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Papa
Clemente VIII

(1592-1605)

1598
Marzo
2,
trattato di Vervins tra Francia e Spagna;
si adopera per portare la pace nella Francia sconvolta dalle guerre di religione.

In primavera, divenuta insostenibile la propria posizione, Cinzio Aldobrandini (1551-1610) [meno dotato del cugino, Pietro Aldobrandini (1571-1621)] lascia Roma.

Avoca alla Santa Sede il ducato di Ferrara che diventa così legazione pontificia.
Affida a C. Barone [Baronio] e R. Bellarmino il «tribunale dell'inquisizione»;
crea a Roma la Congregatio de auxiliis (1598-1607) per risolvere la controversia (de auxiliis appunto) in atto tra domenicani e gesuiti: una commissione di cardinali che non raggiungerà mai un accordo e sarà sciolta da Paolo V;
aggiorna l'«Indice» dei libri proibiti;
Tra il 1596 e il 1598, G.B. Bandini sottopone al papa una lunga memoria circa gli errori compiuti dagli stampatori, in particolare veneziani.
Egli richiama lo scandalo del breviario, del messale e dell'Officium B. Mariae riformati, con la stampa dei quali Paolo Manuzio e i suoi soci hanno fatto migliaia di scudi, finché la concessione di Pio V è stata rispettata, pubblicando però testi di qualità infima, tanto che molte copie sono rimaste invendute.
Più di recente, egli continua, la Typographia Apostolica Vaticana, cioè Domenico Basa, ha stampato, col privilegio pontificio, solo 2000 esemplari della Vulgata clementina, che non riescono a vendere a causa del prezzo troppo elevato. Con le spese di trasporto e i diritti doganali il nuovo testo biblico diventa praticamente inaccessibile al pubblico oltremontano. G.B. Bandini non tralascia di narrare come Paolo Blado, tipografo ufficiale dei documenti pontifici, sia riuscito a sfruttare la posizione. Assicurandosi per trent'anni i diritti di stampa di un nuovo ufficio dei santi da inserire nei breviari e nei messali già esistenti, egli ha ristampato tutto il testo del breviario e del messale, costringendo all'acquisto dell'intera opera anziché di un semplice supplemento.
Paolo Blado si rifiuta inoltre d ristampare le bolle pontificie, cosicché la bolla, che prima si imprimeva con due soldi e si vendeva per quattro o cinque, è arrivata, come genere raro, a venti soldi e pretende dai pellegrini cifre esorbitanti per i manifestini che elencano le indulgenze da concedersi nella città eterna.
I privilegi, continua G.B. Bandini, vanno dunque prontamente lasciati cadere. Essi ingiustamente agitano la minaccia di scomunica per questioni meramente commerciali e, senza servire allo scopo, offrono molteplici possibiltà di stampare libri canonici, alla sola condzione di riprodurne fedelmente il testo autorizzato sotto il controllo di ordinari e nunzi pontifici.
Sia per l'influenza di questa memoria o per effetto delle pressioni veneziane, la Sede Apostolica acconsente alla maggior parte delle richieste della Repubblica di Venezia circa la revisione clementina del breviario e del messale.

Antoniano, Silvio
(Roma 1540-1603) cardinale.

Francescani

«segue da 1597»
1598, trattato di Vervins tra Francia e Spagna:
alla legazione di Alessandro de' Medici, incaricato di svolgere le trattative fra Filippo II, Enrico IV e il duca di Savoia, il papa aggiunge due frati francescani: Francesco Gonzaga, vescovo di Mantova, e Bonaventura Siculi di Caltagirone, generale dei Minori;
quest'ultimo fa la spola ben diciassette volte tra Parigi e Bruxelles riuscendo da una parte a strappare agli Spagnoli la promessa di cedere Calais, dall'altra di staccare Enrico IV dagli Olandesi e dagli Inglesi (febbraio-maggio); il papa gli riconosce il merito nominandolo patriarca di Costantinopoli;
«segue 1599»

Gesuiti

«segue da 1597»
[col generale C. Acquaviva (1581-1615) si potenzia la compagnia]
1598, alla fine del 1594 sono stati espulsi dalla Francia che ora si trova nella situazione paradossale (editto di Nantes) di uno stato cattolico che tollera i calvinisti e non i gesuiti;
dal 1596, la penetrazione in Giappone (1549) viene compromessa dalle continue persecuzioni (martiri giapponesi);
[vedi Domicilia]
«segue 1599»

Ugonotti

«segue da 1595»
2 marzo, Enrico di Navarra salito al trono come Enrico IV, firma la pace di Vervins con la Spagna e l'Editto di Nantes.

