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Papa
Leone X

(1513-1521)

1517, si conclude il concilio lateranense;
guerra molto costosa per restituire Urbino al nipote;
reprime spietatamente la congiura addebitata al cardinale Alfonso Petrucci.

nomina cardinale, Tommaso De Vio (cardinal Caetano)

 

Concilio Ecumenico Lateranense V
(1512-17)

1517
Roma, si conclude il concilio:
- Interdice ogni profezia annunciante l'avvento dell'Anticristo (non esclude che vi siano persone ispirate che abbiano ricevuto ispirazioni divine, anzi insiste nel distinguere le ispirazioni schiette da quelle del "gregge dei menzonieri e dei contafavole", ma avoca alla Sede Apostolica il controllo preventivo di ogni visione, ispirazione e profezia, rimettendosi in caso d'urgenza - che viene dunque ammesso - all'ordinario locale);
[solo il vescovo d'Aquino dà il voto contrario a questo decreto.]
- Condanna i negatori dell'immortalità dell'anima;
- Conferma il concordato con Francesco I (abolizione della Prammatica Sanzione).

Concilio provinciale
di Firenze

1517
viene promulgato da Giulio de' Medici per riprendere ed applicare a Firenze i decreti di riforma della Chiesa del Concilio Lateranense. Non avrà grande eco nella storia politica né in quella religiosa della città, ma i decreti di questo concilio sono più specifici di quelli del Lateranense:
- non si proibiscono solo in genere alle "scholae puerorum" le opere pericolose per l'educazione morale, ma anche l'opera di Lucrezio che, benché accoppiata dal decreto alle opere lascive, difficilmente è stata interdetta per qualche passo troppo esplicito; si deve piuttosto pensare ai motivi materialistici e alla critica alla religione che tanto spesso e per tanto tenpo si andrà a cercare in Lucrezio, fino ai tempi di G. Vico.

Francescani

«segue da 1460»
1517, maggio, Leone X  con la bolla Ite vos sancisce la separazione, già  avvenuta, tra "osservanti" e "conventuali";
pur dividendo nettamente i due rami, la bolla comprende nell'unico nome originario di Frati Minori tutti i francescani, ma al Generale dei Frati Minori dell'Osservanza lascia il sigillo dell'Ordine e la giurisdizione su tutti i rami derivati dei Clareni, degli Amedetti, dei Discalciati.
«segue 1520»

1517, 31 Ottobre: 
M. Lutero affigge alle porte del castello di Wittenberg in Sassonia le sue 95 Tesi dal titolo Disputatio pro declaratione virtutis indulgentiarum.


ANNO 1517



1517
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zurigo (1351),
- Zug (1353),
- Glarus (1353),
- Berna (1353),
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481),
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1517
-




1517
Sacro Romano Impero
Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico

(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Federico III;
1486-1519, re dei romani;
1489-1519, arciduca del Tirolo;
1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;
1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;
guerra con Venezia (1508-1515) pace di Bruxelles

1517
-

Luglio
, dieta di Magonza: il rapporto proposto alla dieta in merito all'impotenza del potere imperiale, denuncia:
- la lentezza della procedura del tribunale dell'impero,
- la non esecuzione delle sentenze,
- l'insicurezza generale del territorio,
- il mostruoso sfruttamento del popolo da parte della chiesa romana.
Né dimentica di segnalare l'allarmante agitazione delle masse rurali che sembra abbiano trovato un capo audace nella persona del cavaliere Franz von Sickingen.
[Gode di enorme prestigio per le doti del carattere cavalleresco, la profonda cultura, il valore personale e le forze militari di cui dispone: un esercito privato di 10.000 uomini e 2000 cavalli, con numerosa artiglieria, oltre 23 castelli fra cui la cittadella di Ebenbourg, dove vi è anche una stamperia.
Si è costituito giustiziere armato nella vasta regione fra Mosella, Reno, Necker, Meno e Lahm, assumendo la difesa dei deboli contro i prepotenti ed i tiranni, non risparmiando lo stesso imperatore.]



