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ANNO 1913

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SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA

Papa Pio X
(1903-14)
santo (da Pio XII nel 1954)

Federal Reserve

«segue da 1908»
1913, il giorno prima della vigilia di Natale viene firmato il Federal Reserve Act con cui si mette ordine nel mondo delle emissioni; nasce la Federal reserve, cioè il "Sistema della riserva federale";
le antiche "National Banks" sottoscrivono il capitale iniziale ricevendo la responsabilità di 12 distretti in tutto il Paese; dovranno fare capo alla Federal reserve e, in caso di necessità di liquidi, depositeranno un ammontare in oro, pari al 40% del valore delle banconote richieste. A fronte di ogni richiesta dovranno poi versare una "cauzione" in "effetti" o "accettazioni" rastrellate sul mercato.
«segue 1914»

Ford Motor Co.

«segue da 1911»
1913, mentre alla Ford Motor Co.servono da 13.000 a 14.000 uomini per far funzionare le fabbriche, più di 50.000 operai se ne vanno; Henry allora riduce la giornata lavorativa a 48 ore la settimana stabilendo nel contempo un salario di 5 dollari al giorno;
il giorno dopo lo storico annuncio, migliaia di persone si accalcano davanti ai cancelli per essere assunti;
il pacchetto salariale noto come la "Giornata da 5 dollari" deriva ovviamente da uno studio complicato sui tempi delle migliaia di operazioni eseguite in fabbrica e non è, attenzione, un diretto aumento salariale né è accessibile a tutti;
prima di tutto il lavoratore deve ricevere il suo giusto salario calcolato in un 15% superiore alla media dei salari correnti; può inoltre aspirare ad una quota di utile in modo che l'utile corrisposto in aggiunta al salario gli dia il valore finale di 5 dollari al giorno; naturalmente, per mantenere la media costante, l'operaio che per le sue mansioni percepisce un salario più basso di un altro riceve una più alta partecipazione agli utili in modo che il reddito giornaliero sia sempre di 5 dollari; esistono però dei limiti al godimento di questi privilegi in quanto bisogna appartenere ad una categoria salariale ben specifica:
- essere sposati con una famiglia da mantenere;
- avere più di 22 anni ed essere di provate abitudini modeste;
- avere meno di 22 anni o essere donne, ma responsabili del sostentamento della famiglia;
i prescelti devono inoltre rispettare abitudini di vita sana e morigerata, non devono bere, né fumare, è escluso il gioco d'azzardo e si dà grande importanza alla pulizia;
quando viene introdotta la "Giornata da 5 dollari" il 60% degli operai sono qualificati per il premio; dopo 6 mesi la percentuale sale al 78%, dopo 1 anno solo l'1% dei lavoratori è escluso dal premio;
la nuova "giornata" sconvolge l'assetto sociale dell'industria americana ancora attestata su posizioni feudali;
si iniziano intanto, con il montaggio dei magneti, i primi tentativi di catena di montaggio;
«segue 1915»

Deutscher Werkbund
(Confederazione germanica di arti e mestieri)

«segue da 1910»
1910, è costituita la sezione svizzera;
«segue 1915»


1897-1914
Periodo di espansione dell'economia mondiale


EMIGRAZIONE ITALIANA
1913
Agosto
2
,con la legge 2 agosto 1913 n. 1075 sulll'emigrazione, si attuano provvedimenti per la tutela giuridica degli emigranti.



Banche italiane
Depositi 1913
(milioni di lire)
Banche di emissione:
- Banca d'Italia
- Banco di Napoli
- Banco di Sicilia
389
Vengono impiegati in sconti commerciali a brevissima scadenza.

 
Banche di credito ordinario
1700
Sono i soli fondi, forniti per la maggior parte dai ceti più agiati, che vanno agli investimenti industriali.  
Casse di Risparmio ordinarie
2700
Vanno investiti in mutui ipotecari, in acquisti di cartelle di credito fondiario o in titoli del debito pubblico.

 
Casse di Risparmio postali
2100
Attraverso la Cassa Depositi e Prestiti (in un certo qual modo la più grande banca italiana) vanno, sotto forma di mutui, alle Province e ai Comuni per la esecuzione di opere pubbliche.

