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Papa
Innocenzo VI

(1352-62)

Gesuati
(iniziano e terminano le loro prediche con le lodi di Gesù)

1360 ca, viene creata a Siena una comunità di penitenti laici da Giovanni Colombini, che segue all'inizio la regola benedettina.
«segue 1367»

ANNO 1360





1360
ducato d'Austria e di Stiria
Rudolf IV [l'Ingegnoso]
Albero genealogico
(Wien 1339 – Milano 1365, peste)
figlio di Albrecht II [il Saggio] e della c.ssa Johanna von Pfirth;
nel 1356 sposa Katharina di Lussemburgo;
1358-65, duca d’Austria, Stiria, Carinzia e Carniola;
[chiede la contea di Pfirth (Ferrete) a Giovanni di Sennen vescovo di Bâle, che non osa rifiutargliela, ma con l’accordo di tenerla in feudo della chiesa di Bâle]




1363-65, conte del Tirolo;


Friedrich III [il Liberale/lo Splendido]
Albero genealogico
(Wien 1347 - 1362, ucciso in una battuta di caccia)
figlio di Albrecht II [il Saggio] e della c.ssa Johanna von Pfirth;
1358-62, duca di Carinzia;



Margherita [Maultasch (Boccalarga)]
Albero genealogico
(n. 1318 - Vienna 1369)
figlia di Heinrich V, duca di Carinziae conte del Tirolo, e moglie di Johann Heinrich di Lussemburgo;
1335-63, contessa del Tirolo;
[succeduta alla morte del padre, eredita il Tirolo ma non la dal 1341 sposata con Ludwig di Brandeburgo, figlio dell'imperatore Ludwig IV [il Bavaro];


1360
-


1360
REGNO d'UNGHERIA
Luigi I [il Grande]
Albero genealogico

(Višegrad 1326 - Trnava 1382)
figlio di Charles I Robert d'Angiò, re d'Ungheria, e di Elisabetta di Polonia (sorella di re Kazimierz III [il Grande])
1342-82, re d'Ungheria;
succeduto al padre, eredita uno stato solido e finanziariamente fiorente che gli fornisce le basi per un'ambiziosa politica estera;
nel 1343, seguendo i suggerimenti di frate Roberto, invia i propri ministri a Clemente VI per far valere i diritti di suo fratello Andrea sul regno di Napoli non in quanto marito di Giovanna ma come erede dell'avo Charles Martell; per sedare la controversia ed essendo Andrea e Giovanna ancora minorenni il papa pensa di inviare un legato a Napoli (Bolla del 18 novembre);
nel 1344 combatte al fianco dello zio Kazimierz III [il Grande] di Polonia contro lituani e tatari;
nel 1345 suo fratello Andrea, marito della regina Giovanna I di Napoli, viene assassinato;
nel 1347, a inizio dicembre, dopo aver minacciato di invadere il Regno di Napoli, il re arriva a Verona dove si assicura l'approvazione e l'appoggio di Mastino della Scala, signore della città;
nel 1348, invaso il Regno di Napoli e costretto alla fuga la regina, accetta cordialmente Carlo di Durazzo e gli altri reali che ad Aversa gli presentano il figlioletto di Giovanna; dopo aver chiesto al duca dove fosse la finestra da cui era stato gettato il corpo del fratello Andrea d'Ungheria e sentendosi rispondere che non lo sapeva, gli fa di brutto tagliare la testa, fa prendere molti nobili che ritiene colpevoli e li manda in Ungheria assieme al figlioletto [vi morirà poco dopo]; si avvia verso Napoli con le sue truppe che avanzano con davanti lo stendardo in cui è raffigurato il dipinto di Andrea strangolato; arrivato nel castello nuovo, senza udir nessuno, toglie a molti e dà ad altri onori e incarichi, ma li pone tutti sotto l'autorità del vescovo ungherese Varadino;
mentre sono già trascorsi quattro mesi dal suo ingresso a Napoli, scoppia a causa del sudiciume la peste tra le sue truppe; non riuscendo inoltre ad ottenere l'appoggio di papa Clemente VI, è costretto ad abbandonare l'impresa nel Regno di Napoli; nomina prima il barone tedesco Corrado Lupo suo vicario e Gilforte Lupo castellano di Napoli;
nel 1349, chiamato da Corrado Lupo in aiuto degli ungheresi a Napoli, giunge con nuove armate in Puglia, prende Trani e Aversa costringendo Giovanna alla fuga a Gaeta;
nel 1350 da Napoli si reca a Roma dove, rifiutato il titolo di re che gli è offerto, fa le sue devozioni nel Giubileo;
nel 1352, avvisato dal legato pontificio quanto fosse pericoloso continuare la guerra contro il volere del papa, firma un accordo in base al quale la regina ha di nuovo il regno e la pace;
[alcuni scrittori parlano di 300 mila fiorini versati al re ungherese dalla regina per le spese della guerra e da questi poi donati alla chiesa romana]
certo è che il pontefice invia il vescovo di Bracara a incoronare Giovanna e Luigi di Taranto re di Napoli;
nel 1358 combatte una guerra contro Venezia riuscendo, grazie all'aiuto di Genova e di Francesco da Carrara, ad impadronirsi della Dalmazia fino a Durazzo: si assicura così il controllo dell'Adriatico;



1370-82, re di Polonia;








