Papa Giovanni Paolo
II
(1978-2005)
GATT
(General Agreement
on Tariffs and Trade)
«segue da 1973»
1986-94, ottava conferenza, partecipano 117 paesi; i dazi passano in
media dal 47% del 1947 al 5% e l'interscambio mondiale passa da 57 a
3700 miliardi di dollari;
nuovi accordi nel 1995-2002).
«segue 1995»
OPEC
(Organization of the Petroleum Exporting Countries)
«segue
da 1981»
1986, l'OPEC cerca quindi di armonizzare la propria attività con quella
dei Paesi esterni tra cui alcuni che presentano una industria petrolifera
in via di sviluppo (come Messico, Egitto, Angola);
«segue 1987»
VolksWagen
«segue
da 1979»
1986, la casa di Wolfsburg acquisisce il controllo della spagnola SEAT;
«segue 1991»
|
Banca d'Italia:
1979-93
- Governatore: Carlo
Azeglio Ciampi
- Direttore generale: Lamberto
Dini.
Consob
(20 gennaio 1984 - 1990)
- Presidente: Franco
Piga (Dc).
Capitalizzazione di Borsa:
- (marzo) ca 150.000 Mdi di lire;
- (maggio) ca 205.000 Mdi di lire, (+ 177% rispetto a maggio 1984;
1/4 di tutti i beni e i prodotti realizzati in un anno in Italia)
- (ottobre) ca 195.000 Mdi di lire.
|
IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
. Presidente: R.
Prodi (1982 - 1989)
. |
1986
Gennaio
-
Giugno
26, dopo il boicottaggio cominciato dai partiti di
maggioranza sin dal 25 settembre scorso, per impedire che la proposta
della Commissione d'inchiesta fosse inserita nell'ordine del giorno
dell'aula di Montecitorio, ora il pentapartito presenta un ordine
del giorno "per il non passaggio all'esame
degli articoli delle proposte d'inchiesta". Presidenti
firmatari dei gruppi parlamentari:
- Virginio Rognoni (Dc)
- Rino Formica (Psi)
- Adolfo Battaglia (Pri)
- Alessandro Reggiani (Psdi)
- Aldo Bozzi (Pli).
L'ordine del giorno governativo viene clamorosamente bocciato,
con 254 voti contrari e 230 a favore.
Ottobre
23, l'aula di Montecitorio sceglie come testo base
per la discussione la proposta della commissione
d'inchiesta elaborata dal Partito radicale, essendo la prima
presentata nell'ormai lontano 1984;
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Fonti: Giampaolo Pansa,
Il Malloppo, Rizzoli 1989. |
Cassa
per il mezzogiorno
|
1950,
10 agosto, viene istituito questo ente di diritto pubblico al
fine di attuare entro dieci anni un piano di interventi sull'economia
arretrata delle regioni meridionali: stanziati 1000 miliardi
- L. 29/7/1957, n. 634, proroga al 1965: stanziati, tra il 1957
e il 1965, 975 miliardi e 85 milioni
- L. 26/6/1965, n. 717, stanziati 1640 miliardi
- L. 6/10/1971, n. 853, proroga
- D.L. 6/3/1976, n. 33, proroga
1984, non viene prorogata
- L. 64/1986, ulteriore proroga fino al 1993 con l'istituzione,
al posto della Cassa, dell' "Agenzia per la promozione
e lo sviluppo del Mezzogiorno"
1993, in seguito al referendum abrogativo, l'Agenzia viene soppressa.
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Banche
|
1986
Mediobanca
. Presidente: Antonio Monti
(1985 - 1987)
. Amministratore delegato e Direttore generale:
Silvio Salteri (1982 - ?)
1986
-
verso la metà dell'anno, Leopoldo
Pirelli, a nome degli azionisti privati, avanza una nuova
proposta: le tre Bin (Banche di Interesse Nazionale) scenderanno
nel capitale di Mediobanca
dal 56% circa di cui dispongono al 45%, cedendo a un gruppo di
azionisti privati (i vecchi azionsiti più altri nuovi)
il 12% delle azioni.
Su questo progetto le Bin, ivi compreso il Banco
di Roma, esprimomo il loro assenso.
R. Prodi,
presidente dell'IRI,
è di nuovo in difficoltà. Manifesta ancora una volta
la sua contrarietà al progetto, anche perché fino
a questo momento in Parlamento egli ha dichiarato che le Bin non
rinunceranno al controllo di Mediobanca.
