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Papa
Clemente VIII

(1592-1605)

Gesuiti

«segue da 1602»
[col generale C. Acquaviva (1581-1615) si potenzia la compagnia]
1603, Francia, ormai si è profondamente radicata un'opinione a loro fortemente contraria; per contrastare la loro riammissione, riprendono la penna, ripetendo i ruoli che si erano già divisi otto anni prima:
. A. Arnauld, Le Franc et véritable discours au Roy, sur le restablissement qui lui est demandé pour les jésuites; in cui insiste sull'aspetto politico del problema, sottolineando l'incompatibilità tra la teologia politica sostenuta ufficialmente dalla Sorbona e dalla Chiesa gallicana (basata sulla separazione dei poteri) e quella dei gesuiti basata invece sul doppio «potere delle Chiavi», sulla teoria della potestas indirecta ecc.;
. É. Pasquier, Catéchisme des jésuites, un pamphlet violentemente polemico, il primo grande manifesto antigesuitico.
Si accende la guerra letteraria in atto.
A É. Pasquier risponde Louis Richeome con La chasse au renard Pasquin decouvert et pris dans sa tannière.
Con l'editto di Rouen vengono riammessi in Francia.
Settembre, preceduta dall'arringa del padre Coton (confessore di Enrico IV), la Compagnia viene ammessa ufficialmente;
24 dicembre, il primo presidente del Parlamento di Parigi, De Harlay, si reca al Louvre per presentare al re una remonstrance alla registrazione dell'editto di ristabilimento;
per ottenre l'obbedienza parlamentare Enrico IV deve mettere in gioco il proprio prestigio personale e la garanzia che esso fornisce sempre di non essere ostaggio del partito romano, difendendo personalmente la necessità del rientro davanti al Parlamento di Parigi.
[vedi Domicilia]
«segue 1604»

Cavalieri Mercedari
[o Mercedariani]

«segue da sec. XVI»
1603, nasce il ramo riformato dei mercedari scalzi;
«segue 1628»

ANNO 1603





1603
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1603
-

 




1603
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1603
Gennaio
alla Dieta boema Budovec, esponente della Ritterschaft, attribuisce la colpa delle difficoltà sorte tra gli stati boemi e l'imperatore agli "stranieri", cioè al nunzio pontificio, agli spagnoli e ai gesuiti;



1603
ducato di Stiria e di Tirolo
Ferdinando II
Albero genealogico

(Graz 1578 - Vienna 1637)
figlio di Carlo d'Absburgo duca di Stiria e di Maria Anna di Baviera;
1596-1637, duca di Stiria e di Tirolo;



1617-37, re di Boemia;
1618-37, re d'Ungheria;
1619-37, imperatore del Sacro Romano Impero;




1603
-


 

1603
ducato di Baviera
Albero genealogico

(Monaco di Baviera 1573 - Ingolstadt 1651)
figlio di Guglielmo V e di Renata di Lorena;
1597-1623, duca di Baviera;



1623-51, primo principe elettore di Baviera e depositario dell'Alto Palatinato;

1603
Palatinato
Federico IV [il Giusto]
Albero genealogico

(Amberg 1574 - Heidelberg 1610)
figlio di Ludovico VI e di Elisabetta di Assia-Kassel;
1583-1610, elettore del Palatinato;



1603
REGNO di SVEZIA e REGNO di POLONIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
1592-1604, re di Svezia;
dal 1598 in Svezia ha abdicato in favore del figlio Ladislao, che ha come reggente lo zio Carlo di Ludermania;



POLONIA

1603
-


SVEZIA

1603
1600-11, prima guerra svedese contro la Polonia (iniziata proprio dal reggente, zio del re, Carlo di Ludermania);


 

 



1603
IMPERO OTTOMANO
Mehmet III
Albero genealogico

(1566 - 1603)
figlio di Murad III e di Safiye (una della famiglia veneziana Baffo);
1595-1603, sultano;
1603
Dicembre
22
, muore, poche settimane dopo aver fatto impiccare per motivi sconosciuti il figlio Mehmet (1585-1603).

