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Scisma d'Occidente
(o grande scisma)
(1378-1417)

1415
Aprile
6
, viene votato al concilio il decreto Haec sancta che rappresenta la formulazione solenne ed ortodossa del «conciliarismo»:
termine indicante la dottrina teologica che sostiene la superiorità del concilio ecumenico sul papa in rapporto a momenti e problemi eccezionali della chiesa. Più che una corrente teologica o partito religioso, indica piuttosto una convergenza a livello dottrinale e operativo.
La sua origine è prevalentemente storica.
La sua fine avviene in seguito al concilio di Basilea, quando nel 1439 i conciliaristi più radicali decidono di eleggere l'antipapa Felice V.

Papa avignonese Benedetto XIII
(1394-1417)
1415, rifiuta di abdicare;

Antipapa pisano
Giovanni XXIII

(1410-15)
1415, fugge dal concilio, cercando di invalidare l'assemblea, ma il 29 maggio viene deposto e imprigionato.
Lo storico Gibbon riassumerà in poche righe sarcastiche i motivi per cui è costretto a dimettersi da un nuovo conclave: «Nella sentenza sono scartate le colpe più scandalose: il vicario di Cristo viene accusato "solo" di delitti, pirateria, stupro, sodomia e incesto».
Riconosciuto come legittimo papa Martino V, egli fa atto di sottomissione e viene nominato cardinale vescovo di Tuscolo, ma muore poco dopo a Firenze dove Cosimo de' Medici gli fa erigere, nel Battistero, un monumento funebre, opera di Michelangelo e di Donatello.

Gregorio XII
(1406-15)
1415, già deposto, viene avvicinato da un cardinale con questa "onorevole proposta": «Se voi rinuncerete al trono, vi sarà perdonato il gesto sacrilego della vendita degli stati vaticani al re Ladislao di Napoli per la somma di 25.000 fiorini; in compenso sarete nominato primo ministro di Sua Santità, e non vi si chiederà la restituzione della somma»;
egli chiede un giorno e una notte per riflettere; ma dopo una sola ora risponde: «Accetto, per il bene della Chiesa».
rinuncia così "spontaneamente" al pontificato ed in cambio viene riconosciuto cardinale e nominato legato nella marca di Ancona.

 

ANNO 1415








1415
ducato d'Austria
Alberto V d'Asburgo [l'Illustre]
Albero genealogico
(Vienna 1397 - Neszmély, Ungheria 1439)
figlio di Alberto IV [il Paziente] e di Johanna di Baviera;
1404-39, duca d'Austria;




1423-39, margravio di Moravia;
1437-39, re di Boemia (Albrecht);
1437-39, re d'Ungheria (Albert);
1438-39, re di Germania (Albrecht II);

1415
alleato dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, combatte al suo fianco contro gli hussiti;


1415
REGNO d'UNGHERIA
Sigismondo di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1368 - Znojmo, Moravia 1437)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Elisabetta di Pomerania;
1387-1437, re d'Ungheria;
1410-33, re di Germania e dei romani;




1419-37, re di Boemia;
1433-37, imperatore del Sacro Romano Impero;


1415
la condanna al rogo di J. Hus decretata dal concilio, nonostante il suo salvacondotto, pone una pesante ipoteca sul suo futuro di re di Boemia;
cede la marca di Brandeburgo a Federico I di Hohenzollern;

1415
REGNO di BOEMIA
Venceslao IV di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1361 - Praga 1419)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Anna di Schweidnitz-Jauer;
1376-1400, re di Germania;
1378-1419, re di Boemia;
nel 1410 deve riconoscere al fratello Sigismondo la dignità imperiale;


1415
il suo debole governo in Boemia favorisce lo sviluppo del movimento hussita, di cui egli ha in parte appoggiato il principale aspirante J. Hus.
Quest'ultimo, spogliato delle sue insegne, espulso dalla Chiesa e consegnato al potere secolare, viene arso vivo.
Le sue ceneri sono gettate nel Reno perché i sui compatrioti non possano raccoglierle per trarne elementi per esaltare il proprio particolarismo.
[Non è stato però condannato né dal papa, né da un tribunale papale, ma dal Concilio della riforma su ispirazione di J. Gerson e Pierre de Ailly, i quali pure si sono scagliati contro il pontefice e le gerarchie ecclesiastiche.
Pierre Lafue, Storia della Germania, Cappelli 1958.]
Dopo aver proclamato che J. Hus non era un eretico, gli Stati di Boemia e di Moravia si preparano alla resistenza.