1360
-


1360
SACRO ROMANO IMPERO
Charles IV
Albero genealogico

(Praga 1316 - 1378)
figlio di Jan [il Cieco], re di Boemia, e di Eliska Premyslide, erede del regno di Boemia;
nel 1329 sposa Blanche de Valois († 1348);
1334-46, margravio di Moravia (Wenceslas Charles);
1346-53, duca di Lussemburgo (Wenceslas Charles);
1346-78, re di Boemia (Karel IV)
1346-76, re di Germania (Karl I)
nel 1348 muore la moglie Blanche de Valois;
fonda a Praga la prima Università dell'Europa nordoccidentale;
nel 1349 sposa Anna von Rheinpfalz († 1353);
nel 1353, rimasto vedovo, sposa Anna di Schweidnitz-Jauer († 1362);
nel 1354 (ottobre) scende in Italia (solo allo scopo di trarne ricche regalie e non perché invitato da Cola di Rienzo e da F. Petrarca a rinnovare l'impero romano) e si stabilisce a Mantova dove rimane fino alla fine dell'anno;
1355-78, imperatore del Sacro Romano Impero (Charles IV);
1355-78, re di Lombardia-Milano;
[incoronato a Milano]
nel 1356, riconoscendo una situazione di fatto ormai consolidata, promulga a Norimberga la costituzione detta "carolina" (la Bolla d'oro per antonomasia);




1365-78, re di Arelat-Arles;

 







1360
-

1360
REGNO di POLONIA
Kazimierz III [il Grande]
Albero genealogico

(Kowal o Cracovia 1310 - Cracovia 1370)
figlio di Wladislaw I Lokietek [il Breve] e di Jadwiga († 1339), figlia di Boleslaw principe di Grande Polonia;
nel 1325 sposa Aldona di Lithuania († 1339);
1333-70, re di Polonia;
[… il fondatore dello stato polacco]
nel 1335 si allea con Giovanni di Boemia, ottenendone la rinuncia alle pretese sulla corona polacca in cambio di analoga rinuncia polacca ai diritti sulla Slesia e sulla Masovia, peraltro già occupate dai boemi;
nel 1339 ottiene da papa Benedetto XII il riconoscimento dei diritti polacchi sui territori occupati dai cavalieri teutonici;
nel 1340, acquistata la Rutenia, intraprende una vasta operazione di colonizzazione e avvia contatti in direzione dell'oriente e del Mar Nero;
nel 1343 stipula con i cavalieri teutonici la pace di Kalisz, che gli permette di riprendere la Cuiavia, pur cedendo la Pomerania;
nel 1344 riesce a riprendere parte della Masovia e ad annettere alla Polonia gli altri territori come stati vassalli; si volge anche contro i tatari e i lituani, da cui recupera i territori di Halicz e Wlodomierz, consolidando così la posizione alle frontiere;
codifica il diritto consuetudinario polacco in un corpus di leggi rielaborate da giuristi che egli ha inviato a studiare a signoria di Padova e a Bologna; fonda l'università di Cracovia strutturata sul modello di analoghe istituzioni italiane;
nel 1355, privo di eredi maschi (i tre matrimoni gli hanno dato solo femmine), con il patto di Buda designa quale erede della corona polacca il nipote Luigi I [il Grande], re d'Ungheria, figlio della sorella Elisabetta;




1360
-

 

 

1360
IMPERO BIZANTINO
Giovanni V Paleologo
Albero genealogico

(n. 1331 - † 1391)
[Calojanni]
figlio di Andronico III e di Anna di Savoia;
1341-47, 1354-91, imperatore;
con l'aiuto di Genova e dopo aver costretto Giovanni VI Cantacuzeno ad abdicare;



1360
-

1360
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Alessio III
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di ;
1349 (dal 22 dic) - (al 20 mar) 1390, gran comneno di Trebisonda - autokrátor dei romani;


Bailo veneziano
1347-64, i rapporti regolari tra Venezia e Trebisonda sono interrotti;
1360
la tensione mantenutasi nei rapporti tra Genova e Venezia impedisce (1360-62) un favorevole sviluppo della navigazione nel Mar Nero;

1360
Osmanli od Ottomani
Murad I
(? - ?)
figlio di Osman I (fondatore degli Osmanli od Ottomani) di una schiava greca;
1359-89, "capo" degli Ottomani;
indirizza risolutamente verso i Balcani l'espansione ottomana.






1360
Nell'esercito, a fianco dei due gruppi già creati (1334) dal padre,
- sipahi (cavalleria)
- piyade (fanteria);
inserisce un'unità speciale, la yeni-ceri (truppa nuova) una delle più geniali creazioni militari della storia militare;
questi "giannizzeri" non sono solo militari di carriera ma fanno parte anche di una comunità maschile formata in grande misura da prigionieri di guerra e, in seguito, da figli di cristiani;

1360
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
Pietro I di Lusignano
Albero genealogico

(Nicosia 1329 - 1369)
figlio di Ugo IV di Cipro e di Eschive d’Ibelin († 1312), signora di Beirut;
dopo 1342 sposa Eschive di Montfort († ante 1350);
1347, fonda l’Ordine della Spada;
nel 1353 sposa Leonora di Aragona († 1416)
1359-69, re di Cipro;
1359-69, re di Gerusalemme (titolare);
succeduto al padre, cinge anche la corona di Gerusalemme contesagli dagli Angioini di Napoli.
In questo periodo Cipro ha interesse a mantenere viva la tensione tra Islam e cristianità per rimanere l'unico centro di smistamento delle merci orientali in Europa;



1368-69, re d’Armenia;

 




1360
-


1360
IMPERO di SERBIA
Stefano X Uroš V Decanski
(? - ?)
figlio di Stefano IX Decanski;
1355-?, imperatore di Serbia;


 
-
1360
-

 

 


1360
RUSSIA
Ivan II Ivanovic [il Mansueto]
Albero genealogico
(? - ?)
figlio di Ivan [il Bello]
1359-62, gran principe di Mosca e di Vladimir;

 
-
1360


 



