©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una

Nuova Ricerca

Papa
Paolo II

(1464-71)

1466, proclama decaduto il re di Boemia, lo scomunica e indice contro di lui una crociata che però non riesce ad abbatterlo.
Nessuna vantaggio trae dal rapporto con Federico III.
In Italia deve riconoscere Roberto Malatesta signore di Rimini e Borso d'Este duca di Ferrara.

Ordine teutonico
(cso il Ramo Livone)

«segue da 1454»
1466, dopo tredici anni di guerra, con la seconda pace di Torun ("pace perpetua") l'ordine teutonico è costretto a riconoscersi vassallo del re di Polonia al quale deve cedere la Pomerania con Danzica;
«segue 1494»

ANNO 1466





1466
SACRO ROMANO IMPERO
Friedrich III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernst I [il Ferreo], duca di Stiria, e di Zimburga di Masovia [Piasti];
[appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo.]
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;

1466
-


1466
REGNO di BOEMIA
Giorgio Podebrad

(Podebrady 1420 - Praga 1471)
esponente dell'aristocrazia ceca hussita; capo del gruppo utraquista (hussiti moderati);
1439, alla morte di Alberto I d'Asburgo ha un ruolo politico di rilievo;
1448, conquista Praga;
1452, viene eletto governatore della Boemia assumendo di fatto la direzione politica del paese;
1453, la conserva anche dopo il raggiungimento della maggiore età di Ladislao [Postumo];
1458-71, re di Boemia;
eletto alla morte di Ladislao [Postumo];
nel 1462 si inasprisce la controversia con la Santa Sede quando Pio II annulla i Compactata;
nel 1464 elabora il progetto di una federazione pacifica tra i sovrani europei;

 



1466
la controversia con la Santa Sede degenera in scontro aperto; accusato di eresia, viene scomunicato e contro di lui il papa indice una crociata;



1466
REGNO d'UNGHERIA
Mattia Corvino

(Kolozssvár 1440 - Vienna 1490)
figlio di János Hunyadi;
1458-90, re d'Ungheria;
proclamato grazie alle vaste aderenze e alle ricchezze della sua casata;
nel 1464 attacca il regno di Boemia;
nel 1465, grazie al matrimonio con Beatrice d'Aragona figlia di Ferdinando di Napoli, i contatti con la cultura italiana si fanno più assidui; alla sua corte si costitusce una ricca biblioteca umanistica (Corviniana);

 



1466
-



1466
REGNO di POLONIA
Casimiro IV
Albero genealogico

(Cracovia 1424 - Grodno 1492)
figlio di Ladislao II Jagellone e di Edvige d’Angiò;
1440-92, granduca di Lituania (Casimiro II);
eletto dalla nobiltà locale, con la sua nomina rende il paese indipendente di fatto dalla corona polacca;
1445-92, re di Polonia;



1466
1456-66, lunga guerra contro i cavalieri teutonici;
con la pace di Torun, termina la lunga guerra contro i cavalieri teutonici che sono costretti a restituire la Pomerania e a rendergli omaggio feudale;

1465
Albero genealogico

(Tangermünde 1413 - Neustadt sull'Aisch 1471)
figlio di Federico I e di Elisabetta di Baviera-Landshut;
1440-70, margravio ed elettore di Brandeburgo;
vero fondatore dello stato del Brandeburgo, divide il governo della marca con il fratello Federico [il Grosso] fino al 1463;
nel 1445 rifiuta la corona di Polonia;
nel 1454 acquista dall'Ordine teutonico la Neumark;
nel 1463 muore il fratello Federico [il Grosso];

1466
Albero genealogico

(† 1486)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo ernestino della casa di Wettin;
1464-86, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]




1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;




1466
ducato di Baviera
Ludwig IX di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Burghausen 1417 - Landshut 1479)
figlio di Heinrich XVI [il Ricco], duca di Baviera-Landshut, e di Margarete d’Austria († 1447);
1445-79, duca di Baviera-Ingolstadt;
1450-79, duca di Baviera-Landshut;