Editto di Nantes

1598, 13 aprile, editto di pacificazione tra ugonotti e cattolici promulgato da Enrico IV re di Francia (convertitosi al cattolicesimo nel 1590 per ragioni politiche): viene introdotto in Europa, per la prima volta, il principio della libertà religiosa; in pratica:
- viene riconosciuta a tutti i sudditi la libertà di coscienza e di culto, la cui pratica è resa possibile ai calvinisti francesi (gli ugonotti) in qualunque sede a eccezione di Parigi e delle residenze reali;
- essi possono accedere anche alle cariche civili, organizzarsi in partito e presidiare, a garanzia della loro incolumità, un centinaio di piazzeforti (tra cui La Rochelle);
questo ampio margine di autonomia politica lasciata agli ugonotti, suscita una viva opposizione da parte cattolica;
«segue 1610»

ANNO 1598



1598
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1598
-

 



 
1598
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1598
-




1598
ducato di Stiria e di Tirolo
Ferdinando II
Albero genealogico

(Graz 1578 - Vienna 1637)
figlio di Carlo d'Absburgo duca di Stiria e di Maria Anna di Baviera;
assorbe all'università di Ingolstadt, dominata dai gesuiti, quei principi della controriforma di cui sarà strenuo assertore per tutta la vita;
1596-1637, duca di Stiria e di Tirolo;



1617-37, re di Boemia;
1618-37, re d'Ungheria;
1619-37, imperatore del Sacro Romano Impero;


1598
-

In Loreto fa innanzi all'altare il voto solenne di ristabilire a qualunque costo la religione cattolica come religione esclusivamente dominante nei suoi Stati.
[Promessa che dovrà poi sciogliere una volta imperatore.]

1598
ducato di Sassonia
Cristiano II
Albero genealogico

(† 1611)
figlio di Cristiano I e di Sofia di Brandeburgo;
1591-1611, principe elettore di Sassonia;





1598
ducato di Prussia
Alberto II
Albero genealogico

(† 1618)
figlio di Alberto I e di ?;
1568-1618, duca di Prussia;
caduto in demenza, i suoi stati sono governati dal parente, l’elettore di Brandeburgo


1598
ducato di Württemberg




1598
ducato di Baviera
Massimiliano I di Wittelsbach
Albero genealogico

(Monaco di Baviera 1573 - Ingolstadt 1651)
figlio di Guglielmo V e di Renata di Lorena;
1597-1623, duca di Baviera;



1623-51, primo principe elettore di Baviera e depositario dell'Alto Palatinato;


1598
Palatinato
Federico IV [il Giusto]
Albero genealogico
(Amberg 1574 - Heidelberg 1610)
figlio di Ludovico VI e di Elisabetta di Assia-Kassel;
1583-1610, elettore del Palatinato;
alla morte dello zio Giovanni Casimiro assume personalmente il governo e continua la sua politica di ostilità verso la chiesa cattolica e gli Absburgo (cui rifiuta aiuto nelle guerre turche) e di cooperazione con i protestanti stranieri;
dal 1593 è sposato con Luisa d'Orange, figlia di Guglielmo [il Taciturno];



1598
Mainz [Magonza]








1598
REGNO di POLONIA e REGNO di SVEZIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
1592-1604, re di Svezia;
nonostante gli impegni presi al momento della seconda elevazione al trono, punta presto ad estendere la controriforma nel nord-est europeo;





POLONIA

1598
-


SVEZIA

1598
qui non riesce a vincere l'opposizione protestante: battuto a Linköping, deve riconoscere la riforma e abdicare in favore del figlio Ladislao;


 





1598
IMPERO OTTOMANO
Mehmet III
Albero genealogico

(1566 - 1603)
figlio di Murad III e di Safiye (una della famiglia veneziana Baffo); capostipite della famiglia Osmani.
1595-1603, sultano;




Gran Visir
Sokollu Mehmet Pascià
(1566 - ?)
1598
-







1598
RUSSIA
Fëdor I [Teodoro I] Ivanovic Rjurik
Albero genealogico

(1557 - 1598)
figlio di Ivan IV [il Terribile] e di Anastasia Romanova;
1580, sposa Irene, sorella del boiaro Boris Godunov;
1584-98, zar di Russia;
debole di mente, affida il governo dapprima allo zio materno Nikita Romanov, poi al boiaro Boris Godunov;
dal 1589 la chiesa ortodossa russa non dipende più da Costantinopoli avendo ottenuto l'elevazione di Mosca a patriarcato;
1598
quando muore, forse avvelenato, lascia il trono alla moglie ma questa si ritira in un monastero mentre suo fratello Boris Romanov ne assume la successione; inizia così il cosiddetto "periodo dei torbidi".