1360
REGNO di FRANCIA
Jean II [il Buono]
Albero genealogico
(Le Mans 1319 - Londra 1364)
figlio di Philippe VI [il Fortunato o il Pio] e di Jeanne di Borgogna;
1332, sposa Bona di Lussemburgo, figlia di Giovanni di Boemia dalla quale ha otto figli; non ne ha invece dal suo secondo matrimonio con Giovanna, vedova di Filippo I di Borgogna;
inimicatosi con il genero Carlo II [il Malvagio], re di Navarra, cui non ha voluto cedere gli appannaggi promessi, provoca l'alleanza tra questi e gli inglesi; riprende così la guerra dei cent'anni interrotta da una tregua nel 1347;
1350-64, re di Francia;
…ma non troppo, diventando infatti presto noto, nonostante la sua cavalleria e munificienza, per il suo malgoverno accompagnato anche da delitti (esecuzione senza processo di Raoul d'Eu, connestabile di Francia) e per le sue arbitrarie modificazioni monetarie a favore del tesoro reale;
nel 1356 viene fatto prigioniero a Poitiers e condotto a Londra;
nel 1359 a Londra, dov'è prigioniero, firma un accordo che cede metà del regno agli inglesi ma che sia il reggente (cioè il delfino Carlo) sia gli stati generali rifiutano di ratificare;
1360
Maggio
8
, col trattato di Brétigny tra Inghilterra e Francia si giunge ad una pacificazione in base alla quale egli viene liberato a Calais dietro promessa di versamento di un fortissimo riscatto (600.000 scudi, che è solo la prima rata di un'altra molto più grande); egli è altresì obbligato a lasciare in mano inglese degli ostaggi, tra i quali il figlio Luigi duca d'Angiò;
dal momento che la Francia non è in grado di versare l'intero ammontare della prima rata, Galeazzo Visconti viene in aiuto ai francesi;







Charles V [il Saggio]
Albero genealogico
(Vincennes 1338 - castello di Beauté-sur-Marne 1380)
figlio di Jean II [il Buono] e di Judith [Bonne] de Luxembourg
1349, è il primo degli eredi al trono di Francia a portare il titolo di "delfino";
1356-60, reggente
[regge il trono finché il padre è prigioniero a Londra.]
nel 1357 negozia la tregua di Bordeaux e cerca di mettere insieme l'esorbitante somma richiesta dagli inglesi per il riscatto paterno, tre milioni di scudi d'oro; a tale scopo è costretto a riunire gli stati generali che gli strappano una serie di concessioni [incorporate poi nella Grande ordinanza dello stesso anno], tali da limitare gravemente i poteri della monarchia;
nel 1358, febbraio-luglio, jacquerie (rivolta dei contadini);
nel 1359, posto fine con la forza alla jacquerie e al movimento di Etienne Marcel, cerca di concludere le trattative con Edward III d'Inghilterra;
1360
Maggio
8
, trattato di Brétigny;
Ottobre
24
, pace di Calais;




1364-80, re di Francia;










 
1360


1360
Fiandra
Louis II [de Mâle]
Albero genealogico
(Mâle, vicino Bruges 1330 - Lille 1383/1384)
figlio di Louis I [de Crécy] e di Marguerite di Francia;
1346-48, conte di Fiandra;
1346-84, conte di Nevers e conte di Rethel;
[confermato nel 1347 da Philippe de Valois]
nel 1347 sposa Margaret di Brabante († 1368)



1382-84, conte di Borgogna e conte d'Artois; signore di Salins;









 
-
1360
-


1360
SAVOIA
Amedeo VI [il Conte Verde]
Albero genealogico

(Chambéry 1334 - Castropignano, Campobasso 1383)
figlio di Aimone [il Pacifico] e di Iolanda del Monferrato;
1343-83, conte di Savoia, Aosta e Maurienne;
nel 1347, impossessatosi già di vari domini, genera la gelosia dei Visconti, dei marchesi del Monferrato e dei marchesi del Monferrato i quali impugnano le armi lasciandogli solo Chieri; segue la pace con i Visconti, con cui la casa Savoia stringe anche parentela, a danno dei marchesi di Saluzzo;
nel 1348, malgrado l'umanità che ha sempre inteso introdurre nelle leggi, in occasione della pestilenza il popolo fa scempio degli ebrei;
nel 1349 i Visconti si fanno mediatori della pace con i marchesi del Monferrato il che accresce le sue giurisdizioni nel Canavese; finisce qui infatti la discendenza dei Delfini di Vienna, sin dagli antichi tempi rivale della casa Savoia: erede è il primogenito del re di Francia;
nel 1350, terminata la tutela, assume il governo proseguendo nella politica filofrancese dei suoi tutori;
nel 1354 venuto alle armi con i francesi, vince la battaglia di Arbrette;
nel 1355 (maggio), con il trattato di Parigi, conclude la pace con i francesi; cedendo alla Francia quanto possiede nel Delfinato al di là del Rodano e del Guier, diventa padrone della provincia di Fossignì e della signoria di Gex [il peso di un omaggio alla Francia cesserà nel 1588];
sposa Bona di Borbone e, appoggiandosi anche all'impero, riesce a stabilire il dominio sabaudo sui feudi poco fedeli del Vallese, di Ginevra e di Sion, e acquisisce il Vaud; in Italia cerca di impadronirsi della marca di Torino, feudo del ramo collaterale dei Savoia-Acaia; da Karel IV riceve il privilegio delle appellazioni con gran vantaggio dei suoi popoli che sono in tal modo esonerati dall'obbligo di rivolgersi alla Camera imperiale;
nel 1356 cominciano i guai con i cugini principi di Acaia che dominano in Piemonte dipendenti dai conti di Savoia [vedi ingiustizia del 1285];
egli risolve il problema in maniera violenta, richiamando a sé il dominio del Piemonte, emanandovi nuove leggi, con qualche lagnanza da parte di Torino che si sente spogliata di alcuni diritti [poco tempo dopo il Piemonte sarà restituito ai cugini];
nel 1359 dichiara guerra al marchese Federico di Saluzzo che nega gli omaggi che già prestava ai principi di Acaia ora spogliati;
oltre Chieri, il Fossignì, Gex e il Canavese, ottiene in parte per eredità e in parte acquistata la baronia di Vaud;
anch'egli, come altri del suo tempo, fa uso di truppe mercenarie;
1360
Aprile
12
, mentre si trova nel castello di Rivoli, gli si presentano davanti i soldati Guido e Jacopo Provenza nonché Jacopo di Luserna, Jacopo Piossasco dei signori di None e Jacopo Provana di Piossasco, i quali a nome di tutti i gentiluomini e banderesi del Piemonte gli chiedono di rinnovare a favore della nobiltà piemontese i privilegi e le immunità ricevute a suo tempo dai principi di Acaia; egli acconsente concedendo loro determinate franchigie;








