Papa
Gregorio XIII
(1572-85).
Cardinali
[Sacro Collegio: 64]
Si riunisce il concistoro:
[3+28]
–
(01)
de' Medici, Ferdinando
(1° diacono, nipote);
– (02) Vastavillani (2° diacono,
nipote);
– (03) Commendoni
(camerlengo);
– (01) Bonelli
(domenicano, nipote di Pio V);
– (02)
Borromeo,
Carlo
(Titolo: Santa Prassede, vergine e martire; arcivescovo di Milano, relatore);
– (03) [Seduto]
Caetani
(pronipote di Bonifacio VIII);
– (04) [Seduto]
Carafa
(napoletano, nipote di Paolo IV);
– (05) Galli
(Titolo: Sant'Agata in Suburra, vergine e martire; segretario di Stato);
– (06) Cesi, Pierdonato;
(Titolo: Santa Barbara, vergine e martire; prima di passare a San Vitale
e poi a Sant'Anastasia)
– (07) Colonna
(legato delle Marche, pronipote di Martino V);
– (08)
d'Angennes de Rambouillet;
(Titolo: Santa Eufemia, vergine e martire; francese, vescovo di Mans);
– (09) d'Austria, Andrea
(vescovo di Brescia);
– (10) [Seduto]
d'Avalos
d'Aragona
(Titolo: Santa Lucia, vergine e martire; napoletano, ex cancelliere
del Regno di Napoli, ex arcivescovo di Torino, cugino del "piccolo
marchese");
– (11)
d'Este;
– (12) [Seduto]
de
la Baume
(Titolo: Santa Prudenziana, vergine e martire; Franca Contea, arcivescovo
di Besançon);
– (13) Delfino
(Titolo: Sant'Anastasia, vergine e martire; patrizio veneziano ed ex
nunzio della dieta di Norimberga);
– (14)
[Seduto]
Deza
(spagnolo, presidente del regno di Granata);
– (15) di Santacroce
(ex arcivescovo di Arles);
– (16) Farnese, Alessandro;
– (17) Galli (segretario
di Stato);
– (18) [Seduto]
Gesualdo
(Titolo: Santa Cecilia, vergine e martire; napoletano);
– (19) Gonzaga;
– (20)
Paleotti
(arcivescovo di Bologna);
– (21)
Pellevé
(arcivescovo di Sens);
– (22) Peretti di Montalto
(frate minore conventuale ed ex inquisitore della fede);
– (23) [Seduto]
Perrenot
de Granvelle
(fiammingo);
– (24) [Seduto]
Quiroga
(Titolo: Santa Balbina, vergine e martire; spagnolo, arcivescovo di
Toledo, grande inquisitore di Castiglia);
– (25)Riario
(pronipote di Sisto IV);
– (26)Rusticucci
(Titolo: Santa Susanna, vergine e martire; nobile di Fano amministratore
perpetuo di Senigallia);
– (27) Savelli
(Titolo: Santa Rufina, vergine e martire; vescovo di Porto e Santa Rufina,
vicario di Roma, pronipote di Onorio III
e di Onorio IV);
– (28)Sirleto
(bibliotecario di Santa Romana Chiesa);
1583
11 aprile, si riunisce il concistoro per decidere:
- Dei vescovati vacanti:
. Foligno (Stato Pontificio)
[francescano Barzellini];
. Stagno (Dalmazia);
. Almira e Jacca (Spagna);
. Castres (Francia)
[benedettino Givry des Cars];
. Lisieux (Francia)
[Jean de Fossé, vescovo di Castres];
- De natura principis Mantuae (in pratica
sulla vertenza Vincenzo I Gonzaga e Margherita
Farnese).
Su questo secondo punto il concistoro (19 [In piedi col cappello
in mano] a favore di Vincenzo I Gonzaga
contro 9 [Seduti e a capo coperto] a favore di Margherita
Farnese), dichiara in pratica che la mancata consumazione del
matrimonio non può essere imputata a Vincenzo
I Gonzaga.