 
Banche cooperative o popolari
983
Vengono impiegati in sconti commerciali a brevissima scadenza.  
Totale depositi
7772
   
Totale depositi
7772

Per la massa di risparmiatori, passata dalla tesaurizzazione del materasso all'investimento in depositi bancari (presso Casse di Risparmio, Banche popolari e cooperative), il tasso di interesse è ancora irrilevante rispetto alla sicurezza del deposito.
I fondi raccolti dalle Casse di Risparmio soverchiano comunque di gran lunga i depositi delle banche ordinarie, che sono i soli che vanno agli investimenti industriali. La stessa distribuzione dei depositanti tra i vari tipi di istituti collettori di risparmio finisce, in certa misura, per ovviare agli inconvenienti denunciati dai critici liberisti.



Banche

Istituti di emissione

Banca d'Italia

- Direttore generale: B. Stringher (1900 nov - 1928);

- Governatore: Bonaldo Stringher
- Direttore generale:
1913,

Banca Romana

1913,
[nel 1894 le passività della banca sono state assunte dalla Banca d'Italia.]

Banco di Sicilia

1913,

Banco di Napoli

1913,

Altre Banche
«segue da 1912»

Compagnia della Fede Cattolica
(o di San Paolo)

Presidente:
. nob. gr. uff. ing. Giacomo Salvadori in Wiesen, dal 1910.
Direttore generale:
. gr. uff. dott. Pier Giuseppe Fabris, dal 1912.
1913,

Consorzio delle Banche cattoliche

1913,

Banca Cattolica Vicentina

- Presidente
. conte Alessandro Zileri Dal Verme
[(1863-1937), fratello dell'ex sindaco di Vicenza]
- Vice presidente: ing. Pietro Sinigaglia,


- 7 Consiglieri
. Antonio Amatori,
. G.B. Beni,
. Enrico Galla,
. cav. Adriano Navarotto (?),
. Giulio Cesare Todescan,
. Giuseppe Zambon,
. ?
- Sindaci effettivi:
. Gaetano Bottazzi,
. ?
- Sindaci supplenti:
. ?,
- Probiviri:
. ?,
. ?,
. ?.

1913, la banca assorbe (fusione per incorporazione) il Banco di S. Bassiano diretto da P. Busnardo;
la banca, come le altre banche cattoliche, è messa in allarme dal progetto di legge (poi ritirato) del ministro dell'agricoltura, industria e commercio Francesco Saverio Nitti (suo collaboratore è il casertano Alberto Beneduce), che intenderebbe intervenire all'interno della cooperazione creditizia di cui viene criticata la sproporzione fra il capitale e la massa dei depositi fiduciari;
(questo primo embrionale tentativo di introdurre nella legislazione italiana un qualche pubblico controllo delle banche di deposito prenderà consistenza con i provvedimenti bancari del 1926, immediato precedente della costituzione dell'IRI, delle convenzioni del 1933 fra l'IRI e le banche di interesse nazionale e della legge bancaria del 1936).]
nella riunione di Bergamo tenuta nel palazzo delle Associazioni Cattoliche e presieduta dal conte Medolago-Albani, l'idea del cambiamento già è sentita dagli esponenti delle maggiori banche cattoliche: Grosoli, T. Borea-Regoli, Bürgisser, conte Alessandro Zileri-Dal Verme, Bevilacqua, Gioia.]

Comit
(Banca commerciale italiana)

1913,

Banca Toscana di Anticipazione e Sconto

1913,

Banco di Roma

1913,

Societa Bancaria Italiana

1913, Milano,
[fallita nel 1907, nel 1914 si fonderà in seguito con la Società italiana di credito provinciale per dar vita alla Banca italiana di Sconto .]

Credito Italiano

1913,

Banco Ambrosiano

1913,

Banco Lariano

1913, Como,

BNL
(Banca nazionale del lavoro)

1913, viene costituita a Roma come «Istituto nazionale di credito per la cooperazione», con il contributo di:
- Banca d'Italia,
- Monte dei Paschi di Siena,
- Cassa nazionale di previdenza,
- altri organismi creditizi a carattere locale,
con lo scopo di estendere i finanziamenti alle cooperative sviluppatesi in seguito alla politica di Giolitti;
nasce per impulso di Francesco Saverio Nitti, ministro dell'Agricoltura;
si scontrerà presto con le difficoltà economiche provocate dalla guerra;


Casse di Risparmio

«segue da 1912»

Cassa di Risparmio di Venezia

1913,

Cassa di Risparmio di Vicenza

1913,

Cassa di Risparmio di Milano

1913,

Cassa di Risparmio delle Province Lombarde

1913,

Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)

1913,


«segue 1914»

Banche Popolari

1913

Banca Popolare di Vicenza

- Presidente: conte Guido Piovene Porto Godi,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. Angelo Valmarana,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,

- Comitato dei censori:
. Licinio Muziani,
. ?,
. ?.