 




Ahmet I 
Albero genealogico

(1590 - 1617)
figlio di Mehmet III
1603-17, sultano;
1603
è il primo sultano ad accedere al trono prima di aver raggiunto la maggiore età.
Salito al trono, non può [a.f. non vuole] far applicare la "legge del fratricidio" (che condanna a morte tutti i fratelli del sovrano) nei confronti del fratello Mustafa;
eredita l'impero in un momento di particolare crisi sia per il conflitto con l'Austria (che si trascina dal 1593) sia per le rivolte interne scoppiate in Anatolia e in Siria;
abile spadaccino e cavallerizzo, parla fluentemente numerose lingue ma si dimostra un monarca inetto e feroce.




Gran Visir
-

1603
-



 

 



1603
RUSSIA
 



Russia
1598-1613
"periodo dei torbidi"


 
-
1603


 

 



1603
Francia e Navarra
Enrico di Navarra
Albero genealogico
(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
1589-1610, re di Francia (Enrico IV);


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
M. de Béthune
duca di Sully
(1597 - 1610)
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1594 30 dic - 9 ago 1616);
 
1603
-

 
1603
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di Francesco I e di Cristina di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;


1603
-


1603
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Maurizio
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1567 - L'Aia 1625)
secondogenito di Guglielmo I [il Taciturno] e di Anna di Sassonia;
1584-1625, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]




1618-25, conte di Nassau;
1618-25, principe di Orange;




1603
-


1603
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]
Alberto d'Absburgo
Albero genealogico

(† 1621)
figlio dell'imperatore Massimiliano II e di Maria di Spagna († 1603), figlia di Carlo V - 15 figli;
arciduca d'Austria;
1599-1621, governatore dei Paesi Bassi;
[dopo aver sposato Isabella Clara Eugenia figlia di Filippo II ed erede dei Paesi Bassi.]




1603
-

 

 

1603
Inghilterra e Scozia
Elisabetta I
Albero genealogico

(Greenwich 1533-Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
1603
Febbraio
padre Carew, uno dei tre gesuiti che l'anno precedente avevano attentato alla vita della regina, viene catturato, condannato a morte e giustiziato;
Marzo
14
, la regina riceve l'ambasciatore Giovanni Scaramelli, inviato dal doge di Venezia per ristabilire relazioni diplomatiche tra l'Inghilterra e la Serenissima;
24, giovedì, dopo una breve agonia, la regina muore.
[alla fine del suo regno i lord si riducono a 57]

 

 

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
-
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
-
 
James VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566-Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria Stuarda;
1567-1625, re di Scozia;
1603-25, re d'Inghilterra (James I);
[XXIV re d'Inghilterra da William [il Conquistatore]]
1603
ordina il trasferimento della salma di sua madre Maria Stuarda dall'appartato cimitero di Peterborough alla cripta dei re d'Inghilterra nell'abbazia di Westminster, dove da ora Maria ed Elisabetta I riposano una vicino all'altra;
senza contrasti e bene accolto dal popolo di Londra, ma le speranze dei cattolici inglesi andranno ben presto deluse;

 

 

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
-
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
-

1603

Si appoggia completamente alla Chiesa anglicana od episcopale, come a quella, che meglio di ogni altra rappresenta il giusto mezzo fra le tendenze estreme, le quali sono le cattoliche e le presbiteriane o puritane; le une e le altre ugualmente pericolose ai suoi propositi di dominio assoluto: quelle perché pongono sopra il re il papa, e queste perché inclinano troppo alle idee liberali e repubblicane.
Verso i cattolici peraltro egli promette fin dal suo primo discorso al Parlamento mitezza.
[E la promessa manterrà nell'applicazione delle leggi emanate dai predecessori contro di loro. Ma non le abolirà; ed anzi l'invido controllo dei puritani lo costringerà a tener ferme le cosiddette "leggi conformistiche" anche in rapporto ai cattolici. Questi che ben altro sperano dal figlio di Maria Stuarda gli si volgeranno contro.]


