Papa Giovanni XXIII
(1958-63)
«Il più grosso feudo delle finanze
vaticane è l''Italia».
Quando sono in ballo parecchie decine di miliardi il Vaticano si permette
disturbare personaggi come:
. Massimo Spada,
. conte E.P.
Galeazzi,
. Giovanni Carraro,
. ecc.
[Corrado Pallemberg, I segreti del Vaticano
(1959)]
CEE
(Comunità economica europea)
o
MEC
(Mercato comune europeo)
1959, gennaio, Bruxelles, nella sede, al n. 24 di avenue de la Joyeuse
Entrée, il dr. Karl-Heinz Narjes,
capo del gabinetto, presenta ufficialmente il rappresentante di Bonn al
dr. Walter Hallstein, l'ex Oberleutnant
della Wehrmacht che è diventato presidente;
i baroni tedeschi sono ormai chiaramente destinati a dominare l'unione.
«segue 1967»
OECE
(Organizzazione europea
per la cooperazione economica)
«segue da
1950»
1959, aderisce la Spagna;
«segue
1961»
EFTA
(Associazione europea
di libero scambio)
1959, 20 novembre, Stoccolma, viene approvato il testo della
convenzione istitutiva di questa associazione da:
- Regno Unito,
- Norvegia,
- Svezia,
- Danimarca,
- Austria,
- Portogallo
- Svizzera;
l'accordo istituisce un'area di libero scambio tra i paesi membri; pur
conservando i dazi doganali sulle importazioni dai paesi non membri,
i partecipanti convengono di eliminare (entro un periodo transitorio)
i diritti doganali sui beni originari di ciascun stato membro; emendamenti
alla convenzione devono ottenere il voto unanime del Consiglio; l'amministrazione
generale è tenuta da un Segretariato che si trova a Ginevra;
ha come scopo la promozione e la collaborazione economica con gli Stati
membri dell'Oece:
«segue
1960»
Associazione
tra le società di finanziamento
1959, Inghilterra,
questa associazione, una delle due esistenti nel paese tra le Società
di finanziamento che si occupano principalmente degli acquisti a
rate, conta 17 membri che accentrano l'80% dell'indebitamento complessivo
per acquisti a rate nei confronti delle società di finanziamento.
Warburg
(banchieri)
«segue
da 1958»
1959, 2-3 gennaio, Siegmund
Warburg riesce a comperare 1.300.000 azioni; nei giorni
seguenti, quando in Borsa le istituzioni decidono di vendere, non direttamente
all'uno o all'altro dei contendenti, ma con decisione apparentemente
salomonica, arriva il successo;
9 gennaio, la Tube Investments e
la Reynolds annunciano alla stampa di detenere
l'80% della British Aluminium: vittoria
completa; questa Opa [offerta pubblica di acquisto], la prima in Europa
a coinvolgere imprese nazionali e straniere, rimane una pietra miliare
dell'attività di Warburg avendo egli usato
mezzi diversi dai soliti, una nuova strategia, quasi rivoluzionaria:
- si è appellato agli azionisti contro i dirigenti, all'opinione
pubblica contro le istituzioni,
- ha aperto l'era delle migrazioni di capitale e del ringiovanimento dei
dirigenti,
- è stato appoggiato dalla stampa;
i risentimenti durano ancora un po', affiorano anche sentimenti
antisemiti, ma poi la situazione si normalizza;
la S.G. Warburg tratta in questo stesso
periodo anche l'acquisto dell'impero editoriale della Kemsley
per conto di Roy Thomson, un canadese figlio
di un barbiere di Toronto: nella City uno straniero si fida di un altro
straniero;
Thomson, che ha appena comperato il suo
primo giornale in Scozia e una televisione privata [l'inizio della sua
fortuna], ha saputo che lord Kemsley mette
in vendita il 40% del suo impero editoriale attraverso il suo banchiere,
Lionel Fraser;
a parte le azioni in mano alla famiglia Kemsley,
esistono anche 1,5 milioni di azioni in mano ad altri; la quotazione
ufficiale è di 2,2 sterline e Warburg, in
vista dei benefici potenziali del gruppo, ne fissa il prezzo a 4,10
sterline offrendo ai privati lo stesso prezzo di Kemsley;
Henry Grunfeld, il braccio destro ed unico alter
ego di Siegmund, avanza l'idea di
scambiare la catena televisiva privata di Thomson
