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Il Viandante |
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Papa Papa Felice Peretti da Montalto (Grottammare,
Ascoli Piceno 1520-Roma 1590) di umilissime origini (figlio di un giardiniere)
entra a dodici anni nell'ordine dei francescani minori; «segue
da 1584» |
ANNO 1585
– Acosta, Uriel
o Gabriel Acosta o Da
Costa (Oporto 1585 ca-Amsterdam 1640) filosofo ebreo-portoghese,
scomunicato nel 1618 dai rabbini di Amburgo, Venezia e Amsterdam; scomunicato
nuovamente nel 1633, morì suicida
Torna suExemplar humanae vitae (autobiografia). – Arundel, Thomas Howard (1585-Padova 1646) nobile inglese, primo grande collezionista inglese di opere d'arte e di manoscritti, fra cui quelli leonardeschi. – Bissari, Pietro Paolo (Vicenza 1585-1663) poeta marinista; Le stille d'Ippocrene I coturni d'Euterpe Bradamante Angelica in India Erinto Fedra innamorata. – Bredero, Gerbrand Adriaenszoon (Amsterdam 1585-1618) scrittore olandese, figlio di un calzolaio; Rodrigo e Alfonso (1611) Griane (1612) La farsa della mucca (1612) La farsa del mugnaio (1613) La moretta (1615) Il brabantino spagnolo (1618) Il cavaliere muto (1618) Grande canzoniere burlesco, amoroso, edificante (1622). – Cesi, Federico (Roma 1585-Acquasparta 1630) scienziato italiano Theatrum totius naturae (1630-51, compose solo una parte: Tabulae philosophicae). – Cornelis, Jansen o Jansenius o Giansenio Cornelio (Ackoy, Olanda 1585-Ypres 1638) ecclesiastico e teologo olandese; giansenismo Mars gallicus (1635) Augustinus (opera apparsa postuma nel 1640; fu condannata nel 1642 e nel 1653). – Lorenzo da Bergamo (1595-1674) frate cappuccino, padre, della famiglia Olmo; 1631, viene eletto Definitore; 1666, dopo essere stato eletto per cinque volte Ministro Provinciale (sempre confermato in carica per tre anni, sebbene in questo periodo si tenga il capitolo ogni anno) nel capitolo provinciale di Bergamo viene rieletto; 1674, 25 aprile, muore a Bergamo. – Plessis, Armand-Jean du – duca di Richelieu (castello di Richelieu, Poitou 1585-Parigi 1642) ecclesiastico e politico francese. – Vanini, Giulio Cesare (Taurisiano, Lecce 1585-Tolosa 1619, arso sul rogo) filosofo italiano, studiò legge a Napoli e teologia a Padova (forse entrò nell'ordine dei carmelitani); 1606, si laurea in legge a Napoli; [Forse è già fra Gabriele dell'ordine dei carmelitani.] 1608, non prima, prosegue i suoi studi a Padova; [Qui fraternizza presto con un confratello, fra Bonaventura (al secolo Giovanni Battista Ginocchi, discendente di una nobile famiglia ligure di Chiavari) fino a romperla insieme non solo con la vita claustrale ma anche con la fede cattolica. Dopo alcune peripezie in patria, i due fraticelli si giovano delle commendatizie dell'ambasciatore inglese a Venezia per raggiungere Londra.] 1612, 28 giugno, a Londra, dopo aver viaggiato attraverso l'Italia e la Germania, abbandona, assieme al suo compagno di viaggio, il cattolicesimo; testimone è lo stesso sir Francis Bacon; [Il ministro della Chiesa Italiana di Londra, tra parentesi, è un altro frate sfratato meridionale: Ascanio Boliano, da Palermo.] 1613, sin d'ora i due amici non hanno scrupolo a manovrare i cappellani delle ambasciate veneta e spagnola a Londra per venire a patti con Roma: rientreranno nella Chiesa, purché la loro fuga non sia punita e siano liberati dagli obblighi monastici (rimanendo, s'intende, preti secolari); l'arcivescovo di Canterbury viene a conoscenza delle trattative e giunge in tempo a farlo arrestare; 1614, marzo, riesce a fuggire e a raggiungere nelle Fiandre l'amico; a Bruxelles il nunzio Guido Bentivoglio ne riceve la contro-abiura e si affretta a inviare in patria i due irrequieti ex carmelitani; [Giovanni Battista Ginocchi [fra Bonaventura] obbedisce e vivrà per sempre poi ritirato a Chiavari.] egli si ferma a tentar la fortuna a Parigi finché il Santo Uffizio non si fa vivo; lo accontenta, facendo capolino in Italia, ma poi riguadagna subito la Francia (Lione); Amphiteatrum Aeternae Providentiae, divino-magicum, christiano-physicum, necnon astrologo-catholicum; adversus veteres philosophos, atheos, epicureos, peripateticos et stoicos (1615, un'abile presa in giro della Controriforma) De admirandis Naturae reginae deaeque mortalium arcanis (1616, presentato a Parigi; trattasi di dialoghi di cui ottiene effettivamente l'approvazione, ma che stampa solo dopo averli completamente rimaneggiati inzuppandoli di eresie) a Parigi, naturalmente, non è più aria per lui e si rifugia a Tolosa dove ben presto il Parlamento della città ne decreta l'arresto e lo fa processare come bestemmiatore e ateo; 1618, viene quindi processato dall'inquisizione e condannato per eresia e ateismo; 1619, 9 febbraio, dopo aver avuto mozzata la lingua, viene mandato sul rogo. – Vaugelas, Claude Favre de Pérouges de (Meximieux, Bresse 1585-Parigi 1650) letterato francese, figlio di un giurista di modeste condizioni; trasferitosi assai presto a Parigi, si legò alla casa di Gaston d'Orléans, fu protetto da Richelieu, frequentò assiduamente l'Hôtel de Rambouillet; membro dell'Académie Française, tradusse Quinto Curzio; Considerazioni sulla lingua francese, utili a coloro che vogliono parlare e scrivere correttamente (1647). [vedi Tallemant des Réaux]. |
«segue
da 1584» «segue dal 1584» |