©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una

Nuova Ricerca

Papa
Paolo V

(1605-1621)

 

 

Ambasciatori a Roma
Venezia Francesco Contarini
(dal 9 giu 1607 al 12 mag 1609)
   
  

Gesuiti

«segue da 1606»
[col generale C. Acquaviva (1581-1615) si potenzia la compagnia]
1607, 1° febbraio, Enrico IV scrive al papa e al generale della compagnia per chiedere il loro sostegno ai suoi piani per una nuova missione gesuitica francese in Medio Oriente (dopo la prima a Istanbul, aperta con Venezia nel 1582); Venezia si oppone al progetto e lo farà di continuo fino al 1638);
sorge il collegio di Reggio;
all'Aquila viene impiantata una seconda congregazione segreta.
Intanto la presenza e il ruolo dei gesuiti nei ducati farnesiani, dopo 35 anni di stasi, subisce un improvviso inmpulso.
Ai gesuiti vengono assegnate:
- nuove cattedre universitarie e una piena autonomia di gestione della loro università,
- la direzione del collegio dei nobili,
- l'istruzione dei principi Ottavio, Odoardo e Francesco,
- la direzione spirituale della stessa famiglia ducale.
Antonio Possevino e Ranuccio I d'Este (fedele alla Spagna) non perdono l'occasione per creare un modello di università specularmente opposto a quello padovano, abbandonando tutte le cautele e le mediazioni che i difficili rapporti con Venezia avevano finora suggerito.
Essi concordano inoltre nell'intenzione di fare delle scuole parmensi «un esempio a tutti gli Studi d'Italia».
Antonio Possevino propone:
- come modello disciplinare, lo Studio di Salamanca ove «si castigano i discoli, i giucatori, et altri con prigione e con digiuni di pane et acqua, con sbandirli se sono incorrigibili, et con altre pene maggiori»;
- come modello culturale, gli Studi di Ingolstadt e di Pont-à-Mousson (diretti da gesuiti e quindi università dichiaratamente confessionali), ove è negata l'ammissione a quegli studenti che «volessero (ancorché solo segretamente) vivere hereticamente», mentre l'insegnamento della filosofia viene riservato ai soli gesuiti – escludendone anche per il futuro i laici – perché la filosofia «quando è letta da chi non è prima buon teologo, serve spessissimo per introdurre pestilenti errori della mortalità dell'anima e di altro».
Dal canto suo Ranuccio I, per palesare la sua avversione alle scelte compiute dal governo veneziano, dichiara che non c'è «altra Ragion di Stato che la Ragion di Dio».
[vedi Domicilia]
«segue 1608»

Ordine del Collare
(poi dell'Annunziata)

«segue da 1570»
1607, la chiesa dell'ordine è ora l'eremo dei Camaldolesi nel colle di Torino che sarà poi soppresso al tempo della Rivoluzione francese;
«segue 1840»

ANNO 1607





1607
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1607
-

 




1607
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1607
la guerra contro i turchi in Ungheria e la rivolta dei magnati magiari, guidati da Stefano Bocksay provocano dissensi nella stessa famiglia imperiale e profondi contrasti tra lui e i suoi fratelli minori gli arciduchi Mattia e Massimiliano; proprio da questi ultimi viene dichiarato decaduto per l'aggravarsi della malattia mentale che da tempo l'ha colpito;



1607
ducato di Stiria e di Tirolo
Ferdinando II
Albero genealogico

(Graz 1578 - Vienna 1637)
figlio di Carlo d'Absburgo duca di Stiria e di Maria Anna di Baviera;
1596-1637, duca di Stiria e di Tirolo;



1617-37, re di Boemia;
1618-37, re d'Ungheria;
1619-37, imperatore del Sacro Romano Impero;




1607
-


 

1607
ducato di Baviera
Albero genealogico

(Monaco di Baviera 1573 - Ingolstadt 1651)
figlio di Guglielmo V e di Renata di Lorena;
1597-1623, duca di Baviera;



