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Il Viandante |
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Papa segretario di Stato: cardinale Fabrizio Paolucci de' Calboli († 1726); 1716 la flotta
raccolta dal papa riesce a liberare Corfù dall'assedio turco; Novembre «segue da 1698» «segue da 1715» |
ANNO 1716
– Bernardo d'Albino (1716-1800) frate
cappuccino, padre;
Torna su1734, entrato nei cappuccini vienene inviato a Vestone sotto la disciplina di p. Bonaventura da Brescia; 1739-46, passati gli anni del chiericato, attende allo studio delle sacre scienze sotto il magistero di p. Romualdo Cavrina finché ottiene la patente di Predicatore dal Ministro Generale; 1783, dopo essere stato più volte Lettore, Guardiano, Definitore provinciale e per dieci anni Maestro dei novizi nel convento di Verona, viene eletto dai Frati Ministro provinciale e dalla Sacra Congregazione Prefetto delle Retiche missioni; 1786, compiuti i tre anni di provincialato si dedica a quei giovani che, avendo compiuto l'anno del noviziato, aspettano nel convento dì Albino l'età stabilita dalla Serenissima per la Professione. [Per decreto del 22 febbraio 1779 l'età stabilita per la Professione è prorogata ai 25 anni e, con nuovo decreto 13 marzo 1780, concessa ai 21 anni.] 1800, 20 settembre, muore nel convento di Albino. – Buonafede, Tito Benvenuto o Appiano Buonafede o Agatopisto Cromaziano (Comacchio 1716-Roma 1793) letterato e storico della filosofia italiano, monaco dell'ordine de celestini; 1734, entra nell'ordine dei celestini mutando il nome in Appiano; 1740, professore di filosofia e teologia a Napoli; 1754, poligrafo versatile, autore di versi e di trattati, adotta lo pseudonimo di Agatopisto Cromaziano; ossia, grecamente, Buonafede da Comacchio, essendo Cromazio il mitico fondatore della sua città; I filosofi fanciulli (1754) Della storia e dell'indole d'ogni filosofia (1766-81, prima, seppur imperfetta, storia della filosofia scritta in Italia) 1777, occupa le cariche di procuratore generale e generale a Napoli; Della restaurazione d'ogni filosofia nei secoli XVI, XVII e XVIII (1789, continuazione dell'opera precedente) Saggio di commedie filosofiche (1765, recensito aspramente da Giuseppe Baretti ne «La frusta letteraria») Il bue pedagogo (1765, libello di risposta a G. Baretti che provoca la reazione del governo veneto contro G. Baretti stesso; questi, che nel n. XVIII della «Frusta letteraria» ha recensito aspramente il suo Saggio di commedie filosofiche, negli ultimi 8 numeri della rivista, pubblicati ad Ancona, attacca nuovamente Buonafede) 1777, dopo la carica di procuratore generale dell'ordine, ne diventa generale. – Dinouart, Joseph Antoine Toussaint o Abate Dinouart (Amiens 1716-1786) abate francese, poligrafo indefesso; Il trionfo del sesso (1749) L'eloquenza del corpo nel ministero della cattedra o l'azione del predicatore (1754) L'Art de se taire (1771, L'arte di tacere; gli attira l'accusa di plagio per la stretta aderenza ad un testo dell'epoca attribuito a Morvan de Bellegarde) . – Falconet, Étienne-Maurice (Parigi 1716-1791) scultore, teorico e critico d'arte francese, autore di commenti a Plinio e alle Verrine di Cicerone, prese decisamente posizione a favore dei "moderni" nella querelle con gli antichi Rflessioni sulla scultura (1761) Osservazioni sulla statua di Marc'Aurelio (1771). – Gray, Thomas (Cornhill, Londra 1716-Cambridge 1771) poeta inglese, in viaggio per l'Europa nel 1739-41 col suo compagno di studi H. Walpole; The Bard (1757, Il bardo, ode) The Descent of Odin (1761, La discesa di Odino, ode) Elegy Written in a Country Churchyard (1751, Elegia scritta in un cimitero campestre; da questa trae ispirazione U. Foscolo per i suoi Sepolcri) Journal (1775, Diario). – Léger Marie Dom Deschamps (1716-74) monaco benedettino francese, amico dei "philosophes", la cui opera fu pressoché sconosciuta ai contemporanei e studiata a partire dalla metà del XIX secolo; Lettres sur l'esprit du siècle (1769) Le vrai système, ou mot de l'enigme métaphisique et morale (1770). – Reiske, Johann Jakob (Zörbig, Sassonia 1716-Lipsia 1774) filologo e orientalista tedesco; [Marito di Ernestine Christine Müller, valente grecista, nonché sua collaboratrice e curatrice delle sue opere postume.] – Saint-Lambert, Jean-François marchese di (Vézelise, Nancy 1716-Parigi 1803) scrittore francese, di famiglia nobile decaduta, intraprese per necessità la carriera militare; 1748, è al servizio del re Stanislao e alla corte di Lunéville conosce Voltaire e la Marquise du Châtelet; 1756-57, al termine delle campagne abbandona il servizio militare; poeta alla moda, letterato modesto, è amico di F.M. Grimm, D. Diderot e J.-J. Rousseau , assiduo frequentatore del salotto di Louise-Suzanne Curchod [Mme Necker] e della casa del barone d'Holbach; Essai sur le luxe (1764, Saggio sul lusso, con cui collabora, anche con altre voci, all'Encyclopédie) Les saisons (1769, Le stagioni, poema georgico-didascalico scritto a imitazione di J. Thomson) 1770, accademico di Francia, è completamente estraneo agli avvenimenti della rivoluzione. |
«segue
da 1715» Banque
Générale 1716, 2 maggio, Parigi, John
Law, nonostante la diffidenza del ministro delle finanze
J.-B. Colbert
ma con l'appoggio del reggente duca d'Orléans [l'anno
precedente, al defunto Luigi XIV re di
Francia, era succeduto Louis XV di soli
5 anni] riesce a realizzare la sua teoria più volte espressa (emissione
centralizzata di banconote da parte di una banca controllata dallo Stato)
aprendo la Banque Générale Law & Company
con un capitale di 6 milioni di livre interamente versati da
lui e da suo fratello; |