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Papa
Pio II

(1458-64)

1460, emana le bolle Ecclesiam Christi (con cui si dichiara guerra al turco) ed Execrabilis (con cui si sancisce la superiorità del papa sul concilio);

Francescani

«segue da 1447»
1460, la lotta tra le due correnti dell'Ordine (Conventuali e
Osservanti) finora tenute unite grazie alle Costituzioni martiniane proposte da Giovanni da Capestrano, si complica per colpa dei cosiddetti neutrali che, tentennando fra gli uni e gli altri, finiscono con l'obbedire solo a se stessi, mediante speciali concessioni pontificie come:
. Pietro da Trani (Italia meridionale),
. Valentino da Treviso (Veneto),
. Pietro Capriolo e i suoi Capriolanti (Lombardia),
che però vengono presto eliminati, mentre resistono le piccole congregazioni riformate inserite negli Osservanti:
- Amedeiti (Italia settentrionale);
- Clareni (Umbria),
- Colettini (Francia);
verso la fine del secolo, Giovanni da Puebla, già grande di Spagna, fonda il convento di Nostra Signora degli Angeli che forma il primo germe del ramo dei Discalciati;
[cresciuto anni dopo in Portogallo per opera di Giovanni di Guadalupa (discepolo di Giovanni da Puebla) si affermerà con il martirio di Giovanni da Prado, quindi prenderà nuovo nome e sviluppo con Pietro d'Alcantara.
«segue 1465»

Ermetismo

(termine del linguaggio filosofico religioso con cui si designa il complesso delle dottrine contenute nei cosiddetti "scritti ermetici", composte nei primi tre secoli dell'era cristiana. Questi scritti possono essere raggruppati in due classi:
- scritti popolari (trattano prevalentemente di astrologia, alchimia e scienze occulte in generale);
- scritti dotti (presentano contenuti prevalentemente teologici e filosofici). Tra questi ultimi, di argomento filosofico, i più rappresentativi sono:
. Corpus hermeticum (raccolta di 17 trattati),
. Asclepius (versione latina di un trattato greco, oggi perduto, presenta temi caratteristici dello gnosticismo, inseriti in un contesto magico-astrologico, descrivendo le esperienze di iniziazione di un discepolo di Ermete Trismegisto) [letteralmente "Ermete tre volte grandissimo", nome greco di Thot, dio egiziano della scrittura e del sapere; considerato dai cultori rinascimentali della tradizione ermetica come insigne mago e incantatore, e falsamente indicato come autore degli "scritti ermetici"; in realtà, come dimostrerà nel 1614 il grecista I. Casaubon, gli scritti risalgono a epoca postcristiana],
. Excerpta (serie di frammenti conservati in un'antologia compilata da Stobeo).

Corpus hermeticum


1460, arrivato a Firenze un manoscritto contenente il testo greco incompleto della raccolta, Cosimo de' Medici ordina a M. Ficino di prepararne immediatamente una traduzione latina, prima di cominciare la sua traduzione delle opere di Platone.
[Questa priorità riservata agli scritti ermetici mostra che nel rinascimento si tende a considerarli come molto più antichi degli stessi scritti platonici e si vede nella "sapienza egiziana" una delle fonti della prisca theologia che si è trasmessa attraverso una tradizione ininterrotta da Platone ai neoplatonici.
Un esempio notevole del profondo influsso esercitato dall'ermetismo sul pensiero rinascimentale è dato da Giordano Bruno.]
I - Pimander o Pimandro, il primo e più famoso dei trattati, rivela l'influsso del giudaismo ellenistico.
II - […]
ecc.

ANNO 1460 – Secondo Rinascimento secondo il Rossi.





1460
SACRO ROMANO IMPERO
Friedrich III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernst I [il Ferreo], duca di Stiria, e di Zimburga di Masovia [Piasti];
[appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo.]
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;

1460
-


1460
Arciducato d'Austria
Alberto VI [il Prodigo]
Albero genealogico

(Vienna 1418 - 1463)
figlio di Ernesto di Stiria del ramo leopoldino, fratello dell'imperatore Federico III;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], con cui si estingue il ramo albertino, rivendica per sé l'eredità e l'imperatore gli concede l'Alta Austria;

 



1460
-



1460
REGNO di BOEMIA
Giorgio Podebrad

(Podebrady 1420 - Praga 1471)
esponente dell'aristocrazia ceca hussita; capo del gruppo utraquista (hussiti moderati);
1439, alla morte di Alberto I d'Asburgo ha un ruolo politico di rilievo;
1448, conquista Praga;
1452, viene eletto governatore della Boemia assumendo di fatto la direzione politica del paese;
1453, la conserva anche dopo il raggiungimento della maggiore età di Ladislao [Postumo];
1458-71, re di Boemia;
eletto alla morte di Ladislao [Postumo];

