Papa Pio XI
(1922-39)
|
Crisi dell'economia italiana
determinata dalla rivalutazione della Lira.
t
|
EMIGRAZIONE
ITALIANA
|
|
Emigrati
italiani
per gli Stati Uniti d'America
e per tutte le destinazioni
|
Immigrazione
italiana
e immigrazione totale
negli Stati Uniti d'America
|
|
Secondo
le statistiche italiane
(a)
|
Secondo
le statistiche americane
(b)
|
Anni
|
USA
|
Tutte
le destinazioni
|
Italiana
|
Totale
|
%
It.
|
1876-1884
|
75.194 |
1.157.496 |
124.561 |
3.665.732 |
3,40 |
1885-1900
|
697.284 |
4.100.415 |
863.340 |
6.353.840 |
13,59 |
1901-1906
|
1.356.922 |
3.558.249 |
1.232.888 |
4.933.811 |
24,99 |
1907-1914
|
1.975.511 |
5.065.501 |
1.702.285 |
7.994.616 |
21,29 |
1915-1917
|
129.474 |
334.879 |
117.949 |
920.929 |
12,81 |
1918
|
2.793 |
28.311 |
5.250 |
110.618 |
4,75 |
1919
|
82.492 |
253.224 |
1.884 |
141.132 |
1,35 |
1920
|
349.042 |
614.611 |
95.145 |
430.001 |
22,13 |
1921-1924
|
196.246 |
1.237.132 |
365.499 |
2.344.599 |
15,59 |
1925-1927
|
102.172 |
761.411 |
31.753 |
933.977 |
3,40 |
-
(a) ISTAT (Istituto
Centrale di Statistica): Sommario di Statistiche Italiane
1861-1955; + Annuari vari.
(b) U.S. Bureau of the Census: Historical Statistics of the United
States. Colonial Times to 1957, Washington D.C. 1960
pp. 56-57.
[Le differenze tra le due rilevazioni (ancora più marcate
se considerati i dati anno per anno) sono dovute ai diversi metodi
di rilevazione e alla diversa accuratezza delle statistiche dei
due paesi.]
Fonte: Francesco Paolo Cerase: L'emigrazione
di ritorno: innovazione o reazione?, 1971 - Università
di Roma, Istituto di Statistica e Ricerca Sociale "C. Gini"
- Sezione di Sociologia - prof. Vittorio Castellano.
|
-
Guide
per gli emigranti
|
1927
cessa l'attività del Commissariato Generale dell'Emigrazione.
|
Vedi:
Cecilia Lupi, Qualche consiglio
per chi parte. Le guide degli emigranti (1855-1927) in
«Movimento operaio e socialista» 1981.
w
|
|
- |
Banche
|
Banca
d'Italia
[dal maggio 1926 è l'unico istituto di emissione]
- Direttore generale: B.
Stringher (1900 nov - 1928);
1927
-
Le riserve auree della banca passano dal 30,65% della circolazione
cartacea (dicembre 1925) al 67,28% (dicembre 1927).
[Si osserva che sono davvero esuberanti, tanto più
che, in base al gold exchange rate, ora prevalente, molte
di esse giacciono inoperose all'estero, sicché l'Italia
si indebita a tassi elevati (7%) per lasciare poi il ricavo dei
prestiti depositati all'estero al tasso del 2-3-%.
Il successivo crollo della sterlina e la svalutazione del dollaro
colpiranno sensibilmente questi depositi italiani.]
|
-
|
|
«segue da 1926»
Prosegue l'attività dell'Istituto
di Liquidazione.
