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Papa segretario di Stato: cardinale Fabrizio Paolucci de' Calboli († 1726); 1719 (1668-1732) cardinale. «segue da 1718» |
ANNO 1719
– Accarici, Livia
(Siena 1719-1786) poetessa italiana, ebbe lodi e incoraggiamenti da
Metastasio.
Torna su– Baretti, Giuseppe (Torino 1719-Londra 1789) scrittore italiano, traduttore di Corneille, diede un rilievo eccezionale alle idee dell'illuminismo, battendosi contro l'Arcadia per una letteratura fatta di "cose" e non di parole, e governata dal buon senso; 1737, segue le lezioni di eloquenza di G. Tagliazucchi; 1738, vive a Venezia; 1740-42, vive a Milano dove familiarizza con G.M. Imbonati e altri membri dell'accademia dei Trasformati; 1744-48, vive a Venezia dove frequenta i Granelleschi; Lettere (1747, contro il petrarchista B. Schiavo) Primo cicalamento (1750, contro Giuseppe Bartoli) Le piacevoli poesie (1750, 47 componimenti burleschi) 1751, dopo giovanili soggiorni a Parma e a Milano, si trasferisce a Londra dove diventa amico del maggior esponente della cultura inglese, il critico S. Johnson; A dissertation upon the italian poetry, in which are interspersed some remarks on Mr. Voltaire's essay on the epic poets (1753, Dissertazione sulla poesia italiana con alcune osservazioni sul saggio di Voltaire sull'epica) 1760, dopo un lungo viaggio in Portogallo, Spagna e Francia, rientra in Italia, fermandosi a Milano; Lettere familiari a' suoi tre fratelli (1762-63-70, in due tomi, descrizione dei viaggi compiuti in Spagna e in Portogallo, con colorite pagine sulle feste popolari e sulle corride; interrotta la pubblicazione dopo il primo volume, per intervento del ministro del Portogallo, il secondo viene stampato a Venezia nel 1763 fino alla lettera 47ª; anche la censura veneta però blocca l'opera, che vedrà la luce integralmente e in lingua inglese solo più tardi, nel 1770) 1763-65, vive a Venezia; 1763, 1° ottobre, fonda la rivista «La frusta letteraria»; 1766, in seguito alle polemiche suscitate dai suoi scritti, parte definitivamente per l'Inghilterra; An account of the manners and customs of Italy, with observations on the mistakes of some travellers with regard to that country (1768, Gl'Italiani o sia relazione degli usi e costumi, in polemica con Letters on Italy di Samuel Sharp) 1769, è nominato segretario per la corrispondenza straniera della Reale Accademia di belle arti; deve inoltre subire un processo in seguito ad un omicidio commesso per legittima difesa; Introduzione a tutte le opere di Nicolò Machiavelli (1772) Discours sur Shakespeare et sur monsieur de Voltaire (1777, Discorso su Shakespeare e Voltaire, in cui prende le difese del teatro shakespeariano contro le censure di Voltaire) Scelta di lettere familiari (1779) Epistolario. – Bouvard de Fourqueux, Michel (Parigi 20 agosto 1719 – Parigi 3 aprile 1789) ministro francese; 1787, 10 aprile, Luigi XVI lo chiama come controllore generale delle finanze dopo aver dovuto licenziare Ch.-A. de Calonne, perché ne prosegua i piani e li faccia adottare dall'Assemblea dei notabili; 18 aprile, è pure nominato ministro di Stato; egli incarica a sua volta Pierre Samuel du Pont de Nemours di terminare la redazione delle memorie che l'ex ministro doveva comunicare all'Assemblea dei notabili; [Queste prevedono di istituire un'imposta sul bollo, di creare una sovvenzione terrritoriale, di fare delle economie nelle spese e di emettere un prestito a lungo termine, sopprimendo nello stesso tempo la gabelle (imposta sul sale).] 1° maggio, poiché il suo ambizioso programma viene rigettato dall'Assemblea dei notabili, egli dà le dimissioni; lo stesso anno viene nominato al "Consiglio reale delle Finanze e del Commercio" istituito da É.