 
-
1360
-

 


1360
REGNO d'INGHILTERRA
Edward III
Albero genealogico

(Windsor 1312 - Sheen, Richmond 1377)
figlio di Edward II e di Isabella di Francia, sorella di Charles IV [il Bello];
1327-77, re d'Inghilterra;
Il Model Parliament, finora monocamerale, viene diviso in due camere: i cavalieri e i borghesi formano la Camera dei Comuni (House of Commons), mentre i rappresentanti di nobiltà e clero entrano a far parte della Camera dei Lord (House of Lords).]
nel 1330 riesce ad assumere direttamente il potere dopo aver costretto all'esilio la madre e fatto giustiziare R. Mortimer;
nel 1337, all'inizio della "guerra dei cent'anni" tra Francia e Inghilterra, si trasferisce nei Paesi Bassi dove viene proclamato re di Francia;
presto gli alti costi della guerra lo inducono a prendere a prestito ingenti somme di denaro dai suoi banchieri fiorentini (Bardi e Peruzzi);
nel 1345, a causa di un malcontento generale di cui si fa portavoce l'arcivescovo di Canterbury J. Stratford, deve cedere alle richieste dei sudditi e sospende le rimesse in danaro ai suoi creditori fiorentini, causando di conseguenza il fallimento dei Bardi e dei Peruzzi;
nel 1347 fonda l'ordine della Giarrettiera;



Camera dei Lord
(House of Lords)
 
Camera dei Comuni
(House of Commons)
 

1360
-


a


1360
REGNO di SCOZIA
David II
Albero genealogico
(Dunfermline 1324 - Edimburgo 1371)
figlio di Robert I (Bruce) e della seconda moglie Elizabeth de Burgh;
1328, ancora bambino [secondo il trattato di Northampton] viene unito in matrimonio con Joanna, figlia del re inglese Edward II;
1329-32, 1341-46, 1357-71, re di Scozia;
nel 1328 Edward III firma il trattato di Nothampton riconoscendolo come re della Scozia indipendente; nello stesso anno si riconcilia col papa;
nel 1332, spodestato da Edward di Baliol, appoggiato da Edward III d'Inghilterra, è costretto a rifugiarsi in Francia dove viene accolto da Philippe VI [il Fortunato o il Pio] che gli offre come residenza Château Gaillard;
nel 1341, aiutato dai suoi sostenitori in Scozia, riesce a rientrare in patria e a riprendere il governo del paese;
nel 1357, in seguito all'accordo di Berwick, ottiene di tornare in Scozia mediante il pagamento di un forte riscatto ma non potendo la somma essere interamente raccolta, è costretto a subire la supremazia inglese, con ciò suscitando l'opposizione del parlamento scozzese.




1360
-


a

1360
REGNO di DANIMARCA
Valdemaro IV Atterdag
Albero genealogico
(n. 1320 ca - † 1375)
figlio di Cristoforo II;
visse gli anni della giovinezza in Germania dove il padre si era rifugiato in seguito agli scontri fra la corona e la grande nobiltà;
1340, alla morte di Gert, conte di Holstein e di fatto signore di gran parte della Danimarca, conclude con gli eredi di quest'ultimo un trattato grazie al quale ottiene la corona;
1340-75, re di Danimarca;
riconosciuto re da tutta la popolazione, dà inizio ad una restaurazione del potere monarchico servendosi sia di mezzi diplomatici che della forza;
nel 1341 ca sposa Helvig, dei duchi di Schleswig, avendone in dote lo Jutland settentrionale;
1360
conquista alla Svezia la Scania e lo Halland;


1360
-

1360
REGNO di SVEZIA e d'ISLANDA
Magnus VII Eriksson
Albero genealogico
(n. 1316 - † 1374)
figlio del duca Erik, della casa dei Folkung, e di Ingeborg unica figlia di re Haakon V di Norvegia;
1319-55, re di Norvegia;
[in seguito alla morte del nonno materno.]
1319-62, re di Svezia (Magnus II Eriksson);
[in seguito alla deposizione dello zio Birger.]
nel 1330, divenuto maggiorenne, conquista lo Halland e la Scania;
nel 1343 gli viene riconosciuta la conquista (1331) dello Halland e della Scania da Valdemaro IV re di Danimarca;
nel 1344 è costretto dalle pressioni dell'aristocrazia a nominare il figlio maggiore Erik erede al trono svedese e il cadetto Haakon VI erede al trono di Norvegia;
nel 1355, poiché l'unione dei due regni compiuta dal padre è puramente personale, lascia ad Haakon la corona norvegese e divide quella di Svezia e d'Islanda con Erik;
nel 1359, alla morte del figlio Erik, associa alla corona il figlio Haakon VI;
è costretto a concedere la convocazione del Riksdag;


1360
REGNO di NORVEGIA
Haakon VI
Albero genealogico
(n. 1340 - † 1380)
figlio di Magnus VII re di Norvegia e di Svezia;
1355-80, re di Norvegia;
nel 1359, alla morte del fratello Erik, viene associato al trono di Svezia dal padre;


1362-71, re di Svezia;


1360
-

 

 