1623-51, primo principe elettore di Baviera e depositario dell'Alto Palatinato;

1607
Palatinato
Federico IV [il Giusto]
Albero genealogico

(Amberg 1574 - Heidelberg 1610)
figlio di Ludovico VI e di Elisabetta di Assia-Kassel;
1583-1610, elettore del Palatinato;



1607
REGNO di POLONIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
1592-1604, re di Svezia;
dal 1598 in Svezia ha abdicato in favore del figlio Ladislao, che ha come reggente lo zio Carlo di Ludermania;



1607
1600-11, prima guerra svedese contro la Polonia (iniziata proprio dal reggente, zio del re, Carlo di Ludermania);
1605-08, i magnati di Lituania si ribellano contro l'unione della loro chiesa a Roma;

 

 



1607
IMPERO OTTOMANO
Ahmet I
Albero genealogico

(1590 - 1617)
figlio di Mehmet III
1603-17, sultano;
[è il primo sultano ad accedere al trono prima di aver raggiunto la maggiore età.]




Gran Visir
-

1607
favorite dalla guerra contro i persiani che vogliono riconquistare i territori ceduti nel 1590, si riaccendono le rivolte interne;



 

 



1607
RUSSIA
 



Russia
1598-1613
"periodo dei torbidi"


 
-
1607


 

 



1607
Francia e Navarra
Enrico di Navarra
Albero genealogico
(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
1589-1610, re di Francia (Enrico IV);


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
M. de Béthune
duca di Sully
(1597 - 1610)
Cancelliere-Guardasigilli
Nicolas Brulart de Sillery
(1604 - 1616)
Segretario di stato agli Affari Esteri
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1594 30 dic - 9 ago 1616);
 
1607
-
Nord America
ACADIA
Governatore
-
-

1607
Port Royal,

 

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.
Il toponimo Nuova Francia ha preso lentamente il sopravvento sul toponimo Canada intorno al 1600, ma già nel 1560 lo aveva sostituito nella cartografia.]
 
-

1607
-

 

1607
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di Francesco I e di Cristina di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;


1607
-


1607
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Maurizio
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1567 - L'Aia 1625)
secondogenito di Guglielmo I [il Taciturno] e di Anna di Sassonia;
1584-1625, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]




1618-25, conte di Nassau;
1618-25, principe di Orange;




1607
-


1607
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]
Alberto d'Absburgo
Albero genealogico

(† 1621)
figlio dell'imperatore Massimiliano II e di Maria di Spagna († 1603), figlia di Carlo V - 15 figli;
arciduca d'Austria;
1599-1621, governatore dei Paesi Bassi;
[dopo aver sposato Isabella Clara Eugenia figlia di Filippo II ed erede dei Paesi Bassi.]




1607
-


 

1607
Inghilterra e Scozia
James VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566-Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria Stuarda;
1567-1625, re di Scozia;
1603-25, re d'Inghilterra (James I);
[XXIV re d'Inghilterra da William [il Conquistatore]]

 

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
-
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
-

1607
-

IRLANDA

-

Nord America
Maggio
le tre piccole navi della Compagnia di Londra, la Susan Constant, la Goodspeed e la Discovery, partite a dicembre dall'Inghilterra con 104 persone a bordo (uomini e ragazzi) entrano nella baia di Chesapeake; i coloni fondano Jamestown sul fiume James;
[Parecchie altre centinaia di uomini li raggiungeranno nel corso dei due anni successivi.]


