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Il Viandante |
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Papa segretario di Stato: cardinale Torrigiani; Grande carestia (1764-67) nello Stato Pontificio e in altre zone d'Italia. 1764 Mentre le costituzioni apostoliche precedenti:
cardinali: «segue
da 1763» Congregazione «segue
da 1761»
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ANNO 1764
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Alvarez de Cienfuegos, Nicasio (Madrid
1764-Orthez, Bassi Pirenei, Francia 1809) poeta spagnolo, autore anche
di tragedie di gusto neoclassico;
Torna suLa rosa del desierto (La rosa del deserto, suggerì forse a G. Leopardi il titolo per il canto La ginestra o il fiore del deserto). – Baggesen, Jens (Korsor, Själland 1764-Amburgo 1826) poeta danese, osteggiatore di Oehlenschläger; Labirinto (1792-93, diario in prosa) Parteneide o il viaggio sulle Alpi (1804) Il fantasma e lui stesso (1806) Fiori di campo (1808). – Balsamo, Paolo (Termini Imerese, Palermo 1764-Palermo 1816) economista e agronomo italiano Memorie economiche e agrarie riguardanti il regno di Sicilia (1803) Memorie inedite di pubblica economia e di agricoltura (1845). – Baraguey D'Hilliers, Louis (1764-1813) generale francese; 1796-97, si segnala nella campagna d'Italia dove combatte agli ordini di Napoleone; è alla presa di Malta, in Egitto, ad Austerlitz e in Spagna; 1812, viene fatto prigioniero in Russia. – Basire [o Bazire], Claude (Digione 15 maggio 1764 – Parigi 5 aprile 1794) politico francese; 1789, modesto impiegato agli archivi della Borgogna, subito dopo lo scoppio della Rivoluzione si mostra entusiasta delle idee rivoluzionarie; 1790, viene nominato capitano della Guardia nazionale borghese e membro del "Comitato permanente rivoluzionario" di Digione; 1791, viene eletto deputato per il dipartimento della Côte-d'Or all'Assemblea legislativa dove milita tra i giacobini nel club dei Cordiglieri; si unisce quindi al frate cappuccino F. Chabot e a Merlin de Thionville con i quali forma il "trio anarchico"; 25 novembre, per la difesa della Rivoluzione a Parigi e nelle province dai tentativi controrivoluzionari fa approvare la costituzione dei "Comitati di sorveglianza"; 1792, viene rieletto per il dipartimento della Côte-d'Or alla Convenzione nazionale; sostiene il moto radicale sanculotto del 10 agosto 1792 schierandosi con i sostenitori della deposizione di Luigi XVI; diviene membro dal Comitato di sicurezza generale ("Comité de sûreté générale") – l'ex "Comitato di sorveglianza" del 1791 – nel quale si distingue come implacabile persecutore dei sospetti nemici della Rivoluzione; entra a far parte dei radicali della Montagna, attaccando violentemente con F. Chabot la politica moderata dei Girondini; 1793, gennaio, nel processo a re Luigi XVI vota per la sua condanna a morte; 23 agosto, dopo la caduta ad opera dell'esercito prussiano della fortezza di Longwy, rimanendo solo la fortezza di Verdun a difendere la strada per Parigi, egli, lo stesso giorno, fa dichiarare dalla Convenzione lo stato di emergenza nazionale fino al termine della guerra, contribuendo così a diffondere nel popolo un'ondata di panico che, nella convinzione generale dell'esistenza di un complotto controrivoluzionario, dà il via ai massacri di settembre; nel frattempo egli cambia il suo atteggiamento politico e si avvicina ai moderati di G.-J. Danton, ma incappa insieme a loro nello scandalo relativo alla Compagnia delle Indie; [Ricostituita da Luigi XVI col nome di "Nouvelle Compagnie des Indes" (1785), è stata ora soppressa dalla Convenzione nazionale.] nel tentativo di salvare l'amico F. Chabot, rimane implicato nell'affare della Compagnia delle Indie compromettendosi; 17 novembre, accusato – ingiustamente, come si scoprirà in seguito – di avere falsificato il decreto di liquidazione della Compagnia, viene arrestato e rinchiuso nella prigione del Lussemburgo; 1794, aprile, il processo, che ha come imputati assieme a lui: G.-J. Danton, C. Desmoulins, Jean-François Delacroix, Delaunay e Fabre d'Églantine, si conclude con la condanna alla ghigliottina di tutti gli imputati; [Il processo inizia con la lettura delle accuse fatta da L.-A. Saint-Just, alle quali G.