 
-
1598
-

 
1598
Valacchia
Michele [il Valoroso]

(n. 1557 - m. 1601)
1593-1601, voivoda di Valacchia;

 
-
1598
-





1598
REGNO di FRANCIA e REGNO di NAVARRA
Enrico di Navarra
Albero genealogico
(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
1585-94, "guerra dei tre Enrichi";
1589-1610, re di Francia (Enrico IV);





Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
M. de Béthune
[futuro duca di Sully]
(1597 - 1611)
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1594 30 dic - 9 ago 1616)
 

1598
Marzo
2
, Vervins, firma la pace con la Spagna;

Aprile
25
, segue immediatamente l'Editto di Nantes che proclama il cattolicesimo religione ufficiale ma sancisce per i protestanti la libertà di coscienza e di culto, garantita dal possesso di una serie di piazzeforti;
s'intitola Edit du Roy sur la Pacification des Troubles de ce Royaume; si compone di ben 92 articoli palesi e di 56 segreti o peculiari, e viene nel preambolo enunciato come un: Edit perpetuel et irrévocable. Per la sua esecutività il re deve comunque imporre la sua volontà con un lit de justice.
[Esso sarà infatti ratificato dal Parlamento di Parigi, che insieme all'Università oppone in ogni occasione la più caparbia resistenza ad ogni misura di tolleranza, soltanto il 25 febbraio 1599 e ancora con alcune riserve.
Sarà revocato dall'Editto di Fontainebleau nel 1685.]
I riformati vengono quindi ammessi a tutti gli uffici pubblici, alle scuole, agli ospedali e ottengono il diritto di essere giudicati da commissioni composte parzialmente di loro correligionari, istituite presso il Parlamento di Parigi e di altre città.
Il servizio divino evangelico è ammesso ovunque esisteva già nell'anno 1597, con facoltà di erigere edifici a tale scopo e di istituire concistori, radunare sinodi, aprire scuole di teologia.
Viene proibito infine di togliere ai riformati i loro figli per educarli cattolicamente.
D'altra parte però, i riformati continuano ad essere costretti, non solo a riconoscere le feste del cattolicesimo, ma ad ottemperare alle prescrizioni delle leggi matrimoniali cattoliche ed a pagare le decime.
Inoltre, ogni culto evangelico è escluso da Parigi, da altri territori e città determinate, e dagli eserciti.
Dunque una libertà di coscienza e una libertà di culto solamente parziali anche per gli stessi riformati.
Nessuna libertà poi per altri dissidenti.
Ancora: a garanzia dell'osservanza dei patti, garanzia non superflua dopo che tante paci sono state così impudentemente violate, gli ugonotti hanno dall'editto la facoltà di tenere occupate dai loro e di governare quindi a modo loro più di duecento città nello Stato.
[Ora questo dà a Jules Simon giusto motivo di osservare: "I due partiti restano quali sono, ciascuno entro il proprio campo e concludono, per dir così, una pace armata, dandosi reciprocamente garanzie ed ostaggi".
Pertanto non si può a rigore di termini ravvisare – come l'opinione pubblica fa – nel celebre editto un documento storico della libertà religiosa, bensì un atto di pacificazione fra due partiti politico-religiosi e quindi come un atto della stessa natura e della stessa portata di quelle paci religiose germaniche e svizzere, di poco anteriori o di poco posteriori.
Mentre per esempio il trattato di Westfalia fornirà alla Germania una base legale sopra cui non solamente i buoni rapporti interconfessionali si verranno sempre più assodando, ma sarà possibile ai vari indirizzi liberali di sorgere, svilupparsi e trionfare, l'Editto di Nantes invece, se da una parte non servirà ad una vera e stabile riconciliazione, dall'altra poi assopirà dapprima accontentandolo e poi spegnedolo affatto quel caloroso movimento verso le idee di tolleranza, che ha guadagnato le menti più elette della Francia durante le guerre di religione.
L'Editto sarà osservato fedelmente da Enrico IV ma questo comincerà ad essere visto di mal occhio già sotto la reggenza della vedova Maria de' Medici, tutta dedita al partito clericale della Spagna, e durante il regno di Luigi XIII.]