1360
REGNO di PORTOGALLO
Pedro I [il Giustiziere]
Albero genealogico
(Coimbra 1320 - Estremoz 1367)
figlio di Affonso IV [l'Ardito] e di Beatrix di Castiglia;
1325 sposa (annullato 1330) Blanca di Castiglia († 1375) (s.f.);
1339, sposa Costanza di Castiglia-Villena, figlia dell'infante di Castiglia don Juan Manuel;
1345, innamoratosi di Iñes de Castro, dama al seguito della moglie, la sposa segretamente dopo la morte di Costanza e nascono tre figli;
1355, quando Iñes viene assassinata per volere di Affonso IV [l'Ardito], egli reagisce violentemente ribellandosi al padre e dando inizio alla guerra civile; in seguito i due si riconciliano;
1357-67, re di Portogallo;
appena giunto al trono compie terribili vendette contro i responsabili dell'assassinio;



1360
-

a

1360
contea di Trastamara
Enrico
Albero genealogico

(Siviglia 1333 ca - Santo Domingo de la Calzada 1379)
figlio naturale di Alfonso XI [il Giusto] e di Leonor di Guzmán;
1350-69, conte di Trastamara;
alla morte del padre sale al trono di Castiglia e León il fratellastro Pedro I [il Crudele] a cui egli si oppone ben presto apertamente, avvalendosi in particolare delle risorse offertegli dalle sue terre nelle Asturie;
nel 1356, affiancatosi a Juan Alfonso de Albuquerque ex favorito del fratellastro, tenta una rivolta ma il tentativo fallisce; la lotta tra i due prosegue nell'ambito della "guerra dei cent'anni" in corso tra Francia e Inghilterra;


1369-79, re di Castiglia e di León (Enrico II);


1360
-
a

1360
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Pedro I [il Crudele]
Albero genealogico

(Burgos 1334 - Montiel, Mancia 1369)
figlio di Alfonso XI [il Giusto] e di Maria di Portogallo;
1350-69, re di Castiglia e di León;
salito al trono sedicenne, lascia per il momento la direzione dello stato nelle mani di Juan Alfonso di Albuquerque che attua una linea politica filofrancese;
nel 1353 sposa Bianca di Borbone ma il matrimonio fallisce solo dopo pochi gorni (le preferisce Maria di Padilla) e con esso anche l'alleanza con la Francia;
nel 1356, anche se Juan Alfonso di Albuquerque riesce a sostenere una prima ribellione del suo fratellastro Enrico di Trastamara, egli, pur tenendo testa ai rivoltosi, non riuscirà ad evitare le continue lotte con il fratello fino alla fine del regno coinvolgendo nel rispettivo gioco di alleanze Francia e Inghilterra (impegnate nella "guerra dei cent'anni") e Aragona;
a seguito di alcuni incidenti sul mare divampa una lunga e incerta guerra tra Aragona e Castiglia;
nel 1359 ordina l'uccisione della matrigna Leonor di Castiglia (seconda moglie di Alfonso IV [il Bonario]);
1360
mentre riporta una vittoria sul mare a Sitges, il suo rivale penetra, appoggiato dagli aragonesi, in Castiglia senza tuttavia cogliere successi decisivi;


1360
-
a

1360
REGNO di NAVARRA
Carlos II [il Malvagio] 
Albero genealogico
(n. 1332 - † 1387)
figlio di Philippe III, conte d’Evreux, e di Juana II, regina di Navarra;
discende per parte di madre da Philippe IV [il Bello] e per parte di padre dal fratello di quest'ultimo Louis d'Evreux;
1343, conte d'Evreux;
1349-87, re di Navarra;
[incoronato re (ottobre) svolge la sua attività soprattutto con la Francia.]
nel 1351 sposa Jeanne, figlia di Jean II [il Buono] re di Francia, tentando invano di accattivarsi il cugino;
1353-87, conte di Beaumont;
nel 1355, con il trattato di Valogne, cede il Cotentina al cugino Jean II [il Buono];
nel 1356 (aprile) viene fatto imprigionare da Jean II [il Buono], esasperato perché egli ha cercato di coinvolgere nei suoi intrighi lo stesso delfino di Francia;
1356-58, rivolta di Etienne Marcel;
nel 1358, liberato, reprime nel sangue la jacquerie che devasta le campagne francesi, a fianco del cognato Charles (futuro Charles V [il Saggio]), reggente di Francia per il padre Jean II [il Buono], prigioniero degli inglesi;


 
1360
-

1360
REGNO di ARAGONA e di CATALOGNA
Pedro IV [il Cerimonioso]
Albero genealogico
(Balaguer, Lérida 1319 - Barcelona 1387)
figlio di Alfonso IV [il Bonario] e della c.ssa Teresa de Urgel;
1336-45, re d'Aragona;
succeduto al padre, si dedica subito al consolidamento della sua sovranità; stipula subito un trattato con il re di Granada, mantenendo d'ora in poi rapporti generalmente buoni con i musulmani;
nel 1338, luglio, sposa Maria d’Evreux [o Marie di Navarra] († 1347);
nel 1339 pretende un giuramento di vassallagio da Giacomo II re di Maiorca;
1345-87, re d'Aragona e di Catalogna (Pedro III);
in seguito alla ribellione di Giacomo II, re di Maiorca, occupa l'isola;
nel 1347 nelle cortes di Saragozza è costretto a confermare alla unión aragonesa il privilegio già concesso da Alfonso II, cercando quindi rifugio in Catalogna;
morta (aprile) la prima moglie Maria d’Evreux, si risposa (novembre) con Leonor di Portogallo († ott 1348);
nel 1348 sconfigge la unión di Valenza e la unión di Aragona;
muore (ottobre) anche la seconda moglie, Leonor di Portogallo;
nel 1349 Giacomo II, re di Maiorca, cade nella battaglia di Lluchmayor nel tentativo di riconquistare l'isola;
sempre aspri sono intanto i suoi rapporti con la nobiltà aragonese che gli rimprovera di aver infranto consuetudini radicate (anteponendo ad es. nella successione al trono la figlia Costanza a suo fratello Giacomo); ma morto il fratello (forse avvelenato) si calmano le lotte per la successione;
(agosto) sposa (sua terza moglie) Leonor di Sicilia († apr 1375);
nel 1350 mentre continua nel suo progetto di ricomporre l'unità di tutti i territori già pertinenti alla casa aragonese, fallisce ora il suo proposito sul regno di Murcia;
in Sardegna, la ribellione di Mariano IV d'Arborea, sostenuto da Genova, mette a dura prova le truppe aragonesi;
nel 1352 alleatosi con Pisa e Venezia, sconfigge la flotta genovese a Costantinopoli;
nel 1353 alleato ancora con Pisa e Venezia, sconfigge ad Alghero la flotta genovese, andata in aiuto in Sardegna a Mariano IV d'Arborea;
nel 1354 neppure il suo intervento personale in Sardegna né la conquista di Alghero riescono però a ristabilire decisamente l'autorità aragonese sull'isola;
nel 1356 a seguito di alcuni incidenti sul mare divampa una lunga e incerta guerra tra Aragona e Castiglia;
nel 1358 fa uccidere il nipote Giovanni (figlio del marchese di Tolosa, suo fratello).