 



1460
-



1460
REGNO d'UNGHERIA
Mattia Corvino

(Kolozssvár 1440 - Vienna 1490)
figlio di János Hunyadi;
1458-90, re d'Ungheria;
proclamato grazie alle vaste aderenze e alle ricchezze della sua casata;

 



1460
-



1460
REGNO di POLONIA
Casimiro IV
Albero genealogico

(Cracovia 1424 - Grodno 1492)
figlio di Ladislao II Jagellone e di Edvige d’Angiò;
1440-92, granduca di Lituania (Casimiro II);
eletto dalla nobiltà locale, con la sua nomina rende il paese indipendente di fatto dalla corona polacca;
1445-92, re di Polonia;



1460
1456-66, lunga guerra contro i cavalieri teutonici;

1460
Albero genealogico

(Tangermünde 1413 - Neustadt sull'Aisch 1471)
figlio di Federico I e di Elisabetta di Baviera-Landshut;
1440-70, margravio ed elettore di Brandeburgo;
vero fondatore dello stato del Brandeburgo, divide il governo della marca con il fratello Federico [il Grosso] fino al 1463;
nel 1445 rifiuta la corona di Polonia;
nel 1454 acquista dall'Ordine teutonico la Neumark;

1460
Federico II [il Pacifico o il Placido o il Mansueto]
Albero genealogico

(† 1464)
figlio di Federico I e di Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel;
1428-64, duca elettore di Sassonia;




1460
ducato di Baviera
Ludwig IX di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Burghausen 1417 - Landshut 1479)
figlio di Heinrich XVI [il Ricco], duca di Baviera-Landshut, e di Margarete d’Austria († 1447);
1445-79, duca di Baviera-Ingolstadt;
1450-79, duca di Baviera-Landshut;




Albrecht III di Wittelsbach [il Pio]
Albero genealogico

(Munich 1401 - Munich 1460)
figlio di Ernst I di Wittelsbach e di Elisabetta Visconti († 1432):
1438-60, duca di Baviera-Monaco;





Johann IV di Wittelsbach
Albero genealogico

(Munich 1437 - Haidhausen 1463)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1460-63, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund]





Sigmund di Wittelsbach
Albero genealogico

(Straubing (?) 1439 - Schloß Blutenberg 1501)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1460-67, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Johann IV]








1460
IMPERO OTTOMANO
Mehmet II [Fatih - il conquistatore]
 

(1432 - 1481)
figlio di Murad II;
1444-46/1451-81, sultano;
sale al trono dopo aver fatto uccidere il fratello neonato Ahmet;
[Poiché il trono si eredita senza rispettare la regola dell'anzianità, la legge del fratricidio assume così valore giuridico.]
nel 1454 Costantinopoli [Kostantiniye, Istanbul 500 anni dopo] diventa capitale dell'impero.






1460
liquida il despotato di Morea, uno degli ultimi possessi bizantini;



1460
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Davide II
Albero genealogico

(† 1463)
figlio di ;
1458-61, gran comneno di Trebisonda - autokrátor dei romani;


Bailo veneziano
spariti
Amm.re Banco di San Giorgio
Giuliano Giustiniani-Castello
(1458-60)
1460
Il problema di costruire una fattoria fiorentina nel Ponto viene sollevato troppo tardi da Firenze.


1460
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
Giacomo di Lusignano
Albero genealogico

(Nicosia 1440 ca - 1473)
figlio naturale di Giovanni II di Lusignano;
1460-73, re di Cipro e di Gerusalemme;
[dopo aver spodestato, con l'aiuto del sultano di Egitto, la sorella Carlotta ed il marito Luigi di Savoia, costretti all'esilio.]




1460
-





1460
RUSSIA
Basilio II [il Cieco ]
Albero genealogico
(n. 1415 - m. 1462)
figlio di Basilio I;
1425-62, gran principe di Mosca;
nel 1439 rifiuta di sottoscrivere la riunione della chiesa ortodossa a quella romana approvata dal concilio di Firenze;
nel 1445 non ha successo il suo sforzo per rendersi autonomo dal khan tataro venendo sconfitto;
solo nel 1448 può prevalere (era adolescente alla morte del padre) sui cugini rivali, dopo però violenti conflitti nel corso dei quali è stato pure accecato;
nel 1452 riesce ad ottenere l'indipendenza dal khan tataro bloccando le spedizioni contro Mosca del khan Ahmad;

 
-
1460
-


1460
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;

