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Papa segretario
di Stato: cardinale Silvio Valenti; 1741, nuovo
concordato col regno di Sardegna;
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da 1737»
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ANNO 1741
– Affò, Davide o Ireneo(Busseto
1741-Parma 1797) erudito italiano, entrato nell'ordine dei Minori
Osservanti, bibliotecario, autore di studi filologici;
Torna suDizionario precettivo critico ed istorico della poesia volgare (1777) Memorie degli scrittori e letterati parmigiani (1789-97, in 5 voll.) Storia di Parma (1793). – Archenholz, Johann Wilhelm von (Langfuhr, Danzica 1741-Oyendorf, Amburgo 1812) scrittore e politico tedesco, fondatore del periodico «Minerva» (1792-1812) Inghilterra e Italia (1785) Storia della guerra dei sette anni (1789) Annali della storia britannica (1789-98, in venti volumi). – Argenteau, Eugène-Guillaume – conte di Mercy (1741-1819) militare francese, prese parte con gli austriaci a varie campagne contro i francesi in Italia; 1796, 23 settembre, è sconfitto da Massena a Loano e da Bonaparte a Montenotte, dove lascia diecimila prigionieri e centinaia di morti; deferito ad un tribunale di guerra, viene assolto; 1808, viene messo a riposo con il grado di generale d'artiglieria. – Barruel, Augustin (Villeneuve-de-Berg 2 ottobre 1741 – Parigi 5 ottobre 1820) gesuita, saggista e scrittore francese. – Cadalso, José (Cadice 1741-Gibilterra 1782) saggista e poeta spagnolo, vissuto i prevalenza a Madrid dove frequentò circoli illuministi (come la Fonda di San Sebastián); Los eruditos a la violeta (1772, Eruditi alla violetta) Ocios de mi juventud (1773, Ozi della mia gioventù) Noches lúgubres (1789-90, Notti lugubri) Cartas marruecas (1793, postumo, Carte marocchine). – Choderlos de Laclos, Pierre-Ambroise-François (Amiens 18 ottobre 1741 – Taranto 5 settembre 1803) scrittore francese; [Nato da una famiglia di estrazione borghese, suo padre era un ufficiale governativo di servizio in Piccardia ed appartenente alla cosiddetta Nobiltà di toga (Noblesse de robe). Studioso di balistica, egli può essere ritenuto l'inventore della granata.] 1760, entra nella École royale d'artillerie de La Fère, antesignana della École polytechnique; 1761-1787, come giovane ufficiale del genio, partecipa alla parte finale della "guerra dei sette anni", presso la guarnigione di stanza a La Rochelle; 1763, viene iniziato alla massoneria nella Loggia "L'Union di Toul"; [Diverrà in seguito Maestro Venerabile della Loggia parigina "Henry IV", appartenente al Grande Oriente di Francia.] 1769, alcune sue poesie compaiono nell' «Almanach des Muses»; a Besançon scrive due libretti d'opera comica; 1779, è incaricato delle opere di fortificazione dell'isola di Aix; Les liaisons dangereuses (1782, Le amicizie pericolose, romanzo epistolare in 4 voll.; con un articolo sul «Mercure de France» espone la propria teoria del romanzo; tappa fondamentale nella storia del romanzo settecentesco) L'éducation des femmes (L'educazione delle donne; trattato incompiuto) 1788, dopo aver lasciato l'esercito inizia un'intensa attività politica e diviene segretario al servizio del duca d'Orléans, sul quale ha una forte influenza ed ispira numerosi Cahiers de doléances; 1789, si iscrive al Club dei Giacobini e fonda e dirige da Parigi il giacobino «Journal des Amis de la Constitution», sovvenzionato dal duca; allorché questi è costretto a recarsi a Londra dopo essere stato accusato di aver preso parte attiva nei moti di luglio 1789 ed organizzato la "Marcia delle donne" del 5 ottobre, egli lo segue rimanendo nella capitale inglese fino al luglio del 1790, quando entrambi rientrano a Parigi; Exposé de la conduite de M. le duc d'Orléans (?) [Da lui scritto a giustificazione del comportamento del duca.] viene nominato da G.