Papa
Giovanni Paolo II
(1978-2005)
OPEC
(Organization of the Petroleum Exporting Countries)
«segue da 1986»
1987, la sua partecipazione alle esportazioni petrolifere mondiali crolla
dal 90% alla fondazione dell'organizzazione, a circa il 40% con l'aumento
della produzione di fonti non appartenenti ad essa quali:
- Mare del Nord,
- Alska,
- Messico.
Ciò crea una rottura nel fronte dei membri dell'OPEC:
mentre Arabia Saudita e Kuwait sono per una stabilizzazione dei prezzi,
altri paesi più poveri come Nigeria e Algeria sono per un loro rialzo.
Dovendo fare fronte a crescenti deficit nel budget, l'Arabia
Saudita e il Kuwait devono attingere dalle riserve all'estero.
Le ingenti perdite materiali causate dalla Guerra del Golfo significano
che l'Iran e l'Iraq non possono più essere considerate parte delle
nazioni più benestanti del Terzo Mondo.
È tuttavia sottinteso che oltre il 60% di tutte le effettive riserve
di greggio del mondo si trova sul territorio degli stati che si affacciano
sul Golfo Persico, di facile accesso e con produzione a basso costo.
Per questo motivo il relativo declino dell'importanza di tali nazioni
nell'economia mondiale è destinato a essere temporaneo.
«segue 1990»
BP
(British Petroleum)
«segue da
1954»
1987, la società petrolifera inglese (ex
Anglo
Persian Oil Company), viene privatizzata;
«segue 1994»
Rolls-Royce
«segue
da 1971»
1987, la Rolls-Royce Limited viene privatizzata
e quotata alla borsa di Londra;
«segue
1996»
|
Banca d'Italia:
1979-93
- Governatore: Carlo
Azeglio Ciampi
- Direttore generale: Lamberto
Dini.
Consob
(20 gennaio 1984 - 1990)
- Presidente: Franco Piga
(Dc).
[tra aprile-giugno, quando è ministro dell'Industria nel
governo Fanfani VI, viene sostituito dal consigliere vicario Bruno
Pazzi]
|
IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
. Presidente: R.
Prodi (1982 - 1989)
. |
1987
Gennaio
29, comincia finalmente, dopo la proposta
della Commissione d'inchiesta elaborata dal Partito radicale
nell'ormai lontano 1984, la sua discussione alla Camera, in aula
a Montecitorio;
le proposte soppressive, presentate dal capogruppo democristiano
Mino Martinazzoli vengono bocciate;
l'art. 1 che istituisce la Commissione
d'inchiesta risulta così approvato;
gli altri articoli vengono invece tutti respinti ma nella votazione
finale (a scrutinio segreto, e quindi secondo coscienza) i sostenitori
dell'inchiesta hanno la meglio, anche se per un soffio: 258
voti a favore contro 256 contrari.
Febbraio
2, la «Gazzetta Ufficiale» pubblica il
testo istitutivo della Commissione d'Inchiesta;
Marzo
12, il testo istitutivo
della Commissione d'inchiesta viene presentato in aula a Montecitorio;
Aprile
17, (VI "governo
Fanfani 17 apr-28 lug);
Giugno
14, nuove elezioni. X Legislatura.
Luglio
vengono ripresentate a Montecitorio le quattro proposte d'inchiesta
parlamentare sui fondi neri;
Dicembre
3, vicenda giudiziaria: i giornali annunciano
che quindici degli imputati sono stati prosciolti e cinque
rinviati a giudizio:
- Giuseppe
Petrilli (presidente dell'IRI
dall'ottobre 1960 al febbraio 1979, e poi senatore fino al giugno
1987): rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali
relative ai bilanci Italscai e Italstrade
e per falso in atto pubblico per i bilanci IRI
degli anni 1976, 1977 e 1978;
- Fausto
Calabria (a lungo direttore centrale dell'IRI
e presidente di Mediobanca):
rinviato a giudizio per appropriazione indebita (otto differenti
ipotesi);
- Alberto Boyer (per tre anni
direttore generale dell'IRI):
rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali
e falso in atto pubblico;
- Sergio De Amicis
(ex amm.re delegato di Italstat e
poi presidente dell'Italscai e dell'Italstrade):
rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali;
- Pierluigi Orlandi (figlio
di un dirigente dell'IRI):
rinviato a giudizio per ?.