Alla dieta di Innsbruck, per le condizioni particolari del cosiddetto "grande contratto del rame" offerte a Jacob II Fugger, l'imperatore viene giudicato severamente e con violente accuse: «L'imperatore acquista dai fonditori il suo rame a prezzo più alto di quanto lo rivende poi ai Fugger» afferma uno; e un altro: «I Fugger e gli Hoechstetter hanno pagato le loro obbligazioni con moneta di minor valore e in parte con panni, e hanno fatto defalcazioni. L'imperatore ha quindi un danno di 58.000 fiorini, i Fugger un guadagno di 66.000 fiorini».
Sono insomma tutti convinti che «i mercanti immigrati pervengono a ricchezze principesche per mezzo di guadagni illeciti, mentre il Tirolo deve soffrire la carestia».
Anche i fonditori chiedono la parola: «Per causa del rame ungherese fuso nelle odiate fonderie di Carinzia presso Fuggerau, il rame dello Schwaz, che prima valeva 6 fiorni, è stato ridotto a 4 fiorini e 1/2 e così svalutato».
Infine si espone con grande insistenza la richiesta: «I Fugger non devono mai assumersi il commercio del rame, poiché altrimenti i fonditori se ne andranno via. Nei paesi appartenenti alla casa imperiale e nei Paesi Bassi deve essere vietato il rame ungherese».
L'imperatore respinge questa protesta passandola sotto silenzio.
[Non a torto si muovono questi reclami: poiché già nei primi anni del contratto in corso per il rame Jacob II Fugger ha guadagnato già i due terzi di tutta la somma prestata.
In complesso Jacob II Fugger ricava da questo affare un guadagno totale di circa un milione di fiorini.]

Augusta, all'elezione del nuovo vescovo, Jacob II Fugger ottiene a forza la nomina del suo candidato Christof von Adelmann e dichiara trionfante: «Ho nella mia borsa Papa e Imperatore!».

Il traffico delle cariche e dei benefizi particolarmente frequente sotto Leone X getta ombre più cupe sulla candida insegna della ditta Fugger.
Così, per esempio, i Fugger mandano «messi a Roma e fanno acquistare per 1000 fiorini i benefici del canonico Plas Koler e senza scrupoli li rivendono, sebbene essi siano laici».
Certamente è l'agente Johann Zink l'artefice di questo traffico ma Jacob II Fugger è al corrente di tutto.
Del resto, non senza motivo, l'antico compagno di lotta di Lutero, Ulrich von Hutten, bolla ripetutamente con pungente scherno, anche se non sempre per motivi palesi, il modo di agire dei Fugger in commercio.
«I Fugger meritano ben di chiamarsi i re delle cortigiane – dice nei suoi Praedones Ulrich von Huttenessi hanno impiantato là il loro banco e comperano dal Papa ciò che rivendono poi a più caro prezzo, non solo benefizi, ma anche grazie permanenti.
Si trovano da loro Bolle, e le Dispense passano per la loro banca. Non c'è mezzo più facile per ottenere il sacerdozio che avere i Fugger per amici. Essi sono gli unici per mezzo dei quali a Roma si può ottenere tutto… Essi s'immischiano anche negli affari ecclesiastici… Avviene pubblicamente che essi traffichino con i feudi ecclesiastici come con altre merci e facciano "incetta".
Così si vede chiaramente che ora nessuno in Germania ha un buon beneficio se non ha servito per questo in Roma o non se lo è procurato con donativi o non l'ha acquistato per denaro dai Fugger
».
Jacob II Fugger si addolora quando subisce questi attacchi. Formatosi sui modelli della Rinascenza italiana, egli propende infatti verso la forma universale della religiosità erasmiana, che al di là di ogni rigidezza dogmatica e secolarizzazione vuole risvegliare la primitiva purezza e semplcitià del Cristianesimo.
Il suo candidato nelle elezioni del vescovo di Augusta è ben disposto verso la Riforma. I suoi amici, il dottor Konrad Peutinger e il dottor Nachtigall sono uomini di educazione umanistica, di vedute larghe e di una religiosità intima.