con i giornali di Kemsley; prontamente
accolta da e perfezionata dagli specialisti, l'idea si conclude in un
affare con enormi vantaggi da tutte l parti;
alcuni anni dopo si trova, questa volta avversario di Roy
Thomson, in un altro affare editoriale;
la Odham Press, una delle maggiori case
editrici inglesi, proprietaria tra l'altro di «People» e del «Daily
Herald», teme di essere assorbita dal gruppo di Cecil
King, il grande imprenditore di Fleet Street;
la Odham contatta subito Thomson
chiedendo di fondersi in un unico gruppo per poter annullare l'assalto
di King; S. Warburg
viene chiamato da Thomson ad occuparsi
dell'affare; anche King però, che viene a
sapere della trattativa segreta, chiede a Warburg
la consulenza; evidenti i contrasti di interesse, Siegmund
decide, in base alla priorità, di occuparsi dell'acquisto della Odham
per conto di King, suo cliente prima di Thomson;
a questo punto Thomson, capita la
situazione, si rivolge ad un altro esperto del settore
"fusioni", Kenneth Keith; questa
volta però non sono in gioco solo interessi nazionali opposti ad
interessi internazionali, ma qualcosa di molto più serio: come
scriverà più tardi il banchiere Lionel Fraser,
nella "battaglia" viene versato sangue finanziario, sangue
giornalistico e sangue operaio;
alla fine la spunta Warburg e Cecil
King si trova a capo del più grande gruppo editoriale della
storia britannica, assicurandosi il controllo del 40% dei quotidiani
inglesi e diventando il più importante proprietario di giornali al
mondo;
di S. Warburg il «Sunday Times», giornale
di Thomson, scrive: "è il fenomeno
della banca del dopoguerra"; l'acuto Thomson
dal canto suo, riconosce che dall'altra parte della barricata si perde e
ritorna cliente della banca; suo figlio, divenuto Lord, avrà il suo
ufficio in Fleet Street e sarà un altro potentissimo editore;
«segue 1960»
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su |
IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
- Presidente: Aldo Fascetti
(1956-1960) |
1959
Gennaio
-
|
|
Banche
|
1959
Banca di Credito Finanziario
o
Mediobanca
- Presidente: A.
Tino (1958 - 1977)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore
generale: E.
Cuccia (1946 giu - 1988)
1959,
XIV esercizio (1959 giu - giu 1960)
con una modifica statutaria, Mediobanca
diviene il nome ufficiale della banca.
la raccolta del risparmio raggiunge i 100 Mdi di lire;
«segue 1960»
Istituto
Bancario San Paolo di Torino
«segue da 1955»
Presidente:
. Luciano Jona, (1959-78).
Direttore generale:
. comm. rag. Ferdinando Beretta,
(1954-57).
1959, ottiene l'autorizzazione ad istituire un'apposita
sezione per il finanziamento di opere pubbliche e impianti di
pubblica utilità;
«segue 1960»
Banca
Provinciale Lombarda
1959
dal 1950, l'Italmobiliare
(la finanziaria della Italcementi)
possiede i 2/3 del capitale sociale.
L'ing. C.
Pesenti è così di fatto il vero padrone
della banca.
Banca
Cattolica del Veneto
- Presidente
. Massimo Spada
(1947-1983)
- Vice presidente
. avv. Vittorino
Veronese,
- Amministratore delegato
. Secondo Piovesan,
- Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi,
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi,
. Riccardo Carini,
. Alfredo Cursi [segretario],
. Luciano Giacomuzzi,
. dr. Enzo Guarnieri,
. avv. Gaetano Martelletto,
. avv. U.
Merlin,
. Alessandro Passi,
. Guglielmo Schiratti,
. Elio Somma ,
. ing. Sergio Zanarotti
,
- Sindaci effettivi:
. Amedeo Gallina,
. Luigi Ricchieri,
. Pio Rumor,
. conte avv. Giustino Di Valmarana,
- Sindaci supplenti:
. Giuseppe Del Giudice,
. Antonio Guizzardi.
Comitato esecutivo
- Presidente:
. Secondo Piovesan
,
- Componenti:
. Raffaello Bettazzi,
. Riccardo Carini,
. Alessandro Passi,
. Pio Rumor.
- Direttore generale
. Felice Saggiorato.
- Vicedirettori
. Bruno Bernardini
. Aurelio Ballarin.
