Papa
Pio X (1903-14)
santo (da Pio XII nel 1954)
Federal Reserve
«segue
da 1908»
1913, il giorno prima della vigilia di Natale viene firmato il Federal
Reserve Act con cui si mette ordine nel mondo delle emissioni; nasce
la Federal reserve, cioè il "Sistema
della riserva federale";
le antiche "National Banks" sottoscrivono il capitale iniziale
ricevendo la responsabilità di 12 distretti in tutto il Paese; dovranno
fare capo alla Federal reserve e, in caso
di necessità di liquidi, depositeranno un ammontare in oro, pari al
40% del valore delle banconote richieste. A fronte di ogni richiesta
dovranno poi versare una "cauzione" in "effetti"
o "accettazioni" rastrellate sul mercato.
«segue 1914»
Ford
Motor Co. «segue
da 1911»
1913, mentre alla Ford
Motor Co.servono da 13.000 a 14.000 uomini per far funzionare
le fabbriche, più di 50.000 operai se ne vanno; Henry
allora riduce la giornata lavorativa a 48 ore la settimana stabilendo
nel contempo un salario di 5 dollari al giorno;
il giorno dopo lo storico annuncio, migliaia di persone si accalcano
davanti ai cancelli per essere assunti;
il pacchetto salariale noto come la "Giornata da 5 dollari"
deriva ovviamente da uno studio complicato sui tempi delle migliaia
di operazioni eseguite in fabbrica e non è, attenzione, un diretto aumento
salariale né è accessibile a tutti;
prima di tutto il lavoratore deve ricevere il suo giusto salario calcolato
in un 15% superiore alla media dei salari correnti; può inoltre aspirare
ad una quota di utile in modo che l'utile corrisposto in aggiunta al
salario gli dia il valore finale di 5 dollari al giorno; naturalmente,
per mantenere la media costante, l'operaio che per le sue mansioni percepisce
un salario più basso di un altro riceve una più alta partecipazione
agli utili in modo che il reddito giornaliero sia sempre di 5 dollari;
esistono però dei limiti al godimento di questi privilegi in quanto
bisogna appartenere ad una categoria salariale ben specifica:
- essere sposati con una famiglia da mantenere;
- avere più di 22 anni ed essere di provate abitudini modeste;
- avere meno di 22 anni o essere donne, ma responsabili del sostentamento
della famiglia;
i prescelti devono inoltre rispettare abitudini di vita sana e morigerata,
non devono bere, né fumare, è escluso il gioco d'azzardo e si dà grande
importanza alla pulizia;
quando viene introdotta la "Giornata da 5 dollari" il 60%
degli operai sono qualificati per il premio; dopo 6 mesi la percentuale
sale al 78%, dopo 1 anno solo l'1% dei lavoratori è escluso dal premio;
la nuova "giornata" sconvolge l'assetto sociale dell'industria
americana ancora attestata su posizioni feudali;
si iniziano intanto, con il montaggio dei magneti, i primi tentativi
di catena di montaggio;
«segue 1915»
Deutscher
Werkbund (Confederazione germanica di arti e mestieri)
«segue
da 1910»
1910, è costituita la sezione svizzera;
«segue 1915»
|
1897-1914
Periodo di espansione dell'economia mondiale
|
EMIGRAZIONE
ITALIANA |
1913
Agosto
2,con
la legge 2 agosto 1913 n. 1075
sulll'emigrazione, si attuano provvedimenti per la tutela giuridica
degli emigranti.
|
|
Banche
italiane
|
Depositi 1913
(milioni di lire)
|
Banche di emissione:
-
Banca d'Italia
- Banco di Napoli
- Banco
di Sicilia |
389
|
Vengono impiegati in sconti commerciali a brevissima
scadenza.
|
|
Banche di credito ordinario |
1700
|
Sono i soli fondi, forniti per la maggior parte
dai ceti più agiati, che vanno agli investimenti industriali. |
|
Casse di Risparmio ordinarie |
2700
|
Vanno investiti in mutui ipotecari, in acquisti
di cartelle di credito fondiario o in titoli del debito pubblico.
|
|
Casse di Risparmio postali |
2100
|
Attraverso la Cassa Depositi e Prestiti (in un
certo qual modo la più grande banca italiana) vanno, sotto
forma di mutui, alle Province e ai Comuni per la esecuzione di opere
pubbliche.
|
|
Banche
cooperative o popolari
|
983
|
Vengono impiegati in sconti commerciali a brevissima
scadenza. |
|
Totale depositi |
7772
|
|
|
Totale depositi
|
7772
|
Per
la massa di risparmiatori, passata dalla tesaurizzazione del materasso
all'investimento in depositi bancari (presso Casse di Risparmio,
Banche popolari e cooperative), il tasso di interesse è ancora
irrilevante rispetto alla sicurezza del deposito.