Direttore: Aristide Emiliani (1906-?)

Succursale
- Bassano (agenzia dal 1881; succursale dal 1912).

Il sistema bancario è già messo a dura prova dalle turbolenze nazionali e internazionali. Inizia il ritiro dei depositi.
La Banca decide di abbandonare la gestione di tutte le aziende esattoriali, Bassano del Grappa (1887), Comune di Valrovina (1892), consorzi di Romano e Rosà (1892), Vicenza (1906), Comune di Arcugnano (1906), consorzi di Montecchio Maggiore , di Valli di Fimon, di Montegalda e Tesina (1906), ritenendo la loro conduzione sempre più gravosa.

Aprile
, il direttore Aristide Emiliani presenta le dimissioni che sono respinte dal Consiglio di amministrazione;

Maggio
22
, il sindaco Licinio Muziani rassegna le dimissioni;
31, viene presentata domanda di concordato preventivo al Tribunale;

Giugno
18
, l'assemblea straordinaria dei soci viene convocata per approvare la domanda di concordato preventivo, «in ragione del 100% cogli interessi come originariamente convenuti, pagabili in due rate, a sei e a dodici mesi, dal passaggio in giudicato della sentenza d'omologazione»;
22, (continuazione dell'assemblea precedente) gli amministratori uscenti accettano l'obbligo di costituire a favore della Banca Popolare la somma di lire 600.000 destinata alla parziale formazione del nuovo capitale sociale, soddisfacendo detta somma di lire 600.000 in quote personali a fondo perduto e senza solidarietà e a rinunciare in ulteriore aumento di tale fondo a tutte le azioni della Banca intestate al nome degli amministratori della stessa sotto condizione del passaggio in giudicato della sentenza che omologherà il concordato e della completa rinunzia ad ogni eventuale azione di responsabilità contro Amministratori e Sindaci.

Settembre
11
, i soci si riuniscono per procedere all'elezione del nuovo Consiglio di amministrazione e del collegio dei sindaci.

- Presidente: Giuseppe Roi,
- vicepresidente: Luigi Federico Tretti,
- Consiglieri:
. Ettore Boeche, (del nascente gruppo dei Popolari)
. Domenico Curti,
. Mario Farina,
. Bernardo Girotto,
. Luigi Meschinelli,
. Giuseppe Orefice, (di origine ebraica)
. Paolo Sartori,
. Ettore Serafini,
. Angelo Valmarana,
. Pietro Verlato,
. Angelo Zampieri,

- Collegio Sindacale:
. Silvio Gentilini, [effettivo]
. Giovan Battista Cebba, [effettivo]
. Gaetano Zilio Grandi, [effettivo]
. Paolo Bon, [supplente]
. Cesare Turin, [supplente]

Direttore: Ruggerio Beria (1913)

Banca Mutua Popolare di Schio

Con un concordato si conclude anche la vicenda di questo istituto - strettamente legato alle sorti della Banca Popolare - che scompare così dal panorama creditizio della provincia.

«segue 1914»

Altre Banche e Casse Rurali
1913 «segue 1914»
-


Capitale delle Società anonime
(mni di lire)
1900
1909
1913
Siderurgiche
71,7
-
312
Meccaniche
62
415
379
Chimiche
98
-
296
Gomma
7,5
-
25,6

Trattasi tuttavia di un incremento soltanto apparente, dipendente dalla trasformazione di molte imprese personali preesistenti nella più progredita struttura finanziaria delle società per azioni, che per la prima volta si stanno diffondendo in tutta l'industria italiana.
Nell'industria della gomma ha una posizione dominante la Pirelli.
NEl 1913, delle meccaniche ben il 65,2% è concentrato al Nord (il 21,6% nella sola Milano).