Dicembre
13, in un'audizione in Parlamento R.
Prodi ribadisce che le Bin possono scendere attorno
al 50%, ma nulla di meno;
23, di fronte all'irrigidimento
di R. Prodi,
i rappresentanti delle tre Bin sono costretti a informare Leopoldo
Pirelli che essi non sono in grado di procedere agli accordi
sui quali avevano già espresso il loro parere positiivo.
A questo punto R.
Prodi decide di regoalre i conti con Franco
Cingano, uno dei due amm.ri delegati della Comit,
che ha sostenuto e sostiene con decisione il progetto di privatizzazione
di Mediobanca.
«segue 1987»
Gruppo
Sanpaolo
«segue
da 1985»
Presidente:
.
Gianni Zandano, (1983-98)
Direttore
generale:
. Zefferino Franco, (1985-91).
1986,
acquisisce la Banca Popolare di Canicattì,
presente in tutte le province siciliane e posseduta da famiglie
locali;
viene costituita l'Eurofinanziaria,
la merchant bank del Gruppo:
- 80% Sanpaolo,
- 10% Banco Lariano,
(già assorbito nel 1977)
- 10% Banca Provinciale
Lombarda, (già assorbita nel 1984).
Ottobre,
annuncia di aver comprato alla Borsa di Londra il 6,46% della Hambros
Plc, holding dell'omonimo gruppo leader nel merchant banking
[furono proprio gli Hambros che raccolsero
sulla piazza inglese i fondi necessari al Piemonte di Cavour
per costruire la ferrovia Torino-Genova];
con la quota rilevata diventa il principale socio della conglomerata
insieme con la Prudential Insurance,
assorbe know how nell'assicurativo e nel parabancario, entra
in uno dei salotti più ambiti della finanza europea e nella
schiera dei protagonisti internazionali;
presenta il primo bilancio consolidato certificato, che assegna
così al gruppo torinese un altro primato nazionale nel suo
settore;
«segue 1987»
IMI
(Istituto mobiliare italiano)
Presidente:
? (?-?).
«segue
da 1985»
1986, acquisisce il controllo
dell'International Securities Fund,
che affianca all'Interfund;
«segue 1991»
Nuovo
Banco Ambrosiano
«segue
da 1985»
- Presidente:
Giovanni
Bazoli,
- Direttore generale: Pierdomenico Gallo.
«segue 1987»
Banca Popolare
di Vicenza
- Presidente: avv. Giuseppe
Nardini , (1985-95)
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Collegio Sindacale:
. ?,
. ?,
. ?,
Direttore generale: Carlo
Pavesi (1983-87)
Cassa
di Risparmi e Depositi di Prato
«segue da 1985»
- Presidente: Silvano
Bambagioni, (1971-87)
- Direttore generale: Arturo
Prospero, (1978-87)
("Banchiere dell'anno" 1983,
dal «Mondo»);
La cassa occupa ca 870 dipendenti e il suo
presidente si occupa anche della "Venerabile Arciconfraternita
della Misericordia" e scrive su
«Progress», bimestrale di Costume, Cultura, Economia
e Finanza pubblicato dalla cassa sin
da novembre 1975;
collaboratori illustri alla rivista: Antonino
Zichichi ("L'uomo e la scienza") e, dal 1983, G. Andreotti ("Finestrina sul mondo");
Giugno
si presentano cinque ispettori della Banca
d'Italia;
Dicembre
dopo sei mesi di lavoro gli ispettori rilevano sofferenze per 530
Mdi di lire, dei quali 103 Mdi possono considerarsi perduti;
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo,
Rizzoli 1989.
«segue 1987»
Carimmo
(Cassa di Risparmio molisana-Monte Orsini)
«segue da 1985»
-Presidente:Nicola
Eny Di Lisa, di Roccavivara (Campobasso), dal 1975;
1986,
l'inchiesta del 1982 ha lasciato dei dubbi in Banca
d'Italia.