I fondi raccolti dalle Casse di Risparmio soverchiano comunque
di gran lunga i depositi delle banche ordinarie, che sono i soli
che vanno agli investimenti industriali. La stessa distribuzione
dei depositanti tra i vari tipi di istituti collettori di risparmio
finisce, in certa misura, per ovviare agli inconvenienti denunciati
dai critici liberisti.
|
Banche
|
|
Banca
d'Italia
- Direttore generale: B.
Stringher (1900 nov - 1928); -
Governatore: Bonaldo Stringher
- Direttore
generale:
1913,
Banca
Romana 1913,
[nel 1894 le passività della banca sono state assunte dalla
Banca d'Italia.]
Banco
di Sicilia
1913,
Banco
di Napoli 1913,
|
Altre Banche
|
«segue
da 1912»
Compagnia della
Fede Cattolica (o di San Paolo) Presidente:
. nob. gr. uff. ing. Giacomo Salvadori
in Wiesen, dal 1910.
Direttore generale:
. gr. uff. dott. Pier Giuseppe Fabris,
dal 1912.
1913,
Consorzio
delle Banche cattoliche 1913,
Banca
Cattolica Vicentina
- Presidente
. conte Alessandro
Zileri Dal Verme
[(1863-1937), fratello dell'ex sindaco di
Vicenza]
- Vice presidente: ing. Pietro Sinigaglia,
- 7 Consiglieri
. Antonio Amatori,
. G.B. Beni,
. Enrico Galla,
. cav. Adriano Navarotto (?),
. Giulio Cesare Todescan,
. Giuseppe Zambon,
. ?
- Sindaci effettivi:
. Gaetano Bottazzi,
. ?
- Sindaci supplenti:
. ?,
- Probiviri:
. ?,
. ?,
. ?.
1913, la banca assorbe (fusione per incorporazione) il Banco
di S. Bassiano diretto da P. Busnardo;
la banca, come le altre banche cattoliche, è messa in allarme
dal progetto di legge (poi ritirato) del ministro dell'agricoltura,
industria e commercio Francesco
Saverio Nitti (suo collaboratore è il casertano
Alberto Beneduce), che intenderebbe
intervenire all'interno della cooperazione creditizia di cui viene
criticata la sproporzione fra il capitale e la massa dei depositi
fiduciari;
(questo primo embrionale tentativo di introdurre nella legislazione
italiana un qualche pubblico controllo delle banche di deposito
prenderà consistenza con i provvedimenti bancari del 1926,
immediato precedente della costituzione dell'IRI,
delle convenzioni del 1933 fra l'IRI
e le banche di interesse nazionale e della legge bancaria
del 1936).]
nella riunione di Bergamo tenuta nel palazzo delle Associazioni
Cattoliche e presieduta dal conte Medolago-Albani,
l'idea del cambiamento già è sentita dagli esponenti
delle maggiori banche cattoliche: Grosoli,
T. Borea-Regoli, Bürgisser,
conte Alessandro Zileri-Dal Verme,
Bevilacqua, Gioia.]
Comit
(Banca commerciale italiana)
1913,
Banca
Toscana di Anticipazione e Sconto 1913,
Banco
di Roma
1913,
Societa
Bancaria Italiana 1913,
Milano,
[fallita nel 1907, nel 1914 si fonderà in seguito con la
Società italiana di credito provinciale
per dar vita alla Banca
italiana di Sconto
.]
Credito Italiano
1913,
Banco
Ambrosiano
1913,
Banco
Lariano
1913,
Como,
BNL
(Banca nazionale del lavoro)
1913,
viene costituita a Roma come «Istituto nazionale di credito per
la cooperazione», con il contributo di:
- Banca d'Italia,
- Monte dei Paschi
di Siena,
- Cassa nazionale di
previdenza,
- altri organismi creditizi a carattere locale,
con lo scopo di estendere i finanziamenti alle cooperative sviluppatesi
in seguito alla politica di Giolitti;
nasce per impulso di Francesco
Saverio Nitti, ministro dell'Agricoltura;
si scontrerà presto con le difficoltà economiche provocate
dalla guerra;
|
Casse
di Risparmio
|
«segue
da 1912»
Cassa
di Risparmio di Venezia
1913,
Cassa
di Risparmio di Vicenza
1913,
Cassa
di Risparmio di Milano 1913,
Cassa
di Risparmio delle Province Lombarde
1913,
Monte
dei Paschi
(Cassa di Risparmio)
1913,
«segue 1914»
|
Banche
Popolari
|
1913
Banca Popolare di Vicenza
- Presidente: conte
Guido Piovene Porto Godi,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. Angelo Valmarana,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Comitato dei censori:
. Licinio Muziani,
. ?,
. ?.