[E.
Bernabei (amm.re delegato dell'Italstat),
su cinque reati contestatigli:
. per quattro (truffa in danno dello Stato, falso in atto
pubblico, falso in bilancio di esercizio e consolidato di Italstat,
falso in bilancio e comunicazioni sociali delle società
Italstrade e Italscai)
è prosciolto con formula piena;
. per uno (appropriazione indebita per distrazione, 30
Mdi di lire) beneficia della sopraggiunta amnistia del
dicembre 1986. (Tuttavia, poiché la Procura della Corte
dei Conti ha invitato l'IRI
ad agire in via civile nei suoi confronti per recuperare i 30
Mdi di lire, diventa indispensabile che l'accusa venga cancellata
del tutto e non soltanto amnistiata).
[Di questi soldi (interrogatori 28.2 e 1° marzo 1985) 1,5
Mdi lire in Cct, E.
Bernabei li aveva consegnati nella primavera
del 1984 al direttore del «Tempo» Gianni
Letta (in seguito alle difficoltà finanziarie, in
cui versava il quotidiano evidenziate da Pesenti),
dietro promessa di appoggio della politica economica dell'Italstat;
nulla sa dell'effettiva utilizzazione.]
12, si torna a discutere della questione, stavolta
alla Commissione Attività produttive, commercio e turismo
presieduta dal deputato napoletano Michele
Viscardi (Dc);
|
Fonti: Giampaolo Pansa,
Il Malloppo, Rizzoli 1989. |
Banche
|
1987
Mediobanca
. Presidente:
. Antonio Monti (1985 - 1987)
. A. Maccanico
(1987 - 1988)
. Amministratore delegato e Direttore generale:
Silvio Salteri (1982 - ?)
1987
Gennaio
13, R.
Prodi, presidente dell'IRI,
chiede a Franco Cingano le dimissioni
da amm.re delegato della Comit;
[Sarà sostituito da Sergio Siglienti
che ha una posizione più vicina a quella di R.
Prodi. Per questo motivo la testa di Sergio
Siglienti, divenuto nel frattempo presidente della Comit,
sarà la prima a cadere nel 1994 nella prima Assemblea della
Banca Commerciale privatizzata.]
Nel frattempo E.
Cuccia, membro del CdA, avanza un'altra idea: propone
il nome di A.
Maccanico per la presidenza di Mediobanca.
Ha l'appoggio del presidente della Repubblica, F.
Cossiga (Dc), e il consenso delle principali forze
politiche.
L'IRI
probabilmente capisce che si tratta di un pounto di forza a favore
della privatizzaione di Mediobanca,
ma non ha più la forza di opporsi.
[L'ingresso di A.
Maccanico nella partita sarà fondamentale nella
parte conclusiva di questa vicenda in quanto riesce a smussare
gli angoli dell'opposizione politica al progetto: ha un rapporto
con C.
De Mita altrettanto solido, forse addirittura migliore,
di quello di R.
Prodi, ha rapporti eccellenti sia con il Psi
che con il Pci.
R. Prodi
rimane di fatto isolato nelle posizioni più rigide e alla
fine dovrà cedere.]
Febbraio
E. Cuccia
prospetta ad A.
Maccanico, affinché se ne faccia interprete,
una nuova ipotesi che vede le Bin scendere al 35% e i soci
privati salire al 12-15%.
Nel frattempo A.
Maccanico ha cominciato a lavorare.
Nel corso dell'anno egli riesce anche a migliorare, almeno formalmente,
i rapporti fra E.
Cuccia e R.
Prodi (scambio di lettere tra luglio e agosto).
