Papa
Pio XI
(1922-39)
1936, Vaticano, dal 1930 il cardinale E.
Pacelli [futuro Pio XII] è
segretario di stato.
USA New Deal
(Nuovo corso)
1933-38
1936, quando
l'inglese John
Maynard Keynes
pubblica General theory of employement, interest and money, Hitler
sta già da tre anni applicandone i dettami, con un metodo tutto tedesco
mentre F.D. Roosevelt
che ha lanciato il New Deal, correggerà la rotta.
Mentre gli economisti pensano e agiscono ancora in base alla teoria "neoclassica"
[fiducia illimitata al "mercato", capace di riaggiustarsi da
solo qualora si fosse attraversata una fase depressiva] Keynes
trova gli errori del sistema, fissando due punti centrali: l'interesse
e la domanda.
1)Interesse. Non è vero che l'interesse stimola i risparmi, questi
dipendono dal reddito (chi non ha soldi non risparmia e chi ne ha
pochi li spende per vivere, cioè consuma).
Il tasso d'interesse regola la domanda e l'offerta di denaro: è
possibile domandare denaro (ecco l'innovazione keynesiana), cioè richiederlo
sotto forma per esempio di stipendi, anche per "speculare".
Ma speculare sia sui titoli, che sulla moneta stessa, giocando ad esempio
sui cambi. A questo è legato il fatto che l'interesse è il compenso
non per la rinuncia di un consumo attuale a favore di uno futuro, ma per
la rinuncia alla liquidità, intesa come detenzione di moneta.
Proprio perché è da questo lato che possono fuoriuscire delle risorse,
è quindi possibile che non tutto il risparmio finisca negli investimenti.
La moneta insomma ha un proprio valore esattamente come tutti gli altri
beni.
2)Domanda. Ogni offerta, dicevano i classici, crea la propria
domanda; basta che i pezzi siano tanto bassi da convincere tutti a comprare:
chi proDuce deve solo contenere i costi (e tra questi i salari dei lavoratori)
e il gioco è fatto.
Ma se non c'è la "domanda", cioè non ci sono i compratori o
ci sono ma non hanno i soldi, o li hanno ma non hanno voglia di spenderli,
come nascono i ricavi, come vengono pagate le materie prime e, cosa essenziale,
chi stipendia i dipendenti?
Poiché abbassare i salari non è servito, sarà lo Stato che dovrà intervenire
con investimenti autonomi: questi generano lavoro, quindi reddito,
quindi consumi, quindi domanda di beni, quindi ricavi per le aziende che
producono e così via. Lo Stato dovrà altresì regolare la domanda di moneta
tramite il tasso d'interesse.
Texaco
«segue da 1915»
1936, questa compagnia petrolifera statunitense acquista una quota della
Aramco, divenendo così uno dei più
potenti gruppi petroliferi mondiali;
«segue 1941»
Svizzera
1936, 27 settembre, un decreto federale abbandona la definizione del
franco d'oro stabilita da Napoleone
(290,32 mg) e introDuce il controllo del cambio. La Banca nazionale è
dispensata dall'obbligo di rimborsare le banconote in oro o valuta aurea
e incaricata di "mantenere la parità-oro del franco svizzero a un
valore compreso tra 190 e 215 mg d'oro fino".
Warburg
(banchieri)
«segue da 1934»
1936, un filiale inglese della Chase di New
York gli manda un cliente che deve scontare delle lettere di credito su
navi tedesche; studiata la situazione, accetta il cliente e ne ricava
un lauto guadagno;
«segue 1937»
Banque
de France
«segue
da 1929»
1936, si accentua il controllo dello stato;
«segue 1946»
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Popolazione
(Censimento del 1936)
|
|
% della complessiva
|
% dell'attiva
|
Piemonte |
8,2
|
10,1
|
Liguria |
3,4
|
3,6
|
Lombardia |
13,5
|
14,9
|
Veneto |
9,9
|
9,9
|
Toscana |
6,9
|
7,1
|
Campania |
8,6
|
7,5
|
Calabria |
4,0
|
3,7
|
Sicilia |
9,2
|
7,2
|
… |
…
|
…
|
|
IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale) |
- Presidente: A.