-J. Danton replica usando la sua capacità oratoria tanto convincente che Antoine Quentin Fouquier-Tinville, il pubblico accusatore presso il tribunale rivoluzionario di Parigi durante il regime del Terrore, chiede ed ottiene dalla Convenzione un decreto che vieta agli imputati la discussione nel dibattimento. Il processo si trasforma così in una farsa, con gli accusati che lanciano pallottole di carta masticata ai giurati.] – Bernadotte, Jean-Baptiste (1764-1844) maresciallo francese (il migliore e il più abile politicamente); 1781, appena 17enne, si arrruola; 1789, è sergente; 1796-97, dopo una rapida carriera durante la Rivoluzione, diventa generale di divisione; 1797, partecipa come luogotenente di N. Bonaparte alla campagna d'Italia; viene inviato a Parigi da Napoleone con vari incarichi; dopo aver represso un moto realista a Marsiglia; 1798, è inviato come ambasciatore a Vienna da dove riparte in seguito ad una sommossa popolare contro l'ambasciata causata dalle ostentazioni rivoluzionarie (gesto disapprovato dal Direttorio) che conduce alla rottura delle relazioni tra la Francia e l'Austria; sposa Desirée Clary, cognata di Giuseppe Bonaparte; 1799, accetta un comando sul Basso Reno; in seguito è ministro della Guerra e riorganizza efficacemente l'esercito; 18 novembre, caduto in disgrazia dopo il colpo di stato del 18 brumaio, che disapprova, si riconcilia con Napoleone, tramite Giuseppe Bonaparte; 1804, è nominato maresciallo di Francia; 1805, comanda un corpo della Grande Armata: i servigi resi in quest'occasione gli meritano il titolo di principe di Pontecorvo; 1806-1807, si distingue a Ulma, ad Austerlitz, a Lubecca, a Wagram; spiacevole la sua inazione nella giornata di Iena; 1809, gli viene tolto il comando del IX corpo e rientra a Parigi irritatissimo contro Napoleone I; 1810, accetta con premura il trono offertogli dagli Stati svedesi chiamati a designare l'erede di Carlo XIII che lo adotta; partito per Stoccolma non pensa che agli interessi svedesi, dimenticando l'origine francese; 1812, si allea con Alessandro I di Russia contro Napoleone I; 1813, sovrano di fatto, partecipa alla grande coalizione contro Napoleone I, riportando la vittoria a Grossbeeren e a Dannewitz, e intervenendo alla battaglia di Lipsia; 1814, fa una breve apparizione in Francia dove forse spera di trovare un trono, ma, accolto freddamente dai sovrani coalizzati, torna a Stoccolma consacrandosi interamente ai suoi Stati. 1818, salito al trono di Svezia (Carlo XIV), si occupa efficacemente dello sviluppo economico del paese. Da lui discende l'attuale dinastia reale di Svezia. – Blaise de Chénier, Marie-Joseph (Instanbul 28 agosto 1764 – Parigi 10 gennaio 1811) drammaturgo e poeta francese; [Quarto figlio di Louis Chénier, console francese presso la città turca, e di Elisabeth Santi-Lomaca. Fratello minore di André (1762-1794).] trasferitosi a Carcassonne, dove è cresciuto, intraprende gli studi a Parigi presso il Collège de Navarre; 1781, entrato nell'esercito come cadetto, trascorre due anni presso il reggimento dei dragoni di Lescure nella guarnigione di Niort; 1783, decide di voler intraprendere la carriera letteraria; Azémire (1783, dramma in due atti, rappresentato nel 1786, prima al Théâtre-Français e poi presso il teatro di corte a Fontainebleau; l'opera non ha successo) Edgar, ou le page supposé (?, andata in scena senza successo nel 1785) Charles IX, ou la Saint-Barthélemy (1788, successivamente intitolata Charles IX, ou l'école des rois - Carlo IX, o la scuola dei re, tragedia rappresentata nel 1789) [Opera censurata per i suoi contenuti dalla valenza fortemente politica. Per difendere quest'opera l'autore scrive alcuni pamphlets, tra i quali Dénonciation des inquisiteurs de la pensée e De la Liberté du Théâtre en France, scritti e pubblicati entrambi nel 1789 e grazie ai quali ottiene il permesso di rappresentare il suo dramma. Grazie anche all'enorme aspettativa suscitata nel pubblico, la prima del Charles IX, … che viene rappresentata il 4 novembre 1789, è un successo clamoroso, anche grazie alla magistrale interpretazione di François-Joseph Talma nel ruolo di Carlo IX di Francia. Secondo la testimonianza diretta del politico e letterato Charles-Élie de Ferrières, il pubblico abbandona il teatro "ivre de vengeance et du tourment d'un soir de sang" (ebbro di spirito di vendetta e di tormento per una serata piena di sangue). Come conseguenza del successo della rappresentazione e del suo effetto sul pubblico di quest'opera, la celebre compagnia teatrale della Comédie-Française si divide in due ed il gruppo dei "patriotes" ovvero anti-realisti, guidato da François-Joseph Talma, si trasferisce in rue de Richelieu dove fonda un nuovo teatro presso il Palais-Royal con il nome di Théâtre Français de la