Papa Pio XI
(1922-39)
Germania
Tra il 1923 e il 1924 viene risolta la crisi monetaria
che ha portato all'annullamento del vecchio marco tedesco, con la introduzione
di una nuova moneta, di contenuto aureo pari al vecchio marco.
TATA Sons
«segue
da 1923»
1924, passa il decreto che penalizza le importazioni di acciaio;
«segue 1939»
CFP
Compagnie française
des pétroles
1924, per
iniziativa del governo francese, viene fondata questa società petrolifera,
dopo che la conferenza di Sanremo (1920) ha assicurato alla Francia
la partecipazione allo sfruttamento del petrolio del Medio Oriente,
in particolare in Mesopotamia;
dopo la seconda guerra mondiale rafforza la sua attività nel settore
distributivo con la sigla «Total»;
«segue 1953»
|
L'economia italiana è
in fase espansiva.
t
|
EMIGRAZIONE
ITALIANA
|
|
Emigrati
italiani
per gli Stati Uniti d'America
e per tutte le destinazioni
|
Immigrazione
italiana
e immigrazione totale
negli Stati Uniti d'America
|
|
Secondo
le statistiche italiane
(a)
|
Secondo
le statistiche americane
(b)
|
Anni
|
USA
|
Tutte
le destinazioni
|
Italiana
|
Totale
|
%
It.
|
1876-1884
|
75.194 |
1.157.496 |
124.561 |
3.665.732 |
3,40 |
1885-1900
|
697.284 |
4.100.415 |
863.340 |
6.353.840 |
13,59 |
1901-1906
|
1.356.922 |
3.558.249 |
1.232.888 |
4.933.811 |
24,99 |
1907-1914
|
1.975.511 |
5.065.501 |
1.702.285 |
7.994.616 |
21,29 |
1915-1917
|
129.474 |
334.879 |
117.949 |
920.929 |
12,81 |
1918
|
2.793 |
28.311 |
5.250 |
110.618 |
4,75 |
1919
|
82.492 |
253.224 |
1.884 |
141.132 |
1,35 |
1920
|
349.042 |
614.611 |
95.145 |
430.001 |
22,13 |
1921-1924
|
196.246 |
1.237.132 |
365.499 |
2.344.599 |
15,59 |
-
(a) ISTAT (Istituto
Centrale di Statistica): Sommario di Statistiche Italiane
1861-1955; + Annuari vari.
(b) U.S. Bureau of the Census: Historical Statistics of the United
States. Colonial Times to 1957, Washington D.C. 1960
pp. 56-57.
[Le differenze tra le due rilevazioni (ancora più marcate
se considerati i dati anno per anno) sono dovute ai diversi metodi
di rilevazione e alla diversa accuratezza delle statistiche dei
due paesi.]
Fonte: Francesco Paolo Cerase: L'emigrazione
di ritorno: innovazione o reazione?, 1971 - Università
di Roma, Istituto di Statistica e Ricerca Sociale "C. Gini"
- Sezione di Sociologia - prof. Vittorio Castellano.
w
|
Banche
|
|
Banca
d'Italia
- Direttore generale: B.
Stringher (1900 nov - 1928); -
Governatore: Bonaldo Stringher
- Direttore
generale:
1924,
Banca
Romana 1924,
[nel 1894 le passività della banca sono state assunte dalla
Banca d'Italia; vedi salvataggio
nel 1914]
Banco
di Sicilia
1924,
Banco
di Napoli 1924,
|
|
«segue da 1923»
Federazione
Bancaria Italiana
1924,
Compagnia
della Fede Cattolica
(o di San Paolo)
Presidente:
. nob. gr. uff. Ing. Giacomo Salvadori
in Wiesen, dal 1910.
Direttore generale:
. gr. uff. dott. Pier Giuseppe Fabris,
dal 1912.
