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Papa
Pio VI (1775-99) 1786, 25
ottobre, ispirata dal febronianesimo, la "puntazione di Ems"
(Punktation o Accordo Sinodo
di Pistoia 1786, rappresenta
il culmine dell'attività riformatrice di Scipione
de' Ricci e P. Tamburini; Illuminatenorden (Illuminati di Baviera) «segue da 1782»
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ANNO 1786
– Amici,
Giovanni Battista (Modena
1786-Firenze 1863) fisico e astronomo italiano, costruttore in particolare
di telescopi e microscopi.
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– Arago, François Jean Dominique (Estagel, 26 febbraio 1786 – Parigi, 2 ottobre 1853) matematico, fisico, astronomo e politico francese; Rapporto sulla dagherrotipia (1839, primo bilancio sulle conoscenze fotografiche). – Bellotti, Felice (Milano 1786-1858) letterato italiano, amico di V. Monti (che si servì dei suoi consigli per la versione dell'Iliade); assunse una posizione intermedia nella polemica tra classicisti e romantici; tradusse in endecasillabi sciolti (prime traduzioni complete in italiano) i tragici greci: Sofocle (1813 e 1844) Eschilo (1821) Euripide (1829 e 1851) nonché: Odissea di Omero Argonautiche di Apollonio Rodio (in versi sciolti) I Lusiadi di Camões (in ottave); La figlia di Jefte (1834, tragedia d'argomento biblico). – Binet, Ph. M. (1786-1856) matematico. [Teorema di Binet.] – Börne, Ludwig (Francoforte 1786-Parigi 1837) scrittore e giornalista tedesco, appartenente al movimento della "Junges Deutschland" (Giovane Germania); 1818, fonda la rivista «Die Wage» (dal 1836 «Balance») Briefe aus Paris (1832-34, Lettere da Parigi, dove si fa portavoce del liberalismo francese). – Borsieri, Pietro (Milano 1786-Belgirate, Novara 1852) letterato e patriota italiano, allievo di U. Foscolo; Avventure letterarie di un giorno (1816, un autentico manifesto romantico e, per la precisione, il secondo in ordine di tempo) 1818, è tra i fondatori del «Conciliatore»; 1822, in quanto complice di F. Confalonieri, viene processato; 1824, è condannato a 14 anni di carcere allo Spielberg; 1836, dopo dodici anni di carcere, la pena gli viene commutata nell'esilio ed è così deportato in America, dove vive poveramente a New York, a Princeton e a Filadelfia, insegnando italiano; 1838, rientra in Europa; 1840, rientrato in Italia, grazie ad un'amnistia, prende parte alle cinque giornate di Milano, ma, dopo la battaglia di Custoza, deve riparare in Piemonte dove conduce un'esistenza misera fino alla morte. – Chevreul, Michel-Eugène (Angers 31 agosto 1786 – Parigi 9 aprile 1889) chimico fisico francese; [Figlio di un medico e fisiologo. Nel suo certificato di nascita compaiono le firme di numerosi parenti, quali il padre, nonno e un pro-zio, tutti chirurghi. Dopo aver condotto per molti anni studi sugli acidi grassi e sulle loro applicazioni nell'arte e nella scienza, sarà riconosciuto come l'inventore delle margarine e considerato anche uno dei pionieri della gerontologia. Il suo nome sarà inciso sulla Torre Eiffel.] 17enne, si reca a Parigi; 1805, entra nel laboratorio chimico di L.-N. Vauquelin, diventando poco dopo suo assistente al "Museo nazionale di storia naturale" di Francia; 1830, succede a L.-N. Vauquelin nella cattedra di "Chimica organica" al museo suddetto; 1839, pubblica i suoi studi sulla colorazione tessile e sulla luce e il colore (disegnando il famoso cerchio cromatico che avrebbe preso in seguito il suo nome): De la loi du contrasté simultané des couleurs et de l'assortiment des objets coloriés, considéré d'après cette loi dans ses rapports avec la peinture (Paris 1839) [In questi studi viene esposto il principio del "contrasto simultaneo", ovvero l'aumento di luminosità dovuto all'accostamento di due colori complementari. Egli ha notato che ogni colore steso su un foglio bianco presenta ai lati un'aura del suo colore complementare, così se si accostano due colori complementari l'aura di uno rafforza quella dell'altro aumentandone la luminosità. I suoi studi saranno ripresi verso il 1885 dal pittore francese Georges Seurat (Parigi, 2 dic 1859 – Gravelines, 29 mar 1891), pioniere del "Puntinismo" (corredato