Federazione Bancaria
Italiana
1927, 31 agosto, l'assemblea delle banche
cattoliche federate, promossa da Angelo
Pancino, pone all'ordine del giorno la questione della
liquidazione del Credito Nazionale;
al convegno viene costituita una commissione con la partecipazione
di
. Angelo Pancino,
. Nicola Bevilacqua,
. prof. Emilio Punturieri (ex funzionario
delle Finanze, uomo di fiducia del governo e della Banca
d'Italia ),
per un'indagine ampia ed esauriente sulla situazione delle federate;
Credito
Nazionale
1927,
in liquidazione da ottobre 1926;
Banca
Romana
1927,
[nel 1894 le passività della banca sono state assunte dalla
Banca d'Italia; vedi salvataggio
nel 1914]
Banco
di Sicilia
1927,
Banco
di Napoli
1927,diventato istituto di credito di diritto
pubblico, è in possesso di valuta aurea per una cifra enorme,
mai posseduta finora da alcuna banca nazionale;
Compagnia
della Fede Cattolica
(o di San Paolo) Presidente:
. conte Delfino Orst, senatore
del Regno, dal 1925.
Direttore generale:
. gr. uff. dott. Pier Giuseppe Fabris,
dal 1912.
1927, Torino,
Consorzio delle Banche cattoliche 1927,
Banca
Cattolica Vicentina
- Presidente: conte Alessandro
Zileri-Dal Verme]
[(1863-1937), fratello dell'ex sindaco di
Vicenza]
- Vice presidente: ing. Pietro Sinigaglia,
- 7 Consiglieri:
. Ernesto Azzalin,
. Enrico Marangoni,
. Leonardo Pagello,
. Pietro Rumor,
. don Giuseppe Stocchiero,
. don Vincenzo Strazzari,
. Girolamo Vaccari.
- Sindaci effettivi:
. Giuseppe Gavazzo,
. Giovanni Rossato,
. Girolamo Scimo (o Selmo ?!).
- Sindaci supplenti:
. Marcello Breda,
. Andrea Morucchio.
- Probiviri:
. Marino Breganze,
. don Attilio Caldana,
. don Francesco
Snichelotto.
direttore Nicola Bevilacqua;
Comitato direttivo
- Presidente:
. conte Alessandro Zileri-Dal Verme,
- Componenti:
. comm. Nicola
Bevilacqua,
. Adriano Navarotto,
. Pietro Rumor.
- Segretario generale:
. Ferruccio Gugerotti.
1927,
Credito
Veneto
- Presidente: Nicola Bevilacqua,
- Consiglieri:
. conte Alessandro Zileri Dal Verme,
. avv. cav. Clodio Pomè Beltrame,
. comm. Giuseppe Cavazzana,
. conte gen. Giorgio Emo Capodilista,
. prof. avv. Carlo Emilio Ferri,
. ing. Ettore Galuppo,
. Giovanni Giusti,
. cav. Pietro Rumor,
- Sindaci effettivi:
. avv. cav. Vincenzo Fontana,
. Giovanni Mauro,
. ing. prof. Sergio Zanarotti.
- Sindaci supplenti:
. avv. Giuseppe Gavazzo,
. Gaetano Martelletto.
1927
Padova,
Alcune banche cattoliche cominciano a fallire
[vedi 1929].
[1927: ne crollano 22 con 144 filiali.]
Comit
(Banca commerciale italiana) 1927,
Banca
Toscana di Anticipazione e Sconto 1927,
Banco
di Roma
1927
- Presidente: principe Francesco
Boncompagni Ludovisi (9 feb 1923-?)
[ex deputato del Ppi passato al fascismo]
- Vice presidenti:
. sen. conte Giovanni Grosoli Pironi
(1917-?)
. dr. Giuseppe
Vicentini (9 feb 1923-?)
- Amm.re Del.: dr. Carlo Vitali
(9 feb 1923-?)
Il capitale sociale è costituito da 1.500.000 azioni:
- 425.000 presso il Credito Nazionale,
- 475.000, già del Credito Nazionale,
passate da poco nelle mani delle banche cattoliche federate;
[in pratica 900.000 azioni controllate direttamente o indirettamente
dal Credito Nazionale.]
- 400.000 in circolazione,
- 200.000 presso il Banco di S. Giorgio.
1927,
Banca
italiana di Sconto
1927,
in liquidazione.