Sigmund di Wittelsbach
Albero genealogico

(Straubing (?) 1439 - Schloß Blutenberg 1501)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1460-67, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Johann IV fino al 1463]








1466
IMPERO OTTOMANO
Mehmet II [Fatih - il conquistatore]
 

(1432 - 1481)
figlio di Murad II;
1444-46/1451-81, sultano;
sale al trono dopo aver fatto uccidere il fratello neonato Ahmet;
[Poiché il trono si eredita senza rispettare la regola dell'anzianità, la legge del fratricidio assume così valore giuridico.]
nel 1454 Costantinopoli [Kostantiniye, Istanbul 500 anni dopo] diventa capitale dell'impero.
nel 1460 liquida il despotato di Morea, uno degli ultimi possessi bizantini;
nel 1461 liquida l'impero di Trebisonda, uno degli ultimi possessi bizantini;
nel 1463 inizia con Venezia una lunga guerra per i predominio del Mediterraneo orientale; attacca diverse volte Scanderbeg in Albania senza tuttavia sconfiggerlo;





1466
-


1466
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
Giacomo II [il Bastardo]  

(Nicosia 1440 ca - 1473)
figlio naturale di Giovanni II di Lusignano;
1460-73, re di Cipro e di Gerusalemme;
[dopo aver spodestato, con l'aiuto del sultano di Egitto, la sorella Carlotta ed il marito Luigi di Savoia, costretti all'esilio.]
nel 1464 riesce a scacciare i genovesi da Famagosta [qui ormai da un secolo];




1466
-





1466
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;

 
-
1466
-


1466
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;

 
-
1466
-




1466
REGNO di FRANCIA
Luigi XI
Albero genealogico
(Bourges 1423 - Plessis-les-Tours 1483)
figlio di Carlo VII [il Vittorioso] e di Maria d'Angiò;
incaricato del governo del Delfinato, agisce con durezza ed energia; per aver poi partecipato ad una rivolta di nobili contro il padre deve esulare per cinque anni alla corte di Federico III [il Buono];
1461-83, re di Francia;
salito al trono, mette da parte i consiglieri del padre e si circonda soltanto di persone fedeli tratte dalla borghesia o dalla piccola nobiltà (Philippe de Commynes e Jean de Balue) trovandosi ovviamente di fronte l'opposizione dei grandi feudatari;
nel 1465, la "Lega del bene pubblico", che vede coalizzati contro di lui il fratello Carlo, i duchi di Borbone e di Bretagna e Carlo [il Temerario], lo costringe ad alcune cessioni, con i trattati di Conflans e di Saint-Maur;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1466
-



1466
ducato d’Angiò
Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1417, succeduto al padre, viene affidato allo zio materno Luigi, cardinale e duca di Bar; sposa in seguito Isabella figlia di Carlo II di Lorena;
1430-80, duca di Bar;
1430, eredita il ducato dallo zio cardinale Luigi;
1431-53, duca di Lorena;
1431, muore il suocero; pur dovendo diventare signore della regione, deve affrontare l'opposizione di Antonio di Vaudémont (appoggiato dal duca di Borgogna) che lo sconfigge e lo prende prigioniero a Bugnéville dove rimane in queste condizioni fino al 1432;
1434, l'imperatore Sigismondo suggella il suo diritto sulla Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
nel 1437, dopo essere stato prigioniero dal 1435 (già una prima volta nel 1431-32) del duca di Borgogna, ottiene la libertà (e il possesso della Lorena) solo grazie ad un enorme riscatto in danaro e in città;
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;
nel 1453, dopo aver combattuto con Carlo VII nell'ultimo periodo della guerra dei cent'anni fino alla definitiva conquista della Normandia, varca nuovamente le Alpi, in difesa dei suoi vecchi alleati italiani, Firenze e Milano, impegnati contro Alfonso di Napoli nella speranza di occupare il regno;
non potendo far nulla, torna in Francia: cede la Lorena al figlio Giovanni, sposa in seconde nozze Giovanna di Laval e si ritira in Provenza al cui governo si dedicherà negli anni seguenti;
dal 1454 si dedica ormai al solo governo della Provenza;
nel 1454 viene coinvolto nelle iniziative politiche del figlio Giovanni che cospira contro Luigi XI aderendo alla lega del bene pubblico (comporterà la confisca del ducato d'Angiò);