1959,
Febbraio
assemblea ordinaria degli azionisti per l'approvazione del bilancio
chiuso al 31 dicembre 1958;
Dicembre
19, l'amministratore delegato espone al Consiglio
di amministrazione le conclusioni di uno studio per un nuovo aumento
di capitale sociale giustificato dal continuo accrescimento della
massa fiduciaria da 500 a 750 Mni di lire, mediante emissione
di 2.500.000 azioni da lire 100, che verranno offerte in opzione
agli azionisti, in ragione di 1 azione nuova ogni 2 vecchie possedute,
al prezzo unitario di lire 200.
Il Consiglio approva anche perché l'IOR
ne garantirà il collocamento.
«segue 1960»
|
1959 |
CONSORZIO
NAZIONALE PRODUTTORI ZUCCHERO |
Dati forniti dall'Istituto
Nazionale di Economia Agraria
[1938=100] |
|
1938 |
1958 |
Numero Indice |
Valore medio della produzione lorda vendibile per ettaro
a barbabietola |
3.592,60 |
291.000 |
81 |
Indice del costo della vita |
100 |
168 |
68 |
Indice dei prezzi all'ingrosso delle derrate alimentari |
100 |
157 |
57 |
[Ernesto Rossi,
I nostri quattrini, Laterza
Bari 1964.] |
Per diversi mesi, i bieticoltori, sotto la guida dell'on. Bonomi,
distribuiscono botte da orbi fra gli industriali, loro buoni
compagni nella spogliazione dei consumatori.
Luglio
7, in base alla legge 7 luglio 1959,
n. 490, l'industria deve lavorare i quantitativi
di bietole che vengono stabiliti d'autorità e dovrà
ritirarli dagli agricoltori che vengono indicati nel piano ministeriale.
Le clausole del contratto di coltivazione (prezzo, seme, prezzo
trasporti, scarichi, tare, analisi, anticipi, pagamenti, ecc.)
sono stabiliti dall'autorità amministrativa che determina
pure il prezzo fisso delle bietole. Per contro, nella vendita
del prodotto, l'industria non può superare il prezzo
fissato dal CIP, mentre è a suo rischio il collocamento
del prodotto e la conservazione delle eccedenze.
Agosto
-
Settembre
1°, l'Associazione bieticoltori
conclude un accordo col Consorzo Nazionale
Produttori Zuccheri; i quantitativi di bietole eccedenti
la quantità necessaria a produrre 9,6 milioni di quintali
di zucchero (fabbisogno previsto per l'anno in corso) saranno
ritirati in conto produzione delle campagne 1960 e 1961, durante
le quali le superfici a bietole verranno proporzionalmente ridotte.
In conseguenza dell'aumento del redddito nazionale, in Italia
il consumo pro-capite dello zucchero è più che
raddoppiato rispetto all'anteguerra, ma è ancora assai
inferiore a quello rilevato negli altri paesi del MEC.
Consumo pro-capite
di zucchero
[Anno 1958] |
- Italia |
[Indice] 100 |
- Germania |
167,6 |
- Francia |
170,5 |
- Belgio |
171,7 |
- Olanda |
255,5 |
[Ernesto Rossi,
I nostri quattrini, Laterza
Bari 1964.] |
È evidente che – piuttosto che svendere lo zucchero
all'estero, rimettendoci molti miliardi, come è stato
svenduto nel 1956-57 – meglio sarebbe non produrlo.
«segue 1960»
|
|
[Ernesto Rossi, I
nostri quattrini, Laterza Bari
1964.] |
1958 |
POLIGRAFICI «IL
RESTO DEL CARLINO» |
[cap. L. 636.152.000, diviso in azioni da mille lire
ciascuna.]
- Presidente: avv. Giorgo Barbieri
(? -?) – [109.280 azioni]
[Pure presidente dell'Associazione Industriali di Bologna, uomo
di fiducia dell'Eridania per tutti
gli affari giornalistici, nominato cavaliere del lavoro dal presidnete
Gronchi (nonostante che l'Associazione
Nazionale dei Cavalieri del Lavoro non l'abbia portato nella rosa
dei candidati). Possiede 109.280 azioni]
- Vicepresidente: comm. Oscar Maestro
(? -?) – [69.172 azioni]
[Sedicente esperto in pubblicità commericale.]
[Oscar Maestro: proprietario,
assieme al fratello Guido Maestro,
della SICAP che dal dopoguerra
al 31 dicembre 1956 ha avuto in gestione la pubblicità del
«Carlino» (ex «Giornale dell'Emilia»), del
«Carlino Sera» e dello «Stadio», e anche
la gestione della pubblicità della «Nazione»
e della «Nazione Sera» fino al maggio 1955.