Ormai le condizioni politiche per la privatizzazione
di Mediobanca
sono ormai tutte presenti.
Ottobre
le Bin scendono al di sotto del 50% del possesso azionario, si
forma un sindacato di blocco paritetico fra le Bin e i soggetti
privati divisi a loro volta in due sottogruppi: le aziende bancarie
e le imprese industriali.
I punti fondamentali del nuovo patto prevedono che le nomine di
vertice dell'Istituto debbano essere concordate fra gli azionisti
che fanno parte del sindacato.
La battaglia è conclusa.
«segue 1988»
Gruppo
Sanpaolo
«segue
da 1986»
Presidente:
.
Gianni Zandano, (1983-98)
Direttore generale:
. Zefferino Franco, (1985-91).
1987, acquisisce la maggioranza della Melita
Bank International di Malta;
l'accordo
con la parigina Banque Indosuez si
traduce sia nell'acquisizione della Banque
Vernes et Commerciale de Paris e dell'1,1% del capitale della
Compagnie Financière de Suez,
sia in una serie di collaborazioni per l'operatività nei
mercati specializzati nonché su quello dell'Ecu, dove l'istituto
torinese è già il principale operatore italiano;
ufficilaizza l'intenzione di aprire ai privati la partecipazione
al capitale della banca, che naturalmente deve comportare un cambiamento
dello statuto;
Luglio, il vertice della banca
di piazza San Carlo annuncia le modifiche "rivoluzionarie"
dello statuto e la volontà dell'emissione di quote simili
a quelle delle azioni ordinarie di una società per azioni
entro la fine dell'anno, però con la precisazione che non
viene messa in discussione la permanenza dell'Istituto nella sfera
pubblica; al Consiglio di Amministrazione viene data la possibilità
di fare tre cooptazioni «tra personalità estere di
acclarata capacità in campo economico-finanziario»;
«segue 1988»
Nuovo
Banco Ambrosiano
«segue
da 1986»
- Presidente:
Giovanni
Bazoli,
- Direttore generale: Pierdomenico Gallo.
«segue 1988»
Cassa
di Risparmio di Padova e Rovigo
«segue
da 1971»
1987, la Cassa apre a Treviso la sua prima sede fuori
dalle due province storiche, portando a 104 il totale delle sue
dipendenze operative (sportelli);
«segue 1994»
Banca Popolare
di Vicenza
- Presidente: avv. Giuseppe
Nardini, (1985-95)
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Collegio Sindacale:
. ?,
. ?,
. ?,
Direttore generale: Carlo
Pavesi (1983-87)
Luglio
11, viene approvata in un'importante e storica assemblea
straordinaria la fusione per incorporazione della Banca
Popolare di Thiene e il cambio, dopo 121 anni, di denominazione
sociale in Banca Popolare Vicentina.
Cassa
di Risparmi e Depositi di Prato
«segue da 1986»
- Presidente: Silvano
Bambagioni, (59enne) (1971-87)
- Direttore generale: Arturo Prospero,
(1978-87)
("Banchiere dell'anno" 1983, dal «Mondo»);
La cassa occupa ca 870 dipendenti e il suo presidente si occupa
anche della "Venerabile Arciconfraternita della Misericordia"
e scrive su «Progress», bimestrale di Costume,
Cultura, Economia e Finanza pubblicato dalla cassa sin
da novembre 1975;
collaboratori illustri alla rivista: Antonino
Zichichi ("L'uomo e la scienza") e, dal 1983,
G.
Andreotti ("Finestrina sul mondo");
Febbraio
alla scadenza del mandato il presidente Silvano
Bambagioni esce di scena lasciando il posto
a Mauro Giovannelli (Dc), avvocato
pratese (più vicino a C.
De Mita che a G.
Andreotti); Arturo
Prospero viene sostituito da Vittorio
Postiglione, già vicedirettore generale della Bnl;
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo,
Rizzoli 1989.