BeneDuce (1933 - 1936)
- Direttore generale: D.
Menichella (1934 - 1944) |
Lo Stato si assume direttamente l'onere delle
perdite sopportate dall'IRI,
sostituendosi alla Banca d'Italia,
che in tal modo può ritornare all sue normali funzioni.
Nel complesso, il debito assunto dall'Istituto verso la Banca
d'Italia e le altre grandi banche, poi dichiarate di interesse
nazionale, ammonta a 16.302 Mni di lire [circa 1.200 Mdi
del 1960] Nel quadro generale della riforma bancaria,
la Banca
d'Italia
viene trasformata in ente di diritto pubblico.
La nuova legge bancaria fa divieto alle banche di credito
ordinario di compiere operazioni di credito industriale a lungo
termine, limitandone l'attività alle operazioni di credito
commerciale, e sottoponendole ad una rigorosa vigilanza da parte
di un apposito Ispettorato del Credito.
Nello stesso tempo viene soppressa la
Sezione finanziamenti dell'IRI
e aggregata alla
Sezione smobilizzi industriali dello
stesso Istituto.
Finmare
1936, l'IRI, costituisce
questa holding che controlla
- Italia,
- Lloyd Triestino,
- Adriatica,
- Tirrenia,
concessionarie del 90% dei servizi di linea.
|
Banche
|
Banca
d'Italia
[dal maggio 1926 è l'unico istituto di emissione]
- Governatore: V.
Azzolini (1931 10 gen - 1° ago 1944)
- Direttore generale: ?
(?-?)
|
|
«segue da 1935»
Banco
di Sicilia
1936,
Banco
di Napoli 1936,
diventato istituto di credito di diritto pubblico, è in possesso di
valuta aurea per una cifra enorme, mai posseduta finora da alcuna
banca nazionale;
presidio di stabilità, nonostante la crisi;
Banca
Agricola Commerciale del Mezzogiorno
1936, creata dal Banco
di Napoli, vi confluiranno tutte o quasi le piccole banche
dell'area a seguito del riassetto in atto quando Napoli contenderà
a Milano il primato di città più popolosa del paese;
|
Comit
(Banca commerciale italiana)
1936,
dal 1933 è incorporata nell'IRI;
Banco
di Roma
1936,dal
1933 incorporata nell'IRI,
la sua ripresa è favorita dall'espansione dell'attività finanziaria
nell'Africa orientale.
Credito
Italiano
1936,
dal 1933 incorporata nell'IRI;
|
-
|
IMI
(Istituto mobiliare italiano)
- Presidente: Teodoro
Mayer (triestino)
(1931 - 14 mar 1936).
1936, con la svolta istituzionale si
consacra definitivamente come istituto di credito industriale a
medio e lungo termine leader in Italia.
Federazione
Bancaria Italiana
1936, Vicenza,
Istituto Centrale di Credito
(ICC)
1936,
Istituto
di San Paolo di Torino
Presidente:
. gen. Demetrio Asinari dei Marchesi di
Bernezzo (1928-39), senatore del Regno.
Direttore generale: .
comm. rag. Alfredo Longo (1936-?)
1936, 26 maggio,
istituto di credito di diritto pubblico dal 1932, agenzia della
Banca d'Italia dal 1935, apre ora la
sua prima filiale a Roma;
ottiene l'autorizzazione ad esercitare in Piemonte il credito agrario
di esercizio;
Consorzio delle Banche cattoliche
1936,
Banca Cattolica del Veneto
- Presidente . prof. sen. Luigi
Montresor [1930 nov-set 1945],
- Vice presidente
.
conte dr. comm. Enrico Matteo Passi [1930
nov-set 1945],
- 7 Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi
[1931 feb-mar 1936],
. avv. prof. comm.
Giovanni Battista Biavaschi [1931
feb-set 1945],
. cav. Ernesto Cappelletti [1931
feb-mar 1938],
. avv. comm. rag. Giuseppe Cavazzana [1930
giu-set 1945],
. conte avv.Giustino
Di Valmarana [1931 feb-mar 1936],
. dr. Enzo Guarnieri [1931 feb-set
1945],
.
avv. Guido Rogger [1930
nov-set 1945].