1924, Torino,
Consorzio
delle Banche cattoliche 1924,
Banca
Cattolica Vicentina
- Presidente: conte Alessandro Zileri-Dal
Verme]
[(1863-1937), fratello dell'ex sindaco di Vicenza]
- Vice presidente: ing. Pietro
Sinigaglia,
- 7 Consiglieri:
. Ernesto Azzalin,
. Enrico Marangoni,
. Leonardo Pagello,
. Pietro Rumor,
. don Giuseppe Stocchiero,
. don Vincenzo Strazzari,
. Girolamo Vaccari.
- Sindaci effettivi:
. Giuseppe Gavazzo,
. Giovanni Rossato,
. Girolamo Scimo (o Selmo ?!).
- Sindaci supplenti:
. Marcello Breda,
. Andrea Morucchio.
- Probiviri:
. Marino Breganze,
. don Attilio Caldana,
. don Francesco
Snichelotto.
direttore Nicola Bevilacqua; Comitato direttivo
- Presidente:
. conte Alessandro Zileri-Dal Verme,
- Componenti:
. comm. Nicola
Bevilacqua,
. Adriano Navarotto,
. Pietro Rumor.
- Segretario generale:
. Ferruccio Gugerotti.
1924
il Credito Nazionale riesce ancora
a provocare "lucri straordinari" alle banche federate
cattoliche per ca 70 Mni di lire; le difficoltà iniziano
verso la fine dell'anno quando il Credito
Nazionale intrattiene rapporti di affari con l'on. Max
Bondi, uno dei maggiori finanzieri del momento, affari
certamente condotti non in maniera avveduta.
Le banche cattoliche federate sono 55 con più di
1000 stabilmenti: fra capitale e riserve mettono insieme 177 Mni
di lire con 500 Mni di valori di proprietà e 1,3 Mdi di
portafoglio.
Credito
Veneto
- Presidente: Nicola Bevilacqua,
- Consiglieri:
. conte Alessandro Zileri Dal Verme,
. avv. cav. Clodio Pomè Beltrame,
. comm. Giuseppe Cavazzana,
. conte gen. Giorgio Emo Capodilista,
. prof. avv. Carlo Emilio Ferri,
. ing. Ettore Galuppo,
. Giovanni Giusti,
. cav. Pietro Rumor,
- Sindaci effettivi:
. avv. cav. Vincenzo Fontana,
. Giovanni Mauro,
. ing. prof. Sergio Zanarotti.
- Sindaci supplenti:
. avv. Giuseppe Gavazzo,
. Gaetano Martelletto.
1924
Padova,
Alcune banche cattoliche cominciano a fallire [vedi 1929].
Comit
(Banca commerciale italiana)
1924,
Banca
Toscana di Anticipazione e Sconto 1924,
Banco
di Roma
1924
- Presidente: principe Francesco
Boncompagni Ludovisi (9 feb 1923-?)
[ex deputato del Ppi passato al fascismo]
- Vice presidenti:
. sen. conte Giovanni Grosoli Pironi
(1917-?)
. dr. Giuseppe
Vicentini (9 feb 1923-?)
- Amm.re Del.: dr. Carlo Vitali
(9 feb 1923-?)
Il capitale sociale è costituito da 1.500.000 azioni:
- 425.000 presso il Credito Nazionale,
- 475.000, già del Credito Nazionale,
passate da poco nelle mani delle banche cattoliche federate;
[in pratica 900.000 azioni controllate direttamente o indirettamente
dal Credito Nazionale.]
- 400.000 in circolazione,
- 200.000 presso il Banco di S. Giorgio.
Gennaio
16, appena assicurato il buon esito del salvataggio
del banco la nuova amministrazione scrive a p. P.
Tacchi Venturi, il potente gesuita
che mantiene i rapporti confidenziali tra il papa e il duce: «Il
nostro Istituto è e sarà sempre lieto di concedere
all'Ente suddetto [la santa Sede]
quelle facilitazioni di credito, anche allo scoperto, che potessero
tornargli gradite, disposto a praticare condizioni speciali di
deferente trattamento, in omaggio alle tradizioni dell'Istituto,
che l'attuale amministrazione è fermamente decisa a difendere
e conservare».
[Proposito più che lodevole, che tra sei anni costerà
al Tesoro italiano centinaia di milioni di lire, in un nuovo salvataggio
del banco.]