Credito Italiano
1927,
Banco Ambrosiano
1927,
Banco
Lariano
1927,
Como,
BNL
(Banca nazionale del lavoro)
1927, dal 1924 lo Stato detiene il 90% del suo capitale
azionario;
Banca
della Venezia Giulia
1927, Trieste, dal 1921 si è fusa con la Banca
Cooperativa di Trieste e con il Consorzio
Fiumano di Credito e Risparmio di Fiume;
Banca Provinciale Lombarda
1927, Bergamo,
|
Casse
di Risparmio
|
«segue
da 1926»
Cassa
di Risparmio di Venezia
1927,
Cassa di Risparmio di
Verona e Vicenza
1927, la Cassa
di Risparmio di Vicenza, cresciuta rapidamente
nel dopoguerra a seguito della scomparsa della Banca
Popolare di Torre Belvicino, della Banca
Mutua Popolare di Schio, della Banca
Popolare di Bassano, della Banca
Sledense e di altre, si fonde con la Cassa
di Risparmio di Verona per creare questo nuovo istituto.
Cassa di Risparmio di Milano
1927, oltre all'esercizio del credito fondiario (dal 1866),
dal 1924 ha istituito anche il credito agrario;
Cassa
di Risparmio delle Province Lombarde
1927,
Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)
1927,
«segue 1928»
|
Banche
Popolari
|
1927 Banca Popolare di Vicenza
- Presidente: Paolo
Sartori ,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Collegio Sindacale:
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [supplente]
. ?, [supplente]
Direttore: ? (?-?)
Filiale
Vicenza, Borgo S. Felice (dal 1920).
Banca
Popolare Agricola di Cerea
1924,
1927,
«segue
1928»
|
Casse Rurali
|
1927
Federazione Italiana
delle Casse Rurali
1927,
«segue 1928»
|
-
|
I padroni
del "carbone bianco" nel 1927
|
Capitale investito nell'industria elettrica
(Mni di Lire) |
6.500
|
Trattasi di 1/5 del capitale azionario
italiano e supera di due volte e mezzo il capitale di tutta l'industria
siderurgica e meccanica.
|
Capitale investito dall'Edison
[raggruppando 56 società sulle 200 presenti nel settore,
è la maggiore potenza finanziaria di tutta l'industria italiana]
(Mni di Lire) |
1.350
|
-
| - |
-
| - |
Potenza installata
|
kW
|
Società elettrocommerciali
[1/4 è dell'Edison] |
-
|
Autoproduttori |
-
|
Totale
|
-
|
Produzione di kWh
(in milioni)
|
Da impianti idroelettrici |
-
|
Da termoelettrici |
-
|
Totale
|
-
|
|
La Lockheed
e il supermercato delle armi |
1927
«segue 1928»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
– Bagnasco,
Orazio (Genova 1927-1999) finanziere italiano.
– Becattini, Giacomo (Firenze 1927)
ordinario di Economia politica all'Università di Firenze;
Dal settore industriale al distretto industriale (1979, nel primo
numero della «Rivista di Economia e politica industriale»)
Il distretto industriale (Torino 1999).
– Blaug, Mark (L'Aia
1927) economista olandese;
La teoria economica ricardiana (1958)
Storia e critica della teoria economica (1962)
Introduzione all'economia dell'istruzione (1970)
L'istruzione e il problema dell'occupazione nei paesi in via di
sviluppo (1973)
La metodologia dell'economia (1980)
Grandi economisti dopo Keynes (1984)
Grandi economisti prima di Keynes (1986)
Storia economica e storia della teoria economica (1986).
– Ricossa, Sergio (Torino 1927) economista
italiano, docente di politica economica all'università di Torino, collaboratore di riviste specializzate e del
quotidiano «Il Giornale», noto per la sua posizione
"umanistica" nei confronti dell'economia;
Fondamenti dei modelli macroeconomici (1963)
Storia della fatica. Quanto, dove, e come si viveva (1980)
Teoria unificata del valore economico (1981)
Dizionario di economia (1982)
Fine dell'economia (1986)
1988, socio dell'Accademia dei Lincei;
Impariamo l'economia (1988)
Le paure del mondo industriale (1991)
Cento trame di classici del mondo dell'economia (1991)
Come si manda in rovina un Paese. Cinquant'anni di malaeconomia
(1995)
Maledetti economisti (1996)
Manuale di sopravvivenza ad uso degli italiani onesti (1997).
