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Il Viandante |
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Papa Pio VI Esce in Italia:
Stati
Uniti d'America 1783,
Versailles,
trattato di Parigi:
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ANNO 1783
– Beauharnais, Hortense de
(Parigi 1783-Arenenberg, Turgovia 1837) regina
d'Olanda (1806-10); duchessa
di Saint-Leu;
Torna su[Figlia di Alexandre e di Josephine Tascher de la Pagerie e sorella di Eugène. Con il secondo matrimonio della madre, diviene figlia adottiva di Napoleone Bonaparte. ] 1803, sposa, contro la sua volontà, Luigi Bonaparte, fratello di Napoleone; 1806, Luigi Bonaparte diventa re d'Olanda; mentre il marito cerca di seguire una linea di condotta politica autonoma dall'imperatore, ella si dimostra sempre fedele al padre adottivo; 1810, dopo l'abdicazione del marito e l'annessione dell'Olanda all'impero, ella si separa definitivamente da lui e vive a Parigi con il figlio maggiore; 1815, caduto il regime bonapartista, ottiene da Louis XVIII, per intercessione dello zar Alessandro, il titolo di duchessa di Saint-Leu con una rendita di 400.000 franchi e con il diritto di trasmissione del titolo secondo la linea primogenita maschile; poiché è tornata alla corte napoleonica durante i cento giorni, viene esiliata durante la seconda restaurazione e il regno di Luigi Filippo; da questo momento vive quasi sempre nel castello di Arenemberg o a Roma; dei tre figli gli sopravvive solo Carlo Luigi Napoleone, il futuro Napoleone III. Mémoires (1922-26, pubblicati a Parigi). – Beyle, Henry o Stendhal (Grenoble 1783-Parigi 1842) scrittore francese. – Berchet, Giovanni (Milano 1783-Torino 23 dicembre 1851) poeta italiano; Il romito del Cenisio (?) Il bardo di T. Gray (1807, traduzione) I funerali (1808, satira in endecasillabi sciolti) Amore (1809, poemetto in endecasillabi sciolti) Vicar of Wakefield di O. Goldsmith (1810, Il Vicario di Wakefield, traduzione) Il visionario di F. Schiller (1810, traduzione) I Visconti (1815-16, carme rimasto inedito) Sul "Cacciatore feroce" e sulla "Eleonora" di G.A. Bürger: Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo (1816, il più famoso manifesto del romanticismo italiano, in cui si schiera, nella battaglia tra romantici e classicisti, con i primi) 1818, è tra i fondatori del «Conciliatore» in cui appaiono 19 suoi articoli; Il cavaliere bruno (novella) Castello di Monforte (novella) 1820, si iscrive alla Carboneria; I profughi di Parga (1821, ispirato alla tragica vicenda della città dell'Epiro ceduta ai turchi dagli inglesi, che in un primo tempo si erano impegnati a difenderla) 1821, compromesso nei moti carbonari, per evitare l'arresto (come succede a F. Confalonieri) si rifugia in Svizzera, poi in Francia e quindi in Inghilterra dove vive modestamente; Romanze (Inghilterra 1822-24) Le fantasie (Parigi 1829, a cura di G. Scalvini) 1829, si trasferisce in Belgio, a Gaesbedck, nel castello del marchese Giuseppe Arconati e della moglie Costanza; di qui compie brevi viaggi in Germania dove ha modo di conoscere A.G. Schlegel, F.W.J. Schelling, e A. von Platen-Hallermünde; Vecchie romanze spagnuole (Bruxelles 1837, raccolta e traduzione) Nibelunghi Canti popolari danesi A Giuseppe Gando (1842) 1845, rientra in Italia; 1848, partecipa all'insurrezione di Milano dove fa parte del governo provvisorio; costretto a riparare in Piemonte, dopo il ritorno degli austriaci, dagli elettori di Monticello d'Ongina nel piacentino viene eletto deputato del parlamento subalpino (o parlamento sardo), dove siede all'estrema destra (tra i moderati), attirandosi critiche severe. – Bolívar, Simón (Caracas 1783-Santa Marta, Colombia 1830) politico venezuelano, cardine dell'indipendenza «ispano-americana». – Brianchon, Charles-Julien (Parigi 1783-Versailles 1864) matematico francese, studioso di geometria proiettiva. [Teorema di Brianchon.] – Cavendish, William (1783-1812) parlamentare inglese; [Nipote del primo conte di Burlington, e quindi pronipote del IV duca di Devonshire. Padre di William Cavendish, VII duca di Devonshire.] – Cyr du Coëtlosquet, Charles Yves César (Morlaix 21 luglio 1783 – Parigi 23 gennaio 1836) militare francese. – Gasparin, Adrien Étienne Pierre de (Orange 29 giugno 1783 – Orange 7 settembre 1862) agronomo e politico francese; [Figlio di Thomas-Augustin de Gasparin (1754-1793), membro della Convenzione e del Comitato di Salute Pubblica, e di Marie-Anne Marguerite de Serre; un ramo protestante di una famiglia di origine corsa.] 1806, abbraccia, come il padre, la carriera militare in qualità di ufficiale di cavalleria nello SM del mar.llo Murat durante la campagna di Polonia; una ferita ricevuta a Eylau lo spinge a lasciare il servizio; rientrato in famiglia, si dà agli studi di agronomia; invia numerose Memorie alla società dipartimentale dell'Accademia delle Scienze che stabiliscono la sua reputazione in questo campo; Le Croisement des races (1810) La Gourme des chevaux (1811) La Culture de la garance (1815) Histoire de la ville d'Orange et de ses antiquités (Orange 1815, in-12, J. Bouchony) Manuel d'art vétérinaire, à l'usage des officiers de cavalerie, des agriculteurs et des artistes vétérinaires (Parigi 1817, in-8, J.-J. Paschoud) Des Petites propriétés considérées dans leurs rapports avec le sort des ouvriers, la prospérité de l'agriculture et la destinée des États (Parigi 1820, in-8, P. Mongie aîné) Les Maladies contagieuses des bêtes à laine (Parigi 1821, in-8, Mme Huzard; premio della Società reale di agricoltura-1829) Mémoire sur l'éducation des Mérinos (1823) Guide des propriétaires de biens ruraux affermés (1829) Recueil de mémoires d'agriculture et d'économie rurale (Parigi 1829-1841, 3 voll. in-8, Mme Huzard) le sue memorie sono premiate a Parigi e a Lione; fino a questo momento è rimasto rinchiuso in una opposizione alla Restaurazione; 1830, dopo la rivoluzione, si riaccosta alla "Monarchia di Luglio"; 20 settembre, viene nominato prefetto dell'Isère; 6 novembre, amico intimo di F.-P.-G. Guizot, come lui protestante del Sud della Francia, viene eletto deputato, ma F.-P.-G. Guizot, ministro dell'Interno, gli attribuisce ì delle funzioni pubbliche che non gli permettono di prendere parte ai lavori parlamentari; 1831, viene nominato prefetto della Loira; Mémoire sur le métayage (Lione 1832, in-8, Impr. de J.-M. Barret) 1833, novembre, viene nominato prefetto del Rodano; Considérations sur l'extension de la culture des mûriers (Lione 1833, in-8, Impr. de J.-M. Barret) 1834, aprile, è in carica come prefetto di Lione durante una rivolta repressa brutalmente; come ricompensa, è nominato Pari di Francia; 1836, 6 set-15 apr 1837, ministro dell'Interno nel "I governo Molé"; Mémoire sur la valeur des engrais (Parigi 1842, in-8 , Impr. de la Veuve Bouchard-Huzard; estratto delle Mémoires della "Société royale et centrale d'agriculture") Cours d'agriculture (Parigi 1843-1851, 5 voll. in-8, Bureau de la Maison rustique) Considérations sur les subsistances (Paris 1847, in-8, Dusacq; estratto del «Journal d'agriculture pratique et de jardinage», maggio 1847) Guide des propriétaires des biens soumis au métayage (Parigi 1853, in-8, Dusacq) Principes de l'agronomie (Parigi 1854, in-8, Dusacq) 1862, 7 settembre, muore a Orange. – Geijer, Erik Gustav (Ransäter, Värmland 1783-Stoccolma 1847) scrittore svedese, direttore della rivista «Iduna» (1811-24), portavoce del "goticismo" ossia del romanticismo nazionalistico di cui fu ispiratore e teorizzatore Il vichingo (1811) Carlo XII (1811) Il piccolo carbonaio (1814) La notte di capodanno (1846). – Gourgaud, Gaspard (1783-1852) militare francese; 1811, raggiunto il grado di capitano con un eccellente stato di servizio, è nominato ufficiale di ordinanza di Napoleone I; durante la campagna di Russia rende notevoli servigi; 