1360
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1360
REGNO di MAIORCA
Giacomo III
Albero genealogico
(† 1375)
figlio di Giacomo II, re di Maiorca, e di Costanza († 1346), sorella di Pedro IV [il Cerimonioso] re d'Aragona;
1349-75, re di Maiorca [titolare];
nel 1349 viene fatto prigioniero da Pedro IV [il Cerimonioso] re d'Aragona;
infruttuosi saranno pure i suoi sforzi di riconquistare l'isola.
[ultimo re titolare di Maiorca.]
1360
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1360
PIEMONTE
Giacomo di Savoia-Acaia
Albero genealogico
(1315 - 1367)
figlio di Filippo I di Savoia-Acaia e di Catherine di la Tour du Pin e Coligny († 1337);
1334-1367, signore di Piemonte;
1334-1367, principe di Acaia [titolare];
[succede al padre sotto la tutela della madre che si è molto adoperata a dividere la lega formatasi contro il marito salvando così lo stato.]
nel 1338 sposa Beatrice d’Este († 1339) (s.f.);
nel 1339, rimasto vedovo, si risposa con Sibylle des Baux (Sibilla del Balzo) († 1361/62);
el 1347 (maggio) Chieri si dona indivisa a lui e al conte di Savoia, Aosta e Maurienne;
nello stesso anno cadono nelle sue mani Savigliano, Cuneo, Mondovì, Alba e Cherasco (conserverà poi soltanto Chieri e Savigliano); persiste l'antica ruggine tra i conti di Savoia ed i principi di Acaia per l'usurpata successione nell'assemblea di Giaveno del 1285;
nel 1349, pur possedendo Ivrea in comune con i conti Savoia, si vede strappare la città da Amedeo VI che con la pace con il conte del Monferrato la cede a quest'ultimo;
nel 1356, collegatosi con i Visconti, ritoglie Ivrea al marchese del Monferrato imponendo poi delle gabelle sulle merci provenienti dalla Savoia o che passano per di qui;
1360
risultanto inutili i negoziati per la storia di Ivrea, viene attaccato con le armi da Amedeo VI e fatto prigioniero: rimarrà privo dei suoi stati per tre anni;




 
1360
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1360
Monferrato
Giovanni II Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Teodoro I e di Argentina Spinola;
1338-72, marchese di Monferrato;
1355-?, vicario imperiale di Pavia;
nel 1356 (dicembre) conquista la città di Novara;
nel 1357, nei primi mesi dell'anno, ottiene anche il possesso della città di Pavia e ne affida il governo al monaco Jacopo Bussolari;


1360
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1360
MILANO
Galeazzo II Visconti
Albero genealogico
(1320 - 1378)
figlio di Stefano (fratello di Giovanni) e di Valentina Doria;
1343, pellegrino in Terrasanta;
1346, viene allontanato da Milano;
- sposa Bianca di Savoia († ?)
1350, occupa Bologna e viene scomunicato; la revoca gli costa 100.000 fiorini;
1354-78, signore di Milano;
(con la corte a Pavia, in comune Milano e Genova, e i domini occidentali: Como, Novara, Vercelli, Asti, Alba, Alessandria e Tortona)


Bernabò Visconti
Albero genealogico
(1323 - 1385)
figlio di Stefano (fratello di Giovanni) e di Valentina Doria;
1346, viene allontanato da Milano;
- sposa Regina della Scala († 1384);
1354-85, signore di Milano;
(con i domini orientali: Bergamo, Brescia, Cremona e Crema)


1360
Pavia, Galeazzo inizia la costruzione di un grande palazzo per la sua residenza;
Maggio
dal momento che la Francia non è in grado di versare l'intero ammontare della prima rata del riscatto agli inglesi (600.000 scudi), Galeazzo Visconti viene in aiuto ai francesi, ottenendo in cambio che la principessa Isabella, di undici anni, si unisca in matrimonio con il proprio figlio, Gian Galeazzo, di otto anni;
Ottobre
viene celebrato il matrimonio tra Gian Galeazzo Visconti e Isabella di Francia, allietato da splendidi intrattenimenti a cui partecipa anche F. Petrarca;
Milano è ancora sotto la minaccia della peste;



1360
signorie di Verona e Vicenza
Cansignorio I della Scala
Albero genealogico
(1340 - 1375, avvelenato)
figlio di Mastino II e di Taddea da Carrara;
1351-59; 1359-75, signore di Verona e Vicenza;
[associato con il fratello minore Paolo Alboino I, dopo aver assassinato il fratello maggiore Cangrande II]


 

Paolo Alboino I della Scala
Albero genealogico
(1343 - 1375, decapitato)
figlio di Mastino II e di Taddea da Carrara;
1351-65, signore di Verona e Vicenza;
[associato con il fratello]

 

 
1360
-


1360
signoria di Padova
Francesco Novello I da Carrara [il Vecchio]
Albero genealogico