L'anno seguente anche Girolamo da Praga o Hieronimus farà la stessa fine.

Hussiti

1415, alla morte di J. Hus (1369-1415) le istanze che fin dal sec. XIV hanno trovato espressione in vari predicatori boemi di riforma, e in particolare la richiesta del calice, cioè il diritto-dovere dei laici alla comunione sotto le due specie, sono fatte proprie dall'università di Praga, dalla nobiltà e dal popolo ceco, e dal successore di J. Hus nella cappella di Betlemme, Giacomo di Stríbro;
costui fa del calice il simbolo dell'hussitismo e diviene uno dei principali capi del movimento hussita che acquista la consistenza di una chiesa autonoma;
«segue 1419»



1415
Friedrich I di Hohenzollern
Albero genealogico

(Norimberga 1372 - Kadolzburg, Franconia 1440)
figlio di Friedrich V di Hohenzollern, burgravio di Norimberga e principe dell'impero, e di Elizabeth von Meissen;
[ha notevoli domini personali ereditati sia dal padre sia dal fratello Giovanni.]
1398-1427, burgravio di Norimberga; (Friedrich VI)
1411, divenuto plenipotenziario del re d'Ungheria Sigismondo, quando questi è stato eletto re di Germania, egli viene nominato governatore generale della marca di iBrandeburgo e si adopera con successo al ristabilimento di una prospera situazione economica; partecipa al concilio di Costanza e organizza il conclave dal quale uscirà eletto Martino V;
1415-40, elettore di Brandeburgo [];

1415



1415
ducato di Baviera
Ludwig VII di Wittelsbach [il Barbuto]
Albero genealogico

(1365/1368-69 - Burghausen 1.5.1447)
figlio di Stefan III e di Taddea Visconti;
1413-43, duca di Baviera-Ingolstadt;







1415
IMPERO BIZANTINO
Manuele II Paleologo
Albero genealogico

(n. 1350 ca - m. 1425)
figlio di Giovanni V;
1373-1390, coimperatore;
1391-1425, imperatore;
1399-1402, è in Europa in cerca di aiuto;


1415
dal 1403 seguono anni di pace;

1415
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Manuele III

(? - ?)
figlio di ;
1390 - 1416/17, imperatore di Trebisonda - autokrátor dei romani;


Bailo veneziano
Matteo Quirini
(1415-1417)
1415
1415-18, il conflitto tra Genova e l'impero trapesuntino interrompe quasi completamente i rapporti commerciali regolari tra la Repubblica di Venezia e il Ponto.

1415
IMPERO OTTOMANO
Mehmet I [Kirisçi - il Tenace]
 

(1382 - 1421)
figlio di Beyazid I;
1413-21, sultano;

1415
-


segue



1415
RUSSIA
Basilio I
Albero genealogico
(n. 1371 - m. 1425)
figlio di Demetrio Donskoj;
1389-1425, gran principe di Mosca;
nel 1408, dopo aver acquistato nuove terre e annesso Nizni-Novgorod, a ovest ha sostenuto guerre contro la Lituania ottenendo con un trattato diversi territori;

 
-
1415
-


segue



1415
REGNO di FRANCIA
Carlo VI [il Folle]
Albero genealogico
(Parigi 1368 - 1422)
figlio di Carlo V [il Saggio] e di Giovanna di Borbone;
1380-1422, re di Francia;


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1415
nel 1407 è scoppiata la guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni;
sconfitta francese nella battaglia di Azincourt; 

