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Papa
Alessandro VI

(1492-1503)

Oratorio
del Divino Amore

1497, a Genova viene fondata questa associazione di laici cristiani, per iniziativa di Ettore Vernazza, un discepolo spirituale di Caterina da Genova, con l'obiettivo di sviluppare un'intensa vita spirituale mediante l'esercizio in comune delle pratiche di pietà e lo svolgimento di attività caritative in favore dei condannati a morte, degli affetti da malattie incurabili e delle prostitute; 
sull'esempio dell'oratorio genovese, si formano altri gruppi a:
- Venezia, dove G. Thiene fonda l'Ospedale degli Incurabili, istituito coinvolgendo diverse persone dell'alto patriziato e del ceto medio;
- Vicenza,
- Brescia,
- Roma,
- Napoli; 
gli oratori rappresentano un sintomo particolarmente importante della volontà di rinnovamento religioso e sociale esistente nella chiesa cattolica alcuni decenni prima dell'esplosione della riforma protestante;
nel suo ambito si sono formati alcuni dei più autorevoli esponenti della riforma cattolica in Italia: "ordine dei teatini";
1527, dopo il sacco di Roma gli oratori vengono dispersi.

ANNO 1497





1497
SACRO ROMANO IMPERO
Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico
(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Friedrich III e di Leonor di Portogallo;
1477, 19 agosto, sposa Maria di Borgogna, figlia ed erede di Carlo [il Temerario] morto in battaglia all'inizio dell'anno; il possesso dei domini borgognoni gli viene però a lungo conteso dalla Francia contro la quale sostiene una lunga guerra;
1479, vittorioso a Guinegate;
1482, dopo la morte della moglie deve rassegnarsi a stipulare con Luigi XI un accordo in base al quale quest'ultimo entra in possesso dell'Artois e della Borgogna, mentre la Franca Contea viene promessa in dote a sua figlia Margarete, che avrebbe dovuto sposare il delfino; dell'eredità borgognona gli rimangono quindi solo i Paesi Bassi che resisteranno a lungo (1489) prima di riconoscere la sua sovranità;
1486-1519, re dei romani;
1489-1519, arciduca del Tirolo;
[grazie all'abdicazione dello zio Sigmund.]
nel 1490 sposa per procura Anna di Bretagna minacciando così di chiudere in una morsa il regno francese;
riesce ad espellere da Vienna Mattia Corvino;
nel 1491 Anna di Bretagna è però costretta a rinunciare a queste nozze e a sposare invece Carlo VIII, il quale rimanda a suo padre Margarete d'Absburgo;
1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;
nel 1493, con la pace di Senlis, gli vengono restituite l'Artois e la Franca Contea, lasciando però Carlo VIII padrone della Borgonga e della Bretagna;
nel 1494 sposa Bianca Maria Sforza divenendo così il naturale avversario delle mire francesi sullo stato di Milano;
nel 1495 - dieta di Worms - contribuisce alla cacciata di Carlo VIII dall'Italia;




1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;

1497
-


1497
REGNO di BOEMIA e REGNO d'UNGHERIA
Ladislao II o VII - Jagellone III

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia e di Elisabetta d’Absburgo;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
nel 1478, con la pace di Olmütz, conferma a Mattia Corvino il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);
nel 1483, si scontra con l'opposizione hussita che crea tumulti a Praga;
1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);
[dopo la morte di Mattia Corvino.]