-J. Danton segretario governativo; 1792, agosto, viene inviato, con il grado di generale, dal ministro della Difesa Joseph Servan, presso il generalissimo Nicolas Luckner, che sta preparando un nuovo esercito di 60.000 reclute; questi rassegna poco dopo le dimissioni ed egli ne prende subito il posto; è nominato capo di SM dell'armata dei Pirenei; 1793, 31 marzo, viene arrestato per i suoi legami con il duca d'Orléans, insieme agli altri seguaci del medesimo, ma non viene incarcerato, bensì costretto agli arresti domiciliari; [È l'unico dei seguaci del duca d'Orléans a sfuggire alla ghigliottina.] 1794, dicembre, solo ora viene scarcerato, in circostanze rimaste oscure, e nominato Segretario generale delle ipoteche, una posizione che gli permette buoni introiti; La guerre et la paix (La guerra e la pace; memoriale) 1800, gennaio, ottiene direttamente da N. Bonaparte, ora solo Primo console, la nomina a comandante della riserva dell'artiglieria nell'Armata del Reno; 1803, lo stesso Napoleone lo pone al comando della riserva di artiglieria nell'Armata d'Italia di stanza a Taranto; 5 settembre, dopo essersi ammalato di dissenteria e malaria, muore nel Convento di San Francesco di Taranto, ma avendo rifiutato i conforti religiosi, viene sepolto nella piazza d'armi interna al Forte di Laclos (che prende il nome proprio da lui) sull'Isola di San Paolo nel Golfo di Taranto. [In seguito alla caduta di Napoleone, gli abitanti distruggeranno la sua tomba e, molto probabilmente, le sue spoglie saranno gettate in mare.] – Delacroix de Contaut, Charles-François (Givry-en-Argonne 15 aprile 1741 – Bordeaux 26 ottobre 1805) politico e diplomatico francese; [Padre di: . Charles-Henri Delacroix (1779-1845), generale dell'Impero; . Eugène Delacroix (1798-1863), pittore. Secondo alcuni storici, come Jean Orieux, Eugène Delacroix avrebbe avuto come padre biologico Ch.-M. de Talleyrand-Périgord; uno dei principali argomenti a sostegno di questa tesi era che Charles-François Delacroix era affetto da un'escrescenza che gli impediva di procreare e con i mezzi dell'epoca non poteva essere curato efficacemente.] segretario di A.-R.-J. Turgot, diviene in seguito avvocato; 1792, 3 settembre, viene eletto deputato della Marna alla Convenzione nazionale; 1793, gennaio, al processo a Luigi XVI si pronuncia per la sua condanna a morte; 1795, viene eletto al Consiglio degli Anziani sotto il Direttorio; 5 nov-15 lug 1796, nominato ministro degli Affari esteri;; 15-20 luglio, viene sostituito da Ch.-M. de Talleyrand-Périgord; viene poi inviato come ambasciatore nella nella Repubblica Batava fino al 1798; 1800-02, schierato con Napoleone I, diventa prefetto del dipartimento delle Bocche del Rodano; 1803-05, prefetto del dipartimento della Gironda. – Delesguille, Jean (1741-1823) professore di storia alla Scuola militare di Parigi; sotto il Terrore è impiegato all'ufficio del Comitato di salute pubblica e sotto l'Impero al ministero della Guerra. – Duruey, Joseph – signore di Sannois (1741 – Parigi 18 marzo 1794, ghigliottinato) banchiere francese; [Nel XVII secolo la famiglia Duruey risiedeva a Parigi. Suo nonno, Joseph (1623-1692), cocchiere del duca di Mecklembourg, sposò a Parigi Élisabeth-Angélique de Montmorency-Bouteville (1627-1695). Figlio di Pierre Duruey (1697-1767) e di Anne Nicole Loignon de Beaupré, sposa a Parigi, il 14 luglio 1767 a Saint-Eustache, Jeanne Morin, che gli dà due figlie: . Antoinette (1768-1816); sposa Vincent Philippe de Laage de Bellefaye (1764-1824), figlio di Clément de Laage, ex fermiere generale, pure lui ghigliottinato nel corso del 1794; la giovane coppia ha numerosi figli. . Angélique (1770-1851); sposa Antoine Pierre de Chaumont de La Galaisière (1759-1846).] 