Direttore: Aristide Emiliani
(1906-?)
Succursale
- Bassano (agenzia dal 1881; succursale dal 1912).
Il sistema bancario è già messo a
dura prova dalle turbolenze nazionali e internazionali. Inizia il
ritiro dei depositi.
La Banca decide di abbandonare la gestione
di tutte le aziende esattoriali, Bassano del Grappa (1887), Comune
di Valrovina (1892), consorzi di Romano e Rosà (1892), Vicenza
(1906), Comune di Arcugnano (1906), consorzi di Montecchio Maggiore
, di Valli di Fimon, di Montegalda e Tesina (1906), ritenendo la
loro conduzione sempre più gravosa.
Aprile
1°, il direttore Aristide
Emiliani presenta le dimissioni che sono respinte dal Consiglio
di amministrazione;
Maggio
22, il sindaco Licinio
Muziani rassegna le dimissioni;
31, viene presentata domanda
di concordato preventivo al Tribunale;
Giugno
18, l'assemblea straordinaria dei soci viene convocata per approvare la domanda
di concordato preventivo, «in ragione del 100% cogli interessi
come originariamente convenuti, pagabili in due rate, a sei e
a dodici mesi, dal passaggio in giudicato della sentenza d'omologazione»;
22, (continuazione dell'assemblea
precedente) gli amministratori uscenti accettano l'obbligo di
costituire a favore della Banca Popolare
la somma di lire 600.000 destinata alla parziale formazione del
nuovo capitale sociale, soddisfacendo detta somma di lire 600.000
in quote personali a fondo perduto e senza solidarietà
e a rinunciare in ulteriore aumento di tale fondo a tutte le azioni
della Banca intestate al nome degli amministratori della stessa
sotto condizione del passaggio in giudicato della sentenza che
omologherà il concordato e della completa rinunzia ad ogni
eventuale azione di responsabilità contro Amministratori
e Sindaci.
Settembre
11, i soci si riuniscono per procedere all'elezione del
nuovo Consiglio di amministrazione e del collegio dei sindaci.
- Presidente: Giuseppe
Roi,
- vicepresidente: Luigi Federico Tretti,
- Consiglieri:
. Ettore Boeche, (del nascente gruppo
dei Popolari)
. Domenico Curti,
. Mario Farina,
. Bernardo Girotto,
. Luigi Meschinelli,
. Giuseppe Orefice, (di origine ebraica)
. Paolo Sartori,
. Ettore Serafini,
. Angelo Valmarana,
. Pietro Verlato,
. Angelo Zampieri,
- Collegio Sindacale:
. Silvio Gentilini, [effettivo]
. Giovan Battista Cebba, [effettivo]
. Gaetano Zilio Grandi, [effettivo]
. Paolo Bon, [supplente]
. Cesare Turin, [supplente]
Direttore: Ruggerio Beria
(1913)
Banca Mutua Popolare di
Schio
Con un concordato si conclude anche la vicenda di questo istituto
- strettamente legato alle sorti della Banca Popolare - che scompare
così dal panorama creditizio della provincia.
«segue 1914»
|
Altre
Banche e Casse Rurali
|
|
-
|
Capitale delle
Società anonime
|
(mni di lire)
|
1900
|
1909
|
1913
|
Siderurgiche |
71,7
|
-
|
312
|
Meccaniche |
62
|
415
|
379
|
Chimiche |
98
|
-
|
296
|
Gomma |
7,5
|
-
|
25,6
|
Trattasi tuttavia di un incremento soltanto apparente,
dipendente dalla trasformazione di molte imprese personali preesistenti
nella più progredita struttura finanziaria delle società
per azioni, che per la prima volta si stanno diffondendo in tutta
l'industria italiana.
Nell'industria della gomma ha una posizione dominante la Pirelli.
NEl 1913, delle meccaniche ben il 65,2% è concentrato al
Nord (il 21,6% nella sola Milano).
|
Produzione siderurgica
|
(tonnellate annue)
|
1895-97
|
1913
|
Acciaio |
60.000
|
933.000
|
Ghisa a carbone di legna |
8.000
|
-
|
Ghisa all'altoforno a coke |
-
|
427.000
|
Ferro in pacchetti |
-
|
147.000
|
Addetti (operai) |
-
|
35.000
|
Il ferro è ormai richiesto solo
da qualche impiego speciale e dall'artigianato, mentre si è
annullata in pratica l'esportazione di minerale.