Traffico delle indulgenze:
«Si comperavano – informa la «Cronaca» del Deichslerlettere su pergamena con sigilli rossi pendenti chiuse in un bossolo di legno, per 70 pfennig l'una… così si sono messi nei forzieri 4000 fiorini».
«La smisurata possibilità di perdono produceva uno smisurato desiderio di peccare» si lagna Egidio di Viterbo.
In Francia ed in Inghilterra dove le forze nazionali sono legate da potenti organismi statali, il traffico delle indulgenze è vietato.
Anche la Spagna protesta contro di quello.
Ma nella Germania, divisa internamente, esso viene per lo più permesso dalle autorità politiche, dall'imperatore, dai principi e dal governo dell'impero: «in obbedienza alla Santità papale e per il bene e il conforto dei nostri sudditi».
L'imperate Massimiliano aveva spesso supplicato di poter imporre un'indulgenza, se gliene veniva un guadagno.
Una delle rare eccezioni è l'onesto elettore di Sassonia che proibisce la distribuzione di lettere di grazie distribuite da J. Tetzel.
Contro il traffico delle indulgenze e l'abbadono del concetto di penitenza si sollevano anche scrupoli religiosi. Dal seno del clero stesso sorgono i più acerbi oppositori, come l'Huss e il Wicliff, e preparano l'affissione delle tesi di M. Lutero nella chiesa del castello di Wittenberg. «Tedeschi pazzi, che vanno a prendersi a Roma virtù e rricompensa celeste!».
Già da secoli i banchieri fiorentini non si erano formalizazati di raccogliere e di trasmettere i denari delle indulgeze. Jacob II Fugger si uniforma senza scrupoli a questa prassi commerciale di manica larga. Avendo egli promesso di dare al papa, invece dell'usuale percentuale del 33,3% sui denari delle indulgenze, il 50% ottiene in questo campo quasi una posizione monopolistica. Infine acquista persino il diritto di concedere indulgenze vivamente desiderato dal capitolo del duomo, senza tuttavia farne uso di frequente.
Va detto comunque che la grande frode di Albrecht von Brandenburg non sarebbe stata possibile senza la collaborazione di Jacob II Fugger.
[Will Winker, Fugger Il Ricco, Giulio Einaudi Editore Torino 1943.]





1517
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Lajos II Jagellone
Albero genealogico

(1506 – Mohacs 1526, ucciso nella battaglia contro i turchi)
figlio di re Ladislao II o VII e di Anna di Foix;
1516-26, re di Boemia e d’Ungheria;
[ultimo re a cui la Transilvania obbedisce come facente parte del regno]




1517
In seguito alla cattiva amministrazione e alla generale corruzione a corte, il bisogno di denaro in Ungheria cresce sempre di più.
Inizialmente Alexius Thurzo, figlio di Hans, che ha avuto un'educazione completamente ungherese ed è ben visto a corte, può difendere gli interessi di famiglia, ma presto lo sdegno generale contro i Fugger-Thurzo diventa sempre più minaccioso.
Allora l'ebreo battezzato Emerich Sprenzisch sussurra nell'orecchio a re Ludwig una proposta stupida e astuta nello stesso tempo, cioè di salvare le finanze dello stato mescolando nelle monete d'argento il 75% di rame invece del 50%.
Il re gongola, improvvisamente c'è denaro in abbondanza.