- Sindaci effettivi:
. avv. cav. Amedeo Gallina [1931
feb-set 1945],
. avv. Gaetano Martelletto [1931
feb-set 1945],
. rag. Enrico Pellegrini [1933
feb- 30 mar 1936].
- Sindaci supplenti:
. ing. Sergio Zanarotti,
. rag. Ezio Zanghellini.
L'art. 39 dello Statuto sociale prevede che il Consiglio
di Amministrazione nomini annualmente dopo l'assemblea generale
un Comitato Direttivo composto da tre a cinque membri
scelti nel proprio seno determinandone la facoltà e il funzionamento.
- Presidente
.
conte dr. comm. Enrico Matteo Passi [1930
nov-set 1945],
- Presidente
.
conte dr. comm. Enrico Matteo Passi [1930
nov-set 1945],
- Membri
.
avv. comm. rag. Giuseppe Cavazzana [1930
nov-set 1945],
. avv. prof. comm.Giovanni
Battista Biavaschi [1931 feb-set 1945].
- Direttore generale
.
Secondo Piovesan [1930
nov-set 1945].
1936, 30 marzo, relazione del presidente all'assemblea
ordinaria degli azionisti;
la banca è l'unica, fra tutti gli istituti dicredito della
regione, ad essere chiamata a far parte del consorzio per il collocamento
del nuovo prestito deciso dal governo;
19 agosto, l'assemblea straordinaria approva la fusione per
incorporazione della Banca depositi e prestiti
di Feltre, modesto ma sano istituto locale in vita da 28
anni;
ASSS
(Amministrazione Speciale della Santa Sede)
1936,
assieme allo IOR
è l'altra grande cassaforte delle partecipazioni azionarie
vaticane.
IOR (Istituto Opere di Religione)
1936,
assieme all'ASSS
è l'altra grande cassaforte delle partecipazioni azionarie
vaticane.
Banco Ambrosiano
1936,
Banco di Roma per la Svizzera
1936,controllato dallo IOR;
Banca Unione
1936,
controllata dallo IOR;
Banca
Toscana di Anticipazione e Sconto 1936,
Banco
Lariano
1936,
Como,
BNL
(Banca nazionale del lavoro)
1936, dal 1924 lo Stato detiene il
90% del suo capitale azionario; in seguito alla crisi [perdite per
circa 200 Mni] dovuta allo smantellamento delle cooperative, operato
dal fascismo, si ridimensiona sino a diventare semplice istituto
di credito di diritto pubblico, di proprietà statale;
Banca Provinciale Lombarda
1936, Bergamo,
Banca del Friuli
1936,
Udine,
|
Casse
di Risparmio
|
«segue
da 1935»
Cassa
di Risparmio di Venezia
1936,
Cassa di Risparmio di Verona e Vicenza
1936,
Cassa
di Risparmio di Padova e Rovigo
1936,
Cassa di Risparmio di Milano
1936,
oltre all'esercizio del credito fondiario (dal 1866), dal 1924 ha
istituito anche il credito agrario;
Cassa
di Risparmio delle Province Lombarde
1936,
Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)
1936,
dopo che i senesi arrivano perfino a schiaffeggiare il Podestà in
Piazza del Campo, l'istituto diventa di diritto pubblico (tre membri
della deputazione su otto sono di nomina governativa);
Cassa
di Risparmio di Gorizia
1936, nel 1929 ha incorporato il Monte
di Pietà che ne è diventato la sezione dei
pegni;
«segue 1937»
|
Banche
Popolari
|
1936
Banca Popolare di Vicenza
- Presidente: Paolo
Sartori ,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Collegio Sindacale:
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [supplente]
. ?, [supplente]
Direttore: ? (?-?)
Filiale
Vicenza, Borgo S. Felice (dal 1920).
Banca
Popolare Agricola di Cerea
1936,
1936,
«segue 1937»
|
Casse Rurali
|
|
|
Industria
automobilistica
|
|
Prezzi
delle automobili di minor costo
(lire al kg)
|
Salari orari
(lire)
|
Italia |
18-20
|
3,10
|
Germania |
17
|
5,50
|
Inghilterra |
11-12
|
-
|
Stati Uniti |
6-8
|
11,40
|
|
La Lockheed
Corporation e il supermercato delle armi.
|
- Presidente: R.E.