rue de Richelieu.] Henri VIII (1791, opera teatrale, generalmente riconosciuta come il capolavoro dell'autore, rappresentata dalla compagnia di François-Joseph Talma) Jean Calas, ou l'école des juges (1791, tragedia in cinque atti rappresentata nello stesso anno) Caius Graccus (1792, tragedia) [Nonostante inneggi con toni molto accessi alla Rivoluzione francese, viene sottoposta a censura per volere del deputato montagnardo Antoine Louis Albitte, il quale vi ha ravvisato nella frase del dramma - "Des lois et non du sang" (le leggi e non il sangue) - un chiaro ed indubbio riferimento critico contro il nuovo regime rivoluzionario.] Fenelon (1793, dramma; dopo poche repliche, viene fatto interrompere) Timoléon (1793, dramma.) [Subisce la stessa sorte del precedente, nonostante la collaborazione musicale di Étienne Nicolas Méhul, il quale viene osteggiato dal regime rivoluzionario dal momento che sembra criticare aspramente la persona di M. Robespierre nel personaggio di Timofane, spregiudicato ed ambizioso, che viene incoronato dai suoi amici nel bel mezzo di un'assemblea popolare.] 1797, 19 ago-2 set, presidente della Convenzione nazionale; Quadro della letteratura francese dal 1789 al 1808 (1816, postumo). – Cevallos, Pedro (1764-1838) politico spagnolo; ministro del re di Spagna; contrario alla politica conciliante di Godoy, fomenta a Madrid molte rivolte contro i francesi. – Cotta, Johann Friedrich (1764-1832) libraio, stampatore-editore tedesco a Tubinga e poi a Stoccarda; [Pronipote di Johann Georg.] – Despinoy, Hyacinthe-François (1764-1848) militare francese; capo di S.M. di Dugommier all'assedio di Tolone, dopo la conquista della città ribelle viene creato generale; 1796, passa nell'esercito d'Italia; in seguito, sotto l'Impero, ricopre soprattutto cariche di ordine amministrativo; durante la Restaurazione è comandante a Valenciennes e a Strasburgo. – Didot, Firmin o Firmin-Didot (Parigi 1764-Mesnil-sur-l'Estrée 1836) incisore, tipografo ed editore parigino; [Figlio di François-Ambroise. Padre di Ambroise (Parigi 1790-1876), a sua volta padre di Alfred (Parigi 1828-1913) che continueranno l'attività dell'azienda fino al 1892. Questi ultimi due eredi porteranno così avanti il processo di assimilazione delle "novità reali" che la fonderia francese non tornerà più allo stile dei Manuzio, dei Garamond, dei Granjon - (Stanley Morison).] creatore, con altri caratteri, di un nuovo corsivo di grande bellezza (sostituzione definitiva della s corta al posto della f), chiamato poi didot; 1829, è l'ultimo "imprimeur du roi"; tipografo dell'Institut de France, introduce vari perfezionamenti tecnici, tra i quali la stereotipia; [1799 ca, riprendendo l'invenzione (1739) di William Ged, rovescia il procedimento e prende l'impronta da caratteri incisi in profondità (matrici) dimezzando così il lavoro di produzione. 1804, l'Università di Cambridge acquista il "segreto" da Andrew Wilson, ma è lord Stanhope a far della "stereotipia" (come viene chiamato il sistema) un procedimento commerciale alla Clarendon Press di Oxford nel 1805. Il passo finale avverrà nel 1829.] ottiene per la famiglia il nome di Firmin-Didot, una delle maggiori case editrici francesi. – Doulcet, Louis-Gustave – conte di Pontécoulant (Caen 17 novembre 1764 – Parigi 3 aprile 1853) politico francese; 1778, inizia la sua carriera come ufficiale nella compagnia scozzese delle Guardie del corpo del re; 1791, viene licenziato con il grado di luogotenente -colonnello; 1792, sostenitore moderato delle idee rivoluzionarie, viene eletto deputato per il dipartimento del Calvados alla Convenzione nazionale; diviene quindi commissario delle armate del Nord e, in seguito, entra a far parte del Comitato di guerra; 1793, gennaio, al processo di Luigi XVI vota per la reclusione del re durante la guerra e la sua messa al bando una volta raggiunta la pace; vota per la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat; 3 ottobre, messo in stato d'accusa con decreto assieme agli altri girondini, si rifugia in Svizzera; rifiutandosi di prendere le difese di M.-A.-Ch. de Corday d'Armont, normanna e girondina come lui, viene da questa rimproverato con una lettera scritta durante il cammino verso il patibolo; 1795, 8 marzo, dopo la caduta di M. Robespierre, viene rieletto alla Convenizone nazionale dove mostra uno spirito di moderazione inusuale nella sua difesa di Prieur de la Marne e di J.-B.