 



1497
-



1497
REGNO di POLONIA
Giovanni Alberto
Albero genealogico

(† 1501)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1492-1501, re di Polonia;





1497
-

1497
Albero genealogico

(Ansbach 1455 - Schloss Arneburg 1499)
figlio di Albrecht III [Achille] e di Margherita di Baden;
1486-99, elettore di Brandeburgo;

1497
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]
nel 1474, generale tra i più abili del tempo, appoggia la politica imperiale lottando contro Carlo [il Temerario];
1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;
dopo la spartizione di Lipsia;
nel 1487, appoggia la politica imperiale lottando contro Mattia Corvino;
1489-94, governatore dei Paesi Bassi;




1497
ducato di Baviera
Georg di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Landshut 1455 - Ingolstadt 1503)
figlio di Ludwig IX [il Ricco] e di Amalia di Sassonia;
1479-1503, duca di Baviera in Landshut e Ingolstadt;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]







1497
IMPERO OTTOMANO
Bayezid II [il Giusto o il Pio]

(1447-1512)
figlio di Mehmet II;
1481-1512, sultano;
[pur sospettato di parricidio, mediante l'appoggio dei giannizzeri e di una potente fazione di alti funzionari, supera l'opposizione del fratello Cem.]
nel 1482 il fratello Cem, suo oppositore, fugge a Rodi;
nel 1483 riprende, con esito alterno, la politica espansionistica del suo predecessore; perfeziona la conquista dell'Erzegovina; proibisce la riproduzione meccanica di qualsiasi testo arabo e turco cso il Corano;
nel 1484 combatte contro croati, ungheresi e polacchi, alternando vittorie e insuccessi, guerre e tregue;
1488-91, combatte senza successo contro i Mamelucchi di Egitto e Siria per il controllo della Cilicia; la guerra si conclude con delle perdite territoriali, sancite con la pace del maggio 1491;
nel 1492 autorizza gli ebrei espulsi dalla Spagna a stabilirsi in Turchia (ca 300.000 persone);





1497
-



1497
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;
nel 1474 conclude con Mengli-Ghiray, khan della Crimea, un'alleanza contro l'Orda d'Oro e si volge contro la repubblica di Novgorod [ormai in stato di debolezza cronica, divisa al suo interno tra il partito dell'oligarchia commerciale e aristocratica che si appoggia allo stato polacco-lituano e il popolo che si appoggia alla Russia];
nel 1478 prende possesso di Novgorod incorporandone i territori nello stato moscovita;
nel 1480 respinge un attacco di Ahmat khan dell'Orda d'Oro [sarà definitivamente liquidata da Mengli-Ghiray nel 1502];
nel 1483 riesce ad annettere Rjazan;
nel 1485 riesce ad annettere Tver;
nel 1487 riesce ad annettere Kazan;
1492 (72?), sposa in seconde nozze Sofia, figlia di Tommaso Paleologo e nipote di Costantino XI, ultimo imperatore di Costantinopoli; questa unione è voluta sia dalla chiesa romana che intende recuperare la Russia ortodossa sulle linee del concilio fiorentino del 1492 sia da Ivan che entra così di diritto fra le più ragguardevoli dinastie europee facendo maturare la dottrina della "terza Roma" che vede in Mosca l'erede di Bisanzio; si crea uno stato assolutista;
nel 1494 sconfigge la Lituania, costringendo il nuovo granduca Alessandro a riconoscerlo sovrano di tutta la Russia;

 
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1497
-


1497
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;
nel 1475, con la battaglia di Racova, ferma l'attacco dei turchi; allarga il proprio dominio a spese dell'Ungheria e della Valacchia;
nel 1484 perde gli importanti centri commerciali di Kilija e Akkerman;
nel 1489 è costretto, anche per la persistente incapacità degli stati cristiani di opporsi congiuntamente all'espansione degli ottomani, a riconoscersi tributario di Costantinopoli;





 
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1497
1493-99, è in guerra con Giovanni Alberto di Polonia che sconfigge a Kozmin;





