Papa
Clemente VII
(1523-34)
1527, i soliti Colonna, sobillati da
Carlo V, attaccano il Laterano con
cinquemila uomini; il papa affida a Giovanni
dalle Bande Nere il compito di cacciare da Milano il duca
Francesco II Sforza che ha giurato fedeltà
all'imperatore;
vittoria di Carlo V a Pavia;
avviene il famoso "sacco di Roma": i lanzichenecchi,
forse perché privi del loro comandante, compiono un vero e proprio massacro:
uccidono diecimila abitanti su trentamila; il papa intanto, rifugiato
in Castel Sant'Angelo prova a resistere (fra gli artiglieri c'è pure
Benvenuto Cellini).
In questo periodo viene composta la pseudoprofezia (post
eventum) di Antonio Torquato
(frutto interessante del profetismo diffuso nei primi decenni del XVI
secolo):
De eversione Europae prognosticon D. Magistri Antonii Torquati,
artium et medicinae Doctoris Ferrariensis, Clarissimique astrologi,
ad serenissimum Matthiam Regem Ungarorum anno Christi 1480 conscriptum,
ab eodem anno usque ad 1538 durans. s.l. 1534;
è conosciuta in due edizioni latine (1534 e 1535) e in una tedesca
(1535).
[Trattasi comunque più di un vaticinio classico che di una profezia
cristiana.]
–
Quiñones, Francisco de (1482 ca-1540) cardinale.
Francescani
«segue
da 1521»
1527, cinque frati spagnoli naufragano appena arrivati sulle coste della
Florida;
«segue 1528»
Teatini
(Teate = Chieti)
«segue da 1524»
1527, costretti a lasciare Roma durante il sacco, riparano a Venezia
presso l'oratorio di S. Nicolò da Tolentino, messo loro a disposizione
dalla confraternita omonima e dove sono chiamati "Romiti Tolentini"
o "Eremiti Teatini";
l'oratorio tuttavia è già un centro di vita cristiana
secondo lo spirito del Divino Amore
e di attrazione per nobili, "cittadini" veneziani (ceto medio)
e per prelati del Dominio, come Marco Giberti
di Verona e Pietro Lippomano di Bergamo,
come pure per i membri del Divino
Amore di Salò e di Brescia e, inoltre, il fondatore dei Somaschi
G. Miani,
G. Contarini
e il nunzio G. Aleandro;
in seguito riparano a Napoli;
«segue 1531»
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ANNO 1527
– Górnichi, Lukasz (Oswiecim
1527-Lipniki 1603) scrittore polacco;
Cortegiano polacco (1566, ispirato al Cortegiano di B.
Castiglione).
– Luis de León (Belmonte, Cuenca,
1527/28-Madrigal de las Altas Torres, Avila 1591) religioso e poeta
spagnolo-di madre ebraica;
Traduzione commentata, con fedeltà filologica all'originale ebraico,
del Cantico dei cantici (non pubblicata);
1572, arrestato dall'Inquisizione sino al 1576;
De los nombres de Cristo (1583, I nomi di Cristo)
La perfecta casada (1583, La sposa perfetta)
Commento al libro di Giobbe (1572-91, ma pubblicato solo nel 1779.
Poesie (postume, 1631, da F.G.
Quevedo y Villegas).
– Pellegrino, Camillo (Capua 1527 ca-1603) letterato italiano, ecclesiastico;
Il Carafa overo della epica poesia (Firenze 1584, pubblicata
da S. Ammirato,
diede inizio alla polemica fra i fautori di T.
Tasso e quelli di L.
Ariosto; all'operetta rispose subito L.
Salviati con Difesa dell'Orlando Furioso degli accademici
della Crusca. Staciata prima -1585, F.
Patrizi e O. Ariosto, pronipote
del poeta)
Replica (1585).
– Portaleone
de' Sommi, Leone
o Jehudah Sommo o Leone
de' Sommi (1527 ca-Mantova 1592) drammaturgo e poeta ebreo
italiano, derivò il cognome dalla cittadina di Sommo (Pavia) e dal
sobborgo di Porta Leona a Mantova, dove abitò; fu autore e regista alla
corte dei Gonzaga dove diresse la compagnia
teatrale della folta comunità ebraica di Mantova; scrisse in italiano
11 drammi, oltre a canzoni, stanze, satire e partecipò ad una famosa
disputa in ebraico sui meriti e demeriti della donna;
Dialoghi in materia di rappresentazioni sceniche (autentico
"manuale di regia")
La commedia del matrimonio (prima composizione drammatica in
ebraico).
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Stampa
«segue da 1526»
1527
Venezia [vedi].
Ghershom
(Gerolamo), vagando da una città all'altra delle Marche e della Romagna,
stampa tra l'altro:
- Orlandino di T. Folengo (1527).
In seguito alla spietata concorrenza che gli fa D.
Bomberg (cattolico belga attivo a Venezia con privilegio
per la stampa in caratteri ebraici) plagiando le sue edizioni, egli
trasferisce la stamperia a Salonicco.
Germania
Appare per la prima volta - Unio dissidentium dogmatum (1527)
di Hermannus Bodius.
[Dello scritto esiste una copia alla Bayerische Staatsbibliotek di Monaco,
recante il titolo Unio Hermani Bodii in unum corpus redacta et diligenter
recognita (Colophon: Venetiis apud Ausgustinum
de Bindonis [attivo 1528-50] Impensis Io. Baptiste
Pederzani [attivo 1524-55] Anno a Virginali Partu MDXXXII; è
menzionata negl Index Aureliensis, 120.877.
Lo scritto, uno dei primi successi della letteratura protestante, è
essenzialmente una raccolta di passi sciritturali e dei padri della
chiesa.
Sarà ristampato, secondo l'Index Aureliensis, 24 volte
fino al 1562 e condannato da alcuni dei primi indici promulgati in Europa.
Ma la vera identità del Bodius,
autore di questa sola opera, resterà ignota (per quanto sarà
suggerito che questo nome sia uno pseudonimo del M.
Butzer.]
«segue 1529»
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