Stabilimenti dedicai alla produzione del ferro:
- Ferriere italiane a Torre Annunziata,
San Giovanni Valdarno e Piombino,
- Falck a Dongo e a Vobarno,
- piccole ferriere di Lecco
- ecc..
|
Paesi a confronto alla vigilia
della guerra
|
Produzione annua di ghisa
(tonnellate)
|
|
Ghisa
|
Acciaio
|
Italia |
400.000
|
900.000
|
Germania |
14.700.000
|
14.000.000
|
Gran Bretagna |
11.000.000
|
6.500.000
|
Francia |
4.600.000
|
3.500.000
|
Stati Uniti |
30.000.000
|
32.000.000
|
Troppo grave il ritardo accumulato
dall'Italia nei decenni precedenti la sua rivoluzione industriale,
che hanno visto invece la massima espansione delle economie d'oltralpe.
|
- -
|
Importazioni
|
(tonnellate annue)
|
1907
|
1913
|
Rottame |
131.000
|
326.000
|
Con punte che hanno superato in qualche
anno le 400.000 tonnellate, oltre alle 200.000 raccolte all'interno.
Se ne servono:
- Siderurgica di Savona,
- Ligure Metallurgica di Sestri Ponente,
- Acciaierie di Voltri, Prà, Bolzaneto, Rogoredo, Terni,
Torre Annunziata,
- Magona d'Italia a Piombino,
- Falck a
Sesto San Giovanni,
- Gregorini a Castro di Lovere,
- Ferriere Piemontesi a Torino,
- Ferriere di Udine,
- alte minori.
|
Lo stabilimento di Terni accusa le
conseguenze della sua ubicazione, troppo lontana dal mare e dai
grandi centri dell'industria meccanica, mentre sparisce del tutto,
per il momento, la vecchia siderurgia valdostana, lasciando così
aperto il problema della utilizzazione dell'eccellente minerale
di ferro della regione.
Si aggrava dunque la dispersione produttiva, già originatasi
prima del '900, che si traduce in elevatezza di costi e arretratezza
tecnica |
Consumo di
carbon fossile nel 1913
(11 milioni di tonnellate)
(importato per 9/10 dalla Germania e 1/10 dall'Inghilterra)
|
(tonnellate annue)
|
1907
|
1913
|
Ferrovie |
-
|
2.500.000
|
Siderurgia |
-
|
1.900.000
|
La produzione di ghisa d'altoforono
a coke assorbe da sola 840.000 tonnellate di combustibile.
|
Costi di produzione
1913
(solo materie prime
e personale)
|
Lire x tonnellata
|
Ghisa all'alto forno
|
Acciaio
|
Italia |
80
|
140-150
|
Germania |
< 60
|
100
|
Francia |
-
|
-
|
Inghilterra |
< 60
|
75
|
Stati Uniti |
-
|
80-85
|
|
Costruzioni della siderurgia
(1905-1913)
|
Locomotive |
2.684
|
Carrozze, bagagliai e carri merci |
55.441
|
Cantieri Navali
|
Tonnellaggio varato dai cantieri navali |
34.000
|
Al 31 dicembre 1913 su un naviglio
mercantile di 1.300.000 tonnellate, 959.000 tonnellate sono, come
scafo, di provenienza estera, e per gran parte inglese; e di costruzione
inglese è il macchinario per 91.600 HP di forza su 150.000.
|
- -
|
Aiuti finanziari dell'Erario
a favore della Marina
(1885-1914)
|
(Lire)
|
|
Siderurgia |
47
|
Cantieri |
76
|
Marina |
64
|
Totale
|
187
|
I legami dei cantieri navali con la
siderurgia per le sovvenzioni statali alla marina, che sono all'origine
di questa situazione, erano stati rinnovati nel 1896.
|
Industria
dell'auto
|
|
1904
|
1905-07
|
1913
|
Società automobilistiche |
7
|
70
|
44
|
Capitale investito (milioni di lire) |
8
|
90
|
67
|
La ricerca di capitali, perseguita con la presentazione
al pubblico di prospettive di grandi profitti, ha accentuato l'attività
borsistica a spese del serio esercizio industriale; mentre l'indirizzo
verso una produzione di qualità ha dato allo sviluppo delle
corse automobilistiche una importanza reclamistica e finanziaria
tale da farne dipendere addirittura l'esistenza di certe società
e da assorbirvi forze spropositate, sbarrando la via alle grandi
produzioni di serie.
Molte imprese, durante la crisi, spariscono a vantaggio delle
più forti.