1782, esercita la funzione di Relatore sui ricorsi (al Consiglio di Stato) a Poitiers; lo stesso anno acquista la carica di segretario del re; 1783, ottiene il posto di esattore generale delle Finanze della Generalità di Poitiers; acquista poi la carica di agente di cambio e viene nominato alla corte di Versailles, tesoriere degli Affari esteri; 1787, nominato banchiere della corte, è amminsitratore della Cassa di Sconto (1787-92) e amministratore del Tesoro reale sotto l' Ancien Régime; 1789, 9 luglio-30 settembre 1791, viene mantenuto al suo posto dall'Assemblea costituente col titolo di amministratore della Tesoreria nazionale ed è pure confermato al suo posto di amministratore della Cassa Nazionale di Sconto; 9 agosto, l'Assemblea, informata dei bisogni urgenti dello Stato, decreta l'emissione di un grande prestito nazionale di 30 Mni di franchi la cui emissione è affidata alle sue cure; 21 dicembre, il re lo autorizza a firmare e a consegnare alla Cassa di Sconto 170 Mni di assegnati, conformemente ai decreti votati dall'Assemblea nazionale il 19 e 21 dicembre; 1790, 24 dicembre, lui e la moglie acquistano da Louis Le Peletier de Mortefontaine, il castello di Mortefontaine nell'Oise; 1791, febbraio, il re lo informa in gran segreto della sua intenzione di partire in esilio seguendo il Piano d'evasione verso Montmédy concocté dal vescovo di Pamiers; [Per finanziare il suo progetto, il re sollecita un prestito al suo fedele tesoriere: secondo gli atti registrati nel gennaio 1793 al processo del re, gli ha prestato la somma di 3.200.000 franchi, al tasso d'interesse del 5%, prelevata sulla sua cassa personale. La fallita fuga del re a Varennes il 20 e 21 giugno 1791, non ha permesso ai rivouzionari di scoprire l'origine di questo finanziamento ed egli non sembra essere stato ricercato come complice in questo periodo. Tuttavia, in seguito alla presa del palazzo delle Tuileries in data 10 agosto 1792, sotto il regime della Convenzione nazionale, il ministro dell'Interno J.-M. Roland de la Platière scoprirà un armadio di ferro nascosto nel muro degli appartamenti reali e renderà noti all'Assemblea i documenti gravemente compromettenti che riguardano l'entourage di Luigi XVI e, in particolare, gli estratti conto del Tesoriere.] 1° ottobre-20 settembre 1792, viene mantenuto al suo posto dall'Assemblea legislativa col titolo di amministratore della Tesoreria nazionale ed è pure confermato al suo posto di amministratore della Cassa Nazionale di Sconto; 1794, 18 marzo (28 Ventoso, Anno II), imprigionato alla Conciergerie, viene condannato dal Tribunale rivoluzionario di Parigi ghigliottinato lo stesso giorno in place de la Révolution. [Dopo la sua condanna, il castello di Mortefontaine viene sequestrato e diviene bene nazionale. Sarà poi il fratello del Primo console, Giuseppe Bonaparte, che lo acquisterà con atto del 20 ottobre 1798.] – Fortis, Alberto (Padova 1741-Bologna 1803) scienziato e scrittore italiano fondatore, insieme a Elisabetta Caminer Turra, dei periodici «L'Europa letteraria» (1768-73) e «Il Giornale enciclopedico» (1774-81); prefetto della Biblioteca di Bologna e segretario nell'Istituto Nazionale nella Repubblica italiana; Viaggio in Dalmazia (1774, primo saggio sulle caratteristiche etniche dei morlacchi, tradotto in parecchie lingue). – Gretry, André-Ernest-Modeste (1741-1813) musicista francese; in disgrazia durante la Rivoluzione, diventa celebre sotto il Consolato e l'Impero. – Grimaldi, Francescantonio (1741-1784) funzionario e studioso napoletano, discendente da un ramo dell'illustre famiglia genovese, fratello di Domenico (1735-1805) Riflessioni sopra l'ineguaglianza degli uomini (1779-80) Annali del regno di Napoli (incompiuti). – Karpinski, Franciszek (Holoskówo, Ucraina 1741-Chorowszczyzna 1825) poeta polacco, il "poeta del cuore", popolarissimo ai suoi tempi Laura e Filon Divertimenti in versi e in prosa (1782-87, raccolta delle sue opere). – Galaup, Jean-François de – conte di La Pérouse (La Gua, Albi 1741-isola Vanikoro 1788) navigatore francese, entrato in marina a quindici anni; combatté con il grado di capitano di fregata nella guerra d'indipendenza americana distinguendosi nella battaglia delle Antille; terminata la guerra Louis XVI gli affidò il comando di un viaggio