Livre du Coeur d'Amour Epris (1457, opera allegorica; libro fatto illustrare e illustrato da egli stesso con miniature di grande bellezza, come il suo salterio e vari Libri d'Ore)
Mortifiement de Vaine Plaisance (opera morale);





1466
-


1466
ducato di Borgogna
Filippo III [il Buono]
Albero genealogico
(Digione 1396 - Bruges 1467)
figlio di Giovanni [Senza paura] e di Margherita di Baviera;
1419-67, duca di Borgogna e conte di Fiandra;
succeduto al padre, assassinato dagli armagnacchi;
nel 1428 acquista la contea di Namur;
nel 1430 eredita dal cugino Filippo di Saint-Pol il Brabante e il Limburgo;
nel 1433 ottiene definitivamente il possesso di Olanda, Zelanda, Hainaut;
1437-38, ribellione di Bruges;
nel 1441, per via di negoziati, ottiene il Lussemburgo;
1451-53, ribellione di Gand, duramente repressa;




 
-
1466
-




1466
ducato di Savoia
Amedeo IX [il Beato]
Albero genealogico
(Thonon-les-Bains, Alta Savoia 1435 - Vercelli 1472)
figlio di Ludovico e di Anna di Lusignano;
viene educato dal francescano Fauzone di Mondovì che poi diventa pure suo consigliere;
1452, ha come appannaggio le signorie di Bourg in Bresse e di Vaud;
1453, sposa Iolanda di Valois, sorella di Carlo VII di Francia;
1463, è nominato dal padre luogotenente in tutti i suoi affari;
1465-72, duca di Savoia;
religioso, epilettico, lascia il governo dello stato alla moglie che si batte per assicurare la successione ai figli; tutta la politica sua e della moglie sarà incentrata sul mantenimento del possesso del Vercellese insidiato dai marchesi del Monferrato, da Galeazzo Maria Visconti e dal proprio fratello Filippo di Bresse;
1466
obbediente come sempre a sua moglie Iolanda, abbraccia le parti di Luigi XI mentre i suoi fratelli, i conti di Bresse e di Romont, si pronunciano per la "lega del Ben pubblico"; la guerra, pur durata poco tempo, lascerà dei segni in casa Savoia;





 
-
1466
Ottobre
8
, con un atto conferma e rinnova ai nobili, uomini, comunità e particolari del Piemonte, i patti, le franchigie e i privilegi finora goduti sotto i i suoi predecessori;

 



1466
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VI
Albero genealogico

(Windsor 1421 - Londra 1471)
figlio unico di Enrico V e di Caterina di Valois;
1422-61, 1470-71, re d'Inghilterra;
ancora in fasce, poco dopo, alla morte del nonno Carlo VI, viene proclamato anche re di Francia;
sotto la reggenza degli zii Giovanni di Bedford (reggente in Francia) e Humphrey di Gloucester assiste impotente ai disastrosi risultati dell'ultima fase della guerra dei cent'anni;
nel 1445 sposa Margherita d'Angiò;
[con la nuova sposa, alleata ai Beaufort contro il partito popolare facente capo a Riccardo, duca di York, spera di giungere ad una composizione onorevole della questione francese.];
nel 1453, poiché egli inizia a dare segni di pazzia, la guida effettiva del governo viene presa da Riccardo di York; nello stesso tempo però la moglie Margherita d'Angiò dà alla luce il figlio Edoardo;
nel 1454 la moglie Margherita d'Angiò toglie il potere a Riccardo di York, capo del governo durante la prima crisi di follia del figlio;
dal 1461 è fuggitivo in Scozia;
dal 1465 è inchiuso nella Torre di Londra;








Edward IV
Albero genealogico

(Rouen 1442 - Westminster 1483)
figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1460, alla morte del padre diviene il pretendente degli York al trono;
1461-83, re d'Inghilterra;
grazie all'aiuto del suo valoroso cugino Richard Neville conte di Warwick;
nel 1464 sposa segretamente Elizabeth Woodville;