La stessa FIAT
deve ridurre il proprio capitale.
Si riducono tuttavia i prezzi e gradatamente la domanda va aumentando.
|
Industria delle biciclette
e motociclette
(1913-14)
|
Bicilette |
1.225.000
|
Motociclette* |
17.000
|
* in gran parte importate dall'Inghilterra.
|
Settore
idroelettrico
|
Si avverte qui la presenza determinante delle
maggiori aziende germaniche:
- Allgemeine Elektricitäts-Gesellschaft
- Siemens-Schckert
grazie ai loro collegamenti con la Comit (Banca Commerciale Italiana).
La Società per lo sviluppo delle
imprese elettriche in Italia, filiazione della Comit,
con le sue partecipazioni in molte imprese idroelettriche, assicura
una larga clientela alle industrie elettromeccaniche dello stesso
gruppo, che assorbe anche imprese preesistenti, come la Unione
esercizi elettrici.
L'88% del macchinario delle grandi centrali elettriche italiane
è di produzione tedesca o di imprese sotto il controllo
germanico, mentre nel 1908-13 il 70% delle importazioni del settore
sono parimenti di provenienza germanica.
Il 15% dell'energia idroelettrica attiva nel paese è in
concessione alle aziende idroelettriche (controllate essenzialmente
dalla Comit e dal Credito
Italiano).
|
Nuova industria elettromeccanica
italiana
|
Nel quadro sopra descritto nasce tuttavia, accentrandosi
specialmente nella zona di Milano, la nuova industria elettromeccanica
italiana, con imprese come:
- Tecnomasio Italiano, collegato
al grande gruppo Brown Boveri,
- Ercole Marelli,
- Westinghouse (Vado)
- ecc.,
mentre alla produzione di materiale elettrico si dedicano anche
alcune delle maggiori imprese meccaniche preesistenti.
|
Industria
chimica
|
La
crisi del 1907 ha indotto alla concentrazione del commercio interno
dei superfosfati nella Super
che controlla così 35 degli 87 stabilimenti del settore
e il 90% della produzione.
|
(tonnellate)
|
1896
|
1906
|
1913
|
Acido
solforico |
111.000
|
-
|
644.000
|
Calciocianamide |
-
|
1.200
|
15.500
|
Solfato ammonico |
-
|
169.000
|
ca 1.000.000
|
Carburo di calcio |
ca 600
|
-
|
50.000
|
L'80%
dell'acido solforico prodotto in Italia va al consumo diretto
dell'industria dei perfosfati, nella quale primeggiano:
- Unione Italiana Concimi e Prodotti Chimici
[Capitale 25 Mni]
- Società Prodotti Chimici Colla
e Concimi [Capitale 9 Mni].
In confronto ai perfosfati sono assai meno
diffusi i concimi potassici e quelli azotati, la cui base più
importante è ancora il nitrato sodico di importazione
cilena.
Progressi si hanno nella produzione della
calciocianamide e in quella del solfato ammonico,
ancora proveniente essenzialmente dalle cokerie e dalle officine
del gas, e limitata perciò dalla debolezza di questa industria
in Italia.
Grande sviluppo ha il carburo di calcio,
conferendo all'Italia uno dei primi posti nella graduatoria mondiale
dei produttori, e quella dell'ossigeno liquido, moltiplicata
per 40 volte in 15 anni; e buoni progressi si realizzano anche
nella produzione di acido cloridrico.
Insufficiente invece l'industria dell'acido nitrico e della
soda.
|
Industria
elettrochimica
|
Il 15% dell'energia idroelettrica attiva nel paese
è in concessione alle aziende idroelettriche (controllate
essenzialmente dalla Comit e dal
Credito Italiano), ma di essa solo
una metà viene utilizzata in impieghi elettrochimici (spesso
con clausole restrittive), e il resto ceduto a scopi di ordinario
trasporto e distribuzione di energia elettrica.
|
Industria
dei coloranti
|
È deficiente tuttavia soprattutto il settore
dei coloranti (strettamente connesso a quello degli esplosivi),
esposto a una poderosa concorrenza germanica, che fornisce quasi
l'80% della importazione, e privo di una solida base nella disorganica
ed embrionale industria nazionale della distillazione del carbon
fossile.
|
(tonnellate)
|
1905
|
1911
|
1913
|
Oli pesanti
(prod. stazionaria) |
-
|
-
|
-
|
Benzina |
1.200
|
4.000
|
2.800
|
La
produzione di vernici comincia ora ad avere carattere industriale,
nonostante la sua insufficienza nel settore delle vernici ad olio.