1415
ducato d’Angiò
Luigi II d'Angiò
Albero genealogico

(Tolosa 1377 - Angers 1417)
figlio di Luigi I d'Angiò e di Marie de Châtillon-Blois;
1384-1417, conte del Maine e di Provenza;
1384-1417, duca d’Angiò;
re di Napoli, di Sicilia e di Gerusalemme; [titolare]
nel 1400, cacciato da Napoli da Ladislav I [il Vittorioso], è costretto a riparare in Francia;
nel 1410 viene sconfitto per mare alla Meloria da Ladislav I [il Vittorioso];
nel 1411 sconfigge Ladislao nella battaglia di Roccasecca ma, non sapendo avvantaggiarsene, finisce col ritirarsi definitivamente in Francia;


1415
-

a

1415
ducato di Borgogna
Giovanni [Senza paura]
Albero genealogico
(Digione 1371 - Montereau-faut-Yonne 1419)
primogenito di Filippo II [l'Ardito] e di Margherita di Fiandra;
1396, partecipa alla spedizione contro Bayezid (sconfitta di Nicopoli) guadagnandosi l'appellativo che lo distingue;
1404-19, duca di Borgogna;
1405-19, conte di Fiandra;






 
-
1415
nel 1407 è scoppiata la guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni;
dopo il disastro di Azincourt, non più appoggiato dalla borghesia parigina (presso la quale ha perso popolarità per l'aiuto dato ai cabochiens), si ritira ancora in Borgogna;


1415
contea di Savoia
Amedeo VIII [il Pacifico]
Albero genealogico
(Chambéry 1383 - Ginevra 1451)
figlio di Amedeo VII e di Bona di Berry;
1391-1416, conte di Savoia;
si deve a lui la pace di Bicêtre;
nel 1410 Margherita di Joinville gli cede le ragioni che le competono in quanto vedova del conte di Ginevra Oddo di Thoire e di Villars;
nel 1411 viene investito dall'imperatore Sigismondo dei suoi stati, è nominato anche vicario imperiale per la Lombardia e conte palatino;
si deve a lui il trattato di Bruges;





1416-1434, duca di Savoia;

 
-
1415
-




1415
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico V
Albero genealogico

(Monmouth 1387 - Vincennes 1422)
figlio di Enrico IV di Lancaster e di Maria Bohun;
1403, comanda le forze inglesi impegnate contro il Galles in rivolta;
1410, come presidente del consiglio privato, conduce una vivace opposizione alla politica del padre e del suo canceliere l'arcivescovo Th. Arundel;
1411, viene allontanato dalla carica;
1413-22, re d'Inghilterra;
succeduto al padre;

1415
sventa sul nascere un complotto in favore di Edmund Mortimer (erede presuntivo di Riccardo II, il sovrano spodestato da suo padre sedici anni prima).
Ottobre
vittoria nella battaglia di Azincourt;
la corona inglese, come primo risultato in campo economico, recupera l'affidabilità perduta con Edoardo III (crack finanziario di proporzioni europee, provocato dal mancato pagamento degli interessi sulle ingenti somme che aveva preso a prestito dai banchieri fiorentini); gli operatori finanziari infatti abbandonano ora ogni riserva nei confronti di un sovrano padrone di Francia e di Inghilterra;
inoltre l'alleanza tra il re d'Inghilterra e il duca di Borgogna Giovanni Senza Paura diventa più stretta e poiché a sua volta il duca di Borgogna ha buoni legami con la Repubblica di Venezia e punta a fare del porto di Bruges la cerniera tra i traffici mediterranei e quelli nordici, Enrico V può giovarsi appieno dell'aumento dei traffici nel Mare del Nord e attraverso la Manica.


a

1415
REGNO di SCOZIA
Giacomo I
Albero genealogico

(Dunfermline 1394 - Perth 1437)
figlio di Roberto III Stuart;
1406-37, re di Scozia;
1406-1424, è in ostaggio dei sovrani inglesi mentre reggente è il duca d'Albany;

1415
-


a

1415
REGNI di DANIMARCA, di NORVEGIA
e di SVEZIA
Erik III
(n. 1382 - Rügenwalde 1459)
(Erik) figlio di Vratislav VII duca di Pomerania e di Ingeborge discendente dai re danesi;
1389-1439, re di Norvegia;
1396-1439, re di Danimarca (Erik VIII);
1396-1439, re di Svezia (Erik XIII);
[sovrano effettivo solo dal 1412, dopo la morte della zia Margherita.]