Giugno
Un esposto, con la firma di vari sindacalisti molisani del settore
creditizio, viene inviato alla Banca d'Italia
su presunte magagne (fidi facili) della Carimmo;
interpellati affinché forniscano spiegazioni tutti dichiarano
di non aver firmato nulla;
[si scoprirà in seguito trattarsi di un fotomontaggio di
non facile attribuzione]
Settembre
il sospetto che l'istituto di credito abbia concesso dei crediti
a clienti "non meritevoli" si traduce in sette ordini
di cattura che portano in carcere, con l'accusa di concorso
in peculato, falso ideologico, falso in bilancio e illegale ripartizione
degli utili:
-Nicola Eny Di Lisa,
presidente;
- Enzo Potito, direttore generale:
- Carlo Germanese,
capo servizio ispettorato,
tutti
e tre accusati inoltre di
peculato per distrazione di fondi pubblici;
- 4 imprenditori (uno molisano, gli altri di Roma, Caserta e Parma).
Mentre rimangono in carcere a Campobasso l'imprenditore di Caserta
e quello di Parma, a tutti gli altri il Tribunale della liberta
dispone lo stesso giorno la revoca degli ordini di cattura e la
concessione degli arresti domicliari.
Dicembre
I commissari inviati dalla Banca d'Italia
vanno via via scoprendo i buchi lasciati da questo sistema di concessione
fidi senza alcuna garanzia reale.
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo,
Rizzoli 1989.
«segue 1987»
Carical
(Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania)
«segue
da 1985»
1986
- Presidente: Francesco
Sapio (Dc, Dario Antoniozzi);
- Vice presidente: Luigi
[Gino] Bloise
(Psi);
- Direttore generale: Alvaro Iannuzzi
(Dc, Riccardo Misasi);
Del comitato di gestione fanno parte:
- Antonio Gentile (Psi, craxiano),
- Francesco Samengo (Dc, legato al
deputato Carmelo Pujia),
- Mario Mancini (Dc, della Lucania).
Da settembre 1985 è
in corso un'indagine disposta dall'alto commissario antimafia, il
prefetto Riccardo Boccia, diretta ad
accertare quanti e quali finanziamenti siano stati approvati dalla
Carical con particolare riferimento
a quelli riguardanti sei
personaggi in odore di mafia della provincia di Reggio Calabria;
Giugno
congresso regionale della Dc calabrese: Riccardo
Misasi, messo in minoranza da Carmelo
Pujia, suo ex braccio destro passato ad Andreotti,
arriva in macchina con Francesco Sapio;
dopo il suo intervento (peraltro durissimo con i comunisti) sale
più in alto di Carmelo Pujia
che torna in minoranza;
Agosto
intanto, da ottobre 1985, alla Jonicagrumi
(descritta già nel maggio 1985 come un'azienda che occupa
il primo posto in Europa nel settore della lavorazione di agrumi
- 400.000 q. l'anno) sono stati accordati fidi dalla Carical
per 17,184 Mdi di lire, in cambio di cessioni di crediti che non
superano il valore complessivo di 7 Mdi;
Ottobre
il ministro del Tesoro Giovanni Goria
celebra proprio a Cosenza la Giornata mondiale del risparmio;
Novembre
nella gara dell' "Oscar delle banche" organizzata dal
mensile «Espansione», la Carical
si piazza al VI posto [al VII posto c'è il Monte
dei Paschi di Siena];
Dicembre
31, le sofferenze hanno già raggiunto quota 352
Mdi di lire, con un indice di rischio del 15,98% (superato soltanto
dalla Banca Centro Sud: indice di rischio
20%, contro una media nazionale del 6%);
il direttore generale Alvaro Iannuzzi
svolge la relazione annuale dinanzi al comitato di gestione; si
evidenziano scarsi controlli, ampi sconfinamenti… come quello per
44 Mdi di lire (ormai irreperibili), rispetto al fido originale
concesso alla Jonicagrumi, un'azienda
per la trasformazione di prodotti agricoli di Caulonia Marina (Reggio
Calabria), titolare il signor Ilario Di Masi;
[da tempo vi sta già indagando la procura di Locri che a
ottobre ha affidato ad un ispettore di vigilanza della Banca
d'Italia l'incarico di fare una perizia sui conti dell'azienda]
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo,
Rizzoli 1989.
«segue 1987»
|
Michele
Sindona |
1986
Marzo
22, viene assassinato nel supercarcere di Voghera.
Maggio
25, l' «Observer» di Londra pubblica un'emblematica
esternazione dell'arcivescovo P.
