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ANNO 1981

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Papa Giovanni Paolo II
(1978-2005)

OPEC
(Organization of the Petroleum Exporting Countries

«segue da 1979»
1981, una diminuzione della domanda di petrolio da parte dei Paesi industrializzati crea per il gruppo un problema di sovraproduzione;
il boom artificiale che ha portato a 34 dollari il barile sarà seguito da un prolungato periodo di eccedenza negli anni Ottanta durante il quale l'OPEC manterrà con difficoltà i prezzi attorno ai 18 dollari il barile.
«segue 1986»


Prezzo OPEC del petrolio: 34 dollari il barile.
Dollaro (10 agosto) 1271 lire.

Banca d'Italia: 1979-93
- Governatore: Carlo Azeglio Ciampi
- Direttore generale: Lamberto Dini.

Consob (1982-83)
- Presidente: Guido Rossi (1981-82).

 

IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)

- Presidente: Pietro Sette (1979 - 1982)

 

1981

Gennaio
-



 




Banche

1981

Mediobanca

. Presidente: F. Calabria (Dc) (1979 - 1985)
. Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore generale: E. Cuccia (1946 giu - ?)

1981

 

«segue 1982»

 

Gruppo Sanpaolo

«segue da 1980»
Presidente:
. Luigi Coccioli, (1979-83).
Direttore generale:
. Carlo Gay, (1980-85).
1981, assorbe la banca napoletana F.lli Fabbroncini;
«segue 1982»

Banco Ambrosiano

«segue da 1980»
- Presidente (dal 1975) e Amm.re delegato (dal 1971): Roberto Calvi;
- Direttore generale: ? (?-?)
1981
Aprile
27
, Roberto Rosone, responsabile per l'Italia del Banco Ambrosiano, è a Roma; R. Calvi lo convoca a Milano.
Alla presenza del responsabile estero comunica al CdA della Centrale finanziaria l'acquisto del 40% della Rizzoli (e quindi anche il «Corriere della Sera») per 115 miliardi (90.000 azioni): 90.000 lire per azioni che valgono sì e no 5 lire?!
«Panorama» pubblica le prime notizie sulla P2.
R. Calvi, Rizzoli, Tassan Din figurano tra gli amici di L. Gelli.
Franco Di Bella, direttore del «Corriere della Sera» si dimette; al suo posto Tassan Din impone Alberto Cavallari [quando era direttore al «Gazzettino» era entrato in collisione con i democristiani].

Maggio
20
, lo stesso giorno della pubblicazione delle liste della P2, R. Calvi viene arrestato per esportazione illegale di valuta, collegata alla vendita di azioni Toro alla lussemburghese Manic a 35mila lire l'una, contro 13mila del mercato.
Nel carcere di Lodi, R. Calvi dichiara di non essere lui a controllare il Banco Ambrosiano, rompendo così di fatto con la P2 e lo IOR.

Giugno
-

Luglio
tramite un amico, Roberto Rosone spedisce un appello al governatore della Banca d'Italia chiedendo che per il bene del Banco Ambrosiano non si faccia risalire in sella R. Calvi; non contento, va a trovare in clinica Ruggero Mozzana, 80enne, già presidente del Banco Ambrosiano implorandolo di riprendere il comando dell'istituto; questi gli promette che darà battaglia;
20, dopo essere stato condannato dal tribunale di Milano a 4 anni di reclusione e dopo aver tentato pochi giorni prima il suicidio, R. Calvi viene scarcerato e lasciato in libertà provvisoria;
lasciato il carcere di Lodi e rimesso piede nel Banco Ambrosiano, avvia una dura trattativa con lo IOR per ottenere le lettres de patronage sui debiti delle società panamensi;
28, R. Calvi nomina Roberto Rosone direttore generale e lo mette nel consiglio come vicepresidente. E questo per varie ragioni:
- il vecchio direttore generale, Carlo Olgiati, s'è dimesso e non può essere certamente sostituito dal capo dell'estero, Filippo Leoni, cocco di R. Calvi ma troppo giovane per questo incarico;
- davanti al malumore della Banca d'Italia e alle paure dei quattromila dipendenti del Banco Ambrosiano, R. Calvi ha bisogno di uno schermo, di uno insomma che rappresenti il vecchio Banco Ambrosiano, uno conosciuto e stimato dall'intera Italia bancaria;
- … una scelta obbligata per R. Calvi in quanto Roberto Rosone avrebbe impiegato secoli per capire qualcosa della Babilonia che egli ha messo in piedi.
Entrano in scena i faccendieri:
- Flavio Carboni, costruttore con affari in Sardegna e vari collegamenti politici, a caccia di finanziamenti per la sua Sofint (dopo che è venuta meno l'intesa con il gruppo Berlusconi);
[quando Carlo Caracciolo riuscì ad acquistare la «Nuova Sardegna» a Sassari a dispetto dei democristiani, costoro gli chiesero di prendere un socio di minoranza a loro gradito: Flavio Carboni]. Flavio Carboni attribuisce molti dei suoi guai agli usurai della Banda della Magliana.
- Francesco Pazienza, che gode della fiducia dei servizi segreti tanto in Italia quanto negli Stati Uniti.
Affari loschi si intrecciano attorno al Banco Ambrosiano.