1517
Transilvania
Giovanni Szápolyai

(Szepesvár 1487 - Szászebes 1540)
di nobile famiglia transilvana;
1511-40, voivoda di Transilvania;



1526-40, re d'Ungheria;

1517
-

1517
Sassonia
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;



1517
ducato di Württemberg
Ulrico di Württemberg
Albero genealogico

(Reichenweiler, Alsazoia 1487 - Tubinga 1550)
figlio di Enrico e di Elisabetta di Zweibrücken;
1498-1519, duca di Württemberg;



1534-50, duca di Württemberg;


1517
ducato di Baviera
Guglielmo IV [il Costante]
Albero genealogico

(† 1550)
figlio di Albrecht IV [il Saggio] e di Cunegonda d'Austria;
1508-50, duca di Baviera;



1517
Mainz [Magonza]
Albrecht
Albero genealogico

(n. 1490 - Magonza 1545)
figlio di Giovanni [il Cicerone], elettore di Brandeburgo;
1513, vescovo di Magdeburgo e amministratore del vescovado di Halberstadt;
1514-45, arcivescovo elettore di Mainz [Magonza] ;
1517
riceve da papa Leone X l'appalto della vendita delle indulgenze; avvalendosi per questo scopo della predicazione di J. Tetzel nei suoi territori, scatena la rivolta di M. Lutero;




1517
REGNO di POLONIA
Sigismondo I
Albero genealogico

(† 1548)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1506-1548, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;





1517
-









1517
IMPERO OTTOMANO
Selim I [Yavuz-il Ponderato]
Albero genealogico

(1467 - 1520)
figlio di Beyazid II;
1512-20, sultano;



Gran Visir
-
1517
… e ora l'Egitto.
Anche le città sante di Mecca e Medina sono incorporate nell'impero, avviando una compiuta conquista dell'intero Maghreb e Mashreq arabo. Costringe lo sconfitto califfo al-Mutawakkil III, ultimo esponente della dinastia abbaside, a cedergli il titolo di califfo, che pertanto è il primo sultano della dinastia ottomana ad assumere.
La successiva guerra contro la Persia è per lui un altro trionfo: in poco più di otto anni di regno ha portato l'estensione dell'impero ottomano da 2,5 a 6,5 milioni di kmq.





1517
REGNO di FRANCIA
Francesco I
Albero genealogico
(Cognac 1494 - Rambouillet 1547)
figlio di Carlo di Orléans conte di Angoulême e di Luisa di Savoia;
nel momento in cui la perdita del milanese e la costante pressione degli svizzeri da un lato, la fortunata politica dinastica degli Absburgo dall'altro, minacciano di bloccare l'espansione politica e territoriale della Francia, sposa Claudia († 1524) figlia di Louis XII;
1515-47, re di Francia;



Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
Antoine Duprat (primo presidente del Parlamento di Parigi)
(1515 - 1535)
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1517
-

 
1517
ducato di Lorena e di Bar
Antonio II [il Buono]
Albero genealogico

(1508 - 1544)
figlio di Renato II e di Filippa di Gheldria;
1508-44, duca di Lorena e di Bar;
[ha ereditato il ducato di Lorena, la contea di Vaudémont e i vescovati di Metz e Verdun.]

1517
-


1517
Paesi Bassi
Carlo V
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
[Olanda, Brabante, Limbourg, Fiandre e Hainaut]


Governatore
-

1517
-





1517
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Enrico VIII
Albero genealogico

(Greenwich 1491 - Westminster 1547)
[erede delle due Rose]
secondogenito di Enrico VII Tudor e di Elisabetta di York;
1509-47, re d'Inghilterra e d'Irlanda;
1509, subito dopo l'incoronazione, sposa la vedova del fratello Arturo, Caterina d'Aragona;
1514 concede la sorella Maria Tudor in matrimonio a Louis XII;



1517
1515-29, di fatto la politica inglese e il governo sono diretti in suo nome da Th. Wolsey nella sua triplice veste di cardinale arcivescovo di York, lord cancelliere e legato papale a latere, colui che riuscirà a restituire all'Inghilterra un certo prestigio tra le potenze europee;


IRLANDA
-
-
-
-

1517
-

a

1517
REGNO di SCOZIA
Giacomo V
Albero genealogico

(Linlithgow, Scozia 1512 - Falkland 1542)
figlio di Giacomo IV Stuart e di Margherita Tudor;
1513-42, re di Scozia;
sotto la reggenza della madre, mentre il paese è travagliato dalle lotte tra i nobili scozzesi, sostenitori gli uni dell'Inghilterra e gli altri della Francia;