1815, sotto la prima Restaurazione entra tra le guardie del corpo di Lousi XVIII; durante i Cento giorni si mette di nuovo al servizio dell'imperatore e, dopo Waterloo, lo segue a Sant'Elena; Mémoires pour servir à l'histoire de France sous Napoleon (in otto voll., scritti sotto dettatura dell'ex sovrano) per dissensi con Montholon, lascia l'isola e ritona in Francia; 1830, viene nominato comandante dell'artiglieria di Parigi; aiutante di campo di Louis-Philippe. – Grundtvig, Nikolai Frederik Severin (Udby, Seeland 1783-Copenaghen 1872) ecclesiastico e poeta danese, figlio di un parroco, da cui nacque il "grundtvigianismo", un movimento di risveglio, tuttora vivo entro il luteranesimo danese, che valorizza il momento ecclesiale e sacramentale e la libertà del fedele; fu profondo conoscitore della letteratura norrena e delle antiche mitologie germaniche Mitologia del nord (1808) 1822-25, con l'aiuto del re ottiene un pastorato a Copenaghen dove matura la sua critica alla chiesa di stato luterana 1825, ha una violenta polemica con il teologo razionalista H.N. Clausen nel corso della quale accusa la Riforma di aver istituito "chiese di teologi" i veri arbitri della fede in quanto interpreti della Bibbia; condannato per diffamazione alla censura preventiva dei suoi scritti, è privato dell'ufficio di pastore a Copenaghen; crea quindi le "scuole superiori per il popolo" Mitologia nordica come linguaggio di simboli (1832) Raccolta di canti per la chiesa danese (1837-41) 1839, è di nuovo parroco nella chiesa di Vartov fino alla morte Edda di Snorri (traduzione) Beowulf (traduzione) Raccolta di canti popolari danesi (1853) 1867, avuto il titolo di vescovo partecipa attivamente alla vita politica ed è a lungo membro del parlamento. – Günther, Anton (Lindenau 1783-Vienna 1863) filosofo e teologo boemo, il cui pensiero venne condannato da Pio IX nel 1957 1820, sacerdote 1824, si trasferisce a Vienna con l'incarico di censore governativo per i libri di filosofia e di diritto Introduzione alla teologia speculativa del cristianesimo positivo (1828-29) L'ultimo simbolico (1834) Thomas a Scrupulis. Per la trasfigurazione del panteismo personalistico (1835) Gli equilibri nella filosofia tedesca del tempo presente (1838) Euristeo e Eracle; critiche e meditazioni metalogiche (1843). – Irving, Washington (New York 1783-Tarrytown, New York 1859) scrittore statunitense; undicesimo figlio di un ricco commerciante newyorkese, studiò legge senza tuttavia mai esercitare; contribuì a collegare la cultura europea con gli inizi di un'autonoma cultura statunitense; Salmagundi or the Whim-Whams and Opinions of Launcelot Langstaff Esq., and Others (1807-08, Salmagundi o ghiribizzi e opinioni del signor Launcelot Langstaff, e altri; con il fratello William e col cognato James K. Paulding) History of New York (1809, Storia di New York, da lui scherzosamente attribuita a un immaginario studioso americano, "Diedrich Knickerbocker"; prima rilevante testimonianza della letteratura umoristica americana) dopo la morte della fidanzata s'imbarca per l'Europa dove rimane ben 17 anni, tra Spagna (cui resterà particolarmente legato e dove ritornerà infine come ambasciatore), Inghilterra, Italia, Germnaia, Olanda; Sketch-Book (1819-20, Il libro degli schizzi, comprendente anche la versione americana di alcuni racconti popolari europei, come: . Rip Van Winkle, e . The Legend of Sleepy Hollow (La leggenda della valle addormentata); Braceridge Hall (1822, saggi e racconti) Tales of a Traveller (1824, Racconti di un viaggiatore) 1826-29, diplomatico in Spagna Vita e viaggi di Cristoforo Colombo (1828) The Alhambra (1832, L'Alhambra, raccolta di storie spagnole) al suo ritorno a New York (dal palazzo moresco dove ha abitato), viene acclamato come "primo autore americano di fama internazionale"; [Avendo trascorso buona parte della sua vita all'estero, egli derivò molto del suo materiale dall'Europa