[A. De Stefani,
Baraonda bancaria, 1960.]
Giugno
Non è superfluo notare che da questo momento, quale mandante
dell'assassinio di G.
Matteotti, il presidente del Consiglio B.
Mussolini ha bisogno dell'appoggio del Vaticano per
non andare in galera e, per ottenere siffatto appoggio, è
disposto a vendere anche l'anima al diavolo e a regalare al papa
tutti i milioni (non suoi) che il papa si degna di fargli richiedere.
[Ernesto Rossi, Padroni del vapore
e fascismo, G. Laterza e Figli SpA,
Bari 1966.]
Banca italiana
di Sconto
"in liquidazione"
1924,
Milano,
|
1925
«segue da 1922»
Imputati: 42 persone:
- 12 amministratori membri del Comitato centrale della
Banca, tra cui:
. Mario Perrone, consigliere
delegato dell'Ansaldo, «testa
forte» del gruppo;
- 5 sindaci,
- 7 direttori,
- 1 agente di cambio.
Fra gli imputati si trovano:
. sen. Guglielmo Marconi,
presidente;
. sen. Pasquale Leonardi Cattolica
[collare dell'Annunziata, ammiraglio, ministro della Marina
(1910 mar - mar 1911],
. sen. Enrico Scalini,
. sen. Ludovico Gavassi,
. Pio Perrone (fratello di
Mario),
. comm. Angelo Pogliani,
amm.re delegato della banca (? - ?)
[e finanziatore del Pnf, secondo Cesare
Rossi].
***
Giugno
vengono nominati due periti addomesticabili per l'esame
della banca e delle società collegate:
. comm. Angiolo Tifi, presidente
della Camera di commercio di Lecce;
. ing. Umberto Savoia.
«segue 1927»
|
[Bartolo Belotti, L'avventura
fascista, Milano 1945;
Ernesto Rossi, Padroni
del vapore e fascismo, G. Laterza
e Figli SpA, Bari 1966.]
|
|
«segue 1925»
Credito Italiano
1924
Sistema di
amministrazione |
Come il comm. Orsi,
consigliere delegato del Credito
Italiano, è riuscito ad assicurarsi
il potere della banca attraverso voti ottenuti dalle holding
di maggioranza con la compiacenza di amministratori e
con la collaborazione dei grandi capitani.
Il comm. Orsi fa sottoscrivere
le azioni della holding dai principali debitori
della banca e fa finanziare il fabbisogno di credito della
holding stessa dalle minori banche autonome,
dalle quali ha acquistato la maggioranza azionaria.
Sono sempre i denari della banca madre, ossia i denari
dei depositanti, che servono per garantire al comm. Orsi
la supina acquiescenza della maggioranza delle azioni,
ossia dei voti nelle assemblee.
I denari dei depositanti sono serviti, cioè, in
mano al comm. Orsi ad annullare
una parte del capitale sociale che dovrebbe invece servire
proprio a garanzia per il risparmio stesso.
Agli amministratori, nei consigli di amministrazione,
basta pagare una buona tantième per essere
lasciato in pace e far quel che meglio gli garba; invece,
per ottenere la collaborazione dei "grandi capitani"
deve venire a patti: apertamente con alcuni, diplomaticamente,
senza offenderne la suscettibilità, con altri.
Il comm. Orsi, con l'aiuto
del suo assistente legale avv. Ferruccio
Bolchini, corrompe questi "grandi capitani",
largheggiando nel credito molto più di quanto sarebbe
economicamente opportuno e facendo far loro degli straordinari
guadagni a scapito dei depositanti.
In borsa, il comm. Orsi opera
per proprio conto sulla base delle oscillazioni, da lui
stesso provocate, nel valore dei titoli e scremando a
proprio profitto gli affari migliori della banca. «Il
comm. Orsi stacca quanto
più può operazioni dalla banca per farle
amministrare da holding separate, nelle quali
i direttori centrali non hanno ingerenza e che sono sottratte
alla visione del capo contabile. Le operazioni nuove,
che sente o prevede discusse o discutibili, le gira attraverso
le piccole banche affiliate all'estero, o attraverso le
banche minori collegate allinterno».