-R. Lindet; 4-19 luglio, presidente della Convenzione; per alcuni mesi è anche presidente del "Comitato di salute pubblica"; eletto deputato al Consiglio dei Cinquecento, siede a destra, ma non fa parte del "Club de Clichy"; 1797, 4 settembre (18 Fruttidoro, Anno V), colpo di Stato; in seguito viene proscritto per essere stato sospettato di realismo prima della formazione del Consolato; 1799, 9 novembre (18 Brumaio, Anno VIII ), colpo di Stato; in seguito fa rientro in Francia dove diviene prefetto della Dyle con residenza a Bruxelles; 1805, viene eletto senatore; 1808, viene creato conte dell'Impero; 1811, organizza la Guardia nazionale nella Franca-Contea; 1813, organizza la difesa della frontiera nord-est; 1815, alla Restaurazione viene creato pari di Francia da Luigi XVIII. – Dumont, André (Oisemont, Somme 24 maggio 1764 – Abbeville, Somme 21 ottobre 1838 ) politico francese; [Figlio di Jean-Charles-Nicolas Dumont, consigliere del re, giudice reale del paese di Vimeu, erudito giureconsulto.] – Gentz, Friedrich von (Breslavia 1764-Weinhaus, Vienna 1832) politico tedesco, dapprima favorevole alla rivoluzione francese iniziò poi a combatterla attraverso saggi e articoli (verso la fine del secolo fondò i periodici «Neue deutsche Monatschrift» e «Historische Journal»); traduttore di scritti di E. Burke e di J. Mallet du Pan, si fece promotore presso il re di Prussia Federico Guglielmo III di un costituzionalismo di tipo inglese 1802, si pone al servizio dell'Austria Frammenti di storia recente dell'equilibrio politico in Europa (1806, contro Napoleone) 1809 e 1812, redige le dichiarazioni di guerra a Napoleone 1812, passato dal nazionalismo liberale al legittimismo conservatore, diventa collaboratore intimo di Metternich nelle questioni di politica estera. – Gouvion, Laurent – marchese di Saint-Cyr (Toul, Lorena 13 aprile 1764 – Hyères, Provenza 17 marzo 1830) militare francese. – Grey, Charles – lord Howick, poi II conte Grey (Fallodon, 13 marzo 1764 - Howick, 17 luglio 1845) politico britannico, leader dei whig (Partito Liberale); 1786, appena 22enne, viene eletto membro del parlamento inglese; 1792, ha una figlia illegittima da Georgiana Cavendish, duchessa di Devonshire: Eliza Courtney [Un'antenata di Sarah, duchessa di York.] 1794, sposa la figlia di un leader liberale irlandese, Mary Elizabeth Ponsonby; 1806, è primo lord dell'Ammiragliato e successivamente segretario agli Esteri; è fautore dell'emancipazione dei cattolici nel Regno; 1830, 22 novembre - 16 luglio 1834, primo ministro del Regno Unito; 1832, con il Reform Act modernizza il sistema elettorale inglese. – Grouchy, Sophie Marie Louise de – marchesa di Condorcet [la belle grouchette] (Meulan, settembre 1764 – Parigi, 8 settembre 1822), scrittrice e traduttrice francese; [Sorella di: . Emmanuel de Grouchy, maresciallo dell'Impero; . Charlotte de Grouchy, che sposerà P.-J.-G. Cabanis. Madre di Emmanuel (1766-1847) suo unico figlio, fedele maresciallo di Napoleone Bonaparte.] erudita, intelligente e istruita, parla correntemente sia l'inglese che l'italiano e mantiene un fortunato salotto letterario; 1784, settembre, arriva a Parigi accompagnata dalla sua governante; [È appena uscita dal convento secolare di Neuville-en-Bresse dove era stata ammessa, grazie a nove generazioni di nobiltà militare da parte paterna, come canonichessa titolare. Sotto l'apparenza di una grande dolcezza e della migliore educazione, conserva le proprie idee sovversive acquisite leggendo libri di Rousseau e di Voltaire.] 1785, è la prima a sostenere le battaglie di suo zio, Ch. Mercier Dupaty; 1786, sposa il filosofo Nicolas de Condorcet, di vent'anni più anziano di lei, iniziando a tenere presso l'Hôtel des Monnaies a Parigi un salotto letterario che diviene subito rinomato e frequentato da numerosi filosofi illuministi; [Appena preso dimora in quai Conti, dà vita a un salotto che diviene il ritrovo degli eruditi dell'Europa illuminata: A. Smith, C. Beccaria, A. Clootz, D. Williams, Th. Jefferson, Bache, nipote di B. Franklin, e E. Dumont e Th. Paine. I più giovani, della generazione della signora, vengono ad ascoltare l'ultimo degli enciclopedisti. Sono P.-J.-G. Cabanis, Garat, Volney, Ginguené, B. Constant, quelli che più tardi saranno chiamati gli "ideologues".] 