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ANNO 1568
– Alva Ixtlilxóchitl Fernando
(1568-1648) cronista indio;
Torna suHistoria de la nación Chichimeca. – Banchieri, Adriano (Bologna 1568-1634) compositore, teorico musicale e letterato; Cacasenno (continuazione del Bertoldo e Bertoldino di G.C. Croce). – Balbuena, Bernardo de (Valdepeñas, Nuova Castiglia 1568-Puerto Rico 1627) poeta spagnolo, vescovo di Puerto Rico; El Bernardo o la victoria de Roncesvalles (1624, Il Bernardo o la vittoria di Roncisvalle; vi narra la vittoria di Bernardo del Carpio sui paladini di Carlo Magno). – Buonarroti, Michelangelo [il Giovane] (Firenze 1568-1646) scrittore italiano, nipote di Michelangelo; accademico della Crusca; Tancia (1611, favola rusticale) Vocabolario (1612 e 1623, collaboratore alle prime due edizioni) Fiera (1619, formata da cinque commedie, per un totale di oltre 25.000 versi). – Campanella, Tommaso (Stilo, Reggio Calabria 1568 - ventisette anni di carcere a Napoli 1599-1626- Parigi 1639) filosofo italiano. Philosophia sensibus demonstrata (1592) De monarchia christianorum De regimine ecclesiae Dialogo politico contro luterani, calvinisti e altri eretici Discorsi ai principi d'Italia Monarchia di Spagna Monarchia del Messia Antiveneti (1606) Del senso delle cose e della magia (1620) Apologia pro Galilaeo (1622) Philosophia realis (1623) La Città del sole (1623) Cantica Atheismus triumphatus (1630) Quod reminiscentur Monarchie delle nazioni Ecloga Philosophia rationalis (1638) Metaphysica (1638) Theologia (inedito sino al 1936) Astrologia La possanza dell'uomo. – Carrara, Giovanni Battista o Giannantonio da Bergamo (Bergamo 1568-Verona 1630) frate cappuccino, padre; avviato all'inizio dal padre a Venezia per apprendere l'arte della mercatura, entra poi nei cappuccini; infuocato predicatore, specie nei monasteri, viene, su richiesta delle religiose di alcuni monasteri veneziani, nominato da Roma loro assistente al confessionale; in particolare svolge il suo compito in quello di S. Martino di Murano, in quello della Croce ella Giudecca e della Croce di Venezia; 1615, manifestatasi una malattia contagiosa nell'esercito veneziano (sta assediando Gradisca a causa degli Uscocchi) viene inviato in aiuto ricevendo pieni poteri sui soldati, da parte del Generale dell'armata, del comandante di Palma e del luogotenente di Udine Francesco Erizzo; quando l'imperatore spedisce un esercito in Italia all'assedio di Mantova, il comandante dell'esercito della Serenissima Zaccaria Sagredo lo vuole con sé per l'assistenza spirituale; 1630, quando nel suo passaggio l'esercito allemanno, oltre che in Lombardia, infesta con la peste anche il territorio limitrofo di Verona e Verona stessa, egli viene nominato presidente del Lazzaretto della città; pochi giorni dopo che la peste è cessata, lascia il Lazzaretto e muore in convento. – Urfé, Honoré de (Marsiglia 1568-Villefranche-sur-Mer, Nizza 1625) scrittore francese, nato da una nobile famiglia franco-savoiarda; 1584, educato nel collegio di Tournon, entra nell' Ordine di Malta rimanendovi per pochi anni; rientrato nel Forez, si schiera con la lega cattolica, combattendo e venendo catturato per due volte; 1595, sostenitore del duca di Nemours, alla sua morte passa al servizio del duca di Savoia, ritirandosi in Piemonte; si riavvicina alla corte di Enrico IV in seguito al matrimonio con Diane de Châteaumorand, già sposa del fratello Anne, e amata fin dall'adolescenza; suddito della Francia in conseguenza del trattato di Lione, vive fra Torino e Fontainebleau svolgendo un ruolo importante di mediazione tra i due sovrani compiendo numerosi viaggi a Parigi, Venezia e Roma; Sireine (1604, Sirena, poema pastorale ispirato alla Diana di Montemayor) Epistres morales (Epistole morali (in tre libri: 1598, 1603, 1608) Savoysiade (Savoieide, poema epico in onore dei Savoia, tuttora inedito) Astrée (Astrea, romanzo in prosa e in versi in 6 parti: I, 1607; II 1610; III 1619; IV 1624; V 1625; VI completata dal suo segretario B. Baro 1627, postuma) Sylvanire (1627, postuma, tragicommedia pastorale). – Zuccolo, Ludovico (Faenza 1568-1630 ca) scrittore italiano, iscritto alla Accademia dei Filoponi di Faenza; Considerazioni politiche e morali sopra cento oracoli d'illustri personaggi antichi (1621, tra cui Della ragion di stato) Discorso della ragion del numero del verso italiano (1623) Dialoghi (1625). |
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