1415
-
NORVEGIA
1415
-
ISLANDA
1415
-
SVEZIA
1415
-



1415
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni I [il Grande]
Albero genealogico

(Lisbona 1357 - 1433)
figlio naturale di Pietro I;
1385-1433, re di Portogallo;
nel 1411 fa pace stabile con i castigliani;



1415
è conquistata Ceuta e si progetta una spedizione, mai realizzata, nel regno di Fez; egli favorisce inoltre le esplorazioni delle coste africane (organizzate dal figlio Enrico [il Navigatore)]), amplia le franchigie municipali a danno dei superstiti privilegi feudali della nobiltà e del clero;
a

1415
REGNO di ARAGONA
Ferdinando I [il Giusto]
Albero genealogico

(Medina del Campo 27 nov 1380 - Igualada 2 apr 1416)
figlio di Giovanni I di Castiglia e di Eleonora d'Aragona;
1406, reggente del regno di Castiglia per conto del nipote Giovanni II;
1410, sconfigge gli arabi ad Antequera; muore lo zio materno Martino II;
1412-16, re d'Aragona e di Sicilia;
salito al trono in seguito al compromesso di Caspé, dopo un biennio di interregno [vedi Sicilia];
1415
il sovrano per soddisfare la richiesta dei baroni che auspicano un reame indipendente e non alienarsi la Catalogna che tiene all'unità dei due regni, ripiega su una soluzione di compromesso inviando il secondogenito Giovanni col titolo di viceré ed esonerando Bianca di Navarra dal Vicariato. Ha quindi origine l'istituo del Vicerè.


1415
-

a

1415
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
JUAN II
Albero genealogico

(Toro 6 mar 1405 - Valladolid 20 lug 1454)
figlio di Enrico III [il Malaticcio] e di Catherine di Lancaster;
1406-1454, re di Castiglia e di Léon;
[sotto la reggenza dello zio e della madre.]


1415
-
a




1415
PIEMONTE
Lodovico di Savoia-Acaia
Albero genealogico
(1364 - 1418)
figlio di Giacomo e di Margherita di Beaujeu;
principe di Acaia (titolare)
1402-1418, signore di Piemonte;
nel 1403 sposa Bona di Savoia († 1432);
nel 1405 ottiene da Benedetto XIII la bolla di fondazione dell'università di Torino;
nel 1412 ottiene conferma della fondazione dell'università di Torino dall'imperatore Sigismondo;
nel 1413 ottiene la bolla confermativa dell'università di Torino anche da Giovanni XXIII;


 

1415
-



1415
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
Giorgio Adorno
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1413 mar - mar 1415, doge di Genova;
[si titola doge XVII]
1415
Marzo
23
, termina il mandato.


Governo di due Priori
?
(1415 23 mar - 29 mar 1415)
Barnaba Guano
Albero genealogico

(? - ?)
1415
Marzo
29
, viene eletto doge;
1415 mar - lug 1415, doge di Genova;
Luglio
3
, termina il mandato.