«segue 1988»
Carimmo
(Cassa di Risparmio molisana-Monte Orsini)
«segue da 1986»
-Presidente:Nicola
Eny Di Lisa, di Roccavivara (Campobasso), dal 1975;
Marzo
gli ispettori della Banca d'Italia
espongono al governatore la situazione dell'istituto molisano:
i crediti in sofferenza ammontano a oltre 500 Mdi di lire
(quasi pari agli impieghi, 620 Mdi, e a fronte di un patrimonio
che non supera al momento i 35 Mdi di lire); la Carimmo
è alla bancarotta.
Secondo la Guardia di Finanza:
- 100 Mdi sono andati al costruttore romano,
- 20 Mdi sono andati all'imprenditore di Caserta (che già
aveva avuto storie analoghe con il Banco di
Napoli);
Settembre
4, il Cicr (Comitato per il credito e il risparmio),
presieduto dal ministro del Tesoro Giuliano
Amato, decide di porre fine all'attività della Carimmo,
mettendola in liquidazione coatta amministrativa;
5, gli sportelli e l'attività
creditizia della banca passano alla Cassa
di Risparmio di Roma per 130 Mdi di lire;
[Mentre Pellegrino Capaldo,
presidente della Cassa di Risparmio di Roma,
dichiara che la voragine di Campobasso tocca i 700 Mdi di lire,
Nicola Eny Di Lisa dichiara di essere
stato tradito e che la Carimmo si sarebbe
potuta salvare].
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo,
Rizzoli 1989.
Carical
(Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania)
«segue da 1986»
1987
- Presidente: Francesco
Sapio (Dc, Dario Antoniozzi);
- Vice presidente: Luigi
[Gino] Bloise
(Psi);
- Direttore generale: Alvaro Iannuzzi
(Dc, Riccardo Misasi);
Del comitato di gestione fanno parte:
- Antonio Gentile (Psi, craxiano),
- Francesco Samengo (Dc, legato al
deputato Carmelo Pujia),
- Mario Mancini (Dc, della Lucania).
Da settembre 1985 è in corso un'indagine disposta dall'alto
commissario antimafia, il prefetto Riccardo
Boccia, diretta ad accertare quanti e quali finanziamenti
siano stati approvati dalla Carical
con particolare riferimento a quelli riguardanti sei
personaggi in odore di mafia della provincia di Reggio Calabria;
Gennaio
un'ispezione straordinaria della Banca d'Italia
accerta che la cassa è sull'orlo del collasso; dei 3000
Mdi di lire utilizzati per investimenti, ben 632 Mdi sono in sofferenza,
oltre a ventimila casi di fidi scoperti.
Occorre il commissariamento.
Ad opporsi sono, oltre al presidente, il ministro del Tesoro Giovanni
Goria (Dc) il quale ritiene l'operazione troppo traumatica,
e Riccardo Misasi (Dc) il quale preme
affinché la banca venga salvata dalla potentissima Cariplo
(Cassa di Risparmio delle Province Lombarde), guidata da Roberto
Mazzotta (Dc), e dal Monte dei Paschi
di Siena.
Marzo
19, il presidente Francesco Sapio,
dopo un ultimo colloquio con il ministro del Tesoro Giovanni
Goria, si dimette;
20, il Comitato per il credito
e il risparmio, convocato d'urgenza dal ministro del Tesoro Giovanni
Goria, commissaria la Carical;
salta così tutto il vertice della Cassa, ma non il direttore
generale Alvaro Iannuzzi;
da più parti si comincia quindi a parlare della "banda
dei quattro" (Francesco Del Monte,
Francesco Sapio, Antonio
Gentile e Francesco Samengo)
che ha tessuto per anni le fila di qualunque rapporto interno
ed esterno all'istituto;
[il vecchio capo socialista calabrese Giacomo
Mancini, in perenne conflitto con i vertici romani
del suo partito, afferma che tra i "quattro" per anni
c'è stato un braccio di ferro e la Carical
è influente in Calabria più della Fiat
a Torino; anche Salvatore Frasca
(Psi), senatore del collegio di Rossano Calabro e sottosegretario
alla Giustizia, dichiara di aver scritto un opuscolo che contiene
le denunce fatte alla Commissione Antimafia nel dicembre 1985
e gennaio 1986, anche in polemica con il governatore della Banca
d'ItaliaCarlo Azeglio Ciampi
e il ministro del Tesoro Giovanni Goria
che non hanno voluto ascoltarlo, e dove ha indicato un paio di
nomi di capimafia trattati dalla Carical
come clienti privilegiati.]