1607
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;



1607
-
NORVEGIA
1607
-
ISLANDA
1607
-

 

1607
REGNO di SVEZIA
Carlo IX Vasa
Albero genealogico
(Stoccolma 1550 - Nyköping 1611)
figlio cadetto di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1604-11, re di Svezia;



1607
-




1607
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Filippo III
Albero genealogico

(Madrid 1578 - 1621)
figlio di Filippo II e della sua quarta moglie Anna d'Austria;
1598-1621, re di Spagna; [compreso Portogallo]
1598-1621, re di Napoli e Sicilia;


1607
-
NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1607
-


SICILIA
Viceré
-
1607
-
a

 



1607
SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico

(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Marguerite de Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1588-1630, marchese di Saluzzo;

 

 

1607
mentre il trattato di Lione (1601) con la Francia ha contribuito a spostare ulteriormente verso la pianura padana l'asse di gravitazione dello stato sabaudo, i Savoia e i Gonzaga sono concordi nel volere una nuova crociata contro i turchi; in particolare il duca si dà da fare (1607-1610), nel cercare l'appoggio e l'aiuto del papa e della Spagna per un eventuale invasione delle province ottomane della Macedonia che si potrebbe coordinare con una rivolta dei cristiani serbi e albanesi.


1607
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Luca (de Castro) Grimaldi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1605 1° mar - 2 mar 1607, doge di Genova;


Silvestro Invrea
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1607 3 mar - 17 mar 1607, doge di Genova;


Gerolamo Assereto
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1607 22 mar - 23 mar 1609, doge di Genova;


1607
-


1607
ducato di Mantova e del Monferrato
Vincenzo I
Albero genealogico
(1562 - 1612)
figlio di Guglielmo I e di Eleonora von Habsburg;
1581, sposa Margherita Farnese († 1643) [annullato 1583];
1584, sposa Eleonora de' Medici († 1611).
1587-1612, duca di Mantova e del Monferrato;

1607
-

 

1607
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Leonardo Donà
(Venezia 12 feb 1536 - Venezia 16 lug 1612)
figlio di Giovan Battista e di Giovanna Corner;
1606-12, doge di Venezia; [90°]
Fervidamente religioso ma intransigente "anti–papista".
- nunzio pontificio: Berlinghiero Gessi (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore sabaudo: A. Provana (1605- ?)

1607
Gennaio
è dal dicembre scorso che a Venezia e a Roma si prendono in considerazione due schemi di compromesso: uno spagnolo e l'altro francese.
Mentre Venezia prende in considerazione la proposta spagnola, ad essa più sfavorevole, Roma valuta la proposta francese prospettata dal cardinale François de la Joyeuse, appena giunto a Ferrara inviato da Enrico IV, vagliando la possibilità in caso contrario di arrivare ad una guerra aperta.
20, a Roma Francisco Peña esprime il suo parere favorevole alla guerra; può contare sul consenso di un folto gruppo di prelati e cardinali, tra cui Lanfranco Margotti, Martino Malacrida e i cardinali Caetani, Giustiniani, Spinola e Borghese;
Antonio Possevino, ricevuto dal papa non con quell'accoglienza che il suo prestigio vorrebbe, dà un parere sfavorevole alla guerra «non videri bellum Venetis inferendum», facendo osservare la vicinanza dell'arcipelago riformato, dei greci e dei turchi che potrebbero approfittare dell'occasione per attaccare e sottolinea l'impreparazione e la mancanza di disciplina nelle truppe dello Stato pontificio e quanto sia differente l'attuale situazione rispetto a quella che aveva permesso nel 1508 a Giulio II di attaccare vittoriosamente Venezia;

Febbraio
17
, il cardinale François de la Joyeuse si reca a Venezia;
la Repubblica accetta il compromesso proposto dal cardinale francese;

Marzo
Carlo Emanuele I di Savoia invia a Venezia il referendario Giovan Battista Solere quale ambasciatore straordinario, per comunicare alla Repubblica l'intenzione del duca di recarsi a Venezia al fine di «interporsi in questi dispareri» che esistono fra il papa e la Repubblica;
alle richieste di Francesco Gonzaga, marchese di Castiglione e ambasciatore di Germania a Roma, di conoscere le proposte avanzate dal cardinale François de la Joyeuse, circa il problema dei gesuiti, la Repubblica risponde che non intende ammettere i gesuiti nel proprio Dominio per causa di gravi delitti da loro commessi in altro tempo e dei quali restano convinti.