Settembre
, lo IOR (Istituto Opere di Religione), la super banca vaticana guidata da mons. P. Marcinkus, emette le garanzie richieste da R. Calvi, ma in cambio pretende una lettera di manleva e la soluzione dell'indebitamento entro il 30 giugno 1982.
Quella che sembra una boccata di ossigeno è in effetti un cappio al collo di R. Calvi in lotta contro il tempo.
Cerca per il Banco Ambrosiano un alleato solido e lo trova nell'ing. C. De Benedetti.

Ottobre
Domenico Balducci, amico di Flavio Carboni, viene ammazzato;

Novembre
18
, l'ing. C. De Benedetti acquista per 32 Mdi di lire il 2% del Banco Ambrosiano, fiutando il «Corriere della Sera», ma pretende chiarezza nei conti; entra quindi nel CdA del Banco Ambrosiano e viene nominato vicepresidente; la carica gli è stata offerta da R. Calvi che gli promette inoltre che presto prenderà il suo posto.
[Farà appena in tempo a uscirne in extremis, due mesi dopo, guadagnando pure una buona plusvalenza che però lo porterà pure sul banco degli imputati per la bancarotta del Banco Ambrosiano.]
[Fonti:
- «Il Sole 24 Ore» Aldo Bernacchi e Mara Monti.]
«segue 1982»

Banca Popolare di Vicenza

- Presidente: Ugo Azzalin, (1979-83)
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Collegio Sindacale:
. ?,
. ?,
. ?,

Direttore generale: ? (?-?)


Cassa di Risparmi e Depositi di Prato

- presidente (1971-87): Silvano Bambagioni;
- direttore generale (1978-87): Arturo Prospero;
1981, da novembre 1975 la cassa pubblica «Progress», bimestrale di Costume, Cultura, Economia e Finanza;
un'indagine della Banca d'Italia trova tutto a posto;
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.

Cassa di Risparmi e Depositi di Prato

«segue da 1980»
- Presidente: Silvano Bambagioni, (1971-87)
- Direttore generale: Arturo Prospero, (1978-87)
1981,da novembre 1975 la cassa pubblica «Progress», bimestrale di Costume, Cultura, Economia e Finanza;
un'indagine della Banca d'Italia trova tutto a posto;
Fonti: Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.
«segue 1982»







Michele Sindona

1981

Giugno
17
, il giudice istruttore G. Falcone spicca un mandato di cattura contro M. Sindona, in carcere negli Stati Uniti dove deve scontatre venticinque anni di detenzione per bancarotta: accusato di bancarotta anche in Italia e latitante, viene implicato dai giudici palermitani nel riciclaggio di denaro proveniente dal traffico degli stupefacenti di Cosa Nostra in Sicilia e in America.

Agosto
2
, messinscena del rapimento di M. Sindona;
[Nella Banda dei mafiosi legati al finanziere, oltre a Rosario Spatola e agli Inzerillo, operano John Richard Li Voti, Joseph Macaluso e Anthoni Caruso; gli ultimi due prendono parte anche alla messinscena del rapimento.]