 
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1460
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1460
REGNO di FRANCIA
Carlo VII [il Vittorioso]
Albero genealogico
(Parigi 1403 - Mehun-sur-Yèvre 1462)
figlio di Carlo VI e di Elisabeth di Baviera-Ingolstadt;
1422-61, re di Francia;
[fino alle vittorie di Giovanna d'Arco il titolo non ha avuto per lui alcun significato]
nel 1429 viene incoronato a Reims;
nel 1435 si arriva alla riconciliazione con il duca di Borgogna Filippo III [il Buono];
1443-50, sua amante ufficiale [la prima nella storia dei re di Francia] è la bella e famosa Agnés Sorel, che gli darà quattro figlie;
nel 1452, ben felice di immischiarsi nelle vicende di casa Savoia, se non altro per vendicarsi del matrimonio di suo figlio il Delfino con Carlotta di Savoia concluso a sua insaputa, comincia per prima cosa a disputare sull'omaggio dei marchesi di Saluzzo dovuto ai Savoia [eterna diatriba], poi prende le armi e va contro Ludovico di Savoia;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1460
-




1460
ducato d’Angiò
Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1417, succeduto al padre, viene affidato allo zio materno Luigi, cardinale e duca di Bar; sposa in seguito Isabella figlia di Carlo II di Lorena;
1430-80, duca di Bar;
1430, eredita il ducato dallo zio cardinale Luigi;
1431-53, duca di Lorena;
1431, muore il suocero; pur dovendo diventare signore della regione, deve affrontare l'opposizione di Antonio di Vaudémont (appoggiato dal duca di Borgogna) che lo sconfigge e lo prende prigioniero a Bugnéville dove rimane in queste condizioni fino al 1432;
1434, l'imperatore Sigismondo suggella il suo diritto sulla Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
nel 1437, dopo essere stato prigioniero dal 1435 (già una prima volta nel 1431-32) del duca di Borgogna, ottiene la libertà (e il possesso della Lorena) solo grazie ad un enorme riscatto in danaro e in città;
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;
nel 1453, dopo aver combattuto con Carlo VII nell'ultimo periodo della guerra dei cent'anni fino alla definitiva conquista della Normandia, varca nuovamente le Alpi, in difesa dei suoi vecchi alleati italiani, Firenze e Milano, impegnati contro Alfonso di Napoli nella speranza di occupare il regno;
non potendo far nulla, torna in Francia: cede la Lorena al figlio Giovanni, sposa in seconde nozze Giovanna di Laval e si ritira in Provenza al cui governo si dedicherà negli anni seguenti;
dal 1454 si dedica ormai al solo governo della Provenza;
nel 1454 viene coinvolto nelle iniziative politiche del figlio Giovanni che cospira contro Luigi XI aderendo alla lega del bene pubblico (comporterà la confisca del ducato d'Angiò);

Livre du Coeur d'Amour Epris (1457, opera allegorica; libro fatto illustrare e illustrato da egli stesso con miniature di grande bellezza, come il suo salterio e vari Libri d'Ore)
Mortifiement de Vaine Plaisance (opera morale);





1460
-


1460
ducato di Borgogna
Filippo III [il Buono]
Albero genealogico
(Digione 1396 - Bruges 1467)
figlio di Giovanni [Senza paura] e di Margherita di Baviera;
1419-67, duca di Borgogna e conte di Fiandra;
succeduto al padre, assassinato dagli armagnacchi;
nel 1428 acquista la contea di Namur;
nel 1430 eredita dal cugino Filippo di Saint-Pol il Brabante e il Limburgo;
nel 1433 ottiene definitivamente il possesso di Olanda, Zelanda, Hainaut;
1437-38, ribellione di Bruges;
nel 1441, per via di negoziati, ottiene il Lussemburgo;
1451-53, ribellione di Gand, duramente repressa;