1794, 29 marzo, il marito viene ritrovato morto nella sua cella; ritrovatasi in ristrettezze finanziarie, apre un negozio per poter avere un mezzo di sostentamento; Adam Smith, Théorie des sentimens moraux, ou, Essai analytique sur les principes des jugemens que portent naturellement les hommes, d'abord sur les actions des autres et ensuite sur leurs propres actions (Paris 1795, traduzione della Teoria dei sentimenti morali di A. Smith del 1759; F. Buisson 1798) Lettres sur la sympathie (?,) 1799, riesce a recuperare una parte dei suoi beni, potendo così riprendere la sua attività letteraria; riapre così il salotto letterario che l'aveva resa famosa e che diviene un focolaio d'opposizione al Primo Impero, e pubblica le opere del defunto marito. – Guidal, Emmanuel-Maximilien-Joseph (31 dicembre 1764 – Parigi 29 ottobre 1812, fucilato) militare francese; [He may have been the General Guidal who, using treachery, lured Chouan rebel Louis de Frotté to Alençon, where the man was seized and executed.] generale, oppositore del Consolato e dell'Impero, dopo aver cospirato con gli inglesi contro N. Bonaparte, viene detenuto presso la prigione di La Force; 1812, liberato dalla prigione assieme al gen. V.-C.-A. Fanneau de Lahorie dall'ex gen. C.-F. de Malet ideatore di una cospirazione contro Napoleone I, con un distaccamento della guardia nazionale arresta il ministro della Guerra H.-J. Clarke e l'arcicancelleire J.-J. Regis de Cambacérès; in seguito, con il gen. V.-C.-A. Fanneau de Lahorie, provvede all'arresto del duca di Rovigo, ministro della polizia francese, un suo nemico personale; ma alla fine il tentativo di cospirazione fallisce e i golpisti vengono arrestati; 29 ottobre, dopo un processo sommario viene fucilato assieme ad altre 11 persone. – Hugo, Gustav (Lörrach, Baden 1764-Gottinga 1844) giurista tedesco, iniziatore della "scuola storica del diritto"; Trattato del diritto naturale come filosofia del diritto positivo (1798, dove muove una critica al diritto naturale indicando nel diritto positivo il vero diritto, in quanto espressione della realtà storica) Contributi alla bibliografia civilistica degli ultimi quarant'anni (1828-44). – Krüdener, Varvara Julija baronessa di (Riga 1764-Karasubazar, Crimea 1824) scrittrice e mistica russa; [Figlia di Otto von Vietinghoff e pronipote del maresciallo di Münnich.] 1782, sposa il diplomatico barone di Krüdener; 1796, si separa e dopo il divorzio compie numerosi viaggi in Europa e in particolare in Francia dove frequenta la società letteraria del tempo; Pensieri (1802) Valeria (1803, romanzo autobiografico). Tornata a Livonia ed entrata in contatto con i fratelli boemi e poi con le teorie di Jung-Stilling, subisce una profonda crisi religiosa che la induce a forme di pietismo mistico molto diffuse nell'Europa del tempo sconvolta dalle guerre napoleoniche; comincia allora a predicare con ardente fanatismo una nuova religione basata sull'affratellamento universale dei popoli e profetizzando imminenti catastrofi mondiali, il giudizio di Dio, ecc.; divenuta amica dell'imperatore Alessandro I, lo influenza profondamente nell'elaborazione di quella ideologia politico-religiosa che è all'origine del patto della Santa Alleanza; 1821, ritorna a Pietroburgo dopo un vano tentativo di diffondere la nuova dottrina in Svizzera e in Germania; divenuta fautrice della causa dell'indipendenza greca è sempre meno ascoltata da Alessandro I; deve ritirarsi perciò in Livonia e poi in Crimea dove muore. – Lebas, Philippe, François, Joseph (4 novembre 1764 – Parigi 28 luglio 1794) politico francese; 1792, viene eletto deputato alla Convenzione Nazionale; membro del Comitato di Sicurezza Generale, è tra gli amici di Saint-Just e Robespierre; 1794, si suicida all'Hotel de Ville poco prima di essere giustiziato assieme agli amici. – Luce di Lancival, Jean-Charles-Julien (1764-1810) tragediografo francese; da Napoleone I è nominato professore di lettere al Liceo Imperiale; – Mainvielle (o Minvielle), Jacques Paul Agricol (Avignon 6 settembre 1764 – Parigi 31 octobre 1793, ghigliottinato) politico francese; [Figlio di Pierre-Laurent Minvielle, mercante, e di Thérèse Fontaineil.] segue presto le orme del padre come commerciante di sete; 1790, 25 marzo, viene eletto ufficiale municipale di Avignone; è uno dei più attivi sostenitori della riunione del Contado Venassino alla Francia; ufficiale generale dell'Armata di Monteux, che pone l'assedio davanti a Carpentras, diviene poi membro dell'Assemblea elettorale; 1791, 16 agosto, avviene l'assassinio di Lescuyer; dopo questo fatto, comincia, con l'accordo di Jourdan e l'avallo dei Minvielle et di Tournal, che lasciano i luoghi per andare a cena in un albergo dei dintorni, il massacro dei sospetti chiusi nel palazzo dei Papi [Massacre de la Glacière]; 21 agosto, partecipa al colpo