Tomaso di Campofregoso
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di Pietro;
1415
Luglio
4
, viene eletto doge;
1415 lug - nov 1421, doge di Genova;


1436 ? - 24 mar 1437,
1437 24 mar - 18 dic 1442;


1415
l'attacco dell'imperatore di Trebisonda al castello genovese, reca danni materiali anche ai cittadini genovesi;




1415
ducato di Milano
Filippo Maria Visconti
Albero genealogico
(Milano 1392 - 1447)
figlio secondogenito di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti;
1402-47, conte di Pavia;
1412-47, duca di Milano;




 
1415
-


1415
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Tommaso Mocenigo
Albero genealogico
(Venezia 1343 – Venezia 4 apr 1423)
figlio di Pietro e di ?;
1414-23, doge di Venezia; [64°]
nel 1414, tra giugno e ottobre, la peste provoca 32.000 morti;

- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1415
-



1415
REGNO di NAPOLI
Giovanna II d'Angiò-Durazzo
Albero genealogico

(n. 1371 - m. 1435)
figlia di Carlo III di Maiorca e di Margherita di Durazzo;
nata in Ungheria, giunge ancora giovinetta a Napoli;
1402, sposa Guglielmo, figlio di Leopoldo II duca d'Austria;
1406, rimasta vedova e senza figli, torna a Napoli;
1414-35, regina di Napoli;
succeduta al fratello Ladislao;
1415
sposa Giacomo II di Borbone, conte di La Marche; priva di forza e di abilità politica, si lascia dominare dal suo favorito Pandolfello Piscopo, detto Alopo, che nomina gran ciambellano del regno;


1415
Ottobre
, Pandolfello Piscopo, detto Alopo, viene impiccato per ordine di Giacomo II;
a

1415
REGNO di SICILIA
Ferdinando I [il Giusto]
Albero genealogico

(Medina del Campo 27 nov 1380 - Igualada 2 apr 1416)
figlio di Giovanni I di Castiglia e di Eleonora d'Aragona;
1412-16, re d'Aragona e di Sicilia;
1415
il sovrano per soddisfare la richiesta dei baroni che auspicano un reame indipendente e non alienarsi la Catalogna che tiene all'unità dei due regni, ripiega su una soluzione di compromesso inviando il secondogenito Giovanni col titolo di viceré ed esonerando Bianca di Navarra dal Vicariato.
Ha quindi origine l'istituo del Vicerè
.



– vedi sopra –

Giovanni II
Albero genealogico
(† 1479)
figlio di Ferdinando I [il Giusto], re di Aragona e di Sicilia, e di Eleonora di Castiglia-Albuquerque [la Ricca Dama];
1415-16, viceré di Sicilia;


1425-79, re di Navarra;
1458-79, re di Aragona;

1415
-

a







Accolti, Benedetto [il Vecchio] (Arezzo 1415 – Firenze, 26 settembre 1464) umanista e storico aretino, lettore di diritto a Firenze;
[Figlio di Michele degli Accolti da Pontenano, che nel 1414 era divenuto lettore di diritto all'Università di Firenze e segretario della Repubblica, e di Margherita di Rosello Roselli.
A Firenze sposa Laura di Carlo Federighi, da cui ha otto figli, tra i quali il futuro card. Pietro e Bernardo, detto l'Unico Aretino, poi duca di Nepi.
Fratello di Francesco. Nonno di Benedetto [il Giovane].]

studia diritto a Firenze e a Bologna, dove si laurea;
1435, insegna diritto civile e canonico a Volterra e, dalla fine dell'anno, nello Studio Fiorentino, dove rimane per tutta la vita;
1441, partecipa al «Certame coronario», un concorso di poesia; 1448, è "savio" e assessore dei Sindaci del rettore del Comune fiorentino;
1458, 17 aprile, succede a Poggio Bracciolini come cancelliere della Repubblica fiorentina, incarico retto fino alla morte.
Dialogus de praestantia virorum sui aevi ex bibliotheca illustrissimi ac eruditissimi viri Antonii Magliabequi (dedicato a Cosimo de' Medici, in difesa dei contemporanei contro gli esaltatori dell'antichità)
De bello a Christianis contra Barbaros gesto pro Christi sepulchro et Judaea recuperandis (Venezia 1532, in 4 libri; storia del prima crociata, opera dedicata a Piero de' Medici)
[Opera tradotta e volgarizzata, sempre a Venezia, nel 1543 (da essa T. Tasso trarrà la trama della sua Gerusalemme liberata).]

