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Scisma
d'Occidente 1410,
il concilio da Pisa è trasferito a Bologna; Alessandro
V muore e viene eletto Giovanni XXIII; Papa
avignonese Benedetto XIII Antipapa
pisano Antipapa
pisano Baldassarre Cossa o Coscia (Napoli 1370 ca-Firenze 1419) Gregorio XII Ordine
teutonico «segue
da 1386» |
ANNO 1410
– Belcari, Feo
(Firenze 1410-1484) letterato italiano, ancora di tradizione agiografica
medievale, appartenne all'alta borghesia fiorentina e ricoprì
numerose cariche pubbliche;
Torna suPrato spirituale (1445, raccolta di vite dei santi, in volgare, tratta dall'opera omonima del Traversari che a sua volta aveva tradotto in latino dal greco l'opera di Giovanni Evirato) Vita del beato Giovanni Colombini (1449) Abram e Isaac, Annunziazione, Santo Giovanni Battista, San Panuzio (sacre rappresentazioni) Laude. – Bonincontri, Lorenzo (San Miniato, Pisa 1410-Roma 1491) umanista italiano: soldato di ventura, filosofo e astrologo, nelle cui opere di argomento filosofico e scientifico si avverte l'influenza di M. Ficino; De ortu Regum Neapolitanorum (1450-85, storia dei re di Napoli dai Normanni agli Aragonesi) Chronicon sive annales ab anno 903 ad annum 1458 (storia più vasta di Napoli) Rerum naturalium libri ad Laurentium Mediceum (1469-1472, poema in esametri latini, sulla natura del mondo e dell'uomo, e sull'influsso degli astri, dedicato a Lorenzo [il Magnifico]) De rebus coelestibus ad Ferdinandum Aragonium (1472-75, sull'essenza della Trinità e la proprietà di stelle e pianeti, dedicato a Ferdinando d'Aragona) 1475-78, dopo alcuni anni di esilio a Napoli, viene chiamato allo Studio fiorentino dove commenta: Astronomicon di Manilio (curandone poi un'edizione annotata che uscirà nel 1484) più tardi si trasferisce a Roma, dove gode dell'amicizia del Pontano, di M. Ficino e della protezione di Sisto IV. Commentaria (lucido commento delle sue opere). – Fust, Johann (Magonza 1410-Parigi 1466, morto di peste) stampatore ed editore tedesco, primo collaboratore e socio finanziatore di J. Gutenberg. – Guardati, Tommaso o Masuccio Salernitano (Sorrento o Salerno 1410 ca- Salerno 1475) narratore italiano, di nobile famiglia, partecipò alla vita della corte aragonese e fu in relazione con l'umanista G. Pontano; 1463, stabilitosi a Salerno diventa segretario del principe Roberto di Sanseverino Novellino (raccolta di 50 novelle divisa in 5 parti). – Mentelin, Johann (Sélestat, Bas-Rhin 1410 ca-Strasburgo 1478) tipografo e miniatore alsaziano, il primo a praticare la nuova arte della stampa rivolgendosi deliberatamente al mondo laico; [Tra i suoi generi, tutti stampatori: . Adolf Rusch che introduce in Germania il carattere tondo, . Martin Schott (attivo 1481-1499); suo figlio Johann Schott pubblica due trattatelli in inglese, ciascuno in mille copie, dell'ex francescano William Roy, A lytle treatous or dialoge between a Christian father and his stubborn son (1527) e The buryng of the Mass (1528); cessa l'attività proprio nel 1528.] allievo o, secondo altri, maestro di J. Gutenberg, fu il primo stampatore a Strasburgo; Bibbia (1460/61, "delle 49 linee") [In diretta concorrenza (850 pagine) alla Bibbia "delle 42 linee" (1286 pagine), uscita a Magonza prima dell'agosto 1456.] Bibbia (1466, prima versione tedesca) [Seppur ricca di svarioni da scolaretto, rimarrà il testo standard della Bibbia in lingua tedesca fino al tempo di M. Lutero.] Terenzio (1470) Valerio Massimo (1470) Speculum quadruplex (1473, di Vincenzo di Beauvais) Parzival e Titurel (1477, di Wolfram von Eschenbach, primi libri profani a stampa) [Probabilmente su incitamento del suo patrono, il vescovo Rupert, che tempo prima aveva ordinato analoghi romanzi cavallereschi presso lo scriptorium di Diebold Lauber a Hagenau.]. – Simonetta, Francesco detto Cicco Simonetta (Caccuri, Catanzaro 1410-Pavia 1480) politico italiano, ammesso, per opera dello zio Angelo, al servizio di Francesco Sforza, ne fu per anni consigliere fidato e potentissimo segretario; dopo la morte di questi mantenne la sua carica col nuovo duca Galeazzo Maria Sforza e aumentò anzi la sua influenza sul governo del ducato milanese; ebbe onori e feudi (fra gli altri un vasto dominio in Lomellina, intorno a Sartirana); anche i suoi parenti ricoprirono cariche e importanti benefici ecclesiastici; 1476, dopo l'assassinio di Galeazzo Maria, governa di fatto il ducato, accanto alla reggente, la vedova Bona di Savoia; il suo governo è abile e vigoroso ma è contrastato dall'ostilità del patriziato milanese e dall'ambizione dei fratelli del duca defunto (Ludovico il Moro, Ottaviano, Ascanio) che intendono assumere la reggenza e la tutela del piccolo erede, Gian Galeazzo Maria; 1477, riesce a sventare un tentativo dei suoi rivali (appoggiati anche dal condottiero R. Sanseverino) di estrometterlo dal governo; esiliati, essi ottengono tuttavia nuovi appoggi da chi, a Milano e in Italia, osteggia il suo governo personale; 1479, settembre, quando Ludovico il Moro riesce ad accordarsi con Bona e tornare a corte, egli viene arrestato e rinchiuso nel castello di Pavia; fatto segno a ogni sorta di accuse, sottoposto a un rapido processo, viene condannato per tradimento e decapitato il giorno 30. |
guerra dei cent'anni «segue
da 1409» cabochiens Parigi,
durante il regno di Carlo VI (1380-1422)
nell'ala estremista del partito borgognone si forma questa fazione che
prende il nome da uno dei suoi capi, Simon Lecoustellier
detto Caboche; |