Marcinkus: «Non
si può governare la chiesa con le Ave Maria».
|
Fonti:
- Claudio Castellacci, Mani pulite,
1977,
- Lombard, Soldi truccati -
Feltrinelli 1980, I ed.,
- Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA,
chiarelettere 2009, I ed..
|
Montedison
scala Fondiaria
|
1986
Firenze, Fondiaria
Assicurazioni (presidente avv. Michele
Castelnuovo Tedesco) sotto la guida del manager vercellese
Alfonso Scarpa, è controllata
da:
- Montedison (25%) [Mario
Schimberni]
- Mediobanca (15%) [Enrico
Cuccia]
- un gruppo di azionisti toscani (10%),
legati tra di loro da un patto di sindacato che impedisce ogni mutamento
all'assetto costituito.
… ma è dalla fine del 1985 che qualcuno in gran segreto sta
rastrellando sue azioni.
Agosto
8, Mario Schimberni avvisa
l'avv. Michele Castelnuovo Tedesco
di possedere oltre il 12% di Fondiaria
Assicurazioni che porta così il pacchetto
di Montedison in Fondiaria
Assicurazioni a un 37,4%.
[Schimberni dice a Cuccia
di aver comprato le azioni Fondiaria
Assicurazioni attraverso Iniziativa
Meta, una società del gruppo Montedison,
proprio quando stavano per cadere i termini dell'offerta, cioè
questo 8 agosto; Cuccia allora gli
propone di dar vita ad un patto di sindacato per il controllo di
Fondiaria Assicurazioni,
un patto a due soltanto, Montedison
e Mediobanca, tagliando fuori tutti
gli altri azionisti. Ma Schimerni rifiuta
volendo esser il solo a comandare.]
Ottobre
2, Firenze, nella riunione del sindacato di controllo
di Fondiaria Assicurazioni,
Mario Schimberni dichiara di rifiutare
la proposta di Enrico Cuccia "nell'interesse
degli azionisti minori", aggiungendo inoltre che considera
ormai saltato il vecchio patto di sindacato;
9, Raul
Gardini, con una spesa di 1.000 Mdi di lire, acquista
il 22% di Montedison, divenendone
l'azionista di maggioranza e perno centrale di un'alleanza con altri
tre azionisti:
- Gianni Varasi (44enne, vicepresidente
di Montedison, di cui possiede il 9,82%
[pacchetto acquistato nel 1985 per 250 Mdi di lire], e presidente
di Federchimica),
- Maltauro e
- Inghirami.
|
Lombardfin |
1986
Gennaio
30,
Gemina, uscita da Montedison
[al suo posto entrerà Gianni
Varasi] porta a casa 432 Mdi di lire (contro i 207 Mdi investiti
nella società di Mario Schimberni nel
giugno 1981).
Giugno
3, arriva la sentenza di
Milton B. Pollack, giudice anziano
del Distretto meridionale di New York, relativa all' "abbuffata
di insider trading" [risale al 1981, in Italia non è ancora
reato]:
Edgard Miles Bronfman gGiuseppe
B. Tomé gPaolo
Mario Leati della Lombardfin.
- Giuseppe
B. Tomé,
ritenuto responsabile di insider trading (anche se mai interrogato
né a Milano, né a New York), viene condannato a restituire
alla Sec la somma di 3,5 Mni di dollari + gli interessi
maturati in cinque anni;
- Paolo
Mario Leati,
ritenuto un tippee [colui che riceve un'informazione riservata
da un insider e la sfrutta in Borsa] di Giuseppe
B. Tomé viene condannato a restituire alla Sec
la somma di 1,346 Mni di dollari + gli interessi maturati
in cinque anni [oltre 2 Mdi di lire + interessi];
[Secondo altre fonti:
ritenuto colpevole di insider trading, Leati
viene condannato dalla magistratura americana a restituire 5,8
Mni di dollari.]
Ottobre
a seguito del suo ricorso in appello, la Lombardfin:
- 69%, Paolo
Mario Leati,
- 21%, Bonifiche maremmane [controllata
forse da O. Bagnasco o da Bernardo
Caprotti],
- 5%, Finanziaria lombarda [degli immobiliaristi
Nicola e Antonio
Russo],
- 5%, Agricola Villagrossa [famiglia
Orsini, azionista di Generali]
viene passata al setaccio dalla Sec;
|
Enel |
Consiglio
di Amministrazione (1981-86)
(8 consiglieri + presidente)
Presidente:
Corbellini (Dc), designato
da Prodi
Vicepresidente:
Inghilesi (Psi), designato
da De Michelis
Consigliere:
Bitetto (Psi), designato da
Craxi
Consigliere:
Lizzeri (Psi), designato da
Donat Cattin
Consigliere:
Fittipaldi (Psi), designato
da Antonio Gava
Consigliere:
Maschiella (Pci), designato
da ?
