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ANNO 1656
– Antuf'ev, Nikita (1656-1725)
maestro ferraio russo;
Torna su[Figlio di Demid il capostipite della famiglia Demidoff.] andò presto a bottega presso un fabbro che gli insegnò i più gelosi segreti del mestiere, dove rimase sette anni; 1695, si mette in proprio fondando una piccola fabbrica e divenendo un armaiolo celebrato in tutti i dintorni; storico e leggendario il suo incontro con Pietro [il Grande] a Tula; 1696, dona al sovrano sei pistole di rara perfezione tecnica, dal quale riceve una ricompensa di 100 rubli e il dono di numerosi acri di terra vicino a Tula; incoraggiato inoltre a costruire una grande fonderia per la produzione di ghisa, dotata di macchinari idraulici, egli fonda in questo modo le basi del suo futuro regno di miniere e ciminiere; 1697, le sue due manifatture, costituenti una sorta di ciclo continuo, riescono a produrre equipaggiamenti militari a costi inferiori del 50% a quello degli altri concorrenti; 1700-1721, l'inizio della lunga grande Guerra Nordica vede così instaurarsi un forte legame tra i due personaggi; da semplice armaiolo egli diventa imprenditore, ottenendo il permesso di cambiare il suo cognome da Antuf'ev in Demidoff; 1701, 2 gennaio, il sovrano emana un editto col quale gli dà la facoltà di aumentare il numero delle fabbriche, di abbattere alberi ed estrarre carbone, di sfruttare le miniere metallifere dell'intera regione di Shcheglovskij; lo ricompensa inoltre con altro terreno vicino a Tula; tutto questo in via del tutto eccezionale se si pensa che in Russia ai privati non è possibile l'accesso alle risorse economiche, tutte di proprietà dello zar; lo zar proibisce però anche il taglio delle grandi querce, preziose per la costruzione della flotta, e questo mette in difficoltà la fabbrica, in crisi energetica; ma un blocco di materiale ferroso, di un'eccezionale qualità, proveniente dal fiume Nieva, in Siberia, nella regione degli Urali, gli permette di lavorare il prezioso materiale in esclusiva: inizia così l'avventura siberiana; 1702, 4 marzo, un primo editto gli consente di comperare manodopera rurale [il lavoro servile, pressoché gratuito, durerà in Russia fino al 1762] da adoperare nelle fabbriche e nelle miniere [permesso concesso ai suoi concorrenti solo nel 1721]; 8 marzo, un altro editto gli assegna in concessione la fabbrica di stato Nevjanovskij, negli Urali, una pietra miliare di sperimentazione tecnologica, poi soprannominata Stonina, l'antica; 1704, richiama il figlio Akinfij, all'estero per impratichirsi nelle tecniche in voga nel settore minerario e metallurgico, per associarlo a sé nell'impresa degli Urali, che si rivelerà di proporzioni titaniche; per tutto il Settecento la Russia è esportatrice incontrastata di verghe e lingotti di ferro; la produzione di ferro in Occidente infatti, pur aiutato dalle grandi esportazioni di carbone di legna da parte di Svezia e Russia, deve autolimitarsi [nell'Ottocento la produzione sarà ripresa grazie all'impiego del carbon fossile]; 1720, riceve il titolo nobiliare, tramandabile ai suoi discendenti 1725, Nikita muore e muore anche Pietro il Grande; oltre al titolo di nobiltà, lascia ai tre figli una fabbrica a Tula, sei negli Urali, oltre a svariate miniere di rame e di ferro, grandi estensioni di terreno e un numero ragguardevole di servi-operai; la costruzione del settimo stabilimento, l'enorme fonderia di ferro e ghisa situata a Nizhnij-Tagil, negli Urali, che si rivelerà essere l'impresa maggiore, sarà terminata dopo la sua morte. Cooperò alla costruzione di Pietroburgo; i nipoti Prokofis (1710-1786) e Nikita (1724-1789) diedero impulso alle scienze e alla tecnica inaugurando un'attività filantropica proseguita poi da Pavel Grigor'evic (1738-1821). – Dubois, Guillaume (Brive, Limosino 1656-Versailles 1723) ecclesiastico e politico francese; mantenne la Francia fedele all'alleanza con l'Inghilterra, l'Olanda e poi l'Austria (quadruplice alleanza del 1718); 1683, sottoprecettore del futuro reggente duca di Orléans, accumula vari benefici ecclesiastici; 1714, morto Luigi XIV, diventa consigliere del reggente Philippe d'Orléans; 1716, consigliere di stato; 1717, membro del consiglio per gli affari esteri; 1722, primo ministro; 1720, presi finalmente gli ordini sacri, è nominato arcivescovo-duca di Cambrai; 1721, cardinale e presidente dell'assemblea generale del clero di Francia. – Halley, Edmund (Londra 1656-Greenwich 1742) astronomo inglese, amico di I. Newton; Finanziò la stampa dei Principia Mathematica Fu il primo ad eseguire osservazioni sistematiche del cielo australe, nell'isola di Sant'Elena. Scopritore della famosa cometa che porta il suo nome (ultime apparizioni: 1910-1986??). – Le Comte, Louis (1656-1729) gesuita, fu inviato da Luigi XIV a compiere una missione scientifica in Cina; con l'intento di convertire più facilmente i cinesi adattò, insieme con gli altri gesuiti che lo accompagnarono, agli usi e ai riti locali la liturgia cattolica attirando su queste pratiche la condanna di tre pontefici, ultima, perentoria, quella di Benedetto XIV (con due bolle del 1742 e del 1744) Nouveaux Mémoires sur l'état présent de la Chine (Parigi 1696, in 3 voll.) Lettre à M. le duc du Maine sur les Cérémonies de la Chine (Liegi 1700). – Tindal, Matthew (Beer Ferrers, Devon 1656-Oxford 1733) filosofo inglese, deista di particolare importanza. La libertà di stampa (1698) I diritti della chiesa cristiana (1706) Cristianesimo antico quanto la creazione, ossia il Vangelo come una riedizione della legge di natura (1730, tradotto in tedesco nel 1741). – Tonson, Jacob (1656-1736) editore inglese, il primo a dare alla sua ditta una "linea" particolare; ex libraio in Chancery Lane; Paradise Lost di J. Milton (1688) [Dopo aver acquistato il copyright dall'editore originale Peter Parker, vende le 1300 copie della prima edizione fra l'agosto 1667 e l'aprile 1669, ma attende poi fino al 1674 prima di pubblicarne una nuova edizione. Diventa l'editore di J. Dryden, T. Otway, J. Addison, R. Steele, A. Pope, Rowe, e con le loro opere e la famosa Miscellany rappresenta per l'età della ragione inglese quello che un secolo più tardi sarà Cotta per il classicismo tedesco.]. – Tournefort, Joseph Pitton de (Aix-en-Provence 1656-Parigi 1708) botanico e medico francese; abbandonata la carriera ecclesiastica, studiò botanica, medicina e chimica all'università di Montpellier; 1683, è chiamato al Jardin du Roi come supplente di G.-C. Fagon; 1691, entra all'Académie Royale des Sciences; Institutiones rei herbariae (1700, Eléments de botanique) 1700-02, compie un viaggio nel Levante; 1706, è nominato professore di medicina al Collège Royal; Relation d'un voyage du Levant (1717, postumo, in 2 voll, sul viaggio di cui sopra). |
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