-Ch. de Loménie de Brienne; 1788, autunno, designato da J. Necker per essere uno dei membri dei comitati ministeriali incaricati di preparare il regolamento elettorale degli Stati Generali, si pronuncia in favore del raddoppio dei deputati del Terzo stato; 1789, 3 aprile, muore a Parigi, un mese prima della riunione degli Stati Generali. – Cazotte, Jacques (Digione 1719-Parigi 1792) scrittore francese; Patte de chat (1741, Zampa di gatto) Mille et une faisades ou contes à dormir (1742, Mille e una sciocchezza o racconti per dormire) Le diable amoureux (1772, Il diavolo innamorato) Continuation des «Mille et une nuit» (1788-89, Continuazione delle «Mille e una notte»). – Choiseul, Étienne-François duca di (Lorena 1719-Parigi 1785) diplomatico e politico francese; 1743, colonnello di fanteria; 1748, ottiene il grado di luogotenente generale nella guerra di successione austriaca; 1753-57, ambasciatore di Francia a Roma, grazie al suocero A. Crozat e alla marchesa di Pompadour; [Risolve con successo con Benedetto XIV i problemi sollevati dall'applicazione della bolla Unigenitus Dei Filius di Clemente XI.] 1757-58, ambasciatore a Vienna, consolida l'alleanza tra Francia e Austria in funzione antiprussiana; 1758, è chiamato a succedere a F.-J. de Bernis agli Affari esteri, fino al 1761; 1761, realizza il «patto di famiglia» tra le corti Borboniche; ministro della Guerra, fino al 1770; 1763, ministro della Marina, fino al 1766; 1764, promuove l'espulsione dei Gesuiti; 1766, richiamato a succedere a F.-J. de Bernis agli Affari esteri, fino al 1770; 1768, acquista da Genova la Corsica, 1769, reprime il movimento indipendentista di P. Paoli; 1770, favorevole ai parlamenti, viene esiliato da Louis XV a Chanteloup; Memorie (pubblicate nel 1904). – Dulaurens, Henri Joseph de (1719-1797) scrittore francese, abate in pieno odio contro i gesuiti; L'Arétin moderne ou la débauche de l'esprit en fait de bon sens. Roma, a spese della Congregazione dell'Indice (sic) (Opera divisa in 25 racconti, L'Aretino moderno o il libertinaggio dello spirito in fatto di buon senso; critica oscena della Bibbia e delle consuetudini religiose, quasi un'apologia della bestemmia; precursore di Sade). Le compère Mathieu ou les bigarrures de l'esprit humain (Il compare Matteo o i miscugli dello spirito umano, in cui viene affermata la relatività del bene e del male). La chandelle d'Arras (Berna,a spese dell'Accademia di Arras, 1765, La candela d'Arras, poema eroicomico in diciotto canti). – Gleim, Johann Wilhelm Ludwig (Ermsleben, Sassonia 1719-Halberstadt, Sassonia 1803) poeta tedesco, l' "Anacreonte tedesco" Versuch in scherzhaften Liedern (1744-45, Saggio di canzoni scherzose) Preussische Kriegslieder (1758, Canti di guerra prussiani; con cui esalta l'eroismo dei soldati di Federico II). – Leandro da Stabile (1719-1799) frate cappuccino, padre; [Il villaggio di Stabile, ca cinquanta fuochi, sta di fronte a Zogno, ma sulla sponda sinistra del fiume Brembo.] 1740 ca, emette i voti solenni; 1745-46, studia filosofia nel convento di Crema sotto il prof p. Giambattista da Scannabue, assieme al p. Alessandro Viscardi; 1747, viene promosso allo studio teologico di Bergamo sotto il magistero di p. Romualdo Cavrina; 1750, ancora sotto il magistero di p. Romualdo Cavrina compie i suoi studi a Crema; 1752, viene nominato Predicatore dal Ministro Generale; 1755, nel Capitolo Provinciale tenutosi nell'anno viene creato Lettore e in tale ufficio rimane a Crema fino al 1758; 1758-60, Lettore a Bergamo; 1760-65, Lettore a S. Giovanni Bianco; 1768, Guardiano a S. Giovanni Bianco; 1773, Guardiano a Trescore; 1774, viene eletto Provinciale e dalla Sacra Congregatio de Propaganda Fide ha lettere patenti di Prefetto Apostolico delle Missioni Retiche; 1799, 20 agosto, dopo circa vent'anni di cecità, muore a Bergamo. – Lehmann, Johann Gottlob (Langenhennersdorf, Pirna 1719-Pietroburgo 