 
-
1460
-



 
1460
ducato di Savoia
Ludovico
Albero genealogico
(Ginevra 1413 - Lione 1465)
figlio di Amedeo VIII [il Pacifico] e di Marie di Borgogna-Valois;
1431, alla morte del fratello maggiore Amedeo eredita il titolo di principe di Piemonte;
1434-65, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1434-65, duca di Savoia;
dopo l'abdicazione del padre;
nel 1441 cede al duca di Bourbon l'omaggio del paese di Dombe;
nel 1442 sposa Anna di Lusignano, figlia di Giano re di Cipro, di cui si è innamorato perdutamente; mentre gli abusi e i disordini a corte si moltiplicano, il regno di Cipro è per casa Savoia niente più che un titolo;
nel 1445 è costretto a cedere a Carlo VII il Valentinois; vengono inoltre cedute alla Francia le ragioni sulle contee di Valenza e di Die, avendone in cambio l'esonero dell'omaggio che dal 1355 si prestava alla Francia per la baronia di Fossignì;
nel 1446 si trova in mezzo alle lotte fra fazioni nobiliari dei Douglas-Livingstone e dei Crichton;
nel 1447, alla morte di Filippo Maria Visconti che lascia vedova Maria di Savoia sua sorella, cerca di far valere i diritti sabaudi alla successione nel ducato di Milano ma alla fine deve riconoscere la signoria di Francesco Sforza;
nel 1448 i conti di Polenzo, alcuni tra i marchesi del Carretto e i Grimaldi per la metà di Mentone e Roccabruna riconoscono il dominio dei loro feudi da parte di casa Savoia;
nel 1452, con il trattato di Cleppié, deve riconoscere la supremazia della monarchia francese sul ducato sabaudo;
vengono intanto rinnovati i provvedimenti per impedire nel ducato d'Aosta le discordie tra preti (sempre molto desiderosi di estendere il loro comando) e laici per causa di giurisdizione [sarà rinnovato nel 1488];
Friburgo riconosce casa Savoia come sua sovrana;
nel 1455 vende la baronia di Gex al bastardo d'Orléans conte di Dunois [probabilmente poco dopo è stata recuperata se nel 1483 compare ancora nelle mani dei duchi di Savoia];
nel 1458 il figlio Luigi sposa Carlotta, unica figlia ed erede di Giovanni di Lusignano re di Cipro e re titolare d'Armenia e di Gerusalemme [sarà tuttavia inutile il suo tentativo di far riconoscere il figlio re di Cipro];
nel 1459 il figlio Luigi, incoronato re di Cipro a Nicosia, deve competere con Giacomo di Lusignano, il figlio illegittimo di Giovanni, che con l'aiuto dei turchi si impadronisce del regno cacciando via Carlotta e Luigi; mentre Genova, che possiede Famagosta, viene in loro aiuto, Venezia protegge il rivale;




 
-
1460
dal 1458 opera il Consiglio [poi Senato] di Torino con autorità sovrana per giudicare gli affari civili e criminali;




1460
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VI
Albero genealogico

(Windsor 1421 - Londra 1471)
figlio unico di Enrico V e di Caterina di Valois;
1422-61, 1470-71, re d'Inghilterra;
ancora in fasce, poco dopo, alla morte del nonno Carlo VI, viene proclamato anche re di Francia;
sotto la reggenza degli zii Giovanni di Bedford (reggente in Francia) e Humphrey di Gloucester assiste impotente ai disastrosi risultati dell'ultima fase della guerra dei cent'anni;
nel 1445 sposa Margherita d'Angiò;
[con la nuova sposa, alleata ai Beaufort contro il partito popolare facente capo a Riccardo, duca di York, spera di giungere ad una composizione onorevole della questione francese.];
nel 1453, poiché egli inizia a dare segni di pazzia, la guida effettiva del governo viene presa da Riccardo di York; nello stesso tempo però la moglie Margherita d'Angiò dà alla luce il figlio Edoardo;
nel1 1454 la moglie Margherita d'Angiò toglie il potere a Riccardo di York, capo del governo durante la prima crisi di follia del figlio;







1460
-

«guerra delle due rose»
o
Wars of the Roses
(Guerre delle rose)
1455-1485
Inghilterra:
- Lancaster (rosa rossa)
- York (rosa bianca)

La causa profonda è il dissesto economico e politico dopo la definitiva sconfitta subita nella guerra dei cent'anni.

1460
Luglio
10
, Richard Neville, conte di Warwick, vince a Northampton: molti nobili lancasteriani sono uccisi ed Enrico VI catturato;
Dicembre
30
, la riscossa dei realisti non si fa attendere e a Wakefield Riccardo di York è sconfitto e muore sul campo; muore anche il conte di Salisbury, padre di Richard Neville, che così eredita anche i beni paterni divenendo uno dei feudatari più potenti del regno e l'unica autorevole guida del partito degli York;



a

1460
REGNO di SCOZIA
Giacomo II
Albero genealogico

(Holyrood 1430 - Roxburgh 1460)
figlio di Giacomo I Stuart e di Joan Beaufort;
1437-60, re di Scozia;
[divenuto re a soli 7 anni dopo l'assassinio del padre]
nel 1449, dopo essersi trovato in mezzo alle lotte fra fazioni nobiliari dei Douglas-Livingstone e dei Crichton, assume direttamente il potere riprendendo la politica paterna di lotta contro i grandi feudatari;
nel 1452, nella lotta contro i grandi feudatari, trama una congiura contro il più potente ramo dei Douglas (detti "neri") sconfiggendoli poi in campo aperto ad Arkinholm;
nel 1455, dopo aver annientato il più potente ramo dei Douglas (detti "neri") ne confisca i vastissimi possessi;
1460
schieratosi con i Lancaster nella guerra delle due rose, viene ucciso nel corso di un assedio alla piazzaforte yorkista di Roxburgh.