L'industria farmaceutica è ancora allo stadio artigianale
e fortemente dipendente dall'importazione, specialmente germanica,
per ciò che riguarda i farmaci di importanza fondamentale.
|
|
Industria cotoniera
|
(tonnellate)
|
1870
|
1895
|
1907
|
1913
|
Cotonate disponibili per il consumo interno |
43.000
|
-
|
-
|
135.000
|
Importazioni di cotone greggio |
-
|
107.000
|
218.000
|
218.000
|
Esportazione di manufatti (70%
tessuti, 30% filati)
|
22.000
|
-
|
-
|
61.000
|
Dopo aver conquistato tutto il mercato
interno dopo il 1887, si afferma ora sui mercati esteri, tra i quali
in rpimo luogo quelli balcanici, la Turchia, l'Egitto, l'India,
l'America Latina.
[Critica liberista: il successo è reso possibile
solo dal fatto che gli alti prezzi praticati sul mercato interno
consentono una politica di bassi prezzi all'esportazione; nell'insieme
poi la bilancia commerciale dell'industria cotoniera, fondata sull'importazione
di fibre estere, e destinando la produzione per gran parte al mercato
interno, rimane strutturalmente passiva.] |
|
Industria cotoniera
|
- |
1900
|
1913
|
1915
|
Fusi |
2.111.000
|
-
|
4.600.000
|
Telai a mano |
70.000
|
-
|
30.000
|
Telai meccanici
|
-
|
134.000
|
Addetti all'industria (2/3 donne, 1/6 ragazzi) |
-
|
116.000
|
-
|
Esportazioni (Mni di Lire) |
-
|
170-180
|
-
|
La tessitura a mano è in netta
decadenza, anche per il forte rincaro della manodopera.
Nasce l'Istituto cotoniero italiano,
che si sforza di ridurre la produzione, migliorare i rapporti finanziari,
costituire sindacati per la fissazione dei prezzi di vendita.
Il 65% della manodopera è addetto ai cotonifici della Lombardia,
che, con Il Piemonte e il Veneto, occupa il 90% delle maestranze
del paese.
Ormai in declino l'industria serica.
Stanno mutando le ocdizioni del mercato mondiale con la crescente
importanza della produzione asiatica che dalle 9500 tonnellate del
1870 era salita alla vigilia della guerra a 25.000 tonnellate, sì
che la cla produzione europea scendeva da un terzo a un quinto del
totale e correlativamte le sete asiatiche vedevano crescere la loro
partecipazione al commercio mondiale dal 55% all'84%.
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Industria serica
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Ormai in declino l'industria serica.
Stanno mutando le condizioni del mercato mondiale con la crescente
importanza della produzione asiatica.
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Produzione
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(tonnellate)
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1870
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1913
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Asiatica |
9.500
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25.000
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Come conseguenza la produzione europea
scende da un terzo a un quinto del totale e correlativamente le
sete asiatiche vedono crescere la loro partecipazione al commercio
mondiale dal 55% all'84%.
Ciò nonostante l'Italia rimane il maggior centro della produzione
europea e il terzo del mondo; ma la forte concorrenza assiatica
ccentua l'orientamento delal domanda verso i prodotti di minor pregio
e l'industria dovrebbe pertanto ridurre i przzi e odificar laprorpia
struttura. In realtà, ci sono dei progressi, ad es. l'adozione
su larga scala dell'energia elettrica e laprofonda trasformazione
della tessitura casalinga o sparsa i piccoli centri che, ancora
rigogliosa prima del 1887, nei decenni successivi ha ceduto decisamente
il passo all'industria.
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1876-81
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1890
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1905
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1910
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1913
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Bozzoli (tonnellate) |
-
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-
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-
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57.000
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46.650
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Resa in kg da un'oncia di seme |
24
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-
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-
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50
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-
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Lavorazione dei bozzoli asiatici o turchi |
8%
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-
|
-
|
24%
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-
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Telai a mano |
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12.000 |
10.000 |
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-
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Telai meccanici
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5.500 |
11.000 |
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-
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1897
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1907
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1910
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1913
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Seta greggia (tonnellate) |
-
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4.400
|
6.200
|
-
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-
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Seta tratta (tonnellate) |
-
|
-
|
-
|
-
|
4.700
|
Esportazioni (Mni di Lire) |
-
|
-
|
-
|
500
|
500
|
Importazioni (Mni di Lire) |
-
|
-
|
-
|
200
|
200
|
Consumo di carbone (tonnellate) |
- |
- |
- |
150.000 |
150.000 |
Addetti (operai) |
- |
- |
- |
175.000 |
175.000 |
- |
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1903
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1911
|
1913
|
Occupazione femminile |
-
|
-
|
50%
|
90%
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-
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Alla vigilia della guerra l'industria
serica è ancora la migliore della Lombardia, la più
industriale fra le regioni italiane. La sola produzione di seta
greggia rappresenta 250 Mni di lire.