1517
-


a

1517
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano II [il Crudele]
Albero genealogico
(Nyborg, Svendborg 1481 - Kalundborg, Holbaek 1559)
figlio di Giovanni I e di Cristina di Sassonia;
1513-23, re di Danimarca e di Norvegia;


1520-21, re di Svezia;

1517
-
NORVEGIA
1517
-
ISLANDA
1517
-






1517
REGNO di PORTOGALLO
Emanuele [il Grande]
Albero genealogico

(Alcochete, Lisbona 1469 - Lisbona 1521)
figlio di Ferdinando duca di Viseu e di Beatrice di Portogallo;
1495-1521, re di Portogallo;



1517
-
a

1517
REGNO di SPAGNA
Carlo V
Albero genealogico

(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1517
Dicembre
giovane re, quando fa il suo primo viaggio in Spagna per prendere possesso dell'eredità dell'infelice madre, si reca a Tordesillas a visitare la regina malata;



1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;


1517
-
Quando Carlo, arriva a Madrid, nel suo seguito, accanto agli impiegati dei Welser, c'è anche Wolfang Haller come rappresentante dei Fugger. Egli comincia a svolgere una grande attività come banchiere del re.
Gli affari di denaro sono la base di tutti i successi posteriori.
Essi sono di due tipi:
- creditos: sono anticipi scoperti, che si concedono per cortesia.
Ora servono a pagare gli stipendi dei rappresentanti diplomatici in paesi stranieri, ora servono a coprire le imposte spagnole, in parte molto elevate, che vengono trasferite in Germnaia per l'amministrazione dei territori ereditari degli Absburgo.
Con i Grandi di Spagna e con gli impiegati di stato si fanno numerosi affari di denaro; così per esempio con il cardinale Granvella e con il principe Eboli.
Anche molti possidenti ed altri privati si servono dell'agenzia dei Fugger per collocamento di capitali e per trasmissioni di pagamenti.
- asientos (più importanti): sono prestiti fruttiferi dati in anticipio per garanzia dei quali Jacob II Fugger riceve entrate del re.



REGNO di NAPOLI
[vedi sotto]
a




1517
SAVOIA
 


 

1517
-



1517
Monferrato
Guglielmo IX Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Bonifacio III e di Maria Brankovic;
1494-1518, marchese di Monferrato;

1517
-

1517
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;
nel 1515 è stato costretto a cedere Asola e Lonato e a lasciare che suo figlio Federico, già ostaggio di papa Giulio II a Roma, fosse portato in Francia da Francesco I;

1517
-

1517
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Leonardo Loredan
Albero genealogico

(? - ?)
1501-21, doge di Venezia;
nel 1517, con la pace di Bruxelles, le è stata restituita Verona e lasciata Pordenone ma ha dovuto asciare agli Absburgo Trieste, Gorizia e Gradisca;


- nunzio pontificio:
. Sebastiano Maradini (1515 - apr 1517)
. Latino Juvenale (apr - set)
. Altobello Averoldi (1517 set - 1523)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1517
-



1517
ducato di Ferrara
ducato di Modena
ducato di Reggio
Alfonso I d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1476 - 1534)
figlio di Ercole I e di Eleonora d'Aragona;
sposa in prime nozze Anna Sforza († 1497)
1505-34, duca di Ferrara;
1505-10, 1526-34, duca di Modena;
1505-10, 1523-34, duca di Reggio;
dal 1501 è sposato (seconde nozze) con Lucrezia Borgia la quale ha ottenuto dal padre (papa Alessandro VI) il riconoscimento del diritto all'eredità dei beni estensi [feudo pontificio];
nel 1510 è stato scomunicato e dichiarato decaduto nonché privato da Giulio II dei ducati di Modena e Reggio…