Riccardo di Gloucester
Albero genealogico

(Fotheringay, Castle, Northamptonshire 1452 - Bosworth 1485)
undicesimo figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1461-83, duca di Gloucester;



1483-85, re d'Inghilterra (Riccardo III);







1466
-

«guerra delle due rose»
o
Wars of the Roses
(Guerre delle rose)
1455-1485
Inghilterra:
- Lancaster (rosa rossa)
- York (rosa bianca)

La causa profonda è il dissesto economico e politico dopo la definitiva sconfitta subita nella guerra dei cent'anni.

1466
-




a

1466
REGNO di SCOZIA
James III
Albero genealogico

(Stirling 1453 - Milltown 1488)
figlio di Giacomo II Stuart e di Mary di Guelders;
1460-88, re di Scozia;
succeduto ancora fanciullo al padre;

1466
1455-85, guerra delle due rose (schierato con i Lancaster.)

a

1466
REGNO di DANIMARCA e REGNO di NORVEGIA
Christian I
Albero genealogico
(Oldenburg 1426 - Copenhagen 1481)
figlio di Dietrich [il Fortunato], conte von Oldenburg, e di Adelheid von Oldenburg-Delmenhorst;
1448-81, conte von Oldenburg;
1448-81, re di Danimarca (Christian I);
eletto su designazione del Rigsraad (gran consiglio), diviene il capostipite della dinastia di Oldenburg;
1450-81, re di Norvegia;
1457-64, re di Svezia;
appena eletto in Svezia, le sue mire accentratrici si scontrano subito con le spinte autonomistiche, rappresentate soprattutto dalla chiesa;
1459-81, conte di Schleswig e Holstein;
nel 1464, dopo le spinte autonomistiche rappresentate soprattutto dalla chiesa, la Svezia si stacca dall'unione;





1474-81, duca di Schleswig e Holstein;






1466
-

1466
REGNO di SVEZIA
Carlo VIII Knutsson
Albero genealogico
(n. 1409 - m. 1470)
figlio di Knut Thodsson, cavaliere svedese della famiglia Bonde;
1434, aderisce alla rivolta della nobiltà svedese condotta da Engelbrekt Engelbrektsson contro l'unione di Kalmar con cui erano state congiunte le tre corone di Danimarca, Norvegia e Svezia;
1436, alla morte di Engelbrekt, si trova a capo del partito indipendentista che desidera una corona svedese autonoma e che ha il suo nerbo nei liberi contadini;
1440, pur sempre aristocratico, favorisce il ristabilimento dell'unione di Kalmar, ottenendo dal nuovo re Cristoforo I di Baviera, creatura dell'Hansa, vaste terre e l'intera Finlandia;
1448-57, 1464-65, 1467-70, re di Svezia;
acclamato dopo la morte di Cristoforo I;
1449-50, re di Norvegia;
avuta la corona in seguito ad una spedizione militare, l'anno successivo deve subito cederla a Christian I di Danimarca;
nel 1457 è costretto ad abbandonare la Svezia;
nel 1465 è di nuovo costretto ad abbandonare la Svezia;









1466
-

Richard Neville (n. 1428-Barnet, presso Londra 1471)
figlio di Richard Neville conte di Salisbury;
1450-71, conte di Warwick;
1455-71, guerra delle due rose.








1466
REGNO di PORTOGALLO
Alfonso V [l'Africano]
Albero genealogico
(Sintra, Lisbona 1432 - 1481)
figlio di Edoardo I e di Eleonora di Aragona;
1438-81, re di Portogallo;
1440-48, sotto la reggenza dello zio dom Pedro;
nel 1448 sposa sua cugina Isabella (figlia dello zio dom Pedro) e prende in mano il governo del paese;
Nel 1449, nella battaglia di Alfarrobeira, vince lo zio dom Pedro;
nel 1455 muore la moglie Isabella;
nel 1460 muore lo zio Enrico [il Navigatore] duca di Viseu ma l'opera di esplorazione continua, anche se egli preferisce impegnarsi in una onerosa azione di conquista antimusulmana in Marocco;