di Stato municipale ad Avignone; ciò gli permette di ottenere le redini del potere muncipale assieme al fratello Gabriel Minvielle, Sabin Tournal e Nicolas Lescuyer; accusato di essere uno dei responsabili di questo massacro, viene incarcerato nelle prigioni del Palazzo dei Papi; 1792, liberato dalla Guardia Nazionale di Bouches-du-Rhône con i suoi coaccusati, beneficia come loro dell'amnistia del 19 marzo e del 26 marzo; 7 settembre, viene eletto deputato supplente alla Convenzione Nazionale per il dipartimento di Bouches-du-Rhône; 1793, aprile, da questo mese siede al posto di Rebecqui, dimissionario; 28 aprile, da poco giunto a Parigi, in seguito ad un alterco con il suo collega Duprat [il maggiore] viene arrestato con suo fratello e subito incarcerato all'Abbaye per ordine di Joseph-Stanislas Rovère, segretario del "Comitato di sicurezza generale"; 29 aprile, difeso dai girondini, la Convenzione decreta che lo considera come deputato, che lo mette in stato d'arresto e che, attendendo il rapporto del "Comitato di sicurezza generale" sia libero di sedere all'assemblea accompagnato dalla sua guardia; 28 maggio, egli si rivolge alle 48 sezioni di Parigi ma si pronuncia a favore del decreto che la vigilia ha annullato la Commissione dei Dodici; 16 giugno, un decreto della Convenzione lo fa rilasciare; 30 luglio, a nome del "Comitato di sicurezza generale", Amar chiede e ottiene il suo arresto con Duprat e Vallée, come «complices de la conspiration de Barbaroux. Ces députés entretenaient une correspondance criminelle avec les départements méridionaux pour les soulever.» 24-30 ottobre (3-9 Brumaio, Anno II), per le sue posizioni federaliste, viene di nuovo arrestato e compreso tra i 21 deputati girondini che compaiono davanti al Tribunale rivoluzionario, sotto la stessa imputazione; 30 ottobre, senza essere stato interrogato, viene condannato a morte; 31 ottobre, viene ghigliottinato assieme agli altri. – Manthoné, Gabriele (Pescara 29 ottobre 1764 - 1799) militare italiano, terzogenito, capitano generale delle armi repubblicane e primo ministro della guerra nella Repubblica Partenopea; 1776, entra nell'Accademia militare; 1784, esce come alfiere d'artiglieria; 1794, dopo aver ottenuto un caposoldo di 300 ducati, viene promosso capitano nel Reggimento Regina e direttore della fabbrica d'armi a Torre Annunziatra; 1798, è nominato capitano-comandante lo stesso reggimento e sposa Margherita Costanza; 1799, partiti i francesi è nominato ministro della guerra e capitano generale; dopo la sconfitta patita alla Barra (3000 repubblicani contro 30.000 sanfedisti), si dimette e ritorna col grado di soldato semplice tra i suoi; dopo la capitolazione decide di imbarcarsi sulle navi destinate a coloro che hanno scelto l'esilio; 24 settembre, viene impiccato. – Marescalchi, Fernando (1764-1816) uomo di legge italiano; alto magistrato a Bologna, parteggia per N. Bonaparte; l'arrivo degli austro-russi lo obbliga a fuggire in Francia; dopo Marengo diviene ministro degli Esteri della Repubblica Italiana; quando questa si trasforma in Regno d'Italia, ne diventa il rappresentante a Parigi. – Mayer von Heldenfeld, Anton (1764-1842) militare austriaco; generale dell'esercito, consigliere dell'arciduca Carlo, non avendo potuto mettere in atto un suo piano di campagna per l'ostilità dei suoi colleghi, dà le dimissioni. – Merveldt, Maximilien, conte di (1764-1815) militare austriaco; 1793, generale, partecipa alle guerre contro la Francia; 1806, ambasciatore a Pietroburgo; combatte nella battaglia di Lipsia dove è fatto prigioniero; liberato, abbandona la vita militare. – Montesquiou-Fezensac, Elisabeth-Pierre – barone (poi conte) di (1764-1834) militare francese; [Figlio del marchese Anne-Pierre; la contessa sua moglie, all'annuncio della maternità di Maria Luisa, viene nominata governante degli infanti di Francia.] ufficiale di cavalleria sotto il vecchio regime; durante la Rivoluzione riesce a vivere in pace privatamente; 1805, viene eletto deputato al Corpo legislativo e poi diventa membro del Senato; 1810, prende il posto di C.