12 dicembre, crea in concistoro segreto 19 nuovi cardinali,
la promozione più numerosa del suo pontificato:
– (00) Bathori
(principe, nipote del re di Polonia, creato soltanto in pectore
perché non ancora 18enne);
– (00) Canano
(nobile ferrarese, vescovo di Modena);
– (00) Castagna
(monsignore, ex governatore di Fano e consultore del Santo Uffizio,
futuro Urbano VII);
– (00)de Castro
(spagnolo, arcivescovo di Siviglia);
- (00) de
Jojeuse
(monsignore, arcivescovo di Narbona);
– (00) de' Medici, Alessandro
(arcivescovo di Firenze, cugino del 1° diacono Ferdinando
e futuro Leone
XI);
– (00) Facchinetti
(monsignore, patriarca di Gerusalemme, futuro Innocenzo
IX);
– (00) Radziwill
(monsignore, coadiutore del vescovo di Vilna; protettore di Polonia
e alleato dei Farnese);
– (00) Salviati
(monsignore, nobile fiorentino, ex nunzio in Francia e promotore della
"strage di San Bartolomeo");
– (00) Sfondrati
(monsignore, vescovo di Cremona, futuro Gregorio
XIV);
- (00) Sforza
di Santa Flora
(capitano generale, cognato del figlio del papa,
Giacomo Boncompagni);
– (00) Tagliavia
di Terranova
(siciliano, protettore di Napoli e della Sicilia);
– (00) ? ;
– (00) ? ;
– (00) ? ;
– (00) ? ;
– (00) ? ;
– (00) ? ;
– (00) ? ;
Si provvede quindi alle vacanze dei vescovati (Capri, Chioggia, Ypres,
Zamora) e a parecchi trasferimenti tra cui quello di mons. Zibramonte,
vescovo d'Alba (nonché primo ministro del duca Guglielmo
Gonzaga) che passa a Casale.
Mentre i neoeletti non hanno ancora diritto di voto, il concistoro decide
che il principe di Mantova è autorizzato a dimostrare davanti
a testimoni la sua potenza in virginem. Il cardinal Farnese
è ancora una volta sconfitto.
Gesuiti
«segue
da 1582»
[col generale C. Acquaviva
(1581-1615) si potenzia la compagnia]
1583, l'università di Lovanio e gli stati del Brabante
si congiungono in causa contro i privilegi concorrenziali dei gesuiti,
rilevando la presenza di una novità giuridica capace di sconvolgere
la disciplina universitaria nel fatto che le lezioni tenute da regolari
nelle scuole proprie degli ordini sono considerate valide per conferire
i gradi a studenti estranei all'ordine stesso.
Alla richiesta indirizzata al pontefice dall'università di Lovanio,
affinché sia vietato ai gesuiti della città di conferire
i gradi accademici e dare promozioni in arti e teologia ma di consentire
soltanto di tenere lezioni nei loro collegi (come fanno i giacobini
e i cordiglieri), Clemente
VIII con un breve decide di vietare ai gesuiti di insegnare
logica e fisica nell'università stessa.
In una lettera al padre generale, Edmund Campion
narra intanto di aver spesso cambiato nome ed abito in Inghilterra.
[vedi Domicilia]
Solo ora alcuni gesuiti riescono ad infiltrarsi in Cina.
«segue 1584»
|
ANNO 1583
– Bischop, Simon
o Simon
Episcopius (Amsterdam, 8 gennaio 1583 – Amsterdam,
4 aprile 1643) teologo olandese; un Rimostrante.
– Elzevier,
Bonaventura o Elzevir
(Leida 1583-1652), tipografo;
[Figlio di Louis
(capostipite della famosa famiglia di tipografi);
- fratello di Matthias (uno dei
suoi sei fratelli e suo socio a Leida);
- zio di Abraham [il
Vecchio] (1592-1652) e di Izaac
(1596-1651) (figli di Matthias);
- padre di Daniel
(1626-80).]