21, il governatore della Banca
d'ItaliaCarlo Azeglio Ciampi
insedia i tre commissari alla Carical
incaricati di far chiarezza nei conti:
- prof. Sabino Cassese (docente di
diritto amministrativo a Roma),
- Rosario Filosto (già direttore
centrale del Banco di Sicilia),
- Domenico Viggiani (già dirigente
del Banco
di Napoli);
22/23, il sostituto procuratore
della Repubblica di Locri, Enzo Arcadi,
firma 11 ordini di cattura per peculato aggravato:
- Francesco Del Monte (ex presidente,
19?- set 1985)
- Francesco Sapio (presidente, set
1985-87);
- Luigi [Gino]
Bloise (vice presidente);
- Alvaro Iannuzzi (direttore generale);
- Vincenzo Serafino (condirettore
generale);
- Raffaele Jacoe (vicedirettore generale)
- Antonio Gentile (comitato di gestione);
- Francesco Samengo (comitato di
gestione);
- Mario Mancini (comitato di gestione);
- Paolino Surace (ex direttore dell'agenzia
di Roccella Jonica)
- Ilario Di Masi (titolare della
Jonicagrumi);
24, l'on. C.
De Mita, segretario nazionale della Dc,
commissaria la segreteria provinciale di Reggio Calabria;
Aprile
2, tutti e 11 gli arrestati vengono scarcerati rimanendo
tuttavia sempre imputati;
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo,
Rizzoli 1989.
|
Banco Ambrosiano
|
«segue
da 1982»
1987
Febbraio
20, il giudice istruttore di Milano Antonio
Pizza ordina l'arresto e l'incarcerazione di:
. P.
Marcinkus
(peraltro nominato propresidente della Pontificia Commissione per
lo Stato della Città del Vaticano),
. Luigi Mennini,
. Pellegrino De Strobel,
le tre più alte cariche dello
IOR
,
ancora mantenute al loro posto da Giovanni
Paolo II.
Grazie alle pressioni esercitate dal papa, la Corte di Cassazione
annulla l'ordine di arresto, mentre ai banchieri del Vaticano viene
riconosciuta l'immunità in Italia in quanto "dirigenti
di una banca estera".
[vedi 1998
]
Fonti:
- Eric Frattini, L'Entità,
2008.
|
Testate |
Persone
di riferimento |
Gruppi
di riferimento |
Titolo |
«Il
Messaggero» |
Raul
Gardini |
Ferruzzi |
proprietà |
«Italia Oggi» |
Raul
Gardini |
Ferruzzi |
proprietà |
«La Stampa» |
G.
Agnelli e C. Romiti |
Rizzoli |
controllo |
«Corriere della
Sera» |
G.
Agnelli e C. Romiti |
Rizzoli |
controllo |
«Il Mondo» |
G.
Agnelli e C. Romiti |
Rizzoli |
controllo |
«Il Giornale» |
Silvio
Berlusconi |
Fininvest |
proprietà |
«Il Giorno» |
Franco
Reviglio |
ENI |
controllo |
«la Repubblica» |
Carlo
De Benedetti |
Espresso |
controllo |
«Espresso» |
Carlo
De Benedetti |
Espresso |
controllo |
«Panorama» |
Carlo
De Benedetti |
Espresso |
controllo |
«RAI1»- Tele DC |
Pres.:
Enrico Manca (Psi)
Dir.Gen.: Biagio Agnes (Dc, scelto
dall'IRI)
(L'IRI non ha alcun rappresentante
nel consiglio di amm.ne, che viene designato dalla commissione
parlamentare di vigilanza: sono i partiti a scegliere i sedici
consiglieri della RAI).