 
1517
inutili le trattative, condotte anche dal fratello cardinale Ippolito e da Ludovico Ariosto, per recuperare i ducati;

 

1517
Firenze
Lorenzo II
Albero genealogico

(1492-1519)
figlio di Piero e di Alfonsina Orsini;
1503-15, signore di Firenze;
1516-19, duca di Urbino;

1517
-


1517
ducato di Sora
ducato di Urbino
Francesco Maria I della Rovere
Albero genealogico
(n. 1490 - m. 1538)
figlio del duca di Sora Giovanni della Rovere e di Giovanna di Montefeltro;
1501-38, duca di Sora;
1501-38, signore di Senigallia e Mondavio;
1508-38, duca di Urbino [toltogli da Leone X dal 1516];
1512-38, signore di Pesaro;


 
1517
-



1517
REGNO di NAPOLI
Carlo V
Albero genealogico

(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);



1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;




– vedi sopra –

NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1517
-


SICILIA
Viceré
Ugo Moncada
(? - 1516)
 
1517

SICILIA in rivolta:

Luglio
23
, la sera, quando Squarcialupo e i suoi seguaci si riuniscono in Duomo per trucidare il Pignatelli e gli altri uomini di governo, trovano il tempio vuoto [la congiurà è stata scoperta già al mattino]. Esasperati per il tradimento, escono e per le vie invitano la popolazione alla rivolta. Vengono seguiti però soltanto dalla plebaglia che li aiuta ad uccidere due giudici e a incendiare gli uffici del Tribunale dell'Inquisizione. Il moto si diffonde ad altre città: Trapani, Termini, Catania e Agrigento senza tuttavia una direzione ben precisa ma soltanto con un barlume di idea: dare all'isola un ordinamento repubblicano simile a quello della Toscana.
Ma con i rivoltosi non stanno gli artigiani e la borghesia, schierati invece con i nobili e col governo. Lo Squarcialupo e gli altri congiurati, attirati dalla nobiltà e dagli uomini fedeli al Luotenente nella Chiesa dell'Annunziata col pretesto di discutere i criteri della nuova amministrazione, vengono tutti iuccisi. Segue una repressione feroce e sanguinosa in cui cadono tutti i sospetti d'avere partecipato alla ribellione. Intanto il Pignatelli viene nominato Vicerè della Sicilia.

a








Angeli, Pietro o Bargeo [Petrus Angelius Bargaeus] (Barga 1517-Pisa 1596) umanista e critico italiano, scolaro di R. Amaseo a Bologna; ebbe vita avventurosa: si recò in Turchia e fu con la flotta di Ariadeno Barbarossa in imprese militari; uno dei revisori del poema tassiano, comunicò le sue critiche non direttamente al Tasso bensì tramite il cardinale Scipione Gonzaga;
1546-49, insegna a Reggio Emilia, quindi allo studio pisano;
Cynegeticon (1561)
Siriade (1591, in 11 libri di esametri sul medesimo argomento della Gerusalemme liberata).

Anguillara, Giovanni Andrea dell' (Sutri, Viterbo 1517 ca-Roma 1572 ca) letterato italiano;
1553-61, è in Francia;
Edipo di Sofocle (1556, rifacimento)
Metamorfosi di Ovidio (1561, traduzione; anche se non aderente al testo e volutamente ricca di elaborazioni, incontra molto favore fino agli inizi dell'Ottocento)
Orlando furioso di L. Ariosto (1563, curatore di un'edizione)
Eneide di Virgilio (I e II libro, traduzione).

Bruto, Gian Michele (Venezia 1517-Alba Iulia, Romani 1592) storico e umanista veneziano;
Historia hungarica (dal 1490 al 1552, rimasta inedita e pubblicata solo nel 1863)
Florentinae Historie (1562, in 8 Libri, in stile antimediceo).

Caracciolo, Galeazzo marchese di Vito (Napoli 1517-Ginevra 1586) calvinista italiano, stretto collaboratore di J. Cauvin.