delle sue ricerche sul punto e la sovrapposizione del colore). L'opera avrà un'influenza capitale sui pittori neo-impressionisti e non soltanto su di ess.i] comincia i propri studi sugli "effetti dell'invecchiamento del corpo umano poco prima della propria morte"; 1889, 9 aprile, muore a Parigi alla ragguardevole età di quasi 103 anni. – Cottolengo, Giuseppe Benedetto (Bra 1786-Chieri 1842) ecclesiastico italiano, santo; 1811, sacerdote; 1818, canonico della chiesa del Corpus Domini di Torino; 1832, apre un ricovero per ammalati privi di assistenza nella zona di Valdocco (Piccola casa della divina provvidenza) ponendola sotto gli auspici di san Vincenzo de' Paoli; fonda diverse congregazioni, maschili e femminili tra cui, in collaborazione con Maria Nasi Pullini, quella delle suore vincenzine. – Crockett, David o Davy (presso Limestone, Tennessee 1786-Alamo, Texas 1836) pioniere e politico statunitense, entrato nella leggenda dopo la morte eroica incontrata nella difesa di Forte Alamo (San Antonio, Texas) assediato dai messicani 1821-25, membro dell'assemblea legislativa del Tennessee 1827-31, deputato whig al congresso 1833-35, deputato whig al congresso. – De Launay, Claudio Gabriele (Duingt, Savoia 1786-Torino 1850) militare e politico piemontese; 1815, dopo aver militato nell'esercito austriaco, dopo la restaurazione milita in quello sardo; 1843-48, viceré di Sardegna; 1848, ottobre, comandante militare di Genova; 1849, marzo-maggio, incaricato della presidenza del consiglio da Vittorio Emanuele II dopo la sconfitta di Novara, deve lasciare il posto a M. d'Azeglio di idee più liberali. – Desbordes - Valmore, Marceline (Douai 1786-Parigi 1859) scrittrice francese, moglie e compagna (1817-23) dell'attore tragico Valmore, infelicemente innamorata di Olivier, lo scrittore H. de Latouche (editore delle poesie di A. Chénier), cessò l'attività letteraria nel 1843; inclusa tra i "Poeti maledetti" da P. Verlaine, fu al centro di un preciso interesse critico da parte di Ch.-A. de Sainte-Beuve che gli dedicò numerosi studi; Elégies et Romances (1818, Elegie e Romanze) Les veillées des Antilles (1829, Veglie delle Antille, novelle) Pleurs (1833, Lacrime) L'atelier d'un peintre (1833, romanzo autobiografico) Pauvres fleurs (1839, Poveri fiori) Bouquets et prières (1843, Mazzi di fiori e preghiere). – Despans-Cubières, Amédée Louis (Parigi, 4 marzo 1786 – Parigi, 6 agosto 1853) militare e politico francese. – Fáy, András (Kohány 1786-Pest 1864) scrittore ungherese Favole e aforismi (1820) Casa Bélteky (1832, primo romanzo sociale della letteratura ungherese). – Gabler, Georg Andreas (1786-1853) filosofo, sostenitore della più intrinseca concordanza tra hegelismo e cristianesimo. – Gesenius, Wilhelm (Nordhausen 1786-Halle 1842) semitista tedesco Grammatica ebraica (1813, 1909 28° ediz.) Storia della lingua e della scrittura ebraica (1815) Thesaurus philologicus criticus linguae hebraicae et chaldaeae Veteris Testamenti (1829-42) Scripturae linguaeque Phoeniciae monumenta quae supersunt (1837). – Haynau, Julius Jacob von (Monaco di Baviera 1786-Kassel 1853) militare austriaco, figlio naturale di Guglielmo I, elettore d'Assia, dopo aver preso parte alle campagne contro la Francia napoleonica nell'esercito austriaco, prestò servizio nel Lombardo-Veneto sotto il maresciallo J. Radetzky raggiungendo il grado di generale; 1848, si distingue a Custoza; 1849, 23 marzo-1° aprile, reprime l'insurrezione delle dieci giornate di Brescia meritando il soprannome di "iena di Brescia"; agosto, comanda l'esercito che batte gli insorti ungheresi a Temesvár, ottenendo poi la carica di governatore dell'Ungheria, che reggerà con metodi dittatoriali fino al 1850. – Hobhouse, John Cam (1786-1869) scrittore inglese; [Figlio di un eminente politico inglese.] amico di G. Byron, all'arrivo di Louis XVIII si trova a Parigi; 1815, al ritorno di Napoleone I dall'isola d'Elba pubblica un libro di cui si parla nel Memoriale. – Huchet, Charles-Angélique – conte di La Bedoyere (1786-1815) militare francese; [Discendente da un'antica famiglia bretone e marito di Georgine de La Bedoyere.] aiutante di campo di J. Lannes e in seguito di