Aprile
3
, l'ambasciatore sabaudo a Venezia, A. Provana, dà notizie sulla tragica fine del pievano di San Lio, morto in prigione per aver detto che fra Fulgentio il Zoccolante [Fulgenzio Mancini] era un eretico secondo il suo predicare, e sul fatto che a quest'ultimo hanno dato in governo con dodici frati la Chiesa dei Gesuiti senza che debba riconoscere altri superiori che la Repubblica, con ordine che torni a predicare.
21, l'ambasciatore sabaudo dà notizia della cessazione dell'Interdetto a seguito dell'accordo raggiunto; cadute le proibizioni, egli riprende a presenziare alle cerimonie religiose;
25, l'ambasciatore sabaudo viene rimproverato dal Doge per il comportamento assenteista durante il periodo dell'Interdetto;

_______________

I due chierici il cui arresto ha scatenato la contesa sono consegnati all'ambasciatore di Francia, ma non vengono revocate le discusse leggi in materia di ecclesiastici.
Nessuno dei contendenti, nonostante le rispettive dichiarazioni, trae profitto dalla vicenda:
- il papa viene sconfitto perché ritira le censure senza conseguire il suo scopo,
- Venezia riporta un successo, ma i fatti hanno sottolineato il pericolo, per un piccolo stato, di trovarsi isolato in un'Europa indifferente.
[Morale della vicenda: è meglio, per la Repubblica e per Roma, continuare ad appianare i contrasti alla vecchia maniera, con il negoziato e il patteggiamento, se non vogliono diventare pedine nel gioco delle grandi potenze.]
Intanto, nonostante la revoca dell'Inderdetto, l'ispezione doganale dei libri importati resta sospesa per parecchi anni e se un libraio riesce ad introdurre clandestinamente dei volumi in territorio veneziano non deve preoccuparsi di nulla.

_____________________________

Maggio
5
, l'ambasciatore sabaudo scrive che, forse per sanare i disaccordi con il cardinale François de la Joyeuse, la Chiesa dei Gesuiti è stata tolta a fra Fulgentio il Zoccolante.
Da Vienna giunge intanto la notizia dell'incendio appiccato dagli eretici, con fuochi artificaili, alla chiesa, residenza e biblioteca dei gesuiti di quella città. Malgrado le più attente ricerche non è stato possibile trovare i colpevoli.

Giugno
[L'interdetto non ha più efficacia]

Luglio
14
, il nuovo nunzio Berlingeri Gessi, vescovo di Rimini, cerca di evitare ogni ragione di contrasto con la Repubblica; a tal fine non si reca presso il tribunale dell'inquisizione, dove interviene il vicario patriarcale, Pietro Antonio Ribetti, uno dei sette teologi «contumaci».
Ai notai viene ordinato di presentare i titoli di proprietà dei beni acquistati dalle istituzioni religiose dopo il 1537, anno della legge che vieta agli ecclesiastici di acquistare immobili.

Settembre
1
°, subito dopo l'accomodamento, Paolo V comunica all'ambasciatore veneziano di avere notizia come lo stampatore Meietti stia per mandare alle stampe due libri di P. Sarpi, di cui uno sui gesuiti;
18, in una lettera dell'ambasciatore sabaudo, che parla dell'arrivo a Venezia del generale dei Serviti, già si avverte una certa tensione esistente intorno alla persona di fra P. Sarpi;