e per quanto qualche volta usasse un'ambientazione americana, scrisse nello stile elegante e spiritorso dei saggisti inglesi del XVIII secolo e soprattutto per un pubblico britannico. - Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.] Vita di Washington (1855-59, in cinque voll.). – Iturbide, Augustin de (Valladolid, odierna Morelia 1783-Padilla 1824) militare e politico messicano, ufficiale nelle forze spagnole che tentarono di soffocare il movimento indipendentista messicano 1821, passa dalla parte dei rivoluzionari stipulando con il loro capo V. Guerrero il "piano di Iguala" (1° marzo) che prevede l'indipendenza del Messico sotto un principe spagnolo, l'eguaglianza degli spagnoli e dei creoli e la supremazia della religione cattolica; 1822, sconfitte rapidamente le forze spagnole, appoggiato dai conservatori, riunisce un governo costituente da cui si fa proclamare imperatore col nome di Augustin I; 1823, marzo, è costretto ad abdicare da un pronunciamiento di ispirazione liberale guidato dal generale A.L. de Santa Anna e si rifugia in Europa; 1824, luglio, tornato in patria, ignaro che il congresso lo ha condannato a morte per alto tradimento, è catturato e fucilato. – Lelièvre, Armand-Charles-Louis – marchese di Lagrange (1783-1864) militare francese; 1803, aiutante di campo di L.-A. Berthier, percorre una brillante carriera militare; perduti quasi tutti i suoi uomini durante la ritirata di Mosca, entra a far parte del "battaglione sacro" di Napoleone I; 1814, dopo l'abdicazione, è nominato da Louis XVIII tenente generale e cavaliere di san Luigi; Napoleone III lo fa senatore. – Magendie, François (Bordeaux 1783-Sannois, Parigi 1855) fisiologo francese, stabilì (1822) la distinzione fra nervi motori e nervi sensori 1826, professore della facoltà medica e medico aggiunto all'ospedale parigino della Salpétrière 1836, insegna fisiologia e patologia generale al Collège de France e vicepresidente dell'Académie des Sciences. – Minichini, Luigi (Nola, Napoli il 18 marzo 1783 – Filadelfia 20 gennaio 1861) presbitero e cospiratore italiano. [Secondogenito di sei figli maschi e ? femmine, di Antonio, agiato possidente, e di Angela Ambrosino.] – Montholon, Charles-Tristan marchese di (Parigi 1783-1853) militare francese; [Secondo marito della contessa Albine-Hélène de Vassal - contessa di Montholon (1780-1848), divorziata da un finanziere; da lui ella ha quattro figli (tra cui Tristan), gli ultimi due dei quali nati a sant'Elena; nel 1819 ella lascia l'isola con i figli: la sua partenza è uno dei maggiori dolori di Napoleone Bonaparte.] ufficiale nelle guerre rivoluzionarie e napoleoniche; 1811, generale, combatte con Napoleone I in Italia, in Prussia, in Polonia; ambasciatore presso il granduca di Würzburg; 1815, ciambellano di Napoleone I durante i Cento giorni, combatte con lui a Waterloo e lo segue poi a Sant'Elena dove, nominato suo esecutore testamentariolo, lo assiste fino alla morte; 1821, ritorna in Francia dove intraprende affari che hanno un esito disastroso; Memorie per servire alla storia di Francia sotto Napoleone (1823, con G. Gourgaud) 1840, collabora al tentativo di restaurazione bonapartista operato da Luigi Napoleone con il quale è imprigionato nella fortezza di Ham fino al 1847; Ricordi della prigionia di Napoleone a Sant'Elena (1847, con G. Gourgaud) 1848, deputato; 1851, dicembre, subito dopo il colpo di stato di Luigi Napoleone è nominato ministro degli Interni; 1852, gennaio, si dimette. – Pepe, Guglielmo (Squillace, Catanzaro 1783-Torino 1855) generale e politico italiano, di antica e nobile famiglia; 1797, entra nel Collegio militare della Nunziatella di Napoli; 1799, si batte nelle file delle milizie della Repubblica Napoletana contro le bande sanfediste del cardinale F. Ruffo; costretto all'esilio in Francia dopo la restaurazione dei Borbone, entra nella Legione Italica organizzata dal generale G. Lechi dove