1598
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1598
-



1598
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Maurizio
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1567 - L'Aia 1625)
secondogenito di Guglielmo I [il Taciturno] e di Anna di Sassonia;
1584-1625, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]
1590-95, riorganizzati gli eserciti delle Province Unite, si impadronisce di Breda, Nimega e Groningen;




1618-25, conte di Nassau;
1618-25, principe di Orange;


1598
-



1598
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]

-

governatore
[inviato da Filippo II]
-

1598
Unione di Arras: le province meridionali (Belgio) sono sottomesse a Filippo II il quale, poco prima di morire, rinuncia alla sovranità in favore della figlia Isabella Clara Eugenia († 1633);








1598
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;
nell'estate del 1579 il duca d'Alençon, erede al trono di Francia, si reca di persona in Inghilterra per corteggiarla;
1577-80, Francis Drake rinnova l'impresa compiuta da Magellano circumnavigando il globo (e saccheggiando al suo passaggio le coste occidentali dell'America spagnola);
[Medico personale: dottor Rodrigo López, un portoghese di origine ebrea convertito al cristianesimo, a Londra dal 1558, a cui, per i servizi prestati alla regina, è stato concesso il monopolio dell'importazione di semi di anice, grazie al quale è diventato ricco. Perle sue rigini portoghesi, il medico fa parte della cerchia di amici di don Antonio, il pretendente alla corona del Portogallo; in realtà egli lavora come spia per il papa, per il re di Spagna e per lord Burghley, il capo dello spionaggio inglese.]



1598
muore W. Cecil (lord Burghley); una accanita gara per l'accaparramento del favore regale segue tra il figlio di quest'ultimo, R. Cecil, e la nuova stella, R. Devereux conte di Essex; quest'ultimo si reca in Irlanda per reprimere la rivolta ivi scoppiata fin dal 1595;
[nell'ultimo decennio del secolo, la regina inglese ha ordinato l'esecuzione di 61 sacerdoti e 47 laici;



IRLANDA
-
-
-
-
1598
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;
dopo la vittoria irlandese di Yellow Ford, la rivolta guidata dai due capi leggendari, Hugh O' Neill e Hugh O' Connell, dilaga anche nel Munster, trovando appoggio in un contingente spagnolo;





a


1598
REGNO di SCOZIA
Giacomo VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566 - Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria [Stuarda];
1567-1625, re di Scozia;
incoronato a un anno, dopo la deposizione della madre, ha come reggenti vari nobili scozzesi protestanti e come precettore G. Buchanan;
nel 1587 non si è opposto all'esecuzione della madre;





1603-25, re d'Inghilterra (Giacomo I);



1598
-


a

1598
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;
[incoronato solo nel 1595 al raggiungimento della maggiore età]

1598
-
NORVEGIA
1598
-
ISLANDA
1598
-







1598
REGNO di SPAGNA e REGNO di PORTOGALLO
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;
nel 1587 la decapitazione di Maria [Stuarda] gli offre il pretesto per rompere con l'Inghilterra che ha sostenuto i ribelli fiamminghi e le cui navi minacciano con la loro pirateria le rotte atlantiche e le colonie spagnole;
nel 1589, alla morte di Enrico III re di Francia, rivendica il trono francese per la figlia Isabella Clara avuta da Elisabetta di Valois;
nel 1594 abbandona ufficialmente tutti gli affari di Stato; da questo momento riceve soltanto il frate Diego de la Yepes, suo confessore;
1595, guerra con la Francia;
1598
Maggio
2
, con la pace di Vervins riconosce Enrico IV re di Francia; e restituisce le terre conquistate nel Nordest della Francia: Calais torna ai francesi dopo molti anni di dominazione spagnola;
Settembre
13
, ore 03:00, la lunga infermità lo conduce alla morte all'Escorial.
[v. Filippo di Vittorio Alfieri, 1783; Don Carlos di F. Schiller, 1787]