Ottobre
5
, attentato a P. Sarpi;
6, l'ambasciatore sabaudo riferisce che P. Sarpi e il converso che lo accompagnava erano «armati di sotto» per timore di attentati e che i colpi erano stati loro inferti al viso e al collo; a suo parere si tratta di un attentato organizzato e non dell'opera di un singolo individuo che voleva salvare la sua anima come era accaduto con l'omicidio di Enrico III di Valois;
16, l'ambasciatore sabaudo riferisce che del tentato omicidio sono sospettati i gesuiti per il fatto che in casa del principale dei deliquenti (il bergamasco e papista fanatico Michele Viti) alcune lettere del cardinal R. Bellarmino.
[Il cardinale sarà scagionato dallo stesso P. Sarpi, in quanto proprio da lui era stato avvertito di un pericolo di attentato. Resta comunque confermato che la trama era stata ordita da Roma.]
Nella stessa lettera viene descritta la visita del doge alle chiese di San Francesco delle Vigne e della Madonna della Celestia, dove è stato ricevuto dal padre guardiano e dal vicario patriarcale in cotta e piviale, «entrambi Theologi della Repubblica e contumaci di Santa Chiesa». Il principe è stato pure benedetto… alla presenza del nunzio apostolico Berlingeri Gessi. Questa vista alle chiese «non solita né ordinaria» è stata fatta dal doge per far vedere i teologi al nunzio il quale è rimasto così dispiaciuto dall'affronto ricevuto, da subire un attacco di «febbre terzana doppia continua» che lo ha obbligato a rimanere a letto.
[Ecco i 7 Teologi di Venezia:
. fra Bernardo Giordano da Venezia (di San Francesco delle Vigne), zocolante;
. fra Michelangelo da Venezia, zocolante;
. fra Camillo da Venezia, dell'ordine di Sant'Agostino,
. fra Paolo da Venezia, [P. Sarpi] dell'ordine dei Servi,
. fra Fulgenzio da Brescia [F. Micanzio], dell'ordine dei Servi,
. fra Mario Cappelli da Venezia, dell'ordine di San Francesco,
. L'Arcidiacono di Venezia.
Dopo l'attentato a P. Sarpi, anche l'ambasciatore a Parigi manifesta il sospetto che i suoi mandanti siano il papa e la Compagnia di Gesù (non giustificato dai riscontri successivi), il che dimostra quanto la Compagnia sia avvertita come un nemico pubblico dello stato veneziano, e non solo sul piano politico ma anche su quello teologico e religioso.


[a.f.]I 7 "teologi":
. Michelangelo Bonicelli
[uno dei "teologi" della Repubblica col compito di sostenere la perfetta ortodossia degli atti di questa, per quanto condannati da Roma - e, come tale, sottoscrisse il Protesto del doge del 6 maggio 1606 contro il breve pontificio del 17 aprile; ed apparve tra i sette firmatari del Trattato dell'Interdetto della Santità di papa Paulo V…, e, successivamente, fra i cinque interpellati per un Consulto intorno ai modi di levar la censura, ambedue, in realtà, opera solamente del Sarpi.]
. fra Bernardo Giordano;
. fra Fulgenzio Manfredi
.
.
. ecc.

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]

 

1607
ducato di Modena
Cesare d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1562 - Modena 1628)
figlio di don Alfonso, un bastardo di Alfonso I, legittimato dall'imperatore ma non riconosciuto dalla corte di Roma;
1597-98, duca di Ferrara;
1597-1628, duca di Modena;
dal gennaio 1598 risiede a Modena dove ha portato con sé l'archivio, il museo e la biblioteca estense;

 

 

1607
-


 

1607
Granducato di Toscana
Ferdinando I
Albero genealogico
(Firenze 1549 - 1609)
figlio minore di Cosimo I;
1587-1609, granduca di Toscana;
continua l'indirizzo del padre, favorendo in particolare l'ascesa della città di Livorno sviluppandone gli impianti portuali;
 
1607
-

 

1607
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese;
1574-1631, duca di Urbino;

 
1607
-

 

 



– Abriani, Paolo (Vicenza 1607-Venezia 1699) ecclesiastico e letterato italiano, poeta marinista;
Odi di Orazio (traduzione)
Farsaglia di Lucano (traduzione).