Eugenio di Beauharnais è un elemento prezioso a Borodino e, durante il passaggio delle truppe francesi attraverso la Germania ostile, aiuta efficacemente quest'ultimo; tornato in Francia, cede alle suppliche di sua moglie, realista fervente, entrando al servizio di Louis XVIII; 1815, al ritorno di Napoleone I dall'isola d'Elba si mette di nuovo a disposizione dell'imperatore, che lo crea generale e pari di Francia, e lo segue a Waterloo; durante il dibattiuto sulla questione dell'abdicazione di Napoleone I, egli, con un celebre discorso, sostiene alla Camera dei Pari la causa dell'imperatore; dopo la resa di Parigi va a vivere a Riom; arrestato, nonostante l'intervento di Alessandro I viene condannato a morte. – Ibrahim Pascià (Cavalla 1786 o 1789-Il Cairo 1848) pascià d'Egitto; 1816-19, dopo essersi messo in luce nel conflitto contro i wahhabiti, ha una parte di rilievo nella guerra contro i greci ribellatisi contro il dominio ottomano; 1823, è comandante dell'esercito e della flotta egiziani in Morea; 1827, ottobre, sconfitto a Navarino dalle flotte congiunte d'Inghilterra, Francia e Russia intervenute a fianco dei greci, è richiamato in patria; 1832-33, durante la prima guerra turco-egiziana ottiene ancora dal padre il comando dell'esercito egiziano e con le sue vittorie riesce a strappare la Siria all'impero ottomano; 1839-40, con la ripresa della seconda guerra turco-egiziana è costretto ad abbandonarla, nonostante i successi militari, per l'intervento delle potenze europee; richiamato in Egitto, si occupa dell'ammodernamento dell'amministrazione e dello sviluppo dell'economia; 1848, governa al posto del padre, il pascià Mehmet Ali uscito di senno, ma muore pochi mesi dopo aver ricevuto l'investitura ufficiale del sultano. – Kerner, Justinus Andreas Christian (Ludwigsburg 1786-Weinsberg, Württemberg 1862) scrittore tedesco, medico, considerato il caposcuola dei cosiddetti "poeti svevi" Reiseschatten (1811, Silhouettes di viaggio) Die Seherin von Prevorst (1829, Veggente di Prevorst; la famosa Friederike Hauffe). – Manno, Giuseppe (Alghero, Sassari 17 marzo 1786 – Torino, 25 gennaio 1868) magistrato, politico e storico italiano. – Napier, sir Charles (1786 - ) militare inglese; [Il maggiore dei figli del capitano della marina reale Charles Napier di Murchiston-Hall.] 1799-1805, entrato nella marina come volontario di prima classe, serve a bordo del Martin, del Renown e del Greyhound; 1805, novembre, è nominato luogotenente; 1807, marzo comandante in capo del brick di Polstack; 1808, agosto, passa sul Recruit, brick di diciotto cannoni, col quale mette in fuga la corvetta francese la Diligente armata di 22 pezzi; rimane gravemente ferito; 1809, inviato nella Martinica, contribuisce alla sua sottomissione dopo aver catturato il vascello francese Hautpoul di 74 cannoni e piantato lo stendardo inglese sul forte Odoardo; 1813, comanda la Furieuse quando prende possesso dell'isola di Ponza; i suoi servigi prestati nella spedizione contro Alessandria sotto il capitano Mordon, lo portano al comando dell'Eurialo e in seguito della Galatea; 1815-29, non presta servizio attivo; 1833, guerra del Portogallo, succede all'ammiraglio Sertorius nel comando della flotta di Don Pedro, riportando una vittoria sulla flotta di Don Miguel che gli vale il titolo di Conte del Capo S. Vincenzo; 1839, prende il comando del Powerfull, 84 cannoni, e diviene secondo comandante dell'ammiraglio sir Robert Stopford nelle forze impiegate nelle coste della Siria; 1840, 10 settembre, sbarca a Dijournie e assalta Sidon facendo quasi tremila prigionieri; 9 ottobre, rompe l'armata egiziana di Ibrahim Pascià contribuendo non poco alla sottomissione di Beirut come pure dell'armata di Soliman Pascià; prende parte all'attacco di San Giovanni d'Acri; sbarcato ad Alessandria conclude una convenzione con Mehemet Ali; il parlamento inglese gli invia la croce dell'ordine del Bagno; la Russia gli invia la croce di S. Giorgio e la Prussia lo nomina cavaliere di seconda classe dell'aquila rossa; 1841, novembre, ritornato dall'Oriente è nominato aiutante di campo navale della regina; viene eletto rappresentante del parlamento di uno dei più