1466
-


1466
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Albero genealogico

(Medina del Campo 1397 - Barcellona 1479)
figlio di Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia;
1415-16, viceré di Sicilia;
1425-79, re di Navarra;
succeduto alla morte di Carlo III [il Nobile], padre di sua moglie Bianca;
nel 1435 partecipa alla spedizione del fratello Alfonso V il Magnanimo per la conquista di Napoli ma viene catturato a Ponza e condotto a Milano dove riconquista la libertà grazie a Filippo Maria Visconti;
nel 1441, alla morte della moglie Bianca, nega al figlio Carlo, principe di Viana, il diritto di succedere alla madre sul trono di Navarra come previsto dal testamento della stessa sovrana;
nel 1447 si risposa con Giovanna Enriquez, figlia dell'ammiraglio di Castiglia, ed i rapporti con il figlio Carlo, avuto dalla prima moglie Bianca, peggiorano ulteriormente; dal nuovo matrimonio nasce Ferdinando, futuro sposo di Isabella di Castiglia; lo scontro tra padre e figlio è inevitabile ma Carlo ha la peggio e, diseredato a favore della sorella Eleonora (moglie di Gastone IV di Foix), fugge a Napoli;
1458-79, re d'Aragona;
succeduto al fratello Alfonso V il Magnanimo nel regno con esclusione della Sicilia; richiama il figlio Carlo dall'esilio ma, preoccupato dalle simpatie e preferenze che egli riscuote, lo fa imprigionare; la Catalogna si ribella;
nel 1461 la Catalogna insorge nuovamente;
nel 1462, per sedare la rivolta in Catalogna, si allea con Luigi XI di Francia cui cede il Rossiglione e la Cerdaña; allora i catalani offrono la corona della loro terra a Enrico IV di Castiglia e a Pietro di Portogallo, trovando finalmente un capo che sembra guidare la rivolta alla vittoria in Giovanni di Calabria, figlio di Renato d'Angiò;





1466
-



1466
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Enrico IV [l'Impotente]
Albero genealogico

(Valladolid 1425 - Madrid 1474)
figlio di Juan II e di Maria d'Aragona;
sposa in prime nozze Bianca di Navarra ma la chiesa scioglie il vincolo perché il matrimonio non è consumato; le accuse di impotenza [oggi ritenute dagli storici prive di fondamento e strumentali] non si contano;
1454-74, re di Castiglia e di Léon;
divenuto re cerca intese e accordi pacifici con la Francia, la Navarra e l'Aragona;
nel 1457, pur arrivando fino alle mura di Granada, la spedizione contro i musulmani non approda a nulla;
nel 1462 la lega di Tudela torna a sollevarsi, contestando la legittimità dell'erede al trono, Giovanna, e pretendendo che egli riconosca suo erede il fratello Alfonso;
nel 1465, nella cosiddetta "farsa di Ávila", viene incoronato il fratello Alfonso XII;


1466
-




1466
Monferrato
Guglielmo VIII Paleologo
Albero genealogico
(† Casale Monferrato 1483)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1448, dopo aver servito Francesco Sforza, riceve in cambio la signoria su Alessandria e su altre città;
1450, il fratello Bonifacio III, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano, riconsegna Alessandria a Francesco Sforza;
1452, passato al servizio di Alfonso [il Magnanimo], milita in Lombardia e in Piemonte;
1454, dopo la pace di Lodi si riavvicina allo Sforza, temendone la potenza;
1464-83, marchese di Monferrato;
dopo aver ereditato la marca dal fratello Giovanni IV;
da questo momento pensa solo a garantirsi, mediante l'alleanza con il ducato di Milano, contro l'espansionismo dei Savoia;






 
1466
-


1466
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[I dedizione alla Signoria Sforzesca
(1464 16 apr - 28 apr 1477)
Governatore
Corrado di Fogliano
(1464 28 set - 13 mag 1466)
   
Vicario
Baldassarre della Corte
(mag ago)
 