– Herbert,
Edward (Eyton, Salop 1583-Londra 1648) filosofo e poeta
inglese, primo barone di Cherbury;
De veritate (1624)
De religione laici (1645)
Occasional Verses (postumo, 1665, Versi d'occasione)
Autobiography (Autobiografia, .
– Huig van Groot o Hugo
Grotius o Ugo Grozio
(Deft, 1583-Rostock 1645) giurista e teologo riformato olandese, seguace
dell' arminianismo contro
il gomarismo;
Mare liberum (1609, anonimo, capitolo del trattato rimasto inedito
De iure predae)
[È il primo autore contemporaneo pubblicato dagli
Elzevir.]
De iure belli ac pacis (1625, per i Prolegomena viene
collocato tra i fondatori del diritto internazionale; la traduzione
più diffusa era quella di Jean Barbeyrac:
Le droit de la guerre et de la paix, par Hugues Grotius. Nouvelle
traduction par JeanBarbeyrac, … avec le notes de l'auteur même, qui
n'avoient point encore paru en français et de nouvelles notes du traducteur,
2 voll, Amsterdam 1724, Pierre de Coup)
De veritate religionis christianae (1627).
– Lancellotti, Secondo (Perugia
1583-Parigi 1643) scrittore italiano, monaco olivetano;
L'hoggidì (1623 I parte, 1636 II parte)
I farfalloni degli antichi storici notati… (1636)
[Mandati in luce da suo fratello dottor Ottavio
Lancellotti, Venezia 1677, Giovanni Francesco
Valvasense.
Con ex Libris Gian Lucini-Passalacqua il
cui catalogo è stato pubblicato nel 1896 da Rossi.
Biblioteca Casanatense. ]
precursore della famosa polemica divampata da lì a poco in Francia,
nota come querelle des anciens et des modernes.
– Massinger, Philip (Salisbury 1583 ca-Londra 1639/40) drammaturgo inglese;
1613, è assistente a Londra di J. Fletcher
nella compagnia teatrale già diretta da W.
Shakespeare, King's Men;
The Virgin Martyr (1620, La Vergine martire, con Th.
Dekker)
The Maid of Honour (1621, La fanciulla onorata)
The Roman Actor (1626, L'attore romano)
The City Madam (1632, La signora di città)
A New Way to Pay old Debts (1633, Un modo nuovo di pagare vecchi
debiti).
– Oxenstierna, Axel Gustavsson
conte di Södermöre (Gut Fanö, Uppsala 1583-Stoccolma 1654)
politico svedese, diplomatico e membro della dieta sotto Carlo
IX;
1612, all'inizio del regno di Gustavo II Adolfo
diventa cancelliere del regno, quindi suo principale consigliere;
1631, gennaio, dopo aver sostituito il re durante le campagne
militari in Germania e nella fase svedese della guerra dei trent'anni,
negozia con la Francia il trattato di Bärwalde, offensivo contro l'impero;
1632, alla morte di Gustavo II Adolfo decide,
quale capo del consiglio di reggenza per la minorenne Cristina
(1632-54), di proseguirne la politica;
1633, a Heilbronne il fronte protestante tedesco lo riconosce suo capo;
1634, vara all'interno la Forma di governo, una riforma costituzionale
che alla dieta, divisa in quattro stati (nobiltà, clero, borghesia,
contadini) contrappone organi rigidamente aristocratici: il consiglio
di reggenza, il consiglio reale e, per il disbrigo degli affari pubblici,
i cinque collegi (giustizia, cancelleria, guerra, marina, tesoro); sconfitta
di Nördlingen;
1635, la pace di Praga ridimensiona il grande progetto tedesco di lottare
assieme agli svedesi contro gli Asburgo;
come massimo obiettivo politico deve considerare ormai solo il dominio
del Baltico;
1639, oltre a dare un notevole impulso alla modernizzazione del paese,
potenziando l'industria cantieristica, favorisce la fondazione della
colonia americana del Delaware;
1645, con la pace di Brömsebro, stipulata con la Danimarca, che elimina
il pedaggio per il passaggio del Sund, restituisce alla Svezia Gotland,
Ösel, lo Jämtland e le assegna il possesso dello Halland per trent'anni;
1648, con la pace di Vestfalia la Svezia ottiene la Pomerania
occidentale e i territori posti sulle foci dell'Oder, del Weser e
dell'Elba coronando così il progetto di supremazia sul Baltico;
il favore accordato all'oligarchia lo pone però in conflitto con la
regina Cristina negli ultimi anni del suo
regno, tanto che non riesce ad evitarne l'abdicazione, voluta dal senato;
le sue trattative diplomatiche saranno continuate dai figli Johann
Axelsson (1611-1657) ed Erik
Axelsson (1624-1656).