James III
Albero genealogico

(Stirling 1453 - Milltown 1488)
figlio di Giacomo II Stuart e di Mary di Guelders;
1460-88, re di Scozia;
succeduto ancora fanciullo al padre;

1460
1455-85, guerra delle due rose (schierato con i Lancaster.)

a

1460
REGNO di DANIMARCA, REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Christian I
Albero genealogico
(Oldenburg 1426 - Copenhagen 1481)
figlio di Dietrich [il Fortunato], conte von Oldenburg, e di Adelheid von Oldenburg-Delmenhorst;
1448-81, conte von Oldenburg;
1448-81, re di Danimarca (Christian I);
eletto su designazione del Rigsraad (gran consiglio), diviene il capostipite della dinastia di Oldenburg;
1450-81, re di Norvegia;
1457-64, re di Svezia;
appena eletto in Svezia, le sue mire accentratrici si scontrano subito con le spinte autonomistiche, rappresentate soprattutto dalla chiesa;
1459-81, conte di Schleswig e Holstein;
1460
oltre che conte dello Schleswig, feudo danese vacante, diventa conte dello Holstein, territorio imperiale, determinando così l'unione dinastica dei due territori;




1474-81, duca di Schleswig e Holstein;






Carlo VIII Knutsson
Albero genealogico
(n. 1409 - m. 1470)
figlio di Knut Thodsson, cavaliere svedese della famiglia Bonde;
1434, aderisce alla rivolta della nobiltà svedese condotta da Engelbrekt Engelbrektsson contro l'unione di Kalmar con cui erano state congiunte le tre corone di Danimarca, Norvegia e Svezia;
1436, alla morte di Engelbrekt, si trova a capo del partito indipendentista che desidera una corona svedese autonoma e che ha il suo nerbo nei liberi contadini;
1440, pur sempre aristocratico, favorisce il ristabilimento dell'unione di Kalmar, ottenendo dal nuovo re Cristoforo I di Baviera, creatura dell'Hansa, vaste terre e l'intera Finlandia;
1448-57, 1464-65, 1467-70, re di Svezia;
acclamato dopo la morte di Cristoforo I;
1449-50, re di Norvegia;
avuta la corona in seguito ad una spedizione militare, l'anno successivo deve subito cederla a Christian I di Danimarca;
nel 1457 è costretto ad abbandonare la Svezia;









1460
-

Richard Neville (n. 1428-Barnet, presso Londra 1471)
figlio di Richard Neville conte di Salisbury;
1450-71, conte di Warwick;
1455-71, guerra delle due rose.





1460
REGNO di PORTOGALLO
Alfonso V [l'Africano]
Albero genealogico
(Sintra, Lisbona 1432 - 1481)
figlio di Edoardo I e di Eleonora di Aragona;
1438-81, re di Portogallo;
1440-48, sotto la reggenza dello zio dom Pedro;
nel 1448 sposa sua cugina Isabella (figlia dello zio dom Pedro) e prende in mano il governo del paese;
Nel 1449, nella battaglia di Alfarrobeira, vince lo zio dom Pedro;
nel 1455 muore la moglie Isabella;
1460
muore lo zio Enrico [il Navigatore] duca di Viseu ma l'opera di esplorazione continua, anche se egli preferisce impegnarsi in una onerosa azione di conquista antimusulmana in Marocco;




1460
-


1460
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Albero genealogico

(Medina del Campo 1397 - Barcellona 1479)
figlio di Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia;
1415-16, viceré di Sicilia;
1425-79, re di Navarra;
succeduto alla morte di Carlo III [il Nobile], padre di sua moglie Bianca;
nel 1435 partecipa alla spedizione del fratello Alfonso V il Magnanimo per la conquista di Napoli ma viene catturato a Ponza e condotto a Milano dove riconquista la libertà grazie a Filippo Maria Visconti;
nel 1441, alla morte della moglie Bianca, nega al figlio Carlo, principe di Viana, il diritto di succedere alla madre sul trono di Navarra come previsto dal testamento della stessa sovrana;
nel 1447 si risposa con Giovanna Enriquez, figlia dell'ammiraglio di Castiglia, ed i rapporti con il figlio Carlo, avuto dalla prima moglie Bianca, peggiorano ulteriormente; dal nuovo matrimonio nasce Ferdinando, futuro sposo di Isabella di Castiglia; lo scontro tra padre e figlio è inevitabile ma Carlo ha la peggio e, diseredato a favore della sorella Eleonora (moglie di Gastone IV di Foix), fugge a Napoli;
1458-79, re d'Aragona;
succeduto al fratello Alfonso V il Magnanimo nel regno con esclusione della Sicilia; richiama il figlio Carlo dall'esilio ma, preoccupato dalle simpatie e preferenze che egli riscuote, lo fa imprigionare; la Catalogna si ribella;