Consigliere:
Faletti (Pri), designato da
Gunnella
Consigliere:
Caffarena (Pli), designato
da Altissimo
Consigliere:
Averardi (Psdi), designato
da Longo
|
Ferrovie
dello Stato |
Consiglio
di Amministrazione (15.XI.1985-88)
(? + presidente)
Presidente:
Lodovico [Vico]
Ligato (Dc)
[giornalista, ex capo servizio alla «Gazzetta
del Sud» di Messina, poi consigliere nella neonata assemblea
calabrese nell'estate del 1970, quindi assessore regionale agli
Enti locali, assessore al Bilancio, ai Trasporti e ancora agli Enti
locali nel 1975, deputato nel 1979 e nel 1983]
Vicepresidente:
Consigliere:
Gaspare Russo (Dc)
Consigliere:
Alfredo Li Vecchi (Dc)
Consigliere:
Pietro
Merli Brandini (Dc)
Consigliere:
Giovanni
D'Ippolito (Dc)
Consigliere:
Antonio Caldoro (Psi)
Consigliere:
Ruggero Ravenna (Psi)
Consigliere:
Giulio Caporali (Pci)
Consigliere:
Fabio Ciuffini (Pci)
Consigliere:
Guido Mazzuolo (Psdi)
Consigliere:Francesco Baffigi (Pli)
Consigliere:
Bruno Trezza (Pri)
Direttore
generale: Giovanni Coletti (Psi)
Revisori:
Rocco Trave (Psi)
(pugliese,
segretario particolare del ministro Claudio
Signorile (Psi)
);
[sarà arrestato per tangenti in piena campagna elettorale
nel 1987]
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Luciano
Sgarlata |
«segue da 1985»
1986
Maggio
23, mentre dalla stazione Termini sta per prendere il
treno Roma-Nizza, il finanziere Luciano
Sgarlata viene arrestato da un ufficiale del nucleo centrale
di polizia tributaria, munito di un mandato di cattura firmato dal
giudice istruttore Guido Catenacci,
con l'accusa di appropriazione indebita, falso in bilancio, truffa
e associazione a delimquere.
|
Ifp
(Istituto Finanziario Piemontese) |
«segue
da 1985»
1986
Milano,
i fratelli torinesi Massimo e Cesare
Canavesio con la loro Ifp
possiedono, dal 1983, il 40% della Norditalia
Assicurazioni, varie società
immobiliari e, dal 1985, la Sem
(Società Esercizio Molini).
Il loro impero è composto da ben 32 società, mille
persone impiegate, un giro d'affari che si aggira su 1000 Mdi di
lire;
Novembre
27, il ministro dell'Industria V.
Zanone avvia un'ispezione amministrativa alla Fidelital,
la fiduciaria di gestione patrimoniale del "Gruppo Canavesio",
che amministra 54 Mdi di lire;
«segue 1987»
|
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1986
Milano, è ancora aperta l'istruttoria del giudice Luisa
Ponti sul fallimento della società di costruzioni
facente capo a Luciano Rodi [buco
di 70 Mdi di lire], rimasta esclusa da tutti gli appalti per
aver smesso dal 1982 di distribuire mazzette.
«segue 1987»
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Fonti: Giampaolo Pansa,
Il Malloppo, Rizzoli 1989. |
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«segue da 1985»
1986
«segue 1987»
|
Fonti: Varie |
Torna su
|
Tasso
d'inflazione: 6,15%.
Debito pubblico: 711.766 Mdi di lire.
Confindustria: presidente
Luigi Lucchini.
Gennaio,
la Borsa, anche se condizionata dagli equilibri politici, va bene.
Nasce intanto un'alleanza fra Formenton e
l'ing. C.