Gross (1934-56) |
1936
La Lockheed
dà lavoro a 1200 persone.
A differenza della Boeing e della
Douglas, essa sta concentrando tutti
i suoi sforzi su aerei commerciali.
«segue 1937»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
|
|
«segue da 1935»
1936
lo stesso anno, arrivano i primi modelli del gruppo ADn 500
che sono introdotti sulla Adria-Mestre e sulla Ferrara-Copparo;
alla fine dell'anno, viene convocata un'assemblea
straordinaria della GCV con
il compito di approvarne la liquidazione;
[Le sue
tranvie sono già da anni esercite direttamente dalla
capogruppo.]
«segue 1937»
|
|
OSS
(Office of Strategic Services) |
1936
Tra le banconote stampate quest'anno dal Banco
di Francia c'è anche un biglietto da 100
franchi serie P. 2475-843.
Poiché il governo tedesco necessita di valuta straniera
per operazioni sovversive contro i governi alleati, i tedeschi
facilitano l'afflusso di valuta francese nei Paesi neutrali. La
Germania compra a Lisbona scudi per cambiarli poi in dollari e
sterline.
E poiché l'OSS ha creato a Lisbona un mercato
per i franchi è interesse del governo tedesco che i franchi
raggiungano Lisbona e vengano tramutati in valuta più necessaria
alle sue operazioni.
Proveniente da Parigi, la banconota in esame viene impacchettata
con migliaia di altre e mandata a Stoccarda per la spedizione
a Lisbona. A Stoccarda viene caricata su un aereo della Lufthansa
diretto a Lisbona dove arriva per il pagamento contro scudi di
credito.
Un agente dell'OSS attraverso una accurata cernita viene
in possesso della banconota che ha acquistato con altre per l'OSS.
La banconota arriva a Londra dove viene controllata, mediante
confronto con le liste di valuta sospetta e contrassegnata. Risulta
ancora valida e viene impacchettata con altre per essere consegnata
ad un agente che deve venir paracadutato in Francia per azioni
di spionaggio contro la Germania. È probabile che l'agente
metta in circolazione la banconota proprio al fine di corrompere
un agente della Gestapo. La banconota gira in tondo così
che il governo tedesco partecipa direttamente all'eliminazione
di uno dei propri agenti.
Per prevenire la possibilità che una situazione analoga
e inversa si affettui a danno degli agenti alleati, l'OSS
opera sul mercato nero quasi esclusivamente con valuta straniera
o in oro piuttosto che in dollari e sterline. Si fa ogni sforzo
possibile per non dare al nemico l'occasione di mettere le mani
sui dollari. Naturalmente l'oro è il mezzo ideale per agire
sul mercato nero poiché l'operatore che ne entra in possesso
può manovrarlo come meglio crede, ritirarlo e conservarlo
per un tempo indefinito.
L'agente monetario, forse il più efficiente dell'OSS,
è un certo Karl, antinazista,
funzionario di una delle più grandi banche di Berlino e,
proprio per questo, esonerato dal servizio militare. A quanto
risulta utilizza due soli agenti, entrambi francesi e tutti e
due in servizio presso la Banca di Francia.
I nazisti, supponendo che l'attività maggiore degli agenti
dell'OSS si svolga in Francia, cercano di intrappolare
gli agenti invalidando certe banconote all'improvviso. Ovviamente
la banconota da cinquemila franchi è il bersaglio principale
per due ragioni: l'emissione di banconote da cinquemila franchi
non è così copiosa ed è la banconota più
usata nelle operazioni segrete perché permette di importare
somme ingenti senza grosso ingombro.
All'inizio i nazisti sono abbastahza ingenui da imprimere un marchio
sulle banconote. Lo fanno in diversi modi:
- facendo risaltare un numero rispetto agli altri,
- sfumando una figura della banconota,
- tagliandone un margine o perforandolo in una determinata maniera.
In teoria il metodo è buono ma è impossibile fare
le cose nella segretezza necessaria; il risultato finale è
che le banconote contrassegnate circolano liberamente in cinque
o sei mani prima di venire individuate. È quindi pressoché
impossibile risalire all'agente che le ha spacciate.