1603
IRLANDA

-



1603
-


a

1603
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;



1603
-
NORVEGIA
1603
-
ISLANDA
1603
-


segue



1603
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Filippo III
Albero genealogico

(Madrid 1578 - 1621)
figlio di Filippo II e della sua quarta moglie Anna d'Austria;
1598-1621, re di Spagna; [compreso Portogallo]
1598-1621, re di Napoli e Sicilia;


1603
dal 1601 continua l'assedio di Ostenda da parte degli spagnoli;
NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1603
-


SICILIA
Viceré
-
1603
-
a

 



 

1603
SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico

(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Marguerite de Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1588-1630, marchese di Saluzzo;

 

 

1603
il trattato di Lione (1601) con la Francia ha contribuito a spostare ulteriormente verso la pianura padana l'asse di gravitazione dello stato sabaudo


1603
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Agostino Doria
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1601 24 feb - 25 feb 1603, doge di Genova;


Pietro (Sacco) de Franchi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1603 26 feb - 27 feb 1605, doge di Genova;


1603
-


1603
ducato di Mantova e del Monferrato
Vincenzo I
Albero genealogico
(1562 - 1612)
figlio di Guglielmo I e di Eleonora von Habsburg;
1581, sposa Margherita Farnese († 1643) [annullato 1583];
1584, sposa Eleonora de' Medici († 1611).
1587-1612, duca di Mantova e del Monferrato;

1603
-

 

1603
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Marino Grimani
Albero genealogico

(Venezia 1º lug 1532 - Venezia 25 dic 1605)
figlio di Girolamo e di Donata Pisani;
1595-1605, doge di Venezia; [89°]

 

- nunzio pontificio: Offredo Offredi (1598 8 ott - † giu 1605)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1603
Gennaio
10
, podestà di Brescia (in sostituzione di Giovanni Nani) è Giovanni Corner il quale, nel periodo giu-set (per l'indisposizione del collega Nicolò Donà) deve occuparsi anche delle incombenze del capitanato, non solo, ma soprattutto dell'ordine pubblico, turbato dalle lotte cruente tra le fazioni nobiliari, ordinando il "sequestro" dei capi principali e bandendo i più faziosi.

Lo stesso mese il segretario della Congregazione dell'Indice presenta al rappresentante della Serenissima una lista degli innumerevoli errori – 5.000 e più, si dice – contenuti nel messale da poco stampato a Venezia, deplorando lo scarso numero dei correttori di bozze impiegati nelle tipografie e l'imperizia dei pochi che ci sono, minacciando ritorsioni per la trascuratezza del governo.
L'ambasciatore e i Pregadi promettono di provvedere. E tengono fede alla parola data.

Da quest'anno la Sede Apostolica, probabilmente proprio per aggirare le restrizioni della settima regola del concordato, comincia a chiedere agli inquisitori della città dominante di notificare le nuove proibizioni direttamente e personalmente ai librai.

La ripresa delle relazioni diplomatiche con l'Inghilterra, dopo un'interruzione di 45 anni, crea nuove occasioni per l'introduzione e la distribuzione a Venezia dei libri proibiti.
L'ambasciatore inglese presso la Repubblica sir Henry Wotton, calvinista fervente, convinto che i veneziani siano maturi per la conversione alla Riforma, svolge, con il personale dell'ambasciata, opera di proselitismo al riparo dell'immunità diplomatica.
Il papa protesta ripetutamente contro l'uso dei ministri di culto delle ambasciate inglese ed olandese di celebrare a porte aperte le funzioni domenicali, ma il governo continua ad assicurare che vi assistono solo le famiglie degli ambasciatori.
La Sede Apostolica, non soddisfatta, ordina all'Inquisizione di indagare su chi effettivamente prende parte a queste provocatorie funzioni.

Maggio
21
, con una parte (legge) il Senato, fatto preliminarmente divieto ai librai di emigrare, vara una completa riforma della Stampa.