Floris, Nicola o Goudanus (Gouda 1517-?) gesuita fiammingo;
compie a Lovanio studi così brillanti da essere comunemente chiamato la "perla di Lovanio";
1545, marzo, viene accolto nella Compagnia di Gesù i cui membri, che non hanno ancora una casa propria, studiano a Lovanio;
1548, mentre ha la cura di Bergen, viene convocato a Roma ma Jaqueline de Croy, vedova del marchese di Berghes, si difende come una leonessa per conservare il proprio curato;
1550, si interessa della fondazione del collegio di Venezia; 25 luglio, viene ammesso a fare a Venezia i voti di professo della Compagnia di Gesù;
[Oltre a Iñigo de Loyola e ai suoi primi nove compagni, è soltanto l'ottavo eletto stimato degno della professone dal p.gen..]
agosto, per ordine del papa viene inviato a Ingolsdat come sostituto al posto dei padri Claude Jay e Alonso Salmerón;
1552, lavora a Vienna;
1556, il collegio di Lovanio è agli inizi;
1558 agosto-marzo 1559, lavora nella parrocchia di Bergen;
più tardi raggiunge il punto supremo delle sue peregrinazioni quando da Pio IV viene incaricato di una l egazione in Scozia presso Maria Stuart.

Granvelle, Antoine Perrenot de (Besançon 1517-Madrid 1586) politico francese al servizio della Spagna, figlio di Nicolas (1486-1550);
1540, avviato alla carriera ecclesiastica, è prima vescovo di Liegi e poi di Arras;
1547, ministro di Carlo V, contribuisce a ripristinare l'egemonia asburgica sugli stati tedeschi dopo la vittoria di Mühlberg;
1550, succede al padre come cancelliere imperiale;
1555, ricopre un ruolo di primo piano nella conclusione della pace di Augusta e poi in quella di Cateau-Cambrésis del 1559; molto apprezzato da Filippo II, ne diventa uno dei principali ministri e deciso assertore della sua politica assolutistica ed espansionistica; affiancato alla reggente Margherita d'Asburgo, come capo del consiglio di stato dei Paesi Bassi è l'esecutore più convinto della politica accentratrice e controriformistica del suo re tanto da attirarsi l'ostilità della nobiltà locale;
1560, è nominato primate dei Paesi Bassi;
1561, cardinale;
1563, Guglielmo d'Orange , il conte di Egmont e il conte di Horn inviano a Madrid una dura requisitoria contro di lui, mentre la reggente Margherita Farnese, non riuscendo più a mediare le posizioni spagnole con quelle locali, chiede di essere richiamata e così anche lui cade in disgrazia e deve ritirarsi a Besançon;
1565, è inviato a Roma;
1571-75, viceré di Napoli, organizza la flotta con cui don Giovanni d'Austria sconfiggerà i turchi a Lepanto;
1579, dopo una breve permanenza a Roma ritorna a Madrid come presidente del consiglio supremo d'Italia; il suo richiamo coincide con una nuova fase offensiva della politica spagnola;
1584, è nominato arcivescovo di Besançon.

Howard, Henry – conte di Surrey (Hundson, Hertfordshire 1517-Londra 1547, decapitato) poeta inglese;
Ha il merito, assieme a Th. Wyatt, di avere per primo introdotto il sonetto in Inghilterra.
Tradusse il II e IV libro dell'Eneide, introducendo così in Inghilterra il blank verse (decasillabo sciolto).
Le sue liriche vennero pubblicate da R. Tottel nella famosa antologia Tottel's Miscellany (1557).

Kettler, Gotthard (Anslo, Vestfalia 1517 ca-Mitau, odierna Jelgava, Lettonia 1587) ultimo maestro dell'Ordine teutonico in Livonia e primo duca di Curlandia
1559, diviene maestro dell'ordine dopo aver abbattuto, con l'aiuto della Polonia, il dominio del gran maestro von Fürstenberg di cui secolarizza i possessi
1561, diventati i suoi domini sul mare oggetto di contesa tra le maggiori province nordiche, è costretto a cedere l'Estonia alla Svezia e la Livonia alla Polonia
1566, in compenso ottiene dal re di Polonia il ducato di Curlandia in cui introduce la riforma.
I suoi discendenti regneranno sul ducato fino al 1737.