De Benedetti il quale ha mezzi finanziari e promette
un contributo di know how industriale che dovrebbe mettere in carreggiata
la gestione della Mondadori;
assieme e grazie all'alleanza con Vender
i due arrivano a contare sulla maggioranza del capitale all'interno dell'Amef;
ma l'ingresso dell'ingegnere crea contrasti con Leonardo
Forneron Mondadori fino a provocare la rottura con i Formenton
e l'espulsione di Leonardo e sua madre dal
consiglio di amministrazione dell'Amef, nonostante
posseggano 1/4 delle azioni;
Febbraio
Marzo
13, giovedì, il ministro del Tesoro G.
Goria dice che la Borsa non è sana: i prezzi sono troppo
alti e tra prezzi di borsa e valore delle aziende non esiste più
alcun rapporto;
14, venerdì, la Borsa ha un
ribasso del 2,19%, ma poi riprende a salire;
Aprile
Maggio
Per la prima volta sembra possibile raccogliere grandi capitali
dal mercato borsistico italiano. Addirittura Mediobanca
sembra venir superata: la Benetton viene
portata in Borsa dalla SIGE (gruppo IMI).
Quasi 5 milioni di italiani (dal 1983) hanno investito in Borsa [senza
leggi che proteggano i piccoli risparmiatori], portando un flusso di circa
60.000 Mdi.
Indice di Borsa: 193%
(da gennaio 1985)…
…poi il crollo, fine del grande boom.
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Azioni Fiat (16.000
lire): quando il colonnello Muammar el-Gheddafi
vende a fine mese il suo pacchetto, queste cominciano a scendere [prima
del buy back di giugno 1989, i risparmiatori perderanno oltre il
40%];
Ottobre
i Fondi comuni di
investimento mobiliare operanti in Italia sono 63:
hanno già raccolto più di 60 mila Mdi di lire da quasi 2
milioni di famiglie [in 26 mesi più di quanto siano riusciti a
mettere in sieme i fondi inglesi in 30 anni];
Novembre
Dicembre
dopo tre anni di presidenza di R.
Prodi, l'IRI,
grazie alle banche
- Banca Commerciale italiana,
- Credito Italiano,
- Banco di
Roma,
torna in utile;
la Banca d'Italia respinge i primi tentativi
da parte dei gruppi Agnelli e De
Benedetti di entrare nel settore bancario negando loro la possibilità
di acquisire la BAI
(Banca d'America e d'Italia) con i suoi 99 sportelli nelle
province del nord e centro Italia;
la Deutsche Bank prende il controllo della
BAI (Banca
d'America e d'Italia).
Dati CEE: l'Italia ha distribuito 40.000 miliardi di aiuti
economici, diretti o indiretti, all'industria (3 volte di più della Germania
Federale, 4 volte di più della Francia e 8 volte di più del Regno Unito).
«Italia
Oggi»
1986,
novembre, appare il primo numero di questo quotidiano indipendente
[più tardi cadrà nelle mani del Gruppo Ferruzzi-Montedison,
secondo gruppo industriale italiano], diretto da Marco
Borsa e sorto con la precisa intenzione di far concorrenza al
giornale della Confindustria «Il Sole24Ore»;
con 32 Mdi di investimento e 60 giornalisti, si prefigge (con 120.000
copie di tiratura) di raggiungere il pareggio in 3 anni;
«segue 1987»
FIAT Spa
1986,
acquisisce dalla Finmeccanica le
attività dell'Alfa Romeo che assieme a
Lancia e Autobianchi,
incorporate precedentemente, vengono concentrate nella Alfa Lancia Industriale di nuova costituzione;
Montedison
1986,
il controllo dell'azienda passa al gruppo Ferruzzi;
Pirelli
«segue
da 1975»
1986, acquisisce la finanziaria Caboto-Milano
Centrale;
«segue 1991»
Parmalat
«segue da
1985»
1986, oltre alle difficoltà crescenti del gruppo, causate anche da restrizioni
bancarie, l'effetto Chernobyl dà un'ulteriore mazzata: la nube radioattiva
che invade l'Europa genera un panico per la contaminazione degli alimenti
e in particolare del latte che fa contrarre le vendite del 20%;
la società presenta il suo bilancio consolidato (certificato Hodgson
Landau Brands):
- Fatturato: 1.200 Mdi,
- Utile netto: 10 Mdi,
- Cash flow: 50 Mdi
- Debiti bancari a breve 50 Mdi [247 Mdi secondo R&S
di Mediobanca].
«segue 1987»
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