1767) geologo prussiano, consigliere delle miniere in Prussia e professore di mineralogia e montanistica (o arte mineraria) a Berlino Abbozzo di una storia delle rocce stratigrafiche (1756) 1761, su invito di Caterina II si trasferisce a Pietroburgo per insegnare chimica e dirigere il Museo imperiale. – Lorenzi, Giambattista (Napoli 1719-1807) librettista italiano, regio revisore delle opere teatrali di Napoli, compose una trentina di libretti; Il trionfo di Camilla (1760, per N.A. Porpora) L'infedeltà fedele (1779, per D. Cimarosa) per G. Paisiello: Nina ossia la pazza per amore (1789) Socrate immaginario (1775, con F. Galiani). – Roberti, Giovanni Battista (Bassano 1719-1786) scrittore italiano, gesuita, fu accademico al collegio dei Nobili di Parma poi insegnante di filosofia nel collegio di Santa Lucia a Bologna; predicatore e poligrafo fecondissimo tentò di conciliare le nuove idee illuministiche con i fondamenti della morale cattolica La moda (1746, poema) Le fragole (1752, poemetto) Le perle (1756, poemetto) La commedia (1756, poema, in difesa della riforma goldoniana) Orazione agli studiosi di pittura, scultura e architettura (1758, in cui rivendica, in polemica con i francesi, la grandezza artistica italiana) Discorsi sopra le fasce dei bambini (1764, sui nuovi metodi di puericultura, ispirati all'Emilio di J.-J. Rousseau ) Opuscoli intorno al lusso (1772, quattro) Sopra la semplicità elegante (1781, lettera a P. Zaguri, collegata ai precedenti) Lettere sopra i negri (1786, contro la tratta degli schiavi) Opere complete (1789-97, postumo, in 15 voll.). – Schlegel, Johann Elias (Meissen 1719-Soro, Copenaghen 1749) scrittore tedesco, zio di August Wilhelm e Friedrich, allievo del celebre ginnasio di Schulpforta, dove ebbe compagno di studi F.G. Klopstock; 1739-42, studia diritto a Lipsia dove frequenta Ch.F. Gellert e collabora alle iniziative teatrali ed editoriali di J.Ch. Gottsched; 1743, segretario dell'ambasciatore di Sassonia a Copenaghen, si trasferisce poi definitivamente in Danimarca dove pubblica la rivista «Der Fremde» e collabora ai «Bremer Beiträge»; Triumph der guten Frauen (1746, Trionfo della buona donna) Die stumme Schönheit (1747, La beltà muta) Hermann (1740-41, Arminio) Vergleichung Shakespeares und Andreas Gryphs (1741, Confronto tra W. Shakespeare e Andreas Gryphs) Abhandlung von der Nachahmung (1742-45, Saggio sull'imitazione, dove, affiancandosi agli svizzeri J.J. Bodmer e J.J. Breitinger e anticipando G.E. Lessing, si batte per un teatro legato all'esperienza e svincolato dall'osservanza delle regole pseudoaristoteliche) Canut (1747, Canuto). – Sedaine, Michel-Jean (Parigi 1719-1797) autore teatrale francese, figlio di un modesto architetto, dopo la morte del padre provvide alla famiglia (la madre e tre fratelli) lavorando come muratore presso un'impresa diretta dal nonno di J.-L. David, il futuro pittore, grazie alla cui protezione poté migliorare le proprie condizioni economiche e dedicarsi, da autodidatta, alla letteratura; Epître à mon habit (1745, Epistola al mio abito) Pièces fugitives (1752, Poesie fuggitive) Le vaudeville (1756, poema didascalico) Le diable à quatre ou La double métamorphose (1756, Il diavolo a quattro o La doppia metamorfosi, per F.A. Philidor) Blaise le savetier (1759, Biagio il ciabattino, per F.A. Philidor) Rose et Colas (1764, Rosa e Cola per P.-A. Monsigny) Philosophe sans le savoir (176?, Filosofo senza saperlo; cui G. Sand scriverà una sorta di continuazione nel 1851: Le mariage de Victorine (Il matrimonio di Vittorina)) Aline, reine de Golconde (1766, Alina, regina di Golconda, per P.-A. Monsigny) Richard Coeur-de-Lion (1784, Riccardo Cuor di Leone, per A.-E.-M. Grétry) Guillaume Tell (1791, Guglielmo Tell, per A.-E.-M. Grétry). |
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