(† Monza 6 ott 1393, prigioniero)
figlio di Jacopo II e di Lieta Forzaté;
- 1345, sposa Fina Buzzaccarini († 1378);
19 dic 1350 - 17 dic 1355, 7° signore di Padova;
[assieme allo zio Jacopino)
17 dic 1355 - 29 giu 1388, 7° signore di Padova;
[da solo]






 

1360
-



1360
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Giovanni Dolfin
Albero genealogico

(Venezia 1303 ca - Venezia 12 lug 1361)
figlio di Benedetto (Benetto, Bello, Bellerio, Bellerino) di Enrico (Rigo) Dolfin, primo dei Dolfin dei Santi Apostoli.
1356-61, doge di Venezia; [57°]


- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
1360
mentre i Visconti aspirano al dominio italiano, il cardinal di Bologna Egidio Sabinense ed il pontefice da Avignone chiedono aiuto a Venezia che, stanca per le lunghe guerre, offre soltanto i suoi servigi a favore della Santa Sede per la salvezza dell'Italia, permettendo la libertà di passaggio alle truppe del re d'Ungheria Lajos [il Grande], levate al soldo della Chiesa.
Per quanto riguarda invece i pericoli incombenti sul capo della chiesa in Francia, a causa delle scorrerie inglesi, offre a Innocenzo VI le pubbliche forze, i tesori e il sangue dei cittadini per la sua difesa.
Disceso in Italia il duca d'Austria, vengono inviati a difesa di Treviso tre provveditori con le milizie, Orio Pasqualigo, Giovanni Foscarini e Giovanni Zeno, ma dopo aver dimostrato il duca essere motivo della sua venuta soltanto una visita a Venezia [porta con sé anche i due ambasciatori arrestati dal castellano di Sceuh] viene accolto con le grandi onori.


1360
signorie di Ferrara, Modena, Rovigo
 
Aldobrandino III
Albero genealogico

(1335-1361)
figlio di Obizzo III d'Este e di Lippa Ariosti;
1351, sposa Beatrice da Camino († 1388);
1352-61, signore di Ferrara e Rovigo;
1354-61, vicario imperiale di Modena;






1360
-



1360
REGNO di NAPOLI
Giovanna I
Albero genealogico

(Napoli 1326 - Aversa 1382)
figlia di Carlo d'Angiò duca di Calabria e di Margherita di Valois;
sposata ancora bambina ad Andrea d'Ungheria, fratello di Luigi I il Grande;
1343-81, regina di Napoli;
succeduta a soli 17 anni al nonno Roberto, ha escluso il marito dal governo;
nel 1345 (settembre) il marito Andrea d'Ungheria, viene fatto assassinare ad Aversa, per iniziativa, sembra, di Luigi di Taranto dei reali di Napoli, innamorato della regina;
avuta la notizia ella si reca subito a Napoli dove, ricevute le debite condoglianze dei nobili, dà ordine al conte Ugo Balzo di trovare e punire i mandanti e gli esecutori del delitto; individuati e processati, i colpevoli (due gentiluomini calabresi, Filippa Catanesi con il figlio e con la nipote) vengono messi a morte in carcere; ma le facili o corrotte guardie lasciano fuggire Carlo Artus e Bertrando suo figlio, Corrado di Catanzaro e Corrado Umfredo, gli strangolatori di Andrea, che trovano rifugio presso l'imperatrice di Costantinopoli; sui muri di tutta Napoli vengono affissi gli atti del Consiglio riunitosi subito dopo la fuga degli assassini ed in particolare quanto ha detto Giovanna stessa: «Io stessa mi recherei a fare incatenare quegli assassini, se il mio sesso e la mia dignità me 'l concedessero; ma scriverò all'imperatrice, e gli Artus e i Corradi morranno».
Ciò nonostante viene sospettata d'intesa con gli assassini del marito [anche se i giureconsulti contemporanei Baldo e Angelo da Perugia la ritengono innocente] e viene quindi attaccata dal cognato Luigi I d'Ungheria;
nel 1348, passata frattanto a nuove nozze con Luigi di Taranto, fatto Carlo duca di Durazzo, viceré di Napoli e consegnato a lui e agli altri reali il figlioletto affinché lo presentino al re d'Ungheria, fugge nel feudo di Provenza dove ottiene da papa Clemente VI la dispensa per la consanguineità nonché l'assoluzione dall'accusa di uxoricidio;
un legato apostolico viene inviato in Ungheria per trattare la pace;
subito dopo tuttavia, "venduta" la città di Avignone al papato per soli ottantamila fiorini d'oro di Firenze, torna con il marito a Napoli dove i sudditi, malmenati da Gilforte Lupo, si sono ribellati, e con l'aiuto di Niccolò Acciaiuoli, gran siniscalco del regno, tenta di ristablire l'autorità regia sul paese ancora corso dalle milizie ungheresi e dilaniato dai contrasti della grande feudalità;

 


1360
-

1360
REGNO di SICILIA
Federico III [lo Scemo]
Albero genealogico

(† 1377)
figlio di Pietro II d'Aragona e di Elisabeth di Carinzia († 1349);
1355-77, re di Sicilia;
sotto la reggenza della sorella Eufemia;



1360
-



CINA

?
trattasi di ?;
?-?, imperatore della Cina;
1356,

Chu Yüan-chang
1355-?, re del Wu;
1360, Nanchino, con un governo regolare ha instaurato una pace che contrasta felicemente con l'anarchia del resto del paese;
egli tuttavia non deve lottare contro l'occupante ma contro gli avversari a cominciare da Chen Yu-ling, figlio di un pescatore, che alla testa delle sue bande è riuscito ad imporsi nelle regioni dell'Hu pei, dell'Hu nan e del Kiang si;

GIAPPONE

 

 