Filippo III
Albero genealogico
(Madrid 1578 - 1621)
figlio di Filippo II [il re prudente] e della sua quarta moglie Anna d'Austria;
1598-1621, re di Spagna; [compreso Portogallo]
1598-1621, re di Napoli e Sicilia;
fin dall'inizio del regno abbandona le redini del governo nelle mani del suo favorito Francisco Gómez de Sandoval y Rojas, duca di Lerma;



SPAGNA
1598
l'esaurimento economico e finanziario del paese, determinato dalle enormi spese militari di Filippo II e dalla diminuzione dell'afflusso di metalli preziosi dalle colonie americane, gli impone la rinuncia ai più ambiziosi obiettivi di politica estera;
PORTOGALLO
1598
-






1598
ducato di SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico
(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Margherita di Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte;
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
;
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1585 sposa Caterina (Catalina Michaella) d'Absburgo-Spagna († 1597), figlia di Filippo II;
1588-1630, marchese di Saluzzo;
nel 1597 muore la moglie Caterina d'Absburgo-Spagna;


 
1598
[Ambasciatore a Venezia, dal 25 settembre 1597, è nominato Giambattista Maurizio dei conti di Genola, baroni di San Salvatore con Gorra e Madonna della Sanità, signori di Solere, consigliere di Stato e referendario (20 aprile 1593). Ha sposato (3 giugno 1592) Maddalena di Domenico Buronzo.]



1598
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Lazzaro Cebà Grimaldi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1597 7 dic - 15 feb 1599, doge di Genova;


1598
-


1598
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

Filippo III
Albero genealogico

(Madrid 1578 - 1621)
figlio di Filippo II [il re prudente] e della sua quarta moglie Anna d'Austria;
1598-1621, re di Spagna;
1598-1621, re di Portogallo;
1598-1621, re di Napoli e Sicilia;

– vedi Spagna –


 

1598
-



1598
ducato di Mantova e di Monferrato
Vincenzo I
Albero genealogico
(1562 - 1612)
figlio di Guglielmo I e di Eleonora von Habsburg;
1581, sposa Margherita Farnese († 1643) [annullato 1583];
1584, sposa Eleonora de' Medici († 1611).
1587-1612, duca di Mantova e del Monferrato;



1598
-
a

1598
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Marino Grimani
Albero genealogico
(Venezia 1º lug 1532 – Venezia 25 dic 1605)
figlio di Girolamo e di Donata Pisani;
1595-1605, doge di Venezia; [89°]

- nunzio pontificio:
. Antonio Maria Graziani (1596 23 feb - 8 ott 1598)
. Offredo Offredi (1598 8 ott - † giu 1605)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
1598

La devoluzione (1597-98) di Ferrara al pontefice preoccupa la Repubblica.
Il progetto veneziano di diversione del Po, che provocherebbe l'interrimento del porto di Goro e l'allagamento di territori pontifici, il rifiuto di Venezia di prendere ancora le armi contro i turchi, amareggiano il papa.
La sede Apostolica sta ora emancipandosi dalla tutela della Spagna, ma a Venezia sembra ancora troppo legata a Madrid.
Il principale fattore di deterioramento delle relazioni veneto-pontificie è però l'incoraggiamento della Repubblica all'acquisizione da parte dei laci di terre di proprietà ecclesiastica.
D'altra parte il governo veneziano vede nell'estensione della proprietà fondiaria laica la soluzione del costante problema dell'approvvigionamento della città lagunare ed auspica che l'imposizione sulle terre di nuova acquisizione accresca il gettito fiscale complessivo, in un periodo d'inflazione e di restrizione di altre entrate.

Luglio
il nunzio, recatosi in Collegio, fa presente che gli altri stati hanno accettato il decreto con cui il papa attribuisce al Sant'Uffizio il giudizio dei bigami che, violando il sacramento del matrimonio e praticando la poligamia, si macchiano d'eresia e Leonardo Donà assicura che i tribunali della Repubblica puniscono i colpevoli di questo reato più severamente dell'Inquisizione.
Il nunzio abbozza, lasciando cadere la questione.