|
IRI |
proprietà |
«RAI2» - TeleCraxi |
«RAI3» - TelePCI |
Lombardfin |
1987
novembre, la corte d'appello di New York condanna
i due finanzieri italiani al pagamento della milionaria penale:
5,8 Mni di dollari.
|
Enel |
Consiglio
di Amministrazione (1987-92)
(8 consiglieri + presidente)
Presidente: F.
Viezzoli(1987-92), proveniente dalle
Partecipazioni statali e ben visto da quasi tutti i partiti;
Vicepresidente: Ortis
(Pli), designato da ?
Consigliere: Benedetti (Dc),
designato da Andreotti
Consigliere: Spena (Dc), designato
da Antonio Gava
Consigliere: Zorzoli (Pci),
designato da ?
Consigliere: Bitetto (Psi),
designato da Craxi
Consigliere: Faletti (Pri),
designato da Spadolini e Battaglia
Consigliere: Dragoni (Psi),
designato da De Michelis
Consigliere: Pellò (Psdi),
designato da ?
|
Ferrovie
dello Stato |
Consiglio
di Amministrazione (15.XI.1985-88)
(? + presidente)
Presidente:
Lodovico [Vico]
Ligato (Dc)
[giornalista, ex capo servizio alla «Gazzetta
del Sud» di Messina, poi consigliere nella neonata assemblea
calabrese nell'estate del 1970, quindi assessore regionale agli
Enti locali, assessore al Bilancio, ai Trasporti e ancora agli Enti
locali nel 1975, deputato nel 1979 e nel 1983]
Vicepresidente:
Consigliere:
Gaspare Russo (Dc)
Consigliere:
Alfredo Li Vecchi (Dc)
Consigliere:
Pietro
Merli Brandini (Dc)
Consigliere:
Giovanni
D'Ippolito (Dc)
Consigliere:
Antonio Caldoro (Psi)
Consigliere:
Ruggero Ravenna (Psi)
Consigliere:
Giulio Caporali (Pci)
Consigliere:
Fabio Ciuffini (Pci)
Consigliere:
Guido Mazzuolo (Psdi)
Consigliere:Francesco Baffigi (Pli)
Consigliere:
Bruno Trezza (Pri)
Direttore
generale: Giovanni Coletti (Psi)
Revisori:
Rocco Trave (Psi)
(pugliese,
segretario particolare del ministro Claudio
Signorile (Psi)
);
[sarà arrestato per tangenti in piena campagna elettorale
nel 1987]
|
Ifp
(Istituto Finanziario Piemontese) |
«segue da 1986»
1987
Luglio
Milano, l'ispezione amministrativa alla Fidelital,
la fiduciaria di gestione patrimoniale del "Gruppo Canavesio"
che amministra 54 Mdi di lire, produce un rapporto alla magistratura,
Massimo e Cesare
Canavesio ricevono una comunicazione giudiziaria per una
sfilza di presunti reati tra cui truffa e appropriazione indebita;
«segue 1988»
|
|
1987
Milano,
è ancora aperta l'istruttoria del giudice Luisa
Ponti sul fallimento della società di costruzioni
facente capo a Luciano Rodi [buco di
70 Mdi di lire], rimasta esclusa da tutti gli appalti per
aver
smesso dal 1982 di distribuire mazzette.
«segue 1988»
|
Fonti: Giampaolo Pansa,
Il Malloppo, Rizzoli 1989. |
|
«segue da 1986»
1987
muore Mario Formenton, presidente
della Mondadori e gestore della casa
editrice dopo la morte di Arnoldo Mondadori
(1971).
Si apre così un periodo di contrasti per la successione
nella gestione dell'azienda di famiglia.