Angennes, Julie Luciana de [l'incomparable Julie] (Parigi 1607 – 15 novembre 1671) nobildonna francese;
[Figlia di Charles d'Angennes, marchese di Rambouillet, e di Catherine de Vivonne (1588-1665).
Sorelle:
. badessa di Sant'Etienne,
. Catherine Charlotte, badessa di Hiére (o Yerres)]

celebre per bellezza e delicatezza di spirito, forma, per i frequentatori dell'Hôtel de Rambouillet, sotto il nome di "p.sse Julée", il pendant della marchesa madre, la saggia Arthémise;
1641, riceve dal futuro marito, il duca di Montausier, la Guirlande de Julie;
[Trattasi di una raccolta di 62 madrigali composti da grandi nomi della poesia come Corneille, Desmarets, Malleville, e realizzata dal calligrafo Nicolas Jarry; ogni madrigale ha a soggetto un fiore che illustra una qualità di Julie. Rilegata splendidamente dal celebre rilegatore Gascon, è ornata fuori e dentro dalle cifre J. L. (Julie-Lucine). Il duca di Montausier ne farà dono a Julie il 1º gennaio 1633 o 1634.]
1645, 13 luglio, come previsto, sposa il duca di Montausier;
1661, diviene governante dei figli del re e dama d'onore di Maria Teresa regina di Spagna;
[Le memorie del tempo le rimproverano la compiacenza avuta nei confronti delle favorite di Louis XIV.
Madeleine de Scudéry la rappresenta sotto il nome di Arthénice nel suo romanzo, Artamène ou le Grand Cyrus, ora tanto famoso che V.-E. Fléchier le conserverà questo nome nell'orazione funebre del 2 gen 1672, consacrata alla sua memoria.]


Aprosio, Lodovico o Angelico Aprosio detto il Ventimiglia (Ventimiglia 1607-Genova 1681) letterato italiano, agostiniano; 
Il vaglio critico sopra il «Mondo nuovo» del cavalier T. Stigliani (1637, in cui difende il Marino contro Stigliani)
L'occhiale stritolato
Il Buratto
La sferza poetica
Il Veratro

La biblioteca aprosiana (1673, contenente un minuzioso repertorio degli autori che gli avevano donato libri)
La grillaja (1688).

Assarino, Luca (Siviglia 1607-Torino 1672) poligrafo, storico e narratore, fondatore a Genova del giornale «Il Sincero»;
La Stratonica
Armelinda
Istoria della guerra e dei mercenari d'Italia dall'ano 1613 al 1630
.

Gerhardt, Paul (Gräfenhainichen, Sassonia. 1607-Lübben, Merseburg 1676) poeta tedesco, luterano;
Lieder (1667, 120 Canti religiosi, inclusi poi negli innari protestanti; tra questi:
Praxix pietatis melica di Johannes Crüger che li contiene - dal 1647 alla XVIII ristampa ampliata del 1702)
Inoltre J.S. Bach si servì di singole strofe e di passi interi per i propri corali tra cui:
O Häupt voll Blut und Wunden (Passione secondo Matteo, risalente al canto latino Salve, caput cruentatum del sec. XIII).

Gombaud, Antoine – cavaliere di Méré (Poitou 1607-castello di Baussay, Poitou 1684) scrittore francese, frequentò i salotti di Mme de Rambouillet e della marchesa di Sablé;
1644, consigliere della duchessa di Lesdiguières, è uno dei principali personaggi dell'ambiente letterario e mondano parigino nella prima metà del Seicento;
1652, inizia il suo rapporto di amicizia con B. Pascal;
Conversations (1668-69 Conversazioni)
Des agréments (1677 I piaceri)
De l'esprit (1677 Lo spirito)
De la conversation (1677 La conversazione)
Lettres (1682 Lettere).
[vedi Tallemant des Réaux].

Harsdörfer, Georg Philipp (Norimberga 1607-1658) scrittore tedesco, poligrafo e traduttore;
Frauenzimmer-Gesprächspiele (1641-49, I dialoghi per le dame, in 8 voll. o otto parti, che forniscono materiale adatto ad una conversazione garbata)
Poetischer Trichter (1648-53, Imbuto poetico, in tre parti, in cui si riassumono le norme della Ragione nella sfera della poesia)
[Entrambi stampati da W. Endter di Norimberga.].


