idee illuministiche presiedendo, tra l'altro, a Vergara la Sociedad patriótica Vascongada Fábulas morales (1781-84, Le favole morali) Observaciones sobre las fábulas literarias (Osservazioni sulle favole letterarie, pubblicato anonimo) 1793, viene processato dall'Inquisizione per alcune composizioni ferocemente anticlericali da cui esce indenne solo grazie all'intervento di amici autorevoli). – Volta, Alessandro (Como, 18 febbraio 1745-1827) fisico italiano, autodidatta, da cui volt (V) l'unità di misura della tensione elettrica nel SI (Sistema Internazionale di unità di misura); alla morte del padre vive presso uno zio canonico che lo iscrive alla Scuola di Rettorica dei gesuiti; ? (poemetto in latino, scritto a imitazione del De rerum natura di Lucrezio, in cui si esaltano le scoperte scientifiche dell'epoca) ? (1769, memoria scientifica in latino, in cui contesta alcune teorie in voga, destando moltissimo interesse tra gli scienziati del tempo) 1774, è nominato Soprintendente e Reggente alle Regie Scuole di Como; 1775, costruisce un apparato in grado di fornire elettricità senza il bisogno di un continuo strofinio, come nelle macchine elettrostatiche ora in uso, che egli stesso schiama elettroforo perpetuo, subito apprezzato e utilizzato in tutti i laboratori europei; ottobre, ottiene la cattedra di Fisica sperimentale presso il Regio Ginnasio di Como; viaggia a lungo all'estero e lavora con A.-L. Lavoisier e P.-S. de Laplace raggiungendo ben presto la notorietà; 1776, durante una gita in barca sul lago Maggiore scopre il metano, da lui chiamato aria infiammabile nativa delle paludi; costruisce inoltre un dispositivo chiamato pistola di Volta, capace di provocare l'esplosione di una miscela di gas mediante una scintilla, l'eudiometro, strumento per misurare la quantità di ossigeno nell'aria, e la lampada perpetua a gas infiammabile; [Nello stesso anno è sua l'idea di trasmettere un segnale elettrico mediante un lungo filo metallico, tenuto isolato dal terreno con pali di legno. In questo progetto, il segnale elettrico, generato a Como mediante la scarica di una bottiglia di Leida, dovrebbe essere ricevuto a Milano, attraverso l'esplosione della psitola a gas. È un idea che prelude il telegrafo.] 1778, è nominato professore di Fisica sperimentale all'università di Pavia, inventa il condensatore elettrico e ne studia le leggi; 1785, diventa rettore all'università di Pavia; 1786-92, si occupa di meteorologia elettrica e studia le proprietà fisico-chimiche nonché il comportamento dei gas a diverse pressioni giungendo prima di J.-L. Gay-Lussac e di J. Dalton alla legge sulla dilatazione dei gas che ritiene però valida solo in casi particolari; ripetendo le esperienze di L. Galvani sulla cosiddetta elettricità fisiologica attribuisce, correttamente, l'origine dell'elettricità al contatto fra i due metalli e non già all'animale; la sua ipotesi fa nascere una feroce polemica con Galvani che diviene ben presto polemica con la scuola pavese e la scuola bolognese; la disputa non si placa neppure quando egli realizza la pila dimostrando la validità della sua teoria; 1800, 20 marzo, in una lettera indirizzata a J. Banks, presidente della Royal Society, si trova la descrizione della sua pila; la scoperta gli dà fama mondiale; 1801, presenta la pila all'Istituto di Francia alla presenza del console N. Bonaparte che lo onora della medaglia d'oro; 1809, viene nominato senatore del neo-costituito Regno d'Italia e insignito del titolo di conte da Napoleone I; 1819, abbandona l'attività di ricerca e si ritira in gran parte dall'insegnamento nella casa di campagna di Camnago; 1827, 3 marzo, muore a Camnago. |
«segue
da 1744» «The
Gentleman Magazine» «sgue
da 1739» Encyclopédie 1745, prende
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