1497
REGNO di FRANCIA
Carlo VIII
Albero genealogico
(Amboise 1470 - 1498)
figlio di Luigi XI e di Carlotta di Savoia;
[ultimo sovrano della dinastia dei Valois.]
1483-98, re di Francia;
[1483-91 - reggente la sorella Anna di Borbone-Beaujeu.]
nel 1491 prese in mano le redini del governo, pone l'assedio a Rennes costringendo alla fine Anna di Bretagna [sposata per procura con Massimiliano di Absburgo nel 1490] a concedergli la sua mano portandogli in dote l'importante provincia;
nel 1492 il suo grande sogno è la rivendicazione del regno di Napoli che gli deriva dalla casa d'Angiò; a questo progetto egli non esita a sacrificare parte dei territori faticosamente annessi da Luigi XI; con l'esborso di una forte somma di denaro (trattato di Etaples) si garantisce prima di tutto la neutralità inglese;
nel 1493 continua nel suo progetto di rivendicazione del regno di Napoli; risolve la controversia ancora aperta con Massimiliano d'Austria restituendo l'Artois, la Franca Contea e lo Charolais (trattato di Senlis);
restituisce a Ferdinando d'Aragona la Cerdagna e il Rossiglione (trattato di Barcellona);
1494-95, tentativo di riconquista del regno di Napoli;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
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Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1497
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1497
ducato d’Angiò
Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò (figlia di Renato I [il Buono]);
1473-1508, duca di Lorena;
ereditato il ducato dal cugino Niccolò d'Angiò, con il trattato di Nancy deve cedere a Carlo [il Temerario] duca di Borgogna le più importanti piazzeforti del paese;
nel 1475 è costretto a rifugiarsi a Lione dove prende il comando di truppe svizzere;
nel 1476 sconfigge Carlo [il Temerario] a Grandson e a Morat;
nel 1477 uccide Carlo [il Temerario] nell'assedio di Nancy;
1480-1508, duca di Bar;
succeduto a Renato I [il Buono], è attratto dalle vicende italiane;
nel 1483 combatte a fianco di Venezia durante la guerra di Ferrara, senza nascondere le sue ambizioni sul regno dell'Italia meridionale su cui vanta i diritti della sua famiglia materna;
nel 1485 impone alla Lorena la legge salica, vietando la separazione del ducato di Bar; non avendo avuto figli dalla moglie Giovanna d'Harcourt, la ripudia per Filippa di Gheldria che gli dà un successore, Antonio;
allo scoppio della "congura dei baroni" nell'Italia meridionale contro Ferdinando I d'Aragona, nonostante le insistenze di papa Innocenzo VIII e le precedenti promesse, non interviene dedicandosi invece al miglioramento del proprio stato e del suo assetto politico;





1497
-



1497
ducato di Savoia
Filippo II [Senzaterra]
Albero genealogico
(Chambery 1438- Torino 1497)
quintogenito di Ludovico I e di Anna di Lusignano;
[all’inizio non riceve alcun appannaggio]
1465-96, conte di Bresse;
1465-96, signore del Bugey;
[riceve dal padre le signorie di Baugé, Valbonne e Montrevel erette in contado]
nel 1472 sposa Margherite de Bourbon († 1483);
nel 1485 sposa Claudine de Brosse, contessa di Penthievre († 1513);
1496-97, principe di Piemonte;
1496-97, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1496-97, duca di Savoia;
1496-97, re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
1497
Novembre
7
, muore.







Filiberto II [il Bello]
Albero genealogico
(Pont d'Ain 1480 - ivi 1504)
figlio di Filippo II [Senzaterra] e di Margherite de Bourbon;
1497-1504, principe di Piemonte;
1497-1504, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1497-1504, duca di Savoia;
1497-1504, re di Cipro e Gerusalemme [titolare]







 
-
1497
-

 



1497
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VII Tudor
Albero genealogico

