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Papa 1517,
si conclude il concilio lateranense; nomina cardinale, Tommaso De Vio (cardinal Caetano)
Concilio Ecumenico Lateranense
V 1517 Concilio provinciale 1517 «segue
da 1460» 1517, 31
Ottobre: |
ANNO 1517
– Angeli, Pietro o
Bargeo [Petrus Angelius Bargaeus]
(Barga 1517-Pisa 1596) umanista e critico italiano, scolaro
di R. Amaseo a Bologna; ebbe vita avventurosa:
si recò in Turchia e fu con la flotta di Ariadeno
Barbarossa in imprese militari; uno dei revisori del poema
tassiano, comunicò le sue critiche non direttamente al Tasso
bensì tramite il cardinale Scipione Gonzaga;
1546-49, insegna a Reggio Emilia, quindi allo studio pisano; Cynegeticon (1561) Siriade (1591, in 11 libri di esametri sul medesimo argomento della Gerusalemme liberata). – Anguillara, Giovanni Andrea dell' (Sutri, Viterbo 1517 ca-Roma 1572 ca) letterato italiano; 1553-61, è in Francia; Edipo di Sofocle (1556, rifacimento) Metamorfosi di Ovidio (1561, traduzione; anche se non aderente al testo e volutamente ricca di elaborazioni, incontra molto favore fino agli inizi dell'Ottocento) Orlando furioso di L. Ariosto (1563, curatore di un'edizione) Eneide di Virgilio (I e II libro, traduzione). – Bruto, Gian Michele (Venezia 1517-Alba Iulia, Romani 1592) storico e umanista veneziano; Historia hungarica (dal 1490 al 1552, rimasta inedita e pubblicata solo nel 1863) Florentinae Historie (1562, in 8 Libri, in stile antimediceo). – Caracciolo, Galeazzo marchese di Vito (Napoli 1517-Ginevra 1586) calvinista italiano, stretto collaboratore di J. Cauvin. – Floris, Nicola o Goudanus (Gouda 1517-?) gesuita fiammingo; compie a Lovanio studi così brillanti da essere comunemente chiamato la "perla di Lovanio"; 1545, marzo, viene accolto nella Compagnia di Gesù i cui membri, che non hanno ancora una casa propria, studiano a Lovanio; 1548, mentre ha la cura di Bergen, viene convocato a Roma ma Jaqueline de Croy, vedova del marchese di Berghes, si difende come una leonessa per conservare il proprio curato; 1550, si interessa della fondazione del collegio di Venezia; 25 luglio, viene ammesso a fare a Venezia i voti di professo della Compagnia di Gesù; [Oltre a Iñigo de Loyola e ai suoi primi nove compagni, è soltanto l'ottavo eletto stimato degno della professone dal p.gen..] agosto, per ordine del papa viene inviato a Ingolsdat come sostituto al posto dei padri Claude Jay e Alonso Salmerón; 1552, lavora a Vienna; 1556, il collegio di Lovanio è agli inizi; 1558 agosto-marzo 1559, lavora nella parrocchia di Bergen; più tardi raggiunge il punto supremo delle sue peregrinazioni quando da Pio IV viene incaricato di una l egazione in Scozia presso Maria Stuart. – Granvelle, Antoine Perrenot de (Besançon 1517-Madrid 1586) politico francese al servizio della Spagna, figlio di Nicolas (1486-1550); 1540, avviato alla carriera ecclesiastica, è prima vescovo di Liegi e poi di Arras; 1547, ministro di Carlo V, contribuisce a ripristinare l'egemonia asburgica sugli stati tedeschi dopo la vittoria di Mühlberg; 1550, succede al padre come cancelliere imperiale; 1555, ricopre un ruolo di primo piano nella conclusione della pace di Augusta e poi in quella di Cateau-Cambrésis del 1559; molto apprezzato da Filippo II, ne diventa uno dei principali ministri e deciso assertore della sua politica assolutistica ed espansionistica; affiancato alla reggente Margherita d'Asburgo, come capo del consiglio di stato dei Paesi Bassi è l'esecutore più convinto della politica accentratrice e controriformistica del suo re tanto da attirarsi l'ostilità della nobiltà locale; 1560, è nominato primate dei Paesi Bassi; 1561, cardinale; 1563, Guglielmo d'Orange , il conte di Egmont e il conte di Horn inviano a Madrid una dura requisitoria contro di lui, mentre la reggente Margherita Farnese, non riuscendo più a mediare le posizioni spagnole con quelle locali, chiede di essere richiamata e così anche lui cade in disgrazia e deve ritirarsi a Besançon; 1565, è inviato a Roma; 1571-75, viceré di Napoli, organizza la flotta con cui don Giovanni d'Austria sconfiggerà i turchi a Lepanto; 1579, dopo una