importanti e popolosi distretti di Londra: la parrocchia di Marylebone; 1846, contrammiraglio; 1853, vice ammiraglio; 1854-56, guerra di Crimea. – Orlov, Aleksej Fëdorovic (Mosca 1786-Pietroburgo 1861) politico russo; [Nipote di Grigorij Grigor'evic (1734-1783) il favorito di Caterina II.] 1805, partecipa alle campagne contro Napoleone 1825, ha una parte di primo piano nella repressione del moto decabrista; 1829, divenuto intimo collaboratore di Nicola I, partecipa alle trattative di pace di Adrianopoli 1833, partecipa alla firma del trattato di Unkiar-Skelessi 1844, dirige la terza sezione della cancelleria imperiale (controllando così la polizia) 1853-56, tenta inutilmente di ottenere l'intervento dell'Austria a fianco della Russia nella guerra di Crimea 1856, rappresenta il suo Paese al congresso di Parigi dove, per evitare che venga sollevata la questione polacca, deve promettere a Napoleone III delle riforme in Polonia; è nominato presidente del consiglio di stato 1861, è contrario all'emancipazione dei servi. – Piontkowski, Carlo Federico (1786-1849?) militare di origine polacca; 1814, dopo aver asserito di aver preso parte a molte battaglie servendo nell'esercito del re di Sassonia, va all'isola d'Elba dove, ammesso al seguito di N. Bonaparte, lo accompagna poi a Parigi ricevendo per ricompensa il grado di luogotenente; 1815, quando l'ex imperatore va a Sant'Elena sembra che egli vi sia mandato dal governo inglese come spia, ma in seguito è richiamato in Europa, anche per desiderio dello stesso illustre prigioniero. – Potter, Louis de (Bruges 1786-1859) politico belga, di nobile famiglia; 1811-23, vive a lungo in Italia per i suoi studi in gioventù di storia della chiesa; Considerazione sulla storia dei principali concili (1816) Lo spirito dei principali concili (1816) Lo spirito della chiesa o considerazioni sulla storia dei concili e dei papi (1821) Vita di Scipione de' Ricci, vescovo di Pistoia e di Prato (1825) 1823, tornato nei Paesi Bassi, appoggia la causa di Guglielmo I, apprezzandone la politica anticlericale; Lettera di Demofilo (1828) 1828, si mette a favorire, in funzione antiolandese, l'alleanza tra i liberali e i cattolici belgi subendo per questo una condanna e poi l'esilio; 1830, settembre, allo scoppio della rivoluzione belga ritorna trionfalmente a Bruxelles ed entra a far parte del governo provvisorio; 4 ottobre, è proclamata l'indipendenza del Belgio; 10 novembre, deluso della struttura data al nuovo stato (una costituzione monarchica a sistema elettorale censitario al posto dell'auspicata repubblica federativa, poggiante su profonde riforme sociali) si ritira in volontario esilio a Parigi; 1839, dopo essere rientrato in Belgio ed essersi occupato di politica tenta ancora di appoggiare un ritorno all'unione tra Belgio e Olanda. – Seguin, Marc (Annonay, Ardèche 1786-1875) ingegnere francese, formatosi sotto la guida dello zio J.M. Montgolfier 1821, introduce ad Annonay la fabbricazione del panno e dei feltri usati nell'industria della carta; si dedica poi allo studio dei ponti sospesi con cavi metallici che già cominciano ad essere realizzati negli Stati Uniti e in Gran Bretagna; 1825 a Tournon, sul Rodano, viene inaugurato un ponte di questo genere su progetto della società Seguin; nel tentativo di migliorare il modello americano di battello a vapore, si occupa della realizzazione di una caldaia a tubi, poi applicata alle locomotive da G. Stephenson 1824-33, sostituendo l'uso della ghisa con quello del ferro, ha un ruolo importante nella costruzione della ferrovia francese Lione-Saint-Etienne. – Vianney, Giovanni Battista Maria o santo curato d'Ars (Dardilly, Lione 1786-Ars-sur-Formans, Ain 1859) ecclesiastico francese, santo, devoto alla Santissima Trinità e al culto dell'eucarestia; 1818, viene inviato come parroco ad Ars, dove riesce a vincere l'ostilità della popolazione e i penitenti vengono da lui anche da lontano; Discorsi (postumi). Nel 1959, in occasione del centenario della sua morte, Giovanni XXIII emana l'enciclica Sacerdotii nostri primordia, per riproporre l'attualità dell'azione pastorale del curato. |
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