Produzione siderurgica
(tonnellate annue)
1895-97
1913
Acciaio
60.000
933.000
Ghisa a carbone di legna
8.000
-
Ghisa all'altoforno a coke
-
427.000
Ferro in pacchetti
-
147.000
Addetti (operai)
-
35.000
Il ferro è ormai richiesto solo da qualche impiego speciale e dall'artigianato, mentre si è annullata in pratica l'esportazione di minerale.
Stabilimenti dedicai alla produzione del ferro:
- Ferriere italiane a Torre Annunziata, San Giovanni Valdarno e Piombino,
- Falck a Dongo e a Vobarno,
- piccole ferriere di Lecco
- ecc..

Paesi a confronto alla vigilia della guerra
Produzione annua di ghisa
(tonnellate)
Ghisa
Acciaio
Italia
400.000
900.000
Germania
14.700.000
14.000.000
Gran Bretagna
11.000.000
6.500.000
Francia
4.600.000
3.500.000
Stati Uniti
30.000.000
32.000.000
Troppo grave il ritardo accumulato dall'Italia nei decenni precedenti la sua rivoluzione industriale, che hanno visto invece la massima espansione delle economie d'oltralpe.

-
-
Importazioni
(tonnellate annue)
1907
1913
Rottame
131.000
326.000
Con punte che hanno superato in qualche anno le 400.000 tonnellate, oltre alle 200.000 raccolte all'interno. Se ne servono:
- Siderurgica di Savona,
- Ligure Metallurgica di Sestri Ponente,
- Acciaierie di Voltri, Prà, Bolzaneto, Rogoredo, Terni, Torre Annunziata,
- Magona d'Italia a Piombino,
- Falck a Sesto San Giovanni,
- Gregorini a Castro di Lovere,
- Ferriere Piemontesi a Torino,
- Ferriere di Udine,
- alte minori.

Lo stabilimento di Terni accusa le conseguenze della sua ubicazione, troppo lontana dal mare e dai grandi centri dell'industria meccanica, mentre sparisce del tutto, per il momento, la vecchia siderurgia valdostana, lasciando così aperto il problema della utilizzazione dell'eccellente minerale di ferro della regione.
Si aggrava dunque la dispersione produttiva, già originatasi prima del '900, che si traduce in elevatezza di costi e arretratezza tecnica
Consumo di carbon fossile nel 1913
(11 milioni di tonnellate)
(importato per 9/10 dalla Germania e 1/10 dall'Inghilterra)
(tonnellate annue)
1907
1913
Ferrovie
-
2.500.000
Siderurgia
-
1.900.000
La produzione di ghisa d'altoforono a coke assorbe da sola 840.000 tonnellate di combustibile.

Costi di produzione 1913
(solo materie prime e personale)
Lire x tonnellata
Ghisa all'alto forno
Acciaio
Italia
80
140-150
Germania
< 60
100
Francia
-
-
Inghilterra
< 60
75
Stati Uniti
-
80-85
Costruzioni della siderurgia
(1905-1913)
Locomotive
2.684
Carrozze, bagagliai e carri merci
55.441
Cantieri Navali
Tonnellaggio varato dai cantieri navali
34.000
Al 31 dicembre 1913 su un naviglio mercantile di 1.300.000 tonnellate, 959.000 tonnellate sono, come scafo, di provenienza estera, e per gran parte inglese; e di costruzione inglese è il macchinario per 91.600 HP di forza su 150.000.

-
-
Aiuti finanziari dell'Erario a favore della Marina
(1885-1914)
(Lire)
Siderurgia
47
Cantieri
76
Marina
64
Totale
187
I legami dei cantieri navali con la siderurgia per le sovvenzioni statali alla marina, che sono all'origine di questa situazione, erano stati rinnovati nel 1896.



Industria dell'auto
1904
1905-07
1913
Società automobilistiche
7
70
44
Capitale investito (milioni di lire)
8
90
67

La ricerca di capitali, perseguita con la presentazione al pubblico di prospettive di grandi profitti, ha accentuato l'attività borsistica a spese del serio esercizio industriale; mentre l'indirizzo verso una produzione di qualità ha dato allo sviluppo delle corse automobilistiche una importanza reclamistica e finanziaria tale da farne dipendere addirittura l'esistenza di certe società e da assorbirvi forze spropositate, sbarrando la via alle grandi produzioni di serie.
Molte imprese, durante la crisi, spariscono a vantaggio delle più forti.
La stessa FIAT deve ridurre il proprio capitale.
Si riducono tuttavia i prezzi e gradatamente la domanda va aumentando.