Peletier, Jacques (Le Mans 1517-Parigi 1582) scrittore francese, ideatore del progetto originario della Pléiade
Art poétique (1545, Arte poetica di Orazio) traduzione
Oeuvres poétiques (1547, Opere poetiche)
L'amour des amours (1555, L'amore degli amori)
La Savoye (1572, La Savoia)
Les louanges (1581, Le lodi).

Pietro degli Angelio Pier Angelo Bargeo (Barga, Lucca 1517-Pisa 1596) umanista italiano, tra i revisori della Gerusalemme Liberata di T. Tasso;
Cynegeticon (1561)
Syrias (1591).

Tomitano, Bernardino (1517 ca-1576) professore dello Studio di Padova, frequentatore dei salotti letterari padovani, molto apprezzato dagli studenti come dal Senato veneziano;
1539-63, docente di logica, quindi di medicina;
Paraphrasis in evangelium Matthaei di E. da Rotterdam (1547, volgarizzazione pubblicata a suo nome)
[Sia il "catalogo" del 1549 quanto l'Indice del 1554 gli hanno attribuito la paternità.
Nello stesso periodo in cui i librai fanno la critica del nuovo Indice, e precisamente il 9 agosto 1555, egli si presenta spontaneamente avanti il Sant'Uffizio di Venezia per chiarie la questione e discolparsi. Dichiara di aver tradotto lo scritto di E. da Rotterdam per una terza persona che si è fatta carico delle spese di stampa, mentre la traduzione è stata licenziata con minime correzioni dall'inquisitore di Venezia. Questi però lo contraddice, protestando di aver a suo tempo rifiutato l'approvazione di questo testo per il suo procedere «cavilloso et molto astuto» e d'essersi anche recato a reclamare per la prosecuzione della stampa presso il segretario dei Riformatori dello Studio di Padova il quale, per tutta risposta, ha scrollato le spalle.
Pur accogliendo la dichiarazione del docente padovano di non aver mai condiviso le idee erasmiane, il Sant'Uffizio gli ordina ugualmente di prepararsi un discorso espiatorio. Egli obbedisce e si difende (22 agosto 1555) attaccando E. da Rotterdam, ma moderatamente.
Il Sant'Uffizio non rimane probabilmente del tutto soddisfatto se egli deve stilare una seconda orazone pubblicata nel 1556 e che fa in termini generali l'elogio dell'ortodossia religiosa.
L'Inquisizione comunque non torna ad interrogarlo anche se la volgarizzazione di E. da Rotterdam sarà menzioanta ancora come sua opera originale nell'Indice del 1559. Solo l'Indice tridentino la citerà correttamente come traduzione.]


Zarlino, Gioseffo (Chioggia 1517-Venezia 1590) teorico musicale e compositore italiano;
1540, diventa sacerdote nell'ordine francescano e organista della cattedrale di Chioggia;
1541, si trasferisce a Venezia dove si perfeziona nella musica con A. Willaert;
Istitutioni harmoniche (1558)
1565, succedendo a C. de Rore, viene nominato maestro di cappella in San Marco, incarico che terrà fino alla morte;
Dimostrationi harmoniche (1571)
Sopplimenti musicali (1588).

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«segue da 1516»
1517
Germania:
produzione annua di libri: 40 titoli.
Parigi, Thielmann Kerver stampa il più bel libro d'ore, messo poi al bando dall'Inquisizione perché le preghiere alla Vergine sono in spagnolo (forse ne è rimasta una copa…).
L'imperatore Massimiliano fa stampare il suo Theuerdank da Schönsperger.
Venezia, il Senato riorganizza il sistema di concessione dei privilegi.
«segue 1518»

 

 

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