1460
-




1460
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Enrico IV [l'Impotente]
Albero genealogico

(Valladolid 1425 - Madrid 1474)
figlio di Juan II e di Maria d'Aragona;
sposa in prime nozze Bianca di Navarra ma la chiesa scioglie il vincolo perché il matrimonio non è consumato; le accuse di impotenza [oggi ritenute dagli storici prive di fondamento e strumentali] non si contano;
1454-74, re di Castiglia e di Léon;
divenuto re cerca intese e accordi pacifici con la Francia, la Navarra e l'Aragona;
nel 1457, pur arrivando fino alle mura di Granada, la spedizione contro i musulmani non approda a nulla;


1460
vittima di periodiche rivolte nobiliari, deve affrontarne ora una più grave detta della "lega di Tudela";





1460
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[I dedizione a Carlo VII re di Francia]
(1458 11 mar - 9 mar 1461)
?
Ludovico la Vallée
(1459 11 set ? - 9 mar 1461)

1460
Dicembre
capeggiata da Ludovico da Bologna, giunge a Firenze l'ambasceria dei sovrani orientali con lo scopo di coinvolgere la repubblica nella lega antiturca.
Michele Alighieri [lontano parente di Dante], ambasciatore dell gran comneno di Trebisonda Davide II, conclude un accordo commerciale con Firenze. I privilegi dei veneziani e dei genovesi vengono estesi anche ai fiorentini.
Ma forse è troppo tardi…


1460
ducato di Milano
Francesco Sforza
Albero genealogico
(San Miniato, Pisa 1401-Milano 1466)
figlio di Muzio Attendolo [Sforza] e della sua compagna Lucia di Torsciano;
1424-26, viceré della Calabria;
1430, condottiero al servizio di Filippo Maria Visconti, in lotta contro Venezia;
morta la sua prima moglie gli viene offerta in sposa da Filippo Maria Visconti la figlia e unica erede Bianca Maria;
1433-66, marchese di Ancona;
gonfaloniere della chiesa per l'Umbria, è ora al servizio del pontefice;
nel 1440, ancora gonfaloniere della chiesa per l'Umbria ma tornato l'anno precedente al servizio dei veneziani contro Milano, dopo la sconfitta del Piccinino ad Anghiari non vuole varcare l'Adda e penetrare in territoiro visconteo, prodigandosi viceversa perché si arrivi alla pace;
nel 1441, con la pace di Cremona, ha finalmente in sposa Bianca Maria Visconti;
nel 1443 è osteggiato dal suocero che invia il Piccinino contro i suoi domini nelle Marche riuscendo a muovergli contro anche Eugenio IV che revoca le concessioni fattegli dieci anni prima; nel contempo anche le sue terre abruzzesi cedono sotto gli attacchi di Alfonso d'Aragona; esce dal difficile momento con l'aiuto di Firenze e Venezia ottenendo la vittoria negli scontri decisivi di Monte Loro e di Montolmo;
nel 1444 fa pace col papa che gli conferma le Marche;
nel 1447, alla morte di Filippo Maria Visconti senza aver designato eredi, raggiunge la Lombardia; al soldo prima della Repubblica Ambrosiana (succeduta al Visconti in un'effimera signoria su Milano), poi di Venezia, ma in realtà agendo da principe autonomo, occupa l'una dopo l'altra tutte le città del dominio visconteo, che nel frattempo si sono rese indipendenti;
1450-66, duca di Milano;
incoronato dopo il suo ingresso in Milano [pur sollecitata, non avrà mai la legittimazione del suo principato da parte dell'impero];
nel 1454 con la pace di Lodi ha il riconoscimento, molto importante, di Venezia e degli altri stati italiani; con questi e, in particolare, con Firenze di Lorenzo [il Magnifico], opera per mantenere quell'equilibrio che assicurerà la pace in Italia per 40 anni;






 
1460
-


1460
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Pasquale Malipiero
(Venezia 1392 – Venezia 7 mag 1462)
figlio di Francesco e di ?;
1457-62, doge di Venezia; [66°]


- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1460
Venezia si appresta a mandare due galee a Tana e a Trebisonda ma il progetto viene respinto con la maggioranza dei voti; il Senato delibera pure di rimandare l'incanto delle galee;


 