(castello di Pembroke 1457 - Richmond, Londra 1509)
1485, vissuto finora in esilio, è legato alla casa dei Lancaster da un doppio vincolo di parentela in quanto figlio di:
- Edmondo Tudor, conte di Richmond, figlio di Owen Tudor (secondo marito di Caterina di Valois, vedova del re Enrico V) e quindi fratellastro di Enrico VI, e di
- Margherita di Beaufort discendente da Giovanni di Gand, duca di Lancaster.
1455-85, guerra delle due rose;
1485-1509, re d'Inghilterra;
[dopo essersi fatto proclamare re sul campo di battaglia di Bosworth, nel Leicestershire.]
nel 1486 sposa Elisabetta di York, figlia di Edward IV, ed imprigiona Edward conte di Warwick (nipote di Edward IV e unico erede maschio degli York);
nei primi anni di regno il suo potere viene insidiato dai complotti organizzati dal partito yorkista, capeggiato da Margherita di Borgogna (sorella di Edward IV di York);
nel 1487 gli viene opposto Lambert Simnel che, spacciandosi per il conte di Warwick (in realtà prigioniero nella Torre), viene proclamato re dai yorkisti irlandesi e sbarca in Inghilterra alla testa di un esercito; sconfitto dalle truppe reali e smascherato, Simnel finisce a corte come sguattero;




1497
il sedicente erede della casa di York, Perkin Warbeck, che dal 1492 sta complicando la scena politica inglese, appoggiato da Francia e Scozia, viene catturato;
è fautore della prima spedizione inglese oltre Atlantico condotta dai fratelli Caboto;

Nord America
Enrico VII invia il veneziano Giovanni Caboto [a.f.: genovese come C. Colombo], al comando di una nave inglese, alla ricerca di un passaggio a ovest verso Oriente.
Egli scopre il Labrador, l'isola di Terranova e la Nuova Scozia nella parte settentrionale del continente americano.

IRLANDA
-
-
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1497
-




a

1497
REGNO di SCOZIA
James IV
Albero genealogico

(1473 - Flodden Field, Northumberland 1513)
figlio di James III Stuart e di Margarethe di Danimarca;
1488-1513, re di Scozia;
fattosi proclamare re dai nobili dopo averne capeggiato la rivolta contro il padre, promuove lo sviluppo economico del paese mantenendo buoni rapporti con Enrico VII Tudor;

1497
-


a

1497
REGNO di DANIMARCA, REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Johan I
Albero genealogico
(Aalborg 1455 - Aalborg 1513)
figlio di Christian I e di Dorotea di Brandeburgo;
nel 1478 sposa la p.ssa Christine di Sassonia;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1483-1501, re di Svezia (Johan II);
duca di Schleswig-Holstein

1497
-



1497
REGNO di PORTOGALLO
Emanuele [il Grande]
Albero genealogico
(Alcochete, Lisbona 1469 - Lisbona 1521)
figlio di Ferdinando duca di Viseu e di Beatrice di Portogallo;
1495-1521, re di Portogallo;




1497
-


1497
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1469, Valladolid 19 ottobre, sposa Isabella, sorellastra di Enrico IV di Castiglia;
1474, alla morte di Enrico IV, la figlia Giovanna [la Beltraneja], sposa Alfonso V re del Portogallo;
ne segue una lunga e dura lotta di successione tra le due pretendenti e i rispettivi mariti;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
dopo la conclusione di una lunga e dura lotta per la successione;
con la morte di Giovanni II d'Aragona inizia il regno congiunto dei due sovrani: ciascuno figura come principe consorte nel regno dell'altro, e sul piano costituzionale la Castiglia e l'Aragona rimangono due stati separati, ma tra Ferdinando e Isabella regna una piena intesa;
1481-92, lunga guerra rivolta tutta al regno di Granada l'ultimo caposaldo arabo nella penisola iberica;
nel 1492, con la conquista di Granada, decreta l'espulsione di tutti gli ebrei dalla Spagna;
scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo;
nel 1493 utilizza ora il potenziale militare e finanziario della Castiglia per riprendere in grande stile la tradizionale politica aragonese di espansione verso i Pirenei e il Mediterraneo; ottiene intanto la restituzione del Rossiglione e della Cerdagna dal re di Francia Carlo VIII in cambio dell'assenso spagnolo alla sua spedizione contro Napoli; ma poi si adopera per costituire contro di lui una lega con l'imperatore e con gli stati italiani e invia un esercito nel mezzogiorno d'Italia per espellerne i francesi;





1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);





1497
dal 1478 opera il Sant'Uffizio (Inquisizione spagnola);