Agosto
Quando un bastardo di casa Soranzo (Lorenzo di Benetto Soranzo) scrive un libro (L'Ottomanno), pubblicato a Ferrara e a Milano, contenente dei riferimenti ai turchi poco graditi al governo veneziano, questo ordina il bando dell'opera e l'arresto dell'autore.
[Secondo una lettera del 12 agosto, del nunzio Anton Maria Graziani.
Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]



1598
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Cesare d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1562 - Modena 1628)
figlio di don Alfonso, un bastardo di Alfonso I, legittimato dall'imperatore ma non riconosciuto dalla corte di Roma;
1597-98, duca di Ferrara;
1597-1628, duca Modena e Reggio;

 

1598
Gennaio
Ferrara, feudo pontificio, gli viene strappata da papa Clemente VIII ed egli si trasferisce a Modena con l'archivio, il museo e la biblioteca estense;






1598
Granducato di Toscana
Ferdinando I
Albero genealogico

(Firenze 1549 - 1609)
figlio minore di Cosimo I;
1587-1609, granduca di Toscana;
continua l'indirizzo del padre, favorendo in particolare l'ascesa della città di Livorno sviluppandone gli impianti portuali;
nel 1589 sposa Cristina di Lorena;

1598
-


1598
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese ;
1565-68, compie un soggiorno presso la corte spagnola;
1570, sposa Lucrezia d'Este che non gli darà figli;
1571, combatte eroicamente a Lepanto;
1574-1631, duca di Urbino;
scaccia i ministri del padre e sopprime molte tasse;
geloso della sua autonomia, non vuole nel suo ducato né l'inquisizione, né i gesuiti e protegge gli ebrei;
si separa da Lucrezia d'Este;





 
1598
-




1598
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


Filippo III
Albero genealogico

(Madrid 1578 - 1621)
figlio di Filippo II [il re prudente] e della sua quarta moglie Anna d'Austria;
1598-1621, re di Spagna;
1598-1621, re di Portogallo;
1598-1621, re di Napoli e Sicilia;

– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
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Nunzio apostolico
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1598
-


SICILIA
Viceré
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1598
-




Busenello, Gian Francesco o Giovanni Francesco (Venezia 1598-Legnaro, Padova 1659) rimatore e librettista italiano, autore anche di versi in dialetto, in gran parte inediti, con pittoresche descrizioni della vita veneziana; scolaro di P. Sarpi, esercitò l'avvocatura;
L'incoronazione di Poppea (1642, primo melodramma storico, musicato da Claudio Monteverdi)
Altri quattro melodrammi sono musicati di Pier Francesco Cavalli.

Cavalieri, Francesco Bonaventura (Milano 1598 ca - Bologna 27 dic 1647) matematico italiano, entrato giovanissimo nell'ordine dei gesuati;
1616, si trasferisce a Pisa dove è allievo di B. Castelli (1577?-1643), uno dei discepoli di G. Galilei, e di questi medesimo col quale rimane sempre in corrispondenza;
1620, torna a Milano dove svolge l'attività di predicatore senza abbandonare gli studi matematici; inizia intanto ad avvicinarsi al "metodo degli indivisibili"; dopo un breve soggiorno a Roma si trasferisce a Parma, dove vive per tre anni;
1629, ha una cattedra di matematica a Bologna, ove rimane fino alla morte;
Directorium generale uranometricum (1632, sul calcolo logaritmico)
Specchio ustorio… (1632, trattato sulle coniche e sui metodi per costruirle)
[I primi elementi della teoria di Apollonio di Perga (III sec. a.C.) sono applicati agli specchi ustori, ai fari, all'acustica e al moto dei gravi. Forse ci si riferisce solo ai primi quattro libri ciop quelli pervenetici in greco una versione dei tre libri successivi dell'poera sarà puuanno pubblicati per la prima volt a Firenzenel 1661 in una traduzione latina da un rifacmento arabo. L'edizikne è curata da Abraham Echellensis e Giovanni Alfonso Borelli (lo scienziato incouso da Newton trai suoi precdecessori proposito della legge di gravitazioneuniversale) Il recupero di Apollonio continua anche dopo la pubblciazione dei Principia del 1687 UN'edizone critica dei primi sette librim contenente i ltesto greco dei primi quattro e una traduzione latina dei re successivi basaa su diversi mnanoscritti arabi, fu infine pubblicata nel 1710.]
Geometria indivisibilibus continuorum quadam nova ratione promota (1635; già completato a Parma, il manoscritto iniziale subisce molte revisioni e correzioni; introduce il metodo degli "indivisibili" per il calcolo di aree e volumi)
Exercitationes geometriche sex… (1647, approfondimenti del suo "metodo degli indivisibili", volti soprattutto a confutare le critiche dei contemporanei).
[Tra i suoi allievi: Mengoli, personalità di valore ma relativamente isolata, che insegna poi a Bologna; Stefano Degli Angeli, rettore della cattedra di matematica all'università di Padova dopo l'Argoli.].