breve permanenza a Roma ritorna a Madrid come presidente del consiglio supremo d'Italia; il suo richiamo coincide con una nuova fase offensiva della politica spagnola; 1584, è nominato arcivescovo di Besançon. – Howard, Henry – conte di Surrey (Hundson, Hertfordshire 1517-Londra 1547, decapitato) poeta inglese; Ha il merito, assieme a Th. Wyatt, di avere per primo introdotto il sonetto in Inghilterra. Tradusse il II e IV libro dell'Eneide, introducendo così in Inghilterra il blank verse (decasillabo sciolto). Le sue liriche vennero pubblicate da R. Tottel nella famosa antologia Tottel's Miscellany (1557). – Kettler, Gotthard (Anslo, Vestfalia 1517 ca-Mitau, odierna Jelgava, Lettonia 1587) ultimo maestro dell'Ordine teutonico in Livonia e primo duca di Curlandia 1559, diviene maestro dell'ordine dopo aver abbattuto, con l'aiuto della Polonia, il dominio del gran maestro von Fürstenberg di cui secolarizza i possessi 1561, diventati i suoi domini sul mare oggetto di contesa tra le maggiori province nordiche, è costretto a cedere l'Estonia alla Svezia e la Livonia alla Polonia 1566, in compenso ottiene dal re di Polonia il ducato di Curlandia in cui introduce la riforma. I suoi discendenti regneranno sul ducato fino al 1737. – Peletier, Jacques (Le Mans 1517-Parigi 1582) scrittore francese, ideatore del progetto originario della Pléiade Art poétique (1545, Arte poetica di Orazio) traduzione Oeuvres poétiques (1547, Opere poetiche) L'amour des amours (1555, L'amore degli amori) La Savoye (1572, La Savoia) Les louanges (1581, Le lodi). – Pietro degli Angelio Pier Angelo Bargeo (Barga, Lucca 1517-Pisa 1596) umanista italiano, tra i revisori della Gerusalemme Liberata di T. Tasso; Cynegeticon (1561) Syrias (1591). – Tomitano, Bernardino (1517 ca-1576) professore dello Studio di Padova, frequentatore dei salotti letterari padovani, molto apprezzato dagli studenti come dal Senato veneziano; 1539-63, docente di logica, quindi di medicina; Paraphrasis in evangelium Matthaei di E. da Rotterdam (1547, volgarizzazione pubblicata a suo nome) [Sia il "catalogo" del 1549 quanto l'Indice del 1554 gli hanno attribuito la paternità. Nello stesso periodo in cui i librai fanno la critica del nuovo Indice, e precisamente il 9 agosto 1555, egli si presenta spontaneamente avanti il Sant'Uffizio di Venezia per chiarie la questione e discolparsi. Dichiara di aver tradotto lo scritto di E. da Rotterdam per una terza persona che si è fatta carico delle spese di stampa, mentre la traduzione è stata licenziata con minime correzioni dall'inquisitore di Venezia. Questi però lo contraddice, protestando di aver a suo tempo rifiutato l'approvazione di questo testo per il suo procedere «cavilloso et molto astuto» e d'essersi anche recato a reclamare per la prosecuzione della stampa presso il segretario dei Riformatori dello Studio di Padova il quale, per tutta risposta, ha scrollato le spalle. Pur accogliendo la dichiarazione del docente padovano di non aver mai condiviso le idee erasmiane, il Sant'Uffizio gli ordina ugualmente di prepararsi un discorso espiatorio. Egli obbedisce e si difende (22 agosto 1555) attaccando E. da Rotterdam, ma moderatamente. Il Sant'Uffizio non rimane probabilmente del tutto soddisfatto se egli deve stilare una seconda orazone pubblicata nel 1556 e che fa in termini generali l'elogio dell'ortodossia religiosa. L'Inquisizione comunque non torna ad interrogarlo anche se la volgarizzazione di E. da Rotterdam sarà menzioanta ancora come sua opera originale nell'Indice del 1559. Solo l'Indice tridentino la citerà correttamente come traduzione.] – Zarlino, Gioseffo (Chioggia 1517-Venezia 1590) teorico musicale e compositore italiano; 1540, diventa sacerdote nell'ordine francescano e organista della cattedrale di Chioggia; 1541, si trasferisce a Venezia dove si perfeziona nella musica con A. Willaert; Istitutioni harmoniche (1558) 1565, succedendo a C. de Rore, viene nominato maestro di cappella in San Marco, incarico che terrà fino alla morte; Dimostrationi harmoniche (1571) Sopplimenti musicali (1588). |
«segue
da 1516»
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