1497
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Isabella I [la Cattolica]
Albero genealogico

(Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451 - Medina del Campo, Valladolid 1504)
figlia di secondo letto di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo;
1469, 19 ottobre, liberata dal castello di Madrigal dove Enrico la teneva in una velata prigionia, può sposare Ferdinando d'Aragona, re di Sicilia ed erede della corona aragonese: questo matrimonio, atto di volontà della principessa, non è certo gradito ad Enrico IV né negli ambienti diplomatici portoghesi, inglesi e francesi;
a questo punto molti dei grandi di Castiglia, temendo un rafforzamento che alla corona castigliana sarebbe pervenuto dall'unione con quella aragonese il giorno in cui Ferdinando avesse ereditato l'Aragona, oppongono alle sue ragoni quelle di Giovanna la Beltraneja, figlia presunta di Enrico IV;
1474-1504, regina di Castiglia;
dopo la morte del fratello, anche se la lotta per il riconoscimento dei diritti ereditari continua;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;
nel 1476, alla morte del gran maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago, pretende che questa carica venga assegnata al marito;
nel 1479 viene sottoscritto il trattato di Alcoçobes (o Alcáçovas) con i portoghesi, in base al quale Giovanna [la Beltraneja] e suo marito Alfonso di Portogallo rinunciano all'eredità castigliana;
nel 1481 si assiste ad importanti sconvolgimenti legislativi;
nel 1487 pretende ancora che la carica di gran maestro dell'Ordine cavalleresco di Calatrava sia assegnato al marito;
nel 1494 pretende ancora che la carica di gran maestro dell'ordine cavalleresco di Alcántara sia assegnato al marito;


1497
-




1497
Monferrato
Guglielmo IX Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Bonifacio III e di Maria Brankovic;
1494-1518, marchese di Monferrato;










 
1497
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1497
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[IV dedizione alla Signoria Sforzesca]
(1488 13 set - 26 ott 1499)
Governatore
Agostino Adorno
(1488 13 set - 26 ott 1499)
Commissario
Corrado Stanga
(1494 - 26 ott 1499)

1497
-



1497
ducato di Milano
Ludovico Sforza [il Moro]
Albero genealogico
(Vigevano 1452 - Loches, Turenna 1508)
figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
nel 1476 cerca con gli altri fratelli Sforza Maria, Ascanio e Ottaviano di contrastare la successione del nipote Gian Galeazzo Maria;
nel 1477 un suo colpo di mano tentato assieme ai fratelli viene sventato ed i congiurati, banditi dalla città, vengono confinati in diverse città italiane;
da Pisa egli continua la sua azione per scalzare l'autorità di Bona di Savoia e di Cicco Simonetta, contando anche sull'appoggio di Alfonso d'Aragona (figlio del re di Napoli Ferdinando I) e di Roberto di Sanseverino;
nel 1478 verso la fine dell'anno si porta con i fratelli in Liguria, con l'intenzione di puntare su Milano;
nel 1479, nonostante un nuovo bando per ribellione e nonostante la morte di Sforza Maria, assieme agli altri fratelli prende Tortona; Bona di Savoia cede e lo chiama a Milano;
1479-1500, duca di Bari;
dal 1481 è l'incontrastato signore di Milano;
1482-84, combatte contro Venezia la guerra di Ferrara;
1485-86, porta un valido aiuto a Ferdinando I nel corso della "guerra dei baroni";
nel 1487 ristabilisce il dominio milanese su Genova (ribellatasi dal 1477);
nel 1488 interviene nella difesa della nipote Caterina Riario Sforza sostenendo i suoi diritti su Forlì;
nel 1491 sposa Beatrice d'Este stabilendosi nel fastoso castello di Milano;
nel 1492 nel suo fastoso castello di Milano è ormai [dopo la morte di Lorenzo [il Magnifico]] la persona politica più importante d'Italia, amico di tutti i sovrani europei e con l'appoggio incondizionato di papa Alessandro VI, asceso al pontificato grazie alle manovre del cardinale Ascanio Sforza; le difficoltà nascono se mai nei rapporti con Ferdinando I d'Aragona e suo figlio Alfonso i quali premono perché vengano rispettati i diritti del duca legittimo, ormai maggiorenne, e di sua moglie Isabella d'Aragona; egli allora si avvicina a Carlo VIII di Francia cui fornisce appoggio per la spedizione che questi sta preparando contro il regno di Napoli;
nel 1493 mentre Ferdinando I d'Aragona e suo figlio Alfonso premono perché vengano rispettati i diritti del duca legittimo, ormai maggiorenne, e di sua moglie Isabella d'Aragona, egli fornisce appoggio a Carlo VIII di Francia che sta scendendo in Italia contro il regno di Napoli sulla scorta degli antichi diritti angioini;
1494-1500, duca di Milano;
nel 1495 aderisce alla lega dei principi italiani che costringerà il re francese a ripassare le Alpi (ottobre);