Colletet, Guillaume (Parigi 1598-1659) poeta francese
Epigrammes (1653, Epigrammi)
Poésies diverses (1656, Poesie diverse)
Art poétique (1658, Arte poetica).

Riccioli, Giovanni Battista (Ferrara 1598-Bologna 1671) astronomo e geografo italiano, gesuita, insegnò prima filosofia e teologia e poi astronomia a Parma e a Bologna; avversario del sistema copernicano; 
Geographia et hydrographia reformata (1661, in 12 libri)
Almagestum novum (1651)
[Dove ripropone una sintesi degli argomenti sulle maree di G.B. Baliani, ripresi poi da J. Wallis e ancora più tardi da I. Newton.]
Astronomia reformata (1665).

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«segue da 1597»
1598
Germania
Francoforte
A partire da quest'anno il consiglio municipale affida a S. Feyerabend la pubblicazione del Catalogus universalis [Mess Katalog] (catalogo semestrale ufficiale della fiera del libro di Francoforte) che dovrebbe soppiantare le iniziative private di Georg Willer e di altre ditte.
[Nel 1750, quando verrà soppressa la fiera, cesserà anche la pubblicazione del catalogo.]
Augusta, un primo catalogo viene ora realizzato anche per la fiera del libro di Augusta.
[Fra poco tempo, comunque, il catalogo sarà sottoposto al controllo della Commissione Imperiale sui Libri, con effetti abbastanza deprimenti sulla varietà e la vivacità delle proposte librarie.
Hans Tuzzi, Gli strumenti del bibliofilo, Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano 2003 ]
Francia
Strasburgo, esce Nomenclator scriptorum philosophicorum del luterano Israel Spach.
[Nelle opere sono citati i cataloghi cinquecenteschi di Oporino e di Goltzius ma non quelli di Aldo Manuzio [il Vecchio].]
Venezia
. Domenico e Giovan Battista Guerra hanno finora pubblicato 160 edizioni (1560-1598);
. Girolamo Polo ha finora pubblicato 25 edizioni (1573-1598);
«segue 1599»

Beatrice Cenci

1598, 9 settembre, Francesco Cenci (1549), padre di Beatrice, viene ucciso dal castellano di Petrella Salto (Rieti) Olimpio Calvetti e da un sicario di nome Marzio;
nonostante le precauzioni prese per simulare una morte accidentale, viene scoperto l'omicidio e segue un processo, seguito con passione dalla cittadinanza;
benché difesa dall'illustre giureconsulto Prospero Farinaccio, il processo, per volontà dei giudici e di Clemente VIII, si conclude con dure sentenze:
- Bernardo (fratello minore), diciassettenne,è risparmiato per la sua giovane età;
- Giacomo (fratello maggiore), non l'ispiratore, ma la longa manus, quello che ha reso possibile il parricidio, pur senza il suo apporto materiale, si trova di fronte, quale inquisitore, il giudice Ulisse Moscati convinto assertore dell'efficacia "legale" della tortura e contro il quale nulla riesce a fare l'avvocato difensore Prospero Farinaccio;
torturato, sottoposto perfino alla "veglia", un tormento che fa impallidire anche i delinquenti più incalliti, viene alla fine squartato;
- Calvetti, è già stato eliminato come teste incomodo;
tutti alla fine, sottoposti a tortura, confessano;
«segue 1599»

Tabula Peutingeriana
[da K. Peutinger]

«segue da 1507»
1598, grazie a Marcus Welser, discendente del cancelliere, viene terminata la pubblicazione della "Tabula".
Questa edizione è quanto mai preziosa, nonostante alcune imprecisioni.
La pergamena, gremita di fessure, friabile, con i colori sbiaditi dal tempo (il verde del mare ottenuto col rame, l'ha addirittura corrosa), ha perduto col tempo nomi e caratteristiche. Le stesse che non sono state perdute dalla carta stampata, che ci ripropone le condizioni di leggibilità del XVI secolo.
L'odissea però non è finita.
Dopo la pubblicazione dil Marcus Welser, si perde traccia della "Tabula" sino al 1714.
«segue 1714»

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