Visconte-Governatore
Sagramoro
Menclozzo

(1° set - 29 set 1468)

1466
-


1466
ducato di Milano
Francesco Sforza
Albero genealogico
(San Miniato, Pisa 1401-Milano 1466)
figlio di Muzio Attendolo [Sforza] e della sua compagna Lucia di Torsciano;
1424-26, viceré della Calabria;
1430, condottiero al servizio di Filippo Maria Visconti, in lotta contro Venezia;
morta la sua prima moglie gli viene offerta in sposa da Filippo Maria Visconti la figlia e unica erede Bianca Maria;
1433-66, marchese di Ancona;
gonfaloniere della chiesa per l'Umbria, è ora al servizio del pontefice;
nel 1440, ancora gonfaloniere della chiesa per l'Umbria ma tornato l'anno precedente al servizio dei veneziani contro Milano, dopo la sconfitta del Piccinino ad Anghiari non vuole varcare l'Adda e penetrare in territoiro visconteo, prodigandosi viceversa perché si arrivi alla pace;
nel 1441, con la pace di Cremona, ha finalmente in sposa Bianca Maria Visconti;
nel 1443 è osteggiato dal suocero che invia il Piccinino contro i suoi domini nelle Marche riuscendo a muovergli contro anche Eugenio IV che revoca le concessioni fattegli dieci anni prima; nel contempo anche le sue terre abruzzesi cedono sotto gli attacchi di Alfonso d'Aragona; esce dal difficile momento con l'aiuto di Firenze e Venezia ottenendo la vittoria negli scontri decisivi di Monte Loro e di Montolmo;
nel 1444 fa pace col papa che gli conferma le Marche;
nel 1447, alla morte di Filippo Maria Visconti senza aver designato eredi, raggiunge la Lombardia; al soldo prima della Repubblica Ambrosiana (succeduta al Visconti in un'effimera signoria su Milano), poi di Venezia, ma in realtà agendo da principe autonomo, occupa l'una dopo l'altra tutte le città del dominio visconteo, che nel frattempo si sono rese indipendenti;
1450-66, duca di Milano;
incoronato dopo il suo ingresso in Milano [pur sollecitata, non avrà mai la legittimazione del suo principato da parte dell'impero];
nel 1454 con la pace di Lodi ha il riconoscimento, molto importante, di Venezia e degli altri stati italiani; con questi e, in particolare, con Firenze di Lorenzo [il Magnifico], opera per mantenere quell'equilibrio che assicurerà la pace in Italia per 40 anni;
nel 1464, grazie ad un'accorta politica di amicizia con la Francia e con Alfonso d'Aragona (il futuro Alfonso II di Napoli, cui dà in sposa la figlia Ippolita Maria), s'impadronisce pacificamente di Genova e della Corsica;
1466
muore, dopo aver mantenuto gli ordinamenti viscontei con l'inserimento però, nei posti chiave, di uomini di sua fiducia come Cicco Simonetta.






Galeazzo Maria Sforza
Albero genealogico
(Fermo, Ascoli Piceno 1441 - Milano 1476)
primogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
1465, ricevuta un'educazione militare, combatte in Francia con Luigi XI contro la Lega del bene pubblico;
1466-76, duca di Milano;
tornato a Milano alla notizia della morte del padre, entra subito in conflitto con la madre;






 
1466
-



1466
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Cristoforo Moro
(Venezia 1390 – Venezia 9 nov 1471)
figlio di Lorenzo e di ?;
1462-71, doge di Venezia [67°];



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1466
guerra veneto-turca (1463 - 1479)

Venezia, stanca di dover affrontare da sola il nemico turco, pensa di dare ascolto alle proposte di tregua inoltrate da un certo David Ebreo ma il pontefice [proviene dalla nobile casa veneziano dei Barbo], venutone al corrente, offre alla città 300.000 ducati (in parte della Chiesa ed in parte dei principi id'Italia) perché continui la guerra.
Nello stesso tempo avendo Mehmet II licenziato il sopracomito Giovanni Capello là spedito per trattare la pace, la guerra continua.
Viene quindi ordinato al provveditore in Albania Giovanni Matteo Contarini di vegliare sulla sicurezza del figlioletto dil Giorgio Castriotto [Scanderbergh], Giovanni, lasciato dal padre sotto la pubblica protezione e di assicurare in special modo la città di Croja che si trova in un punto strategico sopra un alto monte; a Giacomo Venier capitano del Golfo viene invece dato ordine di tenere lontano con 20 galee gli assalti alle isole e nei mari vicini a Venezia.