Poiché la SICAP non ha aveva
né capitali né personale né attrezzatura adeguata,
è evidente che questi contratti sono stati formati dalle
società editrici dei giornali solo per consentire alla SICAP
di svolgere un'azione di disturbo nei confronti della grande organizzazione
pubblicitaria internazionale, la SPI,
che nel mezzo secolo precedente la guerra aveva gestito anche la
pubblicità dei giornali di Bologna e di Firenze.
Infatti, dopo un anno di vita della SICAM,
il comm. Oscar Maestro offre alla SPI
di rilevare le azioni della sua società, insieme ai contratti
che essa aveva conclusi.
Per sbarazzarsi di un concorrente pericoloso la SPI
consente alla proposta, pagando al comm. Oscar
Maestro diverse decine di milioni e impegnandosi a dargli
una provvigione del 5% sul reddito pubblicitario lordo dei giornali.
Il comm. Oscar Maestro promette in
cambio di adoperarsi per far mantenere regolarmente in vita i contratti
fino al termine stabilito e per farli rinnovare alla scadenza di
tale termine; in più il comm. Oscar
Maestro si impegna ad astenersi dal concorrere, sia direttamente
che per l'interposta persona, agli appalti per le nuove aggiudicazioni.
Dal principio del 1949 al 1955 la gestione della SPI
triplica gli introiti per pubblicità dei giornali di Bologna
e di Firenze e corrispondentemente triplica la provvigione al comm.
Oscar Maestro che così viene
ad intascare diversi milioni di lire al mese senza far nulla.
Oltre a ripetere, alla scadenza dei contratti di gestione di pubblicità,
il gioco che gli era così ben riuscito nel 1947, si fa dare
dalla Poligrafici «Il Resto del Carlino
l'incarico di rappresentarla in tutti i suoi rapporti con la SPI.]
|
1958
oltre ad avere la proprietà dei giornali:
- «Il Resto del Carlino»
[130-150 mila copie, diffuso in Emilia, Veneto e Marche],
- «Carlino Sera»,
è proprietaria, attraverso la Società
editrice «La Nazione» dei giornali:
- «La Nazione»
[110-120 mila copie, diffuso in Toscana e Marche],
- «Nazione Sera»,
- «Tirreno»
[ca 30 mila copie, diffuso in provincia di Livorno],
- «Stadio»
[ca 60.000 copie, diffuso in tutta Italia].
il petroliere A. Monti che ha acquisito
il controllo dell'Eridania, acquista
anche la testata «Il Resto del Carlino».
Dello stesso gruppo della società Poligrafici
«Il Resto del Carlino» fanno parte le società:
- Nuova Editrice Emiliana (cap.
L. 9.387.500) e
- Nuova Editrice Emiliana e C.
(cap. L. 10 Mni),
costituite solo per ragioni di rappresentanza giuridica e di
accertamenti fiscali.
Gennaio
2, visto che le cose non si mettono troppo bene e
che l'autorità giudiziaria potrebbe anche porre il sequestro
sui pacchetti azionari della Poligrafici
«Il Resto del Carlino» detenuti dal suo
presidente e dal suo vicepresidente:
. avv. Giorgio Barbieri (95.000
azioni) e
. comm. Oscar Maestro (75.000 azioni),
vendono all'Eridania (che
già ne possiede) le proprie azioni possedute per un valore
complessivo di oltre 500 Mni di lire.
In complesso dunque, dopo gli ultimi acquisti, il gruppo Eridania
possiede 294.998 azioni, che rappresentanto il 40,6% delle 636.152
azioni della Poligrafici «Il
Resto del Carlino».
Poiché riuscirà facile all'Eridania
mettersi d'accordo con gli altri due maggiori azionisti – la
Adriatica di Elettricità (31.950
azini) e la Italiana Finanziamenti Indsutriali
della Edizon (29.151 azioni),
che desiderano l'appoggio della catena di giornali per ottenere
più facilmente aumenti delle tariffe elettriche, e considerando
che il rimanente capitale è sminuzzato fra 400 piccoli
azionisti, che è molto difficile far partecipare alle
assemblee ed ancor più difficile mettere d'accordo, si
può concludere che Eridania,
la nosta maggiore società saccarifera, ha ormai il sicuro
controllo di sei giornali.
[Oltre al «Resto del Carlino» nessuno dei 69 giornali
"indipendenti" che vengono pubblicati in Italia ha
dato notizia di questa vertenza legale (1953-59).]