 
1497
-


1497
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;
succeduto al padre, si avvicina alla Serenissima pur cercando di mantenere il buon vicinato con Milano;
nel 1490 sposa Isabella d'Este; il matrimonio porta ad un intreccio degli interessi, niente affatto coincidenti, dei Gonzaga e degli Estensi, che sottopone a molte oscillazioni la sua politica;
nel 1494 aderisce alla lega dei principi italiani;
nel 1495 comanda l'esercito che si batte a Fornovo;

1497
-

1497
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Agostino Barbarigo
Albero genealogico
(Venezia, 1419 – Venezia, 20 set 1501)
figlio di Francesco e di Cassandra Morosini; ha tre fratelli (di cui uno doge, Marco, suo predecessore);
1486-1501, doge di Venezia; [74°]



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1497
-
Nel Fondaco dei Tedeschi (Fonduc = negozio, magazzino) ci sono 56 camere.
Agli abitanti di Venezia è severamente proibito di alloggiare in segreto un tedesco. Anche i barcaioli possono trasportare i mercanti tedeschi e le loro merci soltanto al “Fondaco”.
I cittadini di Augusta appartengono alla “tavola di quelli di Regensburg”, mentre l’altra si chiama “tavola di quelli di Nürnberg”.
Entrambe formano delle comunità che deliberano anche separatamente sulle questioni della propria amministrazione.
Le deliberazioni vengono serbate in un "forziere comune".
Invece di venire a scambi diretti di merci con i Levantini, bisogna sopportare i veneziani come mediatori. Tutte le merci vengono dapprima sequestrate e collocate nei depositi e negli uffici doganali.
Per i tedeschi il "Fondaco", che si trova nel centro del traffico dove ci sono tutte le banche e le ditte, serve a questo scopo.
Qui vengono stivate tutte le merci tedesche in arrivo, prima di tutto minerali, pelli, lana e tela. Correndo di qua e di là i "sensali" fissati dalla Signoria fanno aprire le balle e stabiliscono i prezzi. Dopo che il peso è stato controllato ed è stato pagato il diritto di importazione si conclude l'acquisto e lo si comunica ai "visdomini" che vengono scelti tra i membri della nobiltà come rappresentanti del governo ed esercitano la giustizia nel "Fondaco".
I mercanti non possono portare a casa il prezzo convenuto nell'"Officio", la camera dei conti del "Fondaco", ma devono acquistare per tale importo merci veneziane ed orientali, prima di tutto droghe, perle, pietre preziose, stoffe e tappeti di valore.
Ma così la città di Venezia, abile negli affari, ne ricava un guadagno doppio.
Nel 1497 essa incassa giornalmente circa 100 ducati versati dai tedeschi per diritti doganali di importazione e di esportazione. D'altra parte accade che singoli mercanti tedeschi possano occasionalmente vendere tutte insieme 45.000 pezze di tela, 9000 quintali di rame e 3000 pelli di coniglio.
I laboriosi tedeschi sono particolarmente colpiti dalla schiavitù del "Fondaco". L'incremento dato allo sfruttamento delle loro miniere di metalli preziosi li obbliga ad una crescente esportazione di argento e di rame, in rapporto alla quale essi devono in misura crescente barattare merci in Italia: si verifica così un ininterrotto afflusso verso la Germania, che trova là acquirenti pronti.
Di solo zafferano se ne importa annualmente per circa 100.000 ducati. A questo si aggiungono olii, frutti del sud, fichi, uva passa, mandorle, datteri, droghe come zenzero, cannella e comino. Ma al primo posto sono pepe e cotone.
«Mettendo il nero sul bianco Venezia si è fatta ricca.» dice un proverbio veneziano.[…]
La tirannia della città lagunare è generalmente odiata, anche se il rigido sistema amministrativo porta alcuni vantaggi. Si possono facilmente pagare 30 libbre e più di multa, se soltanto si tenta di esportare qualche libbra di pepe o di zafferano «senza che ne sia stata fatta la stima».
Si schiva la città dove lo si può; si ricerca zafferano "non tagliato" dall'Apulia e lo si mette in commercio passando per Milano e per Genova, che sono più liberali e non impongono catenacci alla espansione del commercio dalla Germania meridionale.
La società di Ravensberg cerca la via diretta per il Levante e il re Sigismondo appoggia con tutti i mezzi l'instaurazione di una via di terra verso Oriente, per danneggiare l'odiata «Regina dell'Adriatico».
Ma questi tentativi avranno successo solo alla fine del XVI secolo, quando mercanti di Augusta, prima di tutto Melchior Manlich, partendo da Marsiglia su navi noleggiate troveranno la via diretta per l'Oriente.
[Will Winker, Fugger Il Ricco, Giulio Einaudi Editore Torino 1943.]