La famiglia Mondadori si compone
di due rami poiché due sono le figlie avute da Arnoldo
Mondadori:
. Cristina (nata nel 1934), vedova
di Mario Formenton, ha il figlio
primogenito, Luca Formenton impegnato
in azienda;
. Laura, più giovane, ha anch'essa
il primo figlio attivo in azienda, Leonardo.
«segue 1988»
|
Fonti: Varie |
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|
Tasso d'inflazione: 4,58%.
Confindustria: presidente
Luigi Lucchini.
Gennaio,
Febbraio
Marzo
Sono incriminati per bancarotta fraudolenta:
IOR (Istituto
Opere di Religione)
- mons. Paul Marcinkus
- Luigi Mennini
- Pellegrino De Stroebel
Rizzoli
- Angelo Rizzoli
- Bruno Tassan Din
P2
- L. Gelli
- U. Ortolani
Faccendieri
- Flavio Carboni
- Francesco Pazienza;
Aprile
F.
Piga lascia la Consob e arriva al
ministero dell'Industria, nel governo di A.
Fanfani;
Maggio
5, i giudici istruttori Renato Bricchetti
e Antonio Pizzi, su richiesta dei sostituti
procuratori Pierluigi Dell'Osso e Alfonso
Marra emettono 25 mandati di cattura per bancarotta fraudolenta
per altrettanti amministratori e sindaci del Banco
Ambrosiano tra cui:
- Giuseppe Prisco
- Roberto Rosone
- Orazio
Bagnasco
[non c'è l'ing. C.
De Benedetti?];
Giugno
Luglio
Agosto
F.
Piga torna alla presidenza della CONSOB.
Settembre
Diversi gestori di fondi comuni si mettono d'accordo che
ci sarà un rialzo in Borsa del 10%, e ci sarà… ma le cose poi andranno
male.
Ottobre
lunedì nero della Borsa: grande crack internazionale!"
Novembre
Dicembre
R.
Prodi, presidente dell'IRI,
vende l'Alfa
Romeo alla Fiat nonostante:
- l'ordine dato dalla CEE a Finmeccanica
di restituire 615 miliardi di aiuti illeciti all'Alfa
Romeo,
- il pagamento da parte della Fiat cominci
dal 1993 e in 5 tranches;
ENI:
Nuovo Pignone è collocata in Borsa;
Enichem, grazie a Necci,
dichiara un utile di 130 miliardi ed avvia una joint venture con
l'ICI del Regno Unito nella produzione del
PVC (cloruro di polivinile);
«Italia
Oggi»
«segue
da 1986»
1987,
settembre, dopo aver accumulato perdite per 20 Mdi (dovute in
gran parte ai costi eccessivi di distribuzione), il giornale viene venduto
a Giuseppe Cabassi, un costruttore milanese,
che promette subito di conservarne l'indipendenza; il direttore Marco
Borsa non gli crede e si dimette;
«segue 1988»
S.A.
Alfa Romeo
«segue
da 1967»
1987, viene rilevata dalla FIAT.
Piaggio
«segue
da 1956»
1987, passa gradualmente sotto il controllo della FIAT;
«segue 1996»
Magneti
Marelli
«segue da 1967»
1987, opera come holding del settore componenti del gruppo FIAT
(prodotti per la strumentazione, pannelli di controllo elettronico, lubrificanti,
fanali, pompe di alimentazione, sensori, ecc.) con un'attività estesa
a 14 Paesi, tra cui la Cina;
«segue 1988»
Lanerossi
«segue da 1887»
1987, dicembre, la società viene venduta alla Manifatture
lane Gaetano Marzotto.
Manifatture
lane Gaetano Marzotto
«segui da 1946»
1987, Valdagno (VI), acquista la società Lanerossi
di Schio.
Parmalat
«segue da
1986»
1987, nel gruppo lattiero-caseario di C.
Tanzi sale alla carica di direttore amministrativo Fausto
Tonna, ex impiegato del gruppo ed ex sindacalista Cgil;
«segue 1990»
Torna su
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