Pallavicino, Pietro Sforza (Roma 1607-1667) storico e letterato italiano, di nobile famiglia parmense (discendente di un generale della Serenissima e «aggregato» alla nobiltà veneta), studiò al Collegio Romano e alla Sapienza;
1628, si laurea in filosofia e in teologia, interessandosi contemporaneamente alla letteratura e alla scienza; viene eletto "principe" dell'Accademia degli Umoristi e stringe amicizia con i galileiani V. Cesarini e Giovanni Ciampoli;
1630, abbracciato lo stato ecclesiastico, esercita la carica di governatore a Jesi, Orvieto e Camerino;
1637, entra nella Compagnia di Gesù;
Ermenegildo martire (1644)
Del bene (1644, dialogo in 4 libri, uno dei maggiori trattati di estetica del Seicento)
Considerazioni sopra l'arte dello stile e del dialogo (1646)
Vendicationes Societatis Jesu (1649)
1651-53, consultore della congregazione che, su ordine di Innocenzo X, esamina e condanna l'Augustinus di Giansenio;
Istoria del concilio di Trento (1656-57, scritta a confutazione della Istoria di P. Sarpi, con materiale raccolto da T. Alciati)
[Vedi anche Istoria del Concilio di Trento, scritta dal Padre Sforza Pallavicino della Compagnia di Gesù […] Ove insieme rifiutasi con autorevoli testimonianze un Istoria falsa divolgata nello stesso argomento sotto nome di Pietro Soave Polano. Ora divisa in cinque tomi ed illustrata con annotazioni da Francescantonio Zaccaria, IV, in Faenza 1795.]
1659, viene nominato cardinale;
Avvertimenti grammaticali per chi scrive in lingua italiana (1661)
Vita di Alessandro VII (1839-40, postuma, incompiuta; pagine interessanti sulla peste del 1656-57 e sull'arrivo in Italia di Cristina di Svezia).

Pineda y Bascuñán, Francisco (1607-1680) scrittore cileno;
Cautiverio feliz (1673).

Rist, Johann (Ottensen, Holstein 1607-Wedel, Amburgo 1667) poeta e musicista tedesco, figlio di un ecclesiastico, divenne a sua volta pastore luterano; compose molti componimenti religiosi, musicati da J. Praetorius, Th. Selle, S.G. Staden, appartenenti ancora oggi al repertorio liturgico luterano;
Musa teutonica (1634)
Perseus (1634)
1635, è parroco a Wedel;
1645, è incoronato poeta dall'imperatore Ferdinando III;
1653, è elevato al rango nobiliare;
1660, fonda un'importante accademia letteraria, l'ordine dei Cigni dell'Elba, ad Amburgo.

Rojas Zorrilla, Francisco de (Toledo 1607-Madrid 1648) drammaturgo spagnolo, figlio di un ufficiale, studiò a Toledo e a Salamanca;
1631, si reca a Madrid dove è attivo nelle gare poetiche e teatrali che si organizzano alla corte di Filippo IV;
1638, a causa di polemiche  e risse subisce un attentato dove rimane ferito; guarito, riprende a lavorare intensamente;
El Cain de Cataluña (1637, Caino in Catalogna)
García del Castañar o Del rey abajo, ninguno (1640, Dal re in fuori, nessuno)
Cada cual lo que toca (A ciascuno il suo)
Morir pensando matar (Morire credendo di uccidere)
Lucrecia y Tarquino (Lucrezia e Tarquinio)
Los áspides de Cleopatra (Gli aspidi di Cleopatra)
Donde hay agravios no hay celos y amo criado (Dov'è oltraggio non c'è gelosia o il servo padrone)
Obligados y ofendidos (Obbligati e offesi)
Lo que son mujeres (Ecco cosa sono le donne)
Entre bobos anda el juego (Il gioco si fa tra sciocchi)
1643, grazie all'intervento del re è insignito dell'ordine di Santiago.