1497
Firenze
Piero de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1472 - Garigliano 1503)
figlio di Lorenzo [il Magnifico] e di Clarice Orsini;
1492-94, signore di Firenze;
dal 1494 è in esilio da Firenze insieme ai fratelli.
 
1497
-

1497
ducato di Urbino
Guidobaldo I
Albero genealogico
(Urbino 1472 - Fossombrone 1508)
figlio di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza;
1482-1508, duca di Urbino;
[sotto la tutela del conte Ottaviano Ubaldini e la raffinata educazione dell'umanista Ludovico Odasio;]
1486-89, iniziata giovanissimo, come tradizione di famiglia, la carriera delle armi combatte nella Marca, in Romagna e in Umbria contro feudatari e città ribellatesi a Innocenzo VIII;
nel 1489 sposa Elisabetta Gonzaga che non gli darà dei figli;
nel 1494 combatte al servizio di Venezia nella lega contro Carlo VIII;
 
1497
-



1497
REGNO di NAPOLI
Albero genealogico

(1452 - Plessis-les-Tour 1504, in prigione)
figlio di Ferdinando II e di Isabel di Chiaramonte;
1496-1501, re di Napoli;






1497
-
a




Accolti, Benedetto [il Giovane] (Arezzo 24 ottobre 1497 – Firenze 21 settembre 1549) ecclesiastico italiano, divenuto «accettissimo a Carlo V»;
[Figlio di Michele Accolti, patrizio di Arezzo e podestà di Montevarchi, e di Lucrezia di Giovanni Alamanni, nobildonna di Montevarchi.
Nipote di Benedetto [il Vecchio].]