Fino alla fine del Cinquecento i Giunti di Venezia hanno goduto del monopolio della stampa e della distribuzione dei libri canonici domenicani in Italia e in Europa.
[Pio V, infatti, aveva imposto l'adozione del breviario e del messale tridentini esentando dall'obbligo gli ordini religiosi, tra cui quello dei Predicatori, che fossero stati in grado di dimostrare l'uso continuato per duecento anni, di propri testi liturgici.]
Il privilegio dei Giunti è quindi passato al veneziano Giovanni Bernardo Sessa che stampa in società con Barezzo Barezzi, e, da quest'anno, per volontà del generale dell'Ordine, ad un tipografo romano, Alfonso Ciacconio (o Ciacone), il quale ha cominciato subito a sfruttarlo stampando breviari e messali domenicani ed inviandoli ovunque.
Il governo veneziano cui Giovanni Bernardo Sessa si è rivolto chiedendo aiuto, affronta ancora la discussione con Roma, mentre tanto il tipografo defraudatio che Alfonso Ciacconio bombardano la Curia di suppliche.
Per più di un anno due ambasciatori della Repubblica profonderanno i loro sforzi senza riuscire a spuntarla.
Il generale si rifiuta di ritirare il privilegio concesso ad Alfonso Ciacconio, sostenendo che Giovanni Bernardo Sessa, al pari degli altri tipografi veneziani, lavora male.
Il papa non si pronuncia.
La casa di Alfonso Ciacconio con un giro d'affari di 20.000 scudi ed una quantità di torchi, ha un ruolo fondamentale nell'economia della città eterna ed è sostenuta, tra vari altri potenti, dall'ambasciatore di Spagna.
[Alfonso Ciacconio è nipote, nonché editore degli scritti dello studioso domenicano spagnolo Alfonso Chacon [Ciacconius] (1540-1599). Pubblicherà 5 breviari e 3 messali domenicani tra il 1603 e il 1615.]

La Repubblica sottoscrive un trattato con i Grigioni protestanti per cacciare gli spagnoli dalla Valtellina. Con ciò viene pure sancita ufficialmente l'immunità dal Sant'Uffizio di tutti i mercanti stranieri che non importino libri proibiti e non compiano atti contrari alla fede.

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]

 

1603
ducato di Modena
Cesare d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1562 - Modena 1628)
figlio di don Alfonso, un bastardo di Alfonso I, legittimato dall'imperatore ma non riconosciuto dalla corte di Roma;
1597-98, duca di Ferrara;
1597-1628, duca di Modena;
dal gennaio 1598 risiede a Modena dove ha portato con sé l'archivio, il museo e la biblioteca estense;

 

 

1603
-


 

1603
Granducato di Toscana
Ferdinando I
Albero genealogico
(Firenze 1549 - 1609)
figlio minore di Cosimo I;
1587-1609, granduca di Toscana;
continua l'indirizzo del padre, favorendo in particolare l'ascesa della città di Livorno sviluppandone gli impianti portuali;
 
1603
-


1603
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese;
1574-1631, duca di Urbino;
 
1603
-

 

 



Abu al-Ghazi Bahadur Khan (Khiva, Corasmia 1603-m. 1663) sovrano di Khiva (1644 o 1645-63) e storico turco in lingua ciagataica;
in continua lotta contro i fratelli per il trono, viene esiliato a Taškent, quindi, per dieci anni, a Isfahan (Persia), ove perfeziona la conoscenza dell'arabo e del persiano, e infine presso la corte calmucca, dove completa lo studio delle tradizioni mongole;
1644-45, riesce ad impadronirsi del potere a Khiva, ma deve reprimere lo scoppio di frequenti ostilità con i turcomanni, gli usbechi di Buchara, i Safawidi e i calmucchi;
Shagiarah-e Tarakime (Albero genealogico dei turcomanni o Storia dei turcomanni)
Shagiarah-e Türk (Albero genealogico dei turchi; rimasta incompleta per la morte del suo autore, contiene la storia della dinastia shaybanide (cui egli stesso apparteneva) e una introduzione sui mongoli a partire da Gengis Khan; l'opera, tradotta in francese nel 1726, contiene delle inesattezze, soprattutto cronologiche).

Digby, Keneim (Gayhurst, Buckinghamshire 1603-Londra 1665) filosofo inglese;
Due trattati, in uno dei quali è esplorata la natura dei corpi, nell'altro la natura dell'anima umana (Parigi 1644).