-M. de Talleyrand-Périgorde come gran ciambellano; nominato pari di Francia da Louis XVIII, durante i Cento giorni riprende servizio sotto Napoleone I; al ritorno di Louis XVIII è rinominato pari di Francia. – Perrin, Claude-Victor o Victor – duca di Belluno (La Marche, Vosgi 1764-Parigi 1841) militare francese; 1789, volontario nell'esercito rivoluzionario, partecipa all'assedio di Tolone con il grado di comandante di battaglione; 1796, prende parte alla campagna di N. Bonaparte in Italia dove prende il comando dell'avanguardia dell'esercito distinguendosi a Lona, Cosseria, Dego e Mondovì; agli ordini del gen. J. Lannes si impadronisce di Faenza, Forlì e Ancona; guadagna il grado di generale di divisione; dopo la pace di Campoformio è inviato a combattere i ribelli in Vandea; 1798, e ancora in Italia; 1800, si distingue a Marengo; 1800-05, generale in capo dell'armata gallo-batava; 1805-06, ambasciatore in Danimarca; 1807, combatte valorosamente a Friedland e viene creato maresciallo di Francia; 1808, duca di Belluno; dopo il trattato di Tilsitt tiene il governo di Berlino e della Prussia; svolge poi un ruolo importante nella campagna di Spagna; 1814, dopo l'abdicazione di Napoleone I, si schiera con i Borbone ai quali rimane fedele durante i Cento giorni; presidente della commissione incaricata di giudicare gli ufficiali passati a Napoleone I durante questo periodo, vota a favore della condanna a morte del mar.llo M. Ney; 1821, 14 dic-23 mar 1823, ministro della Guerra, prepara la spedizione contro i rivoluzionari liberali di Spagna; 1823, 15 apr-19 ott, ministro della Guerra; 1830, aderisce al regime di Luigi Filippo. – Polastron, Marie-Louise di (1764-1804) [Nata a Esparbès, sposa nel 1780 il visconte di Polastron.] diventa poi l'amante del conte d'Artois che segue nell'emigrazione. – Poussielgue, J.-B. (1764-1845) funzionario francese; segretario di Faypoult, mentre questi rappresenta la Repubblica francese in Italia, segue in Egitto N. Bonaparte che gli affida la cassa dell'esercito; contrariato di non essere stato riportato in Francia dal generale, egli manda al Direttorio una memoria in cui il suo comportamento è severamente criticato. – Pozzo di Borgo, Charles-André (Alata, Ajaccio 1764-Parigi 1842) diplomatico corso al servizio della Russia, avvocato; [Nobile povero ma ambizioso.] amico dei fratelli Bonaparte, si attira il loro odio quando P. Paoli gli dimostra la sua preferenza; 1792, deputato all'Assemblea legislativa francese, partecipa con P. Paoli al tentativo di staccare la Corsica dalla Francia; 1793-96, quando l'isola passa agli inglesi diventa presidente del consiglio di Stato; al ritorno dei francesi si rifugia prima a Londra poi in Russia (1803) dove al servizio dello zar Alessandro I, svolge un'intensa attività antinapoleonica; 1807, dopo il trattato di Tilsit viene allontano dalla corte su richiesta di Napoleone I; 1813, viene richiamato dallo zar e nominato generale; 1815-34, dopo la caduta di Napoleone I è ambasciatore russo a Parigi dove esercita la sua influenza contro gli ultrarealisti e la politica di K. Metternich; 1834-39, ambasciatore russo a Londra; Corrispondenza diplomatica (1890-97, postumo). – Radcliffe, Ann (Londra 1764-1823) scrittrice inglese, la più caratteristica rappresentante del "romanzo gotico" vedi I Patiti del Giallo. – Richer di Serizy, Jean-Thomas (1764-1803) giornalista francese; 1789, all'inizio della Rivoluzione collabora contemporaneamente agli «Actes des Apôtres» e alla gazzetta di C. Desmoulins; durante il Terrore è uno dei principali animatori del movimento controrivoluzionario dopo la morte di M. Robespierre; dopo il 13 Vendemmiaio, il governo lo fa giudicare in contumacia; dopo il 18 Fruttidoro viene arrestato, ma fatto evadere dai realisti e passato in Spagna, serve come informatore il conte d'Artois. – Rolland de Villerceaux, Jean-André-Louis (1764-18..) militare francese; 1795, aiutante di campo di N. Bonaparte; durante l'Impero viene creato prefetto. – Roullet de la Bouillerie, François-Marie de (1764-1833) funzionario francese; tesoriere, gode della stima di Napoleone I; 1814, accompagna Maria Luisa a Blois portando con sé i diamanti della corona che poi vengono restituiti; da Louis XVIII viene creato intendente generale della sua Casa. – Roy, Antoine (Savigny, Haute-Marne 5 marzo 1764 - 3 aprile 1847) politico francese. – Sanfelice, Maria Luisa Fortuna (Napoli 1764-1800) nobildonna napoletana. – Sidney-Smith, William (1764-1840) militare inglese; 1792, ufficiale di marina inglese, entra al servizio della Turchia; alla dichiarazione di guerra tra Francia e Inghilterra si mette agli ordini dell'ammiraglio Hood; tornato in Inghilterra, incaricato di pericolose missioni in Francia viene internato al Temple e aiutato ad evadere dall'agente realista A. Le Picard de Phelippeaux; in Egitto si mostra accantito nemico di N. Bonaparte e viene accolto trionfalmente in Inghilterra; in seguito ha il comando di una squadra e riprende a combattere contro l'imperatore. – Smith, William Sidney (Westminster 1764-Parigi 1840) militare inglese; [Fratello di John Spencer Smith.] 