[Il totale delle esportazioni di tutta l'agricoltura è di
340 Mni di lire]
È lodata dai "liberisti" come la più "naturale",
la più "sincera" delle industrie italiane.
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Industria laniera
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Andamento mediocre.
Si registra una prevalenza di imprese di tipo familiare (nel 1913
le 15 più grandi società anonime posseggono poco più
del 10% del capitale investito nel ramo).
È fallito il tentativo intrapreso nel 1907 di imporre una
disciplina monopolistica delle condizioni di vendita.
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1876-81
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1894
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1905
|
1910
|
1915
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Fusi per la lavoraz. del cardato e del
pettinato |
-
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345.000
|
-
|
-
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500.000
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Telai a mano |
-
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3.760
|
-
|
-
|
1.900
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Telai meccanici
|
-
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6.507
|
-
|
-
|
12.000
|
Addetti (operai) |
-
|
-
|
-
|
-
|
50.000
|
Alla vigilia della guerra l'elettricità
fornisce l'80% della forza motrice.
Tra gli addetti, è assai meno la partecipazione di donne
e fanciulli che nelle altre industrie tessili.
La particolare importanza assunta dalla produzione delle "lane
meccaniche", fondata sul commercio degli "stracci"
è accentrata a Prato, allineando così la città
toscana accanto a Biella e a Schio fra i centri maggiori dell'industria.
L'insufficienza qualitativa e quantitativa dell'allevamento ovino
nazionale, fa dipendere l'industria dall'importazione (Argentina,
Australia, Gran Bretagna) per l'80% della materia prima.
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Industria del lino,
della canapa e della juta
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Le industrie del settore (esclusa la
juta) hanno ancora una struttura prevalentemente domestica.
Alla vigilia della guerra ci sono circa 100.000 telai per la lavorazione
nelle sole regioni settentrionali.
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Industria calzaturiera
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Ha caratteri analoghi al settore del lino e della
canapa.
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Industria zuccheriera
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Bersaglio prediletto della polemica antiprotezionistica,
in quanto protetta da fortissimi dazi.
Consumo nazionale: appena 3 kg pro-capite; ciò dovuto all'altissimo
prezzo di vendita per 2/3 determinato dall'enorme peso fiscale.
I dividendi dell'Eridania
(grazie anche ad altri settori di intervento) arrivano all'11%
annuo.
Nel 1914 l'Unione zuccheri
riuscirà a costringere anche il gruppo concorrente della
raffineria di Pontelongo ad aderire al sindacato.
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Produzione
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(tonnellate)
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1876-81
|
1898
|
1905
|
1910
|
1913
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Zucchero |
-
|
6.000
|
-
|
-
|
305.000
|
|
Grano
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Resa media per ettaro
(alla vigilia della guerra)
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(quintali)
|
1913
|
Inghilterra e Germania |
22-23
|
Belgio e Olanda |
23-26
|
Italia (Val Padana) |
14-19
|
10-11
|
Italia (parecchie regioni meridionali) |
3-5
|
L'agricoltura italiana non è quindi in
grado di fornire redditi adeguati alla troppo numerosa popolazione
che vive su di essa.
L'eccedenza di manodopera improduttiva nella agricoltura continua
ad avere pproporzioni vistose, nonostante la ingentissima emigrazione
all'estero, e nonostante che l'insieme della popolazione agricola
sia scesa dal 65% del totale (1861) al 42% (1901).
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La Lockheed
e il supermercato delle armi |
1913
-
«segue 1914»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
– Bettelheim, Charles Oscar (Parigi
1913) economista francese;
I problemi teorici e pratici della pianificazione (1946)
L'economia sovietica (1950)
Pianificazione e sviluppo accelerato (1964)
La transizione all'economia socialista (1968)
Calcolo economico e forme di proprietà (1970)
L'organizzazione industriale in Cina e la rivoluzione culturale
(1974)
Le lotte di classe in URSS, 1917-23 (1974)
Le lotte di classe in URSS, 1923-30 (1977)
Questioni sulla Cina dopo la morte di Mao Tse-Tung (1978)
Le lotte di classe in URSS, 1930-41 (1982)
Mosca, piazza del maneggio (1984).