I "grandi capitani" di cui il comm. Orsi
si assicura l'appoggio attraverso l'influenza diplomatica
dell'avv. Ferruccio Bolchini,
sono:
. Alberto
Pirelli (ministro plenipotenziario onorario
del regime);
. .
«Il comm. Orsi,
convinto che Alberto
Pirelli non se ne accorga neppure, per legarlo
maggiormente al successo delle sue iniziative, lo induce
talvolta ad accettare dalla banca decine di migliaia di
azioni della società di finanziamenti elettrici,
di cui il comm. Orsi vuol
conquistare la maggioranza.
La banca del comm. Orsi cede
a una holding creata in Svizzera da Alberto
Pirelli queste decine di migliaia di azioni
a un prezzo del 30% inferiore al corso del giorno di contabilizzazione
delle operazioni (la diversità dei corsi importa
per la il comm. Orsi un ricavato
in meno, e per la holding svizzera di Alberto
Pirelli un plus, di circa 6 Mni di
lire».
|
[Mario Alberti, nella
rivista «La vita italiana» nov 1930;
Ernesto Rossi, Padroni
del vapore e fascismo, G. Laterza
e Figli SpA, Bari 1966.]
|
|
Banco
Ambrosiano
1924,
Banco
Lariano
1924,
Como,
BNL
(Banca nazionale del lavoro)
1924, lo Stato, dopo averla largamente finanziata sin
dal primo dopoguerra, acquisisce il 90% del suo capitale azionario;
Banca
della Venezia Giulia
1924,
Trieste, dal 1921 si è fusa con la Banca
Cooperativa di Trieste e con il Consorzio
Fiumano di Credito e Risparmio di Fiume;
|
Casse
di Risparmio
|
«segue
da 1923»
Cassa
di Risparmio di Venezia
1924,
Cassa
di Risparmio di Vicenza
1924,
Cassa
di Risparmio di Milano 1924,
oltre all'esercizio del credito fondiario (dal 1866), istituisce
ora anche il credito agrario;
Cassa
di Risparmio delle Province Lombarde
1924,
Monte
dei Paschi
(Cassa di Risparmio)
1924,
«segue 1925»
|
Banche
Popolari
|
1924 Banca Popolare di Vicenza
- Presidente: Paolo
Sartori ,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Collegio Sindacale:
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [supplente]
. ?, [supplente]
Direttore: ? (?-?)
Filiale
Vicenza, Borgo S. Felice (dal 1920).
Banca
Popolare Agricola di Cerea
1924,
1924,
«segue
1925»
|
Casse Rurali
|
1924
Federazione Italiana
delle Casse Rurali
1924,
«segue 1925»
|
-
|
La Lockheed
e il supermercato delle armi |
1924
Donald Douglas,
firma la sua prima ordinazione per un paese straniero, la Norvegia.
Un po' alla volta la Douglas
si consolida grazie a contratti militari.
«segue 1925»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
– Iacocca, Lido Anthony
detto Lee (Allentown, Pennsylvania 1924)
manager statunitense, figlio di immigrati italiani
1946, ingegnere, viene assunto dalla Ford
1953, direttore delle vendite nella zona di Filadelfia
1956, responsabile del settore commerciale per i veicoli industriali a
Detroit
1960, responsabile del settore commerciale anche per le automobili
1970, direttore generale e presidente della Ford
1978, a causa di forti contrasti con Henry Ford II
abbandona l'azienda assumendo la direzione della Crysler, in gravi
condizioni, a cui ridà un grande sviluppo fino al 1980
Autobiografia (1984)
1992, la crisi dell'auto statunitense di fronte alla grande concorrenza
giapponese lo induce a lasciare la presidenza della società.
– Lancaster, Kelvin John
(Sydney 1924) economista teorico e matematico statunitense di origine
australiana
1956, scrive con R.G. Lipset l'articolo
sulla teoria del second best, apparso su «Review of Economic
Studies»
1963, assunta la cittadinanza statunitense, insegna alla Johns Hopkins
University di Baltimora e alla Columbia University di New York
La domanda del consumatore: un nuovo approccio (1971)
Varietà, equità ed efficienza (1979).