Industria delle biciclette e motociclette
(1913-14)
Bicilette
1.225.000
Motociclette*
17.000
* in gran parte importate dall'Inghilterra.



Settore idroelettrico

Si avverte qui la presenza determinante delle maggiori aziende germaniche:
- Allgemeine Elektricitäts-Gesellschaft
- Siemens-Schckert
grazie ai loro collegamenti con la Comit (Banca Commerciale Italiana).
La Società per lo sviluppo delle imprese elettriche in Italia, filiazione della Comit, con le sue partecipazioni in molte imprese idroelettriche, assicura una larga clientela alle industrie elettromeccaniche dello stesso gruppo, che assorbe anche imprese preesistenti, come la Unione esercizi elettrici.
L'88% del macchinario delle grandi centrali elettriche italiane è di produzione tedesca o di imprese sotto il controllo germanico, mentre nel 1908-13 il 70% delle importazioni del settore sono parimenti di provenienza germanica.
Il 15% dell'energia idroelettrica attiva nel paese è in concessione alle aziende idroelettriche (controllate essenzialmente dalla Comit e dal Credito Italiano).

Nuova industria elettromeccanica italiana

Nel quadro sopra descritto nasce tuttavia, accentrandosi specialmente nella zona di Milano, la nuova industria elettromeccanica italiana, con imprese come:
- Tecnomasio Italiano, collegato al grande gruppo Brown Boveri,
- Ercole Marelli,
- Westinghouse (Vado)
- ecc.,
mentre alla produzione di materiale elettrico si dedicano anche alcune delle maggiori imprese meccaniche preesistenti.



Industria chimica

La crisi del 1907 ha indotto alla concentrazione del commercio interno dei superfosfati nella Super che controlla così 35 degli 87 stabilimenti del settore e il 90% della produzione.

(tonnellate)
1896
1906
1913
Acido solforico
111.000
-
644.000
Calciocianamide
-
1.200
15.500
Solfato ammonico
-
169.000
ca 1.000.000
Carburo di calcio
ca 600
-
50.000

L'80% dell'acido solforico prodotto in Italia va al consumo diretto dell'industria dei perfosfati, nella quale primeggiano:
- Unione Italiana Concimi e Prodotti Chimici [Capitale 25 Mni]
- Società Prodotti Chimici Colla e Concimi [Capitale 9 Mni].
In confronto ai perfosfati sono assai meno diffusi i concimi potassici e quelli azotati, la cui base più importante è ancora il nitrato sodico di importazione cilena.
Progressi si hanno nella produzione della calciocianamide e in quella del solfato ammonico, ancora proveniente essenzialmente dalle cokerie e dalle officine del gas, e limitata perciò dalla debolezza di questa industria in Italia.
Grande sviluppo ha il carburo di calcio, conferendo all'Italia uno dei primi posti nella graduatoria mondiale dei produttori, e quella dell'ossigeno liquido, moltiplicata per 40 volte in 15 anni; e buoni progressi si realizzano anche nella produzione di acido cloridrico.
Insufficiente invece l'industria dell'acido nitrico e della soda.

Industria elettrochimica

Il 15% dell'energia idroelettrica attiva nel paese è in concessione alle aziende idroelettriche (controllate essenzialmente dalla Comit e dal Credito Italiano), ma di essa solo una metà viene utilizzata in impieghi elettrochimici (spesso con clausole restrittive), e il resto ceduto a scopi di ordinario trasporto e distribuzione di energia elettrica.

Industria dei coloranti

È deficiente tuttavia soprattutto il settore dei coloranti (strettamente connesso a quello degli esplosivi), esposto a una poderosa concorrenza germanica, che fornisce quasi l'80% della importazione, e privo di una solida base nella disorganica ed embrionale industria nazionale della distillazione del carbon fossile.