viene ammesso nella "Compagnia infernale"; 1800, prende parte alla vittoriosa campagna d'Italia di Napoleone militando poi in un'altra legione organizzata dai francesi in Toscana; 1803, tornato a Napoli, approfittando dell'amnistia, viene subito dopo arrestato perché implicato in un tentativo di cospirazione in Calabria e gettato nelle prigioni di Marittimo e di Favignana; 1806, torna in libertà, in seguito alla conquista del Regno di Napoli da parte dei francesi; dal nuovo re Giuseppe Bonaparte è nominato maggiore e svolge un ruolo di rilievo nella repressione dei movimenti filoBorboneci in Calabria; 1811, combatte in Spagna in un reggimento agli ordini di G. Murat; 1813-15, maresciallo di campo, partecipa alle campagne dello stesso Murat contro il viceré d'Italia E. Beauharnais e contro gli austriaci; dopo la seconda restaurazione di Ferdinando sul trono di Napoli, continua a servire nell'esercito Borboneco 1818, ha il comando della 3ª divisione militare; 1820, luglio, allo scoppio del movimento rivoluzionario aderisce all'insurrezione e, nominato dal governo costituzionale comandante in capo dell'esercito, contrasta senza successo l'invasione austriaca che ristabilisce il regime assoluto nel mezzogiorno; salvatosi a stento ripara a Chieti con ciò che resta del disfatto esercito di carbonari; costretto all'esilio, ripara in Spagna e di qui a Lisbona dove fonda la setta dei "Fratelli costituzionali europei" che però ha poco seguito; si reca poi a Parigi, a Londra (dove dà alle stampe un resoconto dei fatti del 1820-21) e in Germania; 1830, dopo la rivoluzione francese è a Parigi dove insiste per ottenere armi e uomini per una spedizione in Calabria; sconfortato, abbandona la vita politica; L'Italia militare (1836) L'Italia politica e i suoi rapporti con la Francia e l'Inghilterra (1839) 1848, marzo, fatto ritorno in patria in seguito alla concessione della costituzione da parte di Ferdinando II, ha il comando del corpo napoletano che dovrebbe partecipare nel Veneto alla guerra d'indipendenza; quando il re, dopo la sanguinosa giornata del 15 maggio a Napoli, richiama le sue truppe, prosegue ugualmente la marcia verso Venezia alla testa dei pochi reparti che si sono rifiutati di obbedire al re; 16 giugno, nominato comandante delle forze che difendono Venezia, dirige con abilità la resistenza fino alla caduta della città (22 agosto); si rifugia quindi a Corfù e poi a Parigi; Casi d'Italia negli anni 1847, 1848, 1849 (Torino 1850) 1852, trascorre gli ultimi anni a Torino. – Porlier, Juan Diaz (1783-1815) miltare spagnolo; capo dei partigiani spagnoli, dimostra uno straordinario valore e, condannato a morte da francesi, rimane inafferrabile; abile comandante sul campo di battaglia, vince spesso i generali di Napoleone Bnaparte; terminata la guerra di liberazione nazionale, non potendo assuefarsi al regime clericale e reazionario di Ferdinando VII, tenta una cospirazione per cui viene condannato a morte. – Rossetti, Gabriele o Filodauro Labediense (Vasto, Chieti 28 febbraio 1783-Londra 1854) patriota e letterato italiano, padre di Dante Gabriel e di Christina Georgina, poeta del Teatro San Carlo di Napoli per il quale compose alcuni melodrammi; Odi cittadine (1820) Sei pur bella cogli astri sul crine (1820, inno, divenuto il canto dei Carbonari) 1821, coinvolto nei moti, deve riparare prima a Malta e poi a Londra dove rimane fino alla morte; Commento analitico alla "Divina Commedia" (1826-27) [Interpretando alcune allegorie della Divina Commedia da un punto di vista massonico, volle dimostrare l'appartenenza di Dante a una setta segreta, quella dei "Fedeli d'amore" mirante alla trasformazione della chiesa in senso antipapale: concezione socioreligiosa fortemente polemica verso tutta la storia del cattolicesimo.] 