«segue 1960»
|
[Ernesto Rossi, I
nostri quattrini, Laterza Bari
1964.] |
FRANCO TOSI |
Capitale sociale: 2.500 Mni di lire.
Quasi tutta di proprietà dei signori Falck.
- Presidente:
. rag. Mario
Rossello (? - ?);
[Pure presidente della Edison.]
- Membri del Consiglio di Amministrazione:
. Giovanni Falck (? - ?);
[proprietario e presidente delle grandi Acciaierie
e Ferriere Lombarde.]
. Romualdo Borletti (? - ?);
[presidente della Rinascente.]
. Carlo Pesenti (? - ?);
[proprietario e amministratore delegato della Italcementi.]
. Massimo Spada (? - ?)
[presidente della Banca Cattolica del
Veneto.]
. ecc. (altri grossi calibri dell'industria italiana e vaticana).
|
1959
Con deliberazione assembleare del 24 marzo 1947 la
società ha provveduto alla concentrazione del complesso
aziendale del proprio cantiere di Taranto mediante apporto dello
stesso nella Società Cantieri
Navali di Taranto all'uopo costituita, conservando
la proprietà delle corrispondenti azioni rappresenntative
del capitale sociale.
Ora cede una parte delle azioni (operazione prevista in tre
riprese: 1949, 1950 e 1952).
|
[Ernesto Rossi, I nostri quattrini,
Laterza Bari 1964.] |
I compari
di San Gennaro |
1959
La Amias Sas,
rappresentata dall'avv. Nicola Ercole
dello Studio Lefèbvre, Roma,
accende un primo mutuo di 65 Mni di lire presso la Banca
Nazionale del Lavoro.
«segue 1960»
|
Fonti:
- Camilla Cederna, Giovanni Leone
- Feltrinelli 1978, I ed..
- Nino Piccione, Uragano Lockheed
- E.L.V. Roma 1977, I ed.. |
Michele
Sindona |
«segue da 1950»
1959
Centra un affare decisivo per la sua carriera. Trova il terreno
e i 2,4 Mni di dollari necessari all'arcivescovo di Milano, Giovanni
Battista Montini, per aprire la "Madonnina",
casa di riposo per anziani.
Viene così promosso consulente finanziario della Curia.
Conosce così altri dirigenti dello Ior,
il principe M.
Spada, Luigi Mennini,
Pellegrino de Strobel e anche il
giovane sacerdote lucano don D.
de Bonis che sta muovendo i primi passi bancari.
[segue]
|
Fonti:
- Lombard, Soldi truccati -
Feltrinelli 1980, I ed.;
- Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA,
chiarelettere 2009, I ed.. |
La Lockheed
Corporation e il supermercato delle armi.
|
- Presidente: ? (1957-?) |
1959
Henry Kuss, luterano praticante,
già promosso alla fine degli anni '50 alla direzione della
"Military Assistance Planning", sezione destinata
ad assicurare che le armi siano distribuite gratuitamente solo
ai paesi che non possono permettersi di pagarle, sta per diventare
il principale venditore d'armi del Pentagono del prossimo decennio.
Il mercato maggiore, l'Europa Occidentale, è ancora molto
a corto di dollari e gli europei vogliono in ogni caso costruirsi
una loro propria industria di armamenti. Il Pentagono raggiunge
una soluzione di compromesso decidendo di incoraggiare accordi
di "coproduzione". Le armi americane quindi saranno
prodotte in Europa su licenza: posti di lavoro e tecnologia elevata
per i paesi europei, in cambio dei profitti per le società
americane e meno aiuti all'estero da parte del Tesoro americano.
Il più spettacolare fra tutti i nuovi aerei, il Lockheed
Starfighter, può ora essere prodotto su licenza dalla
Germania e da altri paesi.
Marzo
Germania. Viene firmato il contratto per i primi
96 aerei Starfighter F-104 della Lockheed.
Presto sarà seguito dagli altri paesi europei.
Luglio
Giappone. Mentre la Grumman
sta per vendere il proprio caccia Super Tiger (F-11F)
ai giapponesi dietro il sipario si sta muovendo Yoschío
Kodama il quale attraverso il quotidiano «Yomiuri
Shimbun», di proprietà di un suo amico, lancia una
campagna pubblica a favore degli Starfighter e il vice
capo dello Stato maggiore dell'aviazione, il generale Minoru
Genda [colui che aveva diretto l'attacco giapponese di
Pearl Harbor], si esprime pubblicamente a favore dell'aereo della
Lockheed. Promosso capo di Stato maggiore dell'aviazione, Minoru
Genda si reca in California dove prova personalmente in
volo lo Strafighter.