(tonnellate)
1905
1911
1913
Oli pesanti
(prod. stazionaria)
-
-
-
Benzina
1.200
4.000
2.800
La produzione di vernici comincia ora ad avere carattere industriale, nonostante la sua insufficienza nel settore delle vernici ad olio.
L'industria farmaceutica è ancora allo stadio artigianale e fortemente dipendente dall'importazione, specialmente germanica, per ciò che riguarda i farmaci di importanza fondamentale.



Industria cotoniera
(tonnellate)
1870
1895
1907
1913
Cotonate disponibili per il consumo interno
43.000
-
-
135.000
Importazioni di cotone greggio
-
107.000
218.000
218.000
Esportazione di manufatti (70% tessuti, 30% filati)
22.000
-
-
61.000
Dopo aver conquistato tutto il mercato interno dopo il 1887, si afferma ora sui mercati esteri, tra i quali in rpimo luogo quelli balcanici, la Turchia, l'Egitto, l'India, l'America Latina.
[Critica liberista: il successo è reso possibile solo dal fatto che gli alti prezzi praticati sul mercato interno consentono una politica di bassi prezzi all'esportazione; nell'insieme poi la bilancia commerciale dell'industria cotoniera, fondata sull'importazione di fibre estere, e destinando la produzione per gran parte al mercato interno, rimane strutturalmente passiva.]


Industria cotoniera
-
1900
1913
1915
Fusi
2.111.000
-
4.600.000
Telai a mano
70.000
-
30.000
Telai meccanici
-
134.000
Addetti all'industria (2/3 donne, 1/6 ragazzi)
-
116.000
-
Esportazioni (Mni di Lire)
-
170-180
-
La tessitura a mano è in netta decadenza, anche per il forte rincaro della manodopera.
Nasce l'Istituto cotoniero italiano, che si sforza di ridurre la produzione, migliorare i rapporti finanziari, costituire sindacati per la fissazione dei prezzi di vendita.
Il 65% della manodopera è addetto ai cotonifici della Lombardia, che, con Il Piemonte e il Veneto, occupa il 90% delle maestranze del paese.
Ormai in declino l'industria serica.
Stanno mutando le ocdizioni del mercato mondiale con la crescente importanza della produzione asiatica che dalle 9500 tonnellate del 1870 era salita alla vigilia della guerra a 25.000 tonnellate, sì che la cla produzione europea scendeva da un terzo a un quinto del totale e correlativamte le sete asiatiche vedevano crescere la loro partecipazione al commercio mondiale dal 55% all'84%.



Industria serica
Ormai in declino l'industria serica.
Stanno mutando le condizioni del mercato mondiale con la crescente importanza della produzione asiatica.

Produzione
(tonnellate)
1870
1913
Asiatica
9.500
25.000
Come conseguenza la produzione europea scende da un terzo a un quinto del totale e correlativamente le sete asiatiche vedono crescere la loro partecipazione al commercio mondiale dal 55% all'84%.
Ciò nonostante l'Italia rimane il maggior centro della produzione europea e il terzo del mondo; ma la forte concorrenza assiatica ccentua l'orientamento delal domanda verso i prodotti di minor pregio e l'industria dovrebbe pertanto ridurre i przzi e odificar laprorpia struttura. In realtà, ci sono dei progressi, ad es. l'adozione su larga scala dell'energia elettrica e laprofonda trasformazione della tessitura casalinga o sparsa i piccoli centri che, ancora rigogliosa prima del 1887, nei decenni successivi ha ceduto decisamente il passo all'industria.

1876-81
1890
1905
1910
1913
Bozzoli (tonnellate)
-
-
-
57.000
46.650
Resa in kg da un'oncia di seme
24
-
-
50
-
Lavorazione dei bozzoli asiatici o turchi
8%
-
-
24%
-
Telai a mano
12.000 10.000
-
Telai meccanici
5.500 11.000
-
1897
1907
1910
1913
Seta greggia (tonnellate)
-
4.400
6.200
-
-
Seta tratta (tonnellate)
-
-
-
-
4.700
Esportazioni (Mni di Lire)
-
-
-
500
500
Importazioni (Mni di Lire)
-
-
-
200
200
Consumo di carbone (tonnellate) - - - 150.000 150.000
Addetti (operai) - - - 175.000 175.000
-
1903
1911
1913
Occupazione femminile
-
-
50%
90%
-
Alla vigilia della guerra l'industria serica è ancora la migliore della Lombardia, la più industriale fra le regioni italiane. La sola produzione di seta greggia rappresenta 250 Mni di lire.
[Il totale delle esportazioni di tutta l'agricoltura è di 340 Mni di lire]
È lodata dai "liberisti" come la più "naturale", la più "sincera" delle industrie italiane.