– Lombardini, Siro
(Milano 1924) economista italiano, condirettore di «Vita e Pensiero»;
1951-63, docente all'Università Cattolica di Milano;
1954-68, docente di economia politica all'università di Modena;
Fondamenti e problemi dell'economia del benessere (1954)
L'analisi della domanda nella teoria economica (1957)
1963-83, docente a Torino;
La programmazione economica: idee, esperienze, problemi (1967)
Concorrenza, monopolio e sviluppo (1971)
L'economia italiana al bivio (1974)
1976-79, senatore nelle liste della Democrazia cristiana;
I problemi della politica economica (1977)
1979, ministro delle partecipazioni statali nel primo governo Cossiga;
esce quindi dalla vita politica;
Oltre la crisi (1979)
1983-87, docente alla Cattolica e ancora a Torino;
Il metodo della scienza economica (1983)
Il nuovo corso di economia politica (1983 e 1985, 2 voll.)
Dentro la crisi (1992)
La morale, l'economia e la politica (1993)
Il dramma della speranza (1994).
– Napoleoni, Claudio
(L'Aquila 1924-Andorno Micca, Biella 1988) economista e politico
italiano; interruppe gli studi di filosofia e si dedicò all'economia;
Dizionario di economia politica (1956)
1962, diventa docente di economia politica, senza laurea;
Il pensiero economico del Novecento (1963)
L'equilibrio economico generale (1965)
Smith, Ricardo, Marx (1970)
1976, deputato nelle liste della sinistra indipendente;
Il futuro del capitalismo. Crollo o sviluppo (1979)
1979-83, senatore, è capo della Commissione bilancio;
Discorso sull'economia politica (1985).
– Scognamiglio, Carlo
(Varese 1924) economista e politico italiano, laureato in economia
all'università Bocconi di Milano; ex campione del mondo del
sollevamento pesi, ha sposato Delfina Rattazzi,
figlia di Susanna Agnelli;
Mercato dei capitali, borse valori e finanziamento delle imprese
industriali (1974)
Crisi e risanamento dell'industria italiana (1979)
1983, presidente del gruppo Rizzoli-Corriere della
Sera;
1984, vicepresidente della STET e
dell'università romana LUISS;
Teoria e politica della finanza industriale (1987)
Come guidare l'Italia nel Duemila (19?, con G.
De Michelis)
1994, parlamentare liberale, per il Polo delle libertà, nella formazione
dell'Unione di centro (UDC) viene eletto senatore e, per pochi voti in
più di G. Spadolini,
presidente del Senato;
1996, rieletto per il Polo nelle elezioni politiche anticipate, è
candidato alla stessa carica dalla formazione di centrosinistra
dell'Ulivo, vincitrice del turno elettorale, come figura di equilibrio
nel parlamento; tale candidatura non viene accettata dai leader
dell'opposizione di centrodestra;
Il progetto liberale (1996).
– Solow, Robert M.
(Brooklyn, New York 1924) economista statunitense, laureatosi alla
Harvard University;
1957, docente del Massachusetts Institute of Techology (MIT) a Boston
e poi a Harvard; membro della direzione della Boston
Federal Reserve Bank e del President's Committee on Income Maintenance;
Un contributo alla teoria della crescita economica (1956)
Programmazione lineare e analisi economica (1958)
Teoria del capitale e tasso di rendimento (1964)
Le origini della disoccupazione negli Stati Uniti (1964)
La teoria della crescita (1970, con R.
Dorfman e P. Samuelson)
L'attesa e l'andamento del livello dei prezzi (1970)
1987, premio Nobel per l'economica;
L'ufficio di collocamento come istituzione sociale (1990).
