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Il Viandante |
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Papa 1519-1522,
tra i 18 superstiti degli oltre 200 uomini a bordo delle navi guidate
dal portoghese Ferdinando Magellano, che
compirà la prima circumnavigazione del globo, c'è anche il vicentino
Antonio Pigafetta, autore della relazione
della grande impresa. |
ANNO 1519
– Barbieri, Giovanni Maria (Modena 1519-1574) filologo italiano, esercitò
notevole influsso sul concittadino Lodovico
Castelvetro; Arte del rimare (incompiuta, postuma, pubblicata nel 1790 da G. Tiraboschi col titolo Dell'origine della poesia rimata) Attila di Niccolò da Casola (1548, poema franco-veneto, traduzione). – Benzoni, Gerolamo (Milano 1519- † 1570 ca) commerciante e viaggiatore milanese; 1541-1555, dopo vari viaggi in tutta l'Europa, si reca nelle Americhe dove segue numerose spedizioni (nelle Antille e nel Perú); Historia del Mondo Nuovo (Venezia 1565, tradotto in varie lingue) Descriptio expeditionis Gallorum in Floridam (postumo). – Coligny, Gaspard II, signore di Châtillon (Châtillon-sur-Loing, Loiret 1519-Parigi 1572) politico francese; 1544, si distingue nelle guerre d'Italia agli ordini del duca d'Enghien; 1547, colonnello generale della fanteria; 1551, ammiraglio di Francia; 1557, difende San Quintino dall'assedio delle truppe spagnole; 1559, fatto prigioniero dopo la capitolazione, rientra in Francia dopo la pace di Cateau-Cambrésis per divenire poi il capo naturale del partito ugonotto; 1562-63, nelle guerre di religione dirige le operazioni militari contro la lega cattolica e così pure nel 1567-70; 1570, la pace di Saint Germain permette il suo richiamo a corte dove acquista un forte ascendente sul re Carlo IX ma si attira l'ostilità di Caterina de' Medici, regina madre; 1572, 22 agosto, sfugge ad un'aggressione dopo aver cercato di indurre il sovrano ad appoggiare la rivolta dei Paesi Bassi contro Filippo II; muore due giorni dopo nel massacro della "notte di san Bartolomeo". – Giustiniani (Giustiniani Recanelli), Vincenzo (Chio 28 ago 1519 - Roma 28 ott 1582). [Figlio di Francesco e Caterina di Bricio Giustiniani del ramo dei Longo.] entrato tra i domenicani osservanti dell'isola, compie gli studi a Genova nel collegio di S. Maria di Castello; qui conosce fra S. Usodimare; 1546, nonostante la giovane età, è nominato assistente di fra S. Usodimare divenuto procuratore generale dell'Ordine; 1553, interviene al capitolo con il grado, ormai onorifico, di provinciale della Terrasanta; con l'elezione di fra S. Usodimare a maestro generale, ne esce provinciale d'Inghilterra e vicario generale dei domenicani; 1557, muore fra fra S. Usodimare; 1558, 28 maggio, dopo l'anno di vicariato di Pietro Martire da Lugano, viene eletto maestro generale dal capitolo svoltosi a Roma per volontà di Paolo IV; [Questa scelta risponde alle pressioni per la riforma religiosa dei domenicani in senso tridentino. Già la sua prima lettera circolare descrive con drammaticità la decadenza di un Ordine a cui, a causa del generale peggioramento della vita religiosa, il protestantesimo ha tolto otto province, minacciando ora quelle francesi. Per tamponare le falle più gravi, egli accorpa i resti delle province boema e ungherese a quella austriaca e ribadisce alle altre il rispetto della regola, del voto di povertà, l'istituzione di un solo noviziato ciascuna e di almeno un convento dove si pratichi l'osservanza.] 1561, al capitolo di Avignone si accompagna la visita in Francia, dove l'azione di riforma soffre per i conflitti religiosi e il giurisdizionalismo della monarchia, che gli impedisce di assumere il governo diretto del convento parigino di S. Giacomo per riformarlo di persona, come vorrebbe; 18 ottobre, conclusa questa visita, si trasferisce a Trento per assistere all'ultima fase del concilio (fino al dicembre 1563); 1563, terminato il concilio, va a Bologna, dove ha convocato il capitolo del 1564 per instaurare ufficialmente la riforma tridentina tra i domenicani; 1565-66, visita la Spagna e il Portogallo, disponendo che le province iberiche abbiano un unico procuratore per trattare gli affari con la monarchia, anziché uno ciascuna, e ribadendo il divieto di ammettere ebrei nell'Ordine; conta di concludere la visita, insieme con il suo mandato, ad Anversa per il capitolo del 1567 ma… 1566, …7 gennaio, l'elezione del pontefice Pio V (il cardinale domenicano e protettore dell'Ordine M. Ghislieri) gli consente di spostare il capitolo a Roma, facendolo slittare al 28 maggio 1569; fa intanto pubblicare le nuove costituzioni domenicane che stabiliscono un rigido controllo del maestro generale su tutte le attività dell'Ordine; [Lo stesso anno, dopo l'occupazione turca dell'isola di Chio, riesce, grazie al suo ruolo in Curia, ad accogliere e proteggere alcuni membri della sua famiglia esuli dall'isola, specie il cognato Giuseppe, che diverrà il capostipite del ramo romano dei Giustiniani, e i figli di costui Vincenzo, futuro marchese, e Benedetto, che avvierà alla carriera ecclesiastica, garantendogli le proprie prelature.] 