Torna su
|
Italia
Confederazione Fascista dell'Industria Italiana:
- presidente: A.S.
Benni.
Confederazione delle corporazioni sindacali fasciste
- Presidente: E.
Rossoni (1922-28)
Gennaio
Con la caduta della Lira Sterlina [quot. media dicembre 109,1=]
tutto il sistema economico italiano comincia a scricchiolare:
- le esportazioni si riducono in modo drastico perché la lira ha
una capacità di acquisto molto minore all'estero che in Italia;
- crescono paurosamente i protesti cambiari, i fallimenti e la disoccupazione,
perché i prezzi di parecchie merci crollano, mentre il peso dei
debiti risulta sempre più oneroso.
Scoppia pertanto un forte contrasto fra:
- i grandi industriali, i quali chiedono che la stabilizzazione
legale non venga compiuta a un livello superiore alla quotazione media
del 1926 (120 lire per sterlina) e
- il Duce, che vuole rivalutare la lira al massimo consentitio
dalla disponibiltà di divise estere, ritenendo che il prestigio
dell'Italia fascista nel mondo aumenterà tanto più quanto
riuscirà ad avvicinare il valore della lira alla parità
prebellica.
Febbraio
12, con DM 12 febbraio, (e in seguito con DM 8
aprile) il conte G.
Volpi di Misurata aumenta i dazi di 94 voci e sottovoci delle
categorie della tariffa;
13, il governo decide la "tassa sugli scapoli";
Marzo
20, il R.D. 20 marzo 1927, n. 527, regola ulteriormente
la preferenza da dare ai prodotti delle industrie nazionali.
Aprile
Viene approvata dal Gran Consiglio la Carta del Lavoro: le
forze economiche saranno asservite allo sviluppo della nazione.
La Confindustria (presidente A.S.
Benni) ottiene con la "Carta del lavoro" il riconoscimento
della piena autonomia nell'impiego della manodopera e agevolazioni di
varia natura; dopo il suo assorbimento nel sistema corporativo e la trasformazione
in "Confederazione Fascista dell'Industria Italiana", rispecchia
negli anni centrali del regime la compenetrazione tra gli interessi industriali
e la politica economica del fascismo;
Maggio
15, il consiglio
dei ministri, sotto la presidenza di B.
Mussolini, stabilisce che vengano istituiti i Consigli provinciali
dell'economia, che sostituiscono le Camere di commercio e tutte le
loro attività;
24, su disposizione del segretario
del partito F.
Turati, avviene una riduzione del 10% (350 Mni) dei salari
dei dipendenti pubblici e di ca 100 Mni le tariffe ferroviarie è attuata
con un decreto legge.
26, in un discorso alla
Camera, B.
Mussolini riconosce che le cose vanno bene, ma non bene bene.
Giugno
Ginevra, all'assemblea generale dell'Ufficio Internazionale del
Lavoro, E.
Rossoni ha ancora la faccia di affermare: «Non
è vero che noi facciamo contratti di lavoro dietro le spalle dei
lavoratori...
Il principio democratico non è Violato nel nostro paese. Forse
è applicato in modo differente. B.
Mussolini stesso ha detto recentemente che il regime fascista
è, in essenza, null'altro che una grande democrazia.»
Luglio
1°, il fascismo decreta il "blocco degli
affitti";
Ottobre
una nuova riduzione dei salari del 10% viene decisa per sostenere
la produzione.
Novembre
3, il R.D.L. 3 novembre 1927, n. 2017, dispone che
nei centri urbani con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, nessuno
potrà effettuare nuovi impianti industriali, che richiedano l'impiego
di una maestranza superiore ai 100 operai, senza il preventivo consenso
del ministero per l'economia nazionale.
6, il governo jugoslavo, per far fronte alla "spietata"
concorrenza italiana del porto di Fiume, crea una "zona franca"
a Sussak.