Poi, improvvisamente, i tedeschi dichiarano nulle alcune serie
avvertendo le banche di trattenere chiunque presenti agli sportelli
una banconota di serie annullata. In parte è una mossa
efficiente, ma rende gli agenti più prudenti nell'uso di
grossi tagli di cui si servono solo per operazioni di corruzione.
Ad un certo momento i tedeschi mettono in circolazione in Francia
la voce che tutte le banconote da cinquemila franchi vengono ritirate.
Tale voce viene fatta circolare periodicamente e causa infatti
all'OSS qualche allarme, ma in realtà è
un provvedimento che non viene mai messo in pratica.
In verità lo stratagemma più efficiente e che provoca
il maggiore disturbo viene architettato dalla Gestapo. La scaltrezza
del piano consiste nel fatto che si riesce a fare di ogni banca
e di ogni ufficio postale un involontario alleato per intrappolare
gli agenti. Il trucco funziona pressappoco così:
una particolare emissione di banconote, i cui numeri sono intrattenuti
dalla Gestapo, viene immessa sul mercato nero in un Paese neutrale
con la quasi certezza che finiranno nelle mani di agenti destinati
a operare in Francia.
Quindi la Gestapo segnala a tutte le banche e a tutti gli uffici
postali di Francia che c'è stata una rapina e sono state
rubate le banconote di quella tal serie. Sia le banche che gli
uffici postali dovranno informare la Gestapo se una banconota
della serie specificata verrà presentata agli sportelli.
Banche e uffici postali, che agiscono in perfetta buona fede e
che ingenuamente credono di collaborare alla cattura di pericolosi
malviventi, si sforzano di assecondare tale richiesta.
In tal modo la Gestapo rende impossibile ogni genere di collaborazione
tra l'agente e i funzionari di banche o uffici postali.
|
Fonti:
- Robert Hayden Alcorn, Il giro
del denaro - in Segretissimo-Mondadori 1968. |
– Aga
Khan Karim (Ginevra 13 dic. 1936-?) Aga Khan IV, 49° Imam
degli Ismailiti;
[Figlio di Aly (1911-1960)
e Joan Yarde-Buller, e nipote di Mohamed.]
.
– Aymard, Maurice (Tolosa 1936)
dal 1976 professore di Storia economica e sociale, moderna e contemporanea
del mondo mediterraneo all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales,
dal 1992 direttore della Maison de Sciences de l'homme (succeduto a
Fernand Braudel), condirettore (con Anderson,
Bairoch, Barberis
e Ginzburg) della Storia d'Europa
di Einaudi.
– Fazio, Antonio (Frosinone 1936)
economista italiano, specializzatosi, dopo la laurea, al Massachusetts
Institute of Technology (MIT);
1963, entra a far parte dei funzionari della Banca d'Italia;
1993, governatore della Banca d'Italia, dopo una lunga carriera al suo
interno; fa parte inoltre del Comitato di politica economica della CEE
e del consiglio d'amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali
(BRI).
– Mirrlees, James Alexander (Minnigaff,
Scozia 1936) economista britannico, docente di economia a Cambridge
e a Oxford
1996, premio Nobel per l'economia per il «fondamentale contributo
dato alla teoria economica degli incentivi nell'informazione asimmetrica»
assieme a W. Vickrey del quale ha ripreso,
dopo 25 anni, le ricerche sui diversi tipi di vendite all'asta e su
come queste possano essere meglio organizzate per generare efficienza
economica, con particolare riguardo alle questioni fiscali.
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|
Italia
Popolazione |
- |
Attiva |
43,8% |
Agricoltura |
49,4% |
Industria |
27,3% |
Servizi |
23,3% |
Analfabeti
(oltre i 6 anni) |
-
% |
Confederazione Fascista dell'Industria Italiana
(ex Confindustria):
. presidente: G.
Volpi di Misurata.