– Theil, Henry
(Amsterdam 1924) economista olandese, insegnante all'università di
Chicago, presso la quale diresse il Center for Mathematical Studies in
Business and Economics; allievo di J. Tinbergen;
Aggregazione lineare di relazioni economiche (1954)
1956, fonda l'Istituto di econometria a Rotterdam, che poi dirige per
dieci anni;
Previsioni economiche e politica economica (1958)
1961, presidente della Società internazionale di econometria;
Ricerca operativa ed economia quantitativa (1963)
Economia e teoria dell'informazione (1967).
Principi di econometria (1971).
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|
Italia
Il ministro delle Finanze A.
De Stefani continua a praticare una politica economica liberaleggiante.
Confindustria:
- presidente: A.S.
Benni.
Confederazione delle corporazioni sindacali fasciste
- Presidente: E.
Rossoni (1922-28)
Confederazione italiana dei lavoratori
«segue da 1923»
1924, segretario generale è Achille
Grandi;
«segue 1925»
Febbraio
20, Roma, firma del trattato italo-russo che prevede la partecipazione
dell'Italia alla ricostruzione economica della Russia, utilizzando la
sua flotta mercantile e l'esportazione e l'importazione delle risorse
naturali e forestali. Gli operai italiani possono emigrare nella Russia
dei Soviet e trovare lavoro nelle miniere e nelle foreste.
Il ministro delle Poste e Telegrafi, on. G.A. Colonna
di Cesarò, dà le dimissioni; al suo posto, al neo ministero
delle Comunicazioni, entra l'on. C.
Ciano.
Marzo
20, Milano, costituzone della Camera di commercio italo-jugoslava;
del consiglio fa parte anche C.
Feltrinelli;
Aprile
4, Milano, Teatro Lirico, in un discorso dinanzi all'assemblea
degli industriali e di personalità del mondo finanziario e politico
italiano A.S.
Benni fa un raffronto «tra la vecchia
mentalità politica, che per poco non ha trascinato l'Italia all'estrema
rovina, e la mentalità politica nuova che, dopo averla salvata,
la guida verso l'avvenire», precisando altresì che
B. Mussolini
– tacciato ogni giorno dagli avversari in mala fede di reazionario e liberticida
– non ha mai attentato al diritto di sciopero, al diritto di organizzazione
o ad alcuna altra conquista della classi lavoratrici.
Maggio
4, con decreto 4 maggio 1924, n. 837, il ministro
delle Comunicazioni, on. C.
Ciano, notoriamente legato ai gruppi candidati alle concessioni
previste dal decreto 8 febbraio 1923, n. 399,
accetta condizioni molto peggiori per lo Stato di quelle previste nel
decreto stesso.
Il nuovo decreto:
- abroga la facoltà dello Stato di chiedere, in cambio dei propri
impianti, una partecipazione al capitale azionario;
- riduce il canone da pagare allo Stato sugli introiti lordi dei servizi
telefonici;
- allunga il termine minimo di rinuncia dello Stato alla facoltà
del riscatto;
- stabilisce criteri più favorevoli ai concessionari per la determinazione
dell'eventuale prezzo di riscatto.
Tutte le reti telefoniche urbane e quelle interurbane a minore distanza
sono vendute alle società:
- STIPEL,
- TELVE,
- TIMO,
- TETI (società del
gruppo Pirelli) – IV zona
(Lazio, Liguria, Toscana e Sardegna);
- SET(società
del gruppo svedese Erickson) – V
zona (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia),
per L. 255.345.867=.
Alla pubblica amministrazione rimangono soltanto le linee telefoniche
interurbane a maggiore distanza: la polpa se la prendono i privati e l'osso
resta allo Stato.
[Nel 1933, in seguito al salvataggio della Banca
Italiana di Sconto, che ha nel portafoglio le azioni delle tre
società STIPEL,
TELVE e TIMO,
le linee telefoniche da queste possedute ritorneranno allo Stato. Per
rimetterle in piedi lo Stato dovrà però dare la sua garanzia
alla emissione di 400 milioni di lire di obbligazioni.]
In un discorso all'ABI (Associazione Bancaria
Italiana), il ministro A.
De Stefani annuncia il pareggio del bilancio dello Stato.
Giugno
10, sul lungotevere Arnaldo da Brescia, il deputato socialista
G. Matteotti
è aggredito e rapito da squadristi fascisti.