1831, professore di lingua e letteratura italiana all'università di Londra; Sullo spirito antipapale che produsse la riforma (1832) Il mistero dell'amor platonico nel Medio Evo (1840) Ragionamento sulla Beatrice di Dante (1842) Iddio e l'uomo (1833) Il veggente in solitudine (1846) L'arpa evangelica (1852) Il mistero di Babilonia (1852, una manifesto della sua conversione alla dottrina evangelica). – Rossi di Pomarolo, Santorre Annibale de – conte di Santarosa (Savigliano, Cuneo 1783-Sfakteria, Grecia 1825) patriota italiano; 1796, partecipa giovanissimo nella campagna contro i francesi nel reggimento del padre; uscito dalla milizia dopo la morte del padre, viene educato dall'abate Caluso; 1808, sindaco di Savigliano; 1812, sottoprefetto a La Spezia; 1815, rientrato nell'esercito sabaudo, prende parte come capitano dei granatieri alla campagna; 1816, novembre, è nominato capo di divisione nella segreteria della guerra; Delle speranze degli italiani (1820, pubblicato solo nel 1920, nel quale, pur affermando la sua fede liberale e costituzionale, sostiene la priorità della questione dell'indipendenza su quella della libertà e la necessità per l'Italia di emanciparsi dal dominio straniero con le sue sole forze, senza fidare nel pericoloso aiuto francese) 1821, marzo, nel corso della rivoluzione costituzionale piemontese, dopo aver tentato invano di convincere Carlo Alberto di Savoia-Carignano a mettersi alla testa del movimento (colloqui del 6 e 9 marzo) è la principale figura del governo provvisorio (nel quale dal 21 marzo ricopre la carica di ministro della guerra); ripara in Francia mentre è in corso la restaurazione del regime assoluto; [Ha cercato invano di trattare con Mocenigo, ministro della Russia a Torino, per ottenere almeno le riforme più indispensabili, offrendo in cambio di andare in esilio con tutti i responsabili della rivolta.] imprigionato in Francia, confinato prima ad Alençon e poi a Bourges, ha contatti d'amicizia con V. Cousin; Sulla rivoluzione piemontese (1821, novembre, in francese, in cui critica il comportamento di Carlo Alberto di Savoia-Carignano) 1822, ottobre, passa a Londra e da qui a Nottingham; 1824, 5 novembre, assieme all'amico G. Provana di Collegno si imbarca per la Grecia dove combatte come semplice soldato in difesa della rivoluzione ellenica; 1825, 9 maggio, muore nell'isola di Sfacteria in uno scontro con i turchi. [Una sua biografia è scritta da Luigi Lavista morto combattendo contro i Borbone il 15.5.1848.]. – Sertürner, Friedrich Wilhelm (Neuhaus 1783-Hameln 1841) chimico tedesco, farmacista a Hameln, scoprì che l'estratto di papavero conteneva un acido (che chiamò meconico) il quale, trattato con una soluzione di ammoniaca, dava un precipitato contente il principio attivo dell'oppio; 1826-29, fonda e pubblica per quattro anni il giornale scientifico «Annali per il sistema universale degli elementi». – Thünen, Johann Heinrich von (1783-1850) proprietario terriero inglese; appartenente alla classe dei proprietari terrieri prussiani (junkers), dopo aver completato gli studi in un istituto agrario, frequentò l'università di Göttingen, curando per il resto della sua vita le sue tenute nella zona di Mecklinburg; Lo Stato isolato nei suoi rapporti con l'economia politica e rurale (in 3 voll: 1826, I; 1850, parte del II; 1863, rimanente del II ed il III) Usando la sua tenuta agricola come fonte di fatti per il suo lavoro teorico in economia agraria, individuò una teoria della rendita analoga a quella di Ricardo. – Zukovskij, Vasilij Andreevic (Mišenskoe, Tula 1783-Baden-Baden 1852) poeta russo, figlio naturale di un proprietario terriero e di una turca prigioniera, fu insieme con A.S. Puškin, di cui era amico, la guida riconosciuta della vita letteraria del tempo; Elegia di T. Gray (1802, traduzione, considerato da molti l'atto di nascita della poesia russa moderna) Ljudmila (1808) Svetlana (1812) L'arpa eolica (1814) Undine (1821, romanzo in prosa) Odissea di Omero (1849, traduzione). |
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