di circumnavigazione in cui, avvalendosi della collaborazione di alcuni scienziati, avrebbe dovuto completare le esplorazioni nel Pacifico intraprese dall'inglese J. Cook 1785, 1° agosto, iniziata la spedizione, si dirige verso l'isola di Pasqua, approdando quindi alle Hawaii 1786, luglio, giunto presso le coste dell'Alaska, si dirige poi verso le Filippine e compie importanti esplorazioni nei mari attorno alla Corea e all'arcipelago giapponese spingendosi a nord attraverso le Curili fino alla penisola di Kamcatka 1787, 7 settembre, giunto a Petropavlovsk invia in Francia con Jean-Baptiste Lesseps i giornali di viaggio (pubblicati tra il 1808 e il 1809) e le carte redatte durante la spedizione; ripreso il viaggio, puntando verso sud, fa una sosta alle isole Samoa e tocca poi la costa orientale australiana da dove invia il suo ultimo messaggio al ministro della marina francese; la fase finale del suo viaggio è avvolta nel mistero: secondo le tracce scoperte dall'inglese P. Dillon sarebbe naufragato in Oceania presso l'isola Vanikoro del gruppo di santa Croce. – Lavater, Johann Kaspar (Zurigo 1741-1801) teologo e scrittore svizzero, pastore calvinista, svolse per tutta la vita l'attività ecclesiastica a Zurigo; Aussichten in die Ewigkeit (1768-78, Visioni dell'eternità o Speranze nell'eternità) Physiognomische Fragmente zur Beförderung der Menschenkenntnis und Menschenliebe (1775-78, Frammenti fisiognomici per promuovere la conoscenza e l'amore dell'uomo; stampato da P.E. Reich) [Tradotta poco dopo in francese, l'opera agirà nella cultura europea come replica cristiano-esoterica al neoclassicismo pagano di J.J. Winckelmann.] Geheimes Tagebuch von einem Beobachter seiner selbst (1771-73, Diario segreto di un osservatore di se stesso); rimane ferito durante la presa di Zurigo dalle truppe di A. Masséna. – Merck, Johann Heinrich (Darmstadt 1741-1791, suicida) scrittore tedesco; 1762, tronca gli studi teologici per studiare arte all'Accademia di Dresda; 1766, rientra nella città natale, dopo aver lavorato come precettore, adattandosi ad un modesto impiego di corte; 1770-71, risale a questo periodo la sua amicizia con J.G. Herdere con J.W. Goethe, nonché l'inizio della sua intensa attività di pubblicista; 1772, tiene per alcuni mesi la direzione della «Frankfurter Gelehrte Anzeigen» banditrice delle nuove idee dello "Sturm und Drang"; successivamente collabora alla «Allgemeine Deutsche Bibliothek» di C.F. Nicolai; 1776, collabora al «Teutscher Merkur» dell'amico Ch.M. Wieland; Akademischer Briefwechsel (Carteggio accademico, sorta di breve romanzo epistolare). – Ricci, Scipione de' (Firenze 19 gennaio 1741 - Rignano, Firenze 27 gennaio 1810) ecclesiastico fiorentino; il maggior rappresentante del giansenismo italiano; [Figlio del senatore Pier Francesco e della seconda moglie Luisa Ricasoli.] Memorie (1865, postumo) [Le Monnier, Firenze 1865]. – Riel de Beurnonville, Pierre de (1741-1821) militare francese; sotto l'antico regime è colonnello degli svizzeri del conte di Artois; durante la Rivoluzione è aiutante di campo di Luckner; col grado di generale combatte a Walmy e a Jemmapes; 1793, ministro della Guerra; è uno dei commissari mandati dalla Convenzione ad arrestare Dumouriez che lo consegna agli austriaci; 1795, liberato, viene inviato da N. Bonaparte ambasciatore a Berlino e a Madrid; durante la Restaurazione è nominato maresciallo di Francia e marchese. – Servan de Gerbey, Joseph Marie (Romans-sur-Isère 14 febbraio 1741 – Parigi 10 maggio 1808) militare francese; 1790, maggiore, comandante del forte di Saint-Jean a Marsiglia; 1791, diviene luogotenente colonnello di un reggimento di fanteria; 1792, 9 maggio-giugno, ministro della Guerra, nominnto dai girondini; 10 agosto-3 ottobre, ancora ministro della Guerra; 1793, lasciata questa funzione, è posto al comando dell'Armata dei Pirenei occidentali (Armée des Pyrénées occidentales); imprigionato come sospetto di "girondinismo" rimane in carcere durante tutto il Terrore; lberato dalla Convenzione termidoriana, partecipa all'amministrazione militare. [Il suo cognome figura tra quelli inscritti sotto l'Arco di Trionfo, sotto la Colonna 33.] – Valdec de Lessart, Antoine Claude Nicolas (Château de Mongenan, Portets, vicino a Bordeaux 25 gennaio 1741 – Versailles 9 settembre 1792) politico francese; [Figlio illegittimo del barone de Gasq, presidente del Parlamento di Guyenne.] 