Ruyter, Michiel Adrianszoon de (Flessinga 1607-Siracusa 1676) ammiraglio olandese;
1635, capitano di navi mercantili;
1651, allo scoppio della guerra con l'Inghilterra in seguito al Navigation Act entra nella marina militare;
1652, è nominato contrammiraglio e combatte agli ordini di M. Tromp battendo gli ammiragli inglesi G. Ayscue (a Plymouth) e R. Blake (a Dungeness e Portland);
1654, al termine della guerra compie nel Mediterraneo due missioni contro i pirati barbareschi;
1659, compie una brillante campagna nel Baltico contro gli svedesi;
1665, marzo, a seguito dell'aggressione alla colonia di Nuova Amsterdam, scoppia la seconda guerra con l'Inghilterra; 
1666, giugno, batte G. Monk presso Foreland ma subisce un rovescio da parte del duca di York presso Dunkerque;
1667, caduto in disgrazia M. Tromp, guida da solo la campagna e la sua spettacolare azione alle foci del Tamigi (con attacco ai cantieri di Chatam e successiva cattura, sul fiume Medway dell'ammiraglia inglese, la Royal Charles) fa affrettare le trattative per la pace di Breda (luglio);
1673, vince ancora gli inglesi a Solebay e gli anglo-francesi a Schooneveldt;
1674, con il ritiro dell'Inghilterra dal conflitto, porta una squadra ridotta nel Mediterraneo per attaccare i francesi installati a Messina;
1676, 8 gennaio, viene battuto dal francese A.-H. Duquesne a Lipari; 22 aprile, viene sconfitto ad Augusta, dove viene ferito; muore una settimana dopo a Siracusa.

Scudéry, Madeleine de (Le Havre 1607-Parigi 1701) scrittrice francese, preziosismo
Ibrahim ou l'illustre Bassa (1641, Ibrahim o l'illustre Bassa)
Artamène ou le Grand Cyrus (1649-53,  romanzo eroico in 10 voll., Artamene o Ciro il Grande)
Clélie, histoire romaine (1656-61, manuale di galanteria in 10 voll., Clelia, storia romana, con la celebre Carte du Tendre - Carta del Tenero).

Torna su

Bancarotta della Corona
di Spagna

1607, quando i Fugger, i Tucher e gli altri banchieri non possono più coprire i "pagherò" delle corone di Spagna (in particolare), Francia e Portogallo, sopraggiunge il crak
[1556-84, erano fallite almeno 70 importanti ditte internazionali;
nel 1575 prima e nel 1596 dopo, furono dichiarate insolventi le casse di mezza Europa.]

Fugger Albero genealogico

«segue da 1590»
1607, la bancarotta della corona di Spagna coinvolge i Fugger per 2,5 milioni di ducati;
nonostante ciò la casata, grazie agli investimenti terrieri fatti a suo tempo, non si estingue e i Fugger si trasformano in nobili feudali, dediti alla raccolta di libri  e ad opere di mecenatismo;
«segue 1628»

Stampa

«segue da 1606»
1607,
«segue 1608»

Congregazione
dell'Indice dei libri proibiti

«segue da 1606»
1607, in ambito romano esce il primo e unico "Indice espurgatorio" (già previsto nel 1564) che si occupa della correzione di una cinquantina di opere.
«segue 1624»

 

Antologia Palatina

1607, viene scoperta nella biblioteca palatina di Heidelberg, dal filosofo Salmasius, in un codice del sec. XI, una raccolta di 3700 epigrammi greci composti da più di 3000 poeti dal sec. IV a.C. alla tarda età bizantina.
I testi sono raccolti in 15 libri secondo l'argomento.
L'antologia era stata compilata nel sec. X da Costantino Cefala, rifattosi  a raccolte e a scritti precedenti:
- Corona (I a.C., di Meleagro);
- Corona (I d.C, di Filippo di Tessalonica,
- Ciclo (VI d.C., di Agazia),
- Musa paidica (II d.C., di Stratone),
- gruppo di poesie erotiche (V d.C., di Rufino),
- alcuni epigrammi (V d.C., di Pallada).
Il XVI libro di questa raccolta è oggi rappresentato dalla:
«Antologia Planudea».

Nuova Ricerca