Alla fine il Giappone ordina 230 Starfighter, quasi tutti
costruiti su licenza in Giappone dalla Mitsubishi.
[Si parlerà più tardi di un pagamento di 1,5 Mni
di dollari da parte della Lockheed
a ufficiali giapponesi e un emolumento di 750.000 dollari al solo
Yoschío Kodama
per i suoi servigi. Un ufficiale dei servizi segreti americani
confermerà in seguito che ogni mossa compiuta dalla Lockheed
era stata approvata da Washington.]
Dalla Svizzera, in questo stesso periodo, Fred
Meuser suggerisce alla Lockheed
di fare omaggio al suo amico principe Bernardo
d'Olanda di un aereo dirigenziale JetStar [ca
1 Mne di dollari]. L'idea, discussa a Burbank, vede favorevole
R.E.
Gross mentre Haughton
è contrario, per cui non se ne fa nulla.
«segue 1960»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
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|
Confindustria: presidente Alighiero De Micheli.
Gennaio,
Febbraio
13, esce il Testo Unico 13 febbraio 1959, n. 449
sulle Assicurazioni.
Marzo,
Aprile
Maggio
Giugno
Marigliano, Napoli, una rivolta di contadini che protestano
per i bassi prezzi dei prodotti agricoli provoca l'incendio della posta,
della caserma dei carabinieri e dell'esattoria oltre alla devastazione
del municipio.
Luglio
Agosto
12, nel discorso pronunciato all'assemlblea legislativa somala
[riportato integralmente dal «Corriere della Somalia»] il
nuovo ministro delle Finanze, on. Taviani,
dichiara:
«Le dichiarazioni del governo italiano, comunicate
al governo somalo il 12 ottobre 1958 prevedono i seguenti apporti alla
Somalia per i i primi anni della sua indipendenza:
- 1.500.000 dollari per 250 tecnici ed esperti posti a disposizione del
governo somalo e per l'assegnazione di 80-100 borse di studio;
- 500.000 dollari quali contributo per le necessità del bilancio».
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Sempre più frequenti sono i casi di sofisticazione alimentare
tanto da allarmare il ministro della Sanità, Camillo
Giardina.
Economia italiana:
lo Stato è proprietario della banca centrale e di istituti di credito
nonché di grandi aziende (Ferrovie, Alitalia)
e comproprietario, attraverso l'IRI,
di vasti settori dell'Industria. L'Oece che amministra gli aiuti
americani lo spinge ad effettuare in pratica una specie di programmazione.
L'IRI, nato come l'ente che avrebbe
dovuto ordinare il caos esistente nelle proprietà dello Stato per poi
liquidarle, è cambiato diventando un'istituzione permanente per l'amministrazione
delle società controllate dallo Stato.
Oltre alla Cassa del Mezzogiorno, ormai diventata
ente storico, lo Stato crea nel 1958 l'Ente autonomo
di gestione per le aziende termali e nel 1962 l'Enel,
Ente nazionale elettricità.
La nazionalizzazione delle imprese di produzione e distribuzione dell'energia
elettrica spostano il ruolo dello Stato sul campo dei servizi come fornitore
di servizi a prezzi minori su base nazionale.
Il suo "ruolo di grande imprenditore" lo porta in questi anni
ad adottare gli stessi criteri di finanziamento e di amministrazione che
prevalgono nel settore privato.
Veicoli
a motore
circolanti in Italia
[Fine 1959] |
Tipo |
Milioni |
a quattro
ruote
[80% assicurati] |
2,133 |
motoveicoli
[20% assicurati] |
2,611 |
ciclomotori
[20% assicurati] |
1,025 |
Totale |
5,769 |
Nello stesso anno sono
stati rilevati 225.116 incidenti stradali, con 167.798 feriti e 7.160
morti. |
[Ernesto
Rossi, I nostri quattrini, Laterza
Bari 1964.] |
Pirelli
«segue
da 1939»
1959-60, la presidenza passa al figlio di Alberto,
Leopoldo;
i tre amm.ri delegati sono: Brambilla,
Dubini e Rossari;
il n. 2 della Pirelli è Guido
Baricalla;
«segue 1975»
Olivetti
«segue
da 1946»
1959, potenzia il settore delle macchine per scrivere incorporando la
statunitense Underwood;
«segue 1960»
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