Febbraio
11, Roma, Palazzo Venezia, nella seduta della Corporazione
dell'acqua, gas e elettricità, tenuta sotto la presidenza
del Duce, il rappresentante delle aziende municipalizzate, on. Giarratana,
dimostra che le imprese elettriche private «rappresentano
uno Stato nello Stato»: esse, infatti:
- hanno concluso contratti con gli utenti in «lire
oro», proibiti a tutte le altre industrie;
- falsificano i documenti che devono servire alle pubbliche autorità
per le analisi dei costi;
- inventano espedienti di tutti i generi per mascherare gli aumenti di
tariffe, sicché «qualche volta»
le tariffe rappresentano la minima parte di quanto l'utente paga;
- impediscono la costruzione di centrali termiche, che potrebbero far
concorrenza agli impianti idroelettrici.
Marzo
12, con R.D. 12 marzo 1936, n. 375, viene attuata
la riforma bancaria che dà ai tre maggiori istituti
di credito un nuovo ordinamento come banche di proprietà dello
Stato, vietanto loro, nel modo più tassativo, di investire i depositi
in titoli industriali, e sottoponendole al controllo di un comitato, istituito
presso la Banca d'Italia.
23, rivolgendosi ai camerati
dell'assemblea nazionale delle corporazioni, il Duce segna le nuove direttive
di marcia per raggiungere l'autarchia integrale: «La
nuova fase della storia italiana sarà dominata da questo postulato:
realizzare, nel più breve termine possibile, il massimo possible
di autonomia nella vita economica della nazione».
Aprile
6, con Legge 6 aprile 1936, n. 899
(che converte il R.D. 2 dicembre 1935, n. 2085)
riserva il mercato nazionale delle banane prodotte nelle colonie
italiane e crea un monopolio di Stato per il trasporto, il commercio e
la lavorazione industriale delle banane e dei loro sottoprodotti.
Tale monopolio viene affidato al ministero dell'Africa Italiana che costituisce,
per esercitarlo, la RAMB
(Regia Azienda Monopolio Banane).
16, con R.D. 16 aprile 1936, n.
1296, viene esteso ai consorzi volontari il controllo già
disposto per i consorzi obbligatori con la legge del 16 giugno 1932,
n. 834.
[Trattasi di una vittoria di pura forma.]
Ottobre
5, con decreto 5 ottobre 1936, n. 1743, viene emesso
un prestito redimibile all'interesse del 5%, e ne viene resa obbligatoria
la sottoscrizione a «enti di qualsiasi natura»;
la somma da sottoscrivere è fissata nel 5% del valore dell'immobile.
Col medesimo provvedimento viene istituita, a carico di coloro che sono
obbligati a sottoscrivere il prestito, e per la durata di venticinque
anni, un'imposta del 3,50‰ sui valori immobiliari, in modo da far
pagare agli stessi creditori il servizio degli interessi e dell'ammortamento.
Si comincia così a presentare i conti dell'impresa abissina, che
la Chiesa ha appoggiato ed esaltato quale «guerra
santa», per portare la croce di Cristo fra gli infedeli;
ma la Chiesa rimane ferma al principio che non le si può chiedere
dei quattrini perché ha già sufficientemente contribuito
alla vittoria, con le preghiere; in conseguenza, l'art. 3 dello stesso
decreto esenta dal prestito e dall'imposta la proprietà degli enti
che hanno fini di culto.
28, all'Istituto nazionale fascista per il commercio
con l'estero, B.
Mussolini afferma che la parola d'ordine è una sola
"esportare";
[lo dirà il ministro del commercio con l'estero Rinaldo
Ossola nel 1977… lo stesso problema italiano nel 2006…]
Novembre
8, Mussolini visita i lavori
di rimboschimento dell'alta Valle del Tevere;
18, sulle facciate di tutti
i Comuni italiani vengono scoperte le lapidi che ricordano l'assedio economico,
votato dalla Società delle Nazioni,
contro l'Italia per la sua aggressione all'Etiopia;
Dicembre
28, con R.D.L. 28 dicembre 1936, n. 2197, le
concessioni di "conti valutari", già previste dal decreto
8 dicembre 1934, n. 1942, vengono estese a molte altre imprese – forzando
alquanto i limiti della legge – finché ne godono tutte le ditte
che svolgono attività all'estero anche se non hanno alcuna filiale
fuori del Regno.
«segue 1937»
CGdL
(Confederazione generale del lavoro)
«segue
da 1934»
1936, con un documento viene firmata l'unità sindacale;
«segue
1944»
|