– Pasini,
Pace (Venezia 1583-Padova 1644) poeta e romanziere italiano,
laureatosi in giurisprudenza a Padova, si dedicò poi alla filosofia e
alla matematica; per motivi politici fu per alcuni anni in esilio a
Zara; dopo il ritorno in patria ricoprì varie cariche pubbliche
Historia del cavalier perduto (1634, romanzo erotico-cavalleresco;
G. Getto vi ravvide l' "anonimo"
de I
Promessi Sposi, dove avrebbe lavorato la fantasia manzoniana)
Rime (1642, con in appendice un Trattato de' passaggi dall'una
metafora all'altra).
– Wallenstein,
Albrecht Wenzel Eusebius von [o
von Waldstein] (Hermanic, Boemia settentrionale 1583-Eger, oggi
Cheb 1634) condottiero boemo, di famiglia utraquista, al servizio degli
Absburgo.
1625-34, vedi " guerra dei
trent'anni" [1618-1648].
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Stampa
«segue da 1582»
1583,
Inghilterra
nasce la stamperia dell'università di Cambridge (complicata comunque
la storia di questa istituzione);
Thomas Thomas, nominato primo stampatore
ufficiale, dà maggior rilievo alla sua posizione introducendo
nei suoi frontespizi le armi dell'università stessa;
[saranno poi rimpiazzate dal suo successore John
Legate con un marchio barocco comprendente il motto «Alma
Mater Cantabrigia».
Ambedue rimarranno tra i marchi della Cambridge
University Press.]
Venezia
. Giordano Ziletti ha finora pubblicato
121 edizioni (1549-1583).
A Venezia approda il tipografo Giovan Battista
Ciotti, senese.
«segue 1584».
Index
librorum proibitorum
«segue
da 1582»
1583, Spagna, con un nuovo Indice viene raggiunto il culmine della collaborazione
tra l'Inquisizione e le Università di Salamanca e Alcalà
a cui spetta il compito di identificare l'eresia.
«segue 1584»
Accademia
della Crusca
«segue
da 1582»
1583, riceve l'indirizzo che rimarrà suo specifico da Leonardo
Salviati entrato nel sodalizio; dapprima i soci scelgono
l'appellativo di "crusconi" per indicare che si ritengono
più adatti a far crusca che farina, ma il nome di Crusca viene presto
inteso a significare la necessità di un abburattamento che separi dalla
crusca la farina, ben adattandosi all'orientamento del sodalizio verso
gli studi di lingua; come insegna ha quindi il frullone con il motto
Il più bel fior ne coglie (tratto da un verso del Petrarca);
il culto della lingua fiorentina del Trecento è per gli accademici della
Crusca tale da portarli ad apprezzare non soli i testi letterari maggiori
e minori ma persino libri di conti, ricordi di mercanti, atti di notai;
«segue 1591»
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