Berni, Francescoo il Bernia (Lamporecchio in Val di Nievole, Pistoia 1497/98-Firenze 1535, avvelenato) poeta italiano; di famiglia nobile, non ricca, figlio di notaio, studiò a Firenze; fu nemico acerrimo, dichiarato, dell'Aretino;
La Catrina (1516 ca, scherzo scenico, pubblicato postumo nel 1567)
1517, si reca a Roma presso il cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena (suo lontano parente);
1520, alla morte di questi passa al servizio del nipote Angelo Dovizi, protonotario apostolico;
Carmina (in latino, rime d'occasione convenzionali)
Capitolo di Papa Adriano (1522)
1522, con l'elezione di Adriano VI, contro il quale ha lanciato strali feroci, deve lasciare Roma;
Orlando Innamorato di Boiardo  (1524-31, rifacimento in bella forma toscana; fino al secolo XIX avrà maggior fortuna dell'originale)
Dialogo contra i poeti (1526)
1532, dopo essere stato al servizio di Giovan Matteo Giberti, vescovo di Verona, lo è del cardinale Ippolito de' Medici a Firenze, dove, coinvolto in intrighi di corte, muore, forse vittima innocente, avvelenato dai sicari d'Alessandro de' Medici;
Capitoli burleschi d'incerto autore (32 ragionamenti satirici in terzine, pubblicati a partire dal 1537 e per intero solo nel 1885)
La Caccia d'amore, la qual narra come si dieno ritener i cani e por le reti nel giardino d'amore etc. (Venezia, postumo 1574)
Lettere.

Heywood, John (Londra ? 1497-Malines 1580) poeta e autore drammatico inglese;
The Four P's (1520, I quattro P)
Witty and Witless (1532, Il dialogo tra intelletto e follia)
The Play of Love (1533, La commedia dell'amore)
The Play of the Weather (1533, La commedia del tempo).

Schwarzerd, Philipp o Philipp Melanchton o Filippo Melantone (Bretten, basso Palatinato 1497-Wittenberg 1560) riformatore tedesco,  praeceptor Germaniae, intimo collaboratore di M. Lutero.

Verallo, Girolamo (Cori 1497 – Roma 10 ottobre 1555) ecclesiastico italiano;
[Figlio di un medico romano legato ai Farnese, nonché nipote del card. Domenico Giacobazzi.]
studia diritto e ricopre le cariche di referendario della Segnatura Apostolica, uditore di Rota e uditore del Sacro Palazzo;
intraprende poi la carriera diplomatica e prende parte a missioni presso Carlo V e Francesco I;
è legato papale a Venezia, dove conosce e sostiene I. de Loyola e i suoi compagni;
1540, 20 agosto, viene eletto vescovo di Bertinoro e nominato nunzio presso l'imperatore Ferdinando d'Asburgo;
ha l'incarico diplomatico di presentare la bolla Initio nostri huius pontificatus che convoca il Concilio di Trento e di convincere i vescovi tedeschi e ungheresi a partecipare al Concilio;
è poi vescovo di Caserta, metropolita di Rossano, vescovo di Capaccio e nunzio apostolico in Austria;
1549, 8 aprile , viene creato cardinale da papa Paolo III, con il titolo di San Martino ai Monti e di San Marcello;
prefetto del tribunale della Segnatura Apostolica e membro del tribunale dell'Inquisizione romana;
1551, è inviato in una missione diplomatica presso Enrico II re di Francia per negoziare la fine della guerra di Parma;
[In questa missione ha come datario, cioè segretario, Giambattista Castagna (futuro papa Urbano VII).]


1549-50, partecipa al conclave che elegge papa Giulio III;
1555, partecipa ai due conclavi che eleggono papa Marcello II e papa Paolo IV;
1555, 10 ottobre, muore a Roma.

Vergerio, Pietro Paolo o Vergerio [il Giovane] (Capodistria 1497/98-Tubinga 4 ottobre 1565) umanista e vescovo cattolico italiano, optò per la Riforma nel 1549.
[Nipote di Vergerio [il Vecchio] (1370-1444).]

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«segue da 1496»
1497
Venezia, il patriarca Tommaso Donà minaccia la scomunica a Luc'Antonio Giunti [il Vecchio] se questi non rivestirà i nudi delle illustrazioni della sua nuova edizione delle Metamorfosi di Ovidio.
[Nel 1501 e del 1509 le edizioni saranno illustrate più pudicamente; quelle anteriori, ovviamente, sono state ritoccate negli organi genitali…]
«segue 1498»

 

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