 

1466
Repubblica di Firenze
Piero de' Medici [il Gottoso]
Albero genealogico

(Firenze, 14 giu 1416 – Firenze, 2 dic 1469)
figlio di Cosimo [il Vecchio] e di Contessina de’ Bardi († 1473);
1444, sposa Lucrezia Tornabuoni († 1482), figlia di Francesco Tornabuoni e Selvaggia Alessandri;
1461, gonfaloniere di giustizia;
1464-69, signore de facto di Firenze;



 

 
1466
Agosto
26
, tentativo di colpo di stato da parte di Luca Pitti;
[Attorno a questo ricchissimo mercante si sono radunati alcuni importanti fiorentini, come Diotisalvi Neroni, Angelo Acciaiuoli, Niccolò Soderini e Pierfrancesco de' Medici, cugino di Piero [il Gottoso], con l'aiuto di armati di Borso d'Este, duca di Modena e Reggio Emilia, comandate da suo fratello Ercole d'Este. I congiurati prevedono di assalirlo con un'imboscata sulla via che usa per andare alla villa di Careggi, per poi marciare in città con l'esercito estense.
Ma Piero [il Gottoso] ha una soffiata da Giovanni Bentivoglio, signore di Bologna. Per poter incastrare i congiurati si affida alla destrezza del figlio Lorenzo [il Magnifico], che ha soltanto 16 anni: dopo essere usciti insieme da Firenze, Piero [il Gottoso] devia verso la Villa di Careggi attraverso una strada secondaria, mentre Lorenzo [il Magnifico], procede da solo; quando incontra gli assalitori appostati essi gli fanno delle domande circa suo padre e lui con fermezza li convince che Piero [il Gottoso] si è attardato e che sta seguendolo su quella stessa via, per cui non hanno che da aspettarlo. Quando i congiurati si accorgono del trucco ormai Piero [il Gottoso] è già a Firenze, dove il popolo, radunato in assemblea, lo acclama e gli conferma per dieci anni l'autorità.
La congiura è quindi un totale insuccesso e Piero [il Gottoso] ne esce rafforzato. Dopo la vittoria la sua condotta è di esemplare moderazione: per sua esplicita volontà, nessuna delle condanne a morte dei responsabili ordinate dalla Repubblica viene eseguita. Egli non vuole infatti che il suo successo sia macchiato di sangue. La sua clemenza tuttavia – citata esplicitamente da Francesco Guicciardini – è solo apparente: Piero [il Gottoso] colpisce Luca Pitti sul piano strettamente finanziario, in qualità di privato cittadino. Nel giro di pochissimo tempo, le fortune finanziarie di quest'ultimo saranno oggetto d'attacchi speculativi da parte del Banco mediceo, che lo ridurranno sul lastrico. Screditato e completamente isolato, Luca Pitti morirà povero nel 1472 [a.f.: morirà in carcere].]


1466
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;




Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;




1494-95, re di Napoli;




Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1430-80, duca di Bar;
1431-53, duca di Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;




– vedi sopra –




1466
-
a




Achillino o Achillini, Gian Filoteo (Bologna 1466-1538) poeta italiano, seguace di Serafino Aquilano;
Collettanee grece latine e vulgari per diversi auctori moderni nella morte de l'ardente Serafino Aquilano (1504, con Colocci, Calmeta e Equicola)
Viridario (1513, poema in ottave)
Fedele (1523, poema in terzine)
Annotazioni della volgar lingua (1536, dove in difesa del Fedele, proclama l'importanza del dialetto e della cultura bolognese ai fini della costituzione della lingua letteraria nazionale).