Nessuno, nei centri urbani con popolazione superiore ai 100.000 abitanti,
può aprire nuovi impianti industriali con maestranze superiori ai 100
operai senza il preventivo consenso del ministero dell'Economia nazionale.
All'Italia è conferita la supervisione della politica finanziaria
dell'Albania.
Lo Stato acquista il completo pacchetto della Cogne.
[Da questo momento tutti i governi getteranno miliardi e miliardi dei
contribuenti in questo pozzo senza fondo, a quasi esclusivo vantaggio
dei funzionari del ministero delle Finanze che continueranno a controllarne
le gestioni, come loro feudo particolare, impedendo perfino che la Cogne
entri a far parte del gruppo Finsider dell'IRI.]
Dicembre
21, R.D.L. 21 dicembre 1927, n. 2325:
la Banca d'Italia stabilisce la parità aurea
(fissata in ragione di un peso di oro fino di grammi 7,919 per ogni 100
lire italiane) in modo da stabilire il cambio fisso di 92,46 lire per
la sterlina: la "quota 90" è raggiunta.
[Altra spiegazione: il nuovo saggio di conversione è di
L. 12,627 per grammo di oro fino: una lira dell'anteguerra viene, cioè,
a corrispondere a 3,661 lire correnti;
la sterlina è ancorata a L. 92,46, e
il dollaro a L. 19.
Tale parità segna una rivalutazione del 36,4% in confronto a quella
che era la richiesta degli industriali.]
21, con D.L. 21 dicembre
1927, n. 2325, dopo il crollo della sterlina e la svalutazione del
dollaro, anche la lira è svalutata del 41% rispetto all'oro.
Ma questa "riforma monetaria", invece di costituire – come dice
B.
Mussolini — «un modesto
premio per il popolo italiano», anticipa di un paio d'anni
la crisi mondiale e fa arrivare l'economia nazionale a quella lunga crisi
già completamente stremata dallo sforzo che ha compiuto per ridurre
i costi di produzione al nuovo livello dei prezzi.
[L'unica volta in cui il Duce avrebbe forse dovuto ascoltare i
Grandi Baroni, ha fatto invece di stessa sua.]
29, con D.L. 29 dicembre
1927, n. 2579, sono aumentati i dazi sul materiale refrattario, sui
vetri, sui cristalli, sulla formaldeide, sui bottoni, sui lucchetti.
«segue 1928»
CGdL
(Confederazione generale del lavoro)
«segue da 1924»
1927, viene deciso il suo scioglimento, non riconosciuto però dalla corrente
di sinistra che continua ad operare clandestinamente nel paese; nello
stesso tempo B. Buozzi ricostituisce la CGdT a Parigi;
«segue 1934»
Edison
«segue da 1884»
1927,raggruppando 56 società sulle 200 presenti nel settore,
è la maggiore potenza finanziaria di tutta l'industria italiana
con un capitale di 1.350 Mni di lire
[solo alla voce "Valori" espone 594 Mni].
«segue 193945»
Montecatini
«segue da 1920»
1927, il gruppo partecipa per il 65% alla produzione italiana
di concimi fosfati, mentre i suoi impianti rappresentano una capacità
produttiva equivalente a tutta la produzione nazionale in questo campo,
per il 70% di quella di ammoniaca, ecc.; mette in moto trasporti per 4,5
mni di tonnellate di merci l'anno;
«segue 1928»
SNIA Viscosa
(Società nazionale industrie applicazioni viscosa)
«segue da 1926»
1927, nel bilancio della società figurano titoli di altre società
per 277 Mni di lire;
«segue 1928»
IFI
(Istituto finanziario industriale)
1927, Giovanni
Agnelli
fonda questa società finanziaria il cui capitale è detenuto per oltre
l'80% dalla Giovanni Agnelli e C. Sas e per
la parte residua dalle famiglie Agnelli e
Nasi;
il suo portafoglio comprende, anche attraverso il portafoglio della
IFIL (altra finanziaria del gruppo
Agnelli) il controllo della FIAT
e della Juventus.
|