Argiropulo, Giovanni (Costantinopoli 1415ca-Roma 1487) umanista ed erudito greco; rifugiatosi in Italia dopo la conquista turca di Costantinopoli, ottiene una cattedra nello Studio di Firenze, dove ebbe allievi C. Landino, M. Ficino, Poliziano, Acciaiuoli e Rinuccini;
1481, si trasferisce a Roma;
Tradusse in latino opere di  Aristotele (tra cui Etica nicomachea e De anima), Platone e Plotino.

Cennini, Bernardo (Firenze 1415-1498 ca) orefice e tipografo italiano;
sua la prima tipografia attiva a Firenze. Ci è nota solo un'opera:
Virgilio (col commento di Servio Onorato, composta in tre parti: 1471/I, 1472/II-III).

Dlugosz, Jan (Brzeznica 1415-Cracovia 1480) scrittore polacco, canonico di Cracovia; dall'Italia riportò in patria alcuni codici con le Deche di Tito Livio e la Divina Commedia;
Annales seu cronicae incliti regni Poloniae (1455-80, in dodici volumi, parzialmente pubblicati nel 1614 col titolo Historia Polonica).

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guerra dei cent'anni
(1337-1453)

«segue da 1414»
1415
battaglia di Azincourt:
i borgognoni, con a capo Giovanni [Senza paura], duca di Borgogna, dopo anni di guerra civile contro la fazione rivale degli armagnacchi, controllano l'area anglofila della Fiandra e, sostenuti anche dalla borghesia parigina, mettono le loro forze a disposizione di Enrico V il quale, sostenuto dai nobili inglesi, avanza al sovrano francese Carlo VI una serie di richieste irricevibili;
Agosto
13
, dopo l'inevitabile interruzione delle trattative, scatta l'invasione inglese;
ma le casse di Enrico V sono vuote, per questo motivo le forze militari sono tanto esigue: solo 250 "uomini d'arme" che combattono a cavallo e con armatura pesante, e circa 8.000 arcieri, oltre agli inservienti e alla gente incaricata di gestire le macchine d'assedio;
diecimila uomini sbarcano al porto di Le Havre e attaccano la vicina fortezza di Harfleur;
Settembre
22
, dopo un mese di lungo assedio, che falcidia le truppe di Enrico V con epidemie di dissenteria, la città di Harfleur cade in mano agli inglesi; gli invasori si dirigono verso Nord-Est, verso Calais, possedimento inglese dal 1347, in attesa di rinforzi; ma si tratta di affrontare una marcia di 250 km e il passaggio della Somme.
Frattanto i francesi, sotto il comando del conestabile Carlo d'Albret, si concentrano a Rouen con una formidabile armata: circa 25.000 uomini, di cui 7.000 cavalieri e 15.000 "uomini d'arme" a cavallo.
Ottobre
24
, la marcia delle truppe inglesi viene interrotta ad Azincourt dal conestabile Charles d'Albret, alla testa di un esercito promosso dai nobili di tutta la Francia. Enrico V dà ordine ai suoi di piantare le tende presso il villaggio di Maisoncelles, circa a metà strada tra Arras e Calais, al margine meridionale di una piana abbastanza adatta ad una battaglia campale, ma stretta verso il centro dalle foreste di Azincourt, a Occidente, e di Tramcourt, a Oriente.
Il grande accampamento francese è situato a meno d'un chilometro a Nord.
25, malgrado la superiorità numerica, i francesi vengono messi in fuga dalla strategia vincente degli avversari.
- Perdite francesi:
1.560 cavalieri, circa 7.000 tra fanti e balestreri (10.000 secondo altre fonti).
- Perdite inglesi:
non più di 400 uomini e tra i loro nobili cade anche il duca di York, zio di Enrico V.
Fine

Carta

«segue da 1398»
1415, 11 marzo, alcuni cartai di Troyes e di Parigi chiedono all'Università d'intervenire perché siano mantenuti i loro privilegi (contro l'apertura di nuovi molini che hanno fatto ribassare i prezzi);
«segue 1418»

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