1460
Repubblica di Firenze
Cosimo de' Medici [il Vecchio]
Albero genealogico

(Firenze, 27 set 1389 – Careggi, 1º ago 1464)
figlio di Giovanni di Bicci, fondatore del Banco Medici (1397), e di Riccarda [Nannina] de’ Bueri;
1416, sposa Contessina de’ Bardi († 1473), figlia di Alessandro de’ Bardi, conte di Vernio;
1429-64, signore de facto di Firenze;
1439, gonfaloniere di giustizia;



 

 
1460
-


1460
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;




Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;




1494-95, re di Napoli;




Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1430-80, duca di Bar;
1431-53, duca di Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;




– vedi sopra –




1460
-
a




Alione, Giovan Giorgio (Asti 1460 ca-1521) poeta e commediografo italiano
Macharonea contra macharoneam Bassani (1864, postuma, composta come replica alla Macheronea di Bassano da Mantova)
Farse carnevalesche (1601, postuma e ripresa poi nel 1865, 10 farse tutte in dialetto astigiano, tranne l'ultima che mescola più linguaggi).

Amalteo, Paolo (Pordenone 1460-Vienna 1517) insegnante di umane lettere e compositore di versi e poemetti in latino, come i fratelli Marco Antonio (Pordenone 1475-1558) e Francesco (?).

Colli [o de' Colli], Vincenzo [Il Calméta] (Isola di Schio, Vicenza 1460 ca-Roma. 1508) letterato italiano, sostenitore della lingua e della letteratura cortigiana;
Vita di Serafino Aquilano (1504)
I nove libri della volgar poesia (trattato non pervenutoci, di cui danno notizie contrastanti P. Bembo e il Castelvetro)
Prose e lettere (1959, solo ora pubblicate).

Dunbar, William (1460ca-1515 ca) poeta scozzese
The Thrissil and the Rois (1503, Il cardo e la rosa)
The Flyting of Dunbar e Kennedy (1508 ca, Contesto di Dunbar e Kennedy)
The Testament of Master Andro Kennedy (Testamento di mastro Andrea Kennedy)
The Twa Maryit Women and the Wedo (1508, Le due maritate e la vedova)
Lament for the Makaris (Lamento per i poeti)
Dance of the Sevin Deidly Synnis (1503-08, Danza dei sette peccati mortali).

Estienne, Henri o Henricus Stephanus (Parigi 1460-1520) capostipite della famiglia di tipografi-editori e librai francesi, oriundi della Provenza e attivi a Parigi e Ginevra nei secc. XVI e XVII;
[Padre di Robert I (1503-1559).]
Il suo più importante consigliere e autore è Jacques Lefèvre d'Etaples [Faber Stapulensis], il maggiore grecista francese del tempo.
Per le edizioni in latino si avvale invece della consulenza editoriale di Geoffroy Tory (che più tardi aprirà una stamperia per proprio conto).
Produce 123 edizioni assai accurate, testi di medicina e di matematica, e testi biblici nelle cui edizioni, per la prima volta, fa uso di metodi filologici.
Commenti ai Salmi (1507)
Psalterium quintuplex (1509, stampato in rosso e nero su cinque colonne)
Epistole paoline (1512)
1520, muore.
[La vedova sposerà un suo socio, Simon de Colines, il quale continuerà degnamente la tradizione della ditta fino a quando non entrerà negli affari Robert Estienne.]

Froben, Johannes o Frobenius (Hammelburg, Franconia 1460 ca-Basilea 1527) tipografo tedesco;
[Padre di Hieronymus (1501-1563). I Froben sono eredi ed esecutori testamentari di E. da Rotterdam, loro consigliere editoriale.
La loro "marca" è costituita da due serpenti che, attorcigliati attorno ad un bastone retto da una o due mani, inquadrano una colomba.]
.

Gama, Vasco da (Sines, Estremadura 1460 ca-Cochin, India 1524) navigatore portoghese;
1497, 9 luglio, avuto il comando della II spedizione (dopo quella di B. Dias del 1486) organizzata dal re Emanuele I,  con tre velieri appositamente costruiti e una nave da carico salpa dal porto di Lisbona; 22 novembre, doppiato il capo di Buona Speranza fa scalo nel Mozambico e a Mombasa;
1498, maggio, getta le ancore nel porto di Calicut nel Malabar, ma l'ostilità dei mercanti arabi lo costringe presto a ripartire;
1499, tra agosto e settembre giunge a Lisbona , molto tardi a causa dei venti contrari;
1502, ha il comando della terza spedizione in India, durante la quale compie feroci atti di pirateria contro le navi arabe e fonda la prima fattoria commerciale portoghese del Malabar; proclama la sovranità del re del Portogallo sul mare delle Indie; si ritira a vita privata;
1524, è nominato viceré dell'India con l'incarico di migliorare lo stato degli affari portoghesi, deterioratisi dopo la morte di A. de Albuquerque; muore a Cochin tre mesi dopo il suo arrivo in India.