– Stone, John Richard
Nicholas (Cambridge 1913-91) economista ed econometrico
inglese; studente a Cambridge; fu il primo ad introdurre il concetto di
PNL (Prodotto nazionale lordo);
1939-40, assistente di J.M. Keynes al ministero
delle finanze inglese, lavora con lui durante la guerra nella segreteria
di W. Churchill;
La misurazione della spesa e del comportamento dei consumatori in
Gran Bretagna 1920-38 (1954)
1955-80, docente a Cambridge;
Input-output e conti nazionali (1961)
Matematica nelle scienze sociali (1966)
Modelli matematici dell'economia (1970)
1984, premio Nobel per l'economia.
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Italia
Gennaio
SADE: aumento
Cap. Soc. da 300.000 lire a 30 Mni in 9 anni;
Cons. Amm.ne:
- ing. Adolfo Rossi
dir. gen. Società Italiana per le Strade
Ferrate Meridionali;
- ing. Daniel Gauchat
dir. Société pour entreprises russes
di Pietrogrado;
- ing. Giovanni Barberis
dir. Sviluppo;
- ing. Carlo Zander
dir. Banque pour entreprises électriques
di Zurigo;
direttore generale: A.
Gaggia;
con l'esperienza dell'ing. A.
Gaggia e poi con il talento finanziario di Vittorio
Cini il gruppo di G.
Volpi mette in atto il suo progetto: la nascita di Porto
Marghera;
allarga le sue partecipazioni nelle aziende elettriche della provincia
di Verona, assume in pratica il controllo della Cellina
e sviluppa la fornitura d'energia alle bonifiche delle province di Rovigo,
Ferrara e Bologna; su questo terreno Giuseppe Volpi
incontra il giovane finanziere ferrarese Vittorio
Cini;
Febbraio
14, per regolare la vendita di medicinali, l'on. Giolitti
fa varare la Legge 22 maggio 1913, n. 468
che, per la sua scarsa liberalità, sarà combattuta anche
dai socialisti. Essa:
- introduce l'istituto dell'autorizzazione prefettizia subordinata a un
concorso per titoli;
- limita l'apertura di nuove farmacie in rapporto al numero degli abitanti
ed alla distanza;
- riafferma la esclusiva della vendita al pubblico dei medicinali nelle
farmacie, estendendola alle specialità.
Quasi a compenso, però, di queste disposizioni vincolistiche ne
introduce altre due di indirizzo liberale:
1) stabilisce che l'autorizzazione ad aprire e gestire una farmacia non
può più essere ceduta, né trasferita dal titolare:
è un'autorizzazione strettamente personale;
2) consente ai Comuni e alle istituzioni di pubblica beneficenza di aprire
farmacie al servizio del pubblico, permettendo ai Comuni con più
di diecimila abitanti di aprire farmacie anche in eccedenza al numero
stabilito in base alla popolazione e alla distanza.
[Purtroppo queste ultime due disposizoni rimarranno lettera morta.
Non volendo gravare l'Erario con gli indennizzi che spetterebbero ai titolari
dei privilegi, la legge mantiene ancora in vita per altri 20 o 30 anno,
a seconda dei casi, il privilegio della trasmissione ereditaria delle
farmacie; trascorsi questi termini, tutti i privilegi si intenderanno
«definitivamente estinti»; i
titolari delle farmacie «di antico diritto»
continueranno a gestirle solo vita natural durante.]
Intanto la crisi economica mondiale aumenta la disoccupazione in Italia.
Aprile
l' INA (Istituto nazionale delle assicurazioni) riceve
dalle assicurazioni private che operano nel campo il 40% di ogni rischio
assicurativo relativo ai contratti entrati in vigore dopo l'approvazione
della legge del 1912;
in realtà le assicurazioni private potranno esercitare la loro attività
ancora per 10 anni, ma dovranno impiegare il 50% dei premi riscossi in
titoli di Stato. I titoli saranno a loro volta vincolati presso la Cassa
depositi e prestiti.
Nonostante la legge, l'assicurazione invalidità e vecchiaia per i lavoratori
rimane incerta perché è ancora facoltativa.
Agosto
2, Legge 2 agosto 1913 n. 1075
sulll'emigrazione.
[vedi box a lato]
Ferro e Acciaio
1913, si
costituisce questa società anonima, destinata alla tutela dei prezzi
di vendita, colpiti da un feroce dumping tedesco, in parte eliminato
con l'accordo raggiunto dai produttori siderurgici italiani con lo Stahlwerksverband.
Marzotto
«segui
da 1876»
1913, Valdagno (VI), con V.E.
Marzotto e ca 1000 dipendenti, l'industria laniera veneta diventa
un valido concorrente dell'industria laniera biellese;
«segui 1937»
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