1569, Roma, alla presenza dello stesso Pio V, ottiene un'altra riconferma del suo generalato, accompagnato dal sostegno diretto del papa alla propria azione riformatrice, da imporre ormai anche con la forza; la sua permanenza alla guida dell'Ordine domenicano ritarda l'attesa nomina cardinalizia; 10 ottobre, con un breve Pio V gli ordina una missione diplomatica in Spagna (previa promessa del berretto cardinalizio); [Per tentare di trovare con Filippo II una composizione delle controversie giurisdizionali tra l'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo e il Senato milanese e il governatore spagnolo dello Stato, nonché per difendere i diritti della Chiesa nel Regno di Napoli e in Sicilia. Questo consentirebbe al nunzio a Madrid Giovambattista Castagna di avere più tempo per le trattative per la conclusione della lega antiturca. Inizialmente Pio V aveva deciso di affidare questo incarico al vescovo Camillo Campeggi, che però è morto prima di partire.] a questo punto egli vanta buoni rapporti con la Spagna, tanto da essere giudicato filospagnolo dallo stesso ambasciatore di Filippo II a Roma, Juan de Zúñiga; la sua missione invece non produce risultati; novembre, arrivato in Spagna, egli riesce solo a consegnare al re un memoriale scritto su Napoli e la Sicilia, elencando a voce i problemi di Milano; Filippo II ne rinvia continuamente l'esame; 1570, 17 maggio, viene creato cardinale; [Per i soli meriti di rappresentante dell'Oriente cristiano.] agosto, viene richiamato a Roma; 1571, 25 maggio, assiste alla firma della Lega santa; depone il generalato dell'Ordine; 1582, 28 ottobre, muore a Roma. – Gresham, Thomas (Londra 1519?-1579) finanziere inglese, discendente di una famiglia di banchieri, consulente finanziario anche di Elisabetta; da cui la legge di Gresham (secondo la quale la moneta cattiva scaccia la buona) a favore del ritorno alla moneta di valore intrinseco pari a quello nominale 1552, diventa agente finanziario della corona ad Anversa e in tale funzione fa aumentare il cambio della sterlina del 37,5% 1554, concede un prestito alla Spagna 1566-68, con le immense ricchezze accumulate fa edificare il "Royal Exchange", la borsa di Londra e fonda una scuola per l'insegnamento delle scienze fisiche e matematiche 1567, è costretto a lasciare i Paesi Bassi in seguito allo scoppio della rivolta contro la Spagna. – Menéndez de Avilés, Pedro (Avilés 1519-Santander 1574) ammiraglio spagnolo; impegnato nella guerra corsara contro i francesi, fu protetto da Carlo V 1554, accompagna Filippo II in Inghilterra in occasione del matrimonio del futuro sovrano spagnolo con Maria Tudor 1557, passato nelle Fiandre, partecipa alla battaglia di San Quintino 1563, già da tempo capitano generale della flotta delle Indie, viene nominato adelantado (governatore) della Florida dove si preoccupa innanzitutto di porre fine alle incursioni dei corsari francesi; occupa in particolare Charlesfort distruggendone completamente la guarnigione ugonotta; più tardi conduce la stessa operazione a Cuba dove, come governatore, lotta contro le colonie protestanti ivi installate; 1574, muore poco dopo la nomina a comandante dell'Invencible Armada. – Pitti, Iacopo (1519-1589) politico fiorentino, di idee repubblicane 1568, ricopre la carica di senatore del governo mediceo 1572, ricopre la carica di "oratore" presso Gregorio XIII oltre a quella di console dell'Accademia Fiorentina Vita di Antonio Giacomini Tebalducci Apologia de' Cappucci (operetta contro F. Guicciardini) Istorie fiorentine (in due libri, 1494-1529). – Théodore de Bèze o Teodoro di Beza (Vézelay, Borgogna 1519-Ginevra 1605) umanista, teologo, riformatore francese. Torna su |
«segue
da 1518» Monte di Pietà 1519, Torino, 27 aprile, dal pulpito di
Santa Maria degli Angeli un francescano lancia l'idea del Monte vista |