Industria laniera
Andamento mediocre.
Si registra una prevalenza di imprese di tipo familiare (nel 1913 le 15 più grandi società anonime posseggono poco più del 10% del capitale investito nel ramo).
È fallito il tentativo intrapreso nel 1907 di imporre una disciplina monopolistica delle condizioni di vendita.

1876-81
1894
1905
1910
1915
Fusi per la lavoraz. del cardato e del pettinato
-
345.000
-
-
500.000
Telai a mano
-
3.760
-
-
1.900
Telai meccanici
-
6.507
-
-
12.000
Addetti (operai)
-
-
-
-
50.000
Alla vigilia della guerra l'elettricità fornisce l'80% della forza motrice.
Tra gli addetti, è assai meno la partecipazione di donne e fanciulli che nelle altre industrie tessili.
La particolare importanza assunta dalla produzione delle "lane meccaniche", fondata sul commercio degli "stracci" è accentrata a Prato, allineando così la città toscana accanto a Biella e a Schio fra i centri maggiori dell'industria.
L'insufficienza qualitativa e quantitativa dell'allevamento ovino nazionale, fa dipendere l'industria dall'importazione (Argentina, Australia, Gran Bretagna) per l'80% della materia prima.

Industria del lino, della canapa e della juta
Le industrie del settore (esclusa la juta) hanno ancora una struttura prevalentemente domestica.
Alla vigilia della guerra ci sono circa 100.000 telai per la lavorazione nelle sole regioni settentrionali.

Industria calzaturiera

Ha caratteri analoghi al settore del lino e della canapa.



Industria zuccheriera

Bersaglio prediletto della polemica antiprotezionistica, in quanto protetta da fortissimi dazi.
Consumo nazionale: appena 3 kg pro-capite; ciò dovuto all'altissimo prezzo di vendita per 2/3 determinato dall'enorme peso fiscale.
I dividendi dell'Eridania (grazie anche ad altri settori di intervento) arrivano all'11% annuo.
Nel 1914 l'Unione zuccheri riuscirà a costringere anche il gruppo concorrente della raffineria di Pontelongo ad aderire al sindacato.

Produzione
(tonnellate)
1876-81
1898
1905
1910
1913
Zucchero
-
6.000
-
-
305.000


Grano
Resa media per ettaro
(alla vigilia della guerra)
(quintali)
1913
Inghilterra e Germania
22-23
Belgio e Olanda
23-26
Italia (Val Padana)
14-19
10-11
Italia (parecchie regioni meridionali)
3-5

L'agricoltura italiana non è quindi in grado di fornire redditi adeguati alla troppo numerosa popolazione che vive su di essa.
L'eccedenza di manodopera improduttiva nella agricoltura continua ad avere pproporzioni vistose, nonostante la ingentissima emigrazione all'estero, e nonostante che l'insieme della popolazione agricola sia scesa dal 65% del totale (1861) al 42% (1901).



La Lockheed e il supermercato delle armi

1913

-

«segue 1914»

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.


Bettelheim, Charles Oscar (Parigi 1913) economista francese;
I problemi teorici e pratici della pianificazione (1946)
L'economia sovietica (1950)
Pianificazione e sviluppo accelerato (1964)
La transizione all'economia socialista (1968)
Calcolo economico e forme di proprietà (1970)
L'organizzazione industriale in Cina e la rivoluzione culturale (1974)
Le lotte di classe in URSS, 1917-23 (1974)
Le lotte di classe in URSS, 1923-30 (1977)
Questioni sulla Cina dopo la morte di Mao Tse-Tung (1978)
Le lotte di classe in URSS, 1930-41 (1982)
Mosca, piazza del maneggio (1984).