Bicci, Giovanni di (1360-1429), banchiere fiorentino dei Medici;
[Figlio di Averardo, del ramo di Cafaggiolo.]
1382, viene avviato alla finanza dal parente Vieri di Cambio;
1393, mantiene in attività la Giovanni de' Medici e compagni in Roma , una delle tre nate dal banco di Vieri, alla quale si associa Benedetto di Lippaccio dei Bardi;
1397, 2 marzo, a Firenze costituisce una nuova compagnia, quella che si trasformerà nel grande Banco Medici; 
vi investe 6.000 fiorini, Benedetto 2.000, altri 2.000 promette di investirne il pisano Gentile Boni che tuttavia si ritira; 1° ottobre, affida a Benedetto la direzione degli affari romani e si concentra sull'impresa fiorentina; nei primi 18 mesi di attività l'azienda offre un utile netto di 1.200 "fiorini di suggello";
[così sono denominate le monete d'oro rinchiuse in un sacchetto di cuoio sigillato dalla zecca di Stato per evitare la "tosatura" da parte dei furbi che intascano la preziosa limatura]
1398, avendo deciso di crearsi uno sbocco anche a Venezia, manda in avanscoperta Neri di Cipriano Tornaquinci, un "fattore" della filiale romana, che ora opera come agente; 
1400, la filiale romana apre agenzie a Napoli e Gaeta;
1402, 25 marzo, Neri diventa direttore della nuova filiale del Banco inaugurata a Venezia con una partecipazione di 1.000 fiorini sui 9.000 di capitale; mentre Benedetto de' Bardi si trasferisce a Firenze, lasciando la direzione dell'impresa romana al fratello Ilarione, Giovanni entra nel settore produttivo; 1° aprile, investe tremila fiorini nella costituzione di una società per la produzione di panni di lana che intesta al figlio maggiore, ora tredicenne, Cosimo (1389-1464); prudentemente egli evita di assumere la direzione dell'impresa che affida al socio minore Michele di Baldo di ser Michele; è nominato Priore; [Personale del Banco nel 1402]
1403, ambasciatore a Bologna; solo ora si iscrive nell'Arte della Lana;
1406,  intanto Neri, ignorando le precise istruzioni ricevute, ha concesso crediti a mercanti tedeschi i quali non li restituiscono; quando se ne accorge ricorre al mercato finanziario e alla contabilità truccata; 25 aprile, una volta scoperto, viene richiamato in sede e sostituito con Giovanni di Francesco da Gagliano; l'anno in cui Firenze riesce a conquistare Pisa è ambasciatore a Napoli;
1408, investe ancora 4.000 fiorini per costituire un'altra manifatturiera che intesta al secondogenito Lorenzo (1395-1440), e ne affida la direzione a Taddeo di Filippo; impiega gli utili delle sue attività nell'acquisto di poderi e terreni nei dintorni di Firenze e nel Mugello; ormai è un cittadino ricco e come tale deve partecipare, benché personalmente restio, agli affari pubblici; la direzione del Banco, affidata a Benedetto, del resto gli consente di accettare incarichi che lo tengono lontano da Firenze;
1408, ancora Priore;
1409, ambasciatore a Roma;
1411, ancora Priore; 
1414, ambasciatore a Roma;
1420, la morte di Benedetto de' Bardi provoca lo scioglimento della società; Giovanni decide di lasciare la conduzione diretta degli affari e intesta la nuova società ai figli Cosimo e Lorenzo ai quali si affianca, come socio e direttore generale, Ilarione de' Bardi richiamato da Roma; al capitale sociale di 24.000 fiorini i fratelli Medici partecipano con i due terzi; Ilarione procede ad una riorganizzazione generale; liquida la bottega della lana aperta nel 1402 con Michele di Baldo i cui profitti sono scarsi; licenzia tutti i dipendenti della sede centrale, cambia i direttori delle due filiali; a Roma viene nominato Bartolomeo d'Andrea de' Bardi, a Firenze Folco di Adovardo Portinari, fratello di Giovanni che rimane direttore a Venezia; 
[I Portinari, pronipoti del fratello di quella Beatrice che ammaliò Dante, svolgeranno un ruolo determinante nel dissesto delle finanze dei Medici.]
1421, raggiunge la suprema carica di "gonfaloniere di giustizia";
1422, rifiuta il titolo di Conte di Onteverde che papa Martino V, del quale è cassiere, gli concede;
1423, è uno dei Dieci della guerra che tentano, invano, di contrastare la potenza di Filippo Maria Visconti, duca di Milano;
1427, accetta la riforma fiscale che a Firenze istituisce il Catasto al posto della tassazione indiretta, chiamata Estimo, ma si oppone alla sua applicazione retroattiva, come richiesto dal "popolo minuto";
1429, 20 febbraio, muore lasciando un capitale di 178.211 fiorini, oltre al valore degli immobili e ai crediti, però si rifiuta di fare testamento: sia perché avendo due figli l'eredità va divisa equamente, sia per evitare di sottoscrivere la consueta disposizione di restituire il denaro malamente guadagnato che lo esporrebbe al pubblico ludibrio.


Serdini, Simone o il Saviozzo (Siena 1360ca-Toscanella, od. Tuscania, Viterbo 1419/20, suicida in carcere) poeta italiano
Rime (pubblicate nel XIX sec.) cortigiana

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guerra dei cent'anni
(1337-1453)

«segue da 1359»
1360
…si arriva alla pace, negoziata a Brétigny e firmata a Calais:
- Edward III ottiene Calais, Guines, il Ponthieu e viene riconosciuta la Guienna;
- Jean II [il Buono] s'impegna a pagare un enorme riscatto (tre milioni di scudi d'oro), che però non riesce a raccogliere: riconsegnatosi agli inglesi, viene trasferito a Londra;
dopo la pace, una delle più note grandes compagnies (truppe mercenarie francesi e straniere presenti in Francia sin dal sec XII, abituate a depredare la popolazione e a chiedere forti riscatti ai nobili presi prigionieri) devasta la Francia fra Digione ed Avignone;
«segue 1364»

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