1767, uno dei direttori della Compagnia delle Indie, diventa Maître des requêtes; 1788, ottobre, è uno dei tre commissari incaricati di discutere e di esaminare tutto sull'amministrazione finanziaria; uno degli intimi di J. Necker, è uno dei commissari incaricati da Luigi XVI di riconciliare i tre ordini degli Stati Generali; 1790, 4 dicembre, viene convocato presso il Contrôle général des finances; 1791, 25 gennaio, passa al Ministero dell'Interno, tenendo sempre il portafoglio finanziario; [Al ministero finanziario, Étienne Clavière e i Girondini si preoccupano della sua gestione, mentre al ministero degli Interni Camille Desmoulins, Louis-Marie Stanislas Fréron e Jean-Paul Marat rimproverano le sue simpatie per il clero refrattario. Durante la vicenda di Varennes si è rivelato come docile esecutore degli ordini dell'Assemblea legislativa.] settembre, è nominato ministro interlocutore navale; ottobre, è nominato ministro interinale degli Affari esteri quando la preoccupazione principale è l'attività bellica delle emigranti con sede a Trier e Mainz; 1792, gennaio, invia C.-M. de Talleyrand-Périgorde a Londra per cercare la neutralità inglese se non il sostegno; 10 marzo, impopolare, incapace di arrestare la marcia verso la guerra, sospettato perfino di tradimento viene denunciato da J.-P. Brissot; sotto la pressione dei Girondini viene trasferito alla Corte Suprema di Orléans; 10 agosto, il Tribunale Rivoluzionario di Parigi decide di processare i prigionieri ma Claude Fournier-L'Héritier, invece di portarli a Parigi, si ferma a Versailles dove 44 dei 52 prigionieri a lui affidati vengono massacrati: assieme a lui sono anche Luigi Hercule Timoléon de Cossé-Brissac e Charles- Xavier Franqueville d'Abancourt. – Verri, Alessandro (Milano 1741-Roma 1816) scrittore italiano (già in clima romantico); [Figlio di Gabriele (1695-1782) e di Barbara Dati della Somaglia, fratello minore di Pietro (1728-97)] partecipa giovanissimo alle battaglie illuministiche della "Accademia dei Pugni" da cui esce la rivista «Il Caffè»; esordisce con la difesa polemica delle prime opere dell'amico C. Beccaria; scenografo e attore per diletto fu tra i primi traduttori di W. Shakespeare con la versione di Amleto e di Otello; Saggio sulla Storia d'Italia (1761-66, inedita) 1766-67, dopo un viaggio a Parigi, è a Londra; sosta quindi in Piemonte, in Liguria e in Toscana, giungendo infine a Roma dove fissa definitivamente la sua dimora, trattenuto dall'amore per la marchesa Margherita Boccapadule Gentile; Tentativi drammatici (1779, due tragedie Pantea e La congiura di Milano) Le avventure di Saffo, poetessa di Mitilene (1780, romanzo, offre qualche spunto a L'ultimo canto di Saffo di G. Leopardi) 1789, torna per un breve periodo a Milano; Le notti romane ( - 1792, I parte, Al sepolcro degli Scipioni - 1804, II parte, Sulle ruine della magnificenza antica - 1967, III parte, Le veglie contemplative; l'opera, vivente l'autore, conosce ben 32 edizioni e 8 traduzioni; è ispirata dal ritrovamento nel 1780 delle tombe degli Scipioni) [Tip. Salesiana, Torino 1877] 1794, torna per un altro breve periodo a Milano; Dafni e Cloe di Longo Sofista (1812, traduzione) La vita di Erostrato (1815, romanzo storico psicologico) Vicende memorabili de' suoi tempi dal 1789 al 1801 Carteggio con il fratello Pietro, il più ricco ed importante di tutto il Settecento italiano (12 voll., pubblicati fra il 1910 ed il 1942). |
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