Stone, John Richard Nicholas (Cambridge 1913-91) economista ed econometrico inglese; studente a Cambridge; fu il primo ad introdurre il concetto di PNL (Prodotto nazionale lordo);
1939-40, assistente di J.M. Keynes al ministero delle finanze inglese, lavora con lui durante la guerra nella segreteria di W. Churchill;
La misurazione della spesa e del comportamento dei consumatori in Gran Bretagna 1920-38 (1954)
1955-80, docente a Cambridge;
Input-output e conti nazionali (1961)
Matematica nelle scienze sociali (1966)
Modelli matematici dell'economia (1970)
1984, premio Nobel per l'economia.

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Italia

Gennaio
SADE: aumento Cap. Soc. da 300.000 lire a 30 Mni in 9 anni;
Cons. Amm.ne:
- ing. Adolfo Rossi
dir. gen. Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali;
- ing. Daniel Gauchat
dir. Société pour entreprises russes di Pietrogrado;
- ing. Giovanni Barberis
dir. Sviluppo;
- ing. Carlo Zander
dir. Banque pour entreprises électriques di Zurigo;
direttore generale: A. Gaggia;
con l'esperienza dell'ing. A. Gaggia e poi con il talento finanziario di Vittorio Cini il gruppo di G. Volpi mette in atto il suo progetto: la nascita di Porto Marghera;
allarga le sue partecipazioni nelle aziende elettriche della provincia di Verona, assume in pratica il controllo della Cellina e sviluppa la fornitura d'energia alle bonifiche delle province di Rovigo, Ferrara e Bologna; su questo terreno Giuseppe Volpi incontra il giovane finanziere ferrarese Vittorio Cini;

Febbraio
14
, per regolare la vendita di medicinali, l'on. Giolitti fa varare la Legge 22 maggio 1913, n. 468 che, per la sua scarsa liberalità, sarà combattuta anche dai socialisti. Essa:
- introduce l'istituto dell'autorizzazione prefettizia subordinata a un concorso per titoli;
- limita l'apertura di nuove farmacie in rapporto al numero degli abitanti ed alla distanza;
- riafferma la esclusiva della vendita al pubblico dei medicinali nelle farmacie, estendendola alle specialità.
Quasi a compenso, però, di queste disposizioni vincolistiche ne introduce altre due di indirizzo liberale:
1) stabilisce che l'autorizzazione ad aprire e gestire una farmacia non può più essere ceduta, né trasferita dal titolare: è un'autorizzazione strettamente personale;
2) consente ai Comuni e alle istituzioni di pubblica beneficenza di aprire farmacie al servizio del pubblico, permettendo ai Comuni con più di diecimila abitanti di aprire farmacie anche in eccedenza al numero stabilito in base alla popolazione e alla distanza.
[Purtroppo queste ultime due disposizoni rimarranno lettera morta.
Non volendo gravare l'Erario con gli indennizzi che spetterebbero ai titolari dei privilegi, la legge mantiene ancora in vita per altri 20 o 30 anno, a seconda dei casi, il privilegio della trasmissione ereditaria delle farmacie; trascorsi questi termini, tutti i privilegi si intenderanno «definitivamente estinti»; i titolari delle farmacie «di antico diritto» continueranno a gestirle solo vita natural durante.]
Intanto la crisi economica mondiale aumenta la disoccupazione in Italia.

Aprile
l' INA (Istituto nazionale delle assicurazioni) riceve dalle assicurazioni private che operano nel campo il 40% di ogni rischio assicurativo relativo ai contratti entrati in vigore dopo l'approvazione della legge del 1912;
in realtà le assicurazioni private potranno esercitare la loro attività ancora per 10 anni, ma dovranno impiegare il 50% dei premi riscossi in titoli di Stato. I titoli saranno a loro volta vincolati presso la Cassa depositi e prestiti.
Nonostante la legge, l'assicurazione invalidità e vecchiaia per i lavoratori rimane incerta perché è ancora facoltativa.

Agosto
2
, Legge 2 agosto 1913 n. 1075 sulll'emigrazione.
[vedi box a lato]

Ferro e Acciaio

1913, si costituisce questa società anonima, destinata alla tutela dei prezzi di vendita, colpiti da un feroce dumping tedesco, in parte eliminato con l'accordo raggiunto dai produttori siderurgici italiani con lo Stahlwerksverband.

Marzotto

«segui da 1876»
1913, Valdagno (VI), con V.E. Marzotto e ca 1000 dipendenti, l'industria laniera veneta diventa un valido concorrente dell'industria laniera biellese;
«segui 1937»

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