1777, entra in marina; 1778-82, prende parte alla guerra contro le colonie americane; 1790, passato nella marina svedese, combatte nella guerra contro la Russia; al termine della campagna si reca a Costantinopoli dove il fratello è ambasciatore; tornato in patria partecipa alla guerra contro la Francia; 1793, partecipa all'assedio di Tolone; 1795, …e all'incursione nel porto di Brest; catturato presso Le Havre viene rinchiuso nella prigione del Tempio; 1797, riesce a fuggire; inviato come ministro plenipotenziario a Costantinopoli, riprende a combattere nel Mediterraneo contro i francesi impegnati nell'impresa d'Egitto, sotto il comando di H. Nelson; 1799, con pochi soldati organizza la difesa di San Giovanni d'Acri che permette di arrestare l'avanzata napoleonica; 1801, ferito nella battaglia di Abukir, ritorna in Inghilterra dove viene eletto al parlamento come rappresentante dei whigs; 1806, è nominato contrammiraglio e mandato nuovamente nel Mediterraneo dove si scontra con la flotta napoletana di Giuseppe Bonaparte; 1807, viceammiraglio 1821, ammiraglio; ritiratosi a vita privata, si trasferisce a Parigi. – Sotin, Pierre-Jean-Marie (1764-1810) politico e diplomatico francese; commissario centrale del dipartimento della Senna durante il Direttorio, qualche tempo prima del 18 Fruttidoro è nominato ministro di Polizia; in seguito è console a Genova e a New York. – Thévenet, Augustin detto Danican (1764-1848) militare francese; vecchia guardia della regina, dopo la presa della Bastiglia entra nella Guardia Nazionale; 1793, ottenuto un comando nella Vandea, si vende ai realisti e contribuisce notevolmente alla rotta di Entrammes; condannato a morte in contumacia, fugge all'estero. – Varlet, Jean-François (Parigi 14 luglio 1764 - Corbeil-Essonnes 4 ottobre 1837) politico francese; [Nato in una famiglia della piccola borghesia.] studia presso il Collège d'Harcourt; 1789, accoglie con entusiasmo la Rivoluzione, scrive canzoni patriottiche, firma petizioni… 1791, 17 luglio, … tra cui quella del Champ de Mars; 1793, 24 maggio, è arrestato insieme a J.-R. Hébert, ma è trionfalmente rilasciato tre giorni dopo; poi pone i preparativi per l'insurrezione del 31 maggio-2 giugno successivi; [In vari scritti pubblicati nel 1792-93, è un sostenitore della democrazia diretta e della ridistribuzione della proprietà. Si classifica con Jacques Roux e altri nel partito degli "Enragés".] settembre, viene arrestato di nuovo; 29 ottobre, viene rilasciato; 1794, arrestato di nuovo dopo la caduta di M. Robespierre, trascorre quasi un anno in carcere; dopo la sua liberazione, si stabilisce a Pailly (Yonne), si sposa e nascono tre figli; 1800, dopo questa data diventa bonapartista e vive per lungo tempo a Nantes; 1830, torna a Parigi per diversi mesi per partecipare alla rivoluzione di luglio; 1836, lascia Nantes e va a vivere a Corbeil-Essonnes; 1837, 4 ottobre, affoga a Corbeil-Essonnes. – Verhuel, Charles-Henri (1764-1845) ufficiale di marina olandese; 1805, diventa ministro della Marina in Olanda; in seguito è ambasciatore a Parigi; 1809, ha la piena fiducia di Napoleone I che lo incarica di proteggere le coste olandesi dallo sbarco inglese. |
Grande carestia (1764-67) nello Stato Pontificio e in altre
zone d'Italia. «segue da 1763» «segue
da 1763» «segue
da 1763» «segue
da 1761» «Il Caffè» 1764, giugno,
esce a Milano [ma stampato a Brescia, sotto il dominio veneziano, da
Gianmaria Rizzardi e distribuito dal tipografo-libraio
milanese Giuseppe Galeazzi] questo giornale
letterario e culturale (fino al maggio 1766, in 74 fogli ogni dieci
giorni); in realtà negli ultimi mesi la pubblicazione viene sospesa,
ma l'opera sarà completata e quindi stampata nell'ottobre del
1766 stesso in 2 tomi, corrispondenti alle due annate: Il registro dei Lloyd Il registro
della famosa compagnia di assicurazione, nata a Londra per lo spirito
intraprendente di Edward Lloyd, proprietario
di una coffee house frequentata da comandanti di vascello, è fondamentale
per le notizie che fornisce sui più importanti mutamenti che si verificano
in questo periodo nelle costruzioni navali; la compagnia, dovendo assicurare
le navi e quindi dovendosi assumere dei rischi è documentatissima su
ogni innovazione tecnica che possa rendere la nave più sicura, o al
limite più pericolosa perché non ancora sperimentata. |