La Trémoille, Louis II de – visconte di Thouars e principe di Talmont (Thouars, Saumur 1460-Pavia 1525) generale francese, il "cavaliere senza macchia", discendente da un'antica famiglia (nota anche come La Trémouille) ;
1483, dopo la morte di Luigi XI si schiera a favore della reggenza dei Beaujeu;
1488, vince e cattura a Saint-Aubin-du-Cormier il futuro Luigi XII;
1495, al seguito di Carlo VIII, sceso in Italia per conquistare il Regno di Napoli, si batte valorosamente a Fornovo; riappacificatosi con Luigi XII, viene messo al comando delle truppe inviate contro il ducato di Milano;
1500, dopo aver sconfitto Ludovico il Moro a Novara, conquista il milanese grazie all'aiuto di G.G. Trivulzio;
1503, combatte nuovamente  in Italia contro il Regno di Napoli;
1509, nella guerra della lega di Cambrai vince i veneziani ad Agnadello;
1513, sconfitto a Novara dagli svizzeri, stipula poi con loro un accordo che consente, sia pure a condizioni poco onorevoli, di salvare la Borgogna;
1515, contribuisce alla vittoria riportata a Marignano da Francesco I; viene nominato dal re suo luogotenente nel milanese;
1525, muore nella battaglia di Pavia.

Lefèvre d'Etaples, Jacques [Faber Stapulensis] (XV-XVI) il maggior grecista francese del tempo.
Commenti al Nuovo Testamento
[L'Indice del 1554-55 li condanna; l'Indice paolino vi aggiunge qualche altro titolo ancora, mentre l'Indice tridentino li permette tutti, una volta espurgati.]

Marco da Benevento o Marcus Alexandreus (Benevento 1460/65-?) frate benedettino.

Ponce de León, Juan (Tierra de Campos, Palencia 1460-L'Avana 1521) conquistatore spagnolo;
1493, partecipa (secondo alcune fonti) al secondo viaggio di C. Colombo;
1502, si unisce alla spedizione di N. de Ovando e combatte contro gli indios per consolidare il dominio spagnolo sulle isole di Haiti, Giamaica e Portorico;
1509, viene nominato governatore di Portorico;
1513, partito alla ricerca della leggendaria isola Bimini (dove sgorga la sorgente dell'eterna giovinezza) scopre la Florida;
1521, organizza una seconda spedizione per colonizzare il nuovo territorio ma è ferito mortalmente in uno scontro con gli indiani seminole.

Vicente, Gil (1460 ca-1536 ca) drammaturgo portoghese
Auto da alma (1508, Auto dell'anima)
Auto da India (1509, Auto dell'India)
Quem tem farelos (1515, Chi ha della crusca)
Auto da barca do inferno (1517, Auto della barca dell'Inferno)
Auto da barca da glória (1519, Auto della barca della gloria)
Inês Pereira (1523)
Breve sumário da história de Deus (1527, Breve sommario della storia di Dio)
Triunfo do inverno (1529, Trionfo dell'inverno)
Romages de agravados (1533, Pellegrinaggio degli oppressi)
Auto di Mofina Mendes o Auto dos mistérios da Virgem (1534, Auto di Mofina Mendes o auto dei misteri della Vergine)
Floresta de enganos (1536)
Copilaçam (1562, Raccolta dei suoi testi, pubblicata dal figlio Luiz).

Zimara, Marco Antonio (San Pietro in Galatina, Lecce 1460-Padova 1532) filosofo e medico italiano, discepolo di P. Pomponazzi;
1524, insegna all'università di Padova;
Tabulae dilucidationum
Limitationes theorematum
Contradictionum solutiones in dictis Aristotelis et Averrois
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«segue da 1450»
1460,
Opere importanti:
Bibbia delle 42 linee
Bibbia delle 36 linee (in 3 voll. in folio, anteriore al 1461)
Salterio di Magonza
Messale di Costanza o il Catholicon di Giovanni Balbi (1460).
Bamberga:
negli anni Sessanta Albrecht Pfister inserisce delle silografie nelle sue edizioni popolari.
«segue 1462»

Accademia romana

1460, Giulio Pomponio Leto fonda questa accademia, un sodalizio di amici fra cui:
- Filippo Buonaccorsi
- Marcantonio Cocci
- Bartolomeo Sacchi [il Platina],
che si riuniscono nella sua casa in riva al Tevere, per discutere di filosofia, filologia e archeologia, dando così sfogo al loro libero amore per Roma antica;
«segue 1468»

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