Launoy, Jean de (Valdecie, Piccardia 1603-Parigi 1678) ecclesiastico e storico francese; critico radicale delle leggende dei santi e dei privilegi monastici, contribuì con J. Bolland e J. Mabillon alla formazione della critica storico-erudita ecclesiastica;
Epistolae omnes (Parigi, 1664-73, in 8 voll.)
Praescriptiones de conceptu Beatae Virginis (Parigi 1676-77, contro l'Immacolata concezione).

Le Tellier, Michel – signore di Chaville (Parigi 1603-1685) uomo di stato francese;
[Padre di François-Michel.]
1643, subentra a Sublet de Noyers nella segreteria di stato alla guerra; 
1652, consigliere leale della reggente Anna d'Austria durante la fronda, è incaricato da G. Mazarino di seguire, insieme a H. de Lionne, i negoziati di politica estera; sotto Luigi XIV si prodiga nella costruzione della grande macchina militare francese; con l'aiuto del figlio e con un intensa attività amministrativa (dai regolamenti del 1661 e 1665, all' "ordre du tableau" del 1675) riesce a ristrutturare gli interi quadri ufficiali e a rinnovare la disciplina e la giustizia militare tanto da venir considerato il vero creatore dell'esercito monarchico;
1669, è affiancato, per diritto di nomina del successore (survivance), dal figlio, François-Michel;
1677, lascia la segreteria alla guerra per assumere, dopo Aligre, il cancellierato pur restando nel principale organo consultivo del re, il "Conseil d'en Haut", a contrastarvi la politica di sviluppo economico patrocinata da J.-B. Colbert;
1683, morto J.-B. Colbert fa mettere al suo posto l'incapace Le Pelletier e così, disponendo di tre dei quattro seggi del Conseil (di cui fa parte anche il figlio) può assecondare indisturbato la politica bellicista del sovrano;
1685, ottobre, redige l'editto di Fontainebleau.

Ölschläger, Adam o Olearius Adam (Aschersleben, Sassonia 1603-Gottorp 1671) poligrafo ed erudito tedesco;
Nuovo viaggio orientale (1647, in seguito ai suoi viaggi in Russia e in Persia)
Primo divulgatore della tradizione letteraria orientale, tradusse e fece conoscere il Golestän di Sa'di;
Persianischer Rosenthal (1654, Valle delle rose di Persia, primo florilegio di testi poetici persiani e arabi).

Tasman, Abel Janszoon (Groninga 1603 ca-Batavia, odierna Djakarta 1659) navigatore olandese;
1632, al servizio della Compagnia olandese delle Indie orientali;
1639, ha l'incarico di cercare isole "d'oro e d'argento" che si suppongono esistenti a est del Giappone;
1642, rivelatesi inutili le ricerche, è inviato con due navi a esplorare la costa della Terra Australe e a verificarne l'eventuale connessione con la Nuova Guinea; raggiunta da Batavia la latitudine di 49° sud, fa rotta verso nord-est, scoprendo la terra che chiama, dal nome del governatore della compagnia, di Van Diemen (oggi Tasmania) e quindi l'isola meridionale della Nuova Zelanda che chiama Terra degli Stati; costeggia, diretto a nord, anche l'isola settentrionale, senza individuare il passaggio tra le due isole (stretto di Cook) e torna a Batavia passando a settentrione della Nuova Guinea;
1644, con tre navi esplora la costa sudoccidentale della Nuova Guinea e il golfo di Carpentaria ma, non riconoscendo come tale lo stretto di Torres, non rileva il rapporto tra Australia e la Nuova Guinea;
1860, ad Amsterdam viene pubblicato il libro di bordo del suo primo viaggio.

Williams, Roger (Londra, 21 dicembre 1603 – Providence, 1º aprile 1684) teologo inglese.

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«segue da 1602»
1603,

«segue 1604»

Accademia dei Lincei

1603, 17 agosto, viene fondata a Roma la famosa accademia per iniziativa del principe Federico Cesi al quale si associano:
- Johannes von Heeck,
- Francesco Stelluti e
- Anastasio de Filiis.
L'Accademia dei Lincei si propone di realizzare una radicale riforma del sapere tradizionale. Nel 1611 G. Galilei sarà ascritto all'Accademia.

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