Luglio
19, B.
Mussolini – così su «Il Lavoro» del giorno
dopo – dichiara all'on. Bagnasco, che gli
ha presentato una commissione di operai fascisti di Torino, che :
«Il governo, attraverso il ministero delle
Fnanze, ha favorito l'industria fino a condonarle 300 Mni di lire [27
Mdi del 1966] di utili abusivi di guerra, ridotti
ora a qualche decina di milioni, che sono stati anche rateati in parecchi
anni».
24, al Gran Consiglio, B.
Mussolini attribuisce al sindacalismo fascista il compito di
«effettuare la collaborazione in un senso
attivo, cioè nel senso che una quota parte del profitto vada a
beneficio di coloro che hanno contribuito a realizzarlo».
Questo accenno suscita vivissime preoccupazioni nel ceto bancario e industriale.
I Grandi Baroni si limitano, tuttavia, a ritenere questa "mossa"
del duce esclusivamente tattica e politica, «…spiegabile
in chi oggi è costretto a navigare tra infidi scogli…».
Agosto
16, nella macchia della Quartarella, viene ritrovato
il cadavere, orrendamente mutilato, di G.
Matteotti.
Settembre
si inaugura l'autostrada Milano-Laghi.
18, seconda "infornata"
di senatori;
Dicembre
Indice di Borsa di Milano: 195,06 (base 1922=100)
31, [Lira Sterlina:
quot. media mensile: 109,3=].
«segue 1925»
CGdL
(Confederazione generale del lavoro)
«segue da 1921»
1924, proclama la sua «neutralità» alla vigilia delle elezioni politiche;
il momento di crisi, aggravato dal rafforzamento del sindacato fascista,
riduce gli iscritti a 270.000;
«segue 1927»
Ansaldo
(Nuova)
«segue da 1923»
1924
Febbraio
16, «Finanza Italiana» dà la notizia
che le trattative fra la società Ansaldo
Cogne e il sig. Paul Girod, amm.re
di diverse grandi società metallurgiche ed elettriche francesi,
hanno costituito la Società Cogne
Girod per l'esercizio della acciaieria elettrica Ansaldo
di Aosta.
Il capitale di 20 Mni della Società
Cogne Girod è stato costituito, in parti uguali,
mediante sottoscrizione:
- da parte francese, di capitale liquido;
- da parte italiana, mediante l'apporto delle acciaierie elettriche costruite
nel 1916 dall'Ansaldo
(vecchia).
Così anche questa grande industria, salvata dal governo perché
«d'importanza preminente per la difesa nazionale»
viene disinvoltamente messa al servizio di capitalisti stranieri.
La valutazone in dieci milioni dell'apporto in impianti della Cogne
ci dà un'idea di quella che è stata la supervalutazione,
compiuta un anno prima ai danni del Tesoro italiano.
[Nel novembre 1927 lo Stato acquisterà
il completo pacchetto della Cogne.]
Giugno
6, nel Consiglio dei ministri viene approvata la costituzione
della nuova società Cogne-Aosta,
il cui capitale sarà così formato:
- 72 Mni, sottoscritti alla pari e versati in contanti dallo Stato;
- 78 Mni, in corrispondenza all'apporto da parte dell'Ansaldo,
delle concessioni minerarie e idriche di tutti gli impianti metallurgici
e idroelettrici dell miniera idi Cogne; la nuova società assumerà
il carico di 41,5 Mni di obbligazioni dell'Ansaldo;
14, con decreto
14 giugno 1923, n. 1475 viene sanzionata la convenzione
precedente.
[Con pubblico denaro viene quindi salvata una società privata,
liberando i f.lli Perrone da molte responsabilità
finanziarie e penali inerenti al loro dissesto. Non soltanto vengono supervalutate
le attività mineraire e idriche della Ansaldo
lasciando allo Stato il pacchetto di minoranza, ma viene anche iniziato
nel modo più scandaloso il sistema di partecipazione mista (capitale
privato e capitale statale) che tra dieci anni porterà alla costituzione
dell'IRI.]
«segue 1933»
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