Ciminelli, Serafino de' o Serafino Aquilano (L'Aquila 1466-Roma 1500) poeta italiano, allievo dei musicisti fiamminghi Wilhelm Guarnier e Josquin Després; la sua poesia fu largamente imitata in Inghilterra da Wyatt e da Surrey ed esercitò un notevole influsso sull' "eufuismo", in particolare su Th. Watson;
1484, si reca a Roma dove diventa noto, al servizio del cardinale Ascanio Sforza, come improvvisatore di strambotti, cantore e suonatore di lira; è poi a Napoli al servizio di Ferdinando d'Aragona e poi, popolarissimo e quasi conteso, alle corti di Mantova, Urbino e Roma dove è protetto da Cesare Borgia;
1495-97, rappresenta a Mantova i suoi atti scenici dell'Orologio e del Tempo e la Rappresentazione allegorica della Voluttà, Virtù e Fauna.

Montezuma II (Tenochtitlán, odierna Città del Messico 1466-1520) imperatore azteco
1502, succede alla zio Ahuitzotl, estendendo i suoi domini fino a Tehuantepec, ma non riesce a sottomettere i tlaxcaltechi
1519, novembre, l'arrivo di Cortés interrompe la sua attività militare; suggestionato da una profezia, identifica il conquistador con il mitico Quetzalcoatl e lo aiuta in ogni modo: gli consegna il ribelle Cuauhpopoca, lo avvisa della spedizione di Panfilo Narváez, inviatogli contro da Cuba, e favorisce il suo primo ingresso nella capitale azteca;
1520, inviso ai suoi sudditi e inutile ai suoi occupanti, viene ucciso dai ribelli nel corso della sanguinosa rivolta antispagnola della "noche triste".

Petrucci, Ottaviano (Fossombrone 1466-Venezia 1539) editore musicale italiano, primo importante stampatore di musica con i tipi mobili 
1490, si stabilisce a Venezia
1498, ottiene dal consiglio della repubblica il privilegio di stampare musica, per la durata di venti anni, con sistemi di sua invenzione; nonostante la difficile tecnica da lui usata (tripla impressione: prima il rigo, poi le note, infine il testo), i volumi nel periodo veneziano si impongono per la loro nitidezza;
Harmonice Musices Odhecaton (1501, primo libro interamente musicale, raccolta di circa 250 composizioni di J. Ockeghem, J. Desprès ecc)
Messe di Desprès e di J. Obrecht (1502 e 1503)
Frottole (1504-08)
Lamentazioni di Geremia (1506)
1511, cede la sua tipografia ad A. Scotto e N. de Rafael e ritorna a Fossombrone
1513-23, esercita lo stesso privilegio per quindici anni negli stati pontifici; decisamente meno accurata e più commerciale la sua produzione dopo il ritorno a Fossombrone.

Sanudo, Marin [il Giovane] (Venezia 1466-1536) storiografo italiano, bibliografo e letterato, membro del Maggior consiglio, amico di A. Manuzio;
Itinerario per la terraferma veneta (1483)
Commentari della guerra di Francia (1484)
Vite dei dogi (1490-96, da Paoluccio Anafesto a Barbarigo)
La spedizione di Carlo VIII in Italia (1495)
Diarii (1879-1903 postumi, in 56 volumi; narrazione minuziosa, giorno per giorno, dei fatti politici, militari, economici e culturali di Venezia dal 1496 al 1533; preziosissimo sia per la cronografia sia per il volgare veneziano del Cinquecento).

Torna su

Stampa

«segue da 1465»
1466,
Basilea:
viene fondata una stamperia.
L'abate di Luxeuil, Jean de Jouffroy, concede a due piemontesi di stabilirsi sul Breuchin, affluente della Lanterne, contro un canone annuo di quattro risme di carta.
Strasburgo:
viene stampata la prima versione tedesca della Bibbia da Johann Mentelin;
Heinrich Eggestein, lo stampatore della seconda versione tedesca della Bibbia, pubblica il primo avviso pubblicitario che si conosca.
«segue 1467»

Nuova Ricerca