[segue]

 

Fonti:
- Claudio Castellacci, Mani pulite, 1977,
- Lombard, Soldi truccati - Feltrinelli 1980, I ed.,
- Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA, chiarelettere 2009, I ed..


Lombardfin

1981

dal 1976 la società ha ottenuto un seggio di broker al Midwest stock exchange di Chicago e al New York futures exchange ed è così sottoposta alla vigilanza della Sec (Securities Exchange commission);
dal 1979 ha aperto anche in Italia, mantenendo comunque una vocazione straniera.

Marzo
dal luglio 1980 Giuseppe B. Tomé è diventato amico di Edgard Miles Bronfman, presidente della Joseph E. Seagram, azienda leader nei liquori, famosa per i suoi bourbons;
la Joseph E. Seagram decide di acquistare una società di risorse naturali e minerarie: ne prende in esame quattro, decidendo poi per la St. Joe Minerals Corporation; il consiglio di amministrazione della Joseph E. Seagram viene quindi convocato per l'11 marzo per deliberare sulla tender offer (offerta pubblica di acquisto) delle azioni St. Joe Minerals Corporation: avrebbe acquistato a 45 $, 15 più della quotazione di Borsa in quel momento;
10, martedì, Giuseppe B. Tomé riceve la dritta da Edgard Miles Bronfman e la trasmette telefonicamente dall'Hotel Pierre di New York a Paolo Mario Leati della Lombardfin a Milano ricevendo in cambio [secondo l'accusa della Sec, ma non confermata da Paolo Mario Leati] 200.000 $ [200 Mni di lire];
operando su otto conti esteri, quasi tutti in banche svizzere, Paolo Mario Leati compra 40.200 azioni St. Joe Minerals Corporation, più 500 call options (opzioni d'acquisto), spendendo 1.373.534 $;
nella giornata non acquista però soltanto la Lombardfin di Milano ma anche lo stesso Giuseppe B. Tomé il quale sempre dall'Hotel Pierre, opera in Svizzera, in prevalenza sulla Banca della Svizzera Italiana di Lugano;
11, al mattino, quando viene annunciata la tender offer della Joseph E. Seagram, il titolo St. Joe Minerals Corporation rimbalza a 45 $ con un aumento del 50%;
dopo qualche giorno Paolo Mario Leati vende le azioni ricavando 2.719.449 $; il guadagno, per i clienti per i quali ha operato, 1.345.925 $;
a fine marzo la Sec, accortasi del giro abnorme sul titolo St. Joe Minerals Corporation proprio alla vigilia della tender offer, avvia indagini nei confronti di acquirenti ignoti;
rilevato che la massa di acquisti di azioni St. Joe Minerals Corporation era stata fatta da un solo compratore attraverso la Banca della Svizzera Italiana, interroga Edgard Miles Bronfman, il quale spiega che l'unica persona conosciuta in Svizzera è Giuseppe B. Tomé che alloggiava il 10 marzo proprio all'Hotel Pierre di New York; la Sec scopre che dall'Hotel Pierre di New York Giuseppe B. Tomé ha fatto quel giorno diciotto telefonate intercontinentali: c'è anche il numero della Lombardfin, via Montenapoleone a Milano;
l'anello mancante della storia viene scoperto da Milton B. Pollack (64enne), giudice anziano del Distretto meridionale di New York: per sapere se il cliente che aveva comperato azioni St. Joe Minerals Corporation attraverso la Banca della Svizzera Italiana fosse davvero Giuseppe B. Tomé, applica quella che in seguito il «Wall Street Journal» chiamerà la "legge di Pollack": una multa di 50.000 dollari al giorno per la filiale di New York di quella banca svizzera fino a quando non avesse deciso di collaborare ossia di fare il nome del compratore. Dopo pochi giorni anche il segreto bancario svizzero si sgretola . Giuseppe B. Tomé abusando delle confidenze di Edgard Miles Bronfman ha compiuto quella che il «Wall Street Journal» definirà "un'abbuffata di insider trading".
L'indagine comunque continua.

«segue 1982»




Enel

Consiglio di Amministrazione (1981-86)
(8 consiglieri + presidente)

Presidente: Corbellini (Dc), designato da Prodi
Vicepresidente: Inghilesi (Psi), designato da De Michelis
Consigliere: Bitetto (Psi), designato da Craxi
Consigliere: Lizzeri (Psi), designato da Donat Cattin
Consigliere: Fittipaldi (Psi), designato da Antonio Gava
Consigliere: Maschiella (Pci), designato da ?
Consigliere: Faletti (Pri), designato da Gunnella
Consigliere: Caffarena (Pli), designato da Altissimo
Consigliere: Averardi (Psdi), designato da Longo




Ifp
(Istituto Finanziario Piemontese)

1981

Autunno
Con un miliardo di lire, i fratelli torinesi Massimo e Cesare Canavesio fondano questa società per azioni, la base del loro futuro impero.
Prime operazioni nel settore degli immobili, poi l'incursione nel mercato dei titoli atipici, con la vendita porta-a-porta.


«segue 1983»





1981

Milano, la grande impresa di costruzioni facente capo a Luciano Rodi continua (secondo l'accusa) a distribuire mazzette per gli appalti.

«segue 1982»


Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.


CALABRIA
Numero dei membri di 210 famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro
Comuni
n. famiglie
mafiose
n. membri
Con patrimonio
> 500 Mni di lire
Popolazione residente
(cens. 1981)
n. famiglie
n. membri
Rosarno
32
155
10
67
13.845
Gioia Tauro
41
167
15
107
17.592
Taurianova
25
131
9
63
15.384
Polistena
15
77
8
54
10.699
Cittanova
9
45
3
20
10.523
Oppido
24
173
16
143
5.782
Seminara
8
60
6
50
4.214
Rizziconi
13
69
6
45
6.956
Palmi
7
38
4
27
18.705
Sinopoli
12
72
7
53
2.463
Delianuova
8
72
8
72
3.638
Cinquefrondi
6
34
3
21
5.678
S. Giorgio M.
10
66
7
55
4.150
Totale Piana di Gioia Tauro
210
1.159
102
777
119.629
[Pino Arlacchi, La Mafia imprenditrice, Il Mulino 1983.]


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Tasso d'inflazione: 18,7%.

Confindustria: presidente Vittorio Merloni.

Popolazione

56.336.000

Attiva

36,6%

Agricoltura

12,8%

Industria 36,3%
Servizi 50,9%
Analfabeti
(oltre i 6 anni)
3,1%



Gennaio

Febbraio

Marzo 
il prof. Guido Rossi diventa presidente della Consob.
Il vertice (Dc) dell'IRI nomina Lorenzo Roasio presidente della Finsider nonostante l'opposizione del ministro delle Partecipazioni statali, il socialista Gianni De Michelis
17, la Guardia di Finanza fa irruzione nella villa di L. Gelli, a Castiglion Fibocchi, e sequestra gli elenchi della P2.
23, la lira subisce una prima svalutazione;

Aprile
il rendimento dei titoli pubblici si fa superiore al tasso di inflazione, la domanda di case scompare.


Maggio


Giugno

Luglio


Agosto

Settembre


Ottobre
4,
la lira subisce una seconda svalutazione;
Pietro Sette, presidente dell'IRI, che ha previsto le grosse perdite [3.134 miliardi di lire] sostiene davanti ad una commissione del Senato che il  motivo principale dei problemi dell'istituto di via Veneto è il costo degli oneri finanziari e quindi la mancanza di denaro fresco dello Stato;
la Finsider, da sola, perde 2.131 miliardi;

Novembre


Dicembre
l'Alitalia, grazie ad aggiustamenti di bilancio, rimane in pareggio;
l'Italtel, denuncia una perdita di quasi 270 miliardi su un fatturato di 740;

Ai 35.000 Mdi di lire di debito dei tre maggiori gruppi pubblici italiani (IRI, ENI, EFIM) vanno aggiunte altre perdite per 3850 Mdi di lire, mentre l'onere degli interessi passivi da pagare alle banche ha raggiunto 6000 Mdi l'anno. 


Montedison: con la finanziaria Gemina